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robot Uan.JPGIl robot si è spostato nelle acque norvegesi andando a posizionarsi dove la rete di comunicazione tra i sensori di temperatura era migliore, permettendo così la trasmissione dei dati tra i nodi del network e la stazione centrale di controllo. Con l'esperimento nel fiordo di Trondheim, effettuato lo scorso mese di maggio, si è concluso con successo il progetto di ricerca europeo UAN (Underwater Acoustic Network) coordinato dal professor Andrea Caiti del Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e finalizzato alla realizzazione di reti wireless capaci di controllare robot sottomarini per monitorare l'ambiente e raccogliere dati di varia natura.

robotinacqua3"La comunicazione sotto la superficie del mare è problematica e condizionata da fattori moto variabili, come l'oceanografia locale, la temperatura, il grado di salinità dell'acqua e la profondità - spiega Caiti - I nostri robot sono in grado di costruire reti di comunicazione acustica sottomarina efficaci, che potranno essere utili per realizzare sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato - come quelli delle aree marine protette o di interesse archeologico, di infrastrutture industriali o portuali lungo la costa - e allo stesso tempo capaci di misurare parametri importanti per il controllo dello stato di salute dell'ambiente marino, come temperatura, salinità e inquinamento dell'acqua".

robot in acqua Gli esperimenti preliminari del progetto UAN si sono svolti nel 2010 a Pianosa, dove sono state provate singolarmente le varie componenti della rete. Dopo altri due test in Portogallo e a Genova, il team di ricerca è approdato in Norvegia, dove per l'Università di Pisa erano presenti Vincenzo Calabrò e Andrea Munafò, collaboratori del professor Caiti. Per l'esperimento è stato utilizzato il robot 'Folaga', un piccolo veicolo lungo 2 metri, con un diametro di 12 centimetri e pesante 30 kg, su cui era stato applicato un sensore di temperatura. I ricercatori hanno potuto verificare che il robot, navigando nella trafficata zona portuale del fiordo, sapeva lavorare in autonomia, sapeva rispondere ai comandi inviati dalla stazione centrale e, nel caso simulato di perdita della rete, sapeva reinserirsi nella rete autonomamente.

munafo_caiti_calabro"Il robot è stato in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati era di volta in volta migliore - aggiunge Caiti - In questo modo si possono contrastare gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, come la variazione di temperatura, la salinità o il rumore, e viene garantita una la qualità della trasmissione fra i nodi della rete".


I risultati della ricerca sono stati presentati a Brussels a novembre davanti a tutti i partner del progetto: CINTAL - Università dell'Algarve, Faro, Portogallo; Selex Sistemi Integrati, Italia; FOI (Royal Defence Research Establishment), Stoccolma, Svezia; ISME - Centro Interuniversitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino, Unità delle Università di Pisa (Centro Piaggio) e Genova; SINTEF, Trondheim, Norvegia Kongsberg Maritime, Horten, Norvegia.


Guarda il video del test a Pianosa.
Guarda su Facebook la Photo gallery del robot testato nel fiordo di Trondheim. 


Ne hanno parlato:
Tirreno 
Tirreno Pisa 
Nazione Pisa 
PisaNotizie.it 
InToscana.it
Ansa.it 
LaStampa.it
RepubblicaFirenze.it
SecoloXIX.it
Greenreport.it
PisaInformaFlash.it 
 
GoNews.it 

Venerdì, 27 Gennaio 2012 15:28

I 25 anni del Progetto Erasmus

erasmusIl 30 e 31 gennaio a Bruxelles si celebrano i 25 anni del Progetto Erasmus. Sul sito della Commissione Europea è possibile seguire la diretta streaming della conferenza stampa e delle due sessioni mattutine dell'incontro.

Segui la diretta.

lapideIn occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2012, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant'Anna, insieme con il Comune di Pisa, hanno scoperto nel cortile della Sapienza una targa in memoria degli Ebrei e le Ebree sottratti agli studi dalle leggi razziali. Nell'occasione erano presenti Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Claudio Ciociola, vicedirettore della Scuola Normale Superiore, Pierdomenico Perata, prorettore vicario della Scuola Superiore Sant'Anna, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Guido Cava, presidente della Comunità Ebraica di Pisa.

 

lapide giorno memoria
Sulla targa sono state incise le parole: 

L'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la scuola Superiore Sant'Anna, insieme con la Città di Pisa, ricordano alla comunità scientifica e alla cittadinanza tutta la vergogna delle leggi razziali che, nel silenzio di troppi, sottrassero irrimediabilmente ebree ed ebrei agli studi, alla docenza, alla ricerca.

 




Pubblichiamo qui di seguito il discorso pronunciato da Nicoletta De Francesco.


******************

Presidente della Comunità Ebraica di Pisa, Gentili Autorità, Colleghe e Colleghi, Signore e Signori,

sono profondamente onorata di presiedere alla cerimonia di scoprimento della lapide che – a nome dell'Università, della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna, e insieme alla città di Pisa – dedichiamo oggi alla memoria degli studenti e dei docenti ebrei colpiti dalla legislazione razziale emanata dal regime fascista.

Questa iniziativa, com'è noto, fa parte delle celebrazioni che la nostra città ha organizzato per il Giorno della Memoria, a ricordo di una data - quella del 27 gennaio - che nel 1945 segnò la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell'esercito sovietico. Altri momenti significativi si sono già svolti in mattinata, con l'inaugurazione a San Rossore di una targa a ricordo delle leggi antiebraiche firmate dal re Vittorio Emanuele III proprio in quel luogo, con la consegna della Medaglia Città di Pisa allo scrittore israeliano Abraham Yehoshua e della Medaglia d'onore alla memoria di Italo Baroni, deportato a Dachau. Nel pomeriggio seguirà il conferimento, da parte della Scuola Normale, del Perfezionamento honoris causa in Letteratura contemporanea allo stesso Yehoshua.

La lapide che scopriremo tra qualche minuto si inquadra in un percorso storiografico e culturale che l'Università, insieme alle Scuole pisane, ha intrapreso da diversi anni, avvertendo distintamente la responsabilità di ricordare il Giorno della Memoria al di là di ogni enfasi retorica e, anzi, facendo innanzitutto i conti con la propria storia, con le sue tante luci e anche con le sue zone d'ombra.

Riflettere sullo sterminio sistematico realizzato dal Nazismo, con la complicità dei diversi fascismi europei, vuol dire interrogarsi su se stessi, facendosi carico della propria parte di responsabilità nei confronti della Storia con la esse maiuscola, ma soprattutto nei confronti delle storie dei singoli individui.

Nel 2001, per volontà dell'allora prorettore per i Rapporti con il territorio, il compianto professor Tommaso Fanfani, la casa editrice dell'Ateneo ha pubblicato il volume su "Shoah e cultura della pace", legato alle iniziative per il Giorno della Memoria. Utilizzando un'ampia documentazione reperita negli archivi dell'Università, della Scuola Normale e del ministero della Pubblica istruzione il libro ha gettato le basi per ricostruire la realtà della discriminazione razzista a Pisa, restituita nella dimensione plurale della normativa, della prassi e delle sue ripercussioni sui destini individuali di docenti e studenti.

Era un argomento, per altro, già sviluppato da una studiosa pisana, Francesca Pelini, nella sua tesi di laurea, e che ha avuto piena realizzazione, dopo la prematura scomparsa della giovane storica, nel volume a due mani – della stessa Pelini e di Ilaria Pavan – pubblicato da "Il Mulino" nel 2009 con il titolo "La doppia epurazione. L'Università di Pisa e le leggi razziali tra guerra e dopoguerra".

Un ulteriore e importante contributo è arrivato dal convegno del settembre 2007, organizzato dal dipartimento di Storia dell'Ateneo, dalla Scuola Normale e dalla Scuola Sant'Anna, su "Le vie della libertà. Maestri e discepoli nel laboratorio pisano tra il 1938 e il 1943"; così come dagli studi germogliati negli ultimi anni al Centro interdipartimentale di studi ebraici dell'Università, anche grazie ai rapporti con le istituzioni accademiche israeliane e con il Museo "Yad Vashem".

Tutte queste ricerche e queste iniziative, che certo non possono essere considerate come conclusive, hanno ampliato di molto le conoscenze relative all'applicazione che le leggi razziali ebbero nelle istituzioni universitarie pisane, favorendo l'avvio di una riflessione complessiva su tale realtà. Sono i tratti fondamentali che cercherò di sintetizzare in questo intervento.

La svolta antisemita del regime fascista si abbatté sulla comunità accademica pisana in modo tanto repentino, quanto inaspettato. Fino alle leggi razziali del 1938, infatti, la presenza ebraica nell'Ateneo era consolidata e pienamente integrata, oltre che numericamente e qualitativamente consistente. Non a caso, a fine Ottocento, il "Vessillo Israelitico" aveva segnalato l'Università di Pisa come quella con il più alto numero di docenti ebrei in tutta Italia e per oltre venti anni, dal 1898 al 1920, un suo rappresentante, David Supino, aveva ricoperto la carica di rettore.

Diversi esponenti di origine ebrea, per di più, avevano oramai perso o allentato i propri legami identitari e non pochi avevano aderito in modo convinto al fascismo.

Lo studium pisano non solo poteva vantare una tradizione di calorosa accoglienza verso gli studenti israeliti, ma era diventato anche punto di riferimento a livello europeo, dopo il 1933, per quegli studenti che sfuggivano alla legislazione antiebraica della Germania nazista e degli altri Paesi dell'Europa Orientale, in particolare della Polonia. Nell'anno accademico 1937-38, con il picco di 308 studenti, l'Ateneo rappresentava il secondo polo attrattivo, dopo Bologna, per quanto riguarda le istituzioni universitarie italiane.

La loro espulsione a seguito delle leggi razziali ebbe conseguenze immediate e pressoché definitive: nell'anno accademico 1939-40 da più di trecento gli studenti ebrei stranieri erano rimasti in quattro, che poi furono azzerati completamente l'anno successivo.

Più difficile da quantificare, ma altrettanto significativa, è la vicenda degli studenti italiani di "razza ebraica", sia di coloro a cui, terminati gli studi superiori, fu preclusa l'iscrizione all'Università, sia di coloro che, già iscritti negli anni precedenti, non poterono continuare e terminare il proprio percorso universitario.

Per quanto riguarda i docenti, dopo le leggi dell'autunno 1938 furono sospesi dall'insegnamento cinque professori di ruolo e diversi tra liberi docenti, assistenti, aiuti e un lettore di lingua tedesca. In tutto erano venti, che rappresentavano il 5 % dell'intero corpo docente dell'Ateneo.

I percorsi di queste persone, prima separati e solo in quel momento accomunati dalla scelta di cancellare le rispettive carriere, tornarono naturalmente a seguire fili individuali. Ci fu chi scelse la strada difficile e problematica dell'emigrazione. Per esempio Bruno Paggi, aiuto di Patologia chirurgica, lasciò moglie e sette figli e riparò prima a Parigi e poi a Londra, per finire dopo il 1940 in Venezuela a lavorare in un'impresa di olii minerali. Tornò in Italia solo nel 1947, dopo oltre otto anni di separazione dalla famiglia, accettando il posto di chirurgo all'ospedale Santa Chiara di Pisa. Morì nel 1951, ad appena 50 anni.

Altri, per ragioni di età, per motivazioni economiche o familiari, perché non avevano alle spalle solidi contatti internazionali o un curriculum accademico di prestigio, finirono per rimanere in Italia. È il caso di Enrica Calabresi, incaricata di Zoologia, che, alla soglia dei cinquant'anni, decise di non abbandonare Firenze, insegnando scienze nella scuola ebraica organizzata dalla comunità cittadina dopo l'inizio della persecuzione. Arrestata nella sua abitazione fiorentina nel gennaio del 1944, Enrica Calabresi si suicidò dopo pochi giorni nel carcere di Santa Verdiana. In onore della professoressa, due specie di coleotteri portano oggi il suo nome.

Due docenti, Raffaello Menasci e Ciro Ravenna, furono tra le vittime del campo di sterminio di Auschwitz.

L'Ateneo e i suoi rappresentanti più alti accolsero le leggi antisemite senza entusiasmo, ma anche senza squarciare il velo di silenzio sulla loro evidente barbarie, e le applicarono in modo burocraticamente efficace. Nel discorso di inaugurazione dell'anno accademico 1938-39, il rettore Giovanni D'Achiardi si limitò a dare una comunicazione asettica della normativa antiebraica e subito dopo non mancò di richiamare l'appartenenza all'Ateneo del fresco Premio Nobel per la Fisica, Enrico Fermi. In questo passaggio evitò ogni riferimento al fatto che il fisico avesse dovuto abbandonare il nostro Paese per difendere la moglie, ebrea, dalle possibili conseguenze della legislazione razziale.

Il vuoto prodotto dall'espulsione dei docenti ebrei aprì invece spazi per ridistribuire cariche e potere, che a volte costituirono l'occasione per dimostrazioni di cinico opportunismo. Sul versante opposto, tuttavia, all'interno dell'Ateneo non mancarono esempi di generosa solidarietà.

Come ha ricordato Elio Toaff, studente della facoltà pisana di Giurisprudenza, al momento della tesi non riusciva a trovare un professore disposto a seguirlo: "uno mi scaricava all'altro – ha detto - e nessuno si decideva ad assegnarmi un argomento da svolgere". Allora intervenne Lorenzo Mossa, docente di Diritto commerciale, che fu l'unico ad offrirsi, permettendo a Toaff di laurearsi nel 1939 con una tesi su "Le società commerciali in Palestina". In sede di discussione, il professor Mossa volle sottolineare la dignità dell'abbigliamento di Toaff, vestito con camicia bianca e pantaloni a righe, come segno di critica indiretta alla regola che chiedeva agli studenti di sostenere esami e tesi in camicia nera.

La ferita aperta con le leggi del settembre 1938 non si rimarginò neppure nell'ultima fase del secondo conflitto bellico mondiale e nel dopoguerra, dando così ragione della scelta del titolo "La doppia epurazione" del libro di Pelini e Pavan.

A livello generale si seguì l'impostazione crociana del fascismo come parentesi estranea alla storia d'Italia e, anche a costo di vere e proprie azioni omissive, i rappresentanti dell'Ateneo rivendicarono la propria separazione, se non proprio opposizione, rispetto al regime.

Su un piano più concreto, ebbe un'applicazione solo parziale, reticente e inefficace tanto la normativa che riguardava l'epurazione di chi si era compromesso con il fascismo, quanto quella relativa alla riparazione dei danni subiti dai perseguitati.

Tra fine 1945 e inizio 1946 la Commissione provinciale per l'epurazione propose di procedere, come poi avvenne effettivamente, con l'archiviazione di tutte le pratiche. Di fatto, nessun docente pisano, al termine dell'istruttoria condotta dai diversi organismi di epurazione, fu sanzionato. Di contro, dei venti professori sospesi dall'insegnamento nell'autunno del 1938, solo cinque poterono tornare nominalmente dopo la guerra a occupare la cattedra forzatamente abbandonata e tutti furono costretti o decisero di lasciare l'Università negli anni immediatamente successivi. Così, nel giro di poco più di un decennio la significativa presenza ebraica nell'Ateneo pisano era stata totalmente cancellata.

A conclusione del loro volume, Pelini e Pavan hanno scritto che "se nell'immediato dopoguerra la rimozione si rivelò un funzionale strumento politico e insieme un indispensabile appiglio psicologico, utile, per opposte ragioni, alle vittime quanto ai persecutori, quell'oblio si sarebbe protratto per decenni, frutto dell'intricato sovrapporsi di un desiderio di dimenticare, come di inconsapevolezza, indifferenza, ottusa e pervicace solidarietà e autodifesa corporativa".

E' ormai lontano questo periodo in cui la rimozione poteva avere una finzione di aiuto alla pacificazione.

Oggi è importante da una parte continuare il lavoro di ricostruzione storica, e dall'altra portare avanti azioni concrete per non dimenticare le vittime delle persecuzioni razziali.

"L'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la scuola Superiore Sant'Anna, insieme con la Città di Pisa, ricordano alla comunità scientifica e alla cittadinanza tutta la vergogna delle leggi razziali che, nel silenzio di troppi, sottrassero irrimediabilmente ebree ed ebrei agli studi, alla docenza, alla ricerca".

Con queste semplici parole, che ritroverete scritte nella lapide, le istituzioni accademiche pisane vogliono rinnovare oggi l'impegno a tramandare la memoria della persecuzione antiebraica, un impegno che avvertiamo come bisogno essenziale, primario e irrinunciabile.

 

 

Sala Uccelli inaugurazione61 esemplari di uccelli rappresentativi della fauna ornitologica italiana esposti in un settore fruibile anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici. È stata inaugurata al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci la "Sala degli uccelli", un nuovo spazio espositivo realizzato in collaborazione con il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e grazie al contributo della Regione Toscana nell'ambito del progetto "Tutto ciò che voglio sapere. Interagire con le collezioni: nuove modalità di accesso al Museo". All'inaugurazione sono intervenuti Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Elena Pianea, dirigente Settore musei ed ecomusei Regione Toscana, Walter Landini, direttore del Museo di Storia naturale e del territorio.

Sala UccelliLa nuova esposizione, allestita in una sala di circa 70 mq, è organizzata in sette vetrine, dove sono stati collocati gli esemplari selezionati all'interno di una ricostruzione del loro ambiente di vita. Alla base di ogni vetrina sono state collocate le etichette con i codici data matrix di ciascuna specie rappresentata. Gli ambienti rappresentati sono il bosco, la montagna, il mare, le aree aperte e urbane, il canneto, le acque basse e le acque profonde. La scelta degli ambienti è finalizzata a fornire agli utenti la possibilità di ripercorrere gli ambienti tipici del territorio pisano. Gli esemplari musealizzati, la maggior parte dei quali sono tipici della fauna toscana e locale, rappresentano 14 ordini di uccelli, falconiformi, strigiformi, passeriformi, apodiformi, piciformi, coraciformi, caradriformi, anseriformi, gruiformi, galliformi, pelicaniformi, fenicotteriformi, podicipediformi e ciconiformi.

Sala Uccelli1Il nuovo settore espositivo, finalizzato allo svolgimento di attività didattiche e di visite guidate tematiche, è il risultato della musealizzazione di un campione rappresentativo della vasta collezione ornitologica del museo, fino ad ora non fruibile al pubblico, che si colloca tra le prime collezioni pubbliche italiane. L'esposizione vuol rappresentare una nuova modalità di fruizione del museo attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici divenuti nella società moderna di uso comune come lo smartphone o il tablet, e si basa sull'applicazione di codici data matrix sulle etichette dei singoli reperti. 

Sala Uccelli

La lettura dei codici con la fotocamera del proprio dispositivo permetterà agli utenti non solo di visualizzare informazioni ed immagini relative ai singoli esemplari ma, cliccando su appositi link, sarà possibile ottenere ulteriori approfondimenti di carattere generale ed effettuare il download del canto di ciascuna delle specie selezionate. La pionieristica applicazione di queste tecnologie alle esposizioni museali e la continua sperimentazione, sono orientate a rappresentare una nuova forma di linguaggio e veicolo di conoscenza che permette di trasformare le tradizionali visite in Museo e le attività didattiche connesse in esperienze interattive e multisensoriali.

Le attività didattiche relative a questo nuovo settore sono rivolte alle scuole primarie e secondarie di primo grado e hanno come obiettivo quello di introdurre gli studenti alla conoscenza delle principali caratteristiche e adattamenti degli uccelli, di conoscere i principali uccelli della fauna italiana e locale e di rispettare il loro ambiente di vita spiegando i danni legati all'impatto antropico, il tutto utilizzando questa nuova tecnologia di lettura dei codici data matrix. I laboratori didattici prevedono anche lo svolgimento di attività pratiche legate alla compilazione di schede didattiche a risposta multipla su alcune delle specie presenti e di attività ludico-didattiche multimediali e multisensoriali.


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
Nazione Pisa 

gruppo Camera CommercioTre tesi di Ingegneria che si occupano di aspetti architettonici e urbanistici legati alla Tenuta di Tombolo, all'area circostante l'Arena Garibaldi e alle terme di San Giuliano; una di Economia che approfondisce il tema della moda a Pisa nel Novecento e un'altra di Lettere sulla comunicazione della sostenibilità nelle piccole e medie imprese. Sono questi i lavori selezionati dalla Camera di Commercio di Pisa tra le tesi di laurea specialistica o magistrale discusse nell'anno accademico 2009-2010 e riguardanti aspetti economico-sociali della provincia di Pisa. La cerimonia di premiazione dei vincitori si è svolta lunedì 23 gennaio 2012, nella sede della Camera di Commercio, alla presenza del presidente Pierfrancesco Pacini e del prorettore per la Didattica, Paolo Maria Mancarella, oltre che dei relatori delle tesi e dei familiari dei cinque ragazzi.

Nel suo discorso introduttivo, il presidente Pacini ha ricordato che "la Camera di Commercio, sensibile ai temi della formazione e della crescita del capitale umano, anche per quest'anno ha programmato di realizzare specifiche attività di promozione della cultura e dell'eccellenza nella formazione delle risorse umane. Oltre ai Premi per tesi di laurea, seguiamo il conferimento di borse di studio in collaborazione con l'Unione Industriale Pisana, la premiazione degli studenti più meritevoli degli istituti tecnico-professionali, la promozione dell'Università telematica del sistema camerale e la realizzazione di indagini sul tema dei fabbisogni professionali espressi dalle imprese". Dal canto suo, il prorettore Mancarella ha sottolineato "l'importanza della collaborazione tra Ateneo e Camera di Commercio, che dà un'ulteriore conferma delle molteplici possibilità di interazione tra mondo universitario e realtà produttive e imprenditoriali locali, in un'alleanza che, come in questo caso, premia i giovani e il loro talento".

Le tesi sono state scelte, tra le 12 presentate, da una Commissione presieduta dal presidente della Camera di Commercio e composta anche dal segretario generale dell'ente, Cristina Martelli, dai professori Manuela Giovannetti e Roberto Sbrana e dall'ingegnere Gianfranco Vannucchi. I cinque lavori sono stati realizzati, in ordine alfabetico, da:cai

- Giulia Cai, residente a Pisa (laurea in Ingegneria Edile-Architettura)

Tesi: "Ieri, oggi, domani. Progetto di riqualificazione urbana dell'area Arena Garibaldi e valutazioni acustiche"; relatori: ingegneri Valerio Cutini, Massimo Fiorido, Francesco Leccese

Motivazione: "La tesi tratta di un progetto di rivalutazione dell'area dell'Arena Garibaldi e dell'analisi acustica della zona. Nell'ipotesi del decentramento dello stadio, il progetto si pone l'obiettivo di non snaturare l'area e di mantenere un legame con il passato. La previsione di un diverso utilizzo dell'area ha comportato l'analisi acustica al fine di limitare l'impatto ambientale dei nuovi insediamenti. Nel progetto sono previste attività contrastanti ed è quindi stato analizzato l'impatto acustico delle attività ludiche e di quelle residenziali".

Micol Carmignani- Micol Carmignani, residente a Cascina, (laurea in Lettere e Filosofia)

Tesi: "La comunicazione della sostenibilità nelle piccole-medie imprese. Spunti e riflessioni per un'analisi e una strutturazione della responsabilità sociale d'impresa nelle PMI"; relatore: professor Iacopo Cavallini

Motivazione: "La tesi risulta di estrema attualità, nella misura in cui mette in evidenza alcune delle tendenze e delle linee di sviluppo delle PMI, che rappresentano la tipologia aziendale più diffusa nella Provincia di Pisa, considerate sostenibili pur a fronte di una crisi economica molto pesante, che incide fortemente sul nostro sistema produttivo da almeno un quinquennio. Più in particolare, il lavoro mette in luce come tutte le imprese siano alla ricerca di un business flessibile e leggero in termini di ruoli e deleghe sia decisionali che produttive. Inoltre si osserva un generale cammino del business, peraltro già iniziato negli scorsi anni come reazione all'emergere di paesi industrializzati con manodopera a minor costo, a collocarsi verso aree di eccellenza, o di nicchia, o di alta gamma di prodotto".

- Anna Micheletta, residente a Pisa (laurea in Economia)Anna Micheletta

Tesi: "L'industria della moda a Pisa nel Novecento: insediamento, espansione e declino"; relatore: professoressa Valeria Pinchera

Motivazione: "La tesi si occupa dell'industria della moda a Pisa nel '900. Dopo un'introduzione sulla storia e lo sviluppo dell'industria della moda in Italia, il testo tratta della manifattura tessile in Toscana e a Pisa e del ruolo svolto nello sviluppo economico del territorio pisano. Un'accurata analisi dei dati sull'insediamento dell'industria tessile a Pisa ha permesso di effettuare una mappatura delle ditte tessili sul territorio e di studiarne l'evoluzione fino alla crisi degli anni '80".


Marco Pipino- Marco Pipino, residente a San Giuliano Terme (laurea in Ingegneria Edile-Architettura)

Tesi: "Architettura del benessere: progetto e analisi energetica di un polo termale a San Giuliano Terme"; relatori: professori Massimo Dringoli, Fabio Fantozzi

Motivazione: "La tesi tratta del progetto e dell'analisi energetica relativa a un polo termale a San Giuliano Terme. L'analisi conoscitiva è ampia e ben documentata. Pur rappresentando un progetto piuttosto che un'ipotesi di sviluppo, la tesi è ben impostata, corredata da un'analisi che tiene conto dell'impatto energetico della struttura, proponendo soluzioni efficienti e poco energivore".

- Lucia Salotti, residente a Pisa (laurea in Ingegneria Edile-Architettura)Lucia Salotti

Tesi: "Architettura e natura: valorizzazione del patrimonio universitario nella tenuta di Tombolo. Analisi storica e proposte di recupero"; relatori: professori Massimo Dringoli, Ewa Karwacka, architetto Silvia Antoni

Motivazione: "La tesi consiste in un'ampia e documentata analisi del territorio e delle strutture comprese nel parco naturale con particolare riferimento all'ex Tenuta di Tombolo. Da questa analisi sono emerse le considerazioni che hanno portato a soluzioni progettuali che costituiscono un'ottima base per una politica conservativa e uno sviluppo turistico".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
Tirreno Pontedera
PisaInformaFlash.it 

Tg:
50canale 

Martedì, 24 Gennaio 2012 15:01

«Pisa non dimentica»

giorno Memoria "La Memoria collettiva ha la funzione di nutrire in ciascuno di noi la consapevolezza dei valori che distinguono l'identita' culturale, sociale e politica del nostro Paese. La dimensione collettiva e fondamentale di questi valori spiega la ricchezza del programma e il grande numero di soggetti che vi contribuiscono: Istituzioni di governo e scientifiche che insieme hanno pensato e curato le cerimonie della mattina tutte e diversamente significative con la partecipazione della Comunità ebraica, Associazioni a partire dall'ANPI e dal Cineclub Arsenale, Istituti Scolastici e singoli artisti". Con queste parole l'assessore Marilù Chiofalo ha introdotto la conferenza stampa per la presentazione delle iniziative della Giornata della Memoria.Un programma che vede nella giornata del 27 gennaio il suo culmine con tre appuntamenti pensati ed organizzati in una stretta collaborazione tra Comune, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Sant'Anna Superiore.

Al centro delle iniziative la presenza a Pisa dello scrittore e drammaturgo israeliano Abraham Yehoshua. "La città è orgogliosa di questo programma – ha detto il Sindaco Marco Filippeschi – un programma non rituale e molto sentito che vede nella presenza di Yehoshua un evento che darà risonanza a questa giornata. È stato fatto un lavoro importante , un percorso condiviso che proseguirà poiché ciò che si ricorda è un monito che vale oggi e per sempre e vuol dire tenere fermi i principi fondamentali".

"Un percorso condiviso – ha sottolineato il rettore della Scuola Superiore Sant'Anna Maria Chiara Carrozza - che ci ha portato ad aderire a tutte le iniziative. Un percorso auspicabile per ogni evento culturale cittadino ed ancor più per questa occasione il cui il nostro ruolo è quello di far ricordare a tutti e perchè no di partecipare e far partecipare al dibattito che si crea".

Si inizia alle 9.30 del 27 gennaio alla tenuta di San Rossore, ricordando che proprio a San Rossore furono firmate le leggi razziali il 5 settembre 1938 e che il Comune di Pisa ha istituito una giornata della memoria di quel tragico evento, con la celebrazione ufficiale della Giornata della Memoria. 

Alle ore 12.00 nel cortile della Sapienza si scoprirà una targa in memoria di Ebrei ed Ebree sottratti dalle leggi razziali agli studi, alla docenza e alla ricerca. "La targa verrà esposta nel cortile storico – ha precisato il prorettore Sandro Paci – e verrà affiancata per alcuni giorni dai gonfaloni cittadini. Chi passerà verrà richiamato dall'immagine di una memoria che non va persa."

Conf Stampa Giorno Memoria

Alle 15.00 la Scuola Normale aprirà la sua sala azzurra per conferire il Perfezionamento Honoris Causa ad Abraham Yehoshua. "Un evento rarissimo – ha precisato il Direttore Fabio Beltram – al quale pensavamo da tempo e che ci è sembrato giusto realizzare proprio in questa giornata per dare un contributo al programma condiviso e per proseguire le nostre attività insieme alla comunità ebraica pisana."

Il programma va ben oltre il 27 gennaio, con il coinvolgimento di scuole e studenti, con le proiezioni al cinema Arsenale, le esposizioni al Centro SMS e con le conferenze alla Domus Mazziniana.
(Comunicato del Comune di Pisa)

Leggi il programma completo delle iniziative. 

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
Unità Toscana
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it

itunes U logoIl portale iTunes U dell'Università di Pisa festeggia il suo primo anno di vita e il 25 e 26 gennaio organizza in Santa Croce in Fossabanda il primo Congresso nazionale di iTunes U Italy, un incontro per "fare rete" con le università e gli enti di ricerca italiani. Un anno di grande crescita per il progetto dell'Ateneo pisano, che negli ultimi mesi ha raggiunto un trend di 200.000 visite al mese, con una libreria di prodotti che dai 150 iniziali è passata a 650 prodotti suddivisi in 47 collezioni. Il gruppo di lavoro è guidato dalla professoressa Enrica Salvatori ed è supportato dal personale del CISIAU e da Claudio Benedetti. Ai progetti hanno lavorato attivamente anche cinque studenti del corso di laurea in Informatica umanistica, due dei quali hanno trasformato l'esperienza in una tesi.

Alle due giornate di studio parteciperanno molti esperti del settore, che faranno il punto sulla divulgazione e la promozione di contenuti didattici attraverso iTunes U. Il congresso è finalizzato a fare rete con università ed enti di ricerca che già forniscono questo servizio e dare ad altri consigli per iniziare a immettere materiali didattici on line.

"Già oggi, potendo usufruire dei materiali messi in iTunes U dagli Atenei e centri di ricerca italiani, europei e mondiali, l'utente comune è in grado di costruirsi un percorso formativo personale e lo studente di migliorare il suo apprendimento", spiega Enrica Salvatori. "L'Università di Pisa è convinta che in Italia la ricerca e la didattica universitaria debbano impegnarsi ad aprire grandi finestre di comunicazione verso l'esterno e che la piattaforma iTunes U costituisca un ottimo strumento a questo riguardo. Per questo motivo riunisce gli enti di ricerca italiani interessati partecipare ad iTunes U per un dialogo comune, al fine di cercare soluzioni condivise e superare la generale mancanza di strutture e fondi per la comunicazione scientifica".

Le collezioni iTunes U dell'Università di Pisa più apprezzate dal pubblico sono state quelle di Corsi per iOS, le interviste di orientamento universitario e la collezione "Finestre sull'Arte". Il 2012 si apre con nuove collaborazioni già in programma con l'Università Statale di Milano. L'obiettivo è acquisire materiale da nuovi docenti e la creazioni di corsi, rivolti sia agli studenti che agli esterni. Inoltre sono state attivate iniziative tese a recuperare documentari storici da autori del territorio (presto on line) e sono già state pubblicazione le lezioni su "comunicazione e impresa" tenute nei mesi scorsi alla Camera di Commercio di Pisa.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
PisaInformaFlash.it 

mufloneAnalisi genetiche del DNA per la conservazione della fauna endemica e minacciata da bracconaggio. Questo il tema della ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa in collaborazione con il Game Fund Department del Ministero degli Interni di Nicosia (Cipro). La ricerca oggetto di pubblicazione assume particolare rilevanza nell'Ateneo in quanto rappresenta il primo contributo nel settore della biologia della conservazione animale con applicazione di tecniche biomolecolari di DNA forense. I ricercatori del laboratorio di "Genetica della Conservazione e Filogenesi Molecolare dei Vertebrati" di Pisa hanno svolto analisi molecolari sul DNA a supporto dell'attività investigativa della polizia di Cipro in un caso di sospetto bracconaggio avvenuto a settembre 2010 ai danni di tre esemplari di muflone cipriota (Ovis orientalis ophion), specie endemica e protetta presente sull'isola.

I campioni di tessuto raccolti dalla popolazione selvatica di muflone, insieme a quelli prelevati dal Cyprus Veterinary Service sui tre esemplari rinvenuti morti nei pressi del luogo di arresto dei tre presunti colpevoli, sono stati consegnati al Laboratorio di Pisa unitamente alle tracce biologiche recuperate su alcuni indumenti/oggetti (scarpe, jeans, coltello, etc.) dei sospettati. I ricercatori hanno impiegato marcatori del DNA mitocondriale e nucleare nel rispetto delle norme per le investigazioni forensi su DNA animale (non umano) redatte dalla International Society for Forensic Genetics. La ricerca ha permesso di appurare una chiara connessione tra due delle tre carcasse di muflone e tracce biologiche campionate. I risultati di questo lavoro, acquisiti dalla polizia di Cipro, sono a disposizione del Procuratore Capo della Corte di Nicosia nell'ambito del procedimento penale a carico dei sospettati.

ricercatori mufloneI marcatori molecolari messi a punto dai ricercatori potranno essere impiegati anche in analisi genetiche simili volte a proteggere la sottospecie di muflone presente in Sardegna (O. o. musimon). Il gruppo di ricerca che si occupa da diversi anni di conservazione, genetica di popolazione ed evoluzione di vertebrati, è composto da Filippo Barbanera, ricercatore, e Monica Guerrini, tecnico di laboratorio specializzato in analisi biomolecolari e bioinformatiche, con il supporto di Giovanni Forcina, dottorando in Scienze Biologiche e Molecolari e, all'epoca dello studio, di Caterina Beccani, laureanda in "Conservazione ed Evoluzione". La ricerca si è svolta in stretta collaborazione in modo particolare con Panicos Panayides (Game Fund Department).

Il lavoro scientifico dal titolo "Conservation of endemic and threatened wildlife: molecular forensic DNA against poaching of the Cypriot mouflon (Ovis orientalis ophion, Bovidae)" è in stampa su Forensic Science International: Genetics, importante rivista internazionale del settore della Medicina Legale. Il gruppo di ricerca pisano, in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell'Università di Cipro, BirdLife Cyprus e il Game Fund Department, sta lavorando a un nuovo progetto riguardante l'applicazione del DNA barcoding per la conservazione degli uccelli residenti a Cipro attraverso il contrasto del consumo illegale di carne di specie protette.

Ne hanno parlato:
PisaNotizie.it 
Greenreport.it 

Tg:
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trattore e muccaIn un contesto internazionale caratterizzato da emergenze di tipo sociale, ambientale ed economico, l'agricoltura rischia di essere sacrificata da politiche inadeguate al suo ruolo strategico per la sopravvivenza e il benessere delle popolazioni. Tale rischio è accentuato dal fatto che sempre più e particolarmente nei paesi a economia industrializzata, l'agricoltura svolge una insostituibile funzione di custodia e produzione di beni pubblici come la salvaguardia dei territori, delle tradizioni locali e della loro identità.

La sezione Centro Ovest dell'Accademia dei Georgofili, presieduta da Filiberto Loreti, in collaborazione con l'Associazione "A. Bartola" e al Centro Spera di Ancona (Centro studi interuniversitario sulle politiche economiche rurali e ambientali), il 13 gennaio 2012 ha organizzato alla facoltà di Agraria dell'Università di Pisa una giornata di studi sugli effetti che la nuova PAC (Politica Agricola europea Comune) potrà avere sull'agricoltura italiana. L'Europa ha affrontato questi problemi fin dall'inizio della sua costituzione con politiche specifiche con alterne vicende e atteggiamenti spesso contraddittori: a partire dal 2013 si avvierà una nuova fase di queste politiche che dovrebbe tenere conto di tutti i problemi suddetti e che sarà decisiva per il futuro dell'agricoltura europea.

I relatori intervenuti alla giornata di studio hanno illustrato il significato e il peso delle scelte contenute nei regolamenti e, alla luce delle esperienze pregresse, hanno simulato le ricadute prevedibili sulle realtà agricole dell'Italia centrale. In rappresentanza della Commissione europea Beatriz Velasquez ha spiegato l'impalcatura della nuova PAC, mentre Maria Rosaria Pupo d'Andrea, Angelo Frascerelli e Franco Sotte ne hanno interpretato l'impatto sul mondo produttivo e sulla società rurale. Gianluca Brunori ha concluso la giornata di studio con una valutazione della corrispondenza tra le scelte politiche e i problemi dell'agricoltura, in particolare di quella mediterranea.

Corso di DirittoHa avuto inizio lunedì 16 gennaio la prima edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti", il cui responsabile scientifico è il professor Roberto Romboli. Dopo il saluto del prorettore per l'internazionalizzazione, Alessandra Guidi, e del preside della facoltà di Giurisprudenza, Eugenio Ripepe, gli oltre 50 inscritti hanno potuto assistere alla lezione magistrale inaugurale tenuta dal professore emerito di Diritto costituzionale Alessandro Pizzorusso.

Il corso è rivolto a esperti qualificati del diritto e ha una indubbia vocazione internazionale. La maggior parte degli iscritti infatti (perlopiù magistrati, avvocati, giudici costituzionali e professori universitari) proviene dall'estero: Cile, Argentina, Perù, Brasile, Spagna, Costarica, Svizzera, Messico, Ecuador sono, con l'Italia, i Paesi di provenienza dei partecipanti. La dimensione internazionale del corso è garantita anche dai docenti stranieri di assoluto prestigio che affiancheranno i docenti dell'Università di Pisa nelle 3 settimane di durata complessiva del corso.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
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