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Venerdì, 17 Febbraio 2012 14:35

Le nuove frontiere del giornalismo on-line

manfellottoQual è il rapporto tra le nuove forme di giornalismo e il giornalismo tradizionale? E come convive la carta stampata con le nuove testate on-line? Per Bruno Manfellotto, direttore de l'Espresso, non c'è dubbio, Internet ha costretto i giornali a rinnovarsi e ha portato cambiamenti sostanziali nel modo di dare notizie: "Noi giornalisti cerchiamo di governare la rivoluzione che stiamo vivendo, ma nel nostro mondo c'è una cosa che pesa più delle altre: vince chi ha le notizie e chi le sa confezionare nel modo corretto. Quello che conta è mantenere il senso di responsabilità: Internet ha molte potenzialità, la cosa essenziale è saperne fare un uso corretto".

Bruno Manfellotto è stato ospite della Scuola dei Master della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa nella giornata inaugurale dei corsi e, salutato dal preside della facoltà Maurizio Iacono e dal direttore del master in Comunicazione pubblica e politica Adriano Fabris, ha tenuto un intervento che ha indagato le nuove frontiere del giornalismo on-line, partendo da un dato oggettivo: "La carta stampata ha costi elevati difficili da comprimere e il web dà la possibilità di fare informazione con risorse molto più contenute. Il problema è che la pubblicità sui nuovi canali è ancora insufficiente: è vero che si sta aprendo a Internet, ma lo sta facendo molto lentamente, anche perché l'individuazione del target di pubblico, fondamentale per i pubblicitari, è un'operazione molto complicata nel mondo della rete".

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Nonostante un futuro ancora non ben definito, sono molti i giornali che hanno accettato la sfida del web, dando vita a testate on-line curate e approfondite e aprendosi social network come Facebook e Twitter per veicolare le proprie notizie: "Esistono oggi giornali on-line che sono diventati punti di riferimento fondamentali per il dibattito culturale e politico dei rispettivi pubblici di riferimento", racconta Manfellotto.

"È il caso dell'Huffington Post, il sito americano che mette insieme l'informazione i base, un gossip "alto" che racconta i retroscena politici di Washington e blog che ospitano interventi di intellettuali, docenti universitari ed esponenti del mondo della cultura. Il sito statunitense ha di recente deciso di sbarcare in Europa e sta prendendo accordi con testate tra cui "Le Monde" in Francia, "El Pais" in Spagna e il gruppo "l'Espresso" in Italia per dar vita a piattaforme on-line che ricalchino le impostazioni di quella statunitense". Manfellotto annuncia poi che l'Huffington Post ha stretto l'accordo direttamente con il sito de l'Espresso, che presto si sdoppierà per diventare da un lato un notiziario in real time, con una parte dedicata ai blog e un'altra ai retroscena politici, dall'altro un sito esclusivamente di inchieste da far convivere con l'edizione cartacea.

masterFabrisMa la carta stampata è dunque destinata a scomparire? Il direttore de l'Espresso ricorda cosa gli ha confidato poco tempo fa il suo collega del settimanale americano "New Yorker": "Lui dice che i figli considerano la carta stampata come un "gatto morto", ma la realtà è che i giornali tradizionali hanno una tecnologia molto avanzata: si possono arrotolare e si possono facilmente mettere in borsa". E alla fine del suo intervento Manfellotto fa emergere l'opinione che un giornalista di lungo corso come lui – forse inevitabilmente – ha dei giornali tradizionali: "Un giornale è un luogo di valori che, soprattutto fino agli anni Settanta, dava un'identità precisa ai suoi lettori, facendoli sentire parte di un "pensiero" collettivo, di una comunità. I giornali on-line spesso non hanno identità ed è sempre bene tenere presente la fonte originaria".

Il primo lavoro l'ha girato a 13 anni e oggi che ne ha 27 un suo film è stato selezionato per concorrere ai "Corti d'Argento", la sezione dei "Nastri d'Argento" che premia i cortometraggi. Francesco Giusiani, laureato in cinema all'Università di Pisa, ha girato "Innocenze perdute" nel 2010 ed entro la fine di febbraio saprà se, tra le trenta opere scelte, la sua sarà una delle dodici finaliste al prestigioso premio promosso dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani. Un grande riconoscimento per il giovane regista pisano e per il suo cortometraggio di 13 minuti che ha le musiche firmate da un altro laureato a Pisa, Manfred Giampietro, attualmente direttore dell'Orchestra universitaria.

Dopo la laurea in "Cinema, teatro e produzione multimediale", nel 2010 Francesco Giusiani si è diplomato all'Accademia del cinema e della televisione di Cinecittà, specializzandosi in regia cinematografica sotto la guida di Carlo Lizzani e Cristiano Bortone. L'idea del cortometraggio "Innocenze perdute" è nata in quel periodo, quando Giusiani abitava a Roma e ha avuto la possibilità di frequentare le periferie della città entrando in contatto con le realtà marginali della metropoli: "Un amico mi ha portato a fare un giro nella "Roma intorno a Roma", in quelle parti di città sconosciute e inaspettate, dove scopri che a comandare sono vere e proprie baby gang", spiega il regista. "È lì che sono entrato in contatto con i bambini del luogo, decidendo di girare una storia proprio su loro, abitanti di quartieri difficili, che vivono secondo uno schema della paura che porta a sopprimere i sentimenti più belli".

E la storia di Giusiani ha per protagonisti proprio quei ragazzi, tutti tra i 10 e i 15 anni, scelti tra i palazzi e nei campetti di calcio che fanno da sfondo alle scene del cortometraggio. Per selezionarli il giovane regista è andato a cercarli nelle strade e ha fatto loro una specie di provino, anche se confessa che forse è stato lui ad essere stato esaminato dai suoi "attori", diffidenti verso chiunque venisse da fuori: "Per dirigerli non ci sono state sceneggiature vere e proprie", specifica Giusiani. "Ho fatto con loro una specie di gioco di ruolo, del tipo "se succedesse questo, voi cosa fareste" e io ho semplicemente cercato di guidarli nella storia lavorando sulle intenzioni e sui toni. La cosa sorprendente è stata vedere che loro facevano quello che io avevo pensato, ed è stato allora che mi sono reso conto di aver scritto una storia vera". Oggi alcuni di quei bambini fanno teatro e forse il cortometraggio di Giusiani è servito loro per trovare una vera passione.

Il regista pisano, attualmente dottorando al dipartimento di Storia delle Arti, ha già in cantiere altri progetti, documentari, riadattamenti di opere letterarie e, pensando in prospettiva, un lungometraggio, il vero sogno di ogni aspirante regista. Intanto si gode il successo di "Innocenze perdute" che, oltre alla nomination ai Corti d'Argento, ha già vinto alcuni premi e girato molti festival: nel 2011 è entrato in concorso ai David di Donatello ed è stato presentato alla 64° edizione del Festival di Cannes nella categoria court-metrage dello Short Film Corner e all'ultima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Nove docenti dell'Università di Pisa sono stati nominati tra i 450 membri, molti dei quali provenienti da atenei e centri di ricerca stranieri, dei Gruppi di esperti della valutazione che avranno il compito di monitorare, per conto dell'ANVUR, la qualità della ricerca per il periodo 2004-2010. Sono rispettivamente i professori Marco Abate e Giuseppe Mario Buttazzo per quanto riguarda l'Area 1 delle Scienze matematiche e informatiche; il professor Ennio Arimondo per l'Area 2 delle Scienze fisiche; la professoressa Maria Perla Colombini per l'Area 3 delle Scienze chimiche; i professori Uberto Bortolotti e Paolo Miccoli per l'Area 6 delle Scienze mediche; il professor Leonardo Tognotti per l'Area 9 dell'Ingegneria industriale e dell'informazione; il professor Guido Paduano per l'Area 10 delle Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche; il professor Neri Salvadori per l'Area 13 delle Scienze economiche e statistiche.

A questi docenti va aggiunto un assegnista del dipartimento pisano di Ingegneria dell'informazione, Filippo Costa, che è stato selezionato tra i 13 collaboratori che si occuperanno di supportare il lavoro dei GEV e come unico referente per l'Area 9 dell'Ingegneria industriale e dell'informazione.

La nomina nei GEV, che è sganciata da criteri di appartenenza alle rispettive sedi universitarie, rappresenta di fatto un attestato dell'autorevolezza scientifica dei docenti selezionati, che vengono riconosciuti tra i massimi esperti della disciplina nel cui ambito operano. Per l'Università di Pisa è dunque motivo di grande soddisfazione, accresciuta dal fatto che un altro docente pisano, il professor Andrea Bonaccorsi, è stato nominato già da diversi mesi tra i sette membri del Consiglio direttivo dell'ANVUR e a lui è stato affidato il ruolo di vice coordinatore delle attività di Valutazione della qualità della ricerca (VQR) per il periodo 2004-2010.

I GEV, che costituiscono l'organismo di base del processo valutativo, sono già operativi e impegnati a completare la scelta dei criteri per sottoporre a valutazione i diversi "prodotti" della ricerca. Nei prossimi due mesi, in parallelo con le attività di selezione e di trasmissione da parte degli atenei di tre "prodotti" per ogni docente, i GEV andranno a definire il database dei revisori. A quel punto potrà partire il vero e proprio processo della valutazione, che sarà successivamente integrato con altri indicatori di qualità. Compito finale dei GEV sarà quello di predisporre il rapporto conclusivo, sulla cui base sarà elaborata la relazione finale dell'ANVUR. L'obiettivo è di completare questo iter in circa un anno.

Sono Mara Cortese, 23enne originaria della Puglia, e Jacqueline Marzuoli, 24enne della provincia di Firenze, le prime laureate del corso triennale in Discipline dello spettacolo e della comunicazione (DISCO). Le due giovani hanno discusso la tesi martedì 14 febbraio 2012, nell'Aula Multimediale della facoltà di Lettere e filosofia, davanti alla Commissione presieduta dalla professoressa Sandra Lischi e composta dai professori Maurizio Ambrosini, Lorenzo Cuccu, Pier Marco De Santi ed Elena Marcheschi.

"Le due studentesse - dice la professoressa Lischi, relatrice delle tesi - hanno affrontato temi attuali e innovativi: Mara Cortese ha realizzato un video che fa rivivere i racconti di fiabe dei nonni attraverso un montaggio di immagini e la voce da un vecchio nastro audio ritrovato; Jacqueline Marzuoli ha realizzato una ricerca sulle mutazioni e le novità nel campo delle sale cinematografiche col passaggio al digitale".

Il corso in Discipline dello spettacolo e della comunicazione, che quest'anno registra oltre 200 immatricolati, è articolato in due classi. La prima - Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda - è finalizzata a formare figure professionali che possono lavorare nell'ambito dell'organizzazione e dell'industria culturale, delle televisioni e dei mass-media, dello spettacolo nei suoi vari aspetti. La seconda - Scienze della comunicazione - mira a formare figure professionali che operino nelle organizzazioni pubbliche e private in qualità di addetti alla comunicazione e alle relazioni con il pubblico, in grado di concepire progetti e realizzare strategie promozionali e comunicative con l'uso di vari media.

"Il nostro corso – conclude la professoressa Lischi, che è anche presidente del corso di laurea – vuole affiancare alla preparazione umanistica e alle competenze specifiche nei settori dello spettacolo e della comunicazione, le attività che si svolgono nei corsi a carattere laboratoriale e pratico, al fine di fornire agli iscritti una solida base teorico-pratica da investire nel mondo del lavoro. Sono segmenti didattici da incoraggiare, nonostante le difficoltà create dalla mancanza di adeguati finanziamenti e dagli impedimenti di vario tipo che rischiano di impoverire l'università pubblica italiana e la sua offerta formativa".

Dal 15 al 17 febbraio, al dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa (via S. Maria 53), si terrà il convegno "The transition from natural to anthropogenic-dominated environmental change in Italy and the surrounding regions since the neolithic", che avrà come tema trainante il ruolo dei processi naturali e di quelli indotti dall'uomo nei cambiamenti ambientali recenti e in atto. Gli interventi saranno suddivisi in sessioni tematiche che andranno dalle evidenze archeologiche dell'impatto umano sull'ambiente, ai cambiamenti registrati nell'ambiente marino e costiero, a quello continentale e di alta quota, fino alla valutazione delle eruzioni vulcaniche e il loro utilizzo come marker cronologico. Saranno presenti numerosi ricercatori stranieri (circa il 20%) provenienti da Francia, Spagna, Israele, Germania, Inghilterra, Svizzera.

Il convegno nazionale della Associazione Italiana per lo studio del Quaternario (AIQUA), quest'anno è stato organizzato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, in cooperazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Sez. di Pisa) e l'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG-CNR) di Pisa. Il convegno è stato sponsorizzato dalla Società Toscana di Scienze Naturali, dall'Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia (AIGEO), dall'Associazione Italiana per la Vulcanologia (AIV), dal Comitato Glaciologico Italiano e dalla Regione Toscana.

Martedì 14 febbraio 2012 alle 17.15, nell'Aula multimediale della facoltà di Lettere e filosofia, Maurizio Ambrosini, ricercatore presso il dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa, terrà la lezione "Navigare incontro all'altro. Figure dell'alterità nel racconto filmico di navigazione". L'incontro fa parte del ciclo di introduzione multidisciplinare alla Bibbia intitolato "L'Incontro con l'Altro, Fascinosum et Tremendum. Temi biblici tra difesa dell'identità e integrazione, accoglienza e rifiuto".

L'iniziativa è organizzata da Marisa Bonamici, Piergiorgio Borbone, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Daria Coppola, Bruno Di Porto, Adriano Fabris, Roberto Filippini, Gianfranco Fioravanti, Piero Floriani, Gabriella Garzella, Cesare Letta, Alessandro Martinengo, Stefano Perfetti, Mauro Ronzani, Elena Salibra, Maria Antonietta Sanna, Marina Soriani Innocenti, Giuseppina Stella Galbiati.

In occasione del centenario dalla nascita di Alan Turing - il matematico britannico considerato uno dei padri dell'informatica - il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa organizza il 16 febbraio un'edizione speciale (la sedicesima) della Gara Nazionale di Programmazione della Macchina di Turing per studenti delle scuole superiori di tutta Italia. La gara, il cui inizio è previsto per le ore 9, sarà diretta da Antonio Cisternino e vedrà la partecipazione anche dei 34 vincitori delle edizioni passate.

Il 17 febbraio, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell'Università di Pisa, si terrà una conferenza per far conoscere la figura di Alan Turing.
 La mattinata sarà dedicata agli studenti delle scuole superiori, mentre il pomeriggio sarà aperto a tutta la cittadinanza. Alle 14.30, dopo i saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco, seguirà l'intervento di Giuseppe O. Longo, "Il Test di Turing"; alle 15.30 si potrà assistere alla pièce teatrale di Mario Cristiani, Chiara Bodei e Maria Rita Laganà, "Il bivio di Alan", con Paolo Mancarella e Francesca Gelichi.
 La manifestazione si chiuderà con un intervento dell'illustre logico Martin Davis, professor emerito della New York University.

Giovedì 16 febbraio, alle ore 15.00, la Scuola dei Master della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa inaugura i propri corsi con un ospite d'eccezione: Bruno Manfellotto, direttore de l'Espresso dall'agosto del 2010 e già direttore della Gazzetta di Mantova e del quotidiano livornese Il Tirreno, terrà una prolusione inaugurale dal titolo "Le nuove frontiere del giornalismo on-line: dall'Espresso all'Huffington Post".

La Scuola dei Master, che ha ottenuto dall'Ente certificatore svizzero SGS la certificazione di qualità in base alla norma UNI EN ISO 9001:2008, comprende i master in Comunicazione pubblica e politica di I livello e di II livello, giunti quest'anno alla tredicesima edizione, i master in Turismo e ambiente (I e II livello) e da quest'anno anche i master in Comunicazione pubblica e politica in versione ON-LINE, ai quali sono già iscritti per l'a.a. 2011/2012 studenti provenienti da varie parti del mondo, dal Messico, alla Giordania, agli Stati uniti d'America.

Nel corso della cerimonia, che avrà luogo nell'aula multimediale della facoltà di Lettere, verranno consegnati i diplomi agli studenti che hanno conseguito i master nell'anno precedente. La cerimonia avverrà alla presenza dei rappresentanti dei molti enti pubblici, aziende private e associazioni con i quali i master della scuola collaborano da tempo per lo svolgimento degli stage e per la realizzazione di importanti iniziative.

Costruire reti su larga scala, con nodi in grado di muoversi e di prendere decisioni in modo autonomo e senza l'intervento dell'uomo, massimizzando così velocità ed efficienza di azione e permettendo sia il monitoraggio di interi territori che l'intervento in ambienti ostili e pericolosi. È questo l'obiettivo del progetto europeo "PLANET" (PLAtform for the deployment and operation of heterogeneous NETworked cooperating objects), che ha tra i suoi partner il Centro "Enrico Piaggio" dell'Università di Pisa e che a Pisa ha presentato, negli scorsi giorni, i primi risultati delle sue attività.

Il progetto mira a dare un contributo al nuovo Internet 3.0, la rete del futuro che sarà costituita non solo da computer, ma da oggetti diversi e di uso quotidiano, in grado di comunicare e cooperare tra loro grazie a sensori wireless. "Il monitoraggio e il controllo di grandi aree naturali – spiega il professor Gianluca Dini, che coordina il gruppo di ricerca di Pisa - così come la protezione di infrastrutture critiche richiede sempre più l'utilizzo e la cooperazione da parte di un elevato numero di sensori e attuatori distribuiti e integrati nell'ambiente, nonché di veicoli autonomi, sia aerei sia terrestri, che permettono di sostituire operatori umani in ambienti remoti o pericolosi. Sebbene sistemi costituiti da 'oggetti cooperanti' di questo tipo siano stati già realizzati a livello sperimentale, di fatto manca ancora un approccio ingegneristico. Il progetto europeo PLANET si pone l'obiettivo di colmare questa lacuna, definendo e realizzando strumenti, metodi e soluzioni per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di questi sistemi complessi".

Nell'ambito del progetto, il Centro di ricerca interdipartimentale "Piaggio" si occupa principalmente del tema della sicurezza informatica in questo tipo di sistema, un problema particolarmente sentito dal momento che, vista l'elevata integrazione con l'ambiente fisico circostante, una violazione informatica può facilmente tradursi in un danno alle cose o alle persone. Insieme al Centro dell'Ateneo pisano, "PLANET" può contare sulla partecipazione di diverse eccellenze della ricerca europea, accademica e industriale: le Università di Duisburg-Essen, Siviglia ed Edinburgo, l'Andalusia Foundation for Aerospace Development, SELEX Galileo, l'Agenzia Aereospaziale Tedesca, Boeing Research and Technology Espana, lo spagnolo Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Flying-Cam S.A., ETRA Research and Development, l'italiana ELSAG DATAMAT S.P.A e l' Association for Research and Industrial Cooperation of Andalusia.

Il progetto, che ha già passato una prima revisione da parte della Commissione Europea riportando una valutazione eccellente, vedrà nel prossimo giugno gli esperimenti preliminari relativi alla gestione di un aeroporto altamente automatizzato. Tali prove saranno svolte all'aeroporto sperimentale ATLAS (Air Traffic Laboratory for Advanced Systems) in Spagna. A ottobre sono stati poi programmati gli esperimenti ufficiali relativi al monitoraggio dell'inquinamento e della fauna nella riserva naturale di Doñana sempre in Spagna.

In occasione della "Giornata Mondiale della Radio" ospitata a Pisa lunedì 13 febbraio, il dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell'Università di Pisa e Italradio organizzano il convegno dal titolo "Trasmettere e ascoltare: per una diffusione davvero universale". Il seminario si terrà alle 16.30 nell'aula riunioni del dipartimento (in via Caruso 16) e sarà aperto dai saluti del direttore Giovanni Corsini e del professor Enzo Dalle Mese, presidente del corso di laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni.

Seguiranno le relazioni di Filippo Giannetti, docente dell'Università di Pisa, di Michele Romboli di RAIWay, di Francesco Cito di Radioeco e di Luigi Cobisi di Italradio. Inoltre verrà conferito il Tricolore della Radio 2012 a Paola Bernardini
della Biblioteca Comunale Centrale di Pisa per le ricerche documentali sulla stazione marconiana di Coltano.
 Nell'atrio sarà allestita un'esposizione di pannelli sulla storia della stazione marconiana di Coltano.

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