Una “scatola” intelligente per l’Industria 4.0
È una scheda a microcontrollore studiata per l’Industria 4.0, sviluppata dalla startup del dipartimento di Informatica TOI srl e appena lanciata su “Kickstarter” per una campagna di raccolta fondi che intende coinvolgere soprattutto i professionisti del settore. Il suo nome è 4ZeroBox, e rappresenta un sistema versatile e di facile configurazione che guarda al mondo smart del cloud, integrando tutti gli standard richiesti dal contesto industriale. Il team che l’ha sviluppata è composto da ricercatori dell’Università di Pisa e da dipendenti di TOI srl laureati nell’Ateneo pisano. Il team è multidisciplinare, ci sono informatici, ingegneri informatici ed elettronici, automatici e gestionali.
«Il 4ZeroBox si collega alle macchine industriali moderne, ma anche a quelle non dotate di intelligenza, rendendole così 4.0 – spiega Daniele Mazzei di TOI – Nel progettare il dispositivo, abbiamo pensato soprattutto alle piccole imprese, che hanno spesso macchinari non modernissimi che però funzionano bene, ovvero fanno quello per cui sono stati progettati: non hanno molta elettronica, non sono sensorizzati, ma lavorano e producono, perciò l'imprenditore non è invogliato a sostenere un costo elevato per una macchina che funziona ancora, ma non è “digitale”. Perciò abbiamo pensato a una “scatola” dotata di alcuni sensori che si mette in parallelo rispetto alla macchina e che la trasforma rendendone disponibile una parte dei dati in formato digitale». Il sistema è corredato inoltre di una app per Android e iOS che può essere utilizzata in scenari di manutenzione predittiva e operazioni di calibrazione dei macchinari. Il 4ZeroBox è inoltre compatibile con la tecnologia blockchain e consente pertanto di salvare dati aziendali sensibili in maniera sicura, tracciabile e immodificabile.
Al momento il 4ZeroBox funziona presso un’importante discarica toscana e permette al gestore di monitorare la produzione di metano, di controllare vari parametri delle diverse aree della discarica, e di rendere più produttiva la discarica stessa (producendo un maggior quantitativo di metano). Il sistema analizza pressione, temperatura, quantitativi di gas come metano e ossigeno e li mostra ai tecnici su un pannello di controllo (su schermo, tablet o anche su cellulare).
Un’applicazione simile è in fase di realizzazione nel settore alimentare: l’obiettivo è quello di avere un sistema di manutenzione predittiva di celle frigorifere per un’azienda di Firenze che si occupa di manutenzione di grossi impianti in tutta la regione. Il 4zerobox è anche lo scheletro portante per un sistema di controllo della produzione di un impianto collocato a Poggibonsi che produce pannelli isolanti schiumati per costruzioni prefabbricate.
La campagna su Kickstarter è disponibile a questo link https://bit.ly/get-4zerobox: «L’ultima volta era andata bene – conclude Mazzei – Avevamo ricevuto il finanziamento da parte di 350 persone da 25 paesi del mondo e avevamo fatto un modulo elettronico interessante per prototipi ed applicazioni semi-professionali. Ora siamo cresciuti e abbiamo in cantiere una scheda professionale, certificata che risolve una serie di problematiche industriali. Con questa campagna guardiamo in particolare ai periti industriali, ai programmatori che hanno fatto web e che ora vogliono dati su cui basare le loro applicazioni o che vogliono dare corpo (materializzare) alla loro comunicazione».
"Il Pan del Diavolo" in concerto
L'associazione VOLO-Viaggiando Oltre L'Orizzonte ha organizzato per venerdì 10 novembre 2017, dalle ore 22.30, il concerto de "Il Pan del Diavolo" , presso il Borderline Pisa (Via Vernaccini, 7).
Ingresso gratuito.
Info
Associazione culturale studentesca
V.O.L.O. - Viaggiando Oltre L'Orizzonte Pisa
www.associazionevolo.it
"Il Pan del Diavolo" in concerto
L'associazione VOLO-Viaggiando Oltre L'Orizzonte ha organizzato per venerdì 10 novembre 2017, dalle ore 22.30, il concerto de "Il Pan del Diavolo" , presso il Borderline Pisa (Via Vernaccini, 7).
Ingresso gratuito.
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SEO per WordPress
Il 29 novembre alle 15.00, nella Sala Seminari Est, del Dipartimento di Informaticasi tiene il seminario "SEO per WordPress": introduzione alle strategie di ottimizzazione SEO (on-site e off-site) per WordPress, scelta e configurazione dei plug-in più completi, e illustrazione degli strumenti di monitoraggio per valutare i risultati della propria strategia di Web Marketing.
Introduzione
prof. Maria Simi
prof. Enrica Salvatori
Interverranno:
Chiara Mannari, Alessandra Bonacoscia - Laboratorio di Cultura Digitale
Giulia Genovese - WebSoup
L'incontro fa parte del ciclo "Road to Wordpress". Per i partecipanti agli incontri di workshop di giugno e settembre, la dott.ssa Mannari è a disposizione (previo appuntamento) nei giorni 7, 9, 10, 13, 14, 16, 20, 21, 23, 27 novembre per la revisione dei progetti.
Il seminario è organizzato grazie ai contributi per le attività studentesche dell’Università di Pisa.
Info
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Una “scatola” intelligente per l’Industria 4.0
È una scheda a microcontrollore studiata per l’Industria 4.0, sviluppata da TOI srl, startup del dipartimento di Informatica, e appena lanciata su Kickstarter per una campagna di raccolta fondi che intende coinvolgere soprattutto i professionisti del settore. Il suo nome è 4ZeroBox, e rappresenta un sistema versatile e di facile configurazione che guarda al mondo smart del cloud, integrando tutti gli standard richiesti dal contesto industriale. Il team che l’ha sviluppata è composto da ricercatori dell’Università di Pisa e da dipendenti di TOI srl laureati nell’Ateneo pisano. Il team è multidisciplinare, ci sono informatici, ingegneri informatici ed elettronici, automatici e gestionali.
«Il 4ZeroBox si collega alle macchine industriali moderne, ma anche a quelle non dotate di intelligenza, rendendole così 4.0 – spiega Daniele Mazzei di TOI – Nel progettare il dispositivo, abbiamo pensato soprattutto alle piccole imprese, che hanno spesso macchinari non modernissimi che però funzionano bene, ovvero fanno quello per cui sono stati progettati: non hanno molta elettronica, non sono sensorizzati, ma lavorano e producono, perciò l'imprenditore non è invogliato a sostenere un costo elevato per una macchina che funziona ancora, ma non è “digitale”. Perciò abbiamo pensato a una “scatola” dotata di alcuni sensori che si mette in parallelo rispetto alla macchina e che la trasforma rendendone disponibile una parte dei dati in formato digitale». Il sistema è corredato inoltre di una app per Android e iOS che può essere utilizzata in scenari di manutenzione predittiva e operazioni di calibrazione dei macchinari. Il 4ZeroBox è inoltre compatibile con la tecnologia blockchain e consente pertanto di salvare dati aziendali sensibili in maniera sicura, tracciabile e immodificabile.
Al momento il 4ZeroBox funziona presso un’importante discarica toscana e permette al gestore di monitorare la produzione di metano, di controllare vari parametri delle diverse aree della discarica, e di rendere più produttiva la discarica stessa (producendo un maggior quantitativo di metano). Il sistema analizza pressione, temperatura, quantitativi di gas come metano e ossigeno e li mostra ai tecnici su un pannello di controllo (su schermo, tablet o anche su cellulare).
Un’applicazione simile è in fase di realizzazione nel settore alimentare: l’obiettivo è quello di avere un sistema di manutenzione predittiva di celle frigorifere per un’azienda di Firenze che si occupa di manutenzione di grossi impianti in tutta la regione. Il 4zerobox è anche lo scheletro portante per un sistema di controllo della produzione di un impianto collocato a Poggibonsi che produce pannelli isolanti schiumati per costruzioni prefabbricate.
La campagna su Kickstarter è disponibile a questo link. «L’ultima volta era andata bene – conclude Mazzei – Avevamo ricevuto il finanziamento da parte di 350 persone da 25 paesi del mondo e avevamo fatto un modulo elettronico interessante per prototipi ed applicazioni semi-professionali. Ora siamo cresciuti e abbiamo in cantiere una scheda professionale, certificata che risolve una serie di problematiche industriali. Con questa campagna guardiamo in particolare ai periti industriali, ai programmatori che hanno fatto web e che ora vogliono dati su cui basare le loro applicazioni o che vogliono dare corpo (materializzare) alla loro comunicazione».
CISP e Università di Pisa protagonisti al convegno sul disarmo nucleare in Vaticano
Venerdì 10 e sabato 11 novembre si è tenuto in Vaticano, nell’Aula Nuova del Sinodo, il simposio internazionale “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”, organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. L’evento è stato organizzato anche con la collaborazione del Centro Interdisciplinare di Scienze della Pace e dell’Università di Pisa e ai lavori hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella e la direttrice del CISP Enza Pellecchia. Si è trattato del primo incontro globale sul disarmo atomico dopo l’approvazione del “Trattato sul bando delle armi nucleari”, firmato a New York il 7 luglio 2017, dopo anni di intense e faticose negoziazioni.
"Sono stati due giorni di dibattiti ai massimi livelli - hanno detto il rettore Mancarella e la professoressa Pellecchia - con esperti ed esperte internazionali, premi nobel per la pace, rappresentanti di differenti confessioni religiose, toccanti testimonianze di sopravvissuti ai bombardamenti atomici, rappresentanti di prestigiose Università. In questo ambito abbiamo avuto la possibilità di illustrare l'impegno dell'Università di Pisa sui temi del disarmo nucleare e della pace, instaurando relazioni che si tradurranno, nei prossimi mesi, in collaborazioni ed eventi di approfondimento, nonchè proposte di concrete iniziative per rendere ancora più efficace il contributo delle Università alla realizzazione di un mondo libero da armi nucleari".
Al Simposio hanno partecipato 11 Premi Nobel per la Pace, vertici di ONU e NATO, diplomatici rappresentanti degli Stati tra cui Russia, Stati Uniti, Corea del Sud, Iran, nonché i massimi esperti nel campo degli armamenti ed esponenti delle fondazioni, delle organizzazioni e della società civile da tempo impegnate attivamente sul tema. Erano inoltre presenti, oltre ai rappresentanti delle Conferenze episcopali e delle Chiese, a livello ecumenico e di altre fedi, anche delle delegazioni di docenti e studenti provenienti dalle Università di Stati Uniti, Russia e Unione Europea.
Particolarmente significativa è stata la testimonianza di Masako Wada (nella foto), una delle ultime superstiti del bombardamento di Hiroshima, che è intervenuta in rappresentanza delle vittime delle armi atomiche così come di tutte le vittime degli altri esperimenti nucleari.
«La collaborazione dell'Università di Pisa e del Cisp all'organizzazione del Simposio conferma la sensibilità e l'impegno della nostra comunità accademica per un mondo libero da armi nucleari – commentano il rettore Mancarella e la professoressa Pellecchia – Il riconoscimento di questo impegno a un livello così alto e prestigioso è motivo di orgoglio e soddisfazione per tutto l'Ateneo».
Come si legge sul comunicato ufficiale della Santa Sede, la conferenza è organizzata in collaborazione con: Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP); Università di Pisa; Conferenza Episcopale Giapponese; Conferenza Episcopale Tedesca; Georgetown University; Kroc Institute for International Peace Studies of the Keough School of Global Affairs; Mazda Motor Europe GmbH; Notre Dame University, Office of the President; Nuclear Threat Iniziative; Pugwash Conferences on Science and World Affairs; Senzatomica; Soka Gakkai International; Unione degli Scienziati per il Disarmo ONLUS (USPID).
Di seguito il video dell'incontro con Papa Francesco, con all'incirca al 26° minuto il momento del saluto del rettore Paolo Mancarella e la consegna a Sua Santità di una medaglia con il Cherubino.
Selezione per un contratto a tempo indeterminato cat D presso la Direzione Edilizia e Telecomunicazione
Direzione Edilizia e Telecomunicazione
Contratto a tempo indeterminato
Area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati
Titolo di studio: vedi art. 2 del bando
Scadenza: 4 dicembre 2017
L'elenco dei candidati ammessi alla prova scritta sara' pubblicato il 15 dicembre 2017
https://www.unipi.it/ateneo/bandi/conc-pub/cat-d/Selezione-/index.htm
Il pensiero computazionale. Dagli algoritmi al coding
"Il pensiero computazionale. Dagli algoritmi al coding" (il Mulino, 2017) è il titolo del volume di cui sono autori Paolo Ferragina, professore ordinario di Informatica all’Università di Pisa, e Fabrizio Luccio, professore emerito di Informatica sempre dell’Università di Pisa. Il libro sarà presentato al Pisa Book Festival venerdì 10 novembre alle 15.
Pubblichiamo di seguito uno stralcio dalla prefazione, e buona lettura !
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Scopo principale di questo testo è introdurre i lettori alla comprensione e progettazione di algoritmi che risolvono problemi provenienti da diversi campi della scienza e della tecnologia e che hanno un’importanza rilevante nel mondo di oggi. La presentazione è accessibile a chiunque abbia cognizioni matematiche elementari ed è resa più semplice che si possa, senza rinunciare a un rigore indispensabile per trasformare idee generali in algoritmi eseguibili senza compromessi. Nel corso della trattazione sono comunque richiamate, quando necessario, nozioni aritmetiche particolarmente rilevanti per la costruzione di questi algoritmi.
Perché il testo sia fruibile nel miglior modo, esso è diviso in capitoli sostanzialmente indipendenti che possono essere letti separatamente lasciando al lettore la libertà di scegliere gli argomenti che preferisce. Solo in quattro casi argomenti di corredo, eleganti e utili ma più impegnativi degli altri, sono stati riportati in paragrafi contrassegnati da asterisco a indicare che possono essere tralasciati senza intaccare la comprensione del resto.
Inoltre, i lettori interessati a eseguire su un calcolatore gli algoritmi descritti nel testo possono, anche se non conoscono la «programmazione», esaminarne il funzionamento e magari cimentarsi con la costruzione di programmi propri attraverso un sito Web creato al proposito e di facilissima accessibilità, che contiene la realizzazione in linguaggio Python di questi algoritmi e fornisce ogni mezzo necessario alla loro esecuzione e alla eventuale costruzione di nuovi esempi.
Incontro su Don Milani
Per ricordarne la figura a 50 anni dalla scomparsa, giovedì 9 novembre alle 21, al Circolo Rinascita di Pisa (via del Borghetto 37), si svolge l'incontro "Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. Don Milani ieri, oggi, domani". Alla serata intervengono Maria Antonella Galanti, docente di Pedagogia dell’Università di Pisa, Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo di Vecchiano e Giuseppe Bagni, presidente nazionale del Centro per l'Iniziativa Democratica degli Insegnanti.
“Sono passati cinquanta anni dalla morte di Don Milani – dice Maria Antonella Galanti - se ne andò infatti nel 1967, un anno prima del movimento del ’68, senza sapere che la sua ‘Lettera a una professoressa’ ne sarebbe diventato un vessillo e che le sue parole e la sua battaglia in nome del valore dell’istruzione come elemento di liberazione sociale avrebbero avuto grande eco nel tempo”.
Studi sull’Antartide: il vento motore del clima nella formazione e nell’estensione del ghiaccio marino
Il ghiaccio marino o banchisa di ghiaccio è un elemento fondamentale del sistema climatico e il suo ciclo stagionale influenza la dinamica globale del clima a causa della sua interazione con l’albedo planetario, la circolazione atmosferica e oceanica oltre a essere un essenziale componente dell’ecosistema marino polare. I meccanismi che guidano la variabilità del ghiaccio marino a causa delle forzanti ambientali naturali e antropiche sono ancora poco compresi. La ricerca pubblicata sulla rivista “Nature Communications” (DOI 10.1038/s41467-017-01455-x), dal titolo “Holocene sea ice variability driven by wind and polynya efficiency in the Ross Sea”, ha spiegato per la prima volta i processi ambientali che hanno guidato la variabilità del ghiaccio marino e la presenza dei pinguini e degli elefanti marini durante gli ultimi 10 mila anni nel Mare di Ross in Antartide.
Lo studio è stato condotto da ricercatori italiani del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide in collaborazione con colleghi francesi, nell’ambito dei progetti internazionali HOLOCLIP e TALDICE e di un dottorato di ricerca svolto in collaborazione tra le università di Trieste e Siena dalla dottoressa Karin Mezgec.
“Il nostro studio – spiega Massimo Frezzotti ricercatore dell’ENEA – ha messo in evidenza come i venti che spirano in Antartide abbiano un ruolo fondamentale, analogo (se non addirittura superiore) a quello delle temperature e delle precipitazioni, nel guidare il clima e nel condizionare gli ecosistemi polari. I modelli climatici devono essere in grado di riprodurre la forza e la persistenza dei venti negli ultimi millenni per simulare i cambiamenti climatici in Antartide indotti dall’utilizzo dei combustibili fossili”.
“Le variazioni di estensione del ghiaccio marino nel passato si possono ricostruire per mezzo di indicatori climatici, denominati proxy, presenti negli archivi naturali polari –spiega Barbara Stenni, paleoclimatologa e docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – Questi sono rappresentati sia dalle carote di ghiaccio sia da quelle di sedimento marino raccolte nelle vicinanze del Mare di Ross”.
“La variabilità dell’estensione e della persistenza del ghiaccio marino ha condizionato nel tempo l’evoluzione delle aree costiere e l’accessibilità alle spiagge, offrendo agli elefanti marini e ai pinguini di Adelia diverse opportunità di colonizzare le coste del Mare di Ross, condizionandone anche la dieta, come testimoniato dal ritrovamento di numerose colonie abbandonate che conservano la stratigrafia delle diverse fasi di occupazione”, aggiungono Carlo Baroni e Maria Cristina Salvatore, docenti del dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Pisa e collaboratori del CNRPIGG di Pisa.
“Per la prima volta è stato creato un legame di conoscenza fra i dati atmosferici, le carote di ghiaccio e le carote dei sedimenti marini. Grazie alle diatomee, alghe silicee che dominano nei freddi mari antartici, si è potuto capire che l’ambiente marino, dalla colonna d’acqua ai sottostanti sedimenti, ha risposto alle variazioni dell’estensione dei ghiacci ed in ultima analisi alle variazioni climatiche negli ultimi 10 mila anni. La presenza di alcune specie caratteristiche ha evidenziato la grande variabilità climatica di questa finestra temporale così vicina al nostro mondo attuale”, concludono Ester Colizza, sedimentologa, e Romana Melis, micropaleontologa del dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste.