Doppia laurea, inglese e italiana, per gli studenti dell’Università di Pisa
Doppia laurea per gli studenti dell'Ateneo pisano, una in Italia e una in Inghilterra, e questo grazie ad un accordo stipulato con l'Università di Cranfield, una delle più prestigiose della Gran Bretagna. Dall'anno accademico 2011-2012, chi si immatricola al corso di laurea magistrale in ingegneria gestionale potrà conseguire, nell'ambito dei due anni accademici previsti, il titolo di "Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale" presso l'Università di Pisa e quello di "Master of Science in Engineering and Management of Manufacturing Systems" presso l'Università di Cranfield.
Il programma prevede un primo anno a Pisa dopo il quale gli studenti possono chiedere di essere ammessi al Master of Science di Cranfield. L'accesso al corso, limitato a 4 studenti l'anno, sarà deciso tenendo conto dell'esito degli esami già sostenuti e della conoscenza della lingua inglese. Una volta ottenuta l'ammissione, gli studenti potranno frequentare e sostenere gli esami a Cranfield, nonché sviluppare un progetto di gruppo, in collaborazione con aziende inglesi, e una tesi individuale finale.
"Questo accordo – spiega il professor Gino Dini presidente del consiglio del corso di laurea in ingegneria gestionale - rappresenta un fiore all'occhiello per il corso di laurea in ingegneria gestionale e per tutta l'Università di Pisa. Le selezioni degli studenti saranno a fine luglio e già sono arrivate delle richieste, mentre chi andrà a Cranfield comincerà l'anno accademico ad ottobre. Il motivo che ci ha spinto a promuovere l'iniziativa, insieme ai colleghi di Cranfield, è stato quello di dare la possibilità ad alcuni studenti, opportunamente selezionati, di conseguire un doppio titolo italiano e inglese permettendo, fra l'altro, di integrare il loro bagaglio culturale con un'esperienza di studio all'estero presso una prestigiosa università con notevoli competenze nel campo dell'ingegneria gestionale".
Per ulteriori informazioni http://coordinamento.dimnp.unipi.it/.
Giovani archeologi alla Field School di Badia Pozzeveri
Gli studenti dell'Università di Pisa e dell'Ohio State University a lavoro insieme sugli scavi di Badia Pozzeveri per i prossimi cinque anni. Grazie a un accordo firmato dai rettori delle due università, il cantiere di scavo nella località nel comune di Altopascio (LU) sarà utilizzato come scuola estiva dai giovani archeologi del master in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia forense degli atenei di Pisa, Bologna e Milano, e da studenti di antropologia e di archeologia provenienti da 17 università nordamericane, sotto l'egida del Department of Anthropology dell'Ohio State University.
L'accordo, tramite il quale sarà possibile lo scambio di docenti e ricercatori tra le due università, è stato presentato lunedì 25 giugno in rettorato da Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Gino Fornaciari, docente della divisione di Paleopatologia e co-direttore della Field School, Giuseppe Vercellotti, Instructor della Field School per il Department of Anthropology della Ohio State University, Giulio Ciampoltrini, direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Arturo Lattanzi, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Maurizio Marchetti, sindaco del comune di Altopascio, Mario Petrini, preside della facoltà di Medicina di Pisa.
Il progetto di studio, varato in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha come obiettivo l'indagine archeologica estensiva dell'antica abbazia e in particolare lo studio e l'analisi dei resti umani sepolti nelle aree cimiteriali del monastero. Il campione bioarcheologico recuperato permetterà di ricostruire malattie, stile di vita e caratteristiche bioarcheologiche della popolazione locale dal medioevo fino al XIX secolo. Il cantiere di scavi prevede la permanenza sul sito di almeno trenta operatori archeologi, fra studenti, dottorandi e docenti, italiani e americani, per tutta la durata del mese di luglio 2012. Gli studenti saranno ospitati dal comune di Altopascio, grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Alla prima campagna di scavo dell'estate 2011 hanno preso parte 23 studenti provenienti, oltre che dall'Ohio State University, da diversi stati americani del nord, oltre che dal Canada, e 9 tra istruttori e supervisori italiani e americani, più 9 studenti del Master interuniversitario di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense organizzato dalle Università di Bologna, Pisa e Milano. "La possibilità di un'indagine archeologica di lunga durata costituisce indubbiamente una notevole opportunità per uno sviluppo turistico dell'area", spiega il professor Gino Fornaciari. "Badia Pozzeveri ha le caratteristiche per diventare il fulcro di un percorso storico-archeologico più ampio, comprendente la via Francigena e le varie pregiatissime emergenze archeologiche e monumentali circostanti".
Il territorio del comune di Altopascio costituisce un'area di elevato interesse dal punto di vista monumentale, storico e archeologico. Accanto al capoluogo comunale, sede dell'antico Ordine del Tau, il complesso religioso di Badia Pozzeveri rappresenta senz'altro una delle emergenze monumentali più rilevanti ed un giacimento di grandi potenzialità archeologiche. Già occupata da un villaggio attestato per lo meno nel X secolo, la località diviene nell'XI secolo sede di uno dei più importanti monasteri della lucchesia orientale. Dell'abbazia medievale di Pozzeveri oggi sono visibili soltanto alcune porzioni della chiesa (abside, transetti e base del campanile), mentre i resti del complesso monastico (sala capitolare, scriptorium, chiostro, celle, cucine, refettorio etc.) sono sepolti nei terreni circostanti la chiesa.
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A tutto idrogeno: il veicolo pisano presentato all'Unione europea
La facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa con la Regione Toscana e Pont-Tech hanno partecipato alla "Settimana Europea delle Energie Sostenibili" che si è svolta a Bruxelles dal 18 al 22 giugno con tre progetti: "H2 filiera idrogeno, "SAVIA" (Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca), e "NanocatGeo". In mostra i prototipi del primo veicolo ibrido italiano alimentato ad ammoniaca e l'auto a idrogeno della facoltà di Ingegneria.
Due gli appuntamenti all'interno dei quali sono stati presentati i progetti. Il primo, il 21 giugno durante la giornata la giornata "Let hydrogen move you", organizzata da HyER, l'associazione che raggruppa tutte le Regioni europee che sostengono iniziative sull'idrogeno. Il secondo, il 22 giugno durante il seminario della Regione Toscana sul tema "Distretti Europei per le energie sostenibili: scambio di esperienze nella prospettiva di opportunità future di finanziamenti Ue".
"A Bruxelles – ha detto il preside della facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, professore Pierangelo Terreni – tutti i maggiori gruppi europei hanno esposto i loro prototipi. I veicoli realizzati grazie alle ricerche portate avanti nei vari dipartimenti della facoltà testimoniano il grado di assoluta eccellenza dei nostri ricercatori e la solidità e la forza del nostro Ateneo che si misurano anche dalla capacità di trasferire sul territorio tecnologie, creatività e spirito innovativo. La creazione di un distretto dell'idrogeno apre nuove prospettive di sviluppo per il territorio coniugando ricerca accademica, imprese e istituzioni".
"Con i tre i progetti che portiamo a Bruxelles abbiamo affrontano a 360° le problematiche e le potenzialità dell'uso dell'idrogeno – ha dichiarato il professor Massimo Ceraolo, che ha rappresentato a Bruxelles la facoltà – portando avanti una serie di attività trasversali, che riguardano: l'elaborazione di proposte per la produzione sul territorio di idrogeno "pulito", i sistemi di accumulo dell'idrogeno a bordo dei veicoli, la sensoristica necessaria per controllare gli apparati e renderli sicuri, la sperimentazione di prototipi, lo studio dell'impatto economico ed ambientale per il territorio, il contributo alla messa a punto di normative per l'omologazione di componenti e sistemi. Insomma, tutto ciò che serve per portare i risultati delle ricerche dai laboratori all'utilizzazione stradale".
In via Volta la sede provvisoria della Biblioteca Giuridica
Sarà aperta lunedì 25 giugno 2012 la sede provvisoria della Biblioteca Giuridica, che raccoglie e mette a disposizione degli studenti, dei docenti e del pubblico parte del materiale bibliografico custodito fino a qualche settimana fa nelle strutture del Palazzo della Sapienza di proprietà dell'Ateneo e sede della facoltà di Giurisprudenza.
La nuova sede, che si trova in via Volta n. 4 all'interno del Palazzo del Granduca, dispone di una grande sala affrescata, con 25 postazioni per lettura e consultazione. Al suo interno sono stati ricavati circa 500 metri lineari di scaffalatura destinati ad accogliere libri e riviste, con particolare attenzione per le opere di più frequente consultazione e per i testi che rientrano tra i programmi di esame. La sede provvisoria servirà inoltre come punto di servizio per richiedere, ritirare e restituire il materiale giuridico portato via dalla Sapienza e trasportato nell'Archivio generale dell'Ateneo di Montacchiello.
"I lavori per fronteggiare l'emergenza Sapienza stanno proseguendo a un ritmo molto intenso su più fronti – ha dichiarato il prorettore per l'Edilizia, Sandro Paci – grazie all'impegno dimostrato dal personale tecnico/amministrativo e bibliotecario dell'Ateneo, che ringrazio davvero in modo sentito. Ritengo molto soddisfacente essere riusciti a dare una nuova sede operativa alla Biblioteca Giuridica, a poco più di venti giorni dall'ordinanza del sindaco di Pisa con cui si imponeva la chiusura immediata del Palazzo".
Fino all'estate la Biblioteca Giuridica sarà aperta la mattina, dal lunedì al venerdì, tra le ore 11 e le 13, e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15 alle 17. A partire da settembre sarà invece adottato un orario più esteso.
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Il sito iTunes U dell'Ateneo protagonista dell'ultimo spot Apple
Il sito iTunes U dell'Università di Pisa è protagonista dell'ultimo spot che la Apple ha confezionato per promuovere le funzionalità di iCloud, il nuovo servizio che permette di archiviare automaticamente i diversi contenuti - dalla musica alle foto, dai video ai documenti, fino alle rubriche - e di condividerli tramite wireless su tutti i dispositivi della "mela". Nella pubblicità, che sta andando in onda nelle ore di punta delle principali reti nazionali, si vede in primo piano un iPhone da cui vengono scaricate le lezioni di Letteratura russa tenute dal professor Guido Carpi, che fanno parte del materiale didattico messo a disposizione dal sito iTunes U dell'Ateneo pisano. Subito dopo, le immagini mostrano il cofanetto del corso griffato "Unipi" mentre viene inserito nello scaffale di una biblioteca digitale, accanto ad altri volumi elettronici.
La sequenza dura solo qualche frazione di secondo, ma è altamente significativa perché è la prima volta che la Apple si rivolge a un'università italiana per la sua pubblicità. Questa scelta testimonia dunque la crescente importanza dell'Ateneo pisano nel panorama dei corsi on line e, più in generale, dei materiali messi a disposizione attraverso il portale che la Apple dedica al mondo della ricerca e dell'istruzione universitaria.
Il sito iTunes U dell'Università di Pisa, di cui è responsabile la professoressa Enrica Salvatori, è stato lanciato a gennaio del 2011, come primo caso in Toscana e tra i primissimi in Italia, per permettere il libero accesso a un ampio materiale didattico audio e video riguardante lezioni, conferenze pubbliche, presentazioni e squarci di vita universitaria. Nel corso di questo anno e mezzo si è progressivamente arricchito di contenuti, passando da 150 a quasi 1.000 prodotti, con una media di 1.000 utenti giornalieri che usufruiscono dei servizi di streams e downloads.
Per raggiungere l'Università di Pisa su iTunes U nello spazio iTunes Store ci si deve collegare all'indirizzo http://itunes.apple.com/gb/institution/id394222197
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Il Fatto Quotidiano
Tirreno Pisa
Corriere Toscano
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L'Università con quattro stelle
Un Ateneo a quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi. È questo il lusinghiero giudizio che l'Università di Pisa ha ricevuto dall'agenzia di rating internazionale Quacquarelli Symonds (QS), che ha svolto anche per il 2013 un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo. Secondo QS, che da diversi anni compila una delle più accreditate classifiche degli atenei mondiali in cui l'Università di Pisa è stabilmente tra le prime in Italia, l'Ateneo pisano è dunque "ad elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento: una istituzione che offre a studenti e docenti un eccellente ambiente di lavoro".
L'Ateneo ha ricevuto il punteggio massimo di cinque stelle nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi, e il punteggio di quattro stelle nelle altre aree. Di particolare rilievo il passaggio da tre a quattro stelle nell'area dell'"employability", l'indicatore che misura le prospettive di lavoro dei laureati, un progresso estremamente significativo in un periodo come quello attuale.
Ricerca. Il riconoscimento alla ricerca ha confermato quanto già indicato dallo Shanghai Academic Ranking of World University, che colloca l'Università di Pisa tra le prime 150 al mondo e al primo posto in Italia, insieme alla Sapienza di Roma.
Il successo in quest'area è dovuto soprattutto all'elevata reputazione dell'Ateneo nel mondo accademico internazionale, all'ampio numero di lavori pubblicati dai propri docenti e ricercatori, al numero di citazioni ottenute da tali pubblicazioni, nonché ai numerosi premi e riconoscimenti attribuiti ai propri accademici. Spicca in particolare, in questo ambito, l'area delle scienze naturali.
Innovazione tecnologica. Il massimo punteggio nel supporto all'innovazione tecnologica è dovuto al numero di brevetti registrati, alla intensa cooperazione con le imprese per la ricerca e lo sviluppo e al numero di spin-off di successo nate con il supporto dell'Ateneo e dei propri incubatori di imprese.
Accesso agli studi. L'apprezzamento relativo alla facilità di accesso è stato ottenuto grazie all'elevato numero di borse di studio e assegni di ricerca, al diritto allo studio garantito a studenti con reddito basso e a parametri quali il supporto ai disabili e la parità tra generi.
L'Ateneo ha avuto quattro stelle nelle aree della didattica, dell'internazionalizzazione e dell'edilizia universitaria, ottenendo un risultato particolarmente significativo se rapportato all'attuale difficile congiuntura economica e all'incertezza del quadro normativo che regolamenta le università pubbliche italiane.
Didattica. Nell'area della didattica, la nostra Università risulta competitiva con le più prestigiose istituzioni internazionali in parametri quali il grado di soddisfazione degli studenti e la proporzione di laureati di primo livello che proseguono i propri studi con lauree magistrali, specializzazioni e dottorati, mentre è inevitabilmente penalizzata per quanto riguarda il valore del rapporto tra docenti e studenti. È sotto gli occhi di tutti che l'università italiana non abbia potuto disporre, negli ultimi anni, di fondi elevati per il reclutamento delle docenze. Deve semmai far riflettere che una valutazione imparziale come quella cui Pisa è stata sottoposta segnali che, pur con tutti gli altri indicatori a livelli di eccellenza, il numero di docenti sia da considerarsi tutt'altro che adeguato. Quanto al numero degli studenti, possiamo dire con orgoglio che la nostra è un'università pubblica che, al contrario di certe università straniere, non fa e non vuole fare selezione né attraverso tasse di iscrizione proibitive, né con il numero chiuso.
Internazionalizzazione. L'elevato grado di internazionalizzazione è dovuto soprattutto alle numerose e prestigiose collaborazioni internazionali nell'ambito della ricerca, ultima delle quali con il MIT di Boston, mentre vi è margine di miglioramento in parametri quali il numero di studenti stranieri e la proporzione di studenti di scambio (Erasmus e non solo). Consapevole di questi limiti, l'Ateneo è fortemente impegnato proprio su tali aree strategiche.
Edilizia universitaria. L'agenzia QS ha giudicato molto positivamente le strutture informatiche, sportive, mediche e gli spazi riservati alle associazioni studentesche. Anche in questo caso appare evidente il peso del modello delle università di stampo anglosassone. Tali istituzioni, infatti, sono dotate di campus nei quali alloggi di proprietà dell'università stessa sono messi a disposizione di tutti gli studenti. In un quadro normativo come il nostro, invece, l'Azienda regionale per il diritto allo studio, che si occupa tra l'altro di offrire alloggi agli studenti, non ha il compito istituzionale di dotare ogni iscritto di un posto letto, ma solo di assicurarlo a chi non potrebbe disporne altrimenti. Pisa, inoltre, come moltissime altre realtà italiane ed europee, segue il modello del "city campus" e sono quindi gli studenti stessi a preferire alloggi presi in affitto nel centro storico, piuttosto che camere nelle case dello studente. Né questo è discriminatorio rispetto a quanto avviene altrove, in quanto la somma della retta universitaria e dell'affitto di una camera in centro è comunque largamente inferiore al costo di iscrizione a un'università anglo-americana. È ovvio quindi che, giudicato sul parametro del numero dei posti letto offerti direttamente dall'Università, l'Ateneo di Pisa risulti ingiustificatamente penalizzato.
In sintesi, le quattro stelle ottenute dall'Università di Pisa valgono anche più di quello che significano e accertano la possibilità per studenti e ricercatori di lavorare e vivere in un ambiente di eccellenza nel quale coltivare i propri studi e percorsi formativi. Sarebbe tuttavia sbagliato interpretare le indicazioni dell'agenzia QS in una chiave trionfalistica. Un audit ha infatti tanto più valore se indica la strada da intraprendere per migliorare ulteriormente quanto già esiste e per questo il rapporto è già allo studio degli organi di governo dell'Ateneo, degli uffici e di tutta la nostra comunità accademica.
Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione
Marco Guidi, prorettore per la Comunicazione e la promozione dell'internazionalizzazione
Doppia laurea, inglese e italiana, per gli studenti dell’Ateneo
Doppia laurea per gli studenti dell'Ateneo pisano, una in Italia e una in Inghilterra, e questo grazie ad un accordo stipulato con l'Università di Cranfield, una delle più prestigiose della Gran Bretagna. Dall'anno accademico 2011-2012, chi si immatricola al corso di laurea magistrale in ingegneria gestionale potrà conseguire, nell'ambito dei due anni accademici previsti, il titolo di "Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale" presso l'Università di Pisa e quello di "Master of Science in Engineering and Management of Manufacturing Systems" presso l'Università di Cranfield.
Il programma prevede un primo anno a Pisa dopo il quale gli studenti possono chiedere di essere ammessi al Master of Science di Cranfield. L'accesso al corso, limitato a 4 studenti l'anno, sarà deciso tenendo conto dell'esito degli esami già sostenuti e della conoscenza della lingua inglese. Una volta ottenuta l'ammissione, gli studenti potranno frequentare e sostenere gli esami a Cranfield, nonché sviluppare un progetto di gruppo, in collaborazione con aziende inglesi, e una tesi individuale finale.
"Questo accordo – spiega il professor Gino Dini presidente del consiglio del corso di laurea in ingegneria gestionale - rappresenta un fiore all'occhiello per il corso di laurea in ingegneria gestionale e per tutta l'Università di Pisa. Le selezioni degli studenti saranno a fine luglio e già sono arrivate delle richieste, mentre chi andrà a Cranfield comincerà l'anno accademico ad ottobre. Il motivo che ci ha spinto a promuovere l'iniziativa, insieme ai colleghi di Cranfield, è stato quello di dare la possibilità ad alcuni studenti, opportunamente selezionati, di conseguire un doppio titolo italiano e inglese permettendo, fra l'altro, di integrare il loro bagaglio culturale con un'esperienza di studio all'estero presso una prestigiosa università con notevoli competenze nel campo dell'ingegneria gestionale".
Per ulteriori informazioni http://coordinamento.dimnp.unipi.it/.
Ne hanno parlato:
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Unità Toscana
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Le nuove frontiere della radioterapia guidata dalle immagini
Le nuove frontiere nel trattamento radioterapico delle neoplasie, che consentono cure efficaci sempre più mirate e meno invasive, saranno discusse nel Simposio in programma il 21 giugno nell'Aula magna del Polo didattico "Carmignani" dell'Università di Pisa (inizio, ore 10), cui interverrà il Prof. Zvi Fuks, del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York con una lettura magistrale. Il simposio, dal titolo "State of the Art of Image Guided Radiotherapy", organizzato dalla Scuola di specializzazione in Radioterapia oncologica dell'Università di Pisa, sarà incentrato proprio sul recente avvento di dispositivi per l'acquisizione di immagini di alta qualità, integrati sulle unità di trattamento di radioterapia, che ha permesso la realizzazione di tecniche sempre più sofisticate di IGRT (Image-Guided Radiotherapy). Attraverso la IGRT è possibile infatti depositare dosi elevate di radiazioni e al contempo risparmiare l'esposizione dei tessuti sani circostanti. La riduzione del rischio di effetti collaterali sta gradualmente consentendo l'introduzione di tecniche che prevedono un progressivo abbandono dei principi di frazionamento classico (indispensabile per permettere la riparazione del danno radio-indotto sui tessuti sani, largamente esposti con le tecniche convenzionali). In alcuni contesti clinici è possibile somministrare dosi efficaci per la cura del tumore in poche frazioni (ipofrazionamento) o, addirittura, in un'unica sessione di terapia (Single-Dose IGRT).
Questi nuovi schemi di trattamento stanno permettendo un salto di qualità epocale nel trattamento delle neoplasie, con ovvi vantaggi anche sotto il profilo logistico e di comodità per il paziente, oltre che di risparmio economico per il maggior numero di trattamenti effettuabili e per l'uso più razionale delle risorse tecnologiche ed umane. I meccanismi biologici della radioterapia a dosi ultra-elevate sono distinti da quelli che operano con la radioterapia frazionata e sono oggetto di grande interesse scientifico. I laboratori di radiobiologia dell'Istituto Memorial Sloan-Kettering di New York, diretti dal Prof. Zvi Fuks, sono coinvolti da molti anni in programmi di ricerca di base tesi a chiarire i meccanismi biomolecolari innescati dalle dosi ultra elevate. Argomento centrale del simposio è la comprensione dei meccanismi radiobiologici della frazione unica e la presentazione di recenti dati di laboratorio ancora non pubblicati. Sul piano clinico, appare sempre più evidente, infatti, che meccanismi radiobiologici ancora non del tutto elucidati potrebbero essere alla base dello straordinario incremento delle percentuali di controllo locale osservate in recenti studi che hanno utilizzato dosi ultra elevate. Vi è crescente evidenza clinica che con dosi di 24 Gy o superiori si ottenga l'eradicazione della lesione in percentuali prossime al 90% nel contesto della malattia oligo-metastatica anche per i tumori considerati classicamente più radio-resistenti.
La possibilità di ottenere una vera e propria ablazione della lesione in modo non invasivo attraverso le tecniche di IGRT fa sì che in alcuni contesti clinici possa di fatto sostituire la chirurgia tradizionale. Un contesto nel quale vi è ormai sufficiente evidenza clinica da rendere la IGRT una modalità consolidata è, per esempio, il tumore polmonare non a piccole cellule allo stadio iniziale, specialmente in pazienti con co-morbidità che possano controindicare l'anestesia. La sfida per la comunità scientifica oncologica è quella di ideare studi clinici che prevedano l'uso della IGRT in un approccio multidisciplinare per un più ampio spettro di contesti clinici, quale modalità di trattamento esclusiva, o in associazione alla chirurgia e alla terapia sistemica. Presso l'Università di Pisa sono stati attivati programmi di studio con tecniche avanzate di IGRT.
In particolare, attraverso una collaborazione scientifica con il prestigioso Istituto oncologico Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, l'Unità operativa di Radioterapia dell'Aoup sta conducendo uno studio randomizzato di fase III che confronta la IGRT in frazione unica e l'ipofrazionamento in tre sedute per documentare l'efficacia e la sicurezza dei due diversi schemi di trattamento nella cura di pazienti con malattia oligo-metastatica. L'avviamento e la conduzione di questi studi è stata resa possibile dalla disponibilità di una piattaforma tecnologica di ultima generazione (TrueBeam STx), su cui opera il personale dell'Aoup nell'ambito di una collaborazione istituzionale con la Casa di Cura San Rossore, dove si trova installato il macchinario. Ad un anno dall'attivazione di questo protocollo sono già stati eseguiti oltre 500 trattamenti, i cui risultati verranno presentati e discussi nel corso del simposio.
(Ufficio stampa AOUP)
A Ingegneria si discute delle nuove frontiere della robotica
Giovedì 21, dalle ore 14.30, e venerdì 22 giugno 2012, dalle ore 9.30, nell'Aula Pacinotti della facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa si terrà la seconda edizione del ciclo di workshop "New Frontiers of Robotics", dal titolo "Toward a Society of Robots". L'iniziativa è coordinata dal Centro "Piaggio", che ogni anno invita scienziati di fama internazionale a presentare e discutere gli aspetti più avanzati della propria ricerca.
Il programma prevede interventi di studiosi del Georgia Institute of Technology di Atlanta, dell'Università di Friburgo, dell'Istituto Superiore Tecnico di Lisbona e dell'École Centrale de Lille, nonché di esperti provenienti da prestigiosi atenei e centri di ricerca italiani quali L'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, La Scuola Superiore Sant'Anna, l'Università La Sapienza di Roma e L'Università di Palermo.
Tema centrale dell'edizione 2012 è la costruzione di una società in cui i robot saranno sempre più protagonisti in molteplici aspetti della vita quotidiana, dall'assistenza a disabili e anziani fino al pronto intervento in aree pericolose per l'uomo, riuscendo a interagire in modo sempre più complesso tra di loro, grazie alla costruzione di reti wireless che li mettono in comunicazione reciproca; con l'uomo, adeguandosi ai suoi movimenti e spostamenti; e con diversi tipi di contesti, sia terrestre che sottomarino, adattandosi in tempo reale a ogni variazione di ambienti che non sono più virtuali e semplificati, ma reali e concreti, e quindi ad altro grado di variabilità.
Il programma dettagliato delle due giornate è disponibile all'indirizzo: http://www.centropiaggio.unipi.it/Robotics_Pisa
«I Colloqui di Santa Croce». Nuove formule per la cultura sul territorio
Prendono avvio il 21 giugno a Santa Croce sull'Arno, nella sede comunale di Villa Pacchiani, i "Colloqui di Santa Croce. Scuola di storia, teoria e critica sociale", un'iniziativa rivolta a dottori, dottorandi e studenti di laurea magistrale che saranno invitati a riflettere da docenti di fama nazionale – a cominciare da Luciano Gallino, Mario Aldo Toscano, Francesco Fistetti, Alessandro Bruschi – su "I fondamenti della razionalità occidentale". Il coordinatore scientifico delle tre giornate, che si concluderanno il 23 giugno, è Mario Aldo Toscano, docente di Scienze sociali dell'Università di Pisa.
Il presupposto è che un sistema sociale ben funzionante, soprattutto in un periodo di crisi come questo, non ha bisogno di pensare solo in termini economici, ma deve essere in grado di inserire la stessa economia in un contesto integrato e funzionale di civiltà dei rapporti sociali. Le tre giornate di studio e formazione si concluderanno con un incontro pubblico sul tema del Welfare State, con lezioni di Massera, Salvini e Villa, allo scopo di capire le grandezze dello stato sociale, riformarlo e difenderlo come una conquista irrinunciabile della modernità.
La formula organizzativa è assolutamente originale: il Comune di Santa Croce è in prima linea, con il sindaco Osvaldo Ciaponi, gli assessori Bucci e Bellini, e l'impegno funzionale delle strutture comunali; la Cooperativa Sociale "La Pietra d'Angolo" fornisce il supporto logistico; la DercoModus, società di ricerca spin-off informale dell'Università di Pisa, composta da giovani studiosi, svolge il ruolo organizzativo generale. La Scuola opera con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, di diversi Istituti dell'Università di Pisa, dell'Associazione Italiana di Sociologia, della Casa Editrice "Le Lettere" di Firenze, della rivista "Argomenti Umani".