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Ha avuto inizio lunedì 16 gennaio la prima edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti", il cui responsabile scientifico è il professor Roberto Romboli. Dopo il saluto del prorettore per l'internazionalizzazione, Alessandra Guidi, e del preside della facoltà di Giurisprudenza, Eugenio Ripepe, gli oltre 50 inscritti hanno potuto assistere alla lezione magistrale inaugurale tenuta dal professore emerito di Diritto costituzionale Alessandro Pizzorusso.

Il corso è rivolto a esperti qualificati del diritto e ha una indubbia vocazione internazionale. La maggior parte degli iscritti infatti (perlopiù magistrati, avvocati, giudici costituzionali e professori universitari) proviene dall'estero: Cile, Argentina, Perù, Brasile, Spagna, Costarica, Svizzera, Messico, Ecuador sono, con l'Italia, i Paesi di provenienza dei partecipanti. La dimensione internazionale del corso è garantita anche dai docenti stranieri di assoluto prestigio che affiancheranno i docenti dell'Università di Pisa nelle 3 settimane di durata complessiva del corso.

Scoprire il percorso più veloce per arrivare in facoltà a piedi, in macchina o in bus, conoscere l'indirizzo e l'orario di apertura delle biblioteche, trovare il recapito dei docenti e del personale dell'Università di Pisa e contattarli con un solo tap, collegarsi ai siti delle strutture, dei dipartimenti o ad Alice, il portale degli studenti, per cercare informazioni sui corsi o sugli esami. Tutto questo è possibile grazie a "iUnipi", la App per iPhone, iPad e iPod dedicata all'Università di Pisa, "fatta in casa" da due laureandi dell'Ateneo, Dario Puliero e Domenico D'Agostino. La App è già disponibile gratuitamente sullo AppStore della Apple e, a poche settimane dalla sua pubblicazione, è stata già scaricata da circa 700 utenti.

"iUnipi" consente di trovare informazioni sull'Ateneo, con particolare riferimento alla localizzazione delle strutture (facoltà, dipartimenti, centri bibliotecari, ecc.), del personale e dei servizi offerti. La App offre collegamenti diretti a numeri telefonici, siti internet e a indirizzi di posta elettronica e, tra le altre cose, consente la visualizzazione su mappa delle strutture universitarie: grazie alla geolocalizzazione, tramite l'applicazione "Mappe", è possibile calcolare il percorso più breve per la meta prescelta, scegliendo anche il mezzo di trasporto. L'applicazione, scaricabile gratuitamente, si caratterizza rispetto ad altre con finalità analoghe e già presenti in rete per il fatto che la maggior parte delle informazioni sono fruibili dai dispositivi anche in assenza di connettività di rete.

La App è l'evoluzione di un progetto sviluppato da due studenti dell'Ateneo nell'ambito del "Corso di sviluppo di applicazioni per iOS" organizzato dal dipartimento di Informatica in collaborazione con Data Port-Apple Solution Expert. I due ragazzi, laureandi in Ingegneria dell'informazione, hanno già alcune esperienze nel mondo della programmazione: Dario Puliero, di Pisa, dal 2008 si occupa di amministrazione di sistemi operativi e di Content Management Systems. Domenico D'Agostino, originario della provincia di Reggio Calabria, da un anno sviluppa applicazioni su piattaforma iOS come freelance.

Il 20 gennaio 2012, nell'Auditorium "G. Toniolo" dell'Opera Primaziale (Piazza Arcivescovado), le Edizioni Plus e gli Amici dei musei e monumenti pisani, con il patrocinio del Comune di Pisa, presentano il libro di Andrea Menzione "Preghiera e diletto. Immagini domestiche a Pisa nel Seicento" (Edizioni Plus). Dopo i saluti di Mauro Del Corso, presidente degli Amici dei musei e monumenti pisani, e Silvia Panichi, assessore alla cultura del Comune di Pisa, interverranno Mario Rosa, professore emerito alla Scuola Normale Superiore, ed Emanuele Pellegrini, docente dell'IMT di Lucca. Sarà presente l'autore.

Andrea Menzione è docente di Storia moderna presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa. Ha condotto ricerche e pubblicato vari saggi di storia agraria e delle comunità rurali fra XV e XVIII secolo e di demografia storica con particolare riguardo a matrimonio e famiglia, nonché alle immagini della morte nella prima età moderna. Da alcuni anni si è dedicato allo studio delle forme visibili della religiosità, al rapporto fra religiosità e immagini particolarmente nel secolo XVII.

Le immatricolazioni all'Università di Pisa per l'anno accademico 2011/2012 sono aumentate di 529 unità e di oltre cinque punti percentuali. I dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo confermano la tendenza alla crescita già evidenziata nei mesi precedenti e segnalano, alla stessa data di inizio gennaio, un numero di 10.909 immatricolati contro i 10.380 del 2010/2011. Dopo il calo dello scorso anno, quando gli immatricolati erano scesi da 11.470 a 10.380, il dato segna il ritorno al trend positivo che ha contraddistinto l'ultimo decennio di vita dell'Ateneo e conferma per il sesto anno consecutivo il superamento della quota di 10.000 immatricolazioni.

Nel calcolo degli immatricolati rientrano sia gli studenti che iniziano una carriera ai corsi di laurea triennale o a ciclo unico, sia coloro che scelgono di continuare gli studi iscrivendosi al primo anno dei corsi di laurea magistrale. Il termine per immatricolarsi, fissato al 30 settembre, consentiva fino alla fine di dicembre 2011 la possibilità di immatricolarsi con il pagamento di una mora.

Rispetto allo scorso anno, le facoltà che hanno registrato un incremento maggiore sono Economia, con 252 studenti in più e 20,9 punti percentuali, Scienze matematiche fisiche e naturali (+238 e 17,9%), Ingegneria (+148 e 6,8%) e Scienze politiche (+102 e 17,1%). Significativa è anche la crescita di Lettere e filosofia (+90 e 9,4%), Lingue e letterature straniere (+71 e 11,8%) e Agraria (+59 e 28,1%). In controtendenza sono invece i corsi interfacoltà (-179 e 24,8%), oltre che le facoltà di Medicina e chirurgia (-113 e 11,5%), Giurisprudenza (-64 e 7,3%), Medicina veterinaria (-46 e 21,2%) e Farmacia (-14 e 7,5%).

In termini assoluti, Ingegneria rimane la facoltà più grande con 2.318 immatricolati, seguita da Scienze MFN con 1.566, Economia con 1.460, Lettere e filosofia con 1.046, Medicina e chirurgia con 954, Giurisprudenza con 817, Scienze politiche con 699, Lingue e letterature straniere con 672, Agraria con 269, Farmacia con 173 e Medicina veterinaria con 171. I corsi interfacoltà raccolgono 544 nuovi studenti, quelli interuniversità 74 e quelli in convenzione con l'Accademia navale di Livorno 146.

Per quanto riguarda i corsi di laurea, quelli più numerosi sono la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza con 686, Lingue e letterature straniere con 570, Economia aziendale con 429, Economia e commercio con 373, Ingegneria biomedica con 318, Scienze sociali e del servizio sociale con 293, Ingegneria civile ambientale e edile con 291, Infermieristica con 273, Scienze biologiche con 266, la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia con 233, Banca finanza e mercati finanziari con 222, Discipline dello spettacolo e della comunicazione con 206 e Scienze politiche internazionali e dell'amministrazione con 203.

Sono aperte fino al 10 febbraio 2012 le iscrizioni alla seconda edizione del Corso di alta formazione VIPST, "Valutazione degli interventi di politica Sociale e di sviluppo territoriale" organizzato dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Pisa. Un percorso di formazione avanzata diretto a formare esperti capaci di rispondere alle esigenze di organizzazioni pubbliche e private nel campo della programmazione e valutazione degli interventi socio-assistenziali e socio-sanitari.

Questa edizione in particolare rappresenta nel territorio regionale la prima azione quale con la quale il nostro Ateneo accompagnerà il processo di implementazione del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015, approvato dalla Giunta Regionale il 19 dicembre 2011, formando quelli che saranno gli operatori addetti alla valutazione di impatto sociale e alla valutazione partecipata della qualità dei servizi e delle politiche sociali, metodiche individuate come strategiche dalla Regione Toscana (PSSIR, par. 8.2.4) e rispetto alle quali il gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze politiche e sociali, coordinato dal professor Gabriele Tomei, vanta ampia esperienza e riconoscimento scientifico nazionale.

Il corso della durata di 92 ore è realizzato in collaborazione con il Centro interateneo di ricerca TEVAL – Teorie, tecniche e metodi della valutazione (Università di Pisa, Genova, Roma "La Sapienza" e Catania) e con il patrocinio dell'AIV - Associazione Italiana di Valutazione. Le lezioni avranno carattere seminariale e laboratoriale consentendo agli allievi di acquisire una competenza basilare e tuttavia solida dei fondamenti teorici e delle principali metodologie e tecniche della ricerca valutativa, con specifico riferimento al campo di interesse delle politiche socio-assistenziali e socio-sanitarie. Per informazioni è possibile contattare la segreteria (050 2212406, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o consultare il sito http://vipst.sp.unipi.it.

e bookTesti universitari sull'iPad o sull'iPhone? Grazie a una App di Casalini Libri i volumi delle Edizioni Plus, casa editrice dell'Università di Pisa, sono acquistabili in formato ebook sui moderni dispositivi elettronici. La App è molto intuitiva e facile da usare, permette di effettuare ricerche per titolo, autore, editore, anno di pubblicazione e classificazione Dewey e di sfogliare l'intero catalogo a un semplice tocco dello schermo. Ogni ebook è acquistabile direttamente dall'interno della App senza bisogno di complesse procedure di login. È sufficiente inserire la password del proprio account Apple Store per scaricare il file sul proprio dispositivo.

Gli ebook scaricati sono leggibili attraverso un sofisticato 'sfogliatore' integrato nella App che offre le funzioni di copia/incolla, ricerca all'interno del full text, inserimento di segnalibri. L'App è scaricabile gratuitamente da iTunes App Store al link http://itunes.apple.com/it/app/torrossa/id460014494?mt=8

Ad oggi sulla App sono già stati caricati 60 titoli, ma nel giro dei prossimi giorni sarà pubblicato l'intero catalogo già presente su Torrossa.it, la nuova piattaforma full text di Casalini Libri. I contenuti di Torrossa.it sono disponibili in modalità 'acquisto', 'accesso permanente' o 'consultazione temporanea' e accessibili tramite un'unica interfaccia che offre agli utenti evolute funzionalità di ricerca e consultazione, oltre a strumenti di condivisione Web 2.0, con sottoscrizioni per reti IP.

Tra le innovazioni, la ricerca avanzata con raffinamento dei risultati tramite 'faccette'; lo user workspace nel quale salvare commenti, tags, liste e bibliografie personali e dal quale inviare segnalazioni tramite email; l'esportazione di citazioni bibliografiche tramite strumenti dedicati; un comodo menù contestuale per estendere la ricerca su database e fonti esterne; il browsing per materia, la ricerca in indice di autore e titolo.


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
InToscana.it
Adnkronos
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PianetaUniversitario.com 

robot Uan.JPGIl robot si è spostato nelle acque norvegesi andando a posizionarsi dove la rete di comunicazione tra i sensori di temperatura era migliore, permettendo così la trasmissione dei dati tra i nodi del network e la stazione centrale di controllo. Con l'esperimento nel fiordo di Trondheim, effettuato lo scorso mese di maggio, si è concluso con successo il progetto di ricerca europeo UAN (Underwater Acoustic Network) coordinato dal professor Andrea Caiti del Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e finalizzato alla realizzazione di reti wireless capaci di controllare robot sottomarini per monitorare l'ambiente e raccogliere dati di varia natura.

robotinacqua3"La comunicazione sotto la superficie del mare è problematica e condizionata da fattori moto variabili, come l'oceanografia locale, la temperatura, il grado di salinità dell'acqua e la profondità - spiega Caiti - I nostri robot sono in grado di costruire reti di comunicazione acustica sottomarina efficaci, che potranno essere utili per realizzare sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato - come quelli delle aree marine protette o di interesse archeologico, di infrastrutture industriali o portuali lungo la costa - e allo stesso tempo capaci di misurare parametri importanti per il controllo dello stato di salute dell'ambiente marino, come temperatura, salinità e inquinamento dell'acqua".

robot in acqua Gli esperimenti preliminari del progetto UAN si sono svolti nel 2010 a Pianosa, dove sono state provate singolarmente le varie componenti della rete. Dopo altri due test in Portogallo e a Genova, il team di ricerca è approdato in Norvegia, dove per l'Università di Pisa erano presenti Vincenzo Calabrò e Andrea Munafò, collaboratori del professor Caiti. Per l'esperimento è stato utilizzato il robot 'Folaga', un piccolo veicolo lungo 2 metri, con un diametro di 12 centimetri e pesante 30 kg, su cui era stato applicato un sensore di temperatura. I ricercatori hanno potuto verificare che il robot, navigando nella trafficata zona portuale del fiordo, sapeva lavorare in autonomia, sapeva rispondere ai comandi inviati dalla stazione centrale e, nel caso simulato di perdita della rete, sapeva reinserirsi nella rete autonomamente.

munafo_caiti_calabro"Il robot è stato in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati era di volta in volta migliore - aggiunge Caiti - In questo modo si possono contrastare gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, come la variazione di temperatura, la salinità o il rumore, e viene garantita una la qualità della trasmissione fra i nodi della rete".


I risultati della ricerca sono stati presentati a Brussels a novembre davanti a tutti i partner del progetto: CINTAL - Università dell'Algarve, Faro, Portogallo; Selex Sistemi Integrati, Italia; FOI (Royal Defence Research Establishment), Stoccolma, Svezia; ISME - Centro Interuniversitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino, Unità delle Università di Pisa (Centro Piaggio) e Genova; SINTEF, Trondheim, Norvegia Kongsberg Maritime, Horten, Norvegia.


Guarda il video del test a Pianosa.
Guarda su Facebook la Photo gallery del robot testato nel fiordo di Trondheim. 


Ne hanno parlato:
Tirreno 
Tirreno Pisa 
Nazione Pisa 
PisaNotizie.it 
InToscana.it
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RepubblicaFirenze.it
SecoloXIX.it
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PisaInformaFlash.it 
 
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Venerdì, 27 Gennaio 2012 15:28

I 25 anni del Progetto Erasmus

erasmusIl 30 e 31 gennaio a Bruxelles si celebrano i 25 anni del Progetto Erasmus. Sul sito della Commissione Europea è possibile seguire la diretta streaming della conferenza stampa e delle due sessioni mattutine dell'incontro.

Segui la diretta.

lapideIn occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2012, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant'Anna, insieme con il Comune di Pisa, hanno scoperto nel cortile della Sapienza una targa in memoria degli Ebrei e le Ebree sottratti agli studi dalle leggi razziali. Nell'occasione erano presenti Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Claudio Ciociola, vicedirettore della Scuola Normale Superiore, Pierdomenico Perata, prorettore vicario della Scuola Superiore Sant'Anna, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Guido Cava, presidente della Comunità Ebraica di Pisa.

 

lapide giorno memoria
Sulla targa sono state incise le parole: 

L'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la scuola Superiore Sant'Anna, insieme con la Città di Pisa, ricordano alla comunità scientifica e alla cittadinanza tutta la vergogna delle leggi razziali che, nel silenzio di troppi, sottrassero irrimediabilmente ebree ed ebrei agli studi, alla docenza, alla ricerca.

 




Pubblichiamo qui di seguito il discorso pronunciato da Nicoletta De Francesco.


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Presidente della Comunità Ebraica di Pisa, Gentili Autorità, Colleghe e Colleghi, Signore e Signori,

sono profondamente onorata di presiedere alla cerimonia di scoprimento della lapide che – a nome dell'Università, della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna, e insieme alla città di Pisa – dedichiamo oggi alla memoria degli studenti e dei docenti ebrei colpiti dalla legislazione razziale emanata dal regime fascista.

Questa iniziativa, com'è noto, fa parte delle celebrazioni che la nostra città ha organizzato per il Giorno della Memoria, a ricordo di una data - quella del 27 gennaio - che nel 1945 segnò la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell'esercito sovietico. Altri momenti significativi si sono già svolti in mattinata, con l'inaugurazione a San Rossore di una targa a ricordo delle leggi antiebraiche firmate dal re Vittorio Emanuele III proprio in quel luogo, con la consegna della Medaglia Città di Pisa allo scrittore israeliano Abraham Yehoshua e della Medaglia d'onore alla memoria di Italo Baroni, deportato a Dachau. Nel pomeriggio seguirà il conferimento, da parte della Scuola Normale, del Perfezionamento honoris causa in Letteratura contemporanea allo stesso Yehoshua.

La lapide che scopriremo tra qualche minuto si inquadra in un percorso storiografico e culturale che l'Università, insieme alle Scuole pisane, ha intrapreso da diversi anni, avvertendo distintamente la responsabilità di ricordare il Giorno della Memoria al di là di ogni enfasi retorica e, anzi, facendo innanzitutto i conti con la propria storia, con le sue tante luci e anche con le sue zone d'ombra.

Riflettere sullo sterminio sistematico realizzato dal Nazismo, con la complicità dei diversi fascismi europei, vuol dire interrogarsi su se stessi, facendosi carico della propria parte di responsabilità nei confronti della Storia con la esse maiuscola, ma soprattutto nei confronti delle storie dei singoli individui.

Nel 2001, per volontà dell'allora prorettore per i Rapporti con il territorio, il compianto professor Tommaso Fanfani, la casa editrice dell'Ateneo ha pubblicato il volume su "Shoah e cultura della pace", legato alle iniziative per il Giorno della Memoria. Utilizzando un'ampia documentazione reperita negli archivi dell'Università, della Scuola Normale e del ministero della Pubblica istruzione il libro ha gettato le basi per ricostruire la realtà della discriminazione razzista a Pisa, restituita nella dimensione plurale della normativa, della prassi e delle sue ripercussioni sui destini individuali di docenti e studenti.

Era un argomento, per altro, già sviluppato da una studiosa pisana, Francesca Pelini, nella sua tesi di laurea, e che ha avuto piena realizzazione, dopo la prematura scomparsa della giovane storica, nel volume a due mani – della stessa Pelini e di Ilaria Pavan – pubblicato da "Il Mulino" nel 2009 con il titolo "La doppia epurazione. L'Università di Pisa e le leggi razziali tra guerra e dopoguerra".

Un ulteriore e importante contributo è arrivato dal convegno del settembre 2007, organizzato dal dipartimento di Storia dell'Ateneo, dalla Scuola Normale e dalla Scuola Sant'Anna, su "Le vie della libertà. Maestri e discepoli nel laboratorio pisano tra il 1938 e il 1943"; così come dagli studi germogliati negli ultimi anni al Centro interdipartimentale di studi ebraici dell'Università, anche grazie ai rapporti con le istituzioni accademiche israeliane e con il Museo "Yad Vashem".

Tutte queste ricerche e queste iniziative, che certo non possono essere considerate come conclusive, hanno ampliato di molto le conoscenze relative all'applicazione che le leggi razziali ebbero nelle istituzioni universitarie pisane, favorendo l'avvio di una riflessione complessiva su tale realtà. Sono i tratti fondamentali che cercherò di sintetizzare in questo intervento.

La svolta antisemita del regime fascista si abbatté sulla comunità accademica pisana in modo tanto repentino, quanto inaspettato. Fino alle leggi razziali del 1938, infatti, la presenza ebraica nell'Ateneo era consolidata e pienamente integrata, oltre che numericamente e qualitativamente consistente. Non a caso, a fine Ottocento, il "Vessillo Israelitico" aveva segnalato l'Università di Pisa come quella con il più alto numero di docenti ebrei in tutta Italia e per oltre venti anni, dal 1898 al 1920, un suo rappresentante, David Supino, aveva ricoperto la carica di rettore.

Diversi esponenti di origine ebrea, per di più, avevano oramai perso o allentato i propri legami identitari e non pochi avevano aderito in modo convinto al fascismo.

Lo studium pisano non solo poteva vantare una tradizione di calorosa accoglienza verso gli studenti israeliti, ma era diventato anche punto di riferimento a livello europeo, dopo il 1933, per quegli studenti che sfuggivano alla legislazione antiebraica della Germania nazista e degli altri Paesi dell'Europa Orientale, in particolare della Polonia. Nell'anno accademico 1937-38, con il picco di 308 studenti, l'Ateneo rappresentava il secondo polo attrattivo, dopo Bologna, per quanto riguarda le istituzioni universitarie italiane.

La loro espulsione a seguito delle leggi razziali ebbe conseguenze immediate e pressoché definitive: nell'anno accademico 1939-40 da più di trecento gli studenti ebrei stranieri erano rimasti in quattro, che poi furono azzerati completamente l'anno successivo.

Più difficile da quantificare, ma altrettanto significativa, è la vicenda degli studenti italiani di "razza ebraica", sia di coloro a cui, terminati gli studi superiori, fu preclusa l'iscrizione all'Università, sia di coloro che, già iscritti negli anni precedenti, non poterono continuare e terminare il proprio percorso universitario.

Per quanto riguarda i docenti, dopo le leggi dell'autunno 1938 furono sospesi dall'insegnamento cinque professori di ruolo e diversi tra liberi docenti, assistenti, aiuti e un lettore di lingua tedesca. In tutto erano venti, che rappresentavano il 5 % dell'intero corpo docente dell'Ateneo.

I percorsi di queste persone, prima separati e solo in quel momento accomunati dalla scelta di cancellare le rispettive carriere, tornarono naturalmente a seguire fili individuali. Ci fu chi scelse la strada difficile e problematica dell'emigrazione. Per esempio Bruno Paggi, aiuto di Patologia chirurgica, lasciò moglie e sette figli e riparò prima a Parigi e poi a Londra, per finire dopo il 1940 in Venezuela a lavorare in un'impresa di olii minerali. Tornò in Italia solo nel 1947, dopo oltre otto anni di separazione dalla famiglia, accettando il posto di chirurgo all'ospedale Santa Chiara di Pisa. Morì nel 1951, ad appena 50 anni.

Altri, per ragioni di età, per motivazioni economiche o familiari, perché non avevano alle spalle solidi contatti internazionali o un curriculum accademico di prestigio, finirono per rimanere in Italia. È il caso di Enrica Calabresi, incaricata di Zoologia, che, alla soglia dei cinquant'anni, decise di non abbandonare Firenze, insegnando scienze nella scuola ebraica organizzata dalla comunità cittadina dopo l'inizio della persecuzione. Arrestata nella sua abitazione fiorentina nel gennaio del 1944, Enrica Calabresi si suicidò dopo pochi giorni nel carcere di Santa Verdiana. In onore della professoressa, due specie di coleotteri portano oggi il suo nome.

Due docenti, Raffaello Menasci e Ciro Ravenna, furono tra le vittime del campo di sterminio di Auschwitz.

L'Ateneo e i suoi rappresentanti più alti accolsero le leggi antisemite senza entusiasmo, ma anche senza squarciare il velo di silenzio sulla loro evidente barbarie, e le applicarono in modo burocraticamente efficace. Nel discorso di inaugurazione dell'anno accademico 1938-39, il rettore Giovanni D'Achiardi si limitò a dare una comunicazione asettica della normativa antiebraica e subito dopo non mancò di richiamare l'appartenenza all'Ateneo del fresco Premio Nobel per la Fisica, Enrico Fermi. In questo passaggio evitò ogni riferimento al fatto che il fisico avesse dovuto abbandonare il nostro Paese per difendere la moglie, ebrea, dalle possibili conseguenze della legislazione razziale.

Il vuoto prodotto dall'espulsione dei docenti ebrei aprì invece spazi per ridistribuire cariche e potere, che a volte costituirono l'occasione per dimostrazioni di cinico opportunismo. Sul versante opposto, tuttavia, all'interno dell'Ateneo non mancarono esempi di generosa solidarietà.

Come ha ricordato Elio Toaff, studente della facoltà pisana di Giurisprudenza, al momento della tesi non riusciva a trovare un professore disposto a seguirlo: "uno mi scaricava all'altro – ha detto - e nessuno si decideva ad assegnarmi un argomento da svolgere". Allora intervenne Lorenzo Mossa, docente di Diritto commerciale, che fu l'unico ad offrirsi, permettendo a Toaff di laurearsi nel 1939 con una tesi su "Le società commerciali in Palestina". In sede di discussione, il professor Mossa volle sottolineare la dignità dell'abbigliamento di Toaff, vestito con camicia bianca e pantaloni a righe, come segno di critica indiretta alla regola che chiedeva agli studenti di sostenere esami e tesi in camicia nera.

La ferita aperta con le leggi del settembre 1938 non si rimarginò neppure nell'ultima fase del secondo conflitto bellico mondiale e nel dopoguerra, dando così ragione della scelta del titolo "La doppia epurazione" del libro di Pelini e Pavan.

A livello generale si seguì l'impostazione crociana del fascismo come parentesi estranea alla storia d'Italia e, anche a costo di vere e proprie azioni omissive, i rappresentanti dell'Ateneo rivendicarono la propria separazione, se non proprio opposizione, rispetto al regime.

Su un piano più concreto, ebbe un'applicazione solo parziale, reticente e inefficace tanto la normativa che riguardava l'epurazione di chi si era compromesso con il fascismo, quanto quella relativa alla riparazione dei danni subiti dai perseguitati.

Tra fine 1945 e inizio 1946 la Commissione provinciale per l'epurazione propose di procedere, come poi avvenne effettivamente, con l'archiviazione di tutte le pratiche. Di fatto, nessun docente pisano, al termine dell'istruttoria condotta dai diversi organismi di epurazione, fu sanzionato. Di contro, dei venti professori sospesi dall'insegnamento nell'autunno del 1938, solo cinque poterono tornare nominalmente dopo la guerra a occupare la cattedra forzatamente abbandonata e tutti furono costretti o decisero di lasciare l'Università negli anni immediatamente successivi. Così, nel giro di poco più di un decennio la significativa presenza ebraica nell'Ateneo pisano era stata totalmente cancellata.

A conclusione del loro volume, Pelini e Pavan hanno scritto che "se nell'immediato dopoguerra la rimozione si rivelò un funzionale strumento politico e insieme un indispensabile appiglio psicologico, utile, per opposte ragioni, alle vittime quanto ai persecutori, quell'oblio si sarebbe protratto per decenni, frutto dell'intricato sovrapporsi di un desiderio di dimenticare, come di inconsapevolezza, indifferenza, ottusa e pervicace solidarietà e autodifesa corporativa".

E' ormai lontano questo periodo in cui la rimozione poteva avere una finzione di aiuto alla pacificazione.

Oggi è importante da una parte continuare il lavoro di ricostruzione storica, e dall'altra portare avanti azioni concrete per non dimenticare le vittime delle persecuzioni razziali.

"L'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la scuola Superiore Sant'Anna, insieme con la Città di Pisa, ricordano alla comunità scientifica e alla cittadinanza tutta la vergogna delle leggi razziali che, nel silenzio di troppi, sottrassero irrimediabilmente ebree ed ebrei agli studi, alla docenza, alla ricerca".

Con queste semplici parole, che ritroverete scritte nella lapide, le istituzioni accademiche pisane vogliono rinnovare oggi l'impegno a tramandare la memoria della persecuzione antiebraica, un impegno che avvertiamo come bisogno essenziale, primario e irrinunciabile.

 

 

Sala Uccelli inaugurazione61 esemplari di uccelli rappresentativi della fauna ornitologica italiana esposti in un settore fruibile anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici. È stata inaugurata al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci la "Sala degli uccelli", un nuovo spazio espositivo realizzato in collaborazione con il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e grazie al contributo della Regione Toscana nell'ambito del progetto "Tutto ciò che voglio sapere. Interagire con le collezioni: nuove modalità di accesso al Museo". All'inaugurazione sono intervenuti Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Elena Pianea, dirigente Settore musei ed ecomusei Regione Toscana, Walter Landini, direttore del Museo di Storia naturale e del territorio.

Sala UccelliLa nuova esposizione, allestita in una sala di circa 70 mq, è organizzata in sette vetrine, dove sono stati collocati gli esemplari selezionati all'interno di una ricostruzione del loro ambiente di vita. Alla base di ogni vetrina sono state collocate le etichette con i codici data matrix di ciascuna specie rappresentata. Gli ambienti rappresentati sono il bosco, la montagna, il mare, le aree aperte e urbane, il canneto, le acque basse e le acque profonde. La scelta degli ambienti è finalizzata a fornire agli utenti la possibilità di ripercorrere gli ambienti tipici del territorio pisano. Gli esemplari musealizzati, la maggior parte dei quali sono tipici della fauna toscana e locale, rappresentano 14 ordini di uccelli, falconiformi, strigiformi, passeriformi, apodiformi, piciformi, coraciformi, caradriformi, anseriformi, gruiformi, galliformi, pelicaniformi, fenicotteriformi, podicipediformi e ciconiformi.

Sala Uccelli1Il nuovo settore espositivo, finalizzato allo svolgimento di attività didattiche e di visite guidate tematiche, è il risultato della musealizzazione di un campione rappresentativo della vasta collezione ornitologica del museo, fino ad ora non fruibile al pubblico, che si colloca tra le prime collezioni pubbliche italiane. L'esposizione vuol rappresentare una nuova modalità di fruizione del museo attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici divenuti nella società moderna di uso comune come lo smartphone o il tablet, e si basa sull'applicazione di codici data matrix sulle etichette dei singoli reperti. 

Sala Uccelli

La lettura dei codici con la fotocamera del proprio dispositivo permetterà agli utenti non solo di visualizzare informazioni ed immagini relative ai singoli esemplari ma, cliccando su appositi link, sarà possibile ottenere ulteriori approfondimenti di carattere generale ed effettuare il download del canto di ciascuna delle specie selezionate. La pionieristica applicazione di queste tecnologie alle esposizioni museali e la continua sperimentazione, sono orientate a rappresentare una nuova forma di linguaggio e veicolo di conoscenza che permette di trasformare le tradizionali visite in Museo e le attività didattiche connesse in esperienze interattive e multisensoriali.

Le attività didattiche relative a questo nuovo settore sono rivolte alle scuole primarie e secondarie di primo grado e hanno come obiettivo quello di introdurre gli studenti alla conoscenza delle principali caratteristiche e adattamenti degli uccelli, di conoscere i principali uccelli della fauna italiana e locale e di rispettare il loro ambiente di vita spiegando i danni legati all'impatto antropico, il tutto utilizzando questa nuova tecnologia di lettura dei codici data matrix. I laboratori didattici prevedono anche lo svolgimento di attività pratiche legate alla compilazione di schede didattiche a risposta multipla su alcune delle specie presenti e di attività ludico-didattiche multimediali e multisensoriali.


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 
Nazione Pisa 

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