Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Riprendono i corsi in presenza presso il Museo Botanico di illustrazione botanica "Ritratti nell'orto" guidati da Silvana Rava, illustratrice botanica di fama internazionale.

Corso base

Le lezioni si terranno giovedì 8 e venerdì 9 giugno, dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (con breve pausa pranzo).

La quota di partecipazione è di 110€ per due giornate (prenotazione obbligatoria con pagamento di 50€). Dati i posti limitati si richiede l’iscrizione.

Per iscrizioni: Lucia Amadei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 050 2211316

Ulteriori informazioni al link: https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2023/05/corso-di-acquerello-botanico-con-silvana-rava-giugno-2023/

Corso avanzato online

Le lezioni si terranno nei giorni 6, 14, 21 e 28 giugno 2023, dalle ore 17 alle 18:30.

Per maggiori informazioni e iscrizioni:
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/scuola-pittura-botanica-acquerello/ 
Silvana Rava, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Lucia Amadei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

A partire dal 2023 il Centro Linguistico dell’Università di Pisa diventa la prima istituzione accademica italiana accreditata come sede della Certificazione Internazionale di lingua araba AbjadCert. AbjadCert è gestita e rilasciata dall’Abjadiyya Institute for Arabic Studies di Fes (Marocco) e coinvolge diversi accademici del mondo arabo. Si tratta di un attestato che certifica le competenze in lingua araba come lingua straniera. La certificazione AbjadCert si basa sul Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) con notevoli adattamenti nel sillabo alle specificità della lingua araba.

Voluto fortemente dalla direttrice del Centro Linguistico, la professoressa Silvia Bruti e da Daniele Mascitelli, professore di Lingua e Letteratura araba, questo accordo è un traguardo importante che riconosce all’Università di Pisa un ruolo pioneristico del sostenere l’insegnamento della lingua araba. La certificazione consente inoltre agli studenti dell’Università di Pisa e a chiunque sia interessato allo studio della lingua araba di avere questa opportunità presso il nostro Ateneo.

Per quest’anno sono già attive le sessioni delle prove e i livelli attivati, nonché un corso di preparazione per il livello A2. Per maggiori informazioni consultare la pagina dedicata del sito del Centro Linguistico.

 

book 2477164 1920A partire dal 2023 il Centro Linguistico dell’Università di Pisa diventa la prima istituzione accademica italiana accreditata come sede della Certificazione Internazionale di lingua araba AbjadCert. AbjadCert è gestita e rilasciata dall’Abjadiyya Institute for Arabic Studies di Fes (Marocco) e coinvolge diversi accademici del mondo arabo. Si tratta di un attestato che certifica le competenze in lingua araba come lingua straniera. La certificazione AbjadCert si basa sul Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) con notevoli adattamenti nel sillabo alle specificità della lingua araba.

Voluto fortemente dalla direttrice del Centro Linguistico, la professoressa Silvia Bruti e da Daniele Mascitelli, professore di Lingua e Letteratura araba, questo accordo è un traguardo importante che riconosce all’Università di Pisa un ruolo pioneristico del sostenere l’insegnamento della lingua araba. La certificazione consente inoltre agli studenti dell’Università di Pisa e a chiunque sia interessato allo studio della lingua araba di avere questa opportunità presso il nostro Ateneo.

Per quest’anno sono già attive le sessioni delle prove e i livelli attivati, nonché un corso di preparazione per il livello A2. Per maggiori informazioni consultare la pagina dedicata del sito del Centro Linguistico.

 

Una passeggiata negli agro-ecosistemi” è un progetto didattico e di comunicazione del Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” (CiRAA): quattro open days (29 aprile, 10 e 24 giugno,15 luglio 2023) per promuovere le tematiche della sostenibilità agro-ambientale.

Dopo una breve presentazione in aula, gli iscritti potranno scegliere un percorso da fare in autonomia, in bicicletta (consigliata bici tipo mountain bike o gravel) o a piedi. L’itinerario base è di circa 15 chilometri (percorso rosso), sono possibili alternative di minore lunghezza, più adatte a essere percorse a piedi (percorso giallo di 10 km e verde di circa 5 km).
Il percorso, in massima parte su strade sterrate, non presenta particolari difficoltà ed è dotato di cartellonistica, supportata da QR Code, dedicata alle vare attività in essere presso il CiRAA.

È necessaria l’iscrizione all’evento (garantito per un minimo d 5 persone e limitato a un massimo di 60 partecipanti), inviando una e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per ulteriori informazioni visitare la pagina: https://avanzi.unipi.it/eventi/open-day-al-ciraa-una-passeggiata-negli-agroecosistemi/

L’iniziativa è in linea con le finalità della RUS (Rete delle Università per la Sostenibilità), network promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), alla quale l’Università di Pisa ha aderito nel 2017. Lo scopo della RUS è quello di promuovere, in ambito accademico, la realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs1) inseriti dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Una passeggiata negli agro-ecosistemi” è un progetto didattico e di comunicazione del Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” (CiRAA): quattro open days (29 aprile, 10 e 24 giugno,15 luglio 2023) per promuovere le tematiche della sostenibilità agro-ambientale.

Dopo una breve presentazione in aula, gli iscritti potranno scegliere un percorso da fare in autonomia, in bicicletta (consigliata bici tipo mountain bike o gravel) o a piedi. L’itinerario base è di circa 15 chilometri (percorso rosso), sono possibili alternative di minore lunghezza, più adatte a essere percorse a piedi (percorso giallo di 10 km e verde di circa 5 km).
Il percorso, in massima parte su strade sterrate, non presenta particolari difficoltà ed è dotato di cartellonistica, supportata da QR Code, dedicata alle vare attività in essere presso il CiRAA.

È necessaria l’iscrizione all’evento (garantito per un minimo d 5 persone e limitato a un massimo di 60 partecipanti), inviando una e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per ulteriori informazioni visitare la pagina: https://avanzi.unipi.it/eventi/open-day-al-ciraa-una-passeggiata-negli-agroecosistemi/

L’iniziativa è in linea con le finalità della RUS (Rete delle Università per la Sostenibilità), network promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), alla quale l’Università di Pisa ha aderito nel 2017. Lo scopo della RUS è quello di promuovere, in ambito accademico, la realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs1) inseriti dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Il 27 aprile di ogni anno, in occasione dell’anniversario dell’attentato in cui nel 2006 perse la vita il Maggiore Nicola Ciardelli, impegnato nella missione “Antica Babilonia” in Iraq, si svolge a Pisa la "Giornata della Solidarietà", organizzata dall’Associazione Nicola Ciardelli. Si tratta di una Giornata che coinvolge tutte le scuole pisane, di ogni ordine e grado, dalla quella materna agli istituti superiori, e che ha come scenario l’intera città.

Anche quest’anno l'Università di Pisa parteciperà alla Giornata con diverse iniziative.

25 Aprile. Una data, la nostra storia

Percorsi guidati alla mostra, allestita al Palazzo della Sapienza e curata dal Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa, con la partecipazione di alcune classi la mattinata del 27 aprile a partire dalle ore 9.

Conoscenza delle istituzioni e partecipazione democratica

L'Ateneo propone, in collaborazione con il Comune di Pisa, un percorso che affronta, nell'imminenza delle elezioni amministrative comunali, l'importanza del voto come diritto e dovere civico. Il percorso, in presenza e rivolto agli studenti e alle studentesse delle classi secondarie di secondo grado, preferibilmente quinte, si svolgerà la mattina del 27 aprile a Palazzo Gambacorti e coinvolgerà l'ufficio elettorale comunale e la Sala delle Baleari, sede del Consiglio comunale.

Percorso "Celebrare la vittoria. Quale vittoria?"

Il percorso "Celebrare la vittoria. Quale vittoria?", rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, è dedicato all’impiego dell’arte come strumento di comunicazione, tanto per la diffusione di contenuti propagandistici quanto per l’ispirazione del pensiero critico. Il ragionamento si sviluppa attraverso due tappe, alla Gipsoteca di arte antica e antiquarium dell’Università di Pisa e alla Domus Mazziniana.

Percorsi didattici del Sistema Museale di Ateneo

I musei dello Sistema Museale di Ateneo (SMA) propongono percorsi didattici, con visite in presenza, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare, diffondere e perseguire valori e comportamenti equi e solidali nella consapevolezza che solo attraverso la ricerca di linguaggi “comuni” siano possibili il dialogo, il confronto e una reale inclusione.

Quantum Jungle - The Dance of the Quanta

Il percorso educativo della Quantum Jungle propone un’installazione artistica interattiva di Robin Baumgarten che visualizza l’affascinante mondo delle particelle quantistiche, con momenti di sperimentazione interattiva dell'installazione e altri di approfondimento nella forma di domande e risposte sui concetti di base di fisica quantistica e sulle tecnologie quantistiche come qubit e teletrasporto (insomma, un po' come la passaporta nella saga di Harry Potter).

A caccia di fake news

Cosa sono le fake news? Come riconoscerle? Chi le fabbrica? Il racconto di alcuni casi più eclatanti di fake news tratti dal web e dalla stampa porteranno studentesse e studenti a confrontarsi con il fenomeno per capirne le implicazioni e gli effetti sull'opinione pubblica. L'incontro, organizzato dal Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC), prevede una presentazione più teorica, attività ed esercitazioni, quindi una discussione conclusiva. Il percorso è destinato particolarmente ai ragazzi delle ultime classi delle scuole superiori.

La materia e la (contro) narrazione delle migrazioni contemporanee a Lampedusa

Destinato agli studenti delle scuole superiori e proposto nell'ex Chiesa di Sant'Eufrasia, il percorso sarà diviso in due momenti. Nel primo i ricercatori del Laboratorio MAPPA (Metodologie digitali APPlicate all’Archeologia), del Laboratorio Multimediale e delle cattedre di Metodologia della Ricerca Archeologica e Antropologia Culturale, tutti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, racconteranno il progetto di documentazione archeo-antropologica delle tracce materiali delle migrazioni contemporanee a Lampedusa, attraverso la serie di clip video “Loading ISOLA”, realizzata dagli studenti. Nel secondo ci sarà un incontro-lettura teatrale “Quel mattino a Lampedusa” con Vito Fiorino, il primo soccorritore che dette l’allarme e utilizzò la propria imbarcazione per salvare le persone in mare durante il  naufragio del 3 ottobre 2013.

Educazione degli animali domestici e fondamenti di apiterapia

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie organizza un evento rivolto alle scuole primarie per riflettere sui due temi: l’educazione cinofila e l’approccio ai corretti comportamenti e interazione della relazione persone-animali; l’attenzione al mondo degli apoidei, al loro valore biologico come indicatori ecologici, ma anche alle nuove dimensioni dell’interazione tra apoidei e persone.

Concerto di primavera

Il 27 aprile, alle ore 21 al Teatro Verdi, si tiene il “Concerto di Primavera 2023” dell’Orchestra dell’Università di Pisa. Il programma della serata è diviso in due parti. Nella prima, l’Orchestra eseguirà brani tratti dal repertorio del verismo operistico, ma di natura prevalentemente strumentale. La seconda parte è dedicata a un Concerto per pianoforte, composto da Manfred Giampietro, intitolato “Resistenza”, nel quale lo strumento principale declama elementi melodici di natura contrappuntistica, in una dialettica con l’Orchestra, che ne sostiene e incoraggia il “difficile” e drammatico percorso. L'ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti.

Per maggiori informazioni si può visitare questa pagina.

 

Sarà presentato venerdì 28 aprile, alle ore 11 nella Sala dei Mappamondi del rettorato, il ciclo di incontri su “Pisa incontra lo sport”, con dieci appuntamenti distribuiti tra il 29 aprile e il 25 maggio che approfondiranno in modo multidisciplinare e a 360 gradi il concetto di sport come attività ricreativa e agonistica, così come strumento di formazione, ricerca e innovazione.

Alla presentazione interverranno il rettore Riccardo Zucchi, il professor Marco Gesi, coordinatore del ciclo di incontri, i professori Francesco Dal Canto, Monica Nannipieri e Aldo Paolicchi, la dottoressa Laura Granata, della Camera di Commercio di Pisa.

Un team internazionale ha per la prima volta sequenziato e paragonato il genoma di alcune specie di calabroni per capire i motivi del successo ecologico di questi insetti che si stanno diffondendo, con effetti nocivi, anche in Europa e identificare le possibili strategie per contenerli. La ricerca pubblicata su Scientific Reports è stata realizzata dall’Università di Pisa nell’ambito di un ampio partenariato che comprende l’University College London e l’Università di Firenze.
Lo studio ha riguardato Vespa crabro, una specie nativa dell’Europa, ed il calabrone dalle zampe gialle, Vespa velutina, specie nativa del Sud Est Asia che negli ultimi venti anni si è diffusa in gran parte dell'Europa occidentale, minacciando l’apicoltura e gli impollinatori selvatici. Il genoma di queste due specie è stato quindi sequenziato e paragonato a quello di Vespa mandarinia, una specie anch’essa nativa dell’Asia, arrivata recentemente negli Stati Uniti, dove potrebbe rappresentare un rischio per la biodiversità locale.

 

velutina-e-api-4_21920607483_o credits Antonio Felicioli.jpg

Vespa velutina e api (crediti: Antonio Felicioli)


“In quanto predatori, i calabroni sono dei ‘disinfestanti naturali’ nei loro ecosistemi nativi, aiutando a regolare varie popolazioni di insetti che possono essere localmente nocivi, come ad esempio i bruchi di alcune farfalle e falene - spiega Alessandro Cini, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa – e tuttavia come specie invasive hanno talvolta effetti economici, ecologici e sociali molto negativi negli habitat che colonizzano”.
Capire perché i calabroni sono invasori così efficaci è dunque fondamentale per gestire le invasioni future e ridurre al minimo l'impatto sulla biodiversità nativa. Da questo punto di vista, la conoscenza dettagliata delle caratteristiche genetiche e genomiche delle diverse specie è basilare.

“Il nostro studio suggerisce per esempio che i calabroni possano avere numerosi geni coinvolti nella rilevazione dei segnali chimici dell’ambiente - dice Cini – e questo potrebbe renderli particolarmente bravi a cacciare nuove prede in ambienti non nativi, dove spesso arrivano trasportati accidentalmente dall’uomo. Bastano infatti solo alcune regine, magari nascoste in qualche carico di merci, per dare il via ad una nuova invasione. Ovviamente, questi dati genetici andranno integrati con analisi etologiche ed ecologiche sul campo”.
“Il calabrone dalle zampe gialle continua la sua avanzata sul territorio italiano - aggiunge Federico Cappa, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze – la specie è presente con un numero sempre crescente di colonie in Liguria e Toscana, oltre a segnalazioni puntiformi in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Data la sua rapida espansione, risulta fondamentale la messa a punto efficaci strategie di monitoraggio e gestione sostenibile per salvaguardare il settore apistico italiano e gli impollinatori nativi”.
“E’ un momento entusiasmante per la ricerca sui calabroni e le altre vespe- concludono i professori Seirian Sumner ed Emeline Favreau dell'UCL Centre for Biodiversity & Environment, senior author/corresponding author dell’articolo - il sequenziamento di questi nuovi genomi è solo l’inizio, nei prossimi anni molti altri si aggiungeranno, permettendo di conoscere più approfonditamente questi insetti affascinanti e cosi significativi per gli ecosistemi terrestri".

Cini, insieme ad altri autori dello studio e ad alcuni colleghi dell’Ateneo pisano, fa parte della rete nazionale Stopvelutina, un network di studiosi e portatori di interessi che da anni monitora la diffusione del calabrone invasivo Vespa velutina, valutando possibili tecniche di controllo e sensibilizzando la popolazione riguardo a questa minaccia per l’apicoltura e per la biodiversità.
Insieme all’Università di Pisa la ricerca pubblicata su Scientific Reports ha coinvolto l’University College London, il Centre for Genomic Regulation (Spagna), l’Università di Firenze, University of Haifa (Israele), Université de Bordeaux (Francia), Manaaki Whenua (New Zealand), University of Natural Resources and Life Sciences (Austria), Wellcome Sanger Institute (Gran Bretagna), Universitat Pompeu Fabra (Spagna).

Un team internazionale ha per la prima volta sequenziato e paragonato il genoma di alcune specie di calabroni per capire i motivi del successo ecologico di questi insetti che si stanno diffondendo, con effetti nocivi, anche in Europa e identificare le possibili strategie per contenerli. La ricerca pubblicata su Scientific Reports è stata realizzata dall’Università di Pisa nell’ambito di un ampio partenariato che comprende l’University College London e l’Università di Firenze.

Lo studio ha riguardato Vespa crabro, una specie nativa dell’Europa, ed il calabrone dalle zampe gialle, Vespa velutina, specie nativa del Sud Est Asia che negli ultimi venti anni si è diffusa in gran parte dell'Europa occidentale, minacciando l’apicoltura e gli impollinatori selvatici. Il genoma di queste due specie è stato quindi sequenziato e paragonato a quello di Vespa mandarinia, una specie anch’essa nativa dell’Asia, arrivata recentemente negli Stati Uniti, dove potrebbe rappresentare un rischio per la biodiversità locale.

“In quanto predatori, i calabroni sono dei ‘disinfestanti naturali’ nei loro ecosistemi nativi, aiutando a regolare varie popolazioni di insetti che possono essere localmente nocivi, come ad esempio i bruchi di alcune farfalle e falene - spiega Alessandro Cini, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa – e tuttavia come specie invasive hanno talvolta effetti economici, ecologici e sociali molto negativi negli habitat che colonizzano”.

Capire perché i calabroni sono invasori così efficaci è dunque fondamentale per gestire le invasioni future e ridurre al minimo l'impatto sulla biodiversità nativa. Da questo punto di vista, la conoscenza dettagliata delle caratteristiche genetiche e genomiche delle diverse specie è basilare.

“Il nostro studio suggerisce per esempio che i calabroni possano avere numerosi geni coinvolti nella rilevazione dei segnali chimici dell’ambiente - dice Cini – e questo potrebbe renderli particolarmente bravi a cacciare nuove prede in ambienti non nativi, dove spesso arrivano trasportati accidentalmente dall’uomo. Bastano infatti solo alcune regine, magari nascoste in qualche carico di merci, per dare il via ad una nuova invasione. Ovviamente, questi dati genetici andranno integrati con analisi etologiche ed ecologiche sul campo”.

“Il calabrone dalle zampe gialle continua la sua avanzata sul territorio italiano - aggiunge Federico Cappa, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze – la specie è presente con un numero sempre crescente di colonie in Liguria e Toscana, oltre a segnalazioni puntiformi in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Data la sua rapida espansione, risulta fondamentale la messa a punto efficaci strategie di monitoraggio e gestione sostenibile per salvaguardare il settore apistico italiano e gli impollinatori nativi”.

Cini, insieme ad altri autori dello studio e ad alcuni colleghi dell’Ateneo pisano, fa parte della rete nazionale Stopvelutina, un network di studiosi e portatori di interessi che da anni monitora la diffusione del calabrone invasivo Vespa velutina, valutando possibili tecniche di controllo e sensibilizzando la popolazione riguardo a questa minaccia per l’apicoltura e per la biodiversità.

Insieme all’Università di Pisa la ricerca pubblicata su Scientific Reports ha coinvolto l’University College London, il Centre for Genomic Regulation (Spagna), l’Università di Firenze, University of Haifa (Israele), Université de Bordeaux (Francia), Manaaki Whenua (New Zealand), University of Natural Resources and Life Sciences (Austria), Wellcome Sanger Institute (Gran Bretagna), Universitat Pompeu Fabra (Spagna).

 

Link all’articolo scientifico: https://www.nature.com/articles/s41598-023-31932-x

Il presidente della Scuola di Medicina, professor Emanuele Neri, il direttore del Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica, professor Angelo Gemignani, il direttore del Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, professor Aldo Paolicchi, e il direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, professor Stefano Taddei, esprimono il profondo cordoglio dell’area medica universitaria per la tragica scomparsa della dottoressa Barbara Capovani.

La dottoressa Capovani era una persona speciale, che sapeva unire le competenze professionali a una carica umana non comune, elementi fondamentali per potersi occupare di un ambito così difficile e complesso quale la salute mentale a livello territoriale. La sua testimonianza è riuscita persino a superare il limite estremo della morte, grazie alla sua volontà di donare gli organi. Grazie a questo gesto di generosità finale, Barbara potrà continuare ad aiutare il prossimo al quale ha sempre dedicato la sua vita.

Tuttavia, al di là di tutte le doverose manifestazioni di cordoglio, quanto è accaduto alla nostra Collega Barbara sconvolge in modo particolare le nostre coscienze in quanto sottolinea ulteriormente la precarietà delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari. E’ inaccettabile che chi svolge con dedizione, competenza e amore un compito così difficile come quello di essere responsabile della psichiatria territoriale possa essere esposto alla folle violenza proprio di coloro verso i quali si presta l’opera di aiuto e cura. Ed è ancora più doloroso pensare che questo avvenimento non è assolutamente una novità, ma è ormai la normalità nella cronaca quotidiana.

In questo momento il nostro pensiero è esclusivo per Barbara Capovani, e siamo vicini a tutti i suoi cari che lascia con un vuoto incolmabile. Ma eventi come questi ci obbligano ad assumerci le proprie responsabilità, ciascuno nel suo ambito di azione, in modo da sensibilizzare le istituzioni a prendere tutti quei provvedimenti necessari perché gli operatori sanitari possano finalmente svolgere il proprio compito in sicurezza e serenità.

 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa