Borsa di ricerca dal titolo: “La fornitura dei beni pubblici da parte dell’agricoltura” presso il DiSAAA-a
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Giancarlo Scalabrelli
È scomparso dopo una lunga lotta contro la SLA il professor Giancarlo Scalabrelli, professore ordinario di Viticoltura presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa. I funerali si terranno sabato 1 agosto alle 10:30 nell'abbazia di Abbadia San Salvatore (Siena).
Nato a Orbetello (Gr) il 12/10/1949, il professor Scalabrelli si è laureato con lode in Agraria nel 1973, conseguendo il diploma di perfezionamento presso la Scuola Superiore Sant’Anna. Ha presieduto per molti anni il corso di studio in Viticoltura ed Enologia all'Università di Pisa, portando alla laurea e avviato all'attività professionale centinaia di allievi cui ha dedicato tutta la sua passione e da cui ha ricevuto sempre riscontri di stima e apprezzamento.
Ha svolto ricerche in numerosi settori dell'arboricoltura, come testimoniano le numerose pubblicazioni e testi scientifici, ma principalmente si è dedicato alla valorizzazione dei vitigni autoctoni italiani, partecipando anche a progetti di ricerca internazionali. È stato coordinatore di progetti di ricerca sulla vite e sulla germoplasma, co-proponente di “Un database viticolo Universale” e accademico ordinario della Vite e del Vino, dell’ISHS, dell’Accademia Internazionale di Analisi sensoriale. Nel 2016 ha proposto un network vitivinicolo in collaborazione con ex-studenti del cds Viticoltura ed enologia, con cui mantiene significative relazioni. È stato inoltre per molti anni corista tenore del Coro dell'Università di Pisa.
Autore di oltre 200 lavori a stampa e di capitoli di libri, tra cui "L'Aleatico dai mille profumi", Debatte editore, 2012, "Agresto un condimento ritrovato", Effigi 2015, "Attuali e futuri enologi", ha coniugato l'intensa attività di ricercatore e docente all'impegno come scrittore. Dal 2010 corrispondente del mensile "Nuovo Corriere dell'Amiata", nel 2008 ha pubblicato il romanzo "Viaggio nella Toscana del 2050", Editore Edimond, e nel 2014 l'Editore Aletti ha inserito in "Zephyrus" una silloge di sue poesie. Nel 2016 ha pubblicato con l'Editore Giovane Holden il romanzo "Corri, Carlo, corri!".
Così lo ricorda il professor Gianluca Brunori, attuale presidente del corso in Viticoltura ed Enologia, in un post pubblicato sulla pagina Facebook del corso di laurea: "Ci ha lasciati Giancarlo Scalabrelli, fondatore e animatore del nostro corso di laurea, dopo una lunga e dolorosa malattia che ha affrontato con coraggio e serenità. A nome di tutte le componenti del corso di laurea saluto con tristezza il collega e amico consapevoli del ricordo di competenza e simpatia che lascerà sempre nell'accademia e nel mondo del vino"
Fabrizio Bruschi confermato presidente della Società Italiana di Parassitologia
Il professor Fabrizio Bruschi, ordinario di Parassitologia e Malattie parassitarie all'Università di Pisa e responsabile del Programma Monitoraggio delle parassitosi e formulazione di nuovi algoritmi diagnostici dell'AOUP, dopo aver presieduto la Società Italiana di Parassitologia (SoIPa) per il quadriennio 2016-2020, è stato riconfermato presidente per il periodo 2020-2024. Anche per questo quadriennio la professoressa Valentina Mangano dell'Ateneo pisano e dell'AOUP svolgerà le funzioni di Segretario Generale della SoIPa.
La Società Italiana di Parassitologia fondata nel 1959 in continuità statutaria con la Società per gli Studi della malaria (fondata nel 1898) raccoglie, tra gli altri, i parassitologi di tutti gli Atenei italiani presenti nei Dipartimenti di Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria ed Agraria, nonché quelli dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma e di altri importanti Ospedali Italiani, in uno spirito totalmente One-Health.
Il principio One-Health rappresenta la visione olistica di un modello sanitario, ideale per raggiungere la salute globale, affrontando i bisogni delle popolazioni più vulnerabili, sulla base dell'intima relazione tra la loro salute, quella dei loro animali e l'ambiente in cui vivono, la cui importanza era già stata messa in evidenza da Ippocrate. Questa visione è riconosciuta oltre che dal Ministero della Salute, dalla UE, dalla FAO, dal WHO, dalla OIE e dall'UNICEF come strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra studiosi di discipline diverse (medici, veterinari, agronomi, ecologi, economisti, sociologi, ecc.).
Si laurea la prima studentessa “4.0” grazie al progetto CrossLab
Minou Manafi Varkiani ha completato con successo il proprio percorso accademico al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell'Università di Pisa, conseguendo la laurea magistrale in Computer Engineering. Oltre a questa, la studentessa ha ottenuto il certificato “Industria 4.0”, che attesta l’acquisizione di competenze chiave per la nuova rivoluzione industriale.
Nella foto da sinistra il direttore del DII Giuseppe Anastasi, Minou Varkiani e il presidente del corso di laurea in Computer Engineering Enzo Mingozzi.
Il percorso formativo incentrato su Industria 4.0 è stato integrato nei corsi di studio magistrali di tutte le lauree del Dipartimento nel 2018 grazie al progetto CrossLab, finanziato dal MIUR nell’ambito del programma "Dipartimenti di Eccellenza". Il progetto prevede non solo l’apertura di laboratori innovativi in cui ricerca e impresa si uniscono e lavorano insieme nello sviluppo di tecnologie chiave per la nuova industria, ma anche la progettazione e l’implementazione di percorsi formativi ad hoc, sia all’interno degli attuali corsi di laurea, sia grazie all'attivazione del dottorato “Smart Industry”, partito nel 2019 e gestito da Pisa in collaborazione con le Università di Firenze e Siena.
Minou è la prima studentessa a laurearsi completando il nuovo percorso formativo all’interno del corso di laurea magistrale in Computer Engineering, che prevedeva alcuni esami volti a far acquisire agli studenti le competenze necessarie al piano ministeriale ed europeo per lo sviluppo e l'innovazione del nostro sistema industriale. I percorsi 4.0, formalmente riconosciuti in base al regolamento didattico di ciascun corso di laurea magistrale di Ingegneria dell’Informazione, sono conseguibili dagli studenti che inseriscono nel proprio piano di studi uno o più insegnamenti, per un totale di almeno 18 crediti, scelti da un paniere “4.0".
Incarico di lavoro autonomo sul tema: "Analisi del potenziale per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel settore degli istituti di pena e dei palazzi di giustizia”
Scavi nel giardino della chiesa di S. Sisto: torna la ricerca archeologica nel centro città
A settembre parte il progetto di ricerca archeologica che, per tre anni, indagherà una delle aree più interessanti della città: personale e studenti del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa saranno impegnati nello scavo e nello studio dei materiali che emergeranno dal giardino della chiesa di S. Sisto. La ricerca rientra nelle iniziative finanziate con i fondi del Progetto di Eccellenza del Dipartimento.
Il gruppo di ricerca è diretto da Federico Cantini, professore di Archeologia medievale. Lo scavo è realizzato grazie alla disponibilità di don Francesco Barsotti (parroco di S. Sisto), che ha concesso l’uso dell’area. I cittadini e tutti gli interessati potranno seguire le attività attraverso il sito web www.sansistoproject.cfs.unipi.it e i canali social dello scavo (online da settembre) e, in occasioni particolari, potranno visitare il cantiere e incontrare gli archeologi.
La chiesa di S. Sisto in Cortevecchia fu fondata nel 1087, in seguito alla vittoria dei Pisani sulle città tunisine di Al-Mahdiya e Zawila e come tale destinata a custodire e celebrare le glorie della città. Già utilizzata per rogare atti dal 1110, fu però consacrata solo nel 1133. Il toponimo Cortevecchia, attestato già dal 1027 in associazione alla chiesa di S. Pietro (posta laddove oggi è la chiesa di S. Rocco), ha fatto ipotizzare agli studiosi la presenza nell’area del centro del potere pubblico altomedievale, forse già della curtis gastaldale longobarda.
Dalla cartografia storica lo spazio occupato dal giardino risulta da sempre libero da edifici, cosa che dovrebbe aver preservato le stratigrafie medievali e forse antiche, rendendola una zona della città perfetta per indagarne la storia e lo sviluppo urbanistico.
“Lo scavo del giardino della chiesa di S. Sisto rappresenta un’occasione importante per indagare con gli strumenti della ricerca scientifica un’area che ha rivestito un significato particolare nella storia di Pisa – commenta il professor Marco Gesi, prorettore per i rapporti con il territorio dell’Ateneo pisano – La città con la costruzione dell’edificio religioso in una zona che aveva sin dall’alto medioevo ospitato le strutture del potere pubblico volle infatti celebrare il ruolo di potenza marittima che aveva acquisito e stava consolidando".
"Ma il valore del progetto non risiede solo nella dimensione della ricerca e della formazione degli studenti di archeologia che saranno coinvolti - continua Gesi - Una delle missioni fondanti del nostro Ateneo è infatti quella di comunicare al grande pubblico i risultati del lavoro di docenti e ricercatori, per fare della conoscenza un valore condiviso, in primis con chi abita e lavora nella città di Pisa. Per questo motivo il progetto prevede la creazione di un sito internet dedicato, dove saranno pubblicati i risultati degli scavi, visite al cantiere archeologico e mostre in itinere: attività che sono necessarie per creare una comunità sempre più ampia e consapevole del valore del sapere, unico vero strumento di crescita e promozione sociale.”
“Esprimo la mia più viva soddisfazione per questa nuova attività di ricerca archeologica intorno a un'area della nostra città di così estremo interesse – commenta l’assessore comunale alle attività produttive e commercio Paolo Pesciatini – Sarà l'occasione per approfondire la storia di Pisa attraverso un progetto rigorosamente scientifico e al contempo divulgativo che consentirà di condividere con i nostri concittadini e i nostri ospiti l'emozione della scoperta, che avvolge momenti così importanti per la conoscenza originaria e l'identità di una comunità come la nostra”.
“La nostra parrocchia – conclude il parroco don Francesco Barsotti – ha accolto con entusiasmo ed interesse questo progetto, perché è un’occasione importante per la ricerca archeologica e storica della città, e si configura inoltre come prima tappa di un percorso di riqualificazione del giardino e degli ambienti della parrocchia per la vita della comunità”.
Bando per iscrizione a corsi singoli di insegnamento 2020-2021
https://www.unipi.it/index.php/formazione/item/18679-iscrizione-a-corsi-singoli-di-insegnamento-dell-universita-di-pisa-2020-2021