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Sono due i progetti di ricerca innovativa e multidisciplinare risultati vincitori nell’ambito del bando PRIMULE@DSCM, promosso all’interno del corso di dottorato in Scienze Chimiche e dei Materiali al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa. Il primo è “Polymer-based membrane/electrode for the electrochemical heavy metals recognition in water – Keraphene”, proposto dai dottorandi Elena Pulidori, Elena Eremeeva, Andrea Roggi; il secondo è “SYnthesis, Solution and in Silico studies of the interaction of Ag(I)/Au(I) Bis-NHeterocyclic Carbenes with DNA G-quadruplexes – SYSSi”, proposto dai dottorandi Francesca Binacchi, Ester Giorgi, Giacomo Salvadori. I progetti sono stati valutati da un comitato di tre esperti internazionali e si sono aggiudicati il finanziamento previsto di 3000 euro ciascuno, messo a disposizione dai professori Benedetta Mennucci e Fabio Di Francesco del DCCI. Scopo del bando era promuovere negli studenti di dottorato il pensiero creativo, l'indipendenza scientifica e la multidisciplinarietà.

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Da sinistra, Elena Pulidori, Elena Eremeeva, Andrea Roggi, i ricercatori del progetto Keraphene.

Il progetto Keraphene si propone di sviluppare un dispositivo innovativo ed ecocompatibile per contrastare l’inquinamento da metalli pesanti nelle matrici acquose, notevolmente incrementato negli ultimi anni a causa del progressivo sviluppo di processi industriali come la produzione di batterie, le placcature metalliche e la raffinazione del petrolio. Ad oggi i metodi maggiormente impiegati per la loro depurazione richiedono elevati costi e consumi energetici, e al tempo stesso presentano una bassa efficienza di rimozione. Il dispositivo che andranno a sviluppare i dottorandi sarà costituito da una membrana proteica modificata con ossido di grafene, partendo da materiali di scarto (ad esempio piume di pollame) capace di rimuovere i metalli pesanti presenti nelle acque e allo stesso tempo di funzionare come elettrodo per misurare la loro concentrazione. In tale ottica, lo sviluppo di un simile dispositivo avrà un impatto importante in termini di riduzione dell’inquinamento ambientale causato dalle piume e dai metalli pesanti; valorizzazione di biomasse di scarto; sviluppo di un dispositivo efficace per la determinazione dei metalli pesanti.

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Da sinistra Giacomo Salvadori, Francesca Binacchi, Ester Giorgi, i ricercaotri del progetto SYSSi.

Il progetto SYSSi riguarda invece lo studio di nuovi composti a base di argento e di oro, con potenziale attività antitumorale. Lo studio coinvolge tre aree di ricerca dell’ambito chimico: inorganica, analitica e computazionale. Si prevede di sintetizzare due nuove molecole e verificarne l’interazione con strutture complesse di DNA presenti maggiormente all’interno delle cellule tumorali sia in soluzione che a livello computazionale. C'è un urgente bisogno di farmaci più selettivi ed efficienti in grado di bypassare i meccanismi di resistenza che spesso si verificano durante i trattamenti antitumorali attualmente in utilizzo. In questo contesto, complessi di oro e di argento hanno dimostrato di essere molecole promettenti nel campo delle terapie antitumorali, tuttavia, il loro modo di agire non è ancora del tutto chiarito. La possibile interazione con bersagli differenti dalla tioredossina reduttasi, come bersagli genomici quali DNA, potrebbe rappresentare un enorme punto di svolta nel perfezionamento di nuove strategie antitumorali.

 

La Festa della Befana per i bimbi dei dipendenti, organizzata dal Circolo Ricreativo Dipendenti Universitari , è stata rinviata al 23 gennaio, a causa dello stato della pandemia e delle previsioni del tempo molto avverse.

La speranza è che in quella data la festa si potrà tenere  in sicurezza con più serenità per i bambini e per gli accompagnatori.

Come previsto,  presso la sede “Carraia” di San Piero, dalle ore 10,30, oltre alla befana, ci sarà ad accogliere i bimbi un animatore che organizzerà uno spettacolo dedicato a loro.
Ci saranno le calze per tutti e per ogni bambino che interverrà verrà devoluto il valore simbolico di 5 euro (valore del vecchio giocattolo) ad una o più associazioni benefiche.

Per informazioni e dettagli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Per Natale il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, in collaborazione con Feronia APS, organizza giornate dedicate ai bambini e alle bambine di età compresa tra i 5 anni e mezzo e i 12 per scoprire le diverse specie animali che vivono sul nostro pianeta.
Protagonista di questi campus natalizi è la nuova Sala della Biodiversità che verrà esplorata sotto molteplici punti di vista attraverso divertenti attività pratiche. Lo scopo di questa iniziativa è fornire ai partecipanti e alle partecipanti strumenti nuovi per scoprire il mondo che li circonda al fine di sensibilizzarli sul tema della salvaguardia ambientale e sul profondo legame tra uomo e ambiente.

Informazioni generali

periodi:
Dal 27 al 30 dicembre 2021
Dal 3 al 5 gennaio 2022

orario:
dalle 8,30 alle 16,30

costi:
35 euro quota giornaliera
25 euro mezza giornata (8.30- 12.30)
Pasti e merende al sacco a carico delle famiglie

Sconti e riduzioni (non cumulabili):
Sconto del 10% per i soci Coop, per i figli e le figlie dei dipendenti dell’Università di Pisa, per fratelli e sorelle.
Riduzione di 3 euro sulla quota giornaliera per i residenti e le residenti del Comune di Calci

Tutte le attività saranno svolte nel rispetto delle norme anti Covid.

Per informazioni e prenotazioni:
Feronia APS: www.feroniaguidetoscana.it, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Leonardo Gelli: 339 7381111

Venerdì, 17 Dicembre 2021 12:02

Aperte le iscrizioni per il CLab 2022

L'Università di Pisa ha aperto le iscrizioni per la nuova edizione del Contamination Lab 2022, il programma formativo finalizzato a promuovere la cultura imprenditoriale e dell’innovazione tra studenti e ricercatori. Fino al 17 gennaio è possibile candidarsi per il corso PhD+ compilando il modulo disponibile a questo link. Il PhD+ si terrà in modalità mista, in presenza e online, dal 25 gennaio all’8 marzo. La partecipazione ai corsi del CLab prevede il rilascio di Crediti Formativi Universitari (CFU). Maggiori informazioni su requisiti e destinatari sono disponibili sul bando.

I corsi del CLab (PhD+ e CYB +) permettono ai partecipanti, provenienti da diversi ambiti disciplinari, di conoscersi e lavorare insieme a progetti comuni, acquisendo strumenti e capacità progettuali, organizzative, di comunicazione e competenze trasversali (soft skills). Comprendono attività frontali, di laboratorio e individuali di accompagnamento (tutoring e mentoring). Le lezioni si tengono in lingua inglese e/o italiana e si svolgono in presenza, online e in modalità mista in collaborazione con gli enti sostenitori del progetto (Camere di Commercio, Poli tecnologici, manager, consulenti ecc).

Il programma fa parte di un progetto finanziato dal MIUR in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna e Scuola IMT – Alti Studi di Lucca.

Venerdì, 17 Dicembre 2021 11:23

Aperte le iscrizioni per il CLab 2022

L'Università di Pisa ha aperto le iscrizioni per la nuova edizione del Contamination Lab 2022, il programma formativo finalizzato a promuovere la cultura imprenditoriale e dell’innovazione tra studenti e ricercatori. Fino al 17 gennaio è possibile candidarsi per il corso PhD+ compilando il modulo disponibile a questo link. Il PhD+ si terrà in modalità mista, in presenza e online, dal 25 gennaio all’8 marzo. La partecipazione ai corsi del CLab prevede il rilascio di Crediti Formativi Universitari (CFU). Maggiori informazioni su requisiti e destinatari sono disponibili sul bando.

bozza copertina generica phd 2022 copy

I corsi del CLab (PhD+ e CYB +) permettono ai partecipanti, provenienti da diversi ambiti disciplinari, di conoscersi e lavorare insieme a progetti comuni, acquisendo strumenti e capacità progettuali, organizzative, di comunicazione e competenze trasversali (soft skills). Comprendono attività frontali, di laboratorio e individuali di accompagnamento (tutoring e mentoring). Le lezioni si tengono in lingua inglese e/o italiana e si svolgono in presenza, online e in modalità mista in collaborazione con gli enti sostenitori del progetto (Camere di Commercio, Poli tecnologici, manager, consulenti ecc).

Il programma fa parte di un progetto finanziato dal MIUR in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna e Scuola IMT – Alti Studi di Lucca.

enza_pellecchia.pngLa Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI) ha sottoscritto a dicembre un Memorandum of understanding con il Segretariato Permanente dei premi Nobel per la Pace. Si tratta di un importante accordo tramite il quale le Università italiane – già impegnate nella Rete delle Università italiane per la pace (RUniPace) – potranno rafforzare il loro impegno per la Pace e implementare attività di ricerca, didattica e terza missione potendo contare sulla collaborazione autorevole e prestigiosa del Segretariato.

"Dopo la sottoscrizione del Memorandum si apre ora la fase di implementazione, grazie ad accordi specifici che i singoli Atenei potranno concordare con il Segretariato: una importante opportunità che auspichiamo verrà sfruttata anche dal nostro Ateneo", ha detto la professoressa Enza Pellecchia (foto), direttrice del Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” dell'Università di Pisa (Cisp) e coordinatrice di RUniPace.

L’accordo tra la CRUI e il Segretariato Permanente dei premi Nobel per la Pace è relativo in particolare al programma Leading by Example creato dal Segretariato con l’obiettivo di formare la generazione dei futuri leader nell'arte del peacemaking. Leading by Example sviluppa progetti di Peace education e Peace building dedicati agli studenti universitari con il coinvolgimento dei premi Nobel per la Pace. Più di 7.000 giovani e più di 550 università di ogni parte del mondo hanno partecipato al progetto e hanno parlato di Pace, Diritti Umani, Sostenibilità e Leadership.

Tra le altre forme di collaborazione individuate dal Memorandum si segnalano lo sviluppo di programmi comuni di leadership educativa, l’organizzazione di eventi comuni con la partecipazione dei Premi Nobel per la Pace presso le Università italiane, la individuazione di una delegazione di giovani attivisti, studenti e accademici delle Università e organizzazioni giovanili italiane per la partecipazione al Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace, l’organizzazione di un workshop o un PeaceLab al Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace.

Il Segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace, creato nel 2006, è un'organizzazione indipendente, senza scopo di lucro e non governativa, che ha sede a Piacenza e opera su base permanente per rafforzare il pensiero umanitario e non violento a sostegno dei valori umani promuovendo l'eredità, la conoscenza e il lavoro dei Premi Nobel per la Pace. Il Segretariato agisce come Hub per la Pace, un ecosistema che promuove il cammino verso la pace in tutti i Paesi e con tutti i popoli. Promuove dialoghi internazionali su questioni globali e locali e programmi educativi. Suo evento principale è il Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace (WSNPL), giunto alla sua 17a edizione e fondato nel 1999 su iniziativa dell'ex presidente dell'URSS e Premio Nobel per la Pace, Mikhail Gorbaciov.

RUniPace è la più giovane delle reti CRUI, nata nel 2020 su iniziativa del Rettore di Pisa Paolo Mancarella e del Rettore di Brescia Maurizio Tira: ad essa aderiscono 60 Atenei, con l’intento di rafforzare gli Studi per la Pace a partire dalla valorizzazione del patrimonio di competenze e di ricerche sulla costruzione della pace con mezzi pacifici che già esiste nelle Università italiane, dando visibilità e creando coordinamenti tra studiosi e studiose sia all'interno dei singoli Atenei, sia in collaborazione tra più Atenei, sempre in un'ottica interdisciplinare. 

 

 

 

 

 

La geotermia toscana è una risorsa rinnovabile e a zero emissioni di gas serra. La buona notizia arriva da due studi coordinati dai professori Alessandro Sbrana e Paola Marianelli del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e pubblicati sulle riviste “Energies” e “Journal of Volcanology and Geothermal Research”. Le ricerche, presentate in un workshop organizzato da Enel Green Power il 13 e 14 dicembre, hanno riguardato le zone di Larderello e del Monte Amiata dove si trovano buona parte degli impianti toscani.

“Abbiamo ricostruito le emissioni di CO2 precedente alla produzione geotermoelettrica – spiega Sbrana – dai dati appare evidente che le emissioni delle centrali geotermoelettriche abbiano sostituito quelle naturali. La riduzione delle emissioni naturali, che segue l’entrata in esercizio di una centrale geotermoelettrica, è infatti del tutto equivalente alle emissioni della centrale stessa, quindi l’impatto netto è nullo”.

La geotermia toscana conta attualmente 34 centrali gestite da Enel Green Power e con i suoi 6 miliardi di KWh prodotti ogni anno soddisfa il 34% circa del fabbisogno elettrico regionale e rappresenta il 70% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.

“Lo sviluppo della geotermia può contribuire al contenimento delle emissioni climalteranti e alla transizione ecologica – conclude Sbrana - a maggior ragione se si considera che la geotermia rappresenta una ricchezza anche dal punto di vista termico per l’utilizzo del calore che fornisce riscaldamento ed acqua calda a case, esercizi commerciali, aziende artigianali ed agricole”.

 

Link agli articoli scientifici:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0377027319303233?via%3Dihub

https://www.mdpi.com/1996-1073/14/15/4692

 

La geotermia toscana è una risorsa rinnovabile e a zero emissioni di gas serra. La buona notizia arriva da due studi coordinati dai professori Alessandro Sbrana e Paola Marianelli del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e pubblicati sulle riviste “Energies” e “Journal of Volcanology and Geothermal Research”. Le ricerche, presentate in un workshop organizzato da Enel Green Power il 13 e 14 dicembre, hanno riguardato le zone di Larderello e del Monte Amiata dove si trovano buona parte degli impianti toscani.

“Abbiamo ricostruito le emissioni di CO2 precedente alla produzione geotermoelettrica – spiega Sbrana – dai dati appare evidente che le emissioni delle centrali geotermoelettriche abbiano sostituito quelle naturali. La riduzione delle emissioni naturali, che segue l’entrata in esercizio di una centrale geotermoelettrica, è infatti del tutto equivalente alle emissioni della centrale stessa, quindi l’impatto netto è nullo”.

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Il professor Sbrana al workshop del 13 e 14 dicembre

La geotermia toscana conta attualmente 34 centrali gestite da Enel Green Power e con i suoi 6 miliardi di KWh prodotti ogni anno soddisfa il 34% circa del fabbisogno elettrico regionale e rappresenta il 70% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.

“Lo sviluppo della geotermia può contribuire al contenimento delle emissioni climalteranti e alla transizione ecologica – conclude Sbrana - a maggior ragione se si considera che la geotermia rappresenta una ricchezza anche dal punto di vista termico per l’utilizzo del calore che fornisce riscaldamento ed acqua calda a case, esercizi commerciali, aziende artigianali ed agricole”.

 

 

Mercoledì, 15 Dicembre 2021 12:25

Segreteria del Direttore Generale

Le attività

La Segreteria del Direttore Generale si occupa di:

  • gestire le comunicazioni telefoniche ed elettroniche della Direzione generale, provvedendo all’analisi ed alla valutazione dei quesiti di varia natura pervenuti,
  • gestire l’agenda del Direttore Generale
  • supportae il Direttore generale  per la formazione dell’o.d.g. del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, e per la gestione di tutti gli atti istruttori connessi a tali organi
  • gestire le mailing list di ateneo.

Afferiscono alla Segreteria del Direttore Generale:

  • Sezione Protocollo
  • Servizio Posta
  • Servizio Autisti

Sezione Protocollo e Servizio Posta

La sezione si occupa di protocollare e smistare la posta in entrata, assegnare i documenti in entrata agli uffici dell’amministrazione centrale, gestire la casella PEC dell’amministrazione centrale, affrancare la corrispondenza in uscita dall’Amministrazione, ritirare e consegnare dalle/alle strutture decentrate dell’Ateneo la corrispondenza di competenza dell’Amministrazione (con le relative operazioni di registrazione.)

Per informazioni e assistenza: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Tel.0502212161 (Sezione Protocollo); 0502212258 (Servizio Posta)

La sezione protocollo è aperta all’utenza tutte le mattine dalle ore 9 alle 13 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15 alle 17.
Sede: Palazzo Vitelli, Lungarno Pacinotti, 43- 56126 Pisa

Servizio autisti

Attività inerenti alla prenotazione e all’utilizzo di autovetture per l’Amministrazione con servizio di autista e riguardo alle attività riferite all’Unità di servizi per l’integrazione di studenti disabili (USID)

E’ possibile richiedere informazioni al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Info e contatti

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
tel.050/2212112 -215 -252

Recapiti del personale assegnato alla struttura

 

La distribuzione delle piante vascolari del nostro pianeta si divide in due grandi gruppi a partire dalla Laurasia e dal Gondwana, due antichi continenti risalenti a circa 250 milioni di anni fa. È questo quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “New Phytologist” coordinato da Angelino Carta del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con Lorenzo Peruzzi dello stesso Dipartimento e Santiago Ramírez-Barahona dell’Universidad Nacional Autónoma de México.

Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato oltre otto milioni di dati relativi alla distribuzione di 67.000 specie vegetali su scala globale. La divisione Laurasia-Gondwana, due antichi continenti che corrispondono oggi all’incirca alle terre del nostro emisfero settentrionale e meridionale, si rispecchia inoltre in alcune differenze fra i due grandi gruppi di piante. La flora settentrionale, costituita soprattutto da piante erbacee, è infatti a livello evolutivo più recente rispetto a quella meridionale costituita soprattutto piante legnose tropicali e in cui prevalgono linee evolutive più antiche.

“La separazione Laurasia-Gondwana non è mai stata osservata e nemmeno proposta nei precedenti tentativi di studiare le relazioni tra le flore dei continenti – spiega Carta - Eppure questo risultato è perfettamente allineato con le conoscenze relative ai movimenti geologici delle placche terrestri studiate dai colleghi geologi”.

“Questo studio è importantissimo perché rappresenta il passo fondamentale per conoscere la storia evolutiva della vita sulla terra e come le piante convivono nei diversi continenti - conclude Carta - Infatti, associando questi risultati a quelli ottenuti mediante l'analisi della distribuzione degli animali sarà possibile valutare come è avvenuta la separazione delle comunità di organismi nei diversi continenti”.

 

Link all’articolo scientifico:

https://nph.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/nph.17844

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