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Sono arrivati in 37 e a settembre saranno raggiunti da altri 30 ragazzi che dal Brasile frequenteranno per sei mesi o un anno l'Università di Pisa. Tutto questo grazie al programma "Scienza senza Frontiere", un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliano avviato dalla presidente Dilma Roussef nel 2011, che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. I ragazzi appena arrivati a Pisa si iscriveranno ai corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agronomia e farmacia dell'Ateneo pisano e, nel mese di agosto, saranno ospitati alla residenza dei Praticelli.

L'Università di Pisa, insieme ad altri 10 atenei italiani, è stata scelta come meta di studio e di ricerca dal governo brasiliano per favorire la formazione e la ricerca dei propri giovani e tentare di integrare il proprio sistema della ricerca e del sapere ai più consolidati network internazionali. Il programma "Scienza Senza Frontiere" è coordinato da CAPES e CNPq, le Agenzie governative brasiliane che si occupano del rafforzamento delle competenze del sistema universitario e della ricerca brasiliani, e si concentra su mobilità prevalentemente di breve e medio periodo, con lo scopo di finanziare esperienze all'estero di giovani brasiliani che tornino poi presso le università di origine per completare gli studi e ottenere il titolo finale.

Attraverso il coinvolgimento dell'Ambasciata Brasiliana in Italia, CAPES e CNPq hanno individuato un certo numero di università e centri di ricerca italiani con cui sviluppare uno specifico schema di mobilità all'interno di "Scienza senza Frontiere". Il progetto è strategico per l'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, soprattutto per stabilire nuovi contatti anche ai fini della partecipazione a progetti di ricerca internazionali. La mobilità verso l'Ateneo pisano coinvolgerà tutti e tre i livelli della formazione universitaria e presto arriveranno anche dottorandi e post-doc.

Brasiliani Thirty seven students from Brazil have just arrived, and another thirty will join them in September in order to attend the University of Pisa for six months or for a year. All this is thanks to the "Science without Frontiers" programme, a large scale initiative for mobility and for the internationalisation of the Brazilian university and research system inaugurated by President Dilma Roussef in 2011. The programme aims at giving more than 75.000 young Brazilians the chance to experience of study and research abroad. The students coming to Pisa will enrol in the degree programmes in Engineering, Medicine, Veterinary Medicine, Agricultural Sciences and Pharmacology of the University of Pisa. During the month of August they will stay at the Praticelli Residence.

The University of Pisa, along with another 10 Italian Universities, has been chosen by the Brazilian government to host the students in order to enhance their study and research experience and to integrate the Brazilian research and higher education system more closely in consolidated international networks. The "Sciences without Frontiers" programme is coordinated by CAPES and CNPq, the Brazilian government's agencies responsible for strengthening the competences of the country's university and research system. It concentrates on short and medium term mobility in order to fund the studies abroad of Brazilian young people who will return to their home universities to complete their studies and obtain their degrees.

logoScienzasenzaFrontieraThough the Brazilian embassy in Italy, the CAPES and CNPq Agencies selected a certain number of Italian universities and research centres with which to develop a special mobility scheme within the "Science without Frontiers" programme. Participation in this initiative is linked to the University of Pisa's internationalisation strategy, which includes establishing new contacts with an eye to participation in international research projects. Mobility towards the University of Pisa involves students of all three levels of higher education: soon doctoral students and post-doctoral fellows will arrive.

Badia Pozzeveri 2012Si sta concludendo in questi giorni a Badia Pozzeveri (Altopascio) la seconda campagna di scavi della Field School archeologica organizzata dall'Università di Pisa e dalla Ohio State University (USA) sul sito dell'antica Abbazia di San Pietro di Pozzeveri. I risultati preliminari degli scavi sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta dal direttore scientifico Gino Fornaciari e da Alessandra Guidi, prorettore all'internazionalizzazione dell'Università di Pisa. Le fasi di scavo hanno portato alla luce svariate fasi sepolcrali comprese tra l'XI e il XIX secolo, tra cui un cimitero del '700 destinato ai bambini, noto in Toscana come "paradisino", e hanno portato a una scoperta rara e inaspettata: una fossa per la gettata delle campane risalente alla fine del XVIII secolo, in cui sono ancora ben visibili le impronte degli stampi per la fusione del bronzo.

gruppo Badia Pozzeveri 2012Dopo gli scavi condotti a giugno da quattordici studenti del master di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense, organizzato dalle università di Pisa, Milano e Bologna, sono 26 gli studenti americani (laureandi, laureati e dottorandi) provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada che hanno partecipato alla Field School di luglio. Durante il loro soggiorno in Italia sono stati seguiti da un'equipe di archeologi e antropologi, italiani e stranieri, supervisionati dal professor Gino Fornaciari (Università di Pisa) e dal professor Clark Spencer Larsen (Ohio State University). All'attività sul campo, distribuita in quattro aree di scavo di circa 70 mq ciascuna, sono stati affiancati tre laboratori distinti a cui hanno preso parte tutti gli studenti. Una collaborazione col dipartimento di Scienze della Terra (Adriano Ribolini e Monica Bini) ha permesso di affrontare la lettura, con metodi non invasivi (georadar), del deposito archeologico.

Badia Pozzeveri 2012Le tombe più antiche sono emerse nell'area a contatto con l'abside e con il transetto nord. È stato nella porzione est dell'area, vicino al campanile, che è stato individuato il cimitero destinato ai bambini, che ha restituito diverse inumazioni infantili ben conservate di fine '700. Al di sotto delle tombe infantili stanno emergendo dei tagli allungati, riempiti da abbondanti strati di calce, che preannunciano la presenza di sepolture "da catastrofe" dovute ad episodi di morte collettiva. Nell'area di fronte alla facciata è stata inoltre scavata una tomba di famiglia risalente al XII-XIII secolo, probabilmente destinato a i membri di una famiglia di ricchi laici, benemeriti nei confronti dell'Abbazia di San Pietro. Infine, l'area di scavo a nord della chiesa ha permesso di individuare i resti di un loggiato del XIII secolo che si impostava a ridosso del chiostro dell'abbazia e che è stato abbandonato nella seconda metà del XV secolo.

scavi Badia Pozzeveri 2012Attraverso la redazione di un diario giornaliero italiano/inglese sul sito www.paleopatologia.it è stato possibile promuovere la conoscenza archeologica del sito, e informare giorno dopo giorno gli interessati delle scoperte effettuate. Numerosi visitatori hanno poi potuto assistere direttamente agli scavi in corso, dal momento che è stato allestito in loco un percorso di visita attrezzato. L'abbazia di Pozzeveri si trova infatti sul tracciato principale della via Francigena, l'arteria medievale che collegava il nord Europa a Roma, riscoperta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di camminatori e pellegrini.

Il progetto di scavo, reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Altopascio, è stato promosso dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

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Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it 
Tirreno Lucca 
PisaInformaFlash.it 
GazzettadiLucca.it  
GoNews.it 

Studenti brasilianiSono arrivati in 37 e a settembre saranno raggiunti da altri 30 ragazzi che dal Brasile frequenteranno per sei mesi o un anno l'Università di Pisa. Tutto questo grazie al programma "Scienza senza Frontiere", un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliano avviato dalla presidente Dilma Roussef nel 2011, che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. I ragazzi appena arrivati a Pisa si iscriveranno ai corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agronomia e farmacia dell'Ateneo pisano e, nel mese di agosto, saranno ospitati alla residenza dei Praticelli.

L'Università di Pisa, insieme ad altri 10 atenei italiani, è stata scelta come meta di studio e di ricerca dal governo brasiliano per favorire la formazione e la ricerca dei propri giovani e tentare di integrare il proprio sistema della ricerca e del sapere ai più consolidati network internazionali. Il programma "Scienza Senza Frontiere" è coordinato da CAPES e CNPq, le Agenzie governative brasiliane che si occupano del rafforzamento delle competenze del sistema universitario e della ricerca brasiliani, e si concentra su mobilità prevalentemente di breve e medio periodo, con lo scopo di finanziare esperienze all'estero di giovani brasiliani che tornino poi presso le università di origine per completare gli studi e ottenere il titolo finale.

logo Scienza senza FrontieraAttraverso il coinvolgimento dell'Ambasciata Brasiliana in Italia, CAPES e CNPq hanno individuato un certo numero di università e centri di ricerca italiani con cui sviluppare uno specifico schema di mobilità all'interno di "Scienza senza Frontiere". Il progetto è strategico per l'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, soprattutto per stabilire nuovi contatti anche ai fini della partecipazione a progetti di ricerca internazionali. La mobilità verso l'Ateneo pisano coinvolgerà tutti e tre i livelli della formazione universitaria e presto arriveranno anche dottorandi e post-doc.

 

 
 

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Ne hanno parlato: 
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La squadra corse dell'Università di Pisa scende in pista con la nuova monoposto sul circuito di Hockenheim: dal 31 luglio al 4 agosto i 15 ragazzi dell'E-team, capitanati da Andrea Mascellani, saranno impegnati nella settima edizione della Formula Student Germany (FSG), dove si misureranno 110 squadre provenienti da 20 paesi diversi. A pochi giorni dalla presentazione della nuova vettura - la ET5 - i ragazzi sono volati in Germania per competere nelle gare della FSC, la Formula Student Combustion, che quest'anno sarà trasmessa in live streaming, con commento in inglese, sul sito ufficiale www.formulastudent.de. Nelle varie prove che compongono la FSC, il team pisano si confronterà con altri 77 team, di cui tre italiani, provenienti dalle università di Roma La sapienza, Padova e Viterbo.

Le giornate di Hockenheim partiranno con l'insediamento ai box e l'ispezione tecnica da parte di giudici che, con alcune prove, dovranno verificare se la macchina è a norma di regolamento: la monoposto deve frenare bloccando le quattro ruote, non deve fare troppo rumore e, inclinata a 60 gradi, non deve perdere liquidi. Da giovedì la ET5 sarà poi impegnata nella gara vera e propria, che consiste in due parti: la prima è la parte statica, in cui la macchina si deve presentare davanti a una commissione di esperti che verificano il progetto tecnico, l'analisi di costi e il business plan che i ragazzi devono elaborare ipotizzando che la macchina venga messa in produzione.

Venerdì, sabato e domenica le vetture universitarie saranno invece chiamate a confrontarsi nella parte dinamica, con quattro gare specifiche molto spettacolari: la prova su pista bagnata, la prova di accelerazione su 75 metri, un giro secco del circuito e infine la Endurance, la gara dinamica vera e propria in cui gareggeranno 3-4 macchine alla volta, con sorpassi regolamentati. Sulla pagina YouTube della Formula Student Germany sono disponibili i video delle gare dello scorso anno.

In bocca al lupo, dunque, al team dell'Università di Pisa che a settembre sarà poi impegnata nella Formula SAE Italy sul circuito di Varano de' Melegari (PR).

Sarà l'Università di Pisa a ospitare il X convegno annuale del CODAU, l'organismo che riunisce i direttori amministrativi e i dirigenti degli atenei italiani. L'appuntamento, che si terrà a Calambrone dal 20 al 22 settembre 2012, mira ad approfondire la riflessione su un tema cruciale per il futuro del sistema universitario del nostro Paese, quello dell'autonomia, partendo dal quesito che dà il titolo all'incontro: "Finita la stagione dell'autonomia?". Dopo essersi affermato all'inizio degli anni '90 e aver avuto un'applicazione estensiva per oltre un decennio, questo principio sta conoscendo da qualche anno una fase regressiva, legata sia alla rigidità della legislazione in campo universitario che ai limiti imposti dalla difficile congiuntura economica attraversata dal Paese. Rettori, direttori amministrativi e dirigenti si confronteranno dunque per capire se si può ancora parlare di autonomia e quale spazio ci può essere per questo valore all'interno di un modello di università in rapida e profonda trasformazione.

La tre giorni pisana vedrà come protagonisti i massimi rappresentanti del mondo universitario italiano, dal presidente della CRUI, Marco Mancini, a quelli di CUN, Andrea Lenzi, e ANVUR, Stefano Fantoni, fino al direttore generale del MIUR, Daniele Livon. Interlocutori di prestigio saranno l'ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, che sarà intervistato dal caporedattore del TG3 Toscana, Franco De Felice, sul tema "Globalizzazione, Stato e Università", e l'ex ministro Giulio Tremonti, che parteciperà alla tavola rotonda finale su "L'università standardizzata, l'università autonoma... comunque in cambiamento". All'iniziativa parteciperà anche il vice presidente della Regione Toscana, Stella Targetti. Per la prima volta, infine, al convegno del CODAU sarà presente una delegazione dell'associazione che raggruppa i dirigenti delle università europee, l'Heads University Management Administration Network Europe ("Humane").

"Siamo particolarmente soddisfatti di poter ospitare il X convegno del CODAU – ha commentato il direttore amministrativo dell'Ateneo pisano, Riccardo Grasso – e di poter tornare a discutere del tema dell'autonomia universitaria, già affrontato nei precedenti appuntamenti, rilanciando l'importanza di questo principio nella costruzione dell'università del futuro. L'incontro servirà poi per fare il punto sul processo di cambiamento in atto nel sistema universitario italiano, in cui l'Università di Pisa è all'avanguardia con scelte innovative e coraggiose che hanno riguardato il nuovo Statuto, la governance e l'assetto organizzativo della nostra istituzione".

Il parto gemellare nell'asino è un evento raro e la sopravvivenza di entrambi i puledri lo è ancora di più. Per la prima volta questo evento si è verificato per ben due volte, nello stesso allevamento e a distanza di poco più di un'ora, coinvolgendo tre studentesse della facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Pisa. Il fatto è accaduto la notte dello scorso 28 giugno presso l'allevamento di Asini dell'Amiata delle Bandite di Scarlino, a Puntone di Scarlino (GR), azienda pilota per la produzione di latte d'asina.

Giulia, Silvia e Costanza stavano svolgendo il tirocinio e la parte sperimentale della tesi di laurea presso l'allevamento, quando si sono ritrovate il compito di accudire i quattro puledri neonati, di cui due deboli e a forte rischio di non sopravvivere. Le ragazze non hanno avuto dubbi, si sono trasferite dalla camera da letto alla stalla, hanno messo i sacchi a pelo sulle presse di paglia e non hanno lasciato più gli asinelli finché tutti non sono stati fuori pericolo.

Il parto dell'asina, più di quello della cavalla, è un evento che si svolge nella stragrande maggioranza dei casi senza complicazioni. Quando però qualcosa va storto e si verifica una distocia (parto difficile, non fisiologico), il tempo per salvare la vita del puledro è brevissimo, al massimo 30 minuti. Nel caso di una gravidanza gemellare, i rischi sono sempre molto alti perché può succedere che i due puledri si affaccino contemporaneamente al canale del parto ostacolandosi a vicenda e rischiando la morte per asfissia; inoltre, anche in caso di nascita di entrambi i puledri vivi, di solito uno dei due è molto più piccolo e meno maturo dell'altro, per cui soccombe nei primi giorni di vita.

Questo non è successo ai quattro puledri nati a Scarlino grazie alle cure di tre studentesse di Pisa. Adesso i puledri hanno quasi un mese di vita e sgambettano felici sotto gli ulivi con le loro madri. Una bella storia: un'azienda pilota per la produzione di latte d'asina per la nutrizione dei bambini allergici a quello vaccino, tre studentesse entusiaste che hanno saputo mettere in pratica quello che era stato loro insegnato, due asine e quattro asinelli.

Uno studio interdisciplinare realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa, appena pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica "Brain and Language", ha dimostrato che la rappresentazione e l'organizzazione dei concetti di evento nel cervello umano sono connesse con la proprietà degli eventi di essere provvisti di un punto finale. Usando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), Domenica Romagno, ricercatrice presso il Dipartimento di Linguistica "T. Bolelli", insieme ai colleghi Emiliano Ricciardi e Giuseppina Rota, del Laboratorio di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, diretto dal Prof. Pietro Pietrini, che ha guidato il progetto, ha esaminato la risposta neuronale di ventidue volontari sani mentre leggevano sequenze di verbi del tipo di morire e arrivare, cioè telici, o del tipo di camminare e parlare, cioè atelici, e ha osservato che il giro medio temporale sinistro (left MTG), un'area cerebrale associata alla rappresentazione degli eventi e al processamento dei verbi, risponde preferibilmente alla categoria telico.

La ricerca pisana dimostra, per la prima volta, che il cervello umano distingue implicitamente gli eventi telici, che comportano uno stato finale, dagli eventi atelici, senza fine o mutamento di stato. Tale distinzione deve aver giocato un ruolo importante nell'evoluzione del cervello e del sistema cognitivo umani: riconoscere la differenza fra inseguire la preda (atelico) e catturare la preda (telico) è cruciale per la sopravvivenza, poiché soltanto l'evento telico consente al predatore di raggiungere il suo obiettivo. Distinguere fra gli eventi che possono continuare indefinitamente nel tempo e quelli che, invece, conducono necessariamente a una fine o a un mutamento di stato è indispensabile per rispondere con successo alle richieste sociali e ambientali attraverso la selezione di comportamenti adeguati. Non sarà un caso che la telicità sia una delle proprietà più pervasive nelle lingue umane, e abbia effetti importanti sull'organizzazione, il mutamento e l'acquisizione dei sistemi linguistici.

"La capacità di distinguere fra eventi telici ed eventi atelici dipende dalla capacità di misurarne i confini e, pertanto, di darne una delimitazione spazio-temporale", spiega il professor Pietrini. "La rappresentazione cognitiva di tale delimitazione è condizione indispensabile per il senso della nostra finitudine, forse l'unico tratto veramente caratteristico di noi umani rispetto agli altri animali. Eventi come morire e arrivare, ad esempio, implicano necessariamente un punto finale specificato, oltre il quale l'evento non continua, e senza il quale l'evento non sussiste: se del morire non si raggiunge la fine, nessuno può dirsi morto. Viceversa, eventi come camminare e parlare sono continui e non delimitati, non implicano, infatti, il raggiungimento di un punto finale, né un mutamento di stato: se ieri stavo camminando nel parco e un amico ha interrotto l'evento, può dirsi che io ieri ho camminato nel parco; ma se ieri stavo morendo e un medico ha interrotto l'evento, non può dirsi che io ieri sono morto".

Quest'anno "Matricolandosi" vola in alto: lunedì 30 luglio partono le immatricolazioni all'Università di Pisa e insieme apre le porte "Matricolandosi", il centro di servizi e portale web che fa ormai parte della tradizione dell'Ateneo nel settore dei servizi offerti agli studenti. Con una bella novità: al centro immatricolazioni di via Buonarroti stazionerà una mongolfiera griffata "Matricolandosi", che servirà da punto di orientamento per i ragazzi che arriveranno in città per iscriversi, compresi quelli stranieri che saranno accolti dal servizio "Welcome International Students".

Nato nel 2004, "Matricolandosi" è sempre molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea tutte le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione, fino alla consegna in tempo reale del libretto universitario. Senza dimenticare la sua capacità di rinnovarsi: il centro per le immatricolazioni propone ogni anno iniziative che vanno incontro alle esigenze degli utenti, soprattutto di quelli che provengono da fuori regione. Come già lo scorso anno, "Matricolandosi" ti porta in città: dopo le biciclette del 2011, grazie alla collaborazione con la Renault, studenti e genitori avranno a disposizione tre auto elettriche, che potranno essere utilizzate gratuitamente per raggiungere la facoltà di interesse, per recarsi in banca a perfezionare il pagamento delle tasse o, più semplicemente, per prendere un primo contatto con la città. Le iniziative rientrano nelle attività promosse dall'Ateneo a favore della mobilità sostenibile.

Il punto sulle attività predisposte in vista dell'avvio delle immatricolazioni è stato fatto giovedì 26 luglio, a Palazzo Vitelli, dal rettore Massimo Augello, dal prorettore per gli Studenti Rosalba Tognetti, dal prorettore per l'Internazionalizzazione Alessandra Guidi, dal direttore amministrativo Riccardo Grasso, dal dirigente dell'Area servizi per la didattica Mauro Bellandi e dal responsabile dell'Ufficio studenti Luigi Rivetti. Alla presentazione è intervenuto anche Antonio Camardo della Renault Clas, responsabile veicoli elettrici per le province di Livorno e Pisa.

Già da ora, sul portale "Matricolandosi" (www.unipi.it/matricolandosi) sono disponibili tutte le informazioni relative all'offerta didattica, alle scadenze e alle modalità di immatricolazione, oltre a notizie sulle tasse universitarie e sulle borse di studio, con la relativa modulistica. In particolare, attraverso il sito si potrà scegliere il corso di studio ad accesso libero, iscriversi ai concorsi per l'ammissione ai corsi ad accesso programmato, (la scadenza per iscriversi a quello di Medicina e Chirurgia è il 3 agosto), e iscriversi ai test di valutazione organizzati dalle facoltà.

Come immatricolarsi:

Per le immatricolazioni ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, i termini vanno dal 30 luglio al 1 ottobre. Dopo tale data, e fino al 31 dicembre, sarà sempre possibile perfezionare l'immatricolazione con il pagamento di un'indennità di mora crescente, mentre non sarà più possibile immatricolarsi dopo il 31 dicembre. La registrazione può avvenire via web attraverso il portale "Matricolandosi", ma deve essere completata portando al Centro, o in una sede decentrata della segreteria studenti, una foto formato tessera; una fotocopia di un documento d'identità valido; la ricevuta del pagamento della prima rata delle tasse universitarie di 407 euro, oppure la ricevuta di richiesta di borsa di studio DSU nel caso in cui si posseggano i requisiti necessari; una marca da bollo da 14,62 euro. Per chi intende immatricolarsi con borsa di studio, è operativo lo sportello unico all'Azienda regionale per il Diritto allo studio universitario di Piazza dei Cavalieri.

Il Centro "Matricolandosi", che si trova in via Buonarroti, resterà aperto fino al 12 ottobre, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì, ore 10-12 nel periodo tra 30 luglio e 3 agosto; ore 9-12 nel periodo tra 20 agosto e 12 ottobre. Sarà chiuso dal 6 al 17 agosto.

Martedì, 31 Luglio 2012 11:09

L'ET5 in gara sul circuito di Hockenheim

Formula Student GermanyLa squadra corse dell'Università di Pisa scende in pista con la nuova monoposto sul circuito di Hockenheim: dal 31 luglio al 4 agosto i 15 ragazzi dell'E-team, capitanati da Andrea Mascellani, saranno impegnati nella settima edizione della Formula Student Germany (FSG), dove si misureranno 110 squadre provenienti da 20 paesi diversi.

A pochi giorni dalla presentazione della nuova vettura - la ET5 - i ragazzi sono volati in Germania per competere nelle gare della FSC, la Formula Student Combustion, che quest'anno sarà trasmessa in live streaming, con commento in inglese, sul sito ufficiale www.formulastudent.de. Nelle varie prove che compongono la FSC, il team pisano si confronterà con altri 77 team, di cui tre italiani, provenienti dalle università di Roma La sapienza, Padova e Viterbo.

Le giornate di Hockenheim partiranno con l'insediamento ai box e l'ispezione tecnica da parte di giudici che, con alcune prove, dovranno verificare se la macchina è a norma di regolamento: la monoposto deve frenare bloccando le quattro ruote, non deve fare troppo rumore e, inclinata a 60 gradi, non deve perdere liquidi. Da giovedì la ET5 sarà poi impegnata nella gara vera e propria, che consiste in due parti: la prima è la parte statica, in cui la macchina si deve presentare davanti a una commissione di esperti che verificano il progetto tecnico, l'analisi di costi e il business plan che i ragazzi devono elaborare ipotizzando che la macchina venga messa in produzione.

ET5Venerdì, sabato e domenica le vetture universitarie saranno invece chiamate a confrontarsi nella parte dinamica, con quattro gare specifiche molto spettacolari: la prova su pista bagnata, la prova di accelerazione su 75 metri, un giro secco del circuito e infine la Endurance, la gara dinamica vera e propria in cui gareggeranno 3-4 macchine alla volta, con sorpassi regolamentati. Sulla pagina YouTube della Formula Student Germany sono disponibili i video delle gare dello scorso anno.

In bocca al lupo, dunque, al team dell'Università di Pisa che a settembre dovrà poi affrontare la Formula SAE Italy sul circuito di Varano de' Melegari (PR)!


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaNotizie.it 
Nazione Pisa 
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