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Nasce un network delle università toscane per la promozione all'estero delle attività di didattica e di ricerca svolte nella nostra regione. È TUNE (Tuscany University Network), una rete che collega le Università di Firenze, Pisa, Siena, l'Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il protocollo istitutivo del network è stato firmato oggi a Firenze dai rappresentanti degli atenei, in occasione della seduta del Comitato regionale di coordinamento delle Università toscane con la Regione Toscana.

L'obiettivo dell'accordo è in primo luogo la crescita della capacità di realizzare attività di orientamento e attrazione di studenti stranieri verso percorsi didattici (laurea, master, dottorato, post-doc) in Toscana. Il protocollo permetterà, infatti, di presentarsi come rete delle università toscane nei contesti internazionali e agevolerà accordi di cooperazione accademica (ad es. per scambi studenti e mobilità docenti) con le università straniere, in particolare con quelle dei paesi emergenti, nel quadro delle politiche nazionali e regionali per la cooperazione internazionale e lo sviluppo. Il network si doterà di un proprio sito Internet, gestito dalla Scuola Superiore Sant'Anna.

Per le istituzioni pisane, alla firma dell'accordo erano presenti Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Amos Bertolacci, delegato all'Internazionalizzazione della Scuola Normale, e Pietro Tonutti, delegato alle Relazioni internazionali della Scuola Sant'Anna.

La stampa locale continua a riportare notizie e opinioni di varia provenienza che non sembrano tener conto di quanto realmente accaduto nelle ultime settimane al Palazzo della Sapienza; notizie e opinioni che, allo stesso tempo, sembrano confondere poteri e responsabilità di ognuna delle istituzioni coinvolte. Per questo, vogliamo tornare ancora una volta, sperando sia l'ultima, a spiegare come sia nata e si sia sviluppata questa vicenda, fissando alcuni dati oggettivi che devono fare da punto di riferimento per comprendere la questione e per sviluppare con serietà una riflessione profonda e costruttiva:

1) Il Palazzo della Sapienza è stato sgomberato a seguito di una specifica ordinanza del sindaco di Pisa, con la quale si intimava "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio". Tale ordinanza è giunta al termine dell'iter di verifica richiesto dall'Università dopo le recenti scosse di terremoto e del relativo sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco del Comando di Pisa. In pericolo non vi era solo l'edificio della Sapienza, con il prezioso patrimonio librario e culturale che custodisce, ma l'incolumità delle migliaia di studenti, docenti e ricercatori, amministrativi e tecnici, turisti e cittadini pisani che ogni giorno frequentavano quella sede.

2) Tutti gli accertamenti effettuati hanno confermato le preesistenti gravi criticità strutturali del Palazzo, legate soprattutto all'eccessivo carico costituito dai libri della Biblioteca Statale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che ammontano a circa 600.000 volumi), criticità aggravate a seguito dell'ultimo sciame sismico. L'Ateneo di Pisa, negli ultimi decenni, ha denunciato ripetutamente questa condizione di degrado dell'immobile, segnalando la non sostenibilità di un'azione di affastellamento di libri nei piani e nelle soffitte di un palazzo storico, che certamente non è nato per questi scopi. Ancora negli ultimi mesi prima della chiusura, il rettore Massimo Augello è tornato sulla questione, denunciando la gravità della situazione direttamente al ministro Lorenzo Ornaghi, che ha personalmente incontrato a Roma.

3) L'Università di Pisa ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per ridurre al minimo i disagi a carico degli studenti, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e di tutti coloro che quotidianamente "vivono" la sede della Sapienza; per gestire la prima emergenza legata alla didattica e alle altre attività della Facoltà di Giurisprudenza e per riprogrammare gli spostamenti del personale e delle stesse attività future; per provvedere alla salvaguardia dei beni artistici presenti nel Palazzo; per svuotare le strutture e le biblioteche dell'Ateneo presenti nell'edificio. In tal senso, ha operato in tempi rapidi e con elevata professionalità, attivando immediatamente una "Unità di crisi", come riconosciuto da tutti i soggetti interessati e dagli stessi studenti.

4) Niente era stato fatto in passato per quanto di competenza della Biblioteca Statale appartenente – lo ribadiamo - al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonostante le molteplici segnalazioni sulle criticità dell'edificio. È evidente che fino a quando non sarà completato il trasferimento dei volumi di tale Biblioteca, non sarà possibile procedere con gli ulteriori e necessari accertamenti sullo stato dell'edificio e, di conseguenza, non sarà programmabile un piano di intervento, dettagliato nelle modalità e nelle tempistiche di svolgimento.

5) L'Università di Pisa, in attesa delle decisioni degli altri enti cui competono le iniziative al riguardo e di concreti segnali da parte delle istituzioni locali, ha convocato con procedura d'urgenza una "Conferenza dei servizi", con l'intento di affrontare, tra gli altri, il problema della sede temporanea - o di una eventuale nuova sede, da cercare nel centro storico della città - dove collocare la Biblioteca Statale, che rappresenta un patrimonio fondamentale per tutta la città. In sede di Conferenza dei servizi, l'Ateneo è stata l'unica istituzione, assieme al Demanio, ad aver avanzato ipotesi concrete, anche mettendo in gioco il proprio patrimonio immobiliare, dimostrando così un alto senso di responsabilità e la piena consapevolezza dell'esigenza di dare risposte veloci e adeguate alla dolorosissima chiusura del Palazzo della Sapienza. E altrettanto farà l'Ateneo nella prossima Conferenza dei Servizi, che sarà convocata a breve, nella speranza che anche le altre istituzioni e organismi coinvolti, mettendo da parte i proclami e le dichiarazioni di principio, avanzino ipotesi concrete e realmente praticabili per la soluzione dei problemi legati al trasferimento della Biblioteca Statale, da sottoporre al competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sarà cura del rettore portare gli esiti della Conferenza dei Servizi a conoscenza dell'opinione pubblica e degli organi di stampa.

A integrazione di quanto scritto, si riporta di seguito la delibera relativa alla chiusura del Palazzo della Sapienza, approvata dal Senato Accademico dell'Ateneo nella riunione di mercoledì 13 giugno.

"Il Senato accademico, udita la dettagliata relazione del rettore sulla difficilissima situazione venutasi a determinare a seguito dell'ordinanza di chiusura della Sapienza emanata dal sindaco di Pisa per ragioni di sicurezza, prende atto con soddisfazione della tempestività e dell'incisività delle misure adottate dall'Ateneo per far fronte ai problemi di più urgente emergenza che rischiavano di paralizzare l'attività della facoltà di Giurisprudenza; mentre non può non rilevare che una prova di analoga tempestività e incisività non sembra essere venuta dalle altre istituzioni pubbliche direttamente o indirettamente coinvolte nella vicenda.

In particolare, le operazioni indispensabili per il trasferimento in altre sedi del materiale custodito nella Biblioteca Statale, di pertinenza del MIBAC (che costituisce il presupposto di qualunque intervento di messa in sicurezza dell'edificio) a tutto oggi non risultano nemmeno iniziate.

Le necessarie sedi alternative, anche a carattere provvisorio, non risultano individuate dalle varie istituzioni che erano rappresentate nella Conferenza dei servizi svoltasi per iniziativa dell'Ateneo lo scorso 4 giugno.

Il Senato ritiene non realistica l'ipotesi che la Biblioteca Statale, almeno nelle sue dimensioni attuali, possa essere nuovamente ospitata nei locali già occupati, rivelatisi inidonei come dimostrato dalle relazioni tecniche e perizie sino ad ora prodotte. Ritiene inoltre non percorribile una strada che porti ad individuare nella Sapienza ulteriori nuovi spazi, sottraendoli alla facoltà di Giurisprudenza che dovrà invece al più presto poter tornare nella sua storica sede.

Fino a quando questo non sarà possibile, occorrerà fare in modo che le attività istituzionali di didattica e ricerca della facoltà e dei dipartimenti coinvolti si possano svolgere in sedi il più possibile unitarie, evitando i rischi di una diaspora che ne comprometterebbe la funzionalità prima ancora che l'identità.

Il Senato infine, nel prendere atto dell'iniziativa del Rettore finalizzata ad indire a breve un a nuova conferenza dei servizi, è dell'avviso che gli Enti coinvolti debbano sottoporre al tavolo di confronto soluzioni operative tali da consentire, nel più breve tempo possibile, alla Biblioteca Universitaria di procedere al trasferimento di tutto il materiale e all'Università di attuare gli interventi finalizzati a mettere in sicurezza l'edificio e riaprirlo dopo le necessarie opere di consolidamento".

Sabato 16 giugno, alle ore 17.00, saranno inaugurate al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi due nuove esposizioni: "The Absorbing Eye", con gli affascinanti scatti del fotografo Dario Zucchi, e "L'opera architettonica di Federigo Severini (1888-1962)", con i disegni dell'ingegnere e architetto pisano che ha contribuito alla progettazione dell'insediamento balneare di Tirrenia. Le mostre saranno visitabili fino al 16 settembre.

Dario Zucchi, milanese residente a Washington, si configura come un vero e proprio "predatore urbano" che, armato di macchina fotografica, individua, segue e immortala i soggetti che più lo ispirano. Sono i visitatori dei musei ad attrarre la sua attenzione soprattutto quando, forse per un'inconscia sintonia, il loro aspetto fisico e il loro abbigliamento si fondono armonicamente con le opere d'arte che stanno ammirando. Mentre rimane affascinato dalle persone che osservano l'arte, tema già di per sé profondamente coinvolgente, Zucchi riesce a superare la semplice osservazione catturando acutamente le connessioni visive fra gli osservatori e l'arte che li circonda. La mostra è promossa dal Museo della Grafica e patrocinata dalla Federazione Italiana Amici dei Musei e dal Royal Victoria Hotel, la mostra è curata da Erik Denker della National Gallery di Washington ed è inserita nel calendario delle iniziative del "Giugno pisano".

"L'opera architettonica" presenta invece l'opera progettuale di Federigo Severini (1888-1962), ingegnere, architetto, ornatista, designer, accademico, imprenditore e pittore pisano, in occasione dei cinquant'anni dalla scomparsa. Disegni e progetti, provenienti dal nucleo donato nel 2004 dagli eredi all'Archivio di Stato di Pisa, documentano l'articolazione, la consistenza e la qualità delle opere che Severini sviluppa nel tempo secondo un mutevole linguaggio architettonico: dal neo-medievalismo e dall'eclettismo dei primi lavori al più rigoroso razionalismo degli anni Trenta, che coincide prevalentemente con i progetti formulati per il nascente insediamento balneare di Tirrenia. Partecipando concretamente al rinnovamento dell'architettura a Pisa, Tirrenia, Viareggio e in molte altre località toscane, l'opera di Federigo Severini è narrata attraverso un percorso diacronico e sincronico che ne esplicita l'abilità progettuale e ne ricostruisce anche la dimensione umana, oltreché professionale.

Curata da Federico Bracaloni e Massimo Dringoli, con la collaborazione di Claudia Massi e Rita Panattoni, l'esposizione comprende principalmente disegni e fotografie d'architettura, oltre ad alcuni oggetti di design, elaborati da Federigo Severini. L'iniziativa è promossa dal Museo della Grafica in collaborazione con l'Archivio di Stato di Pisa e con il patrocinio della Regione Toscana, della Federazione Italiana Amici dei Musei e del Royal Victoria Hotel di Pisa, con il contributo de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani. La mostra è inserita nel calendario di iniziative del "Giugno pisano".

Per Elisabetta Carpenzano, studentessa dell'Università di Pisa, "Questi libri non fanno una piega". È questo lo slogan con cui la ragazza iscritta al primo anno di Lingue e letterature straniere ha vinto il concorso di idee "è-book" promosso dall'Associazione italiana editori (Aie) con il sostengo della Pisa University Press, che ha contribuito a promuovere l'iniziativa tra gli studenti pisani. In totale sono stati 10 gli slogan selezionati tra le 2.196 idee inviate dagli studenti delle università di tutta Italia e che adesso andranno a pubblicizzare diverse collane di e-book universitari didattici di prossima uscita. I ragazzi hanno vinto un premio di mille euro in buoni spendibili per l'acquisto di libri (o e-book) e il copyright sulla frase che hanno creato.

"Ho cercato di rendere lo slogan il più incisivo e "scherzoso" possibile", spiega Elisabetta Carpenzano. "In una società in cui l'arte di pubblicizzare qualsiasi prodotto è diventata ormai normale routine, dobbiamo "colpire lo spettatore" che ha visto di tutto, o quasi, in modo semplice e ironico. E con un po' di fortuna si può fare la differenza". Oltre al concorso per la creazione dello slogan, l'iniziativa prevedeva anche la compilazione di un questionario sulle abitudini di studio, lettura e socializzazione degli universitari. Le risposte presentate hanno fornito uno spaccato interessante del microcosmo dei giovani alle prese con libri cartacei e nuove tecnologie: gli universitari leggono e studiano ancora sui libri di carta, hanno computer e dotazioni tecnologiche, ma le usano per socializzare più che per studiare o per leggere.

Oltre allo slogan delle studentessa pisana, hanno vinto anche "Quando i megabyte diventano poesia", "E-book: sapere solido in cristalli liquidi", "Dai caratteri mobili all'e-book: il libro muta, non muore!". "L'unico spazio che dovrai fare sarà nella tua testa" e l'essenziale "Sapere senza pesare". C'è chi ha puntato sull'ironia ("Solo adesso? Peccato... Leopardi avrebbe preso un po' d'aria") e chi su una frase ad effetto ("Perché per imparare dalla storia non serve voltare pagina"). Due slogan vincitori, infine, sono in inglese: una invita a servirsi delle tecnologie per studiare ("Less Facebook, more e-book"), l'altra a "navigare" tra i contenuti digitali ("Surf your life. Read e-books").

L'iniziativa ha avuto il patrocinio della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio universitario Nazionale (CUN), dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), con il supporto dell'Associazione italiana dei Comunicatori d'Università (AICUN).

La Scuola di dottorato in Scienze giuridiche dell'Università di Pisa ha organizzato, in collaborazione con la Fondazione La Versiliana, il XIX incontro del Coordinamento nazionale dei dottorati di ricerca in Diritto privato. L'appuntamento si terrà venerdì 15 e sabato 16 giugno, il primo giorno al Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta e il secondo alla Villa "la Versiliana" di Marina di Pietrasanta.

La due giorni di incontri scientifici testimonia la vitalità della ricerca e l'attenzione di molti giovani per lo studio delle materie giuridiche, e nello stesso tempo rappresenta un vero e proprio momento di confronto, dialogo e discussione pubblica tra giovani dottorandi e docenti. Ad aprire il convegno, venerdì 15 giugno alle 9.30, saranno i docenti Francesco Busnelli della Scuola Sant'Anna di Pisa, Mario Trimarchi dell'Università di Messina, Vincenzo Roppo dell'Università di Genova, e Adolfo di Majo dell'Università di Roma Tre, introdotti e coordinati dal professor Umberto Breccia, dell'Università di Pisa.

Nel pomeriggio e il giorno successivo sarà la volta dei dottorandi che presenteranno ai discussant le proprie ricerche e discuteranno con loro le tematiche legate al diritto privato oggetto dei loro studi. Saranno presenti allievi provenienti dai principali Atenei italiani, tra i quali quelli di Venezia, Messina, Palermo, Torino, Genova e Roma.

La segreteria scientifica del XIX Coordinamento nazionale è curata dalla professoressa Emanuela Navarretta, dell' Università di Pisa, e dalla professoressa Dianora Poletti, preside della facoltà di Economia e presidente della Fondazione La Versiliana.

Si terrà venerdì 15 giugno 2012, alle ore 16 al Palazzo dei Cavalieri di Santo Stefano, la presentazione del primo numero della rivista "Cultura e diritti per una formazione giuridica" della Scuola Superiore dell'Avvocatura-Fondazione del Consiglio Nazionale Forense, edita da Pisa University Press, la nuova società che ha come socio unico l'Università di Pisa. All'iniziativa, che si configura come seduta aperta del Consiglio Nazionale Forense e incontro con i Consigli degli Ordini degli Avvocati del Distretto della Toscana, interverranno il professor Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, l'avvocato Alarico Mariani Marini, vice presidente della Scuola Superiore dell'Avvocatura, e la professoressa Ada Carlesi, prorettore per le Politiche di bilancio dell'Ateneo e presidente di Pisa University Press.

La nuova rivista della Scuola Superiore dell'Avvocatura, a cadenza trimestrale, si occuperà di temi che riguardano le attività di formazione iniziale e continua negli aspetti relativi alle abilità dell'avvocato, con particolare riguardo alle tecniche dell'argomentazione, dell'interpretazione, del linguaggio, della costruzione del testo, dell'analisi della giurisprudenza. Saranno anche affrontati argomenti che attengono alla condizione della donna nella professione, alle prospettive dei giovani, alla mediazione e ai problemi del nostro ordinamento. Sarà riservato un particolare rilievo all'etica professionale e ai diritti umani e fondamentali, approfondendo problemi nei quali le trasformazioni indotte dai nuovi diritti e il ruolo che spetta all'avvocato per realizzarne l'effettività si coniugano con valori etici che investono doveri e responsabilità verso la società e la comunità umana. La rivista, infine, seguiterà a proporre un tema oggetto di costante interesse quale quello dei rapporti tra cultura, diritti, giustizia e professione.

Si svolgerà a Pisa da giovedì 14 a sabato 16 giugno, nell'Auditorium di Palazzo Blu, il convegno internazionale dal titolo "Talking along the Nile.
Ippolito Rosellini, travellers and scholars of the 19th century in Egypt", organizzato dalla professoressa Marilina Betrò con il patrocinio dell'Università e del Comune di Pisa.

Nelle tre giornate importanti studiosi internazionali - egittologi ed esperti di storia dell'egittologia – si avvicenderanno per disegnare il quadro della comunità di studiosi da cui nacque nell'Ottocento la moderna Egittologia, in uno scambio fruttuoso e vivace di idee e informazioni che si svolse allora sulle rive del Nilo e si ripete oggi a Pisa lungo l'Arno. Scorreranno in un'affascinante sequenza le figure dei pionieri dell'Egittologia, da quella misteriosa di Gerolamo Segato, passando attraverso John Gardner Wilkinson, Bonomi, il controverso Belzoni, fino a Champollion e gli egittologi storici del XIX secolo: Petrie, Spiegelberg, Borchardt.

Tra queste personalità spicca il pisano Ippolito Rosellini, che, giovanissimo professore di Lingue orientali a Pisa, divenne compagno di Jean-Francois Champollion e co-direttore con lui della Spedizione franco-toscana in Egitto, nel 1828-29, l'impresa da cui nacque la moderna egittologia. Per lui il Granduca creò la cattedra di Egittologia di Pisa, il primo Ateneo al mondo a ospitare l'insegnamento.

Il congresso sarà anche occasione per presentare i risultati del progetto Rosellini, cofinanziato dalla Fondazione CariPisa e dall'Università e diretto dalla stessa professoressa Betrò, che ha portato alla digitalizzazione e all'immissione in rete dello straordinario patrimonio del fondo Rosellini, conservato alla Biblioteca Universitaria di Pisa, grazie alla collaborazione tra l'Università e la Biblioteca Universitaria di Pisa, il Museo Egizio di Firenze e, per la parte informatica, l'Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa e la Fondazione Rinascimento Digitale di Firenze.

Per la facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Pisa arriva un importante riconoscimento dall'Europa: la facoltà pisana è stata ufficialmente approvata dall'European Association of Establishments for Veterinary Education (EAEVE), l'associazione che ha il compito di valutare e promuovere la qualità della formazione in campo veterinario a livello europeo.

Questo riconoscimento è giunto al termine di un lungo percorso finalizzato a verificare come gli standard per i requisiti di formazione della direttiva della CE 2005/36 siano rispettati, come dimostrato da un'accurata rivisita effettuata da un team di valutazione dell'EAEVE, durante la quale si è potuto accertare come alcune carenze nell'area della clinica bovina e suina siano state colmate. Questo è stato possibile anche grazie all'introduzione di un'efficace attività pratica svolta dagli studenti in aziende esterne alla facoltà, messa in atto con la preziosa collaborazione di liberi professionisti operanti nella regione.

Queste attività vengono a integrare l'intensa formazione pratica svolta nella facoltà e in particolare nell'ambito dell'Ospedale Didattico Veterinario, importante struttura che consente una qualificata attività formativa per quanto attiene la clinica degli animali da compagnia, del cavallo e recentemente anche degli animali esotici. Negli ultimi anni, per migliorare ulteriormente la qualità della formazione pratica, si è inoltre proceduto a una progressiva riduzione del numero degli studenti iscrivibili al primo anno.

"Il risultato è importante non soltanto come certificazione della qualità della formazione, ma anche per gli sbocchi professionali che apre ai nostri laureati", dichiara Alessandro Poli, preside di Medicina Veterinaria. "Allo stesso tempo va considerato da tutto il corpo docente non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorare ulteriormente la qualità dell'insegnamento e per cercare di rendere la preparazione dei nostri studenti sempre più adeguata alle difficili sfide professionali che verranno a incontrare nel mondo del lavoro".

In occasione dei festeggiamenti per il giugno pisano, mercoledì 13 giugno alle ore 17, partirà dal cortile della biblioteca di Filosofia e Storia, in via Paoli 15, il percorso "Pisa, Chiese perdute e ritrovate", un progetto nato per iniziativa dell'associazione culturale Al-alif, in collaborazione con lo studio di Architettura Andruetto Deri e con lo studio grafico SKATTO, e realizzato con la collaborazione del Comune di Pisa.

Il progetto intende portare un contributo alla conoscenza della storia della città, riscoprendo le tracce e rivalorizzando i luoghi di quei monumenti religiosi della Pisa medievale che lo sviluppo urbanistico degli ultimi secoli ha fatto dimenticare. Alcuni di questi monumenti sono totalmente scomparsi, ma i toponimi della città ce li rendono individuabili, altri hanno perso il loro originario valore d'uso, altri non sono più direttamente fruibili dal visitatore né immediatamente riconducibili alla loro originaria funzione.

Alla presentazione interverranno Mauro Ronzani, docente di Storia medievale dell'Università di Pisa, Monica Deri dello Studio Andruetto-Deri, Cinzia Bucchioni, direttrice della Biblioteca di Filosofia e Storia, Manuela Paschi, docente di Storia dell'estetica dell'Università di Pisa e Ass. Interculturale Al-Alif. Seguirà una passeggiata culturale nei quartieri della città situati a nord dell'Arno, tra le strette vie che seguono la riva del fiume, alla scoperta di flebili tracce che ci porteranno a riscoprire le piccole chiese del "popolo", quelle dove si tenevano le riunioni o le assemblee, dove si trovava rifugio in caso di pericolo e dove si svolgevano scambi e vendite di merci.

La visita guidata comprende la chiesa connessa al Palazzo della Carità (attuale sede dei dipartimenti di Filosofia e Storia), i resti delle Chiese di S. Pietro in Padule, SS. Felice e Regolo, S. Luca in Foriporta, SS. Iacopo di Mercato, S. Martino, S. Ilario, Santa Maria della Vergine. Durante il percorso è prevista una drammatizzazione teatrale con gli attori del Teatro Agricolo di Livorno. Alle 19.30 la giornata si chiuderà con la proiezione dell'itinerario in versione digitale e interattiva, a cura di Skatto.com (Susanna Cerri e Luca Bachini).

chinese boyNasce un network delle università toscane per la promozione all'estero delle attività di didattica e di ricerca svolte nella nostra regione. È TUNE (Tuscany University Network), una rete che collega le Università di Firenze, Pisa, Siena, l'Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il protocollo istitutivo del network è stato firmato oggi a Firenze dai rappresentanti degli atenei, in occasione della seduta del Comitato regionale di coordinamento delle Università toscane con la Regione Toscana.

L'obiettivo dell'accordo è in primo luogo la crescita della capacità di realizzare attività di orientamento e attrazione di studenti stranieri verso percorsi didattici (laurea, master, dottorato, post-doc) in Toscana. Il protocollo permetterà, infatti, di presentarsi come rete delle università toscane nei contesti internazionali e agevolerà accordi di cooperazione accademica (ad es. per scambi studenti e mobilità docenti) con le università straniere, in particolare con quelle dei paesi emergenti, nel quadro delle politiche nazionali e regionali per la cooperazione internazionale e lo sviluppo. Il network si doterà di un proprio sito Internet, gestito dalla Scuola Superiore Sant'Anna.

Per le istituzioni pisane, alla firma dell'accordo erano presenti Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Amos Bertolacci, delegato all'Internazionalizzazione della Scuola Normale, e Pietro Tonutti, delegato alle Relazioni internazionali della Scuola Sant'Anna.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
Corriere Siena
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it

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