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robot FACEInfluenzati da cinema e cartoni animati, quando pensiamo a un robot, viene subito in mente un umanoide di metallo o plastica, con arti dai movimenti meccanici e forme molto stilizzate. Nei laboratori dell'Università di Pisa, invece, un team di ricercatori del Centro "E. Piaggio", in collaborazione con un ricercatore statunitense, ha dato vita a un robot dalle fattezze umane, un androide di genere femminile con il volto che si ispira a quello della moglie di uno dei ricercatori coinvolti nell'esperimento, capace di riprodurre le espressioni facciali e interagire con l'uomo.

Il sistema integrato si chiama FACE (Facial Automaton for Conveying Emotions) ed è stato creato dal Faceteam, il gruppo di ricerca del Centro "E. Piaggio" diretto dal professor Danilo De Rossi, e a cui lavorano Daniele Mazzei, con il ruolo di Technical Leader, e i dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki. Lo studio dei ricercatori è partito da una domanda precisa: ora che sono realizzabili robot umanoidi con capacità sociali, come ci relazioniamo noi con queste entità? Siamo in grado di percepire le emozioni che questi cercano di trasferirci? Le accettiamo?

robot FACECome prima applicazione pratica, il sistema è stato utilizzato in collaborazione con la Fondazione Stella Maris per un esperimento condotto su bambini affetti da autismo, chiamati a interpretare le espressioni facciali del robot sotto la guida di un terapista: "I bambini vengono invitati a riconoscere le emozioni espresse dal volto della loro interlocutrice robotica, per poi imitarle", spiega Daniele Mazzei. "Con i dati raccolti dal sistema integrato – che saranno analizzati da un altro gruppo di ricercatori del Centro Piaggio guidati dall'ingegner Pasquale Scilingo - stiamo studiando le reazioni esplicite e non dei soggetti durante l'interazione con il robot. In questo modo sarà possibile fornire ai terapisti gli input necessari alla definizione e ottimizzazione del protocollo riabilitativo basato sull'imitazione e sulla reciprocità sociale ed emotiva".

robot FACEPer generare espressioni realistiche nei robot, i ricercatori hanno inventato HEFES (Hybrid Engine for Facial Expressions Synthesis), un motore di animazione facciale che riesce a riprodurre movimenti, mimiche e smorfie caratteristici di diversi stati d'animo, come paura, disgusto o stupore. "Il robot è molto funzionale a questo tipo di terapia perché permette di riprodurre in modo ripetitivo e stereotipato espressioni facciali senza rompere il connubio che c'è fra terapista e bambino, cosa che un attore non può fare", aggiunge Mazzei. "Data la natura artificiale del sistema, la comunicazione risulta nettamente semplificata e ridotta rispetto a quella umana e il soggetto affetto da autismo può concentrarsi su un numero limitato e facilmente riproducibile di espressioni emotive".

La ricerca del Centro "E. Piaggio" ha già avuto un buon riscontro sulla stampa scientifica internazionale, dove FACE è stato presentato come un sistema in grado di superare quello che all'inizio degli anni settanta fu teorizzato come "the uncanny valley principle", la sensazione di turbamento e inquietudine generati da un robot le cui sembianze sono umane, ma non abbastanza da trasmettere empatia a chi interagisce con lui, inducendo così disagio.

Foto e video del progetto sono disponibili sul sito www.faceteam.it 

Ne hanno parlato: 
Panorama
Corriere della Sera 
Nazione Pisa 
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nature SLA1Un team di ricercatori italiani e di varie nazionalità nord americane ed europee ha scoperto il legame tra SLA e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato dal professor John E. Landers del dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts con la collaborazione di due istituti scientifici di eccellenza milanesi e del contributo clinico del professor Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. Infatti, è presso il Centro per le Malattie neuromuscolari dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e dipartimento di Neuroscienze che sono stati seguiti alcuni dei casi in cui è stato possibile arrivare a questa importante scoperta che apre una nuova prospettiva nella comprensione dei meccanismi patogenetici, finora non del tutto noti, della SLA.

Alla scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, hanno contribuito in modo determinante il professor Vincenzo Silani e il dottor Nicola Ticozzi unitamente a Antonia Ratti e Cinzia Tiloca dell'IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro "Dino Ferrari", con Claudia Fallini ora all'Emory University di Atlanta e l'apporto decisivo fornito di Cinzia Gellera e Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta". La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA (Fondazione italiana di ricerca per la SLA) nell'ambito del progetto ExomeFALS.

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1.

Gabriele SicilianoL'aver fatto luce su questo nuovo meccanismo di malattia permette di aggiungere un ulteriore tassello nel mosaico dei fattori che sono alla base di questa patologia. "In tal senso - aggiunge il professor Gabriele Siciliano - il ruolo del gruppo a Pisa è stato anche quello di verificare l'influenza di possibili condizioni abitudinarie e di stile di vita, fattori considerati acquisiti, quali elementi in grado di intersecare il loro effetto patogenetico sulle componenti genetiche alla base della malattia. Tra questi, i ricercatori del dipartimento di Neuroscienze hanno puntato l'attenzione sull'esercizio fisico, già chiamato in causa a tal proposito, verificando quali possano essere i margini tra gli effetti sicuramente positivi e quelli, al contrario, che possono risultare sfavorevoli in un sistema cellulare in qualche modo indebolito dalla mutazione genetica, come appunto nella SLA. Conoscenze, queste, che potranno avere importanti implicazioni decisionali nella trattamento della malattia".

"Profilina 1 – spiega Vincenzo Silani - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che "soffocano" la cellula".

"La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge Cinzia Gellera - dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci".

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RTV38 

Firma convenzione PontederaNasce al Centro Servizi "Dente Piaggio" di Pontedera una nuova sede, dotata di un laboratorio sulla cooperazione internazionale e di una foresteria per gli ospiti stranieri. Il progetto, frutto di una convenzione sottoscritta dall'Università di Pisa e dal Comune di Pontedera, è stato presentato martedì 17 luglio 2012 dal rettore Massimo Augello e dal sindaco Simone Millozzi, alla presenza del vice direttore amministrativo dell'Ateneo pisano, Elena Perini, responsabile dell'Area delle Relazioni internazionali, e del vice sindaco di Pontedera, Massimiliano Sonetti, responsabile del Tavolo tecnico dell'Anci nazionale sulla cooperazione internazionale.

L'accordo, che avrà una durata di cinque anni, prevede che il Comune di Pontedera metta a disposizione i locali al piano terra e al primo piano dell'edificio destinato a Centro Servizi "Dente Piaggio". Al primo piano saranno allestiti un laboratorio per sviluppare i progetti di cooperazione internazionale e una foresteria destinata ad accogliere gli ospiti stranieri dell'Università di Pisa, quali docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. Al piano terra saranno invece realizzate delle aule didattiche per il corso di laurea in Infermieristica e un punto della segreteria studenti.

La collaborazione tra Università di Pisa e Comune di Pontedera si basa sulla tradizione e le esperienze nel campo della cooperazione internazionale di cui entrambi gli enti sono depositari, oltre che sulla loro volontà di valorizzare questa tematica come strumento essenziale per lo sviluppo e la convivenza tra i popoli. Su queste premesse, l'accordo mirerà a realizzare, promuovere e divulgare programmi di alta formazione e di ricerca nel settore della cooperazione internazionale, con particolare attenzione alle politiche di cooperazione decentrata. I due enti svilupperanno inoltre le attività legate al fundraising e alla ricerca dei fondi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari. Al centro delle iniziative ci sarà il laboratorio della cooperazione internazionale che, partendo da un sistema di rete tra i soggetti aderenti in Toscana ai progetti di cooperazione, renderà possibile la realizzazione di approfondimenti, scambi di esperienze, progetti di comunicazione, dibattiti, seminari e attività di ricerca sui temi attinenti la cooperazione e lo sviluppo, la conoscenza reciproca, la tolleranza, la valorizzazione delle culture, la lotta alle violenze e alle discriminazioni. Il laboratorio sarà aperto alla collaborazione di istituzioni, associazioni, fondazioni o imprese attive, impegnate o che intendono impegnarsi e collaborare sul fronte della cooperazione.

Nell'ambito dell'accordo, l'Università si impegna infine a supportare il Comune nella predisposizione di percorsi formativi finalizzati alla qualificazione delle risorse umane e del territorio e a promuovere tra i propri studenti la possibilità di svolgere tesi di laurea su argomenti della cooperazione di comune interesse.

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master Si svolge nel mese di luglio la scuola estiva promossa dalla facoltà di Medicina Veterinaria e dalla facoltà di Agraria di Pisa sui temi relativi ai prodotti alimentari, alla comunicazione e allo sviluppo rurale sostenibile. L'Università di Pisa, nell'ambito del programma Erasmus Mundus, è infatti istituzione partner nella promozione e nell'offerta didattica dell'International MSc of Rural Development Programme (IMRD).

Il master ha durata biennale, suddivisi in quattro semestri ed è condotto in partenariato con altre cinque università europee (l'Università di Gent, l'Agrocampus di Rennes, l'Università Humboldt di Berlino, l'Università di Wageningen e l'Università di Nitra).

Il programma proposto è multidisciplinare, aperto a studenti europei ed extraeuropei con l'intento di offrire l'opportunità di studiare la visione europea dello sviluppo rurale e di realizzare un'esperienza concreta dei diversi approcci del paradigma europeo.

Il modulo di specializzazione dell'Università di Pisa quest'anno si realizza con un corso dal titolo: "Exploring rural transition food issues – brochureruralebetween town and countryside, consumption and production (...north, south, west and east of the world): which sustainability?" che si svolge a Sillico, nel comune di Pieve Fosciana, Lucca, dal 30 giugno al 27 luglio 2012, e a cui parteciperanno circa 12 studenti di paesi europei ed extraeuropei.

Alle attività di competenza dell'Università di Pisa partecipano docenti e collaboratori del dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti della facoltà di Medicina Veterinaria e del dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agrosistema della facoltà di Agraria. Il corso inoltre beneficia del sostegno dell'Unione dei Comuni della Garfagnana e del GAl Garfagnana Ambiente.

Per maggiori informazioni consultare la pagina web del master: http://www.imrd.ugent.be.

Learning EnglishPassa da Pisa la formazione linguistica degli insegnanti della scuola primaria toscana. Lo scorso 27 giugno il Centro Linguistico Interdipartimentale dell'Università di Pisa ha stipulato una convenzione con l'ANSAS (l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica – ex INDIRE), in collaborazione con l'USR (Ufficio Scolastico Regionale) di Firenze, che prevede la certificazione delle conoscenze linguistiche (inglese B1) per 194 insegnanti della scuola primaria provenienti da tutta la Toscana. Le prove per la certificazione sono state precedute da seminari brevi, preparatori al superamento del test.

Il CLI di Pisa collabora con l'USR di Firenze sin dal 2005 per la formazione e la certificazione del personale docente e, nel corso degli anni, ha curato anche la formazione linguistica del personale amministrativo degli Uffici Scolastici Provinciali. Il successo reiterato di anno in anno e le manifestazioni sempre più entusiaste da parte dei corsisti hanno spinto nel 2012 l'USR (nella figura del dott. Tommaso Amerighi) ad adoperarsi non solo per far sì che tutti i corsisti della Toscana venissero convogliati su Pisa, ma anche per mantenere viva la tradizione dei seminari. Tali seminari, presenti infatti nelle precedenti edizioni, sono stati soppressi nel 2012 ovunque, tranne che in Toscana, e questo grazie anche al successo riscosso dal CLI pisano.

L'USR ha già dato notizia che anche per il 2012 sono giunte le prime manifestazioni di apprezzamento sia per l'organizzazione delle attività, che ha coinvolto tutto il personale del CLI, sia per l'operato delle insegnanti (Joanne Spataro, Jane Erkkila e Ida Brucciani) che hanno curato i seminari e la valutazione. Sono già stati avviati i lavori per la realizzazione della prossima tornata di certificazioni che dovrebbe aver luogo nel dicembre 2012.

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Docenti corsi in ingleseSono otto i corsi di laurea magistrale che l'Università di Pisa proporrà in inglese nell'anno accademico 2012-2013. Cinque sono le novità, mentre tre sono i corsi che erano già presenti lo scorso anno accademico. Sei sono ad accesso libero e due ad accesso programmato. Tre sono in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna.

Quattro corsi fanno parte dell'area di ingegneria: Aerospace Engineering, presidente Mariano Andrenucci; Computer Engineering e Embedded Computing Systems, presidente Gigliola Vaglini; Nuclear Engineering, presidente Walter Ambrosini. Tre di informatica sono legati alla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali: Computer Science, presidente Francesco Romani; Computer Science and Networking, presidente Marco Vanneschi; Business Informatics, presidente Antonio Albano. L'ultimo è di Economia: Economics, presidente Pier Mario Pacini. Nel settore economico, vi è inoltre il consolidato Master in Business Administration, diretto da Marco Allegrini, che nelle precedenti edizioni ha avuto il 90% di studenti stranieri provenienti da 38 diversi Paesi.

L'offerta didattica in inglese dell'Ateneo pisano è stata presentata giovedì 12 luglio 2012, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello, dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dai prorettori per l'Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, e per la Didattica, Paolo Mancarella, dal delegato per l'Internazionalizzazione, Marco Guidi, e dai presidenti dei corsi di laurea.

"A Pisa – ha detto il rettore – non intendiamo seguire la strada del Politecnico di Milano, che proporrà lauree magistrali interamente in lingua a partire dal 2014, anche se vogliamo incrementare la nostra offerta formativa in inglese, sia per poter attrarre più studenti e docenti dall'estero, sia per permettere ai nostri studenti di perfezionarsi nell'uso delle lingue. È questo un aspetto importante di quel percorso concreto di internazionalizzazione che è stato da subito tra gli obiettivi prioritari del programma di governo e che ci sta regalando diverse soddisfazioni. Ricordo che solo pochi giorni fa l'agenzia di rating internazionale QS ha conferito all'Università di Pisa quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi, dopo un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo, e che la "QS World University Rankings by Subject" ha classificato tra le prime 200 al mondo ben 11 delle nostre discipline, dalla fisica (che è al 49° posto nel mondo) alle lingue moderne, dalla chimica alla farmacia, dalla geografia all'informatica, dall'ingegneria chimica ed elettrica alla matematica, dalla medicina alla statistica".

corsiInglese2Il prorettore Alessandra Guidi e il delegato Marco Guidi hanno poi precisato che l'offerta formativa dell'Ateneo in inglese non si limita agli otto corsi di laurea e al master MBA, ma comprende anche segmenti di diversi corsi di laurea dei diversi settori disciplinari, semestri in lingua alle facoltà di Agraria, Lettere, Scienze MFN e Veterinaria, summer school a Lettere, Medicina, Scienze MFN e Veterinaria.

Il prorettore per la Didattica, Paolo Mancarella, ha infine ricordato che anche per quanto riguarda i corsi di laurea magistrale in lingua inglese, come per tutti gli altri, i termini normali per procedere con l'immatricolazione vanno dal 30 luglio al 31 dicembre, ma che per verificare tempistiche e modalità è sempre consigliabile consultare i siti dei singoli corsi".

Questo il dettaglio dei corsi di laurea magistrale:

- Aerospace Engineering (www.spaceatdia.org), presidente Mariano Andrenucci.
Il corso, già esistente, è ad accesso libero: per le iscrizioni, gli studenti comunitari seguono le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa, mentre sono già stati selezionati 12 studenti non comunitari.
Lezioni: da metà settembre.

- Computer Engineering (http://ce.iet.unipi.it/mce/index.php/en/), presidente Gigliola Vaglini.
Il nuovo corso è ad accesso libero: per le iscrizioni, gli studenti comunitari seguono le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa, mentre sono già stati selezionati 3 studenti non comunitari.
Lezioni: da metà settembre.

- Embedded Computing Systems (http://ce.iet.unipi.it/mecs/index.php/en/), presidente Gigliola Vaglini.
Il nuovo corso, in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, è ad accesso programmato: gli studenti comunitari possono presentare la domanda di partecipazione al concorso entro il 3 agosto, mentre sono già stati selezionati 5 studenti non comunitari.
Lezioni: da metà settembre.

- Nuclear Engineering (http://younuclear.ing.unipi.it/), presidente Walter Ambrosini.
Il nuovo corso è ad accesso libero: per le iscrizioni, gli studenti seguono le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa.
Lezioni: da metà settembre.

- Computer Science (http://compass2.di.unipi.it/didattica/wif18/), presidente Francesco Romani, coordinatore Gian Luigi Ferrari.
Il nuovo corso è ad accesso libero: per le iscrizioni, gli studenti seguono le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa.
Lezioni: da metà settembre.

- Computer Science and Networking (http://compass2.di.unipi.it/didattica/win18/, http://mcsn.sssup.it), presidente Marco Vanneschi.
Il corso, già attivo dall'anno accademico 2009-2010 in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, è ad accesso programmato: gli studenti comunitari possono presentare la domanda di partecipazione al concorso entro il 22 agosto, mentre sono già stati selezionati 15 studenti non comunitari.
Lezioni: da metà settembre

- Business Informatics (http://compass2.di.unipi.it/didattica/wea18), presidente Antonio Albano.
Il nuovo corso è ad accesso libero: gli studenti devono presentare domanda di ammissione e, se selezionati, seguire le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa.
Lezioni: da metà settembre.

- Economics (www.mse.ec.unipi.it), presidente Pier Mario Pacini.
Il corso, già attivo dallo scorso anno in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, è ad accesso libero: gli studenti devono presentare domanda di ammissione e, se selezionati, seguire le scadenze degli altri corsi dell'Università di Pisa.
Lezioni: da metà settembre.

- Master in Business Administration (http://mba.master.unipi.it), diretto da Marco Allegrini.
Il corso, già attivo da tre anni, prevede un massimo di 35 allievi: per la presentazione delle domande di iscrizione, gli studenti avranno tempo fino al 30 ottobre 2012.
Lezioni: gennaio 2013 – gennaio 2014.

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"L'Università che non ti aspetti, ma che aspettavi" è quella del Servizio di Ascolto dell'Ateneo pisano che, grazie alla creatività di tre studenti, si presenta adesso con un look tutto nuovo. Con un concorso cofinanziato dall'ANCI, l'Università di Pisa ha premiato lo slogan, il logo e la foto, proposti rispettivamente da Sophie Salvadori, Marta Volpi e Matteo De Pace, che andranno a rinnovare la campagna di comunicazione del Servizio di Ascolto, tesa a diffondere maggiormente fra gli studenti la conoscenza di questa opportunità di sostegno per vivere con maggior consapevolezza e serenità la propria esperienza universitaria.

Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta la mattina dell'11 luglio in rettorato, erano presenti Rosalba Tognetti, prorettore agli studenti, Paolo Mancarella, prorettore alla Didattica, e i membri della commissione giudicatrice Luigi Rivetti, Maria Tognini e Roberta Filidei. I tre ragazzi, selezionati tra gli oltre 500 studenti che hanno partecipato alla competizione, si sono aggiudicati un premio di 1.000 euro ciascuno. Con lo slogan, la foto e il logo vincitori del concorso è stato creato un manifesto che sarà adesso distribuito nelle varie sedi universitarie, nelle aule studio e nei luoghi maggiormente frequentati da studenti.

Il Servizio di Ascolto, ormai da diversi anni coadiuva, tramite colloqui individuali con le psicologhe, gli studenti che nella propria esperienza universitaria si trovano a vivere momenti di disagio e di difficoltà. Il Servizio promuove inoltre iniziative che agevolano gli studenti nel loro percorso anche tramite il potenziamento del metodo di studio e la gestione dell'ansia.

Il concorso, cofinanziato dall'ANCI con risorse messe a disposizione dal Ministero della Gioventù, è stato bandito nell'ambito del progetto "Pisa città per gli studenti universitari" promosso dal Comune in collaborazione con l'Università, l'Azienda per il Diritto allo Studio e l'associazione giovanile "Memoria delle Radici" per migliorare la qualità della vita degli studenti universitari. Tra le iniziative in corso, l'ampliamento della rete wi-fi cittadina, tariffe agevolate per trasporti, concerti e spettacoli teatrali, realizzazione di spazi e "aule studio" all'aperto nei punti in cui è assicurata la copertura wi-fi, la creazione di un portale per favorire l'incontro fra domanda e offerta di alloggi per studenti e iniziative a sostegno della creatività studentesca.

Tutto è iniziato nel 2003 quando, a seguito del rifacimento dell'impianto di irrigazione del prato da parte dell'Opera della Primaziale, sono emersi i resti archeologici di una piazza fino ad allora sconosciuta. Con ritrovamenti che vanno dall'età romana all'età contemporanea, passando per il Medioevo, gli archeologi hanno potuto tracciare un quadro più preciso dei periodi, delle attività e della vita nell'area della piazza, prima che diventasse la "Piazza dei Miracoli". Con alcune scoperte sorprendenti: i resti di una cattedrale del X secolo, la cui costruzione fu interrotta per lasciare spazio al progetto dell'imponente Duomo, un edificio più adatto "ad esaltare la grandezza di Pisa".

Gli scavi, partiti da motivazioni di tutela, sono stati indirizzati verso l'obiettivo scientifico di trovare risposte agli interrogativi e alle interpretazioni controverse suscitati dalle operazioni di scavo intraprese negli anni Cinquanta del Novecento. Intanto è più chiaro il quadro della Pisa romana: gli scavi hanno permesso di confermare la presenza di domus dal I secolo a.C., quando l'area dell'attuale piazza era l'ingresso alla città dalla parte del mare. Si sono definiti meglio l'estensione degli edifici e caratteri costruttivi e decorativi eccezionalmente durevoli: è un progresso di questa ricerca infatti l'aver documentato la sopravvivenza di quei complessi abitativi per almeno cinque secoli. Altrettanto nuovo per l'archeologia di Pisa è il passaggio successivo, quando nel periodo tardoantico (V-VI secolo d.C.) quelle abitazioni non cessano di essere spazi d'uso per la vita: una vita precaria ai nostri occhi, perché legata a un'edilizia basata sul legno, e che prosegue quando cominciano a comparire alcuni nuclei di tombe, inizio della riconversione del luogo a spazio religioso.

È del VII secolo la tomba longobarda in un imponente cassone in pietra, fortunatamente intercettata presso il Battistero, anch'essa riusata, ma salvando i resti della deposizione primaria di un personaggio di alto rango con preziosi elementi dell'abbigliamento tra i quali è una rara fibbia in argento con l'iscrizione del nome del proprietario, Cipriano, e di Mauro, l'orefice autore dell'oggetto.

La novità più eclatante è tuttavia l'identificazione della cattedrale fino ad oggi sconosciuta, perché taciuta dalle fonti: un edificio a tre navate, con abside e cripta decorata da intonaci dipinti, databile alla fine del X secolo e forse mai compiuto. La pianta ricostruita mostra un edificio piccolissimo in confronto alla Cattedrale romanica che nel giro di neppure un secolo lo sostituisce.

Oggi i risultati degli scavi sono stati pubblicati in "Archeologia in Piazza dei Miracoli" (Felici Editore), un volume che raccoglie quella parte del lavoro degli archeologi, assai meno visibile, ma indispensabile, che consiste nell'elaborazione dei dati post-scavo. Sono serviti circa tre anni e quaranta studiosi, nella maggior parte formati nell'Università di Pisa, ma anche l'intervento di restauratori dell'Opera della Primaziale e della Soprintendenza di Firenze, disegnatori, fotografi, coordinati da Emanuela Paribeni, già funzionario responsabile degli scavi nella Piazza, e da Antonio Alberti che li ha diretti sul campo. Il volume è arricchito anche dai contributi di Gabriella Garzella, Stefano Bruni, Adriano Maggiani, Sauro Gelichi, noti studiosi della Pisa etrusca, romana e medievale.

Un robot terrestre per combattere le piante infestanti. E' questa l'ultima frontiera su cui sta lavorando il dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema dell'Università di Pisa nell'ambito del progetto europeo RHEA (Robot fleets for Higly Effective Agriculture and forestry management). "Il progetto quadriennale RHEA – spiega Andrea Peruzzi professore di Meccanica agraria dell'Ateneo pisano – è partito nel 2010 e punta alla realizzazione di una flotta di robot per la gestione sostenibile e mirata delle colture agrarie con l'obiettivo di ridurre del 75% l'uso dei fitofarmaci chimici di sintesi rispetto alla situazione attuale".

Dunque una sorta di "esercito verde", unico nel suo genere, che sarà composto da unità aeree e terrestri che dovranno operare in stretto contatto scambiandosi dati e informazioni. Ci sono i robot aerei, dei "droni" volanti a quattro eliche, indispensabili per le prime ricognizioni. Di forma circolare, possono portare un carico di 2 kg, e sono dotati di GPS e di fotocamera. Il loro compito è di acquisire alcune informazioni di base, come ad esempio localizzare le aree in cui le malerbe sono più concentrate, per pianificare poi le azioni delle unità che operano sul suolo. A quel punto entreranno in azione tre tipologie di robot terrestri destinati ad operare in altrettanti scenari: il diserbo chimico del frumento, il diserbo non chimico del mais e la distribuzione di insetticidi su olivo. Anche queste macchine saranno equipaggiate con GPS e fotocamere per valutare il grado di copertura delle infestanti e distinguere le malerbe dalle colture così da effettuare interventi "mirati" ed efficienti.

"Qui al Centro Interdipardimentale di Ricerche Agro-Ambientali "E. Avanzi" e al Dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema – continua il professor Peruzzi – stiamo lavorando alla realizzazione di un'operatrice autonoma per il controllo delle infestanti del mais in grado di operare trattamenti meccanici, termici (pirodiserbo)". La "mission" della macchina sarà pianificata mediante un apposito software capace di elaborare sia i dati registrati dalle unità aeree sia le informazioni acquisite in base a "conoscenze pregresse" (esperienza dell'agricoltore, Database GIS, rilievi fotografici effettuati da un unità autonoma aerea mobile.). Il robot sarà inoltre dotato di un proprio sistema di visione artificiale, costituito da una fotocamera e da un software dedicato per il rilevamento della fila della coltura per evitare di danneggiare le piante di mais.

Oltre all'Università di Pisa, collaborano al progetto RHEA altri 14 partner europei, tra atenei, centri di ricerca, società spin-off e ditte private. La chiave dell'agricoltura futura è infatti la multidisciplinarietà con un mix di competenze diverse come l'ingegneria elettronica, la robotica, l'informatica, l'agronomia, la meccanica agraria e le telecomunicazioni. "E' un filone di ricerca – conclude Andrea Peruzzi - su cui, negli ultimi anni, sta puntando molto anche l'Unione Europea: macchine tecnologicamente avanzate per una gestione sostenibile dell'agroecosistema. Da questo punto di vista il progetto RHEA rappresenta una proposta concreta di applicazione dell'agricoltura di precisione alla difesa dei vegetali con l'obiettivo di ridurre sensibilmente l'impiego di agrofarmaci".

A pochi giorni dall'annuncio della scoperta della 'particella di Dio' al CERN di Ginevra dove i fisici che si sono formati a Pisa hanno svolto un ruolo da protagonisti, arriva dal "QS World University Rankings by Subject" un altro riconoscimento dell'alta qualità dell'offerta formativa dell'Ateneo pisano: per l'agenzia che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da due anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari, Pisa è 49° nel mondo nel settore della "Fisica e Astronomia", risultando al primo posto tra le università italiane. Ma non solo: Pisa ottiene un'ottima classificazione per altre 10 discipline, piazzandosi tra il 100° e 150° posto al mondo nelle "Lingue moderne", e occupando tra la 150° e il 200° posizione nei settori della Chimica, della Farmacia, della Geografia, dell'Informatica, dell'Ingegneria chimica, dell'Ingegneria elettrica ed elettronica, della Matematica, della Medicina e della Statistica.

La valutazione dei QS Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione e conferma l'eccellenza dell'Università di Pisa nei diversi settori. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Ateneo nelle discipline scientifiche, i "ranking by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e delle scienze sociali ed economiche.

Poche settimane fa, l'Università di Pisa aveva ricevuto, ancora dall'agenzia QS, un'ottima valutazione dopo un approfondito audit sulle sue principali attività: Pisa era stata valutata un Ateneo a "quattro stelle", con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi.

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