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Ma chi lo ha detto che lo studio delle nostre istituzioni deve essere necessariamente noioso? Due docenti dell’Università di Pisa, Saulle Panizza ed Elettra Stradella, hanno creato un’opera divertente e allo stesso tempo rigorosa per aiutare chiunque voglia intraprendere un viaggio nella conoscenza degli ingranaggi della Repubblica a conoscere le istituzioni senza correre il rischio di annoiarsi. La raccolta di schede, intitolata “Istituzioni à la Carte” ed edita dalle Edizioni Plus, sarà in vendita il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica, con il quotidiano il Tirreno al prezzo di 3,50 euro.

L'opera è composta di 8 schede, dedicate ciascuna a un argomento specifico: Presidente della Repubblica, Parlamento, Governo, Magistratura, Corte costituzionale, regioni e autonomie locali, fonti del diritto e revisione costituzionale. Testi sintetici, schemi, tabelle, un ricco apparato iconografico e numerose vignette umoristiche illustrate da Virginia Chiabotti e Umberto Mangiardi che la rendono un’opera di assoluta originalità e chiarezza.

Saulle Panizza è docente di Diritto costituzionale all’Università di Pisa ed Elettra Stradella è borsista di ricerca presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente di Diritto dell’informazione e di Diritto degli enti locali all’Università di Pisa.

Il 9 giugno 2011, alle ore 15, nell’Aula multimediale di Palazzo Ricci, in via del Collegio Ricci a Pisa, si terrà un seminario dedicato al metodo critico e alla figura di Francesco Orlando, illustre docente dell'Università di Pisa scomparso il 22 giugno 2010, autore di una innovativa teoria freudiana della letteratura. All’incontro, organizzato da un gruppo di studenti e dottorandi, interverranno tre studiose che proveranno ad applicare la metodologia orlandiana: Margherita Cortopassi con la “Medea” di Euripide, Gloria Buonaguidi con la “Cognizione del dolore” di Gadda, Giulia Bullentini con “Enfance” di Nathalie Sarraute. Il seminario si concluderà con un intervento di Carlo Ginzburg, che racconterà di alcuni suoi recenti studi danteschi nei quali ha fatto uso di chiavi di lettura orlandiane. Scopo del seminario è mettere in luce l’eredità di pensiero del letterato italiano, coinvolgendo soprattutto i giovani.

Francesco Orlando ha insegnato a lungo all'Università di Pisa, prima come docente di Letteratura francese e poi di Teoria della letteratura. In entrambi gli studi si è dimostrato uno dei più notevoli studiosi europei dell’ultimo cinquantennio. Del suo ruolo docente sopravvivono gli indimenticabili ricordi che ha lasciato a generazioni di studenti, ma della sua eredità di critico restano tanti saggi fondamentali, e soprattutto un pensiero che merita di essere continuato e sviluppato.

La proposta critica di Orlando può essere riassunta come una risposta originale ed elaborata alla domanda: 'Che cos'è la letteratura?'. Per Orlando la letteratura è una manifestazione linguistica spontanea e diffusa anche negli scambi orali tra gli uomini.

La letteratura insomma non sta chiusa nei libri, nelle biblioteche o nelle università ma è come "l'aria che respiriamo". Egli infatti ritiene che un discorso è letterario quando è significativamente caratterizzato in senso figurale, quando cioè si esprime attraverso metafore, immagini, assonanze, giochi di parola, ironia, suspense...

In quanto tale esso non è appannaggio degli scrittori: un buon motto di spirito, un'analogia felice, un calembour azzeccato sono letteratura al pari di un sonetto o di un poema scritto. Attraverso questo uso speciale del linguaggio le poesie, i racconti e gli altri testi fanno qualcosa di necessario per la specie umana: danno voce a quanto la civiltà, le leggi, la morale, la logica, i rapporti di forza sociali spesso e inevitabilmente reprimono o occultano. Secondo Orlando la letteratura veicolerebbe sempre un ritorno del represso che può essere socialmente condiviso e goduto, permettendoci di oltrepassare, almeno a livello di immaginario, i limiti e le contraddizioni che ci caratterizzano in quanto esseri umani. Ecco perché "nel lungo poema tramandato o in una frase pronunciata una volta in privato e che nessuno registra ringraziamo lo stesso tipo di discorso: […] non soltanto una illuminazione di verità ma anche un barlume di festa". (Tratto da F. Orlando, "Per una teoria freudiana della letteratura"). Tale idea di letteratura ha un enorme potenziale di sviluppo che va ben al di là degli studi specialistici.

Lisa CaturegliÈ stata una giovane laureata pisana ad aggiudicarsi il premio “Stefano Capitanio” assegnato lo scorso 28 maggio alla miglior tesi di laurea specialistica in Agraria dall’Anve, l’Assocazione nazionale vivaisti esportatori. Lisa Caturegli, nata a Pisa nel 1986, si è laureata lo scorso ottobre in “Pianificazione e progettazione delle aree verdi e del paesaggio” con una tesi su “La propagazione vegetativa di gramigne da tappeto erboso con metodi innovativi”, discussa con il professor Marco Volterrani. Nel suo lavoro, la giovane studentessa ha dimostrato che l’uso della gramigna può costituire una soluzione efficace per la realizzazione di tappeti erbosi di qualità.

Il concorso, promosso per ricordare l’opera e il lavoro del vivaista Stefano Capitanio, premia ogni anno la migliore tesi di laurea in Agraria - triennale e specialistica - che riguarda gli aspetti botanici, agronomici, fitosanitari, paesaggistici, economici e legislativi connessi con la coltivazione delle piante ornamentali di tipo mediterraneo.

Il premio, che consisteva in 2.000 euro, è stato ritirato da Lisa Caturegli in occasione della III Giornata nazionale del vivaismo mediterraneo organizzata a Monopoli (BA) dai Vivai Capitanio.

Grazie a due prove sperimentali, Lisa Caturegli ha verificato i vantaggi che questa specie offre grazie alle sue capacità di adattamento a diverse latitudini italiane. La Cynodon dactylon var. dactylon, comunemente chiamata gramigna, è l’unica varietà in commercio che produce semi fertili e può essere insediata, oltre che con la propagazione vegetativa, mediante la semina. I risultati ottenuti rappresentano un’importante conoscenza di base che può essere utilizzata per migliorare le superfici a tappeto erboso in area mediterranea. La gramigna rappresenta una soluzione tecnica per molte tipologie di coperture erbose e sarebbe auspicabile, visti i risultati conseguiti, una sua ampia diffusione in Italia per la realizzazione di tappeti erbosi, anche in ambito sportivo.

Lunedì, 06 Giugno 2011 11:55

Il nuovo accordo quadriennale con il Dsu

Un'immagine della conferenza.L’Università di Pisa e l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario consolidano la collaborazione reciproca, programmando politiche comuni che mirano alla realizzazione di attività e all’erogazione di servizi a favore degli studenti pisani. Lo hanno fatto attraverso la firma, avvenuta in Rettorato martedì 31 maggio 2011, di una convenzione quadro che regolerà i rapporti tra le due istituzioni nel quadriennio 2011-2015. Alla firma sono intervenuti il prorettore vicario, Nicoletta De Francesco; il presidente del DSU Toscana, Marco Moretti; il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti; la coordinatrice del Servizio interventi monetari AOT Pisa-DSU Toscana, Paola Masoni; il dirigente dell’Area Servizi per la didattica, Mauro Bellandi; il dirigente per l'Informatica, la telecomunicazione e la fonia, Stefano Suin, e il responsabile dell’Ufficio studenti, Luigi Rivetti.

La convenzione è stata già approvata dai Consigli di amministrazione dell’Ateneo e del DSU, con l’auspicio di firmare convenzioni analoghe con le altre sedi toscane di Firenze e Siena. Essa disciplina le relazioni tra i due enti su diverse materie e, in particolare, si sofferma sui temi della semplificazione delle procedure amministrative comuni, della rete virtuale delle residenze studentesche, delle attività di orientamento e delle azioni a sostegno della mobilità e all’uso del mezzo pubblico.

Di rilievo, riguardo al primo aspetto, vi è l’impegno di Università e DSU a semplificare le procedure e a ridurre le incombenze amministrative degli studenti, consolidando la pluriennale esperienza pregressa, attraverso un più efficace coordinamento per quanto riguarda l’incasso, il controllo e la rendicontazione delle tasse, la presentazione delle richieste di benefici, lo scambio di dati e la gestione di “CartaPiù”. Inrelazione al secondo punto, l’Università di Pisa ha realizzato una rete virtuale specifica del DSU, per consentire l’accesso a internet agli studenti alloggiati nelle residenze studentesche, e ne gestisce i relativi servizi di rete, in modo da mettere in condizione il DSU di progettare servizi autonomi di fonia e di rete. Il terzo aspetto prevede che Ateneo e DSU collaborino alla gestione delle attività di orientamento per i potenziali studenti, per gli studenti iscritti e per i laureati in relazione all’ingresso nel mondo del lavoro. Un ultimo capitolo riguarda l’adozione, in sinergia con gli enti locali e le società di gestione del trasporto pubblico locale, di politiche di sostegno alla mobilità e di promozione dell’utilizzo dei mezzi pubblici da parte del personale universitario e degli studenti. In questo caso, l’obiettivo è anche quello di sviluppare un’azione coordinata di sensibilizzazione verso la Regione, per fare in modo che il nuovo programma regionale per il trasporto pubblico comprenda le facilitazioni a favore degli studenti delle tre sedi universitarie toscane.

L’Università di Pisa e l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario consolidano la collaborazione reciproca, programmando politiche comuni che mirano alla realizzazione di attività e all’erogazione di servizi a favore degli studenti pisani. Lo hanno fatto attraverso la firma, avvenuta in Rettorato martedì 31 maggio 2011, di una convenzione quadro che regolerà i rapporti tra le due istituzioni nel quadriennio 2011-2015. Alla firma sono intervenuti il prorettore vicario, Nicoletta De Francesco; il presidente del DSU Toscana, Marco Moretti; il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti; la coordinatrice del Servizio interventi monetari AOT Pisa-DSU Toscana, Paola Masoni; il dirigente dell’Area Servizi per la didattica, Mauro Bellandi; il dirigente per l'Informatica, la telecomunicazione e la fonia, Stefano Suin, e il responsabile dell’Ufficio studenti, Luigi Rivetti.

La convenzione è stata già approvata dai Consigli di amministrazione dell’Ateneo e del DSU, con l’auspicio di firmare convenzioni analoghe con le altre sedi toscane di Firenze e Siena. Essa disciplina le relazioni tra i due enti su diverse materie e, in particolare, si sofferma sui temi della semplificazione delle procedure amministrative comuni, della rete virtuale delle residenze studentesche, delle attività di orientamento e delle azioni a sostegno della mobilità e all’uso del mezzo pubblico.

Di rilievo, riguardo al primo aspetto, vi è l’impegno di Università e DSU a semplificare le procedure e a ridurre le incombenze amministrative degli studenti, consolidando la pluriennale esperienza pregressa, attraverso un più efficace coordinamento per quanto riguarda l’incasso, il controllo e la rendicontazione delle tasse, la presentazione delle richieste di benefici, lo scambio di dati e la gestione di “CartaPiù”. In relazione al secondo punto, l’Università di Pisa ha realizzato una rete virtuale specifica del DSU, per consentire l’accesso a internet agli studenti alloggiati nelle residenze studentesche, e ne gestisce i relativi servizi di rete, in modo da mettere in condizione il DSU di progettare servizi autonomi di fonia e di rete. Il terzo aspetto prevede che Ateneo e DSU collaborino alla gestione delle attività di orientamento per i potenziali studenti, per gli studenti iscritti e per i laureati in relazione all’ingresso nel mondo del lavoro. Un ultimo capitolo riguarda l’adozione, in sinergia con gli enti locali e le società di gestione del trasporto pubblico locale, di politiche di sostegno alla mobilità e di promozione dell’utilizzo dei mezzi pubblici da parte del personale universitario e degli studenti. In questo caso, l’obiettivo è anche quello di sviluppare un’azione coordinata di sensibilizzazione verso la Regione, per fare in modo che il nuovo programma regionale per il trasporto pubblico comprenda le facilitazioni a favore degli studenti delle tre sedi universitarie toscane.

operazione cuoreVenerdì 27 maggio è stato eseguito dalla equipe di Cardiologia II, diretta dalla dott.ssa Maria Grazia Bongiorni, e di Radiologia Interventistica, diretta dal dr. Roberto Cioni, un intervento estremamente complesso e innovativo che finora era stato eseguito e descritto in modo esauriente solo negli Stati Uniti.

Il dr. Ezio Soldati e il dr. Roberto Cioni hanno dovuto intervenire su un paziente di 55 anni affetto da cardiomiopatia dilatativa portatore di pace maker bi ventricolare che aveva sviluppato una trombosi delle vene brachicefalica e cava superiore con sovrapposta infezione. Circa dieci giorni prima era stato ricoverato presso la Cardiologia II per eseguire l’estrazione degli elettrocateteri. Si trattava di un intervento in elezione: il paziente era giunto dal Lazio, essendo Pisa centro di riferimento nazionale per tali interventi.

Gli erano stati rimossi gli elettrocateteri ed erano state eseguite PTA per mantenere pervia la via di reimpianto. Il paziente era stato quindi dimesso ed era tornato nel Lazio in attesa della guarigione, con terapia antibiotica, del processo infettivo.

Nel frattempo si è però verificata la comparsa di un blocco atrio ventricolare totale che ha reso necessario un reimpianto di urgenza.

Il paziente è stato quindi trasferito a Pisa - in elicottero ed aereo - dove si è proceduto, in sala angiografica, a ricanalizzare, mediante cateterismo delle vene ascellare e femorale con sistema di posizionamento di fili guida “a ponte” le vene succlavia, brachicefalica e cava eseguendo multiple angioplastiche in modo da ottenere un lume vascolare idoneo e una strada per il reimpianto degli elettrodi.

In seconda fase si è proceduto utilizzando il sistema di fili guida a ponte tra le vene ascellare e succlavia a reimpiantare i tre elettrocateteri nel seno coronarico, in ventricolo destro e in atrio destro.

In questo modo è stato possibile fornire al paziente un dispositivo in grado di trattare le aritmie e migliorare la funzione ventricolare sinistra salvaguardando al tempo stesso il circolo venoso già compromesso dal precedente impianto.

Il complesso intervento è stato possibile solo grazie alla collaborazione delle equipe di Cardiologia II e Radiologia Interventistica, che hanno lavorato in modo multidisciplinare - per due volte nello stesso tempo operatorio - massimizzando le competenze specifiche.

È l'ennesimo esempio di come la collaborazione multidisciplinare renda possibile interventi estremamente complessi e che necessitano di elevate competenze tecnologiche, uno degli obiettivi prioritari di un centro di eccellenza come l’Aoup.

(Ufficio stampa Aoup)

Mercoledì 1 giugno alle ore 16, nell’Aula Magna “Guido Mancini” della facoltà di Lingue e letterature straniere di Pisa, in via Santa Maria 85, Marco Mancini, professore ordinario di Glottologia, rettore dell’Università della Tuscia, da poco eletto presidente della Conferenza dei rettori italiani, presenterà il libro di Nunzio La Fauci “Relazioni e differenze. Questioni di linguistica razionale” (Sellerio, 2011).

Venerdì, 27 Maggio 2011 14:28

Intervento di protesi del ginocchio in 3D

protesi di ginocchio ricostruita in 3DIl 20 gennaio scorso, nell’Unità operativa di Ortopedia 1° universitaria di Cisanello diretta dal professor Michele Lisanti, è stato eseguito uno dei primi impianti in Italia di protesi totale di ginocchio usando una nuova tecnica chirurgica che prevede l'utilizzo di maschere di taglio femorale e tibiale fatte su misura (custom made) per il ginocchio del paziente.

La protesi di ginocchio, vista la sua complessità articolare, è da anni al centro di una continua evoluzione sia nel disegno protesico che nella tecnica chirurgica, e attualmente un chirurgo ortopedico che si vuole avvicinare a questo tipo di chirurgia deve confrontarsi con tecniche operatorie altamente avanzate, che prevedono l'utilizzo di computer intraoperatorio per il corretto posizionamento protesico. Il professor Lisanti, insieme alla sua equipe ed al gruppo di Endocas, da anni svolge ricerca nell’ambito della chirurgia computer assistita e delle tecniche ricostruttive tridimensionali. Questa nuova tecnica è il sistema Visionaire (Smith/Nephew) che permette, mediante l'elaborazione dei dati acquisiti da una risonanza magnetica del ginocchio del paziente, la progettazione personalizzata delle maschere di taglio così da essere perfettamente sicuri di poter impiantare la protesi in maniera anatomica. Le maschere vengono quindi stampate in 3D nei laboratori della Smith/Nephew di Memphis (USA) e quindi spedite al reparto di Ortopedia pisano, pronte per essere utilizzate.

protesi di ginocchio ricostruita in 3DQuesta tecnica chirurgica è un'evoluzione ulteriore dei sistemi di navigazione computerizzata che attualmente vengono usati per il posizionamento protesico. Il miglioramento sta nel fatto che con questo sistema lo studio morfometrico del ginocchio del paziente viene eseguito nelle settimane che precedono l’intervento, arrivando, così, in sala operatoria con un planning già definito e con una protesi fatta su misura per il paziente, riducendo al minimo i tempi chirurgici. La sensazione è che per la prima volta ci si trova di fronte ad un sistema di impianto protesico che possa garantire dei risultati ottimali per il chirurgo, ma anche e soprattutto per il paziente.

(Ufficio stampa Aoup)

operazTutto è partito da un piccolo robot interattivo con le fattezze e le funzioni vitali primarie di un neonato vero: Nina (v. foto), ovvero la macchina SimNewB, acquistata dall’Aoup qualche anno fa. Grazie a Nina è stato allestito un centro di formazione e simulazione neonatale vero e proprio inaugurato all’interno dell’Unità operativa di Neonatologia (direttore, professor Antonio Boldrini) all’inizio del 2010.

Da allora i formatori del Centro, diretto dal dottor Armando Cuttano, hanno effettuato corsi di addestramento differenziati per tutto il personale sanitario di sala parto (neonatologi, pediatri, ginecologi, anestesisti, medici in formazione, ostetriche, infermiere pediatriche) sia dell’Aoup che degli ospedali di Area vasta di I e II livello, per insegnare a stabilizzare un neonato critico, dal momento che circa il 5-6% di tutti i nati, e fino all’80% dei neonati con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi, necessitano di un intervento rianimatorio a diversi livelli in sala parto. Richieste di formazione sulle procedure rianimatorie neonatali stanno arrivando anche da altri ospedali e dai medici dell’emergenza.

La formazione attraverso la simulazione avanzata ha assunto una tale importanza da stimolare anche la la SIN- Società italiana di Neonatologia, a creare una task force nazionale (coordinata dal dott. Cuttano) per la formazione in simulazione in neonatologia i cui componenti sono: Armando Cuttano, Antonio Boldrini, Emilio Sigali, Paolo Gancia, Gina Ancora, Monica Manganaro, Franco Messina, Nicola Laforgia. Un ruolo di primo piano alla scuola pisana, dunque, che sarà confermato anche al prossimo congresso della SIN di ottobre.

Ma perché scegliere la formazione in simulazione? Per una serie di vantaggi: innanzitutto si opera in assenza di rischio per il “paziente”, si possono provare nuovi dispositivi e, se si sbaglia, lo scenario può proseguire. Nei paesi anglosassoni e nord europei, ad esempio, si investe una discreta fetta degli stanziamenti per la sanità in attività di simulazione.

Il Centro che accoglie “Nina”, poi, rispetta le raccomandazioni del “just in place” e “just in time”. Nasce infatti all’interno della Neonatologia ed è contiguo alla sala parto, il che significa che un corsista può passare dal simulatore al reparto vero per osservare e collaborare con i medici e gli infermieri che agiscono nella pratica quotidiana.

Strutturalmente il Centro è formato da un’area che simula un’isola neonatale in sala parto, da un’auletta (monitorata in audio e video) e da una stanza di regia, dove c’è il cuore e la mente di “Nina”. I corsi consistono in lezioni frontali seguite da esercitazioni pratiche dei corsisti (filmate da più telecamere) e per ultimo un’attività di debriefing, che permette di valutare costruttivamente il proprio operato.

Inoltre, sempre all’interno della Neonatologia, è stato fondato il “Gruppo Nina”, composto da medici e infermieri, per addestrare il personale su argomenti specifici della assistenza neonatale. Un modo efficace per coinvolgere un intero reparto e individuare eventuali errori, correggendoli in tempo reale.

È nato anche un sito: www.simulazionenina.it su cui trovare ulteriori informazioni.

(Ufficio stampa Aoup)

ehdnSi comunica che il Centro per la diagnosi e cura dei disordini del movimento del Dipartimento di Neuroscienze dell'Aoup diretto dal Prof. Luigi Murri ha ricevuto l’accreditamento presso il prestigioso consorzio europeo dedicato alla malattia di Huntington (European Huntington’s Disease Network). La malattia di Huntington è una grave malattia genetica neurodegenerativa autosomica dominante, trasmessa da una generazione all’altra, caratterizzata da movimenti involontari, alterazioni della personalità, disturbi cognitivi e psichici e, sebbene sia malattia rara, colpisce circa 40.000 persone in Europa e circa 400 persone in Toscana. Si stima inoltre che, approssimativamente, altri 160.000 soggetti siano a rischio di malattia in Europa, con un coinvolgimento familiare e sociale dalle proporzioni immaginabili.

Il centro di diagnosi e cura della malattia di Huntington dell’Unità operativa di Neurologia – Neurofisiopatologia coordinato dal dr. Roberto Ceravolo è da molti anni impegnato nella diagnosi e nell’assistenza ai pazienti affetti da malattia di Huntington, con un approccio multidisciplinare qualificato ed ha fornito importanti contributi a livello scientifico con ricerche condotte sia nel campo della diagnostica che della neurofarmacologia clinica, con collaborazioni attive con i più avanzati centri specialistici come l’Hammersmith Hospital di Londra dove il personale medico impegnato nel centro si è formato con lunghe esperienze professionali.

La qualità dell’attività assistenziale e scientifica svolta ha ottenuto nel gennaio 2011 questo ambito riconoscimento europeo, con l’inserimento nella lista dei centri eccellenti in Europa per la diagnosi e cura della malattia di Huntington.

La creazione di un registro europeo rappresenta un supporto per comprendere in modo più approfondito la malattia e per proseguire la ricerca, raccogliendo dati clinici e biologici da poter analizzare a livello centralizzato. La possibilità di far parte del consorzio europeo consente al centro di Pisa di rappresentare un centro pilota per la sperimentazione di nuove terapie, in grado di rallentare la degenerazione neuronale alla base del processo patologico e di costituire un legame stabile tra pazienti, familiari e le varie associazioni di sostegno, indispensabile supporto in malattie croniche progressive ed invalidanti come la malattia di Huntington.

Per informazioni rivolgersi al Centro per la diagnosi e cura della malattia di Huntington – Università di Pisa Dott. R. Ceravolo 050-992051/993145, o al sito internet www.euro-hd.net/registry o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Ufficio stampa Aoup)

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