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Giovedì, 21 Giugno 2012 08:09

L'Università con quattro stelle

QS_Stars_4Star_2013

Un Ateneo a quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi. È questo il lusinghiero giudizio che l'Università di Pisa ha ricevuto dall'agenzia di rating internazionale Quacquarelli Symonds (QS), che ha svolto anche per il 2013 un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo. Secondo QS, che da diversi anni compila una delle più accreditate classifiche degli atenei mondiali in cui l'Università di Pisa è stabilmente tra le prime in Italia, l'Ateneo pisano è dunque "ad elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento: una istituzione che offre a studenti e docenti un eccellente ambiente di lavoro".

L'Ateneo ha ricevuto il punteggio massimo di cinque stelle nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi, e il punteggio di quattro stelle nelle altre aree. Di particolare rilievo il passaggio da tre a quattro stelle nell'area dell'"employability", l'indicatore che misura le prospettive di lavoro dei laureati, un progresso estremamente significativo in un periodo come quello attuale.

Ricerca. Il riconoscimento alla ricerca ha confermato quanto già indicato dallo Shanghai Academic Ranking of World University, che colloca l'Università di Pisa tra le prime 150 al mondo e al primo posto in Italia, insieme alla Sapienza di Roma.

Il successo in quest'area è dovuto soprattutto all'elevata reputazione dell'Ateneo nel mondo accademico internazionale, all'ampio numero di lavori pubblicati dai propri docenti e ricercatori, al numero di citazioni ottenute da tali pubblicazioni, nonché ai numerosi premi e riconoscimenti attribuiti ai propri accademici. Spicca in particolare, in questo ambito, l'area delle scienze naturali.

Innovazione tecnologica. Il massimo punteggio nel supporto all'innovazione tecnologica è dovuto al numero di brevetti registrati, alla intensa cooperazione con le imprese per la ricerca e lo sviluppo e al numero di spin-off di successo nate con il supporto dell'Ateneo e dei propri incubatori di imprese.

Accesso agli studi. L'apprezzamento relativo alla facilità di accesso è stato ottenuto grazie all'elevato numero di borse di studio e assegni di ricerca, al diritto allo studio garantito a studenti con reddito basso e a parametri quali il supporto ai disabili e la parità tra generi.

L'Ateneo ha avuto quattro stelle nelle aree della didattica, dell'internazionalizzazione e dell'edilizia universitaria, ottenendo un risultato particolarmente significativo se rapportato all'attuale difficile congiuntura economica e all'incertezza del quadro normativo che regolamenta le università pubbliche italiane.

Didattica. Nell'area della didattica, la nostra Università risulta competitiva con le più prestigiose istituzioni internazionali in parametri quali il grado di soddisfazione degli studenti e la proporzione di laureati di primo livello che proseguono i propri studi con lauree magistrali, specializzazioni e dottorati, mentre è inevitabilmente penalizzata per quanto riguarda il valore del rapporto tra docenti e studenti. È sotto gli occhi di tutti che l'università italiana non abbia potuto disporre, negli ultimi anni, di fondi elevati per il reclutamento delle docenze. Deve semmai far riflettere che una valutazione imparziale come quella cui Pisa è stata sottoposta segnali che, pur con tutti gli altri indicatori a livelli di eccellenza, il numero di docenti sia da considerarsi tutt'altro che adeguato. Quanto al numero degli studenti, possiamo dire con orgoglio che la nostra è un'università pubblica che, al contrario di certe università straniere, non fa e non vuole fare selezione né attraverso tasse di iscrizione proibitive, né con il numero chiuso.

Internazionalizzazione. L'elevato grado di internazionalizzazione è dovuto soprattutto alle numerose e prestigiose collaborazioni internazionali nell'ambito della ricerca, ultima delle quali con il MIT di Boston, mentre vi è margine di miglioramento in parametri quali il numero di studenti stranieri e la proporzione di studenti di scambio (Erasmus e non solo). Consapevole di questi limiti, l'Ateneo è fortemente impegnato proprio su tali aree strategiche.

Edilizia universitaria. L'agenzia QS ha giudicato molto positivamente le strutture informatiche, sportive, mediche e gli spazi riservati alle associazioni studentesche. Anche in questo caso appare evidente il peso del modello delle università di stampo anglosassone. Tali istituzioni, infatti, sono dotate di campus nei quali alloggi di proprietà dell'università stessa sono messi a disposizione di tutti gli studenti. In un quadro normativo come il nostro, invece, l'Azienda regionale per il diritto allo studio, che si occupa tra l'altro di offrire alloggi agli studenti, non ha il compito istituzionale di dotare ogni iscritto di un posto letto, ma solo di assicurarlo a chi non potrebbe disporne altrimenti. Pisa, inoltre, come moltissime altre realtà italiane ed europee, segue il modello del "city campus" e sono quindi gli studenti stessi a preferire alloggi presi in affitto nel centro storico, piuttosto che camere nelle case dello studente. Né questo è discriminatorio rispetto a quanto avviene altrove, in quanto la somma della retta universitaria e dell'affitto di una camera in centro è comunque largamente inferiore al costo di iscrizione a un'università anglo-americana. È ovvio quindi che, giudicato sul parametro del numero dei posti letto offerti direttamente dall'Università, l'Ateneo di Pisa risulti ingiustificatamente penalizzato.

In sintesi, le quattro stelle ottenute dall'Università di Pisa valgono anche più di quello che significano e accertano la possibilità per studenti e ricercatori di lavorare e vivere in un ambiente di eccellenza nel quale coltivare i propri studi e percorsi formativi. Sarebbe tuttavia sbagliato interpretare le indicazioni dell'agenzia QS in una chiave trionfalistica. Un audit ha infatti tanto più valore se indica la strada da intraprendere per migliorare ulteriormente quanto già esiste e per questo il rapporto è già allo studio degli organi di governo dell'Ateneo, degli uffici e di tutta la nostra comunità accademica.

Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione

Marco Guidi, prorettore per la Comunicazione e la promozione dell'internazionalizzazione

Laurea_a_cranfieldDoppia laurea per gli studenti dell'Ateneo pisano, una in Italia e una in Inghilterra, e questo grazie ad un accordo stipulato con l'Università di Cranfield, una delle più prestigiose della Gran Bretagna. Dall'anno accademico 2011-2012, chi si immatricola al corso di laurea magistrale in ingegneria gestionale potrà conseguire, nell'ambito dei due anni accademici previsti, il titolo di "Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale" presso l'Università di Pisa e quello di "Master of Science in Engineering and Management of Manufacturing Systems" presso l'Università di Cranfield.

Il programma prevede un primo anno a Pisa dopo il quale gli studenti possono chiedere di essere ammessi al Master of Science di Cranfield. L'accesso al corso, limitato a 4 studenti l'anno, sarà deciso tenendo conto dell'esito degli esami già sostenuti e della conoscenza della lingua inglese. Una volta ottenuta l'ammissione, gli studenti potranno frequentare e sostenere gli esami a Cranfield, nonché sviluppare un progetto di gruppo, in collaborazione con aziende inglesi, e una tesi individuale finale.

prof Gino Dini"Questo accordo – spiega il professor Gino Dini presidente del consiglio del corso di laurea in ingegneria gestionale - rappresenta un fiore all'occhiello per il corso di laurea in ingegneria gestionale e per tutta l'Università di Pisa. Le selezioni degli studenti saranno a fine luglio e già sono arrivate delle richieste, mentre chi andrà a Cranfield comincerà l'anno accademico ad ottobre. Il motivo che ci ha spinto a promuovere l'iniziativa, insieme ai colleghi di Cranfield, è stato quello di dare la possibilità ad alcuni studenti, opportunamente selezionati, di conseguire un doppio titolo italiano e inglese permettendo, fra l'altro, di integrare il loro bagaglio culturale con un'esperienza di studio all'estero presso una prestigiosa università con notevoli competenze nel campo dell'ingegneria gestionale".

 Per ulteriori informazioni http://coordinamento.dimnp.unipi.it/.

 

 

 

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Unità Toscana
PisaNotizie.it
NazionePisa.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it

 

RadiotherapyLe nuove frontiere nel trattamento radioterapico delle neoplasie, che consentono cure efficaci sempre più mirate e meno invasive, saranno discusse nel Simposio in programma il 21 giugno nell'Aula magna del Polo didattico "Carmignani" dell'Università di Pisa (inizio, ore 10), cui interverrà il Prof. Zvi Fuks, del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York con una lettura magistrale. Il simposio, dal titolo "State of the Art of Image Guided Radiotherapy", organizzato dalla Scuola di specializzazione in Radioterapia oncologica dell'Università di Pisa, sarà incentrato proprio sul recente avvento di dispositivi per l'acquisizione di immagini di alta qualità, integrati sulle unità di trattamento di radioterapia, che ha permesso la realizzazione di tecniche sempre più sofisticate di IGRT (Image-Guided Radiotherapy). Attraverso la IGRT è possibile infatti depositare dosi elevate di radiazioni e al contempo risparmiare l'esposizione dei tessuti sani circostanti. La riduzione del rischio di effetti collaterali sta gradualmente consentendo l'introduzione di tecniche che prevedono un progressivo abbandono dei principi di frazionamento classico (indispensabile per permettere la riparazione del danno radio-indotto sui tessuti sani, largamente esposti con le tecniche convenzionali). In alcuni contesti clinici è possibile somministrare dosi efficaci per la cura del tumore in poche frazioni (ipofrazionamento) o, addirittura, in un'unica sessione di terapia (Single-Dose IGRT).

Carlo GrecoQuesti nuovi schemi di trattamento stanno permettendo un salto di qualità epocale nel trattamento delle neoplasie, con ovvi vantaggi anche sotto il profilo logistico e di comodità per il paziente, oltre che di risparmio economico per il maggior numero di trattamenti effettuabili e per l'uso più razionale delle risorse tecnologiche ed umane. I meccanismi biologici della radioterapia a dosi ultra-elevate sono distinti da quelli che operano con la radioterapia frazionata e sono oggetto di grande interesse scientifico. I laboratori di radiobiologia dell'Istituto Memorial Sloan-Kettering di New York, diretti dal Prof. Zvi Fuks, sono coinvolti da molti anni in programmi di ricerca di base tesi a chiarire i meccanismi biomolecolari innescati dalle dosi ultra elevate. Argomento centrale del simposio è la comprensione dei meccanismi radiobiologici della frazione unica e la presentazione di recenti dati di laboratorio ancora non pubblicati. Sul piano clinico, appare sempre più evidente, infatti, che meccanismi radiobiologici ancora non del tutto elucidati potrebbero essere alla base dello straordinario incremento delle percentuali di controllo locale osservate in recenti studi che hanno utilizzato dosi ultra elevate. Vi è crescente evidenza clinica che con dosi di 24 Gy o superiori si ottenga l'eradicazione della lesione in percentuali prossime al 90% nel contesto della malattia oligo-metastatica anche per i tumori considerati classicamente più radio-resistenti.

La possibilità di ottenere una vera e propria ablazione della lesione in modo non invasivo attraverso le tecniche di IGRT fa sì che in alcuni contesti clinici possa di fatto sostituire la chirurgia tradizionale. Un contesto nel quale vi è ormai sufficiente evidenza clinica da rendere la IGRT una modalità consolidata è, per esempio, il tumore polmonare non a piccole cellule allo stadio iniziale, specialmente in pazienti con co-morbidità che possano controindicare l'anestesia. La sfida per la comunità scientifica oncologica è quella di ideare studi clinici che prevedano l'uso della IGRT in un approccio multidisciplinare per un più ampio spettro di contesti clinici, quale modalità di trattamento esclusiva, o in associazione alla chirurgia e alla terapia sistemica. Presso l'Università di Pisa sono stati attivati programmi di studio con tecniche avanzate di IGRT.

In particolare, attraverso una collaborazione scientifica con il prestigioso Istituto oncologico Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, l'Unità operativa di Radioterapia dell'Aoup sta conducendo uno studio randomizzato di fase III che confronta la IGRT in frazione unica e l'ipofrazionamento in tre sedute per documentare l'efficacia e la sicurezza dei due diversi schemi di trattamento nella cura di pazienti con malattia oligo-metastatica. L'avviamento e la conduzione di questi studi è stata resa possibile dalla disponibilità di una piattaforma tecnologica di ultima generazione (TrueBeam STx), su cui opera il personale dell'Aoup nell'ambito di una collaborazione istituzionale con la Casa di Cura San Rossore, dove si trova installato il macchinario. Ad un anno dall'attivazione di questo protocollo sono già stati eseguiti oltre 500 trattamenti, i cui risultati verranno presentati e discussi nel corso del simposio.
(Ufficio stampa AOUP)

Giovedì 21, dalle ore 14.30, e venerdì 22 giugno 2012, dalle ore 9.30, nell'Aula Pacinotti della facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa si terrà la seconda edizione del ciclo di workshop "New Frontiers of Robotics", dal titolo "Toward a Society of Robots". L'iniziativa è coordinata dal Centro "Piaggio", che ogni anno invita scienziati di fama internazionale a presentare e discutere gli aspetti più avanzati della propria ricerca.

Il programma prevede interventi di studiosi del Georgia Institute of Technology di Atlanta, dell'Università di Friburgo, dell'Istituto Superiore Tecnico di Lisbona e dell'École Centrale de Lille, nonché di esperti provenienti da prestigiosi atenei e centri di ricerca italiani quali L'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, La Scuola Superiore Sant'Anna, l'Università La Sapienza di Roma e L'Università di Palermo.

Tema centrale dell'edizione 2012 è la costruzione di una società in cui i robot saranno sempre più protagonisti in molteplici aspetti della vita quotidiana, dall'assistenza a disabili e anziani fino al pronto intervento in aree pericolose per l'uomo, riuscendo a interagire in modo sempre più complesso tra di loro, grazie alla costruzione di reti wireless che li mettono in comunicazione reciproca; con l'uomo, adeguandosi ai suoi movimenti e spostamenti; e con diversi tipi di contesti, sia terrestre che sottomarino, adattandosi in tempo reale a ogni variazione di ambienti che non sono più virtuali e semplificati, ma reali e concreti, e quindi ad altro grado di variabilità.

Il programma dettagliato delle due giornate è disponibile all'indirizzo: http://www.centropiaggio.unipi.it/Robotics_Pisa

Prendono avvio il 21 giugno a Santa Croce sull'Arno, nella sede comunale di Villa Pacchiani, i "Colloqui di Santa Croce. Scuola di storia, teoria e critica sociale", un'iniziativa rivolta a dottori, dottorandi e studenti di laurea magistrale che saranno invitati a riflettere da docenti di fama nazionale – a cominciare da Luciano Gallino, Mario Aldo Toscano, Francesco Fistetti, Alessandro Bruschi – su "I fondamenti della razionalità occidentale". Il coordinatore scientifico delle tre giornate, che si concluderanno il 23 giugno, è Mario Aldo Toscano, docente di Scienze sociali dell'Università di Pisa.

Il presupposto è che un sistema sociale ben funzionante, soprattutto in un periodo di crisi come questo, non ha bisogno di pensare solo in termini economici, ma deve essere in grado di inserire la stessa economia in un contesto integrato e funzionale di civiltà dei rapporti sociali. Le tre giornate di studio e formazione si concluderanno con un incontro pubblico sul tema del Welfare State, con lezioni di Massera, Salvini e Villa, allo scopo di capire le grandezze dello stato sociale, riformarlo e difenderlo come una conquista irrinunciabile della modernità.

La formula organizzativa è assolutamente originale: il Comune di Santa Croce è in prima linea, con il sindaco Osvaldo Ciaponi, gli assessori Bucci e Bellini, e l'impegno funzionale delle strutture comunali; la Cooperativa Sociale "La Pietra d'Angolo" fornisce il supporto logistico; la DercoModus, società di ricerca spin-off informale dell'Università di Pisa, composta da giovani studiosi, svolge il ruolo organizzativo generale. La Scuola opera con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, di diversi Istituti dell'Università di Pisa, dell'Associazione Italiana di Sociologia, della Casa Editrice "Le Lettere" di Firenze, della rivista "Argomenti Umani".

Nasce un network delle università toscane per la promozione all'estero delle attività di didattica e di ricerca svolte nella nostra regione. È TUNE (Tuscany University Network), una rete che collega le Università di Firenze, Pisa, Siena, l'Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il protocollo istitutivo del network è stato firmato oggi a Firenze dai rappresentanti degli atenei, in occasione della seduta del Comitato regionale di coordinamento delle Università toscane con la Regione Toscana.

L'obiettivo dell'accordo è in primo luogo la crescita della capacità di realizzare attività di orientamento e attrazione di studenti stranieri verso percorsi didattici (laurea, master, dottorato, post-doc) in Toscana. Il protocollo permetterà, infatti, di presentarsi come rete delle università toscane nei contesti internazionali e agevolerà accordi di cooperazione accademica (ad es. per scambi studenti e mobilità docenti) con le università straniere, in particolare con quelle dei paesi emergenti, nel quadro delle politiche nazionali e regionali per la cooperazione internazionale e lo sviluppo. Il network si doterà di un proprio sito Internet, gestito dalla Scuola Superiore Sant'Anna.

Per le istituzioni pisane, alla firma dell'accordo erano presenti Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Amos Bertolacci, delegato all'Internazionalizzazione della Scuola Normale, e Pietro Tonutti, delegato alle Relazioni internazionali della Scuola Sant'Anna.

La stampa locale continua a riportare notizie e opinioni di varia provenienza che non sembrano tener conto di quanto realmente accaduto nelle ultime settimane al Palazzo della Sapienza; notizie e opinioni che, allo stesso tempo, sembrano confondere poteri e responsabilità di ognuna delle istituzioni coinvolte. Per questo, vogliamo tornare ancora una volta, sperando sia l'ultima, a spiegare come sia nata e si sia sviluppata questa vicenda, fissando alcuni dati oggettivi che devono fare da punto di riferimento per comprendere la questione e per sviluppare con serietà una riflessione profonda e costruttiva:

1) Il Palazzo della Sapienza è stato sgomberato a seguito di una specifica ordinanza del sindaco di Pisa, con la quale si intimava "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio". Tale ordinanza è giunta al termine dell'iter di verifica richiesto dall'Università dopo le recenti scosse di terremoto e del relativo sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco del Comando di Pisa. In pericolo non vi era solo l'edificio della Sapienza, con il prezioso patrimonio librario e culturale che custodisce, ma l'incolumità delle migliaia di studenti, docenti e ricercatori, amministrativi e tecnici, turisti e cittadini pisani che ogni giorno frequentavano quella sede.

2) Tutti gli accertamenti effettuati hanno confermato le preesistenti gravi criticità strutturali del Palazzo, legate soprattutto all'eccessivo carico costituito dai libri della Biblioteca Statale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che ammontano a circa 600.000 volumi), criticità aggravate a seguito dell'ultimo sciame sismico. L'Ateneo di Pisa, negli ultimi decenni, ha denunciato ripetutamente questa condizione di degrado dell'immobile, segnalando la non sostenibilità di un'azione di affastellamento di libri nei piani e nelle soffitte di un palazzo storico, che certamente non è nato per questi scopi. Ancora negli ultimi mesi prima della chiusura, il rettore Massimo Augello è tornato sulla questione, denunciando la gravità della situazione direttamente al ministro Lorenzo Ornaghi, che ha personalmente incontrato a Roma.

3) L'Università di Pisa ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per ridurre al minimo i disagi a carico degli studenti, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e di tutti coloro che quotidianamente "vivono" la sede della Sapienza; per gestire la prima emergenza legata alla didattica e alle altre attività della Facoltà di Giurisprudenza e per riprogrammare gli spostamenti del personale e delle stesse attività future; per provvedere alla salvaguardia dei beni artistici presenti nel Palazzo; per svuotare le strutture e le biblioteche dell'Ateneo presenti nell'edificio. In tal senso, ha operato in tempi rapidi e con elevata professionalità, attivando immediatamente una "Unità di crisi", come riconosciuto da tutti i soggetti interessati e dagli stessi studenti.

4) Niente era stato fatto in passato per quanto di competenza della Biblioteca Statale appartenente – lo ribadiamo - al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonostante le molteplici segnalazioni sulle criticità dell'edificio. È evidente che fino a quando non sarà completato il trasferimento dei volumi di tale Biblioteca, non sarà possibile procedere con gli ulteriori e necessari accertamenti sullo stato dell'edificio e, di conseguenza, non sarà programmabile un piano di intervento, dettagliato nelle modalità e nelle tempistiche di svolgimento.

5) L'Università di Pisa, in attesa delle decisioni degli altri enti cui competono le iniziative al riguardo e di concreti segnali da parte delle istituzioni locali, ha convocato con procedura d'urgenza una "Conferenza dei servizi", con l'intento di affrontare, tra gli altri, il problema della sede temporanea - o di una eventuale nuova sede, da cercare nel centro storico della città - dove collocare la Biblioteca Statale, che rappresenta un patrimonio fondamentale per tutta la città. In sede di Conferenza dei servizi, l'Ateneo è stata l'unica istituzione, assieme al Demanio, ad aver avanzato ipotesi concrete, anche mettendo in gioco il proprio patrimonio immobiliare, dimostrando così un alto senso di responsabilità e la piena consapevolezza dell'esigenza di dare risposte veloci e adeguate alla dolorosissima chiusura del Palazzo della Sapienza. E altrettanto farà l'Ateneo nella prossima Conferenza dei Servizi, che sarà convocata a breve, nella speranza che anche le altre istituzioni e organismi coinvolti, mettendo da parte i proclami e le dichiarazioni di principio, avanzino ipotesi concrete e realmente praticabili per la soluzione dei problemi legati al trasferimento della Biblioteca Statale, da sottoporre al competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sarà cura del rettore portare gli esiti della Conferenza dei Servizi a conoscenza dell'opinione pubblica e degli organi di stampa.

A integrazione di quanto scritto, si riporta di seguito la delibera relativa alla chiusura del Palazzo della Sapienza, approvata dal Senato Accademico dell'Ateneo nella riunione di mercoledì 13 giugno.

"Il Senato accademico, udita la dettagliata relazione del rettore sulla difficilissima situazione venutasi a determinare a seguito dell'ordinanza di chiusura della Sapienza emanata dal sindaco di Pisa per ragioni di sicurezza, prende atto con soddisfazione della tempestività e dell'incisività delle misure adottate dall'Ateneo per far fronte ai problemi di più urgente emergenza che rischiavano di paralizzare l'attività della facoltà di Giurisprudenza; mentre non può non rilevare che una prova di analoga tempestività e incisività non sembra essere venuta dalle altre istituzioni pubbliche direttamente o indirettamente coinvolte nella vicenda.

In particolare, le operazioni indispensabili per il trasferimento in altre sedi del materiale custodito nella Biblioteca Statale, di pertinenza del MIBAC (che costituisce il presupposto di qualunque intervento di messa in sicurezza dell'edificio) a tutto oggi non risultano nemmeno iniziate.

Le necessarie sedi alternative, anche a carattere provvisorio, non risultano individuate dalle varie istituzioni che erano rappresentate nella Conferenza dei servizi svoltasi per iniziativa dell'Ateneo lo scorso 4 giugno.

Il Senato ritiene non realistica l'ipotesi che la Biblioteca Statale, almeno nelle sue dimensioni attuali, possa essere nuovamente ospitata nei locali già occupati, rivelatisi inidonei come dimostrato dalle relazioni tecniche e perizie sino ad ora prodotte. Ritiene inoltre non percorribile una strada che porti ad individuare nella Sapienza ulteriori nuovi spazi, sottraendoli alla facoltà di Giurisprudenza che dovrà invece al più presto poter tornare nella sua storica sede.

Fino a quando questo non sarà possibile, occorrerà fare in modo che le attività istituzionali di didattica e ricerca della facoltà e dei dipartimenti coinvolti si possano svolgere in sedi il più possibile unitarie, evitando i rischi di una diaspora che ne comprometterebbe la funzionalità prima ancora che l'identità.

Il Senato infine, nel prendere atto dell'iniziativa del Rettore finalizzata ad indire a breve un a nuova conferenza dei servizi, è dell'avviso che gli Enti coinvolti debbano sottoporre al tavolo di confronto soluzioni operative tali da consentire, nel più breve tempo possibile, alla Biblioteca Universitaria di procedere al trasferimento di tutto il materiale e all'Università di attuare gli interventi finalizzati a mettere in sicurezza l'edificio e riaprirlo dopo le necessarie opere di consolidamento".

Sabato 16 giugno, alle ore 17.00, saranno inaugurate al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi due nuove esposizioni: "The Absorbing Eye", con gli affascinanti scatti del fotografo Dario Zucchi, e "L'opera architettonica di Federigo Severini (1888-1962)", con i disegni dell'ingegnere e architetto pisano che ha contribuito alla progettazione dell'insediamento balneare di Tirrenia. Le mostre saranno visitabili fino al 16 settembre.

Dario Zucchi, milanese residente a Washington, si configura come un vero e proprio "predatore urbano" che, armato di macchina fotografica, individua, segue e immortala i soggetti che più lo ispirano. Sono i visitatori dei musei ad attrarre la sua attenzione soprattutto quando, forse per un'inconscia sintonia, il loro aspetto fisico e il loro abbigliamento si fondono armonicamente con le opere d'arte che stanno ammirando. Mentre rimane affascinato dalle persone che osservano l'arte, tema già di per sé profondamente coinvolgente, Zucchi riesce a superare la semplice osservazione catturando acutamente le connessioni visive fra gli osservatori e l'arte che li circonda. La mostra è promossa dal Museo della Grafica e patrocinata dalla Federazione Italiana Amici dei Musei e dal Royal Victoria Hotel, la mostra è curata da Erik Denker della National Gallery di Washington ed è inserita nel calendario delle iniziative del "Giugno pisano".

"L'opera architettonica" presenta invece l'opera progettuale di Federigo Severini (1888-1962), ingegnere, architetto, ornatista, designer, accademico, imprenditore e pittore pisano, in occasione dei cinquant'anni dalla scomparsa. Disegni e progetti, provenienti dal nucleo donato nel 2004 dagli eredi all'Archivio di Stato di Pisa, documentano l'articolazione, la consistenza e la qualità delle opere che Severini sviluppa nel tempo secondo un mutevole linguaggio architettonico: dal neo-medievalismo e dall'eclettismo dei primi lavori al più rigoroso razionalismo degli anni Trenta, che coincide prevalentemente con i progetti formulati per il nascente insediamento balneare di Tirrenia. Partecipando concretamente al rinnovamento dell'architettura a Pisa, Tirrenia, Viareggio e in molte altre località toscane, l'opera di Federigo Severini è narrata attraverso un percorso diacronico e sincronico che ne esplicita l'abilità progettuale e ne ricostruisce anche la dimensione umana, oltreché professionale.

Curata da Federico Bracaloni e Massimo Dringoli, con la collaborazione di Claudia Massi e Rita Panattoni, l'esposizione comprende principalmente disegni e fotografie d'architettura, oltre ad alcuni oggetti di design, elaborati da Federigo Severini. L'iniziativa è promossa dal Museo della Grafica in collaborazione con l'Archivio di Stato di Pisa e con il patrocinio della Regione Toscana, della Federazione Italiana Amici dei Musei e del Royal Victoria Hotel di Pisa, con il contributo de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani. La mostra è inserita nel calendario di iniziative del "Giugno pisano".

Per Elisabetta Carpenzano, studentessa dell'Università di Pisa, "Questi libri non fanno una piega". È questo lo slogan con cui la ragazza iscritta al primo anno di Lingue e letterature straniere ha vinto il concorso di idee "è-book" promosso dall'Associazione italiana editori (Aie) con il sostengo della Pisa University Press, che ha contribuito a promuovere l'iniziativa tra gli studenti pisani. In totale sono stati 10 gli slogan selezionati tra le 2.196 idee inviate dagli studenti delle università di tutta Italia e che adesso andranno a pubblicizzare diverse collane di e-book universitari didattici di prossima uscita. I ragazzi hanno vinto un premio di mille euro in buoni spendibili per l'acquisto di libri (o e-book) e il copyright sulla frase che hanno creato.

"Ho cercato di rendere lo slogan il più incisivo e "scherzoso" possibile", spiega Elisabetta Carpenzano. "In una società in cui l'arte di pubblicizzare qualsiasi prodotto è diventata ormai normale routine, dobbiamo "colpire lo spettatore" che ha visto di tutto, o quasi, in modo semplice e ironico. E con un po' di fortuna si può fare la differenza". Oltre al concorso per la creazione dello slogan, l'iniziativa prevedeva anche la compilazione di un questionario sulle abitudini di studio, lettura e socializzazione degli universitari. Le risposte presentate hanno fornito uno spaccato interessante del microcosmo dei giovani alle prese con libri cartacei e nuove tecnologie: gli universitari leggono e studiano ancora sui libri di carta, hanno computer e dotazioni tecnologiche, ma le usano per socializzare più che per studiare o per leggere.

Oltre allo slogan delle studentessa pisana, hanno vinto anche "Quando i megabyte diventano poesia", "E-book: sapere solido in cristalli liquidi", "Dai caratteri mobili all'e-book: il libro muta, non muore!". "L'unico spazio che dovrai fare sarà nella tua testa" e l'essenziale "Sapere senza pesare". C'è chi ha puntato sull'ironia ("Solo adesso? Peccato... Leopardi avrebbe preso un po' d'aria") e chi su una frase ad effetto ("Perché per imparare dalla storia non serve voltare pagina"). Due slogan vincitori, infine, sono in inglese: una invita a servirsi delle tecnologie per studiare ("Less Facebook, more e-book"), l'altra a "navigare" tra i contenuti digitali ("Surf your life. Read e-books").

L'iniziativa ha avuto il patrocinio della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio universitario Nazionale (CUN), dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), con il supporto dell'Associazione italiana dei Comunicatori d'Università (AICUN).

La Scuola di dottorato in Scienze giuridiche dell'Università di Pisa ha organizzato, in collaborazione con la Fondazione La Versiliana, il XIX incontro del Coordinamento nazionale dei dottorati di ricerca in Diritto privato. L'appuntamento si terrà venerdì 15 e sabato 16 giugno, il primo giorno al Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta e il secondo alla Villa "la Versiliana" di Marina di Pietrasanta.

La due giorni di incontri scientifici testimonia la vitalità della ricerca e l'attenzione di molti giovani per lo studio delle materie giuridiche, e nello stesso tempo rappresenta un vero e proprio momento di confronto, dialogo e discussione pubblica tra giovani dottorandi e docenti. Ad aprire il convegno, venerdì 15 giugno alle 9.30, saranno i docenti Francesco Busnelli della Scuola Sant'Anna di Pisa, Mario Trimarchi dell'Università di Messina, Vincenzo Roppo dell'Università di Genova, e Adolfo di Majo dell'Università di Roma Tre, introdotti e coordinati dal professor Umberto Breccia, dell'Università di Pisa.

Nel pomeriggio e il giorno successivo sarà la volta dei dottorandi che presenteranno ai discussant le proprie ricerche e discuteranno con loro le tematiche legate al diritto privato oggetto dei loro studi. Saranno presenti allievi provenienti dai principali Atenei italiani, tra i quali quelli di Venezia, Messina, Palermo, Torino, Genova e Roma.

La segreteria scientifica del XIX Coordinamento nazionale è curata dalla professoressa Emanuela Navarretta, dell' Università di Pisa, e dalla professoressa Dianora Poletti, preside della facoltà di Economia e presidente della Fondazione La Versiliana.

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