Le femmine di sifaka scelgono i maschi in base al colore del petto
In diverse specie animali i segnali frontali, quelli che hanno maggiore probabilità di essere percepiti, influiscono in maniera considerevole sulle scelte sessuali. Una buona collocazione sul corpo di chi li "porta" è quindi cruciale per non passare inosservati. La quantità di peli sul petto di alcuni uomini sembra influenzare fortemente la scelta sessuale delle donne, così come gli uomini sembrano più propensi a scegliere donne con dimensione e forma simmetrica dei seni (fatto ben noto ai produttori di biancheria intima femminile!). Esiste un'altra specie di primate che, dato il suo particolarissimo modo di spostarsi sugli alberi, fornisce un'ottima occasione per studiare l'influenza dei segnali frontali sulla scelta sessuale effettuata dalla femmina: il sifaka. Ed è proprio questa strana proscimmia che gli antropologi Stefania Dall'Olio, Ivan Norscia, Daniela Antonacci ed Elisabetta Palagi, del Museo di Storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa, sono andati a studiare in Madagascar.
I maschi di sifaka possiedono una ghiandola sul petto che serve loro per lasciare in giro odori utilizzati per la competizione maschile e per la difesa territoriale. I maschi più attivi e abili nella deposizione di queste tracce odorose hanno il petto scurissimo. Si crea così nel gruppo quello che viene chiamato bimorfismo maschile, cioè maschi con petto scuro e maschi con petto chiaro.
I ricercatori hanno verificato che le femmine, che in questa specie sono dominanti sui maschi, si "concedono" con maggiore frequenza ai maschi con il petto scuro, in quanto probabile segnale onesto di buona qualità del partner.
Come accade in tutti i primati, anche per il sifaka il grooming (o spulciamento) è importantissimo per le funzioni igieniche e di collante sociale ed è considerato un vero e proprio "servizio" che viene offerto in cambio di qualcosa (mercato biologico). Gli antropologi, analizzando la frequenza del grooming che i due diversi tipi di maschi effettuano sulle femmine, hanno trovato una spiccata differenza. Perché, durante la stagione degli amori, un maschio petto chiaro possa stare vicino a una femmina e tentare di accoppiarsi, deve offrire alla "bella" molto più grooming di quanto debba fare un maschio petto scuro per ottenere lo stesso risultato.
I lemuri quindi utilizzano due diverse tattiche: il marking-for-sex, effettuato soprattutto dai maschi petto scuro, e il grooming-for-sex, una tattica alternativa, anche se non completamente funzionale, adottata dai maschi petto chiaro.
Che dire, in un mercato, sia pure biologico, ciascuno utilizza tutto ciò che ha per promuovere e valorizzare le sue merci!
L'articolo è consultabile e scaricabile liberamente dal sito: http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0037332
“1984”, da Orwell allo spot Apple
Cosa ha a che vedere con la letteratura un'analisi accurata di uno spot pubblicitario?
Eppure l'incontro conclusivo del Seminario di Interpretazione Testuale della Facoltà di lettere è stato dedicato all'analisi della pubblicità del Macintosh, il breve filmato, diretto da Ridley Scott, con cui nel 1984 fu lanciato il Macintosh della Apple, il primo personal computer destinato ad essere usato anche dai non-informatici.
Questa conclusione così poco "letteraria" è coerente con le intenzioni del progetto: organizzare degli incontri aperti a giovani studenti e ricercatori, in cui si analizzassero testi, al di là di steccati e provincialismi culturali e disciplinari. Incontri in cui, con gli strumenti propri della critica letteraria, ci si potesse spingere anche ad analizzare anche "testi" in senso lato, come appunto è il caso di uno spot pubblicitario.
Davanti ad un nutrito pubblico, Francesco Ghelli, allievo di Francesco Orlando e studioso di teoria della letteratura, ha eseguito un "close reading" una interpretazione accurata dello spot, leggendone i rapporti con l'antiutopia letteraria di George Orwell e con il contesto storico in cui è stato realizzato.
Siamo appunto nel 1984: la Apple lancia il Macintosh mentre l'America reaganiana è impegnata, con una onerosa corsa agli armamenti, nel rush finale della guerra fredda.
Nel suo spot la Apple racconta se stessa utilizzando un linguaggio profetico. Narra una breve storia che deve fare nascere curiosità e interesse per il personal computer, un prodotto il cui uso era al tempo misterioso ai più, un prodotto, di cui la massa del grande pubblico non avvertiva il bisogno.
Dall'analisi di Ghelli è emerso il tratto paradossale di questa operazione pubblicitaria. La Apple si presentava al grande pubblico come paladina dell'individualismo libertario contro la massificazione, come campione dei valori della cultura tecnologico-informatica della California hippy degli anni settanta, proprio nel momento in cui presentava un prodotto, il Macintosh, che negava nel concreto le istanze di partecipazione e creatività individuale che saranno poi proprie della comunità Open source. Il Macintosh infatti non permette all'utente la possibilità di fare modifiche in autonomia: funziona grazie ad un sistema operativo con codice proprietario e, addirittura, per smontare il suo hardware sono necessari strumenti particolari non in commercio.
Nel suo intervento Ghelli ha accostato l'operazione della Apple ad una forma di "doublethink", il bispensiero, la forma di pensiero che vige nella società orwellaina, quella che impone di affermare qualcosa di contraddittorio e di dimenticare la contraddizione stessa in accordo con la strategia del partito.
Come è successo per tutti gli incontri del Seminario, alla conclusione della relazione è seguito un vivace dibattito col pubblico. Il bilancio dei sette incontri è infatti estremamente positivo, secondo Gianni Iotti, uno degli organizzatori dell'iniziativa insieme a Sergio Zatti e Stefano Brugnolo.
"La partecipazione è stata sempre molto alta, e abbiamo deciso che il Seminario riprenderà nel prossimo anno con due serie di incontri.
Anche il prossimo ciclo non avrà un tema specifico, ma sarà caratterizzato dall'approccio, dalla volontà di rendere centrale il testo e di offrire occasioni per confrontarsi su una sua interpretazione accurata".
L'iniziativa è principalmente diretta agli studenti e ai ricercatori della Facoltà di Lettere, ma è anche aperta alla cittadinanza.
L'idea che viene affermata nel Seminario è che il testo letterario parla, in una sua particolare maniera, della realtà e del nostro rapporto con il mondo. "Non vogliamo , afferma Iotti, in alcun modo affermare l'equazione letteratura = realismo, anche un oscuro sonetto di Mallarmé parla del nostro rapporto col mondo, ma in generale per noi è importante sottrarre la letteratura ad uno studio puramente formale. La nostra affermazione è diretta polemicamente contro chi considera la letteratura sostanzialmente autoreferenziale, e ritiene i testi letterari giochi formali interpretabili e comprensibili esclusivamente in relazione ad altri testi letterari."
Un simile approccio vanta nel nostro ateneo una illustre tradizione. Ci piace ricordare, tra l'altro, che Francesco Orlando, grande teorico della letteratura morto nel 2010, nella laudatio per la Laurea Honoris causa a Vincenzo Cerami scriveva di apprezzare nei suoi scritti "In primo luogo, la sua moderna e solidissima referenzialità. La vanto volentieri oggi, quando siamo da decenni insidiati dal sinistro pregiudizio inverso, che la letteratura debba essere autoreferenziale, che possa e debba parlare soltanto di se stessa (pensate che noia!), oppure di un altro mondo (ma quale?), oppure di niente (ma come?)".
Il programma dei prossimi incontri sarà pubblicato, non appena disponibile, nel calendario degli eventi del sito http://www.unipi.it/index.php/unipieventi .
La privacy al tempo dei social network
La protezione dei dati personali nell'era della globalizzazione e dei social network, con un'attenzione particolare alle novità legislative in arrivo a livello europeo. È stato questo il tema del convegno su "Data protection tra evoluzioni tecnologiche e sviluppi di diritto europeo", che si è svolto martedì 22 maggio alla facoltà di Economia. L'incontro, organizzato a conclusione del corso in Diritto dell'informatica tenuto dalla professoressa Dianora Poletti, è stato promosso dalla facoltà di Economia e dal dipartimento di Istituzioni, impresa e mercato "Cerrai", con il patrocinio dell'Ordine dei giornalisti e dell'Istituto di informatica e telematica del CNR.
Le relazioni sono partite da una constatazione comune. Negli ultimi anni il concetto di privacy, che inizialmente era riferito alla sfera della vita privata, ha conosciuto una decisa estensione, arrivando a definire il diritto di controllo e protezione dei dati personali. Questo passaggio implica che la materia non può essere regolata in modio rigido, ma deve essere gestita per mediazioni, contestualizzando ogni singolo episodio e procedendo secondo criteri di ragionevolezza che tengano conto del bilanciamento tra diritti diversi e contrapposti. La complessità della questione, inoltre, richiede il dialogo e la collaborazione tra saperi e figure professionali multidisciplinari, perché il giurista non è più in grado di gestire il tema nella sua interezza.
Il professor Francesco Busnelli, emerito di Diritto civile alla Scuola Sant'Anna, ha sintetizzato tale complessità citando alcuni casi particolari, tra i quali quello dell'olimpionica sudafricana Caster Semenya, che si è dovuta sottoporre a test genetici per accertare la sua identità di genere, quello delle analisi del DNA che vengono effettuate su persone decedute per stabilire eventuali rapporti di parentela, e quello relativo alla discussione sulla brevettabilità o meno delle stesse cellule staminali umane.
Al centro degli interventi successivi, in particolare di quello della professoressa Giusella Finocchiaro, dell'Università di Bologna, c'è stata l'evoluzione del diritto europeo in materia di trattamento dei dati personali. Su questo fronte, L'Europa è ferma alla Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 1995, quando internet muoveva i primi passi e la comunicazione era sostanzialmente bilaterale. Solo recentemente il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ripreso il tema in modo strutturale, definendo una proposta di Regolamento generale sulla protezione dei dati personali. Se approvato – "non prima del 2016" ha comunque precisato la professoressa Finocchiaro – il Regolamento diventerà legge unica europea e porrà fine alla frammentazione attuale delle diverse normative nazionali.
Secondo la docente, le novità più rilevanti del testo sono tre. Innanzitutto, il regolamento riconosce che il diritto alla protezione dei dati personali non è assoluto, ma va bilanciato con altri diritti - per esempio quello di informazione, o di trattamento dei dati per scopi storici, scientifici e di ricerca - e va considerato alla luce della sua maggiore o minore funzione sociale. In secondo luogo, esplicita il criterio della ragionevolezza come elemento fondamentale per valutare la consistenza del diritto alla protezione dei dati personali, richiedendo di conseguenza un'analisi specifica caso per caso. In terzo luogo, introduce il concetto del tempo come criterio importante nella protezione dei dati personali e nella valutazione tra i contrapposti diritti all'oblio e alla conservazione dei dati.
Dopo gli interventi dei professori Guido Scorza e Alessandro Mantelero e le testimonianze del segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Giancarlo Ghirra, e del direttore degli Affari istituzionali di Microsoft, Pier Luigi Dal Pino, le conclusioni sono state tratte dal preside della facoltà di Economia, Dianora Poletti. La professoressa ha posto a confronto la tendenza europea al rafforzamento della protezione dei dati personali con le semplificazioni apportate alla normativa dai recenti decreti governativi, a volte non del tutto ragionevoli, ribadendo il ruolo dei principi di solidarietà e correttezza nella ricerca di soluzioni equilibrate per la difficile problematica trattata.
I battelli ecocompatibili vincono il premio «Talento delle idee»
È una start up dell'Università di Pisa una delle aziende premiate nella prima delle tappe locali del "Talento delle Idee", il concorso indetto da UniCredit con i Consigli di Territorio UniCredit e dai Giovani Imprenditori di Confindustria per valorizzare le migliori idee imprenditoriali innovative in Italia. Tra le aziende premiate il 16 maggio c'è la pisana CJ Aerospace, creata da John Scanu, 37 anni, ingengnere aerospaziale, progettista navale di unità da diporto a da lavoro in collaborazione con Claudio Bottoni, Salvatore Iliano e Salvatore Balestrino. CJ Aerospace ha come obiettivo produrre battelli di nuova generazione ecocompatibili caratterizzati dall'elevato comfort e da ridotti costi gestionali. I migliori progetti selezionati accedono di diritto alla selezione nazionale del Talento delle Idee, in programma a ottobre a Capri, in occasione del tradizionale convegno dei Giovani di Confindustria.
I battelli progettati dalla CJ Aerospace sono caratterizzati da scafo a elevata efficienza idrodinamica concepito per ridurre al minimo la generazione di onde, propulsione elettrica a zero impatto ambientale, doppio motore azimutale montato in linea, che pilotato da un opportuno software di controllo conferisce all'imbarcazione una manovrabilità aumentata. Queste caratteristiche, su cui è stata fatta domanda di brevetto, permettono di raggiungere performance di punta nell'ambito del risparmio energetico, del contenimento dei costi di manutenzione, dell'abbattimento dell'inquinamento acustico e ondoso e della capacità di manovra. Le imbarcazioni che CJ Aerospace intende realizzare rientrano nella tipologia delle imbarcazioni da lavoro di medie e piccole dimensioni, dedicate al trasporto merci o passeggeri.
Le aziende che hanno superato la selezione locale si aggiudicano l'accesso a finanziamenti dedicati, percorsi di formazione, con master ad hoc e percorsi di tutoraggio che vedono impegnati i professionisti UniCredit nell'affiancare gli imprenditori nel percorso di crescita. Inoltre, UniCredit si impegna a seguire le aziende selezionate nel contatti con società clienti del Gruppo bancario e con soggetti istituzionali utili a livello nazionale e nel processo di internazionalizzazione.
"L'innovazione è senza dubbio una delle chiavi di volta non solo per superare la crisi, ma anche e soprattutto per la realizzazione di un business di successo – dice Luca Lorenzi, Responsabile di Territorio Centro Nord UniCredit – Le aziende che premiamo oggi rappresentano l'eccellenza da sostenere e accompagnare nello sviluppo del business. Un impegno che il nostro Gruppo persegue in concreto con iniziative come il Talento delle idee e progetti specifici come UniCredit per l'Italia che mette a disposizione 40 miliardi di euro per le imprese italiane, circa 9 miliardi in particolare per l'area Centro Nord, e punta ad accompagnarne 15 mila nel percorso di internazionalizzazione per valorizzare il Made in Italy".
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
Dall’albero più antico del mondo agli ecosistemi sulle navette spaziali
L'albero più vecchio d'Europa si trova in Scozia, è un tasso ed ha circa 5.000 anni. Dalle piante si possono estrarre le più varie tinture, dal rosso al blu al giallo, ma paradossalmente, l'unico colore che non c'è è proprio il verde. E ancora: l'idea di utilizzare le piante per produrre energia risale agli settanta del Novecento, quando a causa della crisi petrolifera, anche gli italiani sperimentarono le prime domeniche senza auto. Sono questi alcuni dei tantissimi spunti emersi dalla mattinata di studio "Non solo cibo: l'affascinante mondo delle piante" che si è svolta venerdì 18 maggio alla facoltà di agraria in occasione del primo "Giorno Internazionale del Fascino delle Piante" coordinato dall'EPSO, l'Organizzazione Europea delle Scienze delle Piante (http://www.plantday12.eu/italy.htm#).
"Lo scopo dell'iniziativa – ha detto Manuela Giovannetti preside della facoltà di Agraria - è di avvicinare il maggior numero di persone al mondo delle piante, facendo opera di sensibilizzazione sull'importanza delle scienze vegetali per l'agricoltura, per la produzione sostenibile di cibo e dei prodotti non alimentari, ma anche per la silvicoltura, per la tutela ambientale e per la qualità della vita in ambito urbano". Ad esplorare ogni anfratto del meraviglioso mondo delle piante sono stati sette relatori dell'Università di Pisa coordinati dal collega Paolo Emilio Tomei. Marco Mazzoncini ha parlato di energia delle piante, Laura Pistelli di piante e benessere, Alessandro Lenzi di piante e salute psichiatrica, Marco Volterrani di piante e sport, Paolo Vernieri di piante e arredo urbano, Cristina Nali di piante e qualità dell'aria e Luciana Angelini di chimica verde. A queste relazioni si sono aggiunti gli interventi di Federico Tognoni del Museo Galileo di Firenze che ha si è soffermato sul rapporto piante ed arte, di Marco Vukich di Kayser Italia che ha parlato del ruolo delle piante nelle esplorazioni spaziali. E a chiusura dei lavori, prima delle conclusioni di Rossano Massai, professore di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree dell'ateneo, due testimonianze dirette: Miro Mati, dell'omonima azienda vivaistica, ha raccontato la sua "vita con le piante", mentre il fotografo Carlo Delli ha svelato i segreti per fotografare al meglio i fiori.
"Non c'è aspetto della nostra esistenza che sia estraneo alle piante, la nostra stessa civiltà – ha detto Rossano Massai – non esisterebbe senza il mondo vegetale". E così nel percorso assolutamente trasversale che si è dipanato lungo tutta la mattinata, sono tantissime le curiosità che spuntano. Meraviglie che lasciano stupiti un po' tutti e che rivelano l'importanza fondamentale delle specie vegetali nella vita di ogni giorno. Piante sentinella che monitorano la qualità dell'aria, spettacolari installazioni, come ad esempio i muri verdi che "arredano" alcune città d'Italia, che diventano vere e proprie attrazioni e fanno da volano al turismo, o ancora specie che servono per produrre bioplastiche o biopolimeri. E tanto è vario l'impiego delle piante sulla Terra tanto sono necessarie nello spazio, per garantire nei lunghi viaggi cibo e ossigeno sufficienti a sopravvivere. "La capacità adattive delle specie vegetali nello spazio – ha spiegato Marco Vukich – sono incredibili: le piante crescono, i semi germinano con la differenza che, rispetto alla terra, in microgravità la radice si avvolge "a palla" intorno al fusto". Insomma, una vera e propria forza della natura. Che poi significa anche energia. "Con un ettaro di terra coltivato a girasoli – ha detto Marco Mazzoncini - una normale utilitaria può percorrere sino a 10.000 km l'anno e un ettaro di terra coltivato biomassa può soddisfare i bisogni di elettricità una famiglia media per tre anni".
Certo, non sono tutte "rose e fiori", nel senso che i processi di produzione devono essere sostenibili e non costare in termini energetici più di quanto producono. Ma lo stupore e il fascino delle piante vanno anche oltre, perché, come ribadiscono un po' tutti i relatori, anche se non fossero utili, le piante sono comunque belle e il loro incanto parte da molto lontano, da quell'Eden che diventerà poi l'archetipo di tutti i giardini dei principi e dei re. Luoghi nati per stupire e meravigliare con specie rare ed esotiche dove la natura diventa anche arte. "Nella Primavera del Botticelli le piante hanno tutte un loro significato simbolico - ha spiegato Federico Tognoni del Museo Galileo – ed è con Leonardo da Vinci che comincia a nascere la rappresentazione 'scientifica' delle piante". Un rapporto quello fra arte e natura che si arricchisce e si complica se poi nell'intreccio entra anche la psichiatria. "Il modo in cui molti artisti rappresentano la natura – ha raccontato Alessandro Lenzi – è collegato anche alla loro salute mentale. Munch ad esempio associava le piante con lo star bene, in tutte le versioni dell'Urlo la natura è sempre assente. Un altro caso è quello di van Gogh che all'inizio della sua carriera è un bravo impressionista, ma dal 1888, dopo i primi segni di pazzia, il suo modo di dipingere cambia completamente e poco prima di morire suicida i suoi quadri diventano quasi astratti, la natura si perde del tutto".
Il Cus Pisa vince il Trofeo «Curtatone e Montanara»
L'equipaggio dell'Università di Pisa si è aggiudicato la 50ª edizione della Regata Storica Universitaria Pisa-Pavia conquistando il Trofeo "Curtatone e Montanara".
Gli equipaggi si sono affrontati sulle acque dell'Arno in una gara di due manche da 500 metri ciascuna: la prima ha visto prevalere la squadra di casa con 2 secondi e 54 centesimi di vantaggio, la seconda è stata vinta dalla squadra di Pavia con soli 21 centesimi di distacco. La somma dei tempi ha quindi decretato la vittoria finale dell'otto con pisano con un vantaggio finale di 2 secondi e 33 centesimi.
Quest'anno per la prima volta a Pisa alla tradizionale gara tra le due barche italiane si è affiancata una competizione internazionale, che ha visto protagonisti gli equipaggi di Cambridge e di Aachen. In entrambe le manche, la barca tedesca ha avuto la meglio sulla quella inglese.
Nell'ultimo percorso di 500 metri valido per il trofeo internazionale "In Supremae Dignitatis", in cui si sono sfidate le squadre vincitrici delle prime due gare, i tedeschi hanno dominato, battendo in finale l'equipaggio del Cus Pisa con quasi un'imbarcazione di vantaggio.
I vogatori del Cus Pisa che hanno gareggiato sono: Tommaso Sacchini, Simone Tonini, Fabio Fiorentini, Ivan Lorenzini, Manuel Igneri, Alessandro Augusti, Luca Pesce, Edoardo Margheri e il timoniere Nicola Principe.
Nata nel 1929 in ricordo della battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara, la regata Pisa Pavia è una delle più antiche gare di canottaggio d'Europa, seconda solo alla famosa sfida tra gli equipaggi universitari di Oxford e Cambridge, e si disputa alternativamente sui corsi d'acqua delle due città.
Pisa non vinceva dal 2008 e con questo successo nelle acque dell'Arno si porta a 17 vittorie contro le 30 di Pavia.
Alla facoltà di Economia il secondo appuntamento con i seminari dell’Ordine dei Giornalisti
Martedì 22 maggio, dalle ore 10 alle ore 13.30, nell'Aula Magna della facoltà di Economia dell'Università di Pisa (via C. Ridolfi 10) si svolgerà l'incontro di studi "Data Protection. Tra evoluzioni tecnologiche e sviluppi di diritto europeo", il secondo appuntamento di una serie di corsi di aggiornamento professionale dedicati agli iscritti, organizzati dall'Ordine dei Giornalisti della Toscana e dall'Università di Pisa.
Dopo l'introduzione di Francesco Busnelli, Emerito di Diritto civile della Scuola Sant'Anna, interverranno Giusella Finocchiaro, ordinario di Diritto privato e di Diritto di internet dell'Università di Bologna che parlerà de "La protezione dei dati personali e il diritto europeo", Guido Scorza, docente di Diritto delle nuove tecnologie all'Università La Sapienza, "Identità digitale e diritto all'oblio nell'era di Internet", Alessandro Mantelero, ricercatore del Politecnico Torino e del Nexa Center for Internet and Society "Data protection impact assessment".
Inoltre porteranno le loro testimonianze Giancarlo Ghirra, Segretario Ordine Nazionale Giornalisti, "Libertà di informazione e ruolo dei giornalisti nell'area della multimedialità" e Pier Luigi Dal Pino, direttore Affari istituzionali Microsoft, "Model clauses: la scelta di Microsoft". Chiuderà l'incontro Dianora Paoletti, Ordinario di Diritto privato e di Diritto dell'informatica e preside della facoltà di Economia di Pisa.
In occasione dell'incontro verrà presentato il libro di Giusella Finocchiaro, "Privacy e protezione dei dati personali. Disciplina e strumenti operativi" (Zanichelli 2012).
«1984» ai Seminari di interpretazione testuale: un viaggio dalle antiutopie di Orwell alle utopie di Apple
Si chiude il ciclo di "Seminari d'interpretazione testuale", l'iniziativa promossa dalla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa come momento d'incontro e di discussione aperto a tutti i docenti e agli studenti interessati. L'ultimo appuntamento è lunedì 21 maggio alle ore 17.00 nell'Aula multimediale di Palazzo Ricci, in via del Collegio Ricci 10, con Francesco Ghelli che parlerà di "Antiutopie letterarie e utopie pubblicitarie. 1984 da Orwell a Apple". L'intento delle lezioni è privilegiare la centralità e l'autonomia delle opere letterarie nella convinzione che esse parlino della realtà, anche se secondo modi e forme diversissimi dai discorsi dimostrativi e ideologici a cui troppo spesso vengono ricondotte.
Ai relatori si chiede di far parlare un testo mostrando come, attraverso un uso assai peculiare della lingua, esso costruisce un'immagine fine e complessa del nostro rapporto col mondo. In questo senso, pur nel rispetto di appartenenze disciplinari e specialismi, l'approccio al fenomeno letterario sarà concepito come trasversale: al di là degli steccati di epoca, lingua, cultura e nazionalità e all'insegna di un'idea ampia di letteratura, dai generi canonici fino ai limiti incerti del non letterario.
In Sapienza un convegno in ricordo di Antonio Cassese
Venerdì 18 maggio, alle ore 15.00, nell'Aula Magna Storica del Palazzo la Sapienza, si svolgerà il convegno "La giustizia internazionale", un'iniziativa in ricordo di Antonio Cassese. Nell'incontro si discuterà del volume "L'esperienza del male. Guerra, tortura, genocidio, terrorismo alla sbarra" di Antonio Cassese (Il Mulino, Bologna 2011). Interverranno Fausto Pocar, Università degli Studi di Milano e Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, e Roberto Barsotti, Università di Pisa. Introduce e coordina Antonio M. Calamia, Università di Pisa. L'iniziativa rientra nel ciclo di letture "Fare giustizia. I valori, le regole".
L'Ateneo protagonista in Argentina e Cile
Si è conclusa con successo la partecipazione della delegazione del nostro Ateneo alle fiere di Cordoba in Argentina e di Santiago in Cile.
L'afflusso di studenti allo stand è stato elevato e, in alcuni casi, superiore a quello delle altre prestigiose università presenti. Circa 400 gli studenti che hanno mostrato un concreto interesse a iscriversi a una laurea magistrale dell'Ateneo e ai quali è stata offerto un coupon d'invito con l'offerta dedicata. Tale offerta comprende una borsa di studio per la copertura biennale delle tasse universitarie, un corso di 40 ore di lingua e un servizio dedicato di orientamento ex ante e di tutoraggio in itinere.
L'Università di Pisa con questa presenza in Sud America ha, inoltre, suggellato una serie di accordi con istituzioni e università locali per favorire gli scambi di studenti e docenti nell'ambito di progetti di mobilità bilaterali con i paesi visitati.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it