Un logo per la Pisa University Press
C'è tempo fino al 28 luglio per partecipare al concorso per l'ideazione di un logo per la Pisa University Press, la casa editrice dell'Ateneo che cerca un marchio per la sua attività. Il concorso è riservato al personale di ruolo o con contratto di lavoro a tempo determinato e agli studenti (compresi specializzandi e dottorandi) dell'Università di Pisa, che dovranno elaborare una proposta grafica evocativa della città di Pisa e del libro, mantenendo per esteso la scritta "Pisa University Press". Al vincitore sarà assegnato un premio di 1.500 euro.
Il logo vincitore, individuato da un'apposita commissione nominata dal Consiglio di amministrazione della Pisa University Press, rappresenterà ufficialmente la casa editrice dell'Ateneo e la identificherà nell'ambito dell'editoria nazionale e internazionale. La proposta grafica, corredata dalle generalità, dovrà essere inviata in formato elettronico e in formato cartaceo, accompagnata da una breve relazione che ne descriva le particolarità tecniche e la logica interpretativa. Tutti i dettagli del concorso e il regolamento di partecipazione sono pubblicati all'indirizzo http://www.unipi.it/ateneo/avvisi/reglogo.htm_cvt.htm.
I tesori archeologici sotto il prato di Piazza dei Miracoli
Tutto è iniziato nel 2003 quando, a seguito del rifacimento dell'impianto di irrigazione del prato da parte dell'Opera della Primaziale, sono emersi i resti archeologici di una piazza fino ad allora sconosciuta. Con ritrovamenti che vanno dall'età romana all'età contemporanea, passando per il Medioevo, gli archeologi hanno potuto tracciare un quadro più preciso dei periodi, delle attività e della vita nell'area della piazza, prima che diventasse la "Piazza dei Miracoli". Con alcune scoperte sorprendenti: i resti di una cattedrale del X secolo, la cui costruzione fu interrotta per lasciare spazio al progetto dell'imponente Duomo, un edificio più adatto "ad esaltare la grandezza di Pisa".
Gli scavi, partiti da motivazioni di tutela, sono stati indirizzati verso l'obiettivo scientifico di trovare risposte agli interrogativi e alle interpretazioni controverse suscitati dalle operazioni di scavo intraprese negli anni Cinquanta del Novecento.
Intanto è più chiaro il quadro della Pisa romana: gli scavi hanno permesso di confermare la presenza di domus dal I secolo a.C., quando l'area dell'attuale piazza era l'ingresso alla città dalla parte del mare. Si sono definiti meglio l'estensione degli edifici e caratteri costruttivi e decorativi eccezionalmente durevoli: è un progresso di questa ricerca infatti l'aver documentato la sopravvivenza di quei complessi abitativi per almeno cinque secoli. Altrettanto nuovo per l'archeologia di Pisa è il passaggio successivo, quando nel periodo tardoantico (V-VI secolo d.C.) quelle abitazioni non cessano di essere spazi d'uso per la vita: una vita precaria ai nostri occhi, perché legata a un'edilizia basata sul legno, e che prosegue quando cominciano a comparire alcuni nuclei di tombe, inizio della riconversione del luogo a spazio religioso.
È del VII secolo la tomba longobarda in un imponente cassone in pietra, fortunatamente intercettata presso il Battistero, anch'essa riusata, ma salvando i resti della deposizione primaria di un personaggio di alto rango con preziosi elementi dell'abbigliamento tra i quali è una rara fibbia in argento con l'iscrizione del nome del proprietario, Cipriano, e di Mauro, l'orefice autore dell'oggetto.
La novità più eclatante è tuttavia l'identificazione della cattedrale fino ad oggi sconosciuta, perché taciuta dalle fonti: un edificio a tre navate, con abside e cripta decorata da intonaci dipinti, databile alla fine del X secolo e forse mai compiuto. La pianta ricostruita mostra un edificio piccolissimo in confronto alla Cattedrale romanica che nel giro di neppure un secolo lo sostituisce.
Oggi i risultati degli scavi sono stati pubblicati in "Archeologia in Piazza dei Miracoli" (Felici Editore), un volume che raccoglie quella parte del lavoro degli archeologi, assai meno visibile, ma indispensabile, che consiste nell'elaborazione dei dati post-scavo.
Sono serviti circa tre anni e quaranta studiosi, nella maggior parte formati nell'Università di Pisa, ma anche l'intervento di restauratori dell'Opera della Primaziale e della Soprintendenza di Firenze, disegnatori, fotografi, coordinati da Emanuela Paribeni, già funzionario responsabile degli scavi nella Piazza, e da Antonio Alberti che li ha diretti sul campo. Il volume è arricchito anche dai contributi di Gabriella Garzella, Stefano Bruni, Adriano Maggiani, Sauro Gelichi, noti studiosi della Pisa etrusca, romana e medievale.
Per molti studenti della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Ateneo pisano gli scavi sono stati un'occasione unica per svolgere tirocini su materiali archeologici e contesti stimolanti relativi a un arco cronologico di così notevole ampiezza e ricollegarsi alle esperienze di illustri docenti della nostra Università. Ricordiamo tra questi Ottone d'Assia, studioso insigne della civiltà longobarda in Italia, il primo ad occuparsi dei corredi funerari longobardi della Piazza, e Letizia Pani Ermini, proveniente da Roma e dall'esperienza degli studi paleocristiani, che ha identificato come battistero l'edificio ottagonale sepolto sotto il Camposanto, datandolo al VI secolo: due nomi che a buon diritto possiamo annoverare tra i fondatori dell'archeologia medievale a Pisa negli anni Settanta del secolo scorso, quando con i loro insegnamenti contribuirono a far affermare la disciplina tra le materie indispensabili allo storico per ricomporre un quadro del passato il più possibile articolato e completo.
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Conto alla rovescia per l’Internet Festival
Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, lo aveva annunciato alla stampa nei mesi scorsi: "organizzeremo il primo Festival dedicato a Internet, si terrà a Pisa dal 4 al 7 ottobre". La macchina organizzativa è partita già da qualche mese mentre il Comitato d'Onore si è insediato il 14 giugno scorso. Ne fanno parte Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Camera di Commercio di Pisa, Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Scuola Normale Superiore e l'associazione Festival della Scienza di Genova. Il Direttore della manifestazione è Edoardo Fleischner, il coordinamento è affidato a Fondazione Sistema Toscana.
"Per me Internet è un bene comune, come l'acqua. Per questo ci siamo impegnati in questa avventura di organizzare, a Pisa, il primo Internet Festival", ha dichiarato il presidente Enrico Rossi. "La sfida digitale - ha aggiunto Rossi - ci porta a compiere scelte decisive per il futuro della Toscana, per la sua economia, per i suoi giovani. L'obiettivo della Regione è di arrivare entro il 2015 a garantire banda larga a 20 megabit sull'intero territorio, ma l'infrastruttura tecnologica non è tutto. Accanto al digital divide puntiamo a superare anche il cultural divide con una serie di eventi tra cui il più importante sarà l'Internet Festival. Si svolgerà a Pisa, una città che con le sue università e i numerosi centri di ricerca è da sempre all'avanguardia in questo settore. Un appuntamento di grande attualità, nel quale parleremo delle immense possibilità offerte dalla rete. L'Internet Festival rappresenta un ponte verso il futuro e non è un caso che avvenga nella Toscana dei diritti e delle opportunità", ha concluso il governatore.
Gli eventi dell'Internet Festival avverranno in numerosi spazi della città per dare vita ad un format 'diffuso'. Tra le location le piazze, le sedi universitarie, i musei, i cinema, i teatri fino all'ippodromo di San Rossore. La città sarà animata da una grande festa dedicata a tutti, a partire dai numerosissimi turisti che frequentano la città della Torre Pendente in qualsiasi periodo dell'anno. Ricordiamo che Pisa è visitata da 10 milioni di turisti all'anno, sono 4,5 milioni i passeggeri che atterrano al suo aeroporto e ben 18 milioni i fruitori della stazione ferroviaria cittadina. Il programma punta a coinvolgere gli esperti di web e tecnologia, nativi e immigrati digitali, ma anche le famiglie, le scuole e gli studenti universitari che a Pisa rappresentano più della metà della popolazione residente (52.000 su 90.000 abitanti).
L'offerta sarà declinata su tre target principali: il pubblico potrà scegliere di assistere (e partecipare interagendo) ai convegni e ai forum con esperti, docenti e scienziati di fama internazionale (IF keynote Speech). Le scuole, dalle elementari alle medie superiori avranno la possibilità di frequentare i diversi laboratori organizzati per loro (IF Labs). Numerosi anche gli eventi trasversali, educativi e ludici, dai concerti ai momenti dedicati al gusto (IF Events).
La comunicazione dell'Internet Festival (IF) avverrà principalmente su web e attraverso i social network. È online da oggi il sito ufficiale della manifestazione www.internetfestival.it che mostra in homepage il video 'teaser'. Quattro sono i protagonisti della breve clip: Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Johann Gutenberg e Abramo Lincoln. Questi quattro saggi, ciascuno esempio di eccellenza anche se in campi diversi, saranno gli spiriti guida dell'IF o meglio i 'testimonial' di tutta la campagna di comunicazione che parte proprio in questi giorni attraverso i social network.
Perché l'Internet Festival sarà a Pisa? Pisa è conosciuta e come la culla dell'informatica italiana (all'Università di Pisa nasce il primo corso di laurea in informatica d'Italia nel 1969), campo in cui ospita una concentrazione unica di competenze e attività, sia di tipo scientifico che economico. Ha sede a Pisa l'Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del CNR, che svolge attività di ricerca scientifica e tecnologica nel settore di Internet e che gestisce il Registro di tutti i domini con suffisso .it (il primo venne registrato 25 anni fa, ora siamo a quota 2,5 milioni). Nell'area pisana sono moltissime le piccole e medie imprese, legate al mondo dell'ICT, spesso leader di settore. Diverse hanno sede presso il Polo NewTech, Polo scientifico e tecnologico di Navacchio. Ricordiamo infine che il primo calcolatore nacque a Pisa più di 50 anni fa e che, venendo ai giorni nostri, la città toscana detiene il record mondiale di trasmissione dati via internet (1200 Gigabit al secondo, pari a oltre un Terabit, registrati dai ricercatori della Scuola Sant'Anna e Cnit).
La video intervista a Nicoletta De Francesco, membro del Comitato d'onore dell'Internet Festival in rappresentanza dell'Università di Pisa.
Ne hanno parlato:
Il Fatto Quotidiano
Corriere Toscana
L'Unità Toscana
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
InToscana.it
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
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Un «esercito verde» di robot per combattere le piante infestanti
Un robot terrestre per combattere le piante infestanti. E' questa l'ultima frontiera su cui sta lavorando il dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema dell'Università di Pisa nell'ambito del progetto europeo RHEA (Robot fleets for Higly Effective Agriculture and forestry management). "Il progetto quadriennale RHEA – spiega Andrea Peruzzi professore di Meccanica agraria dell'Ateneo pisano – è partito nel 2010 e punta alla realizzazione di una flotta di robot per la gestione sostenibile e mirata delle colture agrarie con l'obiettivo di ridurre del 75% l'uso dei fitofarmaci chimici di sintesi rispetto alla situazione attuale".
Dunque una sorta di "esercito verde", unico nel suo genere, che sarà composto da unità aeree e terrestri che dovranno operare in stretto contatto scambiandosi dati e informazioni. Ci sono i robot aerei, dei "droni" volanti a quattro eliche, indispensabili per le prime ricognizioni. Di forma circolare, possono portare un carico di 2 kg, e sono dotati di GPS e di fotocamera. Il loro compito è di acquisire alcune informazioni di base, come ad esempio localizzare le aree in cui le malerbe sono più concentrate, per pianificare poi le azioni delle unità che operano sul suolo. A quel punto entreranno in azione tre tipologie di robot terrestri destinati ad operare in altrettanti scenari: il diserbo chimico del frumento, il diserbo non chimico del mais e la distribuzione di insetticidi su olivo. Anche queste macchine saranno equipaggiate con GPS e fotocamere per valutare il grado di copertura delle infestanti e distinguere le malerbe dalle colture così da effettuare interventi "mirati" ed efficienti.
"Qui al Centro Interdipardimentale di Ricerche Agro-Ambientali "E. Avanzi" e al Dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema – continua il professor Peruzzi – stiamo lavorando alla realizzazione di un'operatrice autonoma per il controllo delle infestanti del mais in grado di operare trattamenti meccanici, termici (pirodiserbo)". La "mission" della macchina sarà pianificata mediante un apposito software capace di elaborare sia i dati registrati dalle unità aeree sia le informazioni acquisite in base a "conoscenze pregresse" (esperienza dell'agricoltore, Database GIS, rilievi fotografici effettuati da un unità autonoma aerea mobile.). Il robot sarà inoltre dotato di un proprio sistema di visione artificiale, costituito da una fotocamera e da un software dedicato per il rilevamento della fila della coltura per evitare di danneggiare le piante di mais.
Oltre all'Università di Pisa, collaborano al progetto RHEA altri 14 partner europei, tra atenei, centri di ricerca, società spin-off e ditte private. La chiave dell'agricoltura futura è infatti la multidisciplinarietà con un mix di competenze diverse come l'ingegneria elettronica, la robotica, l'informatica, l'agronomia, la meccanica agraria e le telecomunicazioni. "E' un filone di ricerca – conclude Andrea Peruzzi - su cui, negli ultimi anni, sta puntando molto anche l'Unione Europea: macchine tecnologicamente avanzate per una gestione sostenibile dell'agroecosistema. Da questo punto di vista il progetto RHEA rappresenta una proposta concreta di applicazione dell'agricoltura di precisione alla difesa dei vegetali con l'obiettivo di ridurre sensibilmente l'impiego di agrofarmaci".
Ne hanno parlato:
Affari&Finanaza - la Repubblica
Corriere Fiorentino
Corriere Toscana
Tirreno Pisa (10 luglio 2012)
Tirreno Pisa (11 luglio 2012)
PisaNotizie.it
PisaToday.it
Nazione.it
OgniSette.it
PisaInformaFlash.it
ADN Kronos
LaStampa.it
IlTempo.it
L'Università di Pisa al top nel mondo in undici discipline
A pochi giorni dall'annuncio della scoperta della 'particella di Dio' al CERN di Ginevra dove i fisici che si sono formati a Pisa hanno svolto un ruolo da protagonisti, arriva dal "QS World University Rankings by Subject" un altro riconoscimento dell'alta qualità dell'offerta formativa dell'Ateneo pisano: per l'agenzia che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da due anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari, Pisa è 49° nel mondo nel settore della "Fisica e Astronomia", risultando al primo posto tra le università italiane. Ma non solo: Pisa ottiene un'ottima classificazione per altre 10 discipline, piazzandosi tra il 100° e 150° posto al mondo nelle "Lingue moderne", e occupando tra la 150° e il 200° posizione nei settori della Chimica, della Farmacia, della Geografia, dell'Informatica, dell'Ingegneria chimica, dell'Ingegneria elettrica ed elettronica, della Matematica, della Medicina e della Statistica.
La valutazione dei QS Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione e conferma l'eccellenza dell'Università di Pisa nei diversi settori. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Ateneo nelle discipline scientifiche, i "ranking by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e delle scienze sociali ed economiche.
Poche settimane fa, l'Università di Pisa aveva ricevuto, ancora dall'agenzia QS, un'ottima valutazione dopo un approfondito audit sulle sue principali attività: Pisa era stata valutata un Ateneo a "quattro stelle", con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi.
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A questo link è possibile visualizzare tutti i risultati.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa (12/07/2012)
Tirreno Pisa (7/07/2012)
Nazione Pisa
InToscana.it
NazionePisa.it
PisaToday.it
OgniSette.it
L'Orto botanico diventa più accessibile
Un passo avanti per aumentare l'accessibilità e rendere il patrimonio dell'Università di Pisa più fruibile a tutte le categorie di utenti. Da pochi giorni l'Orto botanico si è dotato di uno scooter elettrico per disabili grazie alla collaborazione dell'USID, il Servizio disabilità dell'Università di Pisa. Il veicolo, silenzioso e sicuro, permette di percorrere comodamente i viali pavimentati a ghiaia, dove le classiche carrozzelle a mano procedono con difficoltà.
L'uso dello scooter è del tutto gratuito e chi ne avesse bisogno, anche per problemi di temporanei di mobilità, può prenotarlo alla portineria dell'Orto botanico (050 2211310), preferibilmente con qualche giorno di anticipo. Le richieste estemporanee saranno comunque soddisfatte in ordine di presentazione. L'ingresso dell'Orto botanico si trova in via Luca Ghini 5 e i visitatori in carrozzella possono suonare il campanello a loro riservato per accedere attraverso il cancello monumentale.
"Questo è il primo di una serie di interventi volti a migliorare l'accessibilità del grande patrimonio del nostro Atene. Abbiamo in programma anche altri progetti che riguardano gli altri musei universitari, come ad esempio dei percorsi specificamente studiati per non vedenti e ipovedenti", spiega Paolo Mancarella, delegato del Rettore per la disabilità e presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria Delegati Disabilità.
Per quanto riguarda gli orari si ricorda che l'Orto botanico è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e sabato dalle 8.30 alle 13.30 mentre è chiuso la domenica e i festivi; l'ingresso è consentito fino a mezz'ora prima dell'orario di chiusura. www.biologia.unipi.it/ortobotanico
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A due laureati pisani il Premio della Società matematica europea
Sono stati assegnati ad Alessio Figalli e Corinna Ulcigrai, giovani ricercatori che si sono formati a Pisa, due dei premi attribuiti dalla Società matematica europea nell'ambito del sesto Congresso europeo del la disciplina che si è svolto negli scorsi giorni a Cracovia, in Polonia. Il prestigioso riconoscimento premia dieci studiosi europei con meno di 35 anni per i loro contributi eccellenti allo sviluppo della matematica. I vincitori sono stati scelti da una giuria composta da 15 matematici di fama internazionale, che operano in settori diversi, e presieduta dalla professoressa Frances Kirwan, dell'Università di Oxford. I due laureati pisani sono stati gli unici italiani a essere scelti.
Alessio Figalli, nato a Roma nel 1984, ha conseguito all'Università di Pisa la laurea triennale nel 2004 e quella specialistica nel 2006, sempre in in Matematica, prima di ottenere il dottorato congiunto tra Scuola Normale Superiore e Ecole Normale Supérieure di Lione nel 2007. Attualmente è professore alla University of Texas di Austin. Ha ricevuto il premio "per i fondamentali contributi alla teoria della regolarità per mappe di trasporto ottimale, alla versione quantitativa di disuguaglianze geometriche e funzionali e alla soluzione parziale delle congetture di Mather e Mané nella teoria dei sistemi dinamici".
Corinna Ulcigrai, nata a Trieste nel 1980, si è laureata in Matematica con il vecchio ordinamento nel 2002, discutendo una tesi dal titolo "Proprietà ergodiche di trasformazioni di scambio di intervalli e foliazioni misurate su superfici". Ha quindi conseguito il PhD in Matematica all'Università di Princeton nel 2007, data in cui è diventata lettrice e RCUK Fellow all'Università di Bristol. Si è aggiudicata il premio per aver fatto "progredire la comprensione dei sistemi dinamici e le caratterizzazioni matematiche del caos, e soprattutto risolvere una lunga questione fondamentale sulla proprietà di miscelazione per i flussi di superficie a livello locale Hamiltoniani".
L’esperienza degli studenti pisani agli Youth Summits di Washington
"Innanzitutto la consapevolezza che, attraverso il dialogo e il confronto, trovare politiche condivise non è impossibile. Poi il senso di piacevolezza per l'essersi sentiti, anche se solo per una settimana, tutti uguali, semplicemente cittadini del mondo". Forse sono queste le parole che meglio riassumono l'esperienza vissuta dai due studenti pisani di Scienze politiche che, all'inizio di giugno, hanno partecipato ai G8 & G20 Youth Summits di Washington, il più importante evento diplomatico giovanile a livello mondiale. Dario Mazzella, 27 anni di La Spezia, e Claudia Vanni, 22 anni di Pisa, hanno avuto un ruolo da protagonisti nella delegazione italiana che si è confrontata con i ragazzi provenienti da altre 20 nazioni, ricoprendo rispettivamente le cariche di "Capo di Stato" e "Press Agent".
I due ragazzi hanno raccontato la loro esperienza nel corso di un incontro che si è tenuto in rettorato e a cui hanno partecipato anche il prorettore per gli studenti Rosalba Tognetti e il preside della facoltà di Scienze politiche Claudio Palazzolo, che hanno sostenuto l'iniziativa. "Per il secondo anno consecutivo, l'Università di Pisa ha visto scegliere tra i propri studenti alcuni membri della delegazione che ha rappresentato l'Italia ai G8 & G20 Youth Summits", ha ricordato la professoressa Tognetti. "Infatti, già l'anno scorso, una studentessa della facoltà di Economia era stata selezionata per l'incontro di Parigi come ministro dell'Economia. Come università siamo convinti che queste esperienze sul campo siano fondamentali per formare i nostri ragazzi". Da parte sua, il professor Palazzolo ha sottolineato che gli studi internazionali, che sono il tratto comune del percorso universitario di Mazzella e di Vanni, rappresentano il terreno più fertile non solo per comprendere la complessità contemporanea ma per dare appunto concretezza, il senso di un progetto pratico, a questa comprensione.
Dario Mazzella e Claudia Vanni hanno vissuto per una settimana nel campus della George Washington University insieme agli altri otto delegati italiani e ai duecento giovani rappresentanti degli altri paesi. Ogni giorno i team si sono riuniti per discutere di temi di rilevanza mondiale, dalle politiche ambientali, alla difesa, all'economia. Ogni "ministro" incontrava poi i colleghi degli altri paesi per discutere e trovare soluzioni che, alla fine della settimana di negoziazioni, sono state riassunte in un documento finale, poi trasmesso al tavolo dei "Grandi" riuniti al G20 ufficiale, in programma pochi giorni dopo, a Los Cabos, in Messico.
"I settori della Difesa e della Finanza hanno raggiunto risultati sorprendenti", hanno raccontato Dario e Claudia. "Nonostante l'iniziale contrarietà della Russia, grazie alla mediazione dei Paesi dell'UE è stato raggiunto l'accordo sullo scudo antimissilistico europeo, mentre il comitato sulla Finanza ha proposto un meccanismo di controllo sugli "Hedge Fund", di cui poi i "Grandi" hanno ridiscusso al vertice ufficiale". E un ruolo fondamentale è stato giocato proprio da Dario Mazzella, che come mediatore è riuscito ad abbattere le tensioni tra paesi occidentali e BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) nel settore ambientale. Mentre Claudia Vanni è stata la "voce" ufficiale da Washington, tenendo un report giornaliero del summit - pubblicato anche sul sito dell'Università di Pisa - e scrivendo anche per giornali on line statunitensi.
Il bilancio dei Summits di Washington è sicuramente positivo per i due ragazzi, che hanno vissuto un'esperienza unica nel loro percorso formativo. Dario è laureato in Scienze politiche e internazionali con 110/110 all'Università di Pisa e ha una laurea specialistica in Politiche e Relazioni Internazionali, oltre che un master in Governance politica; è attualmente iscritto al primo anno del corso di dottorato in Geopolitica, sempre presso la facoltà di Scienze politiche dell'ateneo pisano. Claudia si è laureata in Scienze politiche internazionali pochi giorni dopo il rientro da Washington ed è giornalista pubblicista iscritta all'Ordine della Toscana; ha iniziato a esercitare la professione all'età di 17 anni, facendo esperienze nel campo del giornalismo televisivo, presso un'emittente locale, 50Canale; ha poi sperimentato il giornalismo radiofonico e l'ufficio stampa.
Leggi il Diario da Washington di Claudia Vanni.
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La 'particella di Dio' parla pisano
C'è molto dell'Università di Pisa e degli altri istituti di ricerca pisani nel team di scienziati che ha scoperto la cosiddetta "particella di Dio", cioè il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. Sono oltre 120, infatti, i ricercatori che si sono formati a Pisa e che hanno lavorato al progetto durante i venti anni necessari per condurre a termine l'esperimento, il più importante mai tentato sia per risorse investite che per studiosi coinvolti.
Molti di loro hanno avuto un ruolo da protagonisti. Tra i principali ricercatori figura certamente Guido Tonelli, laureato in Fisica all'Ateneo pisano nel 1975 e docente ordinario nello stesso Ateneo per anni prima di diventare ricercatore associato all'Isitituto nazionale di fisica nucleare. Il professor Tonelli, alla guida dell'esperimento Cms nel periodo in cui è stata programmata e avviata la "caccia" al bosone di Higgs, è attualmente Senior Staff Scientist al Cern. Ha lavorato nel campo della fisica delle particelle elementari, partecipando a esperimenti al Cern e al Fermilab di Chicago. Fra i suoi contributi principali si contano le prime misure di precisione della vita media dei mesoni charmati, test sperimentali del Modello Standard delle interazioni fondamentali e ricerche di nuova fisica. A metà dicembre del 2011, il professor Tonelli ha presentato in un seminario congiunto al Cern insieme a Fabiola Gianotti, la prima evidenza sperimentale della presenza del bosone di Higgs intorno a 125GeV di massa, risultato che è stato definitivamente confermato in questi giorni.
A testimonianza dell'importante ruolo svolto dagli studiosi pisani, la presentazione della scoperta al Cern è stata seguita in diretta, con grande partecipazione e calore, nell'Aula Magna della presidenza della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali.
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Il professor Bicchi al primo workshop della Fondazione Andrea Bocelli
Il Premio Nobel per la pace Muhammed Yunus, il rinomato ricercatore ed economista indiano Abhijit Banerjee, l'esperta di Economia dello Sviluppo Eliana La Ferrara e alcuni brillanti rappresentanti del MIT - Massachusetts Institute of Technology di Boston, delle Università di Firenze e Pisa, della Scuola Superiore Sant'Anna, del CNR di Pisa e dell'Università di Palermo. Questi sono solo alcuni dei relatori che il 6 ed 10 luglio accompagneranno Andrea Bocelli nella due giorni di workshop che inaugurerà la Andrea Bocelli Foundation in Italia che mette scienza, economia, musica e passione al servizio dei meno fortunati.
Le due giornate saranno dedicate ai primi due programmi che la Fondazione sta portando avanti: il 6 luglio verrà presentato il "Programma Sfide" che opera nell'ambito della ricerca scientifica, tecnologia e innovazione sociale il cui primo progetto ha l'ambizioso scopo di rendere autonomi indoor e outdoor i non vedenti; mentre il 10 luglio sarà la volta del "Programma Break the Barriers" che ha come obiettivo la promozione ed il sostegno di progetti contro la povertà in Italia e in particolare nei Paesi in Via di Sviluppo. Muhammed Yunus, il "Banchiere dei poveri" e premio Nobel per la Pace 2006, sarà l'ospite d'onore del secondo workshop. Il fondatore della banca Grameen e ideatore del microcredito che, con coraggio e caparbietà, ha diffuso in tutto il mondo questa forma di promozione economica e sociale a sostegno delle popolazioni più povere, è membro del settore Advisory Board della stessa Fondazione Andrea Bocelli. Nel corso dello stesso workshop interverranno sui temi della povertà alcuni dei partner che collaboreranno con la neonata Fondazione per l'individuazione dei progetti da sostenere: l'economista indiano Abhijit Vinayak Banerjee, direttore e cofondatore dell'Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab il cui testo "Poor Economics" è stato scelto come migliore libro economico dell'anno dal "Financial Times" ed Eliana La Ferrara, Professoressa di Economia dello Sviluppo dell'Università Bocconi di Milano altro membro dell'Advisory Board.
Il workshop del 6 luglio vedrà come moderatore Laura Giarrè dell'Advisory Board e tra i relatori Seth Teller, del MIT, che spiegherà come le nuove tecnologie, robots, palmari, telecamere o lidar possano migliorare la vita dei non vedenti nella loro quotidianità, al fine di agevolarne l'indipendenza e l'inserimento nel mondo del lavoro e sociale in autonomia e presenterà i risultati dell'inizio del progetto di ricerca MIT Fifht Sense finanziato dalla Fondazione; Antonio Bicchi, esperto di robotica e di interfacce aptiche dell'Università di Pisa; Paolo Nesi dell'Università di Firenze, che da anni lavora per rendere il mondo della musica accessibile anche ai non vedenti. Ilenia Tinnirello, dell'Università di Palermo, spiegherà come un oggetto comune come uno smart phone possa essere impiegato per risolvere problemi di localizzazione; Carlo Alberto Avizzano della Scuola Superiore Sant'Anna e Carlo Colombo dell'Università di Firenze che parleranno di nuove tecnologie di computer vision per realizzare ausili ai non vedenti, Barbara Leporini del CNR di Pisa che parlerà di social network e la loro accessibilità per i non vedenti. Infine Amir Amedi dell'Università di Gerusalemme presenterà in Italia un innovativo studio per l'occhio artificiale.
Gli workshop saranno aperti al pubblico ed è possibile iscriversi direttamente dal sito web www.andreabocellifoundation.org. Gli workshop saranno trasmessi in diretta dall'auditorium dell'Opera della Primaziale Pisana sulla nuova piattaforma Hangout grazie alla collaborazione con Google. Per seguire in tempo reale i diversi momenti è possibile collegarsi alla pagina Google + di Andrea Bocelli o al canale You Tube. (Ufficio stampa Fondazione Andrea Bocelli)