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"I Timpanaro: una famiglia di intellettuali del Novecento" è il titolo della giornata di studio che avrà luogo mercoledì 18 gennaio 2012 al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi.

L'iniziativa fa seguito alla mostra inaugurata lo scorso 26 novembre nella stessa sede in occasione dell'anniversario della scomparsa di Sebastiano Timpanaro junior, insigne filologo che, assieme alla madre Maria Cardini, donò nel 1957 il nucleo di opere grafiche dal quale prese origine, per volontà di Carlo Ludovico Ragghianti, il Gabinetto Disegni e Stampe dell'Università di Pisa.

Il convegno vedrà la partecipazione di illustri studiosi, che presenteranno aspetti diversi del lavoro e dell'attività di Sebastiano Timpanaro senior, di Sebastiano Timpanaro junior, di Maria Cardini e di Maria Augusta Morelli, a testimonianza di una famiglia di intellettuali impegnati in una fervida e incessante attività di ricerca scientifica che impresse un segno profondo nella storia della cultura del Novecento.

Alla presenza di Maria Augusta Morelli Timpanaro apriranno i lavori Silvia Panichi, Sandra Pesante e Alessandro Tosi. Tra i relatori, Lucietta Di Paola, Michele Feo, Francesca Fedi, Piero Floriani, Piergiorgio Parroni e Lucia Tongiorgi Tomasi.

Agostino Monorchio, docente di Campi elettromagnetici, e Marco Luise, docente di Telecomunicazioni alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, sono stati nominati "fellow" dell'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l'associazione internazionale di professionisti impegnata a favore del progresso della tecnologia a beneficio dell'umanità. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Monorchio "per i suoi contributi allo sviluppo di metodi di calcolo per l'elettromagnetismo e alla realizzazione di metamateriali mediante l'uso di superfici selettive in frequenza" e a Luise "per i suoi contributi al settore della sincronizzazione e dell'elaborazione del segnale nelle telecomunicazioni".

L'"IEEE fellowship" è conferita a una personalità con un eccellente primato di risultati, provenienti da diverse aree scientifiche, che vanno dai sistemi aerospaziali, all'ingegneria informatica, delle telecomunicazioni e biomedica, all'elettronica. Per il 2012, sono 322 i professionisti che nel mondo hanno ottenuto il riconoscimento. Attraverso i suoi 385.000 membri in 160 paesi del mondo, l'IEEE promuove lo sviluppo della tecnologia per l'umanità e pubblica circa il 30% del materiale tecnico riguardante i diversi settori di interesse.

Le ricerche del professor Monorchio hanno contribuito a sviluppare nuove metodologie di calcolo per la progettazione elettromagnetica in grado di sfruttare pienamente le moderne risorse di calcolo oggi a disposizione. I metamateriali da lui indagati sono materiali 'artificiali' con proprietà fisiche non reperibili in natura che permettono la realizzazione di dispositivi tecnologici innovativi, quali a esempio antenne miniaturizzate, filtri compatti, o l'insorgenza di effetti e fenomeni originali quali l'invisibilità radar e ottica.

L'attività di ricerca del professor Luise si svolge nell'ambito delle telecomunicazioni, e più specificamente nel campo delle radiotrasmissioni terrestri e via satellite, delle comunicazioni "wireless", e dei sistemi di posizionamento satellitari. Oltre che presso l'Università di Pisa, è anche docente alla Scuola di Alti Studi IMT (Istituzioni, Mercati, Tecnologie) di Lucca, ed è direttore esecutivo della Rete di Eccellenza della Commissione Europea su "Wireless Communications NEWCOM++".

Venerdì 13 Gennaio 2012 nella sede della facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa si svolgerà la riunione annuale dei ricercatori del Centro interuniversitario di ricerca sui sistemi integrati per l'ambiente marino (ISME), organizzata dal Centro "E.Piaggio". Come consuetudine, tale incontro sarà anche l'occasione per un workshop scientifico aperto a tutte le realtà del settore, in modo da favorire la cooperazione e la sinergia in un ambito di ricerca delicato e strategico per il nostro Paese, caratterizzato da più di 7.000 chilometri di costa. Così nell'incontro di Pisa, oltre alle componenti universitarie, saranno presenti il CNR, la Scuola Sant'Anna e la WASS di Livorno.

L'ISME raggruppa i ricercatori italiani attivi nelle applicazioni delle moderne tecnologie dell'informazione all'ingegneria dei sistemi marini, inclusi i robot e i veicoli autonomi subacquei, le comunicazioni e i sistemi acustici, le boe intelligenti, i data-base ambientali e i sistemi di supporto alle decisioni.

In occasione del workshop, il Centro "Piaggio" presenterà i recenti risultati del progetto Europeo "UAN", che studia la costruzione di una rete wireless sottomarina grazie a piccoli robot subacquei che si muovono lungo il canale di trasmissione marino comportandosi da ripetitori per migliorare di volta in volta la qualità delle comunicazioni. Sarà inoltre presentato il progetto "Thesaurus", coordinato dal Centro "Piaggio" assieme alla Scuola Normale, all'Università di Firenze e al CNR-ISTI con il finanziamento della Regione Toscana, e finalizzato all'esplorazione dei siti archeologici subacquei.

Servirà a costruire un database con i classici del pensiero economico tradotti nelle varie lingue europee il Multilateral Project LLP/Erasmus "EE-T. Economic e-Translations into and from European Languages" appena attivato all'Università di Pisa. Finanziato dall'Education, Audiovisual and Culture Executive Agency (EACEA) dell'Unione Europea (518297-LLP-2011-IT-ERASMUS-FEXI) e coordinato dai professori Marco Guidi e Massimo Augello, il progetto è il primo del genere che coinvolge un gruppo multidisciplinare di economisti, storici del pensiero economico, storici economici e linguisti e che mira a costruire e mettere a disposizione della comunità scientifica una banca di testi on line relativi alla storia dell'economia politica e una serie di contributi di ricerca sulla formazione e circolazione internazionale delle idee e dei linguaggi economici.

Come tutti i Multilateral Projects, questo programma, di durata biennale, mira a promuovere uno degli obiettivi di Europa 2020: favorire il "triangolo della conoscenza" tra ricerca, istruzione e innovazione. Al contempo, saranno sperimentate forme innovative di didattica on line e di social networking che possano avvicinare gli studenti a questi risultati di indagine scientifica, fornendo loro testi economici del passato sui quali svolgere le loro esercitazioni e le loro ricerche di tesi.

L'idea di base che ha attratto l'attenzione dell'Unione Europea è che in tempi di crisi economica ci sia bisogno di avvicinare studenti e lettori ai classici del pensiero economico: una "ricchezza delle idee" che fa il parallelo con la "ricchezza delle nazioni" e insegna a evitare errori che già sono stati compiuti nel passato.

Sono partner del progetto, oltre all'Università di Pisa, l'Università di Paris 2 Panthéon Assas, l'Università di Hohenheim di Stoccarda, l'Università di Barcelona, l'Università di Lisbona, l'Università di Messolongi, L'Università di Bucarest e la Middle East Technical University di Ankara, oltre che due partner privati, Pixel e Connectis di Firenze.

Da gennaio è attivo un portale (http://eet.pixel-online.org/) nel quale sarà possibile trovare progressivamente i vari prodotti del progetto e al quale saranno chiamati a contribuire, in una inedita prospettiva "social", tutti gli studiosi e gli studenti interessati.

Un quadro che raffigura il Palazzo alla Giornata come appariva all'inizio del Novecento, opera dell'artista pisano Ferruccio Pizzanelli, tra i maggiori esponenti della pittura toscana del XX secolo. Il dipinto è stato consegnato, martedì 10 gennaio 2012, dai rappresentanti della direzione generale della Fondiaria SAI e dell'Agenzia generale SAI di Pisa nelle mani del rettore Massimo Augello. Cornice della cerimonia la suggestiva Sala dei Mappamondi dello stesso Palazzo oggi sede del rettorato, il luogo per di più in cui il giovane Pizzanelli aveva tenuto la sua prima esposizione.

Nel loro intervento, il rettore dell'Ateneo Pisano, i vertici della Società assicuratrice, Piergiorgio Costantini e Cesare Zunino, e l'agente generale e procuratore della Società, Maurizio Sbrana, hanno ricordato la solida tradizione di collaborazione che lega le due Istituzioni, che va anche al di là delle convenzioni sottoscritte per agevolare il ricorso ai servizi assicurativi da parte del personale e degli studenti dell'Università. Negli scorsi anni, infatti, la SAI ha finanziato l'istituzione di borse di studio a laureati in discipline giuridiche ed economiche con tesi in argomento assicurativo; ha permesso di acquisire una preziosa collezione mineralogica che è entrata a far parte del patrimonio scientifico dell'Ateneo e che è possibile ammirare al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci; ha contributo all'acquisto di nove manoscritti giovanili di Enrico Fermi; ha donato il ritratto di Galileo Galilei che è stato collocato nella Sala al piano terra di Palazzo alla Giornata.

Il rettore ha quindi sottolineato il ruolo sociale svolto dalla compagnia di assicurazione "attraverso l'impegno convinto in campo culturale, poiché il grado di progresso di ogni società si misura a partire dalla sua capacità di trasmettere cultura e di guardare sempre, e con fiducia, al futuro". I rappresentanti della Sai hanno messo in evidenza il profondo legame che lega la Società e la sua Agenzia generale alla città di Pisa, di cui l'Università è senza dubbio tra le più importanti istituzioni e il principale luogo di elaborazione e di trasmissione del sapere.

I professori di Storia dell'arte, Lucia Tomasi Tongiorgi e Alessandro Tosi, hanno tracciato un breve profilo di Ferruccio Pizzanelli, un artista abile con i pennelli, così come nella lavorazione artistica del cuoio, e capace di descrivere con la sue opere paesaggi e volti autentici della tradizione toscana. È stato inoltre illustrato il volume dedicato al pittore pisano e al dipinto su Palazzo alla Giornata, realizzato dalla SAI con un testo curato dal professor Stefano Renzoni.

Nella stessa occasione, alla presenza del preside della facoltà di Agraria, Manuela Giovannetti, è stato anche presentato il volume curato dai professori Alessandro Tosi e Romano Paolo Coppini sui due grandi affreschi realizzati da Ferruccio Pizzanelli nell'Aula Magna della facoltà di Agraria e su quello che si trova nell'ex Clinica dermatologica.

C'è anche un docente dell'Università di Pisa nella nuova "Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi" appena nominata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mauro Rosi, docente di Geochimica e Vulcanologia e direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'Ateneo pisano, è il nuovo vicepresidente dell'organo di consulenza scientifica del capo dipartimento della Protezione civile che raccoglie le competenze di 58 professori universitari, rappresentanti dei principali enti di ricerca nazionali (come Cnr e Ingv) ed esperti tecnici delle diverse tipologie di rischi naturali, ambientali e industriali.

Le nomine, sono state firmate a fine dicembre dal presidente del consiglio Mario Monti su proposta del capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, che ha indicato in Luciano Maiani, ex presidente del Cnr, il presidente e in Giuseppe Zamberletti il presidente emerito. La nuova commissione sarà articolata in cinque settori corrispondenti alle varie tipologie di rischio: settore rischio sismico; settore rischio vulcanico; settore rischi meteo-idrologico, idraulico e di frana; settore rischi chimico, nucleare, industriale e trasporti; settore rischio ambientale e incendi boschivi. Compito della nuova commissione sarà fornire al dipartimento della Protezione civile pareri di carattere tecnico-scientifico in relazione alle diverse tipologie di rischio e anche indicazioni per migliorare le capacità di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi.

Mauro Rosi si è laureato a Pisa in Geologia nel 1974 ed è professore ordinario di Vulcanologia dal 2002. Dal 2006 è direttore del dipartimento di Scienze della Terra. Attualmente ricopre l'incarico di presidente della Federazione Nazionale di Scienze della Terra ed è membro del consiglio scientifico dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il professor Rosi ha un'esperienza pluridecennale nella gestione di crisi vulcaniche di tutto il mondo (eruzione del St. Helens-USA 1980, Nevado del Ruiz-Colombia 1985, Guagua Pichincha e Tungurahua-Ecuador 1999, St. Helens-USA 2004, Merapi-Indonesia 2006, Isola Reunion-Oceano Indiano 2009) e in Italia (Etna, 1981; Etna 1983; Stromboli 1985; Etna 2001; Etna 2002; Stromboli 2002-2003; Stromboli 2007). Rosi ha anche svolto, in alcuni casi, il ruolo di consulente per conto di autorità governative per l'assunzione di decisioni in materia di protezione civile (N. del Ruiz-Colombia 1985, Guagua Pichincha e Tungurahua-Ecuador 1999) e organismi internazionali (Nazioni Unite luglio 2011).

Martedì 10 gennaio 2012 alle 17.15, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, terrà la lezione "L'incontro con lo straniero nell'Antico Testamento". L'iniziativa fa parte del ciclo di introduzione multidisciplinare alla Bibbia intitolato "L'incontro con l'Altro, Fascinosum et Tremendum. Temi biblici tra difesa dell'identità e integrazione, accoglienza e rifiuto". L'iniziativa è organizzata da: Marisa Bonamici, Piergiorgio Borbone, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Daria Coppola, Bruno Di Porto, Adriano Fabris, Roberto Filippini, Gianfranco Fioravanti, Piero Floriani, Gabriella Garzella, Cesare Letta, Alessandro Martinengo, Stefano Perfetti, Mauro Ronzani, Elena Salibra, Maria Antonietta Sanna, Marina Soriani Innocenti, Giuseppina Stella Galbiati.

Il 4 gennaio 2012, all'interno del programma "Cose dell'altro Geo", è andata in onda su RaiTre la trasmissione "Geo Scienza", dove sono stati presentati da Andrea Pucci, ricercatore del dipartimento di Chimica e chimica industriale, una serie di esperimenti su alcuni film polimerici condotti dal team di ricerca dell'Università di Pisa. I materiali hanno la proprietà di cambiare colore a seguito di stimoli esterni di varia natura come le deformazioni meccaniche e gli sbalzi di temperatura, e sono sviluppati in collaborazione con i professori Marco Pasquali, Francesco Ciardelli e Giacomo Ruggeri all'interno di un progetto denominato "Poloptel", finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa.

In studio Andrea Pucci ha mostrato una serie di pellicole che, sottoposte a deformazione, hanno cambiato colore in emissione da verde a blu a causa della rottura degli aggregati di colorante in esso dispersi. In un secondo esperimento è stato poi mostrato il fenomeno opposto, cioè la formazione di aggregati di colorante una volta che il film viene posto per pochi istanti sopra una piastra alla temperatura controllata superiore a 60°C.

I risultati di questa ricerca potrebbero avere importanti ricadute nella vita di tutti i giorni portando allo sviluppo di pellicole per "imballaggio intelligente", capaci cioè di rilevare attraverso un cambiamento delle proprietà ottiche del materiale se vi è stata una sollecitazione esterna (contaminazione), attraverso uno stress meccanico (deformazione, strappo del materiale), o di natura termica (sbalzo di temperatura). Visti i controlli necessari per tutti gli alimenti appartenenti alla catena del freddo, la ricerca potrebbe portare allo sviluppo di nuovi imballaggi alimentari, le cui caratteristiche devono rispondere a parametri precisi, come garantire la protezione dell'alimento da danni meccanici, oppure prevenirne o ritardarne la degradazione fisica.

Alberto Del Guerra, docente di Fisica medica alla facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa, è stato nominato "fellow" dell'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l'associazione internazionale di professionisti impegnata a favore del progresso della tecnologia a beneficio dell'umanità. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al professore "per i suoi contributi allo sviluppo di rivelatori di radiazioni e di sistemi per la fisica medica e per l'imaging molecolare". Del Guerra ha contribuito al progresso nel suo settore scientifico attraverso l'invenzione e la costruzione di dispositivi innovativi e lo sviluppo di nuove tecniche per la creazione di farmaci e per la diagnosi e terapia delle malattie.

L'"IEEE fellow" è conferito a una personalità con un eccellente primato di risultati, provenienti da diverse aree scientifiche, che vanno dai sistemi aerospaziali, all'ingegneria informatica, delle telecomunicazioni e biomedica, all'elettronica. Per il 2012, sono 322 i professionisti che nel mondo hanno ottenuto il riconoscimento. Attraverso i suoi 385.000 membri in 160 paesi del mondo, l'IEEE promuove lo sviluppo della tecnologia per l'umanità e pubblica circa il 30% del materiale tecnico riguardante i diversi settori di interesse.

Alberto Del Guerra, dopo essersi laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 1968, è diventato professore associato presso il dipartimento di Fisica pisano nel 1982. Tra 1981 e 1982 ha trascorso un periodo come "Fulbright Scholar" al Lawrence Berkeley Laboratory della California, dove ha iniziato la sua attività di ricerca sulla PET la tomografia a positroni, allora ai primordi. Nel 1987 è diventato professore di prima fascia di Fisica all'Università "Federico II" di Napoli, per poi passare a Ferrara ed essere richiamato a Pisa, alla facoltà di Medicina e chirurgia, nel 1998. Attualmente, è anche direttore della Scuola di specializzazione in fisica medica dell'Università di Pisa e presidente del Collegio dei direttori delle scuole italiane.

Il professor Del Guerra è autore di oltre 300 articoli su riviste internazionali, la maggior parte nel campo dell'imaging radiologico, nucleare e molecolare. Dirige un gruppo di ricerca in fisica medica, in stretta collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare. È stato presidente della Federazione europea della Società di Fisica medica per tre anni, fino a esserne nominato membro onorario nel 2009. È membro del Consiglio direttivo della Associazione italiana di Fisica medica.

I piccoli scimpanzé giocano in modo molto simile agli esseri umani, alternando le diverse fasi ludiche come fanno i bambini in età infantile. È questo il risultato principale di uno studio sul comportamento ludico delle grandi antropomorfe della specie Pan troglodytes, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "PLoS ONE". La ricerca è stata realizzata dalle dottoresse Elisabetta Palagi e Giada Cordoni, del Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa, in collaborazione con l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del CNR (Roma). Il progetto scientifico, coordinato dalla stessa dottoressa Palagi, rientra nell'ambito delle ricerche socio-biologiche che il Museo di Calci conduce da molti anni a livello internazionale.

La ricerca è il frutto di osservazioni che le ricercatrici hanno condotto in grandi parchi europei che ospitano numerose colonie riproduttive. Le osservazioni a lungo termine hanno dato la possibilità di raccogliere dati su 15 immaturi, sia piccoli che giovani, consentendo una comparazione precisa del gioco nelle diverse fasi di età. Lo studio delle ricercatrici pisane si è concentrato principalmente sull'analisi dei parametri relativi al gioco sociale, cioè quello effettuato da due o più animali. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, nello scimpanzé come nell'uomo, esistono variazioni apprezzabili durante il passaggio dalla fase infantile a quella giovanile. In particolare, la ricerca ha evidenziato che il gioco solitario e il gioco sociale seguono due traiettorie ontogenetiche differenti: mentre il primo mostra un picco di frequenza durante l'infanzia, il secondo mantiene livelli pressoché costanti in tutta la fase immatura. Le differenze non sono solo di carattere quantitativo, ma anche qualitativo, poiché le sessioni di gioco sociale, nei giovani scimpanzé, diventano più articolate, dal punto di vista del numero di pattern ludici utilizzati in una sessione, e più bilanciate, dal punto di vista delle modalità e delle frequenze con cui vengono scambiati i pattern direzionali tra giocatori.

L'importanza di questo studio risiede nel fatto che i dati riguardanti i primati non-umani sono stati comparati, in modo standardizzato e puntuale, con i dati presenti in letteratura sul comportamento di gioco dell'uomo. È emerso così che i bambini in età prescolare da 0 a 3 anni, come i piccoli di scimpanzé, mostrano più alti livelli di gioco solitario, mentre il gioco sociale di lotta rimane pressoché costante dall'infanzia all'adolescenza. Sia gli immaturi di scimpanzé che quelli di Homo sapiens prediligono il gioco con i coetanei che, negli adolescenti di entrambe le specie, diviene più bilanciato e complesso, sebbene anche più competitivo.

Partendo dalla constatazione della stretta vicinanza filogenetica tra Homo sapiens e le altre scimmie antropomorfe, la ricerca suggerisce che il confronto comportamentale tra specie assume un ruolo cruciale per far luce sulle basi biologiche di molti comportamenti presenti in quello che, dal punto di vista zoologico ed evolutivo, possiamo chiamare l'"animale uomo".

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