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Laura Zani (foto), laureata in Fisica nel 2016 all’Università di Pisa dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca nel 2020, è la vincitrice del premio Giuseppe Franco Bassani della Società Italiana di Fisica (SIF) per i giovani ricercatori.
Il riconoscimento le verrà consegnato l’11 settembre in occasione del 109° congresso nazionale della SIF che si svolge a Fisciano presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Salerno.
Laura Zani si è formata presso il Dipartimento di Fisica E. Fermi dell’Università di Pisa e la sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa, lavorando ad esperimenti su acceleratori asimmetrici di elettroni e positroni, le cosiddette B-factories. Il suo primo incontro con la fisica delle B-factories risale al 2015, durante i due mesi trascorsi presso lo Stanford Linear Accelerator Center (Slac), a Menlo Park (California), lavorando all’analisi dei dati dell’esperimento BaBar nell’ambito di un programma di scambio fra SLAC e INFN.

Dopo BaBar, Laura Zani si è quindi concentrata sull’esperimento Belle II relativo al collisore elettrone-positrone SuperKEKB a Tsukuba in Giappone. In questo ambito si è occupata della ricerca di un possibile nuovo bosone oscuro Z’ che decade in stati finali invisibili in eventi con una coppia di muoni ed energia mancante. I risultati del suo lavoro hanno prodotto il primo articolo di fisica di Belle II.

Dopo il 2020 ha vinto un postdoc presso il Centre de Physique des Particules de Marseille (CPPM), nell’ambito del progetto ERC Nepal di Justine Serrano, proseguendo la sua ricerca in Belle II sulla violazione di sapore leptonico nei decadimenti del tau. Dal 2022 è ricercatrice a tempo indeterminato presso la sezione INFN di Roma Tre.

Uomini che gettano l’uniforme e cominciano a correre nudi, altri che iniziano a parlare come bambini, che piangono e si lamentano, altri ancora che sono percorsi da tremiti in un totale mutismo, o che delirano con la paura del diavolo e di essere posseduti da demoni. Le ferite della guerra, di tutte le guerre, sono anche queste. Un nuovo studio della professoressa Vinzia Fiorino, storica dell’Università di Pisa, pubblicato sulla rivista Modern Italy della Cambridge University Press ritorna sul tema dei traumi e dei disturbi psichici dei soldati italiani (ma il fenomeno è comune a tutti i Paesi coinvolti) dopo la Prima Guerra Mondiale. Si parte dai numeri, che sono enormi: solo in Italia i militari che accusano disturbi mentali sono circa 40mila, secondo alcune stime anche di più. Una emergenza che porta nel gennaio del 1918, dopo la sconfitta di Caporetto del 1917, all’istituzione di un Centro di Prima Raccolta a Reggio Emilia per cercare di gestire (e limitare) il flusso di soldati che arrivano dal fronte per essere poi smistati nei vari ospedali psichiatrici di tutto il Paese.

“Inizialmente la guerra non è considerata dai medici come la causa dei vari disturbi ma piuttosto si pensa a fattori congeniti come predisposizione ed ereditarietà, se non a vera e propria finzione – spiega Vinzia Fiorino – per questo la vita negli ospedali psichiatrici e nei centri di raccolta è resa durissima, peggio che al fronte, e ad esempio i malati vengono sottoposti ad scariche elettriche o applicazione di elettricità anche nelle parti intime, un orrore che si aggiunge all’orrore”.

A partire dalla vasta storiografia esistente, il saggio di Fiorino parte dallo studio delle cartelle cliniche dei ricoverati in vari ospedali psichiatrici fra cui Roma Volterra e Trieste e mette in evidenza alcuni disturbi e comportamenti sinora poco studiati fra cui appunto la regressione all’infanzia, lo spogliarsi e correre (a volte dopo aver defecato sulla divisa dismessa), accanto a particolari declinazioni della sindrome isterica considerata sino ad allora un problema prevalentemente femminile. Fiorino interpreta questi comportamenti alla luce di grandi mutamenti culturali in atto: la retorica dell’eroe di guerra da un lato e la massificazione dell’uomo soldato inserito in grandi corpi collettivi quali sono i primi eserciti di leva dall’altro.

“La disciplina cui erano sottoposti i soldati aveva in qualche modo già ‘bambinizzato’ gli uomini togliendo loro autonomia e possibilità di decidere, da questo punto la regressione all’infanzia riproduce il modello gerarchico di totale obbedienza della vita militare – spiega Vinzia Fiorino – la spersonalizzazione dell’uomo soldato che nulla ha a che fare con l’idea dell’eroe solitario mette in crisi anche il modello di mascolinità e tuttavia da questo enorme crogiolo emerge un desiderio di crearsi una nuova identità, anche in spregio a quella vecchia, da qui lo spogliarsi e il fuggire nudi”.

I traumi e i disturbi psichici diventano in questo modo una spia per analizzare la transizione dalla figura del soldato-eroe a quella del soldato massa in un circuito in cui entrano anche in causa gli stereotipi femminili per descrivere una mascolinità in crisi e l’emergere della massa come nuovo soggetto politico.

laura_zani.jpgLaura Zani (foto), laureata in Fisica nel 2016 all’Università di Pisa dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca nel 2020, è la vincitrice del premio Giuseppe Franco Bassani della Società Italiana di Fisica (SIF) per i giovani ricercatori.
Il riconoscimento le verrà consegnato l’11 settembre in occasione del 109° congresso nazionale della SIF che si svolge a Fisciano presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Salerno.
Laura Zani si è formata presso il Dipartimento di Fisica E. Fermi dell’Università di Pisa e la sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa, lavorando ad esperimenti su acceleratori asimmetrici di elettroni e positroni, le cosiddette B-factories. Il suo primo incontro con la fisica delle B-factories risale al 2015, durante i due mesi trascorsi presso lo Stanford Linear Accelerator Center (Slac), a Menlo Park (California), lavorando all’analisi dei dati dell’esperimento BaBar nell’ambito di un programma di scambio fra SLAC e INFN.

Dopo BaBar, Laura Zani si è quindi concentrata sull’esperimento Belle II relativo al collisore elettrone-positrone SuperKEKB a Tsukuba in Giappone. In questo ambito si è occupata della ricerca di un possibile nuovo bosone oscuro Z’ che decade in stati finali invisibili in eventi con una coppia di muoni ed energia mancante. I risultati del suo lavoro hanno prodotto il primo articolo di fisica di Belle II.

Dopo il 2020 ha vinto un postdoc presso il Centre de Physique des Particules de Marseille (CPPM), nell’ambito del progetto ERC Nepal di Justine Serrano, proseguendo la sua ricerca in Belle II sulla violazione di sapore leptonico nei decadimenti del tau. Dal 2022 è ricercatrice a tempo indeterminato presso la sezione INFN di Roma Tre.

Uomini che gettano l’uniforme e cominciano a correre nudi, altri che iniziano a parlare come bambini, che piangono e si lamentano, altri ancora che sono percorsi da tremiti in un totale mutismo, o che delirano con la paura del diavolo e di essere posseduti da demoni. Le ferite della guerra, di tutte le guerre, sono anche queste. Un nuovo studio della professoressa Vinzia Fiorino, storica dell’Università di Pisa, pubblicato sulla rivista Modern Italy della Cambridge University Press ritorna sul tema dei traumi e dei disturbi psichici dei soldati italiani (ma il fenomeno è comune a tutti i Paesi coinvolti) dopo la Prima Guerra Mondiale. Si parte dai numeri, che sono enormi: solo in Italia i militari che accusano disturbi mentali sono circa 40mila, secondo alcune stime anche di più. Una emergenza che porta nel gennaio del 1918, dopo la sconfitta di Caporetto del 1917, all’istituzione di un Centro di Prima Raccolta a Reggio Emilia per cercare di gestire (e limitare) il flusso di soldati che arrivano dal fronte per essere poi smistati nei vari ospedali psichiatrici di tutto il Paese.

“Inizialmente la guerra non è considerata dai medici come la causa dei vari disturbi ma piuttosto si pensa a fattori congeniti come predisposizione ed ereditarietà, se non a vera e propria finzione – spiega Vinzia Fiorino – per questo la vita negli ospedali psichiatrici e nei centri di raccolta è resa durissima, peggio che al fronte, e ad esempio i malati vengono sottoposti ad scariche elettriche o applicazione di elettricità anche nelle parti intime, un orrore che si aggiunge all’orrore”.

A partire dalla vasta storiografia esistente, il saggio di Fiorino parte dallo studio delle cartelle cliniche dei ricoverati in vari ospedali psichiatrici fra cui Roma Volterra e Trieste e mette in evidenza alcuni disturbi e comportamenti sinora poco studiati fra cui appunto la regressione all’infanzia, lo spogliarsi e correre (a volte dopo aver defecato sulla divisa dismessa), accanto a particolari declinazioni della sindrome isterica considerata sino ad allora un problema prevalentemente femminile. Fiorino interpreta questi comportamenti alla luce di grandi mutamenti culturali in atto: la retorica dell’eroe di guerra da un lato e la massificazione dell’uomo soldato inserito in grandi corpi collettivi quali sono i primi eserciti di leva dall’altro.


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Alpini durante la Grande Guerra (fonte Wikipedia)

“La disciplina cui erano sottoposti i soldati aveva in qualche modo già ‘bambinizzato’ gli uomini togliendo loro autonomia e possibilità di decidere, da questo punto la regressione all’infanzia riproduce il modello gerarchico di totale obbedienza della vita militare – spiega Vinzia Fiorino – la spersonalizzazione dell’uomo soldato che nulla ha a che fare con l’idea dell’eroe solitario mette in crisi anche il modello di mascolinità e tuttavia da questo enorme crogiolo emerge un desiderio di crearsi una nuova identità, anche in spregio a quella vecchia, da qui lo spogliarsi e il fuggire nudi”.

I traumi e i disturbi psichici diventano in questo modo una spia per analizzare la transizione dalla figura del soldato-eroe a quella del soldato massa in un circuito in cui entrano anche in causa gli stereotipi femminili per descrivere una mascolinità in crisi e l’emergere della massa come nuovo soggetto politico.

UMI LOGO NERO 300x248Da lunedì 4 a sabato 9 settembre 2023 l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore saranno teatro del XXII Congresso dell’Unione Matematica Italiana. Si tratta del principale evento organizzato dai matematici italiani, che riunisce la maggior parte degli studiosi di Matematica del nostro Paese con conferenze plenarie tenute dai matematici che più si sono distinti per i propri contributi nei precedenti quattro anni. È prevista inoltre la consegna di numerosi premi UMI, in diversi settori nell’ambito della matematica, che saranno conferiti durante la cerimonia di apertura lunedì 4 settembre dalle 09.30 alle 11.30 presso il Teatro Verdi di Pisa, alla presenza del Rettore dell'Università di Pisa, Professor Riccardo Zucchi, del Presidente dell’UMI, Professor Piermarco Cannarsa, e del Direttore della Scuola Normale Superiore, Professor Luigi Ambrosio.

È il congresso UMI numero 22. Il primo risale all’aprile del 1937, l’ultimo è stato nel 2019 a Pavia. I partecipanti registrati per questa edizione sono oltre 550. Si articola in 23 sezioni ordinarie (dedicate ad argomenti “classici” della matematica, tra cui una corposa sezione dedicata alla Didattica della matematica), e 6 sezioni speciali (dedicate ad argomenti di frontiera con grande impatto applicativo come Epidemiologia, Medicina e Intelligenza Artificiale), per un totale di 324 comunicazioni. - Sono previste 12 conferenze generali, 18 conferenze su invito - All’interno delle attività culturali offerte dal Congresso lunedì 4, presso il Teatro Verdi di Pisa, si terrà uno spettacolo teatrale aperto al pubblico (“Verba manent. Canto per Ennio De Giorgi”), cui seguirà una conversazione tra Lorenza Foschini (autrice tra l’altro di “Attrito della vita. Indagine su Renato Caccioppoli matematico napoletano”, 2022) e Andrea Parlangeli (autore della biografia “Uno spirito puro. Ennio De Giorgi, genio della matematica”, 2015) sulla “difficoltà di scrivere la biografia di un matematico” .

È prevista una conferenza aperta al pubblico: “La matematica che salva la vita” di Alfio Quarteroni (giovedì 7 settembre, ore 18.30, Aula Magna del Polo Carmignani). Alfio Quarteroni è Professore ordinario e fondatore del Laboratorio MOX presso il Politecnico di Milano e negli ultimi anni si è dedicato allo studio dei modelli della circolazione cardiovascolare con il progetto ERC iHeart. Si terranno 2 tavole rotonde, “Domande e risposte sul clima: il contributo della matematica” (con moderatori Piermarco Cannarsa e Marta Leocata) e “La matematica incontra l’industria” (con moderatore Raffaele Cerulli). È previsto 1 laboratorio pratico, “Laboratorio pratico di comunicazione della matematica”, a cura di Roberto Natalini e Giuseppe Rosolini, che comprende 12 interventi e che culminerà nella conferenza-spettacolo, anche questa aperta al pubblico, di Eduardo Saenz de Cabezon (venerdì 8 settembre, ore 18.00, Aula Magna del Polo Carmignani), “How to speak about mathematics to a broad audience”.

Durante il Congresso si terrà un incontro con la Commissione Olimpiadi e ci sarà uno spazio di presentazione dei nove Gruppi UMI. I gruppi sono strutture interne all’UMI, dedicate a specifici argomenti (Intelligenza Artificiale, Modellistica socio-epidemiologica, licei matematici, Matematica delle immagini e della visione, etc.), che riuniscono soci con interessi scientifici comuni, con carattere interdisciplinare trasversale a varie aree della matematica o progetti in ambiti di sviluppo della matematica nella società.

Il Congresso UMI è co-organizzato dall’Università di Pisa e dalla Scuola Normale Superiore, con il contributo dell’associazione Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa, e patrocinato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pisa e dal Comune di Pisa.

Costituita ufficialmente il 31 marzo 1922 (l’anno scorso ha compiuto dunque un secolo) grazie al contributo di illustri matematici italiani tra cui Vito Volterra, l’Unione Matematica Italiana ha lo scopo di seguire, promuovere e divulgare lo sviluppo delle scienze matematiche e delle loro applicazioni diffondendone i risultati. Attualmente conta oltre 2200 iscritti e opera in tutti i settori ai quali la matematica è interessata, rappresentando i matematici italiani a livello nazionale (rapporti con i ministeri MUR e MIM) e internazionale, nei confronti di istituzioni come l’IMU (International Mathematical Union), l’EMS (European Mathematical Society) e l’ICIAM (International Council for Industrial and Applied Mathematics). L’UMI, inoltre, è attivamente impegnata nel campo della didattica della matematica attraverso la commissione CIIM (Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica) e cura da decenni la preparazione e l’organizzazione di manifestazioni come i Campionati Italiani di Matematica e la partecipazione italiana alle IMO (International Mathematical Olympiad).

QUI è possibile trovare il programma completo del congresso. È disponibile inoltre l’app CONGRESSO UMI 2023, per Android e iOS.

Parla (anche) pisano la straordinaria vittoria dei Mhackeroni, la squadra italiana di hacker etici che a Las Vegas, durante l’importantissima conferenza di sicurezza informatica Def Con, si è imposta alla quarta edizione della Hack-A-Sat.

Della squadra italiana, fondata nel 2018 presso il Politecnico di Milano e vera e propria nazionale di Hacker etici tricolore, facevano parte, infatti, anche Lorenzo Catoni, Nicola Vella, Aleandro Prudenzano del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Lorenzo Leonardini del Dipartimento di Informatica. Ossia i quattro studenti dell’Università di Pisa che, assieme ai dottorandi Marco Gaglianese (Informatica, UniPi) e Fabio Zoratti (Fisica, Scuola Normale Superiore), compongono il gruppo pisano Fibonhack che lo scorso aprile, qualificandosi alla DEF CON, per la prima volta nella storia dell'Ateneo di Pisa, si è guadagnato un posto, appunto, nella squadra italiana. Un primato accolto con entusiasmo dall’Università di Pisa tanto che l’Ateneo ha sostenuto la missione di Fibonhack a Las Vegas attraverso il contributo dei Dipartimenti di Ingegneria dell'Informazione e di Informatica.

Nata per ispirare i migliori talenti mondiali della sicurezza informatica a sviluppare le competenze necessarie per contribuire a ridurre le vulnerabilità e costruire sistemi spaziali più sicuri, Hack-a-sat è una competizione di hacking in stile Capture the Flag indetta dal Dipartimento dell'Aeronautica Militare del governo degli Stati uniti. Si tratta della prima competizione di hacking al mondo nello spazio ospitata sul satellite Moonlighter che rende possibili future competizioni e corsi di hacking presentando sfide informatiche altamente realistiche su un vero satellite in orbita.

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Da sinistra: Fabio Zoratti, Aleandro Prudenzano, Fabio Catoni, Nicola Vella, Marco Gaglianese

"Hack-a-sat - spiega Aleandro Prudenzano, portavoce del team pisano - è una competizione di security mista ad aerospazio. C'erano prove di due tipi: le ‘ground challenges’, che sono sfide standard, e le 'in orbit challenges' che sono task da eseguire sul Moonlighter; task che spaziano dall'utilizzo del satellite per fare foto, fino a compromettere sensori di bordo in modo da alterare la telemetria del satellite". "Queste challenge - prosegue Prudenzano - avevano varie complicazioni come, ad esempio, la necessità di calcolare le orbite del satellite in modo da decidere in quali finestre temporali lanciare gli exploit; calcoli con i quaternioni per muovere la fotocamera ed agire su alcuni sensori, calcolare i tempi per i task e via dicendo. Ci vogliono 5 minuti per scaricare una foto dal satellite; quindi, bisogna sapere quale finestra temporale è abbastanza grande"

Quello maturato a Las Vegas, per gli Hacker etici pisani, è un risultato che arriva da lontano, da quando, nel 2019 hanno iniziato a partecipare, con l'Università di Pisa, al progetto CyberChallenge.IT, il programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani talenti, coordinato dal CINI e patrocinato dal Ministero della Difesa, dove questi ragazzi hanno subito sorpreso, qualificandosi terzi alla competizione nazionale del 2019 e vincendo quella del 2020, mentre l’anno scorso sono arrivati quarti.

A causa di una sospensione programmata di energia elettrica, venerdi 25 agosto 2023, l’Unità scuole di specializzazione sarà chiusa al pubblico.

Pertanto le previste attività di sportello non saranno effettuate.

Giovedì, 24 Agosto 2023 13:36

Teaching and Learning Center (TLC)

Il Teaching and Learning Center (TLC) coordina e promuove iniziative su:

  • innovazione della didattica universitaria
  • sviluppo delle metodologie e degli strumenti per migliorare le esperienze di insegnamento e apprendimento
  • formazione degli insegnanti della scuola.

leggi i dettagli

https://teachinglearningcenter.unipi.it/ 

L’art. 40 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito in legge 3 luglio 2023, n. 85, con modificazioni, ha previsto l’innalzamento dei fringe benefits erogati/concessi per le bollette e utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale) ai lavoratori dipendenti con figli a carico per l’anno 2023.

In linea con la disposizione citata, anche quest’anno l’Ateneo intenderebbe erogare un contributo a supporto delle spese sostenute per il 2023 dal personale tecnico amministrativo per il pagamento delle utenze domestiche su indicate.

I dipendenti interessati sono quelli con figli fiscalmente a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi o affidati), che si trovano nelle seguenti condizioni:

  • figli di età non superiore a 24 anni con reddito presunto per l’anno 2023 uguale o inferiore ad € 4.000,00, al lordo degli oneri deducibili;
  • figli di età superiore a 24 anni con reddito presunto per l’anno 2023 non superiore ad € 2.840,51, al lordo degli oneri deducibili.

Al fine di individuare il personale in servizio con figli fiscalmente a carico, così come sopra specificato, si richiede di compilare il modulo all’indirizzo https://su.unipi.it/FamiliariACarico entro il 17 settembre 2023.

Per eventuali chiarimenti è possibile contattare l’Unità Formazione Welfare e Sviluppo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

A favore dei dipendenti per i quali non ricorrono le condizioni indicate nel comma 1 dell’art. 40 succitato sono in fase di valutazione altre forme di fringe benefits.

Nuovi Bus PisaFino al 31 luglio 2024 le studentesse e gli studenti iscritti all'Università di Pisa potranno acquistare gli abbonamenti urbani dell’autobus a tariffe agevolate. Comune di Pisa, Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, Università di Pisa e Autolinee Toscane Spa hanno, infatti, rinnovato in questi giorni lo schema di convenzione che prevede, per l'abbonamento mensile ordinario per la tratta urbana - che normalmente costa 35 euro -, un prezzo di acquisto agevolato di 16 euro per gli studenti con un ISEE inferiore ai 36.151,28 euro, e di 22 euro per coloro che, invece, hanno un ISEE superiore 36.151,28 euro.

Per godere dell’agevolazione ciascun studente dovrà accedere al sito internet www-at-bus.it e registrarsi nella sezione “Acquista” (shop.at-bus.it) richiedendo l’agevolazione “Studente”. Gli Studenti in possesso di reddito familiare ISEE inferiore ad 36.151,98 euro dovranno richiedere l’agevolazione “Studente ISEE” (o “Ordinario ISEE” se superiore a 26 anni) caricando il proprio tagliando ISEE TPL. Una volta registrato, lo studente potrà acquistare tramite sito web il titolo, usufruendo delle tariffe agevolate previste dalla convenzione. Le agevolazioni si applicano anche agli studenti universitari, dottorandi, specializzandi, perfezionandi e visiting students di età uguale o superiore a 26 anni.

“Il rinnovo della convenzione – commenta il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi - rappresenta un passo ulteriore nell'impegno continuo dell'Università di Pisa nel migliorare l'esperienza degli studenti e favorire l'accessibilità ai servizi che contribuiscono al loro percorso accademico. Grazie a questa convenzione, gli studenti potranno continuare a usufruire di abbonamenti e tariffe agevolate che rendono il trasporto pubblico una scelta conveniente ed ecologica per spostarsi in tutta la città. Questo non solo ridurrà il peso finanziario sugli studenti, ma contribuirà anche alla riduzione dell'impatto ambientale attraverso la promozione dell'uso dei mezzi pubblici. Ringraziamo ARDSU, Comune di Pisa e Autolinee Toscane SpA per la collaborazione e la volontà di sostenere gli studenti nell'ottenere un accesso agevolato al trasporto. Insieme, stiamo costruendo un ambiente in cui lo studio e la ricerca si combinano con la sostenibilità e la responsabilità sociale”.

“Si tratta di un importante accordo – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti – che anche per quest’anno siamo riusciti a portare a termine, grazie alla ottima collaborazione interistituzionale tra Comune, Università, Diritto allo Studio e Autolinee Toscane. L’Amministrazione Comunale sta facendo la propria parte fino in fondo per promuovere la fruizione di mezzi di trasporto pubblico locale e garantire adeguati servizi alla popolazione studentesca presente a Pisa. In una città dove risiedono circa 50mila studenti universitari, l’impegno per garantire abbonamenti per gli studenti a tariffe agevolate rappresenta una priorità su cui la nostra Amministrazione sta investendo per portare avanti azioni concrete di promozione della mobilità sostenibile. Riteniamo fondamentale lavorare in sinergia con le altre istituzioni e aziende cittadine per portare avanti un’azione coordinata nella gestione dei flussi di mobilità urbani, che impattano in maniera evidente sia sulla qualità della vita dei cittadini e degli studenti, che sulla sostenibilità ambientale complessiva della nostra città”.

“L'Azienda DSU Toscana ha agito tempestivamente per procrastinare la convenzione con Ateneo pisano, Comune di Pisa e Autolinee Toscane SpA - afferma il presidente ARDSU, Marco Del Medico - destinando cospicue risorse alle agevolazioni per il trasporto pubblico per gli studenti universitari che permetterà di mantenere contenuto il prezzo degli abbonamenti, incentivandone l'acquisto e favorendo una maggiore integrazione con il tessuto cittadino degli universitari ed una cultura dell'utilizzo del mezzo di trasporto pubblico in alternativa a quello privato per la riduzione del traffico cittadino”.

“L’Amministrazione comunale – aggiunge l’assessore con delega ai rapporti con l’Università, Frida Scarpa - con il rinnovo di questa convenzione vuole dare un segnale forte di grande sinergia con le altre istituzioni universitarie, finalizzata a diffondere all’interno della popolazione studentesca la cultura dell’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico in alternativa a quello privato, contribuendo alla riduzione del traffico cittadino. Un impegno che stiamo portando avanti nei sistematici rapporti con l’Università di Pisa per condividere politiche per gli studenti che propongano un modello positivo di integrazione tra città e popolazione studentesca. Per questo il Comune ha trovato nuove risorse, in questo caso 24mila euro, per contribuire alle spese che andranno a coprire il costo agevolato degli abbonamenti”.

A fronte dell’agevolazione tariffaria agli studenti universitari, il Comune di Pisa, l’Università di Pisa e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio corrisponderanno ad Autolinee Toscana Spa, a titolo di mancati ricavi, per ciascun abbonamento acquistato dagli studenti, la differenza fra il valore nominale dell’abbonamento mensile (ordinario o ISEE) e il prezzo pagato dagli studenti, fino ad un massimo di 138.565 euro (oltre IVA).

Mensilmente Autolinee Toscane Spa riepilogherà infatti il totale dei titoli venduti, emettendo fattura nei confronti dei tre enti sulla base del numero di abbonamenti acquistati dagli studenti e addebitando ad ognuno il mancato ricavo con la seguente proporzione: Università di Pisa 42,5%; Azienda Regionale per il Diritto allo Studio 42,5%; Comune di Pisa 15%.

Link della Regione Toscana  per ottenere l’agevolazione ISEE -> https://servizi.toscana.it/tpl/isee-fe/

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