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Con DR 29 dicembre 2021, rep. n. 1203 sono state indette le elezioni suppletive di un professore di prima fascia a componente del Collegio di disciplina dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Il termine per la presentazione delle candidature è lunedì 24 gennaio, ore 13:00.

Le informazioni riguardanti le votazioni sono pubblicate sul sito web di Ateneo alla seguente pagina: 
https://www.uninsubria.it/opportunita/elezioni-suppletive-di-un-professore-di-prima-fascia-componente-del-collegio-di

 

Un’installazione artistica, due cicli di conferenze e diverse attività educative per un’archeologia più inclusiva: presso la Gipsoteca di arte antica e antiquarium dell’Università di Pisa il 21 gennaio è stato inaugurato “Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità”, ciclo di iniziative dedicate al tema dell’accessibilità delle aree archeologiche.
Nel corso della giornata d’apertura sono intervenute le curatrici della manifestazione, Anna Anguissola e Chiara Tarantino, la presidentessa del Sistema museale di ateneo Chiara Bodei, la vicedirettrice del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere Letizia Gualandi e Paolo Pesciatini, assessore per le politiche integrate con le università del Comune di Pisa.

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Letizia Gualandi e Chiara Bodei durante l'evento d'apertura

 

Durante l’evento è stato presentato il programma di attività che si svolgeranno sia online che in presenza, presso la sede della Gipsoteca (piazza S. Paolo all’Orto 20, Pisa), dal 21 gennaio al 20 aprile.
In una serie di cinque incontri a distanza con figure di spicco del panorama nazionale e internazionale si affronterà il tema dell’accessibilità dei parchi archeologici. Saranno invece in presenza le quattro conferenze dedicate al contesto dell’Acropoli di Atene. Tutti gli incontri potranno essere seguiti in presenza in Gipsoteca, prenotandosi via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o sul canale Youtube del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere. Maggiori dettagli sono disponibili sul programma allegato sul sito del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere.
Nel corso dell’evento è stata inaugurata l’installazione artistica “An Archaeology of disability, presentata alla Biennale di Venezia nel corso del 2021, che sarà visitabile fino al prossimo 20 aprile.

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L’installazione artistica “An Archaeology of disability”

 

L’opera, curata da David Gissen, Jennifer Stager, Mantha Zarmakoupi e supportata dal Center for Hellenic Studies della Harvard University, è composta da una proiezione, elementi litici di medie dimensioni e una postazione con sollecitazioni tattili ed è il frutto di una ricerca archeologica condotta da questi studiosi sulla maestosa rampa d’accesso che collegava l’agorà di Atene all’Acropoli, di cui restano oggi scarse tracce archeologiche e brevi descrizioni.
La domanda che gli autori dell’installazione si sono posti è quale sia il linguaggio più legittimo per descrivere qualcosa che non esiste e del cui aspetto conosciamo molto poco. La riflessione ha condotto alla lingua dei segni che, soprattutto nella sua versione più ‘recitativa’, non solo offre la possibilità di fornire informazioni legate a date, dimensioni, architettura, ma trasmette anche la dimensione emotiva del percorso.

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Chiara Tarantino e Anna Anguissola, curatrici della manifestazione


Nell’ambito delle iniziative della manifestazione, la Gipsoteca proporrà visite guidate e laboratori didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, prenotabili all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Saranno inoltre organizzate attività specifiche dedicate a persone affette da Alzheimer o altra demenza, fruibili sia in presenza che online, mentre nel mese di marzo si terranno visite guidate in LIS - Lingua dei segni italiana. La partecipazione a queste iniziative è gratuita, con prenotazione obbligatoria via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità” è organizzata dalla Gipsoteca di arte antica e antiquarium del Sistema museale di ateneo, con il patrocinio del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere e del Comune di Pisa, in cooperazione con USID – Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità.

Il 21 gennaio alle 16, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, nel foyer del Teatro Verdi di Pisa (via Palestro 40, Pisa) e in streaming su YouTube si svolge l'incontro “Primo Levi: dal libro alla scena per una memoria condivisa.

L'incontro precede la messa in scena di Se questo è un uomo a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti all'interno della stagione del Teatro di Pisa. Intervengono per l’Università di Pisa Serena Grazzini del Centro Interdipartimenle di Studi Ebraici e Fabrizio Franceschini del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica.

I colleghi giornalisti sono invitati a partecipare all’evento inaugurale
in Gipsoteca (Piazza San paolo all’Orto 20) venerdì 21 gennaio alle ore 11

Il 21 gennaio alle 11:00, presso la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo all’Orto 20), si inaugura “Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità”, ciclo di iniziative dedicate al tema dell’accessibilità nei parchi archeologici che si svolgeranno dal 21 gennaio al 20 aprile.

All’apertura della manifestazione, che può essere seguita esclusivamente in streaming sul canale Youtube del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere al link https://youtu.be/G6bFxk2F8L4, intervengono Anna Anguissola, che ha curato la manifestazione insieme a Chiara Tarantino, Chiara Bodei (Presidentessa del Sistema Museale di Ateneo), Letizia Gualandi (Vicedirettrice del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere) e Paolo Pesciatini (assessore per le politiche integrate con le università del Comune di Pisa).

In questa occasione sarà presentato il programma delle iniziative, che comprende conferenze e attività educative online e in presenza rivolte a un vasto pubblico di adulti e bambini, specialisti e non.

Durante l’evento sarà inaugurata l’installazione artistica “An archaeology of disability”, supportata dal Center for Hellenic Studies della Harvard University e presentata alla Biennale di Venezia 2021.

Sarà presente un servizio di interpretariato in LIS – Lingua dei Segni Italiana.

“Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità” è organizzata dalla Gipsoteca di arte antica e Antiquarium, con il patrocinio del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e del Comune di Pisa, in cooperazione con USID – Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità.

Chiofalo MariluIl Dipartimento di Fisica “Enrico Fermi” dell’Università di Pisa ha avviato una collaborazione scientifica nell’ambito del master, del corso di perfezionamento e della scuola nazionale IDIFO21 (“Innovazione Didattica in Fisica e Orientamento”), iniziative coordinate a livello nazionale dall’Unità di ricerca didattica in Fisica dell'Università di Udine, coordinata dalla professoressa Marisa Michelini, e alle quali aderiscono altri nove atenei. La sede pisana metterà a disposizione le proprie riconosciute conoscenze e competenze, realizzando tre corsi, seminari e interventi per l'insegnamento della fisica destinati a insegnanti di tutta Italia. I corsi saranno tenuti dalla professoressa Marilù Chiofalo (nella foto a destra), che è anche referente per la sede pisana, e dai professori Sergio Giudici e Isidoro Ferrante.

In particolare, il master di secondo livello e il corso di perfezionamento hanno gli obiettivi di formare gli insegnanti all’innovazione didattica in fisica, con particolare riguardo alla didattica laboratoriale basata sulla ricerca didattica; di approfondire le loro competenze sugli aspetti operativi di strategie didattiche e di metodologie di analisi dati di apprendimento; di produrre innovazione nell’insegnamento scientifico, con riguardo ai temi di fisica moderna, di didattica basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, di fisica in contesto e del laboratorio; di elaborare progettazione, preparazione dei materiali didattici, sperimentazione, monitoraggio, analisi dati di apprendimento e valutazione di interventi didattici nel settore; di mettere a punto proposte sperimentate di orientamento formativo, basate sul problem solving per l’orientamento, e di educazione alla cittadinanza.

Le lezioni si terranno da marzo 2022 a febbraio 2024 nelle sedi delle università cooperanti e attraverso la piattaforma predisposta dall’Università di Udine.

Per l’ammissione le interessate/gli interessati dovranno utilizzare esclusivamente la procedura on line accedendo al sito https://uniud.esse3.cineca.it/Home.do, con scadenza fissata al 31 gennaio.

È scomparso la sera del 18 gennaio il professor Giancarlo Fasano, a lungo docente di Letteratura francese all’Università di Pisa, in pensione dal 2005. Nato ad Asti il 9 gennaio 1932, il professor Fasano ha conseguito la laurea in Lettere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo pisano e il diploma di licenza della Scuola Normale Superiore nel 1954.

Negli anni 1963-1965 ha ricoperto il ruolo di assistente ordinario di Lingua e Letteratura Francese presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa poi, nel 1965, è stato traferito alla stessa cattedra della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Firenze e nel 1969 presso l’Università di Cagliari.

Nel 1972 il professor Fasano è stato nominato professore straordinario di Lingua e Letteratura Francese presso l’Istituto Universitario di Magistero di Catania, trasferendosi a Pisa nel 1973. Nel 1975 è stato nominato ordinario della stessa cattedra presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa.

Il professor Fasano è stato direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze dal 1995 al 2002, di cui era stato in precedenza vicedirettore.

Nel 1985 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino.

Per chi volesse portare un ultimo saluto al professore, da giovedì 20 gennaio alle 15.00 fino a venerdì 21 alla stessa ora, la salma sarà alla Pubblica Assistenza di Pisa in via Bargagna. Alle 15 di venerdì 21, sempre alla Pubblica Assistenza, si terrà una breve cerimonia di commemorazione.

Pubblichiamo qui di seguito un ricordo del professor Fasano scritto da Barbara Sommovigo, sua allieva e oggi professoressa di Letteratura francese all’Università di Pisa.


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Giancarlo Fasano ci ha lasciati la sera del 18 gennaio, qualche giorno dopo aver compiuto 90 anni.

Ha insegnato nella nostra università per tanti anni e molti tra noi lo hanno avuto come collega, amico e sicuramente ricordano il suo modo di essere. Sempre accogliente, cortese senza cerimonie, riservato ma non distaccato e sempre attento, molto attento, interessato, in ascolto. Con il sorriso appena accennato. O almeno questo fu quello che mi colpì maggiormente quando lo incontrai per la prima volta.

Frequentai due corsi con lui, scoprendo solo col tempo che i temi e gli argomenti che avevamo trattato a lezione erano quelli delle sue ricerche, delle sue riflessioni di studioso. Oggi diremmo che coniugava didattica e ricerca. Lo ha sempre fatto. Un corso sulla commedia del Seicento – o, per usare la definizione dello stesso Fasano, della forma-commedia (Persistenza e fluttuazioni della forma-commedia, 1994; Corneille critico delle sue commedie, 1965). L’altro corso era sulla poesia (Il silenzio e la parola, 1997; Larme, 1994; Per una storia dell'uso e della funzione dei titoli in poesia, 1989). Il testo al centro della riflessione: parole, sintassi e struttura venivano scandagliate, con cura. Il rigore delle sue analisi: l’insegnamento più prezioso.

Il suo modo di riflettere, di studiare non poteva prescindere dalla modalità, dal “come”. E così, per il progetto sulle concordanze dell’opera poetica di Ronsard, Fasano si rivolse all’Istituto di Linguistica computazionale di Pisa, fiducioso di poter trovare nelle nuove tecnologie (fu il primo ad avere un computer in Istituto, come si diceva all’epoca) e nella linguistica computazionale un valido e insostituibile aiuto per le sue ricerche. L’edizione elettronica delle opere complete di Ronsard è stata pubblicata nel 2002 (Nino Aragno editore). Allo stesso tempo, in Istituto, allestiva una stanza della ricerca dove laureandi e dottorandi avevano a disposizione computer e strumenti elettronici per poter lavorare ai loro progetti. Per l’epoca, una consapevolezza tanto rara quanto precoce di quale potente mezzo di ricerca fosse offerto dall'informatica.

Giancarlo Fasano riusciva a coniugare il suo lavoro di studioso e di docente con l’impegno nelle istituzioni, con l’impegno civile. Fu direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature romanze tra il 1995 e il 2002. Fece parte di quel primo gruppo di persone che costituirono il CUN negli anni ’80.  Stava dentro l’istituzione, si adoperava per farla funzionare meglio, ne vedeva i limiti e se ne assumeva la responsabilità.

A Pisa era arrivato come allievo della Scuola Normale dove, nel 1954, si era laureato con Luigi Russo con una tesi intitolata Le idee di Giacomo Leopardi sull’arte. Dopo aver insegnato per qualche tempo nella scuola secondaria inizia la sua esperienza universitaria. Negli anni 1963-1965 ricopre il ruolo di Assistente ordinario di Lingua e Letteratura francese nel corso di laurea in Lingue e Letterature straniere presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Ateneo pisano; nel 1965 è chiamato presso Università di Firenze, e dal 1969 presso quella di Cagliari. Nel 1972 è professore straordinario di Lingua e Letteratura francese presso l’Istituto Universitario di Magistero di Catania, e nel 1975 diventa professore ordinario di Letteratura francese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa, dove rimane fino alla fine della sua carriera universitaria.

Nel 2013, per la Revue Italienne d’études françaises, pubblica il suo ultimo contributo: la traduzione commentata delle Stances del Cid di Corneille.

Giancarlo Fasano non voleva essere considerato come un maestro, diceva che non ne aveva la vocazione. Rispetteremo la sua volontà. Certo è che la raffinatezza dei suoi studi, il rigore sul lavoro, l’impegno civile e istituzionale sono stati e resteranno punti di riferimento imprescindibili.

Grazie.

Barbara Sommovigo

 

“Per la città di Pisa quello che presentiamo oggi è un passaggio di rilevanza fondamentale per le prospettive di sviluppo che apre. Siamo davvero soddisfatti di essere arrivati al rilascio del permesso a costruire del nuovo complesso ospedaliero della Fondazione Stella Maris”. Così il Sindaco di Pisa, dr. Michele Conti, annuncia il via libera alla struttura di 12 mila metri quadrati nell’area di Cisanello a Pisa dal costo stimato di 25 milioni di euro (di cui 4 per l’acquisto dell’area). La novità nell’incontro odierno a cui hanno partecipato – tra gli altri – Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di San Miniato, la dr.ssa Silvia Briani, Direttore generale AOUP e il prof Riccardo Zucchi in rappresentanza del Rettore dell’Università di Pisa e gli amministratori di Stella Maris. Una tappa fondamentale che consente alla Fondazione di andare verso le fasi più operative del progetto, ovvero la verifica ed eventuale rivalutazione dei costi e il bando di gara. Se tutto procederà senza intoppi entro l’anno potrebbe aprirsi il cantiere, poi ci vorranno 32 mesi per la costruzione del nuovo complesso.

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“E’ stato un percorso lungo e complesso – aggiunge il Sindaco di Pisa – , che ha visto grande impegno e disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale e degli uffici tecnici, che ringrazio per il lavoro svolto. Molti sono stati i passaggi procedurali seguiti con costanza dal Comune per poter arrivare alla realizzazione dell’opera che la nostra Amministrazione ha riconosciuto, nella convenzione stipulata nel 2021, come struttura sanitaria di interesse pubblico. Il nuovo ospedale sarà una struttura sanitaria di eccellenza, realizzata con criteri fortemente innovativi, tecnologici e sostenibili, idonea ad ospitare un centro di cura e di ricerca diventato punto di riferimento nazionale e internazionale per la neuropsichiatria e la psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza. Grazie alla nuova collocazione che lo inserirà nell’area dell’assistenza biomedica di Cisanello, potrà sviluppare nuove funzionalità, andando a potenziare i servizi di assistenza sanitaria e ricerca. La struttura, circondata da un’area verde di due ettari attrezzata con aree ricreative e giardini sensoriali in continuità con il Parco urbano di Cisanello, rappresenterà per il quartiere un intervento fortemente innovativo e riqualificante. Sarà un’opera strategica fondamentale per Pisa, ma soprattutto per i bambini e le famiglie di tutta Italia che hanno bisogno di cure e sostegno per costruire un futuro migliore”.

Presente Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di San Miniato che ha dichiarato: “Il progetto di costruzione del Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris è un sogno che pian piano si sta realizzando. Il passo che viviamo oggi, e che segna l’autorizzazione ad avviare i lavori – primo importante passaggio per il sorgere di questa struttura -, è un momento estremamente significativo e bene augurante per un progetto bello e così importante per tutti quei bambini che ne hanno bisogno e per le loro famiglie”.

Anche Mons. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, dedica una riflessione:“In un tempo di crescenti difficoltà per bambini e ragazzi, dovute anche alla pandemia, ma soprattutto ad una cultura che lascia spesso in penombra non poche problematiche legate a diversi tipi di fragilità infantili, il provvedimento che dà il via alla costruzione del nuovo ospedale per bambini “Stella Maris” a Cisanello, rappresenta un segno estremamente significativo di attenzione concreta a ciò che significa non solo “curare”, ma a anche “prendersi a cuore” le fragilità dell’infanzia e della prima adolescenza. Se per i pisani “Stella Maris” era sinonimo di ospedale del Calambrone, ora la “Stella del mare”, titolo caro alla devozione mariana, affiancherà da vicino l’altro titolo della spedalità pisana che è il “Nuovo Santa Chiara a Cisanello”. Come arcivescovo di Pisa chiedo alla Vergine Madre Maria, Stella del Mare, di guidare al porto della sua realizzazione questo nuovo centro di cura e di accompagnarne con la sua materna protezione l’ulteriore sviluppo”.

Proprio ai pazienti ha fatto un richiamo il prof. Giovanni Cioni, Direttore scientifico di Stella Maris, auspicando che “l’ospedale sia pronto presto, perché già prima della pandemia, ma ancor più oggi, si è verificato un enorme incremento dei disturbi neuropsichici dei bambini e degli adolescenti (soprattutto relativi alla salute mentale) e c’è quindi un crescente bisogno di strutture nuove per la diagnosi e la cura di questi disturbi. Dobbiamo far presto con l’aiuto di tutti, progettisti, direzione lavori, amministrazione della Stella Maris, imprese che si aggiudicheranno gli appalti, donatori che con il loro piccolo grande contributo ci permetteranno di dotare l’ospedale delle tecnologie di diagnosi e cura più aggiornate e purtroppo costose. Per questo vi sarà un aggiornamento del progetto per rendere questa struttura uno smart hospital, un ospedale intelligente, per una medicina sempre più di precisione, più individualizzata ai bisogni di ogni bambino e adolescente, sempre più capace di garantire un rapporto continuo in telemedicina tra ospedale, pazienti e famiglie anche lontani, con i pediatri ospedalieri e di base, con i centri di neuropsichiatria infantile che inviano oggi da tutta Italia i loro pazienti al nostro ospedale. Completando presto questo ospedale, esempio di questo nuovo approccio, potremmo contribuire a trasformare l’epidemia ed il lockdown da un grave fattore di rischio e di aggravamento per questi disturbi in un’occasione per migliorarne la cura”.

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Tra i “vicini di casa” c’è l’AOUP. “In un futuro ormai non più lontano saremo ‘vicini di casa’ con il nuovo Ospedale dei Bambini della Fondazione Stella Maris – dice il Direttore generale dell’Aoup Silvia Briani – e questa prossimità dal punto di vista logistico è un indubbio valore aggiunto nell’ottica delle cure complessivamente intese. Perché se è vero che oggi tanta salute viene erogata anche a distanza con la telemedicina, e la pandemia da Covid-19 ce l’ha insegnato, nulla può sostituire il valore della vicinanza, di pazienti e professionisti”. Cisanello ovvero un’area unica per la Toscana. “E’ significativo che la nuova sede si venga a collocare a pochi metri di distanza dall’Ospedale di Cisanello (che sarà anche la nuova sede di tutta la medicina universitaria), dai Dipartimenti universitari di Chimica e Biologia e dall’area di ricerca del CNR – il prof. Riccardo Zucchi, Direttore della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa -. Questa collocazione esprime anche plasticamente il ruolo centrale che per la nostra città assume il sistema della conoscenza e della ricerca, con le sue ricadute applicative. L’integrazione fra Università, Scuole di eccellenza, CNR, istituzioni quali appunto la Fondazione Stella Maris e la Fondazione Monasterio, costituisce un punto di forza unico nel contesto regionale e nazionale che deve essere valorizzato a pieno da tutte le istituzioni competenti”.

Soddisfatto il Presidente, l’avv. Giuliano Maffei: “Dopo un lungo iter dovuto alla farraginosità delle procedure amministrative, ai due anni di COVID ed anche alla complessità del progetto del Nuovo Ospedale così fortemente innovativo, oggi i nostri bambini, i nostri ragazzi e le loro famiglie, i nostri dipendenti e collaboratori, i nostri scienziati, ma anche la città di Pisa e la nostra bella Toscana e noi tutti, riceviamo questo grande dono. Nonostante le difficoltà di ogni tipo affrontate in questi anni non abbiamo mai abbandonato questo folle sogno perché la nostra missione fondativa ed il nostro carisma ci impongono di andare avanti ad ogni costo per fare il bene e portare la speranza alle famiglie che vivono la fragilità neuropsichiatrica dei loro figli. Siamo nati per questo, per fare e per dare, in Scienza e Amore. Siamo nati per vivere una vita che abbia senso, perché questo è il vero bisogno della nostra anima. Ringrazio con grande affetto il Sindaco Michele Conti, la sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale per l’impegno costante profuso e la vicinanza, anche di cuore, a Stella Maris”.

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Un impegno durato oltre 10 anni, come ricorda il dr. Roberto Cutajar, direttore generale di Stella Maris, il cui inizio data il lontano 2011 con la lettera di notifica di interesse per l’area di Cisanello inviata alla provincia e al Comune di Pisa: “L’acquisizione del terreno, avvenuta nel 2015, ne ha costituito il primo concreto tangibile passo. Certo, pensando a queste date, 2011, 2015, essere arrivati fino al 2022 per il permesso a costruire necessiterebbe qualche riflessione di ordine generale sulle tempistiche amministrative dei processi autorizzativi urbanistici, soprattutto quando in gioco è la realizzazione di un’opera di indubbio valore pubblico, e destinata ad una popolazione di bambini particolarmente svantaggiata. Tuttavia, in ogni caso, il conseguimento del permesso a costruire il Nuovo Ospedale da una parte riflette l’enorme determinazione con la quale la nostra Fondazione ha perseguito negli anni tale obiettivo, dall’altra l’efficacia dell’azione dell’amministrazione comunale, in primis del suo Sindaco, a voler concludere il percorso nei tempi più brevi possibili, in modo da realizzare al più presto l’opera. Ringrazio dunque il Sindaco e l’Amministrazione per questo. Ora ci metteremo all’opera per dare corso ai primi passi realizzativi, augurando anzi essendo certo in questo di continuare ad avere il supporto del Comune e della Regione”.

IL NUOVO OSPEDALE DEI BAMBINI

1 Stella Maris altoUn ospedale intelligente (Smart Hospital), connesso, innovativo sotto il profilo tecnico ma anche sostenibile. Quattro piani fuori terra, 44 camere di degenza, altrettanti laboratori, una cinquantina di sale per l’osservazione terapeutica, oltre a circa 1.000 metri quadrati di superficie per laboratori e spazi per l’accoglienza e la formazione. Dal costo di 25 milioni (di cui 4 per l’acquisto del terreno), la struttura è pensata su misura dei bambini e dei ragazzi con gravi e rari disturbi neuropsichiatrici e neurologici e le loro famiglie. Il nuovo complesso è inserito in un’area verde di due ettari (con giardini sensoriali, orti didattici, frutteti, aree gioco), compresa a sua volta in un nuovo parco urbano di seimila metri quadrati complessivi. Un’architettura sanitaria improntata alla sostenibilità (comfort ambientale e risparmio energetico) e alla connessione tecnologica con il sistema sanitario regionale e nazionale.

Il progetto è stato realizzato dagli studi internazionali Heliopolis 21 (Alessandro e Gianluigi Melis, Nico Panizzi, Ilaria Fruzzetti, Filippo Mariani, Laura Luperi) e ARX srl (Paolo Di Nardo, Simone Chietti). Del team di progettazione fanno parte lo Studio di ingegneria Techné srl (Ing. Massimo Bottega), Ing. Andrea Carlesi, mentre le strutture sono curate dal Prof. Ing. Raffaello Bartelletti e dall’Ing. Marco Pascucci.
Project Manager l’Ing. Ottavio Zirilli, Direttore Responsabile dell’Area della Ricerca del CNR di Pisa, ha coordinato la fase di progettazione e dirigerà i lavori di realizzazione del nuovo Ospedale.

(Fonte: Ufficio stampa Fondazione Stella Maris).

Il Dipartimento di Fisica “Enrico Fermi” dell’Università di Pisa ha avviato una collaborazione scientifica nell’ambito del master, del corso di perfezionamento e della scuola nazionale IDIFO21 (“Innovazione Didattica in Fisica e Orientamento”), iniziative coordinate a livello nazionale dall’Unità di ricerca didattica in Fisica dell'Università di Udine, coordinata dalla professoressa Marisa Michelini, e alle quali aderiscono altri nove atenei. La sede pisana metterà a disposizione le proprie riconosciute conoscenze e competenze, realizzando tre corsi, seminari e interventi per l'insegnamento della fisica destinati a insegnanti di tutta Italia. I corsi saranno tenuti dalla professoressa Marilù Chiofalo (nella foto a destra), che è anche referente per la sede pisana, e dai professori Sergio Giudici e Isidoro Ferrante.

In particolare, il master di secondo livello e il corso di perfezionamento hanno gli obiettivi di formare gli insegnanti all’innovazione didattica in fisica, con particolare riguardo alla didattica laboratoriale basata sulla ricerca didattica; di approfondire le loro competenze sugli aspetti operativi di strategie didattiche e di metodologie di analisi dati di apprendimento; di produrre innovazione nell’insegnamento scientifico, con riguardo ai temi di fisica moderna, di didattica basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, di fisica in contesto e del laboratorio; di elaborare progettazione, preparazione dei materiali didattici, sperimentazione, monitoraggio, analisi dati di apprendimento e valutazione di interventi didattici nel settore; di mettere a punto proposte sperimentate di orientamento formativo, basate sul problem solving per l’orientamento, e di educazione alla cittadinanza.

Le lezioni si terranno da marzo 2022 a febbraio 2024 nelle sedi delle università cooperanti e attraverso la piattaforma predisposta dall’Università di Udine.

Per l’ammissione le interessate/gli interessati dovranno utilizzare esclusivamente la procedura on line accedendo al sito https://uniud.esse3.cineca.it/Home.do, con scadenza fissata al 31 gennaio.

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