Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Partirà martedì 6 marzo 2012 l'ottava edizione di "Perché Nobel?", il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2011 e di premi analoghi assegnati per la matematica e per l'informatica. È noto a tutti che premi Nobel sono il riconoscimento più importante nel mondo in campo scientifico, letterario, economico e sociale. Molti meno ricordano invece chi abbia effettivamente vinto il premio ciascun anno e, esclusi gli esperti del settore, veramente pochi conoscono il lavoro dei vincitori e sanno cosa hanno fatto di così importante da meritare l'ambito premio. Per colmare questa lacuna, l'Ateneo pisano, con il coordinamento del professor Umberto Mura e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pisa, organizza da otto anni il ciclo di incontri divulgativi rivolti in particolar modo agli studenti universitari e delle scuole medie superiori di Pisa e della provincia.

Il primo appuntamento è in programma martedì 6 marzo, alle ore 17.30, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, in via Buonarroti 4. Il professor Fabio Marchetti, dell'Università di Pisa, risponderà alla domanda "Perché Dan Shechtman ha vinto il Premio Nobel 2011 per la Chimica?". Subito dopo, il professor Aldo Paolicchi, sempre dell'Ateneo pisano, motiverà l'assegnazione del Premio Nobel per la Medicina Bruce A. Beutler e Jules A. Hoffmann.

Il secondo incontro si svolgerà giovedì 8 marzo, sempre alle ore 17.30 nell'Aula Magna della facoltà di Scienze MFN. Il professor Steven Neil Shore dell'Università di Pisa risponderà al quesito "Perché Saul Perlmutter, Brian P. Schmidt, Adam G. Riess hanno vinto il Premio Nobel 2011 per la Fisica?", mentre la professoressa Enza Pellecchia, dell'Ateneo pisano, spiegherà "Perché Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee and Tawakkol Karman hanno vinto il Premio Nobel 2011 per la Pace?".

I due ultimi appuntamenti del ciclo si terranno martedì 13 e giovedì 15 marzo. Per informazioni è possibile contattare il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o Maria Benvenuti, coordinatore didattico della facoltà di Scienze MFN, (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

"A Pisa ci stiamo appropriando di Dante". A dirlo è Marco Santagata, docente di Letteratura italiana all'Università di Pisa ed esponente della scuola letteraria che negli ultimi anni ha riportato il poeta fiorentino al centro degli studi condotti al dipartimento di Italianistica. Basti pensare che la raccolta delle «Opere» recentemente pubblicata da Mondadori è interamente curata da studiosi del nostro Ateneo - tra loro Mirko Tavoni, Gianfranco Fioravanti, Gabriella Albanese, Claudio Giunta -, e che lo stesso Santagata, che ne ha firmato l'introduzione, ha appena scritto un saggio che dà una nuova chiave per l'interpretazione di Dante. Con un'altra novità: Pisa deve essere messa tra le città dantesche.

Il saggio di Santagata, appena pubblicato dal Mulino, si intitola "L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante" ed è un viaggio tra storia, testi e autobiografia del poeta: "La scuola pisana sta cambiando il modo di leggere Dante", spiega il professore. "La nostra particolarità è l'attenzione riservata al rapporto tra letteratura e storia, come nella tradizione degli studi letterari pisani". E infatti nel saggio l'autobiografia del poeta diventa una chiave di lettura delle sue opere, con Dante trasformato in un "arcipersonaggio" costantemente attento al proprio io e al mondo, "un'entità che a volte può assumere i contorni di personaggio convenzionale, altre volte presentarsi come diretta proiezione dell'autore e altre ancora rimanere un'istanza autobiografica senza corpo strutturato".

Secondo il professore, Dante parla sempre di se stesso e scrive sempre nell'immediatezza dei fatti: "In alcuni casi si può quasi parlare di Divina Commedia come "instant book" - specifica Santagata - L'attualità della cronaca e della politica è inserita dentro a una visione complessiva che trascende il particolare e Dante riesce a trasporre la sua esperienza su un piano universale". Come nell'episodio dell'incontro con il capo dei ghibellini Farinata degli Uberti descritto nel X canto dell'Inferno: quando Dante scrive è in esilio e sta cercando di tornare a Firenze con un'amnistia personale. Nel dialogo con Farinata, Dante si presenta come un fiorentino fedele ai valori della città e lo fa per far capire loro che la sua posizione politica era cambiata: "L'Inferno sembra scritto in prospettiva - spiega Santagata - e noi possiamo comprendere questa prospettiva sono se conosciamo le vicende personali".

Come spiega meglio il professore nell'introduzione al libro, "nella «Commedia» abbiamo l'immagine di un uomo che trova le principali motivazioni per scrivere nel raccontare, argomentare, trasfigurare ciò che lui steso ha visto, provato, fatto e detto in prima persona; che si appoggia all'hic et nunc, agli accadimenti immediati, alla cronaca pubblica e privata; che scrive per gli ambienti sociali e per la cerchia di persone che lo attorniano al momento e che adegua la sua scrittura alle loro esigenze e conoscenze".

Nel suo saggio Santagata cerca anche di dimostrare che Pisa è una delle città dantesche: "Nelle opere ci sono una serie di indizi che lasciano credere che Dante sia venuto a Pisa insieme all'imperatore Enrico VII da Genova nel 1312 e che poi si sia fermato in città e nel nord della Toscana per un periodo abbastanza lungo, che va fino al 1315-16, quando è anche documentata la presenza di Dante in Lunigiana presso i Malaspina. È per questo che, a mio avviso, Pisa deve essere inserita a pieno titolo tra le città dantesche".

Oltre agli studi letterari incentrati su Dante, il dipartimento di Italianistica sta promuovendo una serie di iniziative che escono dalle aule universitarie: attualmente è in discussione con il Comune di Pisa un progetto per organizzare una scuola estiva su Dante, che attiri in città studiosi da tutto il mondo. Inoltre gli studenti di Lingua e letteratura italiana hanno organizzato fino a metà marzo un ciclo d'incontri dal titolo "Il folle volo - Lezioni dantesche", pensato come un'attività libera di approfondimento e discussione della poliedrica personalità artistica di Dante.

Domani, 3 marzo 2012, un gruppo di 25 studenti dell'Università di Pisa seguirà un corso completo di guida sicura nell'area attrezzata di "Grosseto Fiere" a Braccagni (Gr). L'iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, nasce all'interno della laurea magistrale in Ingegneria dei veicoli ed è resa possibile grazie al contributo di FormulaGuidaSicura di Grosseto, che metterà gratuitamente a disposizione 5 autovetture e 5 istruttori.

FormulaGuidaSicura e Università di Pisa hanno recentemente stipulato una convenzione per collaborare su tematiche di sicurezza stradale. Per gli studenti una grossa opportunità per verificare sul campo quanto hanno imparato sulla dinamica dei veicoli. Promotori dell'iniziativa il professor Massimo Guiggiani e Danilo Tonani, direttore di FormulaGuidaSicura.

Un corso di guida sicura ha l'obiettivo di insegnare a guidare bene, a cominciare dalla corretta posizione al volante. Gli istruttori faranno notare agli automobilisti i loro difetti, insegnando loro a fronteggiare al meglio situazioni di emergenza, come evitare un improvviso ostacolo, oppure una perdita di aderenza.

Per la prima volta il premio ERC–Advanced Grant del Consiglio Europeo delle Ricerche è stato assegnato alla ricerca italiana in Robotica, che si conferma tra le più avanzate in Europa. Il finanziamento ad personam è conferito a progetti scientifici di frontiera e condotti da scienziati dal profilo eccezionalmente elevato e consolidato all'interno della comunità scientifica. Antonio Bicchi, professore ordinario all'Università di Pisa, è uno dei 7 tra scienziati e ingegneri italiani vincitori del premio ERC–AG 2012.

Bicchi, che dal 2004 dirige il Centro interdipartimentale di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa da anni all'avanguardia nella ricerca in Robotica e Bioingegneria, è dal 2009 senior scientist presso il dipartimento di Advanced Robotics dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT). Proprio dalla collaborazione tra l'IIT e l'Università di Pisa è scaturito il progetto innovativo su cui la Commissione Europea ha deciso di investire più di due milioni di euro, e che punta a costruire le basi per lo sviluppo di nuove teorie e tecnologie per robot intelligenti e abili.

Scopo del progetto è infatti costruire una struttura fisica e cognitiva artificiale che riproduca le caratteristiche che concorrono a determinare quella che comunemente chiamiamo "intelligenza del fare", studiando in particolare i tratti distintivi dell'homo faber quali la mano ed il senso del tatto.

È la intelligenza operativa dell'homo faber, più che quella speculativa dell'homo sapiens che interessa Bicchi. "Da molte ricerche condotte da neuro-scienziati, medici, robotici ed esperti di intelligenza artificiale, ma anche dalla visione di molti filosofi, da Anassagora a Bergson - spiega Bicchi - emerge che la nostra stessa struttura fisica determina in modo fondamentale le caratteristiche dell'intelligenza". Se avessimo un corpo diverso, molto probabilmente penseremmo in modo diverso, e il nostro stesso concetto di intelligenza sarebbe differente. Un modello artificiale delle nostre prestazioni cognitive definite 'intelligenti', quindi, deve tenere conto di queste caratteristiche fisiche e tentare di riprodurle nei loro tratti essenziali".

Nei prossimi 5 anni, il professor Bicchi e il gruppo di scienziati e ricercatori dell'IIT e del Centro Piaggio si concentreranno quindi sul ruolo della mano come organo di azione e conoscenza del mondo, e tradurranno i risultati scientifici in nuove tecnologie per costruire una nuova generazione di mani artificiali abili e sensibili, ma anche robuste ed economiche.

"L'innovazione che perseguiamo – prosegue Bicchi – consiste nel capire secondo quali meccanismi fondamentali la nostra organizzazione neurale, anche tramite la particolare struttura fisica e di interconnessione del sistema muscolo-tendineo e dei recettori tattili, governa la meravigliosa complessità delle operazioni della mano. Questo ci permetterà di costruire mani artificiali con nuove architetture, nuovi sensori e nuovi attuatori, ricorrendo anche alle più avanzate tecnologie dei materiali. Poiché la mano ha reso possibile e ha determinato la strada dello sviluppo della intelligenza umana, noi vogliamo replicarne nei tratti fondamentali le capacità, per creare le premesse da cui possa prendere le mosse una nuova intelligenza artificiale".

Le mani artificiali così realizzate verranno integrate nella struttura fisica di un robot umanoide, che si sta sviluppando all'IIT. La scommessa è che un robot, così costruito, sia in grado di dimostrare capacità di percezione e apprendimento di movimenti e prestazioni sempre più complesse, le stesse che definiscono un comportamento intelligente.

L'Università di Pisa ha approvato il nuovo Statuto, l'atto normativo fondamentale che disciplinerà l'organizzazione e il funzionamento dell'Ateneo già a partire dai prossimi mesi. Al termine dell'iter di esame dei rilievi ministeriali da parte degli Organi accademici, il rettore ha emanato lo Statuto, che entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, salvo un ulteriore intervento da parte del ministero.

"Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione - ha commentato il rettore Massimo Augello - hanno scelto una linea di massima apertura nei confronti dei rilievi ministeriali e hanno respinto soltanto quelli che, apparendo non corretti sotto l'aspetto della legittimità o non opportuni nel merito, erano maggiormente in contrasto con lo spirito dello Statuto". Il rettore - che ha illustrato il percorso di approvazione e i contenuti del nuovo Statuto insieme al prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, al prorettore per gli Affari giuridici, Francesco Dal Canto, al direttore amministrativo, Riccardo Grasso, e al vicedirettore amministrativo, Elena Perini - ha poi precisato che "nella maggior parte dei casi si è trattato di rilievi assolutamente formali o di scarso peso, mentre altri si fondavano su una lettura della legge non condivisibile, soprattutto laddove si presupponeva il principio, in contrasto con l'autonomia normativa delle università prevista dalla Costituzione, in forza del quale deve intendersi vietato tutto ciò che il legislatore non consente espressamente".

La questione di maggior rilievo era incentrata sull'elezione dei membri del Consiglio di amministrazione. Nella prima versione dello Statuto era infatti previsto che il Senato accademico provvedesse a formulare un giudizio di ammissibilità delle candidature dei componenti interni e a definire una rosa di almeno otto candidati per la componente docente e una rosa di due candidati per la componente del personale tecnico-amministrativo. All'interno di queste rose, il personale docente veniva eletto dai professori e dai ricercatori a tempo sia indeterminato che determinato e la componente dei tecnici-amministrativi dal relativo personale, anche a tempo determinato. Il ministero ha ritenuto illegittima questa procedura, in quanto la legge numero 240 prevede la "designazione" o la "scelta" di tutti i componenti del Consiglio di amministrazione diversi dal rettore e non contempla sistemi di tipo elettivo. L'Università di Pisa ha respinto il rilievo, perché ha ritenuto che dal termine "scelta" possa legittimamente ricavarsi la soluzione del meccanismo elettivo: non a caso, il termine "elezioni" deriva dal latino "eligere", che significa "scegliere".

Altri aspetti su cui si sono soffermati i rilievi ministeriali hanno riguardato il potere del Consiglio degli studenti di esprimere pareri obbligatori sulle modifiche di Statuto; la composizione del Collegio di disciplina; il numero minimo di docenti al di sotto del quale si procede alla disattivazione di un dipartimento; la previsione di revoca del direttore di dipartimento; la delega alle Scuole di competenze nel campo della didattica; l'incardinamento dei corsi di studio in più dipartimenti; l'istituzione della Commissione paritetica docenti-studenti; le sanzioni previste in caso di procedimento disciplinare; l'inizio dei mandati elettivi legato all'avvio dell'anno accademico; il programma temporale per la prima applicazione dello Statuto, infine rinviato alle delibere di Senato e Consiglio di amministrazione.

Il percorso di definizione del nuovo Statuto dell'Università di Pisa, reso necessario a seguito dell'approvazione della legge 240 del dicembre 2010 (cosiddetta "legge Gelmini"), ha portato all'approvazione di un primo testo da parte del Senato accademico, dopo parere favorevole del CdA, nel luglio dello scorso anno. A novembre il MIUR ha comunicato i suoi rilievi all'Ateneo e tra gennaio e febbraio del 2012 gli Organi accademici hanno proceduto all'analisi di tali rilievi, modificando e integrando il testo precedente, fino all'approvazione finale del 22 febbraio. Negli scorsi giorni il rettore ha emanato lo Statuto, che è stato subito dopo trasmesso alla Gazzetta Ufficiale e che entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione.

Il nuovo Statuto è consultabile sul sito dell'Ateneo, all'indirizzo: http://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/commission/statutofeb.pdf

Martedì, 06 Marzo 2012 10:58

Sei nuovi programmi per Radioeco

Rdioeco Faces Lunedì 5 marzo è ripartito il palinsesto della web radio universitaria Radioeco.it. La voce degli studenti dell'Università di Pisa si arricchisce con sei nuovi programmi che si vanno ad aggiungere al mix di musica, news, sport, scienza e intrattenimento in onda tutti i giorni 24 ore su 24. Le novità sono variegate: "Associazioni di idee", il nuovo "spazio sociale" di Radioeco, porterà ai microfoni le realtà associative no profit che operano sul territorio pisano e non solo; "Portrait" vi accompagnerà in un viaggio nel passato per scoprire i lati più nascosti delle icone del '900; i ragazzi di "UNIverso giovani" vi terranno compagnia con un'ora di tutto quello che passa nella testa dei giovani d'oggi: dipendenze, sesso, studio, lavoro, moda e tendenze.

orsorosso Ultimi ma non certo meno importanti, partono "Freakconomics", il programma che spiegherà l'economia in modo semplice e divertente anche ai meno esperti, e due nuovi programmi musicali "Dèjà la nuit", un'isola di musica nel mare silenzioso della notte, e "L'ora del randagio" un'escursione alla scoperta della musica più ricercata e raffinata.

Radioeco MixerLe nuove trasmissioni si aggiungono al palinsesto composto dai programmi ormai "storici" di Radioeco. Dagli aggiornamenti per gli studenti dell'ateneo pisano ("Unipi News") e format che si occupano di sport ("L'eco dello sport" e "NBA Big 3"), di cinema ("Super8"), di intrattenimento ("Il cinghiale Trashendentale" e il "Lato B"), di scienza ("Le mutande di Einstein"), di cucina ("Chef futuristico") e danno ampio spazio alla musica. Un mondo musicale pieno di programmi che trattano ogni tipo di genere musicale dall'elettronica ("Electro dust") all'indie ("Camden Town"), dalla dance ("Radioeco club Chart") alla musica dell'ultimo decennio ("0010") passando dal raggae ("Rasta Town Dread") e un grande spazio dedicato alle band emergenti ("Overdrive Underground").

facesRadioecoGrande attenzione viene data all'approfondimento con una trasmissione dedicata all'attualità con un focus sulla mafia ("Mafia Gnuda") e un programma prodotto dalla Comunità Europea che dona un quadro attuale della situazione politica ed economica dell'Europa ("22 minuti"). Per gli amanti dei libri c'è un angolo musicoletterario ("Orsorosso non avrai il mio scalpo") accompagnato dall'appuntamento europeo ("Un libro per l'Europa").

Radioeco sta inoltre seguendo gli incontri del "Caffè invernale della Versiliana", trasmettendo in diretta audio tutti gli appuntamenti, e continua a condurre il programma "M2U - M2O University" assieme alle altre web radio universitarie italiane, in onda tutte le mattine alle 7.00 su M2O (celebre emittente giovane del gruppo l'Espresso). Ma le novità non sono finite: gli studenti di Radioeco promettono incredibili sorprese in arrivo per tutti gli ascoltatori.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaNotizie.it

Premio-Nobel-11Partirà martedì 6 marzo 2012 l'ottava edizione di "Perché Nobel?", il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2011 e di premi analoghi assegnati per la matematica e per l'informatica. È noto a tutti che premi Nobel sono il riconoscimento più importante nel mondo in campo scientifico, letterario, economico e sociale. Molti meno ricordano invece chi abbia effettivamente vinto il premio ciascun anno e, esclusi gli esperti del settore, veramente pochi conoscono il lavoro dei vincitori e sanno cosa hanno fatto di così importante da meritare l'ambito premio. Per colmare questa lacuna, l'Ateneo pisano, con il coordinamento del professor Umberto Mura e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pisa, organizza da otto anni il ciclo di incontri divulgativi rivolti in particolar modo agli studenti universitari e delle scuole medie superiori di Pisa e della provincia.

Il primo appuntamento è in programma martedì 6 marzo, alle ore 17.30, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, in via Buonarroti 4. Il professor Fabio Marchetti, dell'Università di Pisa, risponderà alla domanda "Perché Dan Shechtman ha vinto il Premio Nobel 2011 per la Chimica?". Subito dopo, il professor Aldo Paolicchi, sempre dell'Ateneo pisano, motiverà l'assegnazione del Premio Nobel per la Medicina Bruce A. Beutler e Jules A. Hoffmann.

Il secondo incontro si svolgerà giovedì 8 marzo, sempre alle ore 17.30 nell'Aula Magna della facoltà di Scienze MFN. Il professor Steven Neil Shore dell'Università di Pisa risponderà al quesito "Perché Saul Perlmutter, Brian P. Schmidt, Adam G. Riess hanno vinto il Premio Nobel 2011 per la Fisica?", mentre la professoressa Enza Pellecchia, dell'Ateneo pisano, spiegherà "Perché Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee and Tawakkol Karman hanno vinto il Premio Nobel 2011 per la Pace?".

Il ciclo di incontri proseguirà martedì 13 marzo con Marco Abate dell'Università di Pisa che risponderà al quesito "Perché John Milnor ha vinto il Premio Abel 2011 per la Matematica". A seguire Roberto Grossi dell'Università di Pisa spiegherà "Perché Leslie Valiant ha vinto il Turing Award 2011 per l'Informatica?". L'ultimo appuntamento del ciclo si terrà giovedì 15 marzo, sempre alle 17.30 nell'Aula Magna di Scienze MFN, con Gianna Chiesa Isnardi, già docente dell'Università di Genova, che risponderà al quesito "Perché Tomas Tranströmer ha vinto il Premio Nobel 2011 per la Letteratura?" e Giacomo Costa, sempre dell'Ateneo pisano, che spiegherà "Perché Thomas J. Sargent and Christopher A. Sims hanno vinto il Premio Nobel 2011 per l'Economia?".

Per informazioni è possibile contattare il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o Maria Benvenuti, coordinatore didattico della facoltà di Scienze MFN, (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it

Logo IDEMGli utenti dell'Università di Pisa possono consultare da casa o in viaggio le risorse in formato elettronico del servizio bibliotecario, tramite il sistema di autenticazione IDEM oppure tramite il sistema openVPN.

Dalla fine del 2011, infatti, l'Ateneo pisano è entrato a far parte della Federazione IDEM (IDEntity Management per l'accesso federato), consorzio di enti di formazione e di ricerca italiani per la gestione condivisa degli accessi alle risorse on-line. Nelle settimane successive si è svolta la necessaria fase iniziale di sperimentazione, che si è ora conclusa positivamente, mettendo molti servizi a disposizione di tutti gli utenti dell'ateneo. Alcuni di questi servizi, oltre a una lista di reti Wifi federate, sono disponibili alla pagina: http://reteateneo.unipi.it/index.php/it/news/191-servizi-idem-per-luniversita-di-pisa

Al momento i servizi IDEM principali sono quelli per l'accesso alle riviste scientifiche online e alle banche dati, cui si può accedere attraverso la pagina del Sistema bibliotecario d'Ateneo: http://biblio.unipi.it/content/page/accesso-esterno-alle-risorse-elettroniche

Con il semplice utilizzo delle proprie credenziali di ateneo è possibile, per esempio, utilizzare un qualsiasi computer in Italia o all'estero per accedere alle riviste della banca dati ScienceDirect (Elsevier), SpringerLink (Springer), oltre che a Scopus e WebOfKnowledge, e alle altre risorse elencate nella pagina sopra indicata.

Non tutte le risorse online sottoscritte dal Sistema bibliotecario di ateneo sono attualmente raggiungibili utilizzando la federazione IDEM. Proprio per tale motivo, è stato realizzato un sistema complementare per l'accesso alle riviste online basato su tecnologia openVPN. In questo caso, le informazioni sono disponibili al seguente link:

http://biblio.unipi.it/content/page/accesso-esterno-alle-risorse-elettroniche#AccessotramiteVPN

Questi servizi sono stati realizzati grazie al lavoro del personale del SerRA, che ha realizzato il sistema openVPN (Unità Networking e Sicurezza) e permesso la federazione ad IDEM (Unità Servizi di Rete), oltre che del personale del Sistema Bibliotecario di Ateneo, che cura la gestione delle risorse online e ha collaborato alla fase di test dei nuovi sistemi.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it 

santagata"A Pisa ci stiamo appropriando di Dante". A dirlo è Marco Santagata, docente di Letteratura italiana all'Università di Pisa ed esponente della scuola letteraria che negli ultimi anni ha riportato il poeta fiorentino al centro degli studi condotti al dipartimento di Italianistica. Basti pensare che la raccolta delle «Opere» recentemente pubblicata da Mondadori è interamente curata da studiosi del nostro Ateneo - tra loro Mirko Tavoni, Gianfranco Fioravanti, Gabriella Albanese, Claudio Giunta -, e che lo stesso Santagata, che ne ha firmato l'introduzione, ha appena scritto un saggio che dà una nuova chiave per l'interpretazione di Dante. Con un'altra novità: Pisa deve essere messa tra le città dantesche.

Il saggio di Santagata, appena pubblicato dal Mulino, si intitola "L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante" ed è un viaggio tra storia, testi e autobiografia del poeta: "La scuola pisana sta cambiando il modo di leggere Dante", spiega il professore. "La nostra particolarità è l'attenzione riservata al rapporto tra letteratura e storia, come nella tradizione degli studi letterari pisani". E infatti nel saggio l'autobiografia del poeta diventa una chiave di lettura delle sue opere, con Dante trasformato in un "arcipersonaggio" costantemente attento al proprio io e al mondo, "un'entità che a volte può assumere i contorni di personaggio convenzionale, altre volte presentarsi come diretta proiezione dell'autore e altre ancora rimanere un'istanza autobiografica senza corpo strutturato".

Secondo il professore, Dante parla sempre di se stesso e scrive sempre nell'immediatezza dei fatti: "In alcuni casi si può quasi parlare di Divina Commedia come "instant book" - specifica Santagata - L'attualità della cronaca e della politica è inserita dentro a una visione complessiva che trascende il particolare e Dante riesce a trasporre la sua esperienza su un piano universale". Come nell'episodio dell'incontro con il capo dei ghibellini Farinata degli Uberti descritto nel X canto dell'Inferno: quando Dante scrive è in esilio e sta cercando di tornare a Firenze con un'amnistia personale. Nel dialogo con Farinata, Dante si presenta come un fiorentino fedele ai valori della città e lo fa per far capire loro che la sua posizione politica era cambiata: "L'Inferno sembra scritto in prospettiva - spiega Santagata - e noi possiamo comprendere questa prospettiva solo se conosciamo le vicende personali".

Cover io e il mondo DanteCome spiega meglio il professore nell'introduzione al libro, "nella «Commedia» abbiamo l'immagine di un uomo che trova le principali motivazioni per scrivere nel raccontare, argomentare, trasfigurare ciò che lui stesso ha visto, provato, fatto e detto in prima persona; che si appoggia all'hic et nunc, agli accadimenti immediati, alla cronaca pubblica e privata; che scrive per gli ambienti sociali e per la cerchia di persone che lo attorniano al momento e che adegua la sua scrittura alle loro esigenze e conoscenze".

Nel suo saggio Santagata cerca anche di dimostrare che Pisa è una delle città dantesche: "Nelle opere ci sono una serie di indizi che lasciano credere che Dante sia venuto a Pisa insieme all'imperatore Enrico VII da Genova nel 1312 e che poi si sia fermato in città e nel nord della Toscana per un periodo abbastanza lungo, che va fino al 1315-16, quando è anche documentata la presenza di Dante in Lunigiana presso i Malaspina. È per questo che, a mio avviso, Pisa deve essere inserita a pieno titolo tra le città dantesche".

Oltre agli studi letterari incentrati su Dante, il dipartimento di Italianistica sta promuovendo una serie di iniziative che escono dalle aule universitarie: attualmente è in discussione con il Comune di Pisa un progetto per organizzare una scuola estiva su Dante, che attiri in città studiosi da tutto il mondo. Inoltre gli studenti di Lingua e letteratura italiana hanno organizzato fino a metà marzo un ciclo d'incontri dal titolo "Il folle volo - Lezioni dantesche", pensato come un'attività libera di approfondimento e discussione della poliedrica personalità artistica di Dante.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Tirreno Pisa (intervista a Fabrizio Franceschini)
Tirreno Pisa (La scuola estiva su Dante)
PisaNotizie.it
L'Unità 
PisaInformaFlash.it 

Bicchi Per la prima volta il premio ERC–Advanced Grant del Consiglio Europeo delle Ricerche è stato assegnato alla ricerca italiana in Robotica, che si conferma tra le più avanzate in Europa. Il finanziamento ad personam è conferito a progetti scientifici di frontiera e condotti da scienziati dal profilo eccezionalmente elevato e consolidato all'interno della comunità scientifica. Antonio Bicchi, professore ordinario all'Università di Pisa, è uno dei 7 tra scienziati e ingegneri italiani vincitori del premio ERC–AG 2012.

Bicchi, che dal 2004 dirige il Centro interdipartimentale di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa da anni all'avanguardia nella ricerca in Robotica e Bioingegneria, è dal 2009 senior scientist presso il dipartimento di Advanced Robotics dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT). Proprio dalla collaborazione tra l'IIT e l'Università di Pisa è scaturito il progetto innovativo su cui la Commissione Europea ha deciso di investire più di due milioni di euro, e che punta a costruire le basi per lo sviluppo di nuove teorie e tecnologie per robot intelligenti e abili.

Scopo del progetto è infatti costruire una struttura fisica e cognitiva artificiale che riproduca le caratteristiche che concorrono a determinare quella che comunemente chiamiamo "intelligenza del fare", studiando in particolare i tratti distintivi dell'homo faber quali la mano ed il senso del tatto.

È la intelligenza operativa dell'homo faber, più che quella speculativa dell'homo sapiens che interessa Bicchi. "Da molte ricerche condotte da neuro-scienziati, medici, robotici ed esperti di intelligenza artificiale, ma anche dalla visione di molti filosofi, da Anassagora a Bergson - spiega Bicchi - emerge che la nostra stessa struttura fisica determina in modo fondamentale le caratteristiche dell'intelligenza". Se avessimo un corpo diverso, molto probabilmente penseremmo in modo diverso, e il nostro stesso concetto di intelligenza sarebbe differente. Un modello artificiale delle nostre prestazioni cognitive definite 'intelligenti', quindi, deve tenere conto di queste caratteristiche fisiche e tentare di riprodurle nei loro tratti essenziali".

Nei prossimi 5 anni, il professor Bicchi e il gruppo di scienziati e ricercatori dell'IIT e del Centro Piaggio si concentreranno quindi sul ruolo della mano come organo di azione e conoscenza del mondo, e tradurranno i risultati scientifici in nuove tecnologie per costruire una nuova generazione di mani artificiali abili e sensibili, ma anche robuste ed economiche.

"L'innovazione che perseguiamo – prosegue Bicchi – consiste nel capire secondo quali meccanismi fondamentali la nostra organizzazione neurale, anche tramite la particolare struttura fisica e di interconnessione del sistema muscolo-tendineo e dei recettori tattili, governa la meravigliosa complessità delle operazioni della mano. Questo ci permetterà di costruire mani artificiali con nuove architetture, nuovi sensori e nuovi attuatori, ricorrendo anche alle più avanzate tecnologie dei materiali. Poiché la mano ha reso possibile e ha determinato la strada dello sviluppo della intelligenza umana, noi vogliamo replicarne nei tratti fondamentali le capacità, per creare le premesse da cui possa prendere le mosse una nuova intelligenza artificiale".

Le mani artificiali così realizzate verranno integrate nella struttura fisica di un robot umanoide, che si sta sviluppando all'IIT. La scommessa è che un robot, così costruito, sia in grado di dimostrare capacità di percezione e apprendimento di movimenti e prestazioni sempre più complesse, le stesse che definiscono un comportamento intelligente.

Ne hanno parlato:
InToscana.it 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa