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Giovedì, 27 Dicembre 2012 14:10

Concerto di Natale dell’Università di Pisa

Come ormai tradizione, l'Ateneo pisano offre agli studenti, al personale e a tutta la cittadinanza il Concerto di Natale. Giovedì 13 dicembre alle 21,15, nella chiesa di Santa Maria del Carmine in corso Italia, il Coro e l'Orchestra universitari, sotto la direzione di Stefano Barandoni, eseguiranno il corale "Jesus bleibet meine Freude" dalla cantata 147 e il mottetto "Lobet den Herrn alle Heiden" di Johann Sebastian Bach, per proseguire poi con una serie di canti della tradizione natalizia siciliana, campana, sarda e toscana, tra cui l'inedito "Epifania dei monti carrarini". Il concerto si chiuderà con il celebre "Hallelujah" da "Il Messiah" di George Friedrich Haendel. Sarà inoltre eseguita, in prima assoluta, la composizione "La neve a mezzanotte" di Manfred Giampietro, maestro dell'orchestra. La cittadinanza è invitata.

Un video e un libro per parlare di giovani, formazione e sfide del futuro. Giovedì 13 dicembre, alle ore 17.30, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, Roan Johnson e Beppe Severgnini incontrano gli studenti dell'Università di Pisa per un confronto sulla "generazione choosy", quella che entrambi hanno provato a raccontare da regista e da scrittore nel video "L'uva migliore" e nel libro "Italiani di domani". L'iniziativa, coordinata dal direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò, sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello ed è aperta al pubblico.

"L'Università di Pisa ha voluto organizzare questo incontro come momento di riflessione sui temi che toccano più da vicino i nostri studenti – spiega Massimo Augello. "Con le loro opere e il loro sguardo particolare sulla realtà, gli ospiti dell'evento racconteranno come i giovani di oggi affrontano le difficoltà della loro generazione e come si rapportano al futuro che li attende". Ad animare l'iniziativa ci saranno anche i ragazzi di Radioeco, la radio degli studenti dell'Università di Pisa, che con le loro "incursioni", coinvolgeranno il pubblico nella discussione.

Durante l'incontro Roan Johnson presenterà il video "L'uva migliore", basato sulle videointerviste realizzate nei mesi scorsi agli studenti con la collaborazione dell'Università di Pisa. Il progetto del video era nato con l'obiettivo di raccontare, attraverso gli occhi di un giovane autore, il mondo universitario e le persone che lo compongono. In tutto sono circa 40 le persone che si sono sedute davanti alla telecamera di Johnson e che, con una formula di "casting" un po' diversa, hanno parlato delle loro esperienze di studio e di lavoro nell'intreccio con la vita privata. Da questo materiale è nato il video "L'uva migliore" che, partendo dalle storie degli studenti di Pisa, ha tracciato un affresco sul mondo giovanile di oggi.

Beppe Severgnini parlerà del suo ultimo libro "Italiani di domani" e delle "otto T del tempo che viene", le chiavi necessarie ai giovani per aprire le porte del futuro. Come ha dichiarato lui stesso, "Italiani di domani" è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo: "Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese - dice Severgnini - dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù".

Mercoledì 12 dicembre, alle 16.00, alla libreria Blu Book in via Toselli, si terrà la presentazione del libro "Una noia mortale. Il tema del doppio nella letteratura italiana del Novecento" di Beatrice Laghezza (Felici Editore). Il libro fa parte della collana "Studi Italianistici" in cui sono raccolte le pubblicazioni legate alle attività dell'omonimo dottorato dell'Università di Pisa.

Sosia beffati dal tempo, altri sé imbevuti di metafisica e allegoria, narcisi a colloquio sul senso della vita, identità moltiplicate, doppi ossessionati dal potere, inviluppati nelle trame di una virtualità onirica e metaletteraria, sedotti da illusioni neobarocche o schiavi delle merci. Questo libro ripercorre la storia letteraria del Novecento italiano da una prospettiva tematica e indaga attraverso alcuni testi considerati esemplari una figura, quella del Doppelgänger, che a detta di Vladimir Nabokov è stata a tal punto oggetto di riscritture e rielaborazioni da diventare nella letteratura del ventesimo secolo «di una noia mortale».

Giovedì, 27 Dicembre 2012 14:08

Robot alla ricerca di tesori in fondo al mare

L'11 dicembre alle 9.30, nella Sala degli Stemmi della Scuola Normale Superiore, si terrà il convegno "Conoscenza e tutela del patrimonio sommerso", in cui ricerca storica e tecnologica si confronteranno sulle più recenti esperienze per il rilievo e la tutela del nostro patrimonio culturale sommerso.

Il convegno è stato organizzato nell'ambito del progetto THESAURUS (TecnicHe per l'Esplorazione Sottomarina Archeologica mediante l'Utilizzo di Robot aUtonomi in Sciami), coordinato dal Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e finanziato dalla Regione Toscana. THESAURUS prevede la progettazione di mini robot sottomarini capaci di esplorare fondali inaccessibili ai sub, fino a 300 metri di profondità, capaci di navigare in modo autonomo e di comunicare tra loro grazie ad una rete informatica. Oltre al Centro "E.Piaggio" compongono il partenariato del progetto l'Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione del CNR di Pisa, la Scuola Normale Superiore e il dipartimento di Energetica "Sergio Stecco" dell'Università di Firenze.

Il convegno si articolerà in tre sessioni: la prima, dal titolo "Mappare il mondo sommerso", su alcuni metodi di censimento del patrimonio culturale sommerso; la seconda, "Innovazione tecnologica e ricerca archeologica", moderata da Andrea Caiti, docente del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e coordinatore del progetto THESAURUS, dedicata all'interazione tra tecnologia e nuove possibilità di scoperta; la terza, di chiusura, intitolata "Nuove conoscenze fra archeologia e storia", moderata da Andrea Camilli della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, relativa alle novità archeologiche e storiche del settore.

I robot sviluppati da THESAURUS saranno in grado di esplorare i fondali con strumenti ottici, acustici e magnetici, e potranno costituire in futuro un utile strumento per la conoscenza e la tutela del patrimonio ancora presente sui fondali marini. Il primo veicolo è quasi ultimato e verrà testato nei mari dell'isola d'Elba a fine gennaio.

Il convegno vuole offrire un'opportunità di incontro tra storia e tecnologia nella prospettiva di una miglior conoscenza e tutela del patrimonio culturale sommerso.

Un video e un libro per parlare di giovani, formazione e sfide del futuro. Giovedì 13 dicembre, alle ore 17.30, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, Roan Johnson e Beppe Severgnini incontrano gli studenti dell'Università di Pisa per un confronto sulla "generazione choosy", quella che entrambi hanno provato a raccontare da regista e da scrittore nel video "L'uva migliore" e nel libro "Italiani di domani". L'iniziativa, coordinata dal direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò, sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello ed è aperta al pubblico.

"L'Università di Pisa ha voluto organizzare questo incontro come momento di riflessione sui temi che toccano più da vicino i nostri studenti – spiega Massimo Augello. "Con le loro opere e il loro sguardo particolare sulla realtà, gli ospiti dell'evento racconteranno come i giovani di oggi affrontano le difficoltà della loro generazione e come si rapportano al futuro che li attende". Ad animare l'iniziativa ci saranno anche i ragazzi di Radioeco, la radio degli studenti dell'Università di Pisa, che con le loro "incursioni", coinvolgeranno il pubblico nella discussione.

Durante l'incontro Roan Johnson presenterà il video "L'uva migliore", basato sulle videointerviste realizzate nei mesi scorsi agli studenti con la collaborazione dell'Università di Pisa. Il progetto del video era nato con l'obiettivo di raccontare, attraverso gli occhi di un giovane autore, il mondo universitario e le persone che lo compongono. In tutto sono circa 40 le persone che si sono sedute davanti alla telecamera di Johnson e che, con una formula di "casting" un po' diversa, hanno parlato delle loro esperienze di studio e di lavoro nell'intreccio con la vita privata. Da questo materiale è nato il video "L'uva migliore" che, partendo dalle storie degli studenti di Pisa, ha tracciato un affresco sul mondo giovanile di oggi.

Beppe Severgnini parlerà del suo ultimo libro "Italiani di domani" e delle "otto T del tempo che viene", le chiavi necessarie ai giovani per aprire le porte del futuro. Come ha dichiarato lui stesso, "Italiani di domani" è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo: "Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese - dice Severgnini - dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù".

In una recente interrogazione al ministro Profumo, ripresa da alcuni quotidiani locali, l'onorevole Deborah Bergamini chiede spiegazioni in ordine alla presunta decisione dell'Ateneo pisano di "raddoppiare le indennità di carica di rettore, prorettore e dei capi delle unità dipartimentali".

La parlamentare si rivolge a una delle più alte istituzioni della Repubblica riproducendo notizie riportate diverse settimane fa da alcuni quotidiani, all'indomani della diffusione di un comunicato di un'organizzazione sindacale di base. Tali notizie erano del tutto false e fantasiose e, per tale ragione, sono state prontamente e decisamente smentite dal rettore sugli stessi organi di stampa.

In particolare, come già ampiamente precisato, ciò che l'onorevole Bergamini definisce come un "raddoppio" dell'indennità di carica del rettore è in realtà un aumento di circa il 10% all'interno di una manovra che, avendo drasticamente ridotto il numero delle cariche accademiche, porterà nel 2013 a un risparmio complessivo del 20% rispetto alla cifra spesa per le indennità nell'anno precedente.

Per quanto riguarda poi il richiamo che l'onorevole Bergamini fa alle "università che stanno aumentando le tasse agli studenti", si ricorda che l'Ateneo pisano è tra i pochi in Italia che, oltre a non aver aumentato le tasse, ha addirittura varato lo scorso anno una significativa manovra di riduzione delle stesse, pur mantenendo la medesima quantità e la qualità dei servizi offerti agli studenti.

Ha ragione, invece, l'onorevole Bergamini quando si riferisce ai "diversi tagli effettuati sul sistema universitario e nei confronti delle pubbliche amministrazioni"; si ricorda, per inciso, che quei tagli sono stati realizzati dai diversi governi che si sono succeduti alla guida del Paese negli ultimi anni, alcuni dei quali hanno avuto il sostegno della stessa onorevole Bergamini.

Si precisa infine che una dettagliata documentazione sulla questione delle indennità è stata trasmessa al ministero competente per consentire a quest'ultimo di rispondere in modo esauriente all'interrogazione dell'onorevole Bergamini.

La collaborazione tra l'Università di Pisa e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova porta la robotica italiana all'avanguardia mondiale. Ai ricercatori del gruppo che collabora con il Centro "E. Piaggio" dell'Ateneo pisano e l'IIT è andato il più prestigioso riconoscimento della conferenza internazionale "Humanoids 2012", ad Osaka, per la realizzazione di una mano robotica di nuova generazione, in grado di compiere i movimenti di un arto umano, ma indistruttibile ed economica, e destinata a rivoluzionare in futuro non solo la robotica ma anche il settore delle protesi. La chiave sta nella struttura "soft", che la rende contemporaneamente flessibile e robusta.

La nuova mano robotica si chiama "PISA/IIT SoftHand" ed è stata realizzata con i finanziamenti arrivati dalla Comunità Europea, con il progetto di Robotica Cognitiva "THE Hand Embodied" (Pisa) e con il grant ERC "SoftHands" (IIT).

Nel panorama delle mani robotiche fino ad ora sviluppate, la "PISA/IIT SoftHand" è unica per la sua robustezza e affidabilità: al costo di alcune centinaia di dollari e con un solo motore la mano è in grado di fare tutte le prese di mano umana e, grazie all'estrema versatilità, può essere usata sia come mano robotica che come protesi in modo molto semplice. Le dita si possono piegare, tirare, distorcere, disarticolare, e ritornano a posto senza danno: davanti allo stupito uditorio della conferenza la mano è stata sbattuta violentemente contro una lastra di ghisa, uscendone intatta.

"Tutto questo - spiega Antonio Bicchi, coordinatore del Gruppo di Robotica al Centro "E. Piaggio" e Senior Scientist all'IIT di Genova - grazie al fatto che la mano ha un design rivoluzionario. Non ha giunti con cuscinetti a sfere, ma le falangi rotolano l'una sull'altra come le articolazioni del corpo umano. Non ha vincoli rigidi tra le dita, ma legamenti che le conferiscono elasticità. E ovviamente non ha ruote dentate, ma tendini. Questi elementi di base sono applicati non copiando pedissequamente la struttura della mano umana, ma cercando di capire quali sono le parti della struttura della mano che le consentono di svolgere determinate funzioni, per poi sviluppare una struttura artificiale in grado di svolgere la stessa funzione". Le funzioni stesse sono progettate e realizzate sulla base di una delle teorie più avanzate delle neuroscienze moderne, quella delle sinergie motorie.

La collaborazione tra il Centro "E. Piaggio" di Pisa, tradizionale eccellenza nello studio della mano e del tatto, e l'IIT di Genova, centro di ricerca che cerca di far raggiungere alla robotica italiana la massa critica per trasformare la qualità scientifica in applicazioni effettivamente utili per la società, è stata resa possibile dal prestigioso premio assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche ERC Grant SoftHands, che ha portato un finanziamento di 2,5 milioni di euro della Comunità Europea al gruppo guidato dal professor Antonio Bicchi.

La mano robotica è già di fatto pronta per essere usata come protesi: è stato infatti sviluppato un avambraccio artificiale a cui la mano può essere agganciata e mossa con una sola leva, collegata all'unico motore della mano, che la rende in grado di fare praticamente tutte le prese comuni sugli oggetti quotidiani, come una tazza, uno spruzzatore, un telefono, la maniglia di una valigia o di una porta.

Il riconoscimento ottenuto in Giappone è il secondo consecutivo conferito quest'anno al progetto dell'arto robotico, che aveva già ottenuto un premio analogo alla conferenza mondiale di Robotica e Sistemi Intelligenti (IROS 2012) a ottobre in Portogallo.

Sabato 8 dicembre alle 12 al Museo della Grafica (Palazzo Lanfranchi, lungarno Galilei 9, Pisa) si inaugura la mostra "A spasso lungo l'Arno. Redingote, cilindri e trine nella Pisa dell'Ottocento". L'esposizione, che resterà aperta sino al 2 aprile, presenta un inedito e affascinante nucleo di disegni che consente di ricostruire l'intreccio delle personalità della società colta e cosmopolita che si avvicendarono nelle amicizie della contessa pisana Maddalena Serristori Agostini Venerosi della Seta e del marito Andrea. Il tutto in una cornice unica anche grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cerratelli che ha messo a disposizione gli abiti per l'allestimento.

Le raccolte di disegni, databili dal 1846 al 1851/2, rientrano nel genere degli "album amicorum", diffusi negli ambienti aristocratici ottocenteschi, specialmente fra le dame per raccogliere souvenirs e fissare nella memoria visite e incontri. Gli schizzi di Maddalena assolvono questo compito attraverso la via della caricatura e della satira. Gli ospiti di palazzo della Seta sono fermati sulla carta con un pennello beffardo ma capace, nella deformazione dei tratti, di perspicaci accenti introspettivi: ne emerge un vero e proprio spaccato della società granducale e italiana di metà dell'Ottocento e nel contempo riaffiora alla memoria una galleria variegata di personaggi che vissero a Pisa, spesso da protagonisti, alla vigilia dello Stato Unitario.

Accanto ai disegni di Maddalena Serristori, sono in mostra anche alcuni album di Francesco Ruschi (1807-1875), esponente di una famiglia pisana di antica nobiltà ghibellina. In questo caso i disegni costituiscono una sorta di storia domestica a fumetti che testimoniano lo stile di vita dell'aristocrazia toscana dell'Ottocento scandita da riunioni di famiglia, soggiorni nelle proprietà terriere, teatro, cure termali a Montecatini e "bagnature" viareggine al bagno Nettuno.

Giovedì, 27 Dicembre 2012 14:02

Tè, pasticcini e... scienza

"Perdonare" i nemici e "aiutare" gli amici. Solo roba da uomini?". E' questo il titolo dell'incontro che si svolgerà venerdì 7 dicembre alle 15,30 al Museo di Storia Naturale alla Certosa di Calci (via Roma 79). A illustrare l'argomento Elisabetta Palagi, ricercatrice del Museo che da anni studia il comportamento dei primati non umani. "Abbiamo deciso di inaugurare il ciclo di incontri 'Tè, pasticcini... e scienza' con il tema del perdono perché in qualche modo è un argomento legato alle feste natalizie", ha spiegato la dottoressa Palagi.

La rassegna "Tè, pasticcini e... scienza" del Museo di Storia Naturale continuerà con altri tre incontri dedicati al mondo animale. Ogni conferenza è a ingresso gratuito e sarà seguita da un momento conviviale durante il quale sarà possibile bere tè caldo, mangiare pasticcini e confrontarsi con i ricercatori per discutere su quanto ascoltato. Dati i posti limitati si prega di prenotarsi scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I prossimi appuntamenti sono previsti nel 2013: il 13 gennaio Paolo Barale parlerà di "...Non dirmelo ti sento!", un viaggio nel mondo emotivo del cavallo, il 15 febbraio sarà la volta di Paolo Luschi che illustrerà l'incredibile capacità di orientamento delle tartarughe marine mentre il 15 marzo Marco Zuffi spiegherà come questo animale si sviluppa in relazione al suo habitat.

C'era anche una delegazione di studenti Erasmus dell'Università di Pisa all'incontro con il presidente Enrico Rossi organizzato martedì 4 dicembre nell'ambito della giornata "Muoversi", promossa dal progetto Giovanisì della Regione Toscana come momento di confronto e occasione per sottolineare gli impegni che la Regione Toscana vuole assumersi in relazione al programma di mobilità europea. Nel corso dell'incontro Enrico Rossi ha annunciato la decisione di impegnare circa 1 milione di fondi regionali per arricchire le borse di studio dei giovani toscani che parteciperanno all'Erasmus a partire dal 2013.

Sono moltissimi (1.173 giovani in Toscana, quasi 20.000 in Italia nell'anno accademico 2010-2011) gli studenti universitari che chiedono di "andare in Erasmus", ossia di trascorrere una parte del loro periodo di studio in un istituto di istruzione superiore di un altro paese. La Regione si è impegnata ad aiutare gli studenti che per le loro condizioni economiche non possono permettersi questa avventura, dando loro la possibilità di seguire corsi e preparare la laurea all'estero, con la garanzia del riconoscimento del periodo di studio e degli esami sostenuti. Questo perché il contributo UE previsto per la mobilità di studio è esiguo, 230 euro mensili che salgono a 500 euro nel caso della mobilità per tirocinio.

Nel corso dell'incontro si è anche parlato di una nuova collaborazione con le istituzioni che in Toscana partecipano al Programma, attraverso la prossima firma di un protocollo per l'istituzione di un tavolo permanente volto a promuovere il tema della mobilità tra i giovani. Inoltre la Fondazione GaragErasmus (www.garagerasmus.org) ha lanciato l'applicazione web 'Check-in Europe', che ha l'obiettivo di riunire il maggior numero di ex erasmus in Europa. L'applicazione in versione beta è stata presentata al Parlamento Europeo il 5 novembre scorso e ha ottenuto il supporto della Commssione Europea e del Parlamento Europeo. Il presidente Rossi è stato il primo a fare il "check-in" e quindi ad aderire alla rete.

La delegazione pisana era formata da 16 persone, fra le quali alcuni giovani professionisti e ricercatori che hanno fatto un'esperienza Erasmus in passato, studenti Erasmus stranieri che studiano a Pisa quest'anno, e studenti pisani che hanno già fatto o che faranno in primavera un'esperienza Erasmus di studio o di tirocinio. Hanno partecipato anche la prorettrice per l'Internazionalizzazione Alessandra Guidi, e Katherine Isaacs, docente dell'Università di Pisa e ambasciatrice Erasmus per l'Italia, che si è iscritta all'applicazione come prima tra i suoi "colleghi" europei.

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