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Mongolfiera Matricolandosi Quest'anno "Matricolandosi" vola in alto: lunedì 30 luglio partono le immatricolazioni all'Università di Pisa e insieme apre le porte "Matricolandosi", il centro di servizi e portale web che fa ormai parte della tradizione dell'Ateneo nel settore dei servizi offerti agli studenti. Con una bella novità: al centro immatricolazioni di via Buonarroti stazionerà una mongolfiera griffata "Matricolandosi", che servirà da punto di orientamento per i ragazzi che arriveranno in città per iscriversi, compresi quelli stranieri che saranno accolti dal servizio "Welcome International Students".

Nato nel 2004, "Matricolandosi" è sempre molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea tutte le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione, fino alla consegna in tempo reale del libretto universitario. Senza dimenticare la sua capacità di rinnovarsi: il centro per le immatricolazioni propone ogni anno iniziative che vanno incontro alle esigenze degli utenti, soprattutto di quelli che provengono da fuori regione.

Mongolfiera MatricolandosiCome già lo scorso anno, "Matricolandosi" ti porta in città: dopo le biciclette del 2011, grazie alla collaborazione con la Renault, studenti e genitori avranno a disposizione tre auto elettriche, che potranno essere utilizzate gratuitamente per raggiungere la facoltà di interesse, per recarsi in banca a perfezionare il pagamento delle tasse o, più semplicemente, per prendere un primo contatto con la città. Le iniziative rientrano nelle attività promosse dall'Ateneo a favore della mobilità sostenibile.

Il punto sulle attività predisposte in vista dell'avvio delle immatricolazioni è stato fatto giovedì 26 luglio, a Palazzo Vitelli, dal rettore Massimo Augello, dal prorettore per gli Studenti Rosalba Tognetti, dal prorettore per l'Internazionalizzazione Alessandra Guidi, mentre il professor Paolo Mancarella, prorettore per la Didattica, non è potuto intervenire in quanto impegnato fuori sede. Erano inoltre presenti il direttore amministrativo Riccardo Grasso, il dirigente dell'Area servizi per la didattica Mauro Bellandi, il responsabile dell'Ufficio studenti Luigi Rivetti e Antonio Camardo della Renault Clas, responsabile veicoli elettrici per le province di Livorno e Pisa.

Già da ora, sul portale "Matricolandosi" (www.unipi.it/matricolandosi) sono disponibili tutte le informazioni relative all'offerta didattica, alle scadenze e alle modalità di immatricolazione, oltre a notizie sulle tasse universitarie e sulle borse di studio, con la relativa modulistica. In particolare, attraverso il sito si potrà scegliere il corso di studio ad accesso libero, iscriversi ai concorsi per l'ammissione ai corsi ad accesso programmato, (la scadenza per iscriversi a quello di Medicina e Chirurgia è il 3 agosto), e iscriversi ai test di valutazione organizzati dalle facoltà.

Come immatricolarsi:

Macchinina matricolandosiPer le immatricolazioni ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, i termini vanno dal 30 luglio al 1 ottobre. Dopo tale data, e fino al 31 dicembre, sarà sempre possibile perfezionare l'immatricolazione con il pagamento di un'indennità di mora crescente, mentre non sarà più possibile immatricolarsi dopo il 31 dicembre.

La registrazione può avvenire via web attraverso il portale "Matricolandosi", ma deve essere completata portando al Centro, o in una sede decentrata della segreteria studenti, una foto formato tessera; una fotocopia di un documento d'identità valido; la ricevuta del pagamento della prima rata delle tasse universitarie di 407 euro, oppure la ricevuta di richiesta di borsa di studio DSU nel caso in cui si posseggano i requisiti necessari; una marca da bollo da 14,62 euro. Per chi intende immatricolarsi con borsa di studio, è operativo lo sportello unico all'Azienda regionale per il Diritto allo studio universitario di Piazza dei Cavalieri.

Il Centro "Matricolandosi", che si trova in via Buonarroti, resterà aperto fino al 12 ottobre, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì, ore 10-12 nel periodo tra 30 luglio e 3 agosto; ore 9-12 nel periodo tra 20 agosto e 12 ottobre. Sarà chiuso dal 6 al 17 agosto.

Ne hanno parlato:
NazionePisa.it 
PisaNotizie.it 
Intoscana.it
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
PisaToday.it 
Controcampus.it 

TG:
GranducatoTV 

Giovedì 26 luglio alle ore 10, nell'Aula Massart della Scuola Medica in via Roma 55, il professor Gregg L. Semenza della "Johns Hopkins University" School of Medicine, editor della rivista "Journal of Molecular Medicine", terrà un seminario dal titolo "Physiological and Pathological Responses to Hypoxia Mediated by HIF-1". Gregg L. L'incontro è organizzato dalla Scuola di specializzazione in Patologia clinica della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa.

Semenza è lo scopritore dell'HIF-1, il fattore di trascrizione che regola la risposta delle cellule alla concentrazione di ossigeno nei tessuti. Questa scoperta è considerata una delle conquiste più importanti della medicina moderna, che ha portato all'identificazione di una serie di attivatori trascrizionali correlati (la famiglia degli HIF), oggi al centro degli studi di numerosi gruppi di ricerca in tutto il mondo. È ormai definitivamente accertato il ruolo di HIF-1 nella progressione del cancro, nelle malattie cardiovascolari associate con il diabete e l'invecchiamento, nel rimodellamento vascolare polmonare che si associa all'ipossia cronica.

Gli studi del professor Semenza hanno condotto allo sviluppo di inibitori di HIF-1, attualmente in corso di sperimentazione come farmaci antitumorali. In virtù dell'enorme impatto che i suoi studi hanno avuto su diverse branche della medicina, Gregg L. Semenza è uno degli scienziati più citati nella letteratura scientifica mondiale (ben tre dei suoi lavori hanno ricevuto più di 1000 citazioni), ed è stato insignito di numerosi riconoscimenti, inclusi il "Gairdner Foundation International Award" e l'elezione a membro della Accademia delle Scienze degli Stati Uniti d'America.

Martedì, 24 Luglio 2012 11:52

L'Università estende la sua rete wireless

banner wi-fiTrenta nuovi punti di accesso per collegare in wireless tutte le aree esterne alle strutture universitarie, a più elevata frequentazione studentesca. Con la conclusione dei progetti "Campus Wi-Fi" e "Internet in Giardino", la rete Wi-Fi dell'Ateneo pisano può contare su ben 211 access point, distribuiti nella zona cittadina di Tramontana compresa tra il polo di Ingegneria e quello delle Piagge. I risultati dei progetti sono stati illustrati martedì 24 luglio 2012, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello; dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco; dal prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti; dal delegato per la Rete di Ateneo, Riccardo Cambini; dal dirigente per l'Informatica, Stefano Suin; dal responsabile della rete wireless, Stefano Ciuti; dal presidente del Consiglio degli studenti, Emiliano Dovico. A sugellare le collaborazioni istituzionali già in atto per potenziare l'infrastruttura Wi-Fi, all'incontro hanno preso parte il comandante di Fregata dell'Accademia Navale di Livorno, Daniele Boddi; la dirigente del DSU di Pisa, Magda Beltrami; il rappresentante dei Servizi informatici della Scuola Superiore Sant'Anna, Alberto Bongiorni; il consigliere delegato del CUS Pisa, Nicola Sgambelluri.

Con "Internet in Giardino" la rete wireless è stata portata in tutti gli spazi aperti dell'Ateneo ad alta frequentazione studentesca, ovvero nei giardini e cortili degli edifici dell'Università. Sono state interessate tutte le facoltà e i poli didattici, arrivando anche a "illuminare" l'Orto Botanico e il CUS. Il progetto "Campus Wi-Fi" ha esteso la rete nelle aree prossime alle strutture universitarie, per esempio Piazza dei Cavalieri, Piazza Dante, Via Santa Maria e in alcune mense del DSU, con punti di accesso installati anche alle Piagge e sul Lungarno Pacinotti.

conferenza wi-fiLa rete wireless dell'Ateneo, attiva 24 ore su 24, è dedicata alla comunità dell'Università di Pisa, composta da circa 70.000 persone tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. Grazie all'adesione dell'Università di Pisa alla federazione Eduroam (Education Roaming), vi possono inoltre accedere gli studiosi e gli studenti appartenenti alle università federate, che sono 88 istituti di ricerca e università in Italia, diverse centinaia in 37 diversi Paesi europei, alcune migliaia nel mondo sparse tra Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone e Australia.

Già quest'anno la rete ha raggiunto picchi di 2.700 utenti collegati contemporaneamente, un valore destinato a crescere in modo esponenziale ora che gli studenti, che sono i principali fruitori della rete, potranno utilizzare il servizio nelle aule delle lezioni, in biblioteca, nelle sale studio, a mensa, nel giardino di fronte alla propria sede e perfino la sera in alcune strade e piazze della città.

Dal punto di vista tecnico, la rete wireless di ateneo è basata su una soluzione Enterprise di Cisco con controllo remoto degli access point. Tre sono i segnali (SSID) trasmessi nell'ambito della rete: SerraUnipi (basato su tecnica Captive Portal), SerraUnipiX (basato su tecnologia 802.1x, più indicato per smartphone e tablet), eduroam (per studiosi e studenti di Università che, come già detto, fanno parte della federazione internazionale EduRoam).

conferenza wi-fi 1Per potenziare la rete Wi-Fi, l'Università ha in corso importanti collaborazioni con l'Accademia Navale di Livorno, il DSU, il CUS e, prossimamente, la Scuola Sant'Anna. Oltre a gestire una rete dedicata che collega in fibra ottica tutte le strutture del DSU di Pisa, i Servizi di Rete dell'Ateneo hanno attivato un punto di accesso all'altezza della casa dello studente Ex Hotel Nettuno sul Lungarno Pacinotti, "illuminando" anche le mense di Praticelli e di Via dei Martiri, in attesa di collegare anche le altre due. Per quanto riguarda il CUS, nella sede di Via Chiarugi è stato installato un access point tra il bar e la futura aula studio, in attesa di rendere esecutiva la copertura totale dei campi sportivi e delle palestre. All'Accademia Navale di Livorno sono attivi 25 access point installati nei locali a disposizione dei cadetti. Infine, è in fieri la collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che permetterà di estendere la rete wireless all'intera Piazza Santa Caterina e a parte di via San Lorenzo.

In futuro, oltre ad arrivare a 300 access point entro la fine dell'anno, si punterà ad attivare nuovi servizi basati sulla infrastruttura di rete wireless, quali per esempio i sistemi di comunicazione SIP (che permettono di effettuare comunicazioni voce utilizzando la rete wireless invece che la rete cellulare), o la raccolta di dati ambientali (tra i quali, temperatura, umidità e rumore) nell'ambito di una collaborazione con l'associazione Dustlab di Pisa, nell'ambito di un progetto di monitoraggio ambientale che fa parte delle "Smart Cities" e "Smart Communities".

Tutte le informazioni sulla rete wireless dell'Università di Pisa sono disponibili sul sito: http://wifi.unipi.it/

Ne hanno parlato:
Repubblica Firenze
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNotizie.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PisaToday.it
StampToscana.it 

TG:
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Martedì, 24 Luglio 2012 08:40

«La mia Hong Kong»

Ha vissuto sei mesi a Hong Kong, ha studiato il cinese e fatto ricerche per la sua tesi, visitando luoghi lontani e imparando a conoscere la cultura dell'Estremo Oriente. Enrico Santus, 25 anni, laureando in Linguistica dell'Università di Pisa, è appena tornato dalla Cina e, entusiasta dell'esperienza, racconta i suoi mesi trascorsi all'estero grazie al progetto MULTI "Multilingualism and Multiculturalism", il programma di scambio che ha come obiettivo la mobilità Europa-Asia. "Quando ho presentato la domanda per la borsa, ricordo che a malapena sapevo dove si trovava Hong Kong", racconta Enrico Santus. "Una volta uscite le graduatorie, ho compreso che qualcosa sarebbe cambiato nella mia vita: un'esperienza all'estero, infatti, segna sempre profondamente, ma ancor più profondamente segna se l'estero è l'Estremo Oriente".

In un piccolo reportage pubblicato sul sito dell'Università di Pisa, Enrico Santus ha raccolto ricordi e impressioni su Hong Kong: "Un luogo distante non solo nello spazio, ma anche nel modo di pensare e nella lingua; un luogo che per essere compreso appieno necessita di una mente sgombra dei pregiudizi e preconcetti legati alla cultura d'origine". E poi c'è il contatto con la cultura popolare ricca di tradizioni e usanze lontane dalle nostre: "Ho avuto la fortuna di conoscere persone provenienti da tutto il mondo, sebbene abbia per lo più optato per la frequentazione di autoctoni, sia nel campo accademico che al di fuori di esso. Ciò mi ha aiutato a comprenderne il pensiero, imparando – ad esempio – che per i cinesi è fondamentale non agitare l'acqua prima di berla (perché, altrimenti, provocherebbe il mal di pancia) ed è di primaria importanza non sedersi laddove era seduto qualcun altro finché il posto non si sia completamente raffreddato".

Alla fine del suo racconto, che riporta anche impressioni sull'organizzazione accademica cinese e alcune considerazioni sulla politica e diritti civili dell'area di Hong Kong, Santus riassume così i suoi sei mesi all'estero: "È stata un'esperienza indimenticabile che, se è vero che ha rallentato in qualche modo la scrittura della mia tesi, ha certamente contribuito alla formazione della mia persona, se non addirittura alla definizione della mia identità, valendo perciò molto più del cosiddetto "tempo perso".

Il progetto MULTI permettere a studenti di laurea magistrale, dottorandi, post-doc e docenti di trascorrere un periodo di studio in una delle istituzioni del Sud-est asiatico che partecipano al progetto. Per il soggiorno si usufruisce di una borsa di studio, pagamento del viaggio, iscrizione gratuita presso l'Università ospitante, assicurazione sanitaria e corsi di lingua. Il responsabile a Pisa del progetto MULTI è il professor Alessandro Lenci, coadiuvato dalla professoressa Giovanna Marotta. "Oltre a numerosi atenei europei, al progetto partecipano le università di Hong Kong, Taipei, Macao, Singapore e Brunei", spiega il professor Lenci. "Questo anno accademico sono partiti da Pisa, tutti destinazione Hong Kong, tre studenti magistrali, un dottorando, due post-doc e un docente, mentre un altro dottorando si è recato a Singapore. Sono arrivati dall'Oriente quattro studenti e un docente da Taiwan, e un altro studente da Macao. Tutti gli studenti in arrivo sono stati regolarmente iscritti ai corsi di laurea dell'Ateneo, hanno frequentato lezioni e acquisito crediti agli esami. Anche gli studenti pisani hanno acquisito crediti formativi in Asia, poi riconosciuti al loro ritorno".

Per l'anno accademico 2012/2013 sono in partenza da Pisa tre studenti per Macao, Singapore e Taiwan, mentre arriveranno uno studente da Singapore e uno da Macao. Il prossimo bando verrà annunciato sul sito del progetto (www.em-multi.eu) nell'autunno del 2012.

Influenzati da cinema e cartoni animati, quando pensiamo a un robot, viene subito in mente un umanoide di metallo o plastica, con arti dai movimenti meccanici e forme molto stilizzate. Nei laboratori dell'Università di Pisa, invece, un team di ricercatori del Centro "E. Piaggio", in collaborazione con un ricercatore statunitense, ha dato vita a un robot dalle fattezze umane, un androide di genere femminile con il volto che si ispira a quello della moglie di uno dei ricercatori coinvolti nell'esperimento, capace di riprodurre le espressioni facciali e interagire con l'uomo.

Il sistema integrato si chiama FACE (Facial Automaton for Conveying Emotions) ed è stato creato dal Faceteam, il gruppo di ricerca del Centro "E. Piaggio" diretto dal professor Danilo De Rossi, e a cui lavorano Daniele Mazzei, con il ruolo di Technical Leader, e i dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki. Lo studio dei ricercatori è partito da una domanda precisa: ora che sono realizzabili robot umanoidi con capacità sociali, come ci relazioniamo noi con queste entità? Siamo in grado di percepire le emozioni che questi cercano di trasferirci? Le accettiamo?

Come prima applicazione pratica, il sistema è stato utilizzato in collaborazione con la Fondazione Stella Maris per un esperimento condotto su bambini affetti da autismo, chiamati a interpretare le espressioni facciali del robot sotto la guida di un terapista: "I bambini vengono invitati a riconoscere le emozioni espresse dal volto della loro interlocutrice robotica, per poi imitarle", spiega Daniele Mazzei. "Con i dati raccolti dal sistema integrato – che saranno analizzati da un altro gruppo di ricercatori del Centro Piaggio guidati dall'ingegner Pasquale Scilingo - stiamo studiando le reazioni esplicite e non dei soggetti durante l'interazione con il robot. In questo modo sarà possibile fornire ai terapisti gli input necessari alla definizione e ottimizzazione del protocollo riabilitativo basato sull'imitazione e sulla reciprocità sociale ed emotiva".

Per generare espressioni realistiche nei robot, i ricercatori hanno inventato HEFES (Hybrid Engine for Facial Expressions Synthesis), un motore di animazione facciale che riesce a riprodurre movimenti, mimiche e smorfie caratteristici di diversi stati d'animo, come paura, disgusto o stupore. "Il robot è molto funzionale a questo tipo di terapia perché permette di riprodurre in modo ripetitivo e stereotipato espressioni facciali senza rompere il connubio che c'è fra terapista e bambino, cosa che un attore non può fare", aggiunge Mazzei. "Data la natura artificiale del sistema, la comunicazione risulta nettamente semplificata e ridotta rispetto a quella umana e il soggetto affetto da autismo può concentrarsi su un numero limitato e facilmente riproducibile di espressioni emotive".

La ricerca del Centro "E. Piaggio" ha già avuto un buon riscontro sulla stampa scientifica internazionale, dove FACE è stato presentato come un sistema in grado di superare quello che all'inizio degli anni settanta fu teorizzato come "the uncanny valley principle", la sensazione di turbamento e inquietudine generati da un robot le cui sembianze sono umane, ma non abbastanza da trasmettere empatia a chi interagisce con lui, inducendo così disagio.

Più leggera, ergonomica e dunque maneggevole. Si presenta così la "ET5", la nuova monoposto dell'Università di Pisa che rappresenterà l'Ateneo nelle prossime gare della Formula Student, a cominciare da quella internazionale che si svolgerà sullo storico circuito di Hockenheim nella prima settimana di agosto. La vettura, la quinta ideata e costruita dal team universitario di Pisa, è stata "svelata" al pubblico venerdì 20 luglio 2012, nell'atrio di Palazzo Vitelli, alla presenza del rettore Massimo Augello, del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, del direttore del nuovo dipartimento di Ingegneria dell'energia dei processi e dei sistemi, Marco Raugi, e del capo progetto, Andrea Mascellani. I piloti sono Mario Bertolotti, Tommaso Castellani e Duccio Bartolini, studenti di Ingegneria, e Lorenzo Marino, studente di Agraria.

Per la prima volta, la monoposto dell'Università di Pisa arriva al battesimo ufficiale con alle spalle un'intensa attività di test svolti nell'area dei nuovi Navicelli per verificarne l'affidabilità e trovare il giusto assetto da corsa. A livello tecnico, la vettura riprende il modello dello scorso anno, con importanti miglioramenti. La "ET5" è stata alleggerita di 10 chilogrammi, in modo da far scendere il peso complessivo ben sotto i 200 chili. Sono state studiate nuove soluzioni ergonomiche, che agevolano i piloti nella facilità di guida, e notevolmente migliorate le parti relative all'elettronica, alla mappatura del motore e all'assetto.

La monoposto ha un motore Aprilia SXV della Piaggio, con potenza di 65 cavalli e capacità di accelerazione da 0 a 100 chilometri in 4 secondi. Ha un telaio in tubi di acciaio adattato per la stagione dalla C.M. Citi e componenti superleggeri - cerchi in magnesio, carene, sospensioni e semiassi in carbonio - progettati dagli studenti e realizzati da Brusa Meccaniche, Mach3 srl e Costruzioni Novicrom. È inoltre dotata di cambio pneumatico e telemetria bidirezionale. I test sono effettuati grazie agli automezzi messi a disposizione da Liberty Rentals.

Il progetto dell'E-Team (www.eteamsquadracorse.it) è nato nel 2008. Nel corso degli anni, ai 34 elementi provenienti da Ingegneria si sono aggiunti studenti delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui competenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra non è chiamata solo a progettare e costruire la vettura, ma anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione. Quest'anno la squadra è composta da 15 studenti di diverse facoltà scientifiche e umanistiche.

Il debutto in pista della monoposto risale al 2008, sul circuito di Fiorano, in una gara internazionale di Formula SAE Italy: la ET1 si classifica prima tra le debuttanti e terza tra le squadre italiane alla gara di durata. L'anno successivo il battesimo internazionale, con la ET2ev che prende parte alla Formula Student Germany, sullo storico circuito di Hockenheim, insieme ad altre 78 squadre provenienti dalle università di ogni parte del mondo, piazzandosi al decimo posto nella prova statica del cost report. Nella successiva gara della Formula SAE Italy, che si svolge all'autodromo di Varano de' Melegari, la monoposto dell'Ateneo pisano ottiene il secondo posto tra le italiane e il dodicesimo su 39 team internazionali partecipanti. Nel 2010 la squadra pisana raggiunge il primo posto tra le italiane e nel 2011 si conferma al vertice tra i team italiani e in ottima posizione nella classifica mondiale. Il programma del 2012 prevede la partecipazione alla Formula Student Germany nella prima settimana di agosto e alla Formula SAE Italy in settembre.

Gli obiettivi raggiunti in questi anni vanno oltre i pur eccellenti risultati in ambito sportivo. Il progetto E-Team rappresenta infatti una palestra formativa in cui si deve progettare e realizzare, in tempi brevi, un prodotto tecnologicamente avanzato e che abbia una concreta verifica sul campo con la partecipazione alle gare. Un laboratorio per imparare attraverso la competizione, dunque, e un'opportunità preziosa per i giovani studenti che desiderano lavorare nelle più prestigiose case automobilistiche e motoristiche italiane ed estere.

Si svolge nel mese di luglio la scuola estiva promossa dalla facoltà di Medicina Veterinaria e dalla facoltà di Agraria dell'Università di Pisa sui temi relativi ai prodotti alimentari, alla comunicazione e allo sviluppo rurale sostenibile. L'Ateneo pisano, nell'ambito del programma Erasmus Mundus, è infatti istituzione partner nella promozione e nell'offerta didattica dell'International MSc of Rural Development Programme (IMRD).

Il master ha durata biennale, suddivisi in quattro semestri ed è condotto in partenariato con altre cinque università europee (l'Università di Gent, l'Agrocampus di Rennes, l'Università Humboldt di Berlino, l'Università di Wageningen e l'Università di Nitra).

Il programma proposto è multidisciplinare, aperto a studenti europei ed extraeuropei con l'intento di offrire l'opportunità di studiare la visione europea dello sviluppo rurale e di realizzare un'esperienza concreta dei diversi approcci del paradigma europeo.

Il modulo di specializzazione dell'Università di Pisa quest'anno si realizza con un corso dal titolo: "Exploring rural transition food issues – between town and countryside, consumption and production (...north, south, west and east of the world): which sustainability?" che si svolge a Sillico, nel comune di Pieve Fosciana (LU) dal 30 giugno al 27 luglio 2012, e a cui parteciperanno circa 12 studenti di paesi europei ed extraeuropei.

Alle attività di competenza dell'Università di Pisa partecipano docenti e collaboratori del dipartimento di Patologia animale, profilassi e igiene degli alimenti della facoltà di Medicina Veterinaria e del dipartimento di Agronomia e gestione dell'agrosistema della facoltà di Agraria. Il corso inoltre beneficia del sostegno dell'Unione dei Comuni della Garfagnana e del GAl Garfagnana Ambiente.

Si svolgerà lunedì 23 luglio 2012, all'Hotel Golden Tulip Galilei di Pisa, il seminario su "Valutazione della vulnerabilità e interventi per le costruzioni esistenti a uso produttivo in zona sismica", organizzato dalla Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri della Toscana con il patrocinio dell'Università di Pisa, del Comune, della Regione, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del Consiglio nazionale degli ingegneri.

Il convegno, che sarà aperto alle ore 14 dai saluti dei prorettori Nicoletta De Francesco e Sandro Paci, del sindaco Marco Filippeschi e del responsabile del Coordinamento sismico regionale, Giancarlo Fianchisti, metterà a confronto studiosi, esperti e rappresentanti degli enti nazionali su un tema di grande attualità. I recenti eventi sismici in Emilia, infatti, hanno avuto un devastante impatto sugli immobili a uso produttivo dei territori colpiti e, conseguentemente, su un essenziale settore economico. La potenziale fragilità del costruito che caratterizza il nostro tessuto industriale ha così messo in moto una serie di iniziative a livello governativo, a partire dalla Legge 74/2012, per ridurre il rischio sismico in questo settore. Il Servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, in particolare, ha elaborato, con urgenza, delle Linee Guida, atte a fornire utili indicazioni operative ai tecnici incaricati e ai responsabili delle strutture produttive e ha formato un gruppo di lavoro per la stesura di nuove Linee Guida per la verifica, la messa in sicurezza e l'agibilità definitiva delle costruzioni a uso produttivo. Partendo da questi presupposti, il convegno si propone di fornire informazioni sulle più recenti attività del Consiglio superiore dei lavori pubblici, nonché sulle problematiche connesse alla vulnerabilità sismica dell'edilizia industriale a livello sia regionale che nazionale.

Un team di ricercatori italiani e di varie nazionalità nord americane ed europee ha scoperto il legame tra SLA e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato dal professor John E. Landers del dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts con la collaborazione di due istituti scientifici di eccellenza milanesi e del contributo clinico del professor Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. Infatti, è presso il Centro per le Malattie neuromuscolari dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e dipartimento di Neuroscienze che sono stati seguiti alcuni dei casi in cui è stato possibile arrivare a questa importante scoperta che apre una nuova prospettiva nella comprensione dei meccanismi patogenetici, finora non del tutto noti, della SLA.

Alla scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, hanno contribuito in modo determinante il professor Vincenzo Silani e il dottor Nicola Ticozzi unitamente a Antonia Ratti e Cinzia Tiloca dell'IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro "Dino Ferrari", con Claudia Fallini ora all'Emory University di Atlanta e l'apporto decisivo fornito di Cinzia Gellera e Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta". La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA (Fondazione italiana di ricerca per la SLA) nell'ambito del progetto ExomeFALS.

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1.

L'aver fatto luce su questo nuovo meccanismo di malattia permette di aggiungere un ulteriore tassello nel mosaico dei fattori che sono alla base di questa patologia. "In tal senso - aggiunge il professor Gabriele Siciliano - il ruolo del gruppo a Pisa è stato anche quello di verificare l'influenza di possibili condizioni abitudinarie e di stile di vita, fattori considerati acquisiti, quali elementi in grado di intersecare il loro effetto patogenetico sulle componenti genetiche alla base della malattia. Tra questi, i ricercatori del dipartimento di Neuroscienze hanno puntato l'attenzione sull'esercizio fisico, già chiamato in causa a tal proposito, verificando quali possano essere i margini tra gli effetti sicuramente positivi e quelli, al contrario, che possono risultare sfavorevoli in un sistema cellulare in qualche modo indebolito dalla mutazione genetica, come appunto nella SLA. Conoscenze, queste, che potranno avere importanti implicazioni decisionali nella trattamento della malattia.

"Profilina 1 – spiega Vincenzo Silani - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che "soffocano" la cellula".

"La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge Cinzia Gellera - dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci".

Nasce al Centro Servizi "Dente Piaggio" di Pontedera una nuova sede, dotata di un laboratorio sulla cooperazione internazionale e di una foresteria per gli ospiti stranieri. Il progetto, frutto di una convenzione sottoscritta dall'Università di Pisa e dal Comune di Pontedera, è stato presentato martedì 17 luglio 2012 dal rettore Massimo Augello e dal sindaco Simone Millozzi, alla presenza del vice direttore amministrativo dell'Ateneo pisano, Elena Perini, responsabile dell'Area delle Relazioni internazionali e del vice sindaco di Pontedera, Massimiliano Sonetti, responsabile del Tavolo tecnico dell'Anci nazionale sulla cooperazione internazionale.

L'accordo, che avrà una durata di cinque anni, prevede che il Comune di Pontedera metta a disposizione i locali al piano terra e al primo piano dell'edificio destinato a Centro Servizi "Dente Piaggio". Al primo piano saranno allestiti un laboratorio per sviluppare i progetti di cooperazione internazionale e una foresteria destinata ad accogliere gli ospiti stranieri dell'Università di Pisa, quali docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. Al piano terra saranno invece realizzate delle aule didattiche per il corso di laurea in Infermieristica e un punto della segreteria studenti.

La collaborazione tra Università di Pisa e Comune di Pontedera si basa sulla tradizione e le esperienze nel campo della cooperazione internazionale di cui entrambi gli enti sono depositari, oltre che sulla loro volontà di valorizzare questa tematica come strumento essenziale per lo sviluppo e la convivenza tra i popoli. Su queste premesse, l'accordo mirerà a realizzare, promuovere e divulgare programmi di alta formazione e di ricerca nel settore della cooperazione internazionale, con particolare attenzione alle politiche di cooperazione decentrata. I due enti svilupperanno inoltre le attività legate al fundraising e alla ricerca dei fondi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari. Al centro delle iniziative ci sarà il laboratorio della cooperazione internazionale che, partendo da un sistema di rete tra i soggetti aderenti in Toscana ai progetti di cooperazione, renderà possibile la realizzazione di approfondimenti, scambi di esperienze, progetti di comunicazione, dibattiti, seminari e attività di ricerca sui temi attinenti la cooperazione e lo sviluppo, la conoscenza reciproca, la tolleranza, la valorizzazione delle culture, la lotta alle violenze e alle discriminazioni. Il laboratorio sarà aperto alla collaborazione di istituzioni, associazioni, fondazioni o imprese attive, impegnate o che intendono impegnarsi e collaborare sul fronte della cooperazione.

Nell'ambito dell'accordo, l'Università si impegna infine a supportare il Comune nella predisposizione di percorsi formativi finalizzati alla qualificazione delle risorse umane e del territorio e a promuovere tra i propri studenti la possibilità di svolgere tesi di laurea su argomenti della cooperazione di comune interesse.

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