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Mercoledì, 12 Ottobre 2011 09:03

The Challenge of Glass

scala vitreaAs in all areas of research, it all began as a challenge, the challenge of being able to use a fragile material like glass for the construction of great structural works. In only a few years, a group of engineers led by Maurizio Froli, Professor of Structural Engineering at the University of Pisa, has demonstrated, through theoretical study and experimentation on prototypes, that certain aims which previously were judged as being practically unreachable were in fact perfectly realisable. The Engineering School of Glass Structures, which Maurizio Froli founded in Pisa, has brought together a group of young and strongly motivated engineers. Under Professor Froli's guidance, the school has already attained much fame and recognition.

The 'Hangai' Prize
manuel SantarsieroOn the 20th of last September Manuel Santasiero, 26, from Leghorn, was awarded the 'Hangai' prize in London at the International Association for Shell and Spatial Structures reserved for researchers younger than 30 years old.

In his final thesis for his Bachelor's degree in 'Civil Engineering, Environment and Territory' supervised by Maurizio Froli at Pisa, the young student developed an innovative method of calculation which allowed for the prediction of degrees of safety in existing or newly constructed glass structures.

The 'Vecchi Macelli' Area of Pisa
The practical applications of the results of these studies are not lacking. An example very near to us is the work involved in the re-conversion and re-structuring of the 'Vecchi Macelli' area (project by Roberto Pasqualetti and Gerardo Masiello), whose construction site was inaugurated only a few weeks ago. The planned perimetric gallery in the central area will rest upon glass beams.

The designer of this structure, engineer Leonardo Lani from Florence, a student and collaborator with Maurizio Froli explains: "The restructuring of the area for the housing of a Children's Day Care Centre was thought of so that structural elements can be created which are capable of integrating effectively into the existing context. Glass is an optimal solution because it avoids creating interference and deformities with the pre-existing elements." 

vecchi Macelli progetto

"If one of the highest functions of the University is to incubate ideas," comments Maurizio Froli, "then our research team is, in some way, managing to fulfil it."

The Glass Footbridge over the River Arno
It is yet again the young Manuel Santarsiero who, in his post-Bachelor degree thesis in Engineering and Civil Construction, developed the 'Structural and architectonic Design of a footbridge in aluminium and glass over the River Arno in Pisa' . The project consists in the creation of a pedestrian pathway between Via Sant'Antonio and Via Santa Maria, as envisaged by the 'master plan' of Pisa designed by David Chipperfield within the 'PIUSS Project' for the historical centre of the city.

Maurizio Froli

Co-relators of this thesis were Maurizio Froli and Niccolò Baldassini, the Director of the RFR, (the International Design Studies of Paris) for the architectonic part of the project. "The project that Manuel Santarsiero has prepared is very well engineered and is realistically achievable. I hope that, if a selection procedure ever gets set up for this work, our student will be selected and be part of the design team " says Froli. On the 1st of November Manuel Sanarsiero is leaving Italy and is transferring to the 'Ecole Politecnique' in Lausanne where he won a PhD scholarship for 4 years which will allow him to carry on with his research on glass structures.

'Vespucci' Prize for Research
Already in 2009 Maurizio Froli came top in the classification for the 'Vespucci' Prize for his research on a TVT glass beam patent. This consists of glass beams assembled by means of pre-compression with steel cables which are highly secure despite the large empty spaces between them. This has been perfectly engineered and a glass beam prototype of 12 metres in length is under construction .

Mercoledì, 12 Ottobre 2011 08:54

Un ballatoio e un ponte sull'Arno in vetro

scala vitreaCome tutte le ricerche era partita con un'idea di sfida, quella di poter usare un materiale "fragile" come il vetro per la costruzione di grandi opere strutturali. In pochi anni, invece, il gruppo di ingegneri guidato da Maurizio Froli, docente di Tecnica delle costruzioni dell'Università di Pisa, ha dimostrato attraverso studi teorici e sperimentazione su prototipi che certi traguardi giudicati in precedenza praticamente irraggiungibili erano invece perfettamente realizzabili. La scuola di Ingegneria delle strutture in vetro, che Maurizio Froli ha fondato a Pisa, riunisce attualmente un gruppo di giovani ingegneri fortemente motivati che, sotto la sua guida, ha ottenuto già molta visibilità e riconoscimenti.

Manuel SantarsieroIl Premio Hangai
Proprio lo scorso 20 settembre Manuel Santarsiero, 26 anni di Livorno, ha ritirato a Londra il "Premio Hangai" indetto dall'International Association for Shell and Spatial Structures e riservato ai ricercatori più giovani di 30 anni. Nell'ambito della sua tesi triennale in Ingegneria civile, ambiente e territorio, condotta sotto la guida di Maurizio Froli, il giovane studente pisano ha sviluppato un metodo di calcolo innovativo che permette di predire a tavolino il grado di sicurezza di strutture in vetro di nuova costruzione o esistenti.

I Vecchi Macelli
E già non mancano le applicazioni pratiche dei risultati di questi studi. Nell'opera di riconversione e ristrutturazione dell'area dei Vecchi Macelli - progettato da Roberto Pasqualetti e da Gerardo Masiello e il cui cantiere è stato inaugurato poche settimane fa - il previsto ballatoio perimetrale all'area centrale poggerà su travi in vetro.

Il progettista delle strutture, l'ingegner Leonardo Lani di Firenze, allievo e collaboratore di Maurizio Froli, spiega: "Il progetto di ristrutturazione del fabbricato destinato a ospitare la Ludoteca scientifica è stato pensato per realizzare elementi strutturali capaci di inserirsi efficacemente nel contesto esistente. 

vecchi Macelli progetto

In questo caso il vetro costituisce una soluzione ottimale perché evita di creare interferenze e difformità con gli elementi preesistenti". "Se è vero che l'università deve servire da incubatore di idee - commenta Maurizio Froli - il nostro gruppo di ricerca in qualche modo sta riuscendo in questo compito".

La passerella in vetro sull'Arno
È ancora il giovane Manuel Santarsiero che, nella sua tesi di laurea specialistica in Ingegneria delle Costruzioni Civili, ha sviluppato la "Progettazione strutturale e architettonica di una passerella pedonale in alluminio e vetro sull'Arno a Pisa", per la realizzazione del collegamento pedonale tra via Sant'Antonio e via Santa Maria previsto nel masterplan di Pisa firmato da David Chipperfield nell'ambito del progetto PIUSS per il centro storico della città.

Maurizio Froli

Co-relatori della tesi sono per la parte strutturale Maurizio Froli e Niccolò Baldassini, direttore di RFR, studio di progettazione internazionale di Parigi e per la parte architettonica Marta Ciafaloni, architetto della Soprintendenza di Pisa. "Il progetto che ha preparato Manuel Santarsiero è assolutamente realistico e ingegnerizzato. Spero che, se mai verrà fatto un concorso per assegnare il lavoro, il nostro allievo possa far parte, con le sue idee, di un team di progettisti", dice Froli. Dal primo novembre Manuel Santarsiero lascerà l'Italia e si trasferirà alla École Politecnique di Losanna dove ha vinto una borsa di dottorato di 4 anni che gli consentirà, con adeguati mezzi, di proseguire le ricerche e gli studi sulle strutture in vetro.

Premio Vespucci per la Ricerca
Già nel 2009 Maurizio Froli è risultato primo classificato nel Premio Vespucci per la Ricerca con il suo brevetto delle travi TVT consistenti in travi di vetro assemblate mediante precompressione con cavi di acciaio con le quali si possono superare in sicurezza anche luci molto considerevoli. È completamente ingegnerizzato e in fase di costruzione un prototipo di trave in vetro lungo ben 12 metri.


Ne hanno parlato:

Nazione Pisa
Tirreno
Tirreno Pisa
Nuovo Corriere di FirenzeInToscana.it
TirrenoPisa.it 
PisaNotizie.it 

Per la ricerca pisana arrivano finanziamenti dall'Europa e dal ministero. Il Consiglio europeo delle ricerche (Erc) ha assegnato un grant di 1.300.000 euro a Benedetta Mennucci, docente associata del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa, che ha presentato uno studio per indagare i meccanismi che stanno alla base del processo della fotosintesi, funzionale allo sviluppo di sistemi fotosintetici artificiali. E sempre l'Erc ha premiato con un finanziamento di 1.108.000 euro il fisico Pasquale Calabrese, giovane professore associato del dipartimento di Fisica "E. Fermi" di 35 anni, che ha presentato un progetto per lo studio di sistemi quantistici. I due finanziamenti dell'Erc si aggiungono ai due Erc Advanced Grant, rivolti a ricercatori senior, precedentemente conseguiti da Cristina D'Ancona del dipartimento di Filosofia con il progetto "Greek into Arabic: Philosophical Concepts and Linguistic Bridges" e da Alessandra Avanzini, direttore del dipartimento di Scienze storiche del mondo antico con il progetto "DASI - Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions".

Inoltre sono stati pubblicati i risultati dei progetti Firb (Futuro in ricerca 2010) del Miur, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ha finanziato gli studi di quattro giovani ricercatori del nostro Ateneo. Di questi due sono coordinatori a livello nazionale e precisamente il matematico Bruno Martelli e la biologa Arianna Tavanti: il primo avrà come oggetto la geometria delle "varietà di bassa dimensione", il secondo prenderà in analisi tre diverse specie di funghi patogeni responsabili di infezioni nell'uomo, con lo scopo di individuare nuove strategie diagnostiche per combatterne l'insorgenza e lo sviluppo. Gli altri ricercatori a livello locale ammessi al finanziamento sono Simona Rapposelli del dipartimento di Scienze farmaceutiche e Gregorio Processi di Ingegneria dell'informazione. 

 

Benedetta MennucciUn riconoscimento prestigioso per la professoressa Benedetta Mennucci, che si è aggiudicata lo "Ideas starting grant" che l'Erc assegna alla "ricerca di frontiera" e che avrà una durata di 5 anni. Vengono infatti incoraggiati progetti di ricerca di impostazione interdisciplinare che superano le tradizionali barriere tra settori: lo studio della docente pisana, intitolato "EnLight. The interplay between quantum coherence and environment in the photosynthetic electronic energy transfer and light-harvesting: a quantum chemical picture", ha lo scopo di sviluppare modelli computazionali per studiare i processi di trasferimenti di energia in proteine fotosintetiche, integrando conoscenze di tipo chimico, e quindi molecolare, con tecniche computazionali e con strumenti interpretativi propri della biologia. Capire i meccanismi di questi trasferimenti sarebbe di fondamentale importanza allo scopo di progettare sistemi fotosintetici artificiali sempre più efficienti e quindi, in ultima istanza, consentire la produzione di carburanti economici a partire dall'energia solare rinnovabile.

Pasquale CalabreseLo studio di Pasquale Calabrese a cui è stato assegnato l'altro "Ideas starting grant" si intitola "EDEQS: Entangling and Disentangling Extended Quantum Systems in an out of equilibrium" ed è un'ulteriore testimonianza dell'eccellenza della ricerca pisana premiata dai finanziamenti europei. La percentuale di successo dei progetti presentati al Consiglio Europeo delle Ricerche è infatti molto bassa e non più del 3% delle proposte ricevono il finanziamento. Lo studio di Calabrese parte dalla considerazione che negli ultimi anni, la ricerca sperimentale di base ha permesso di realizzare in laboratorio sistemi quantistici in una e due dimensioni. Gli atomi così confinati esibiscono comportamenti collettivi non convenzionali che producono nuovi stati della materia. La comprensione di questi sistemi è ancora limitata. Per fare luce sulla loro descrizione a partire dalle interazioni fondamentali, il progetto si propone di usare il concetto di entanglement (che in italiano potrebbe essere grossolanamente tradotto con ingarbugliamento) che è una delle caratteristiche più peculiari della meccanica quantistica. Le motivazioni del progetto sono di natura fondamentale piuttosto che tecnologica, ma diversi aspetti della ricerca potrebbero portare a innovazioni di carattere molto più ampio in quanto gli stati quantistici entangled sono la base dello sviluppo dei computer quantistici, in grado di risolvere problemi inaccessibili ai calcolatori attuali, e per lo sviluppo di tecniche di crittografia sicure.
 

Bruno MartelliI Firb, invece, sono progetti dedicati alla ricerca di base presentati al Ministero da giovani ricercatori e tra quelli finanziati quest'anno, due sono coordinati dai pisani. Lo studio "Geometria e topologia delle varietà in bassa dimensione" di Bruno Martelli – cha ha avuto un finanziamento di 490.000 euro - è un progetto di ricerca in geometria, che si occuperà delle "varietà di bassa dimensione". Secondo quanto prescritto dalla relatività di Einstein, lo spazio-tempo è uno "spazio curvo con quattro dimensioni". Le quattro dimensioni sono le tre usuali dimensioni spaziali più quella temporale, e la "curvatura" è una deformazione dello spazio-tempo causata dalla massa distribuita nell'universo. In matematica, uno "spazio curvo con 4 dimensioni" è un oggetto astratto ben formalizzato, chiamato "varietà di dimensione 4". Il progetto di ricerca finanziato si propone di studiare le varietà di dimensione 3 e 4 tramite vari approcci per arrivare da un lato a una catalogazione globale tramite metodi combinatori che facciano uso di strumenti informatici, dall'altro indagare il rapporto fra le due teorie più importanti riguardanti le 3-varietà, note con il nome di "invarianti quantistici" e "geometrizzazione". Il gruppo di ricerca ha tre unità, dislocate a Pisa, Roma e Pavia. I tre coordinatori sono Bruno Martelli (Pisa), Gabriele Mondello (Roma) e Francesco Bonsante (Pisa). Tutti e tre i coordinatori sono stati studenti del corso di laurea in matematica dell'Università di Pisa e della Scuola Normale.


Arianna TavantiSi intitola "Nuove strategie diagnostiche e valutazione dei meccanismi molecolari di patogenicità e farmaco resistenza di miceti patogeni emergenti: Candida parapsilosis, C. orthopsilosis e C. metapsilosis" il progetto finanziato con 397.640 euro ad Arianna Tavanti, che si occuperà di indagare tre specie di miceti opportunisti responsabili di micosi nell'uomo, la cui incidenza ha subito un deciso incremento negli ultimi anni. Tra queste la Candida parapsilosis è emersa come uno dei più importanti patogeni, attestandosi come la seconda/terza causa più comune di candidosi sistemica. Gli obiettivi principali che il progetto di ricerca si prefigge di raggiungere, con il contributo di due unità responsabili dislocate a Pisa e a Roma (responsabile Elena de Carolis), sono convalidare un nuovo approccio diagnostico per la rapida identificazione e la tipizzazione intraspecifica delle specie e, in base ai dati ottenuti dagli studi in vitro, individuare marker diagnostici utili nella diagnosi precoce delle infezioni.


Ne hanno parlato:

Nazione Pisa (3/11/2011)
Nazione Pisa
 (14/10/2011)
Tirreno Pisa
PisaNotizie.it
InToscana.it
GreenReport.it
TirrenoPisa.it
PisaInformaFlash.it 

Venerdì 14 ottobre 2011, a partire dalle ore 9.00, alla facoltà di Agraria dell'Università di Pisa, in via del Borghetto 80, si terrà una giornata di studio su "Alberi in Città". L'iniziativa, inserita dall'ONU nelle celebrazioni dell'anno delle foreste, ha lo scopo di diffondere la conoscenza sulle azioni globali a sostegno della gestione forestale sostenibile, della protezione e valorizzazione di alberi e foreste.

La giornata sarà introdotta e coordinata da Giovanni Sanesi, dell'Università di Bari. Seguiranno gli interventi di Roberto Ceccarini, del Comune di Livorno e dell'Associazione direttori e tecnici pubblici, Francesco Ferrini, dell'Università di Firenze, Giacomo Lorenzini, dell'Università di Pisa, Paolo Cherubini, dello Swiss Federal Institute WSL di Birmensdorf in Svizzera, Miro Mati, dell'Azienda "Mati" di Pistoia e Rossano Massai, dell'Università di Pisa.

Una giuria di cento studenti per EuropaCinema 2011 che si svolgerà a Viareggio dal 9 al 16 ottobre. Il festival viareggino è l'unico a mettere insieme università e giovani, ed è il solo in Italia ad avere una giuria composta da studenti provenienti da tutto il Paese. I giurati arrivano infatti da tutte le università italiane che hanno corsi di laurea in Cinema Musica e Teatro e la metà è composta da allievi dell'Ateneo pisano, 40 italiani e 10 Erasmus

Nella settimana del festival i cento studenti della giuria, armati di carta e penna, dovranno visionare le pellicole, votarle e riempire delle schede di valutazione. Per il loro lavoro riceveranno 5 crediti formativi, mentre altri 3 verranno riconosciuti a tutti i ragazzi e le ragazze che a vario titolo partecipano al Festival, magari facendo il catalogo o sottotitolando i film. "La formula di EuropaCinema – spiega Pier Marco De Santi, direttore artistico della manifestazione e docente di Cinema, Fotografia e Televisione dell'Ateneo pisano - riprende e rafforza quanto già felicemente sperimentato l'anno scorso e l'impennata di film proposti per l'edizione 2011 ci conferma che siamo la strada giusta: ne sono arrivati più di un centinaio da tutta Europa da cui abbiamo scelto i 12 in concorso".

"I giovani – conclude De Santi – sono centrali al nostro progetto, che è culturale e formativo insieme". Nella scorsa edizione ci sono volute ben sei ore di consiglio perché la giuria decretasse il film vincente. Non resta dunque che aspettare l'esito di quest'anno, anche se forse dei vincitori ci sono già e sono proprio gli stessi studenti.

Si svolgerà venerdì 7 ottobre 2011, all'Ospedale didattico veterinario "Mario Modenato" di San Piero a Grado dalle ore 9.30, il seminario su "L'uso delle placche a stabilità angolare LCP in veterinaria".

Il corso, a cui parteciperanno medici veterinari da tutt'Italia, studenti del quinto anno e tecnici di sala operatoria, sarà coordinato dal professor Fabio Carlucci, ordinario di Clinica chirurgica dell'Ateneo pisano. Si avvarrà degli interventi del professor Bruno Peirone, associato dell'Università di Torino, e del dottor Paolo Gabellieri, direttore dell'Unità operativa di ortopedia dell'ospedale di Livorno e Cecina, che riferiranno sulla loro reciproca esperienza sia in medicina veterinaria sia in medicina umana per portare così solide basi per una fattiva discussione sull'impiego di questa nuova osteosintesi in due settori distanti, ma accomunati dai principi attuati per l'impiego delle placche LCP.

L'evoluzione della fissazione interna in traumatologia ha consentito di mutuare il tradizionale approccio meccanico in un approccio più biologico. Le " Locking Compression Plate" (LCP Synthes) presentano caratteristiche innovative che ne consentono l'impiego sia come placca a compressione dinamica, che come fissatore interno utilizzando tecniche mininvasive. Proprio per queste ragioni si è sentita la necessità di organizzare al dipartimento di Clinica veterinaria dell'Università di Pisa un corso specifico, che serva per fornire ai partecipanti una conoscenza iniziale sull'applicazione clinica delle placche a stabilità angolare nei piccoli animali, mostrando casi clinici esplicativi e dando la possibilità di mettere in pratica, con l'ausilio di modelli ossei, strumenti e impianti, quanto appreso nella parte teorica.

robot Da VinciUn altro traguardo è stato messo a segno nel Centro interdipartimentale di chirurgia robotica dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Nei giorni scorsi è stata infatti effettuata con successo, per la prima volta al mondo, un'isterectomia "single port" (singola via d'accesso) attraverso l'ombelico, utilizzando il sistema robotico "Da Vinci" in dotazione all'ospedale di Pisa. L'intervento è stato eseguito dall'èquipe del Dr. Vito Cela, coadiuvato dal Dr. Nicola Pluchino, dell'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia I universitaria diretta dal Prof. A.R. Genazzani. La paziente, una signora sessantenne affetta da tumore dell'endometrio, è stata dimessa e sta bene.

È la prima volta in assoluto che viene utilizzata con successo, con il robot, questa tecnica chirurgica mini-invasiva detta "single port", che consiste nell'introdurre tutti gli strumenti chirurgici nell'addome attraverso l'ombelico. In questo caso si tratta di strumenti da 5 mm, introdotti attraverso una microincisione di appena 2 cm, con il risultato finale di evitare cicatrici sull'addome grazie al vantaggio di utilizzare solo l'ombelico come porta di accesso chirurgico. Già utilizzata in laparoscopia, questa tecnica però finora era di uso limitato per le notevoli difficoltà tecniche dovute ai limitati movimenti per la singola porta di entrata e alla collisione degli strumenti per lo spazio di azione ridotto.

L'utilizzo del robot ha permesso di superare tutti i limiti della chirurgia laparoscopica aggiungendo i vantaggi propri della chirurgia robotica come la visione tridimensionale, la mancanza di tremore ed il controllo degli strumenti, che non rischiano appunto di urtarsi fra di loro. Grazie a questo traguardo da oggi, nel centro interdipartimentale di chirurgia robotica dell'Aoup, coordinato dalla Dr.ssa Franca Melfi – dove si effettuano quotidianamente interventi di chirurgia toracica, urologica, ginecologica, bariatrica e trapianti - è possibile trattare anche patologie ginecologiche benigne e oncologiche utilizzando il robot attraverso una micro-incisione dell'ombelico. (Ufficio stampa AOUP) 

mucco PisanoÈ un laboratorio a cielo aperto, dove gli studenti e i ricercatori lavorano a diretto contatto con animali, piante e terreni, sperimentando le più moderne tecniche di allevamento, coltivazione e produzione agro-zootecnica. Il Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" (CIRAA) dell'Università di Pisa è una realtà unica nel suo genere e ha deciso di aprire le sue porte a tutto il personale dell'Ateneo – docenti e tecnici-amministrativi – con visite e seminari periodici, guidati dal direttore Marco Mazzoncini.

Un'opportunità unica per conoscere da vicino la vita di un Centro la cui missione principale è fare didattica e ricerca, ma anche offrire supporto e consulenza agli operatori del mondo agricolo, che periodicamente possono seguire workshop e incontri di aggiornamento sugli argomenti di maggiore interesse per le loro attività. "Qui al Centro facciamo una didattica funzionale allo sviluppo di competenze pratiche da spendere nel mondo del lavoro, gli studenti delle facoltà di Agraria e Veterinaria frequentano il Centro per lo svolgimento dei loro tirocini – spiega Mazzoncini – ma gran la parte delle nostre attività sono rivolte alla ricerca applicata allo sviluppo e al collaudo di nuove tecnologie. Visitare il Centro dà la possibilità di seguire diversi itinerari, da quelli di interesse storico e culturale (sulle tracce della bonifica medicea), agronomico (con la visita ai campi coltivati), zootecnico (visita agli allevamenti di bovini da latte e da carne) e ambientale (visita alle zone boscate), in un territorio molto vasto.

viti Centro AvanziIl Centro si estende infatti nell'area dell'antica Tenuta del Tombolo, che nel 1963 fu data in concessione all'Università di Pisa per "scopi didattici e scientifici", nel 2004 la proprietà è passata all'Ateneo: circa 1700 ettari di terreno, di cui 1000 di zone boschive e non coltivabili, 700 seminativi, 30 destinati alla pioppicoltura da energia. Appezzamenti di terreno in cui convivono tecniche di coltivazione diverse, da quella tradizionale, a quella integrata e biologica, aperti anche a esperienze di agricoltura sociale, per facilitare percorsi di inclusione sociale di soggetti a bassa contrattualità, elementi vulnerabili, a rischio di marginalizzazione. "Le nostre principali coltivazioni sono le colture foraggere, i cereali e le leguminose da granella– precisa il professor Mazzoncini – inoltre produciamo ortaggi "bio", che un giorno speriamo di poter vendere al pubblico".

macchinario CRIBE al Centro AvanziEsperienze di produzione e vendita sono già attive da alcuni anni, soprattutto per il latte crudo, proveniente da un allevamento di 120 capi di razza frisona che ogni giorno producono circa 1200 litri di latte di altissima qualità. Grazie al "bancolat" posizionato all'esterno della stalla, i consumatori possono acquistare un litro di latte fresco al prezzo di un euro: "Con il bancolat vendiamo circa 300 litri di latte al giorno, il resto è destinato alla grande distribuzione tramite la Centrale di Firenze".

Per quanto riguarda la carne, il Centro Enrico Avanzi, grazie a una grande operazione di recupero di una razza in via di estinzione, il "Mucco Pisano" ha oggi un allevamento di circa 110 capi, e vende circa 25 vitelli l'anno, diventati un prodotto di nicchia per il settore agro-alimentare della provincia. E vicino alla stalla, c'è il laboratorio chimico, dove si effettuano analisi relative alla qualità del terreno, dell'acqua, dei vegetali e dell'ambiente in genere. mucche Stalla centro Avanzi"Accanto ai laboratori tradizionali, al Centro Enrico Avanzi convivono strutture dedicate alla ricerca, come il Cribe, il centro che studia come ottimizzare la produzione di energia da biomasse, o il Toscovit dove si coltiva una grande varietà di vitigni italiani, per produrre non uva ma materiale di propagazione esente da malattie da vendere ai vivaisti", dice Mazzoncini.

Le visite riservate ai dipendenti dell'Università di Pisa proseguiranno nei prossimi mesi con cadenza mensile (il 1° giovedì del mese). Per partecipare è necessario effettuare una prenotazione via e-mail indirizzata a Massimo Biagioni (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Venerdì, 07 Ottobre 2011 09:07

Cosa farò da grande?

"open daysMa a Biologia c'è tanta matematica?", "E se scelgo questo corso di studi che sbocchi lavorativi ci sono?". Sono queste alcune delle domande che gli studenti delle ultime due classi delle scuole superiori hanno posto durante degli Open Days, le giornate di orientamento che l'Università di Pisa ha dedicato agli studenti delle ultime due classi delle scuole superiori.

Dal 22 settembre al 5 ottobre migliaia di ragazzi e ragazze si sono calati nella vita universitaria per scegliere in modo più consapevole il loro futuro percorso di studi. Gli iscritti on line erano 3500, ma ad arrivare sono stati anche di più, sia dalla Toscana che dalle altre regioni. In tanti hanno seguito le lezioni, sia quelle "vere" sia altre fatte ad hoc per loro. Le attività di orientamento prevedevano poi visite ai laboratori e alle biblioteche, la presentazione dei servizi di Ateneo e del DSU e, preziosissimo, il confronto con "colleghi" più grandi già inseriti nel percorso universitario.

L'interesse degli studenti si è distribuito fra le facoltà scientifiche e quelle umanistiche e alcuni hanno seguito le attività dell'una e dell'altra. Fra i picchi, i due giorni a Ingegneria e Scienze dove il 22 e 23 settembre c'è stato un vero e proprio boom di presenze, ma bene anche a Economia dove il 29 e 30 settembre hanno dovuto ripetere due volte le lezioni per il troppo afflusso. E a movimentare ancora di più l'atmosfera c'è stata anche la partnership di Ryanair, la compagnia aerea low cost, che ha messo a disposizione 50 voucher omaggio da sorteggiare fra tutti gli iscritti agli Open Days. "I vincitori – spiegano dall'Università di Pisa - nei prossimi giorni riceveranno una comunicazione personale e sapranno così che viaggio hanno vinto fra le decine di destinazioni collegate dall'aeroporto di Pisa".

"Gli Open Days – ha infine sottolineato la professoressa Tiziana Goruppi, delegata del rettore per l'Orientamento in entrata – sono una nuova formula che abbiamo sperimentato per la prima volta quest'anno e visti i risultati ripeteremo l'iniziativa anche il prossimo. Un successo che si deve all'impegno dei referenti di facoltà e al personale del servizio orientamento".

Mario MonicelliAlla scoperta del giovane Monicelli. È questa una delle "chicche" di EuropaCinema 2011 che si svolgerà Viareggio dal 9 al 16 ottobre. "Il nostro festival è l'unico a mettere insieme università e giovani, siamo i soli ad avere una giuria composta da cento studenti universitari provenienti da tutta Italia e specialmente da Pisa", ha detto Pier Marco De Santi, direttore artistico della manifestazione e docente di Cinema, Fotografia e Televisione dell'Ateneo pisano. "L'omaggio a Monicelli poi – ha aggiunto – si inserisce perfettamente in questa cornice: per Viareggio dove il grande regista ha vissuto e per l'Università di Pisa di cui è stato allievo, amico e testimonial".

L'accostamento università e cinema si conferma dunque la cifra del festival viareggino a cominciare dagli esordi cinematografici di Mario Monicelli. In anteprima assoluta sarà mostrato uno spezzone inedito del primo film del regista allora ventunenne, Pioggia d'estate, che Monicelli firmò con lo pseudonimo di Michele Badiek. Si tratta di 98 "spezzoni di pellicola" girati fra il '35 e il '36 per un totale di 400 fotogrammi. Il fortunoso ritrovamento si deve a Riccardo Mazzoni, esperto di storia viareggina che li ha rinvenuti nell'archivio privato di Andrea Bertini, il figlio del montatore del film. Grazie poi alla collaborazione con la Cineteca di Bologna, si potrà assistere alla proiezione de I ragazzi della via Paal (1935), considerato come un "film mitico" della giovinezza del regista. A seguire, la visione di un'altra rarità: l'episodio per la televisione, La moglie ingenua e il marito malato (1989), tratto da una novella di Achille Campanile e sceneggiato da Suso Cecchi D'Amico, che vede come interpreti Fernando Rey, Stefania Sandrelli, Diego Abatantuono, Carlo Giuffrè, Cinzia Leone.

"La formula di EuropaCinema – ha spiegato De Santi - riprende e rafforza quanto già felicemente sperimentato l'anno scorso e l'impennata di film proposti per l'edizione 2011 ci conferma che siamo la strada giusta: sono più di un centinaio da tutta Europa da cui abbiamo scelto i 12 in concorso". Nella settimana del festival i cento studenti universitari della giuria, armati di carta e penna, dovranno visionarli, votarli e riempire delle schede di valutazione. "Una giuria la nostra – ricorda ancora il professore – del tutto particolare: sono rappresentate le università italiane con corsi di laurea in Cinema Musica e Teatro e la metà è composta da allievi dell'ateneo pisano, 40 italiani e 10 Erasmus". Agli studenti e alle studentesse che dovranno giudicare le pellicole in gara saranno riconosciuti 5 crediti formativi e 3 a tutti gli altri che a vario titolo partecipano al festival, magari facendo il catalogo o sottotitolando i film. "I giovani – conclude De Santi – sono centrali al nostro progetto, che è culturale e formativo insieme". Nella scorsa edizione ci sono volute ben sei ore di consiglio perché, serissima, la giuria decretasse il film vincente. Non resta dunque che aspettare l'esito di quest'anno, anche se forse dei vincitori ci sono già e sono proprio gli stessi studenti.

Tutte le informazioni sul festival sono disponibili sul sito http://www.viareggioeuropacinema.com/

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