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coronavirusDopo una giornata di intense e convulse consultazioni con il nostro Ministero, nonché con la Regione Toscana, le indicazioni conclusive pervenute pochi minuti fa dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, di concerto col Ministro della Salute, Roberto Speranza, sono le seguenti.

"Misure restrittive dell'attività didattica nelle Università possono essere adottate dai singoli Atenei esclusivamente in seguito a precise disposizioni ministeriali, di concerto con la Regione, alle quali è fatto obbligo di attenersi.
Al momento attuale non sono previste per gli Atenei della Regione Toscana misure cautelari, se non quelle già contenute nella ordinanza del 21.02.2020, e pertanto il Ministro ci ha invitato al rispetto del calendario didattico senza alcuna sospensione o dilazione.
Qualora pervenissero nel futuro indicazioni ministeriali differenti da quanto in essere a ora, sarà nostra cura informare tempestivamente la comunità accademica intera".

Il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, nella seduta di venerdì 21 febbraio, ha approvato la mozione già adottata dal Senato Accademico dell’Università di Bologna in ordine all’arresto avvenuto in Egitto di Patrick Zaki, lo studente iscritto al “Master Genna” in Women’s and gender Studies, attivato presso l’Alma Mater. La proposta, che ora sarà portata all'attenzione anche del Senato Accademico e del Consiglio degli Studenti, è stata presentata dal rettore Paolo Mancarella vista la piena condivisione dei suoi contenuti che richiamano alla libertà di pensiero e alla difesa dei diritti umani.

Di seguito il testo della mozione adottata dal SA dell’Università di Bologna e fatta propria dal CdA dell'Università di Pisa:

“Come membri della comunità scientifica e accademica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna siamo fortemente colpiti e turbati dalle notizie circa l’arresto nei giorni scorsi di un membro della nostra comunità universitaria, lo studente della laurea magistrale Erasmus Mundus “Gemma” in Women’s and Gender Studies. Chiediamo con forza che i rappresentanti del nostro Governo e dell’Unione Europea, che si sono peraltro già tempestivamente attivati, seguano con attenzione la vicenda affinché i diritti fondamentali di Patrick Zaki non siano in alcun modo violati. Forti dei valori che contraddistinguono a tutti i livelli la nostra comunità accademica, quali la libertà di pensiero, l’importanza del pensiero critico, la responsabilità e l’impegno sociale, ribadiamo l’importanza di difendere, in ogni sede, e con ogni strumento, i diritti umani e più in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione. Assicuriamo tutto il nostro impegno affinché Patrick Zaki possa tornare al più presto a frequentare le nostre aule universitarie. Fino ad allora, consideriamo nostro compito fare tutto il possibile perché il Governo italiano e l’Unione europea non smettano di prodigarsi in ogni modo per favorire il rientro di Patrick nella nostra comunità”.

Bologna, 12 Febbraio 2020

zaki

Al via il prossimo 25 febbraio la nuova edizione dei webinars dell’European Master in Official Statistics (EMOS) del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa. Il programma affronterà tematiche relative alla produzione ed alla diffusione della statistica ufficiale, in tutto 13 sessione da 60 minuti. Le sessioni si svolgeranno una volta a settimana fino al 9 giugno e saranno tenute da relatori provenienti da Eurostat, corsi di studio EMOS, Istituti Nazionali di Statistica e Banche Centrali. La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione per ogni webinar.

 

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Il team EMOS

L’iniziativa rientra in una serie di attività da svolgere nell’ambito dell’European Master in Official Statistics che il Dipartimento di Economia gestirà per conto dalla Commissione Europea sino al 2023, dopo il rinnovo dell’accordo avvenuto lo scorso ottobre 2019.

Sempre nell’ambito dei servizi organizzati per conto della Commissione Europea, il prossimo 19 maggio 2020 l’Università di Pisa ospiterà inoltre il “7° EMOS Workshop”, preceduto dalla riunione annuale dell’EMOS Board. All’evento saranno invitati circa 100 rappresentati di università certificate EMOS, EUROSTAT e Istituti Nazionali di Statistica europei che affronteranno tematiche emergenti per l’insegnamento della statica ufficiale.

Le attività EMOS sono organizzate dai docenti di statistica del Master of Science in Economics, corso di laurea magistrale congiunto fra Ateneo e Scuola Superiore Sant’Anna, e dallo staff amministrativo del Servizio IRO del Dipartimento di Economia e Management dell’Ateneo, coordinato dai professori Caterina Giusti, Monica Pratesi e Lorenzo Corsini

Il 19 e 20 febbraio 2020 si sono tenute presso il Centro Congressi Le Benedettine le attività di formazione in aula del progetto Samsung Innovation Camp, il progetto di responsabilità sociale sviluppato da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad, nato con l’idea di accompagnare gli studenti delle università italiane in un percorso formativo sull’innovazione e lo sviluppo di competenze in ambito digitale e sulle nuove prospettive professionali in questi settori.

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“Alle giornate hanno preso parte i migliori 100 studenti, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine del percorso di formazione on line realizzato da Samsung che ha consentito ai partecipanti di acquisire le competenze di base per lo sviluppo successivo di project work in un ambito multiculturale e multidisciplinare - ha commentato il professor Rossano Massai prorettore per gli studenti con delega al job placement - Siamo particolarmente soddisfatti dell’edizione di quest’anno: oltre 1200 studenti hanno seguito la formazione on line, un numero sicuramente destinato a crescere visto che il corso rimarrà ancora aperto. C’è da sottolineare come i migliori 100 classificati, in termini di tempo di realizzazione del percorso e di punteggio totale riportato nei test, siano distribuiti in tutti i settori disciplinari (economia, informatica, ingegneria, discipline umanistiche, sociali e giuridiche, scienze agrarie) e rappresentati per l’88% da studenti triennali o magistrali e per il 12% da laureati”.

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Le attività in aula sono state introdotte da una lezione su “Data-driven innovation” tenuta da Daniele Mazzei, ricercatore del Dipartimento di Informatica esperto di innovazione, cui sono seguiti interventi di professionisti Samsung e Randstad. Nel corso delle giornate sono state coinvolte quattro aziende del territorio, Prose, Tuscany Leather, Saint Gobain e Pacini Editore, che hanno presentato le loro attività e assegnato ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività.

Gli studenti nelle prossime settimane avranno la possibilità di svolgere i project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze molto diversificate ma complementari. Alla fine del percorso, è previsto un evento di networking presso l’Unione Industriale Pisana, durante il quale i gruppi che hanno elaborato i project work migliori, presenteranno il proprio lavoro agli altri gruppi partecipanti all’iniziativa, ai rappresentanti di Samsung, di Randstad, di aziende e dell’Ateneo.

L’iniziativa è stata organizzata con il supporto del Career Service dell'Università di Pisa.

MEGA Materials srl, spin off dell’Università di Pisa con sede presso il Dipartimento di Fisica, si è aggiudicata il secondo posto nella sfida “AI & Robotics for climate Change” del Talent’s Tour promosso da Fondazione Mondo Digitale e Invitalia. Questa competizione, tappa pisana della RomeCup2020, si è tenuta qualche giorno fa al Polo Didattico Porta Nuova e ha visto la partecipazione di 8 team.
 
Il team di MEGA Materials, composto da Giovanni Cittadino e da Eugenio Damiano, ha presentato un progetto sull’aumento dell’efficienza delle celle fotovoltaiche bifacciali tramite conversione dello spettro solare. L’applicazione di opportuni materiali al di sotto della cella solare consente infatti di riconvertire parte della radiazione infrarossa, che andrebbe altrimenti persa, rendendola disponibile per la produzione di corrente.
 
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La giuria era composta da Lucia Pallottino, Università di Pisa, Riccardo Costanzi, Università di Pisa, e Susanna Zuccarini, Invitalia. Il primo post è andato al team "Elements Works", composto da Michele Grassi e Alessandra Licciardello. Il progetto, che prevede una boa intelligente dotata di drone per analizzare gli ambienti meno accessibili, si propone di raccogliere e analizzare dati tramite intelligenza artificiale per la valutazione dei mari. Ecosostenibile e a basso costo, la boa NetH2o si inserisce in un mercato ancora inesplorato e dalle grandi potenzialità. Terzo classificato invece "Blue Eco Line", un team composto da Lorenzo Lubrano Lavadera, Michael Mugnai, Ferdinando Virdia. Il progetto verte su un sistema automatizzato che intercetta i rifiuti nel loro percorso lungo i fiumi, prima che essi entrino in mare. Il sistema, flessibile e a basso impatto ambientale e manutentivo può essere costruito sulle sponde dei corsi di acqua e integrato con i comuni sistemi di raccolta rifiuti. 

The use of advanced technological solutions exploiting robotic systems and electrodes that stimulate the nervous system can increase the efficacy of stroke rehabilitation and the restoration of motor function in patients. However, a possible paradigm shift needs a deeper understanding the mechanisms by which the nervous system performs or learns the different types of movements.

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This is the scientific perspective discussed in the article “Advanced neurotechnologies for the restoration of motor function” published in Neuron journal by a group of international scientists: Silvestro Micera, professor at The BioRobotics Institute of Scuola Superiore Sant’Anna and École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL); Matteo Caleo, professor at the Department of Biomedical Sciences (University of Padova), and Institute of Neuroscience, National Research Council (CNR – Pisa); Carmelo Chisari, associate professor at Department of Translational Research and New Technologies in Medicine and Surgery (University of Pisa); Friedhelm C. Hummel, professor at École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL); Alessandra Pedrocchi, associate professor at the Department of Electronics, Information and Bioengineering (Politecnico di Milano).

The review aims to demonstrate how the combination of classical rehabilitation, robotic rehabilitation and advanced neurotechnological solutions can improve the clinical outcomes of post-stroke rehabilitation, compared with those of standard therapies. Stroke is the leading cause of adult long-term disability in Western countries and the second leading cause of death worldwide. In Europe, more than 3.7 million patients suffer from chronic stroke-related and only a small portion of them resume their normal life. Recent studies have shown the therapeutic role of neurostimulation and robotics: the goal is to achieve a new rehabilitative approach, able to customize the therapy with wearable and modular robots according to the patient’s needs. This is an innovative frontier for the effective use of neurotechnologies in stroke survivors, as well as in people with other neurological disorders.

“It’s necessary to increase significantly – says Prof. Micera – the knowledge of neural mechanisms that regulate the motor control and neural plasticity through new neuroscientific studies and advanced computational models. Our aim is to customize the neuro-rehabilitation approach based on innovative technologies.”

I mozziconi delle sigarette potrebbero presto essere riutilizzati e servire come substrato inerte per la crescita di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica. È questo l'obiettivo di un progetto di ricerca coordinato dal professor Lorenzo Guglielminetti, del Centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" dell'Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Capannori e con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il progetto prevede innanzitutto di selezionare le migliori tecniche di preparazione del materiale inerte. I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili - carta e tabacco - e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all’uso. Ottenuto il substrato inerte più adatto, saranno condotte prove di germinazione di diverse specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale e produttivo. Le acque e i residui di pulizia dei mozziconi saranno parallelamente utilizzate in sistemi chiusi di allevamento di alghe monocellulari al fine di ottenere acque decontaminate e biomasse algali utilizzabili come biocombustibile.

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I risultati attesi potranno andare in molteplici direzioni. Favorendo la raccolta differenziata dei residui di sigaretta, si raggiungerà il risultato fondamentale di ridurre la quantità di rifiuti abbandonati, mentre con il loro trattamento si riuscirà a produrre materiale vegetale utilizzabile all'interno della stessa comunità. Infine, tramite l'uso di alghe, si riuscirà a decontaminare le acque di lavaggio dei filtri con contestuale produzione di biomassa valorizzabile per produzione di energia.
In fase di sperimentazione i mozziconi di sigaretta saranno raccolti sul territorio comunale di Capannori, che sta installando degli appositi contenitori trasparenti per permettere ai cittadini di valutare la velocità di accumulo dei rifiuti. Nei primi mesi i residui saranno usati essenzialmente per condurre prove di separazione della parte biodegradabile (carta e tabacco) da quella persistente (filtro vero e proprio). Inoltre saranno condotte prove per individuare le metodiche migliori di lavaggio e cardatura dei filtri esausti al fine di pervenire a un materiale ottimale per la successiva coltivazione fuori suolo delle piante. Tale fase sarà condotta dal Centro Avanzi in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie, alimentarie agro-ambientali dell'Ateneo pisano. Da un lato sarà messa a punto la trasformazione dei mozziconi in materiale inerte atto alla coltivazione; dall'altro, e parallelamente, sarà analizzata la quantità e qualità dei residui solidi e liquidi che si andranno a formare nel processo di pulizia della materia prima. Questi residui saranno poi valutati in relazione a un loro possibile uso in bioreattori algali.

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Il gruppo di ricerca pisano (nella foto, in alto da sinistra: Laura Pistelli, Carolina Chiellini, Adriana Ciurli, Maria Di Palma, Lorenzo Mariotti, Otello Malfatti; in basso da sinistra: Thais Huarancca Reyes, Lorenzo Guglielminetti e Nunzio Laurito) vanta una collezione di microalghe già utilizzate per la decontaminazione di diversi reflui ed ha esperienza decennale nella progettazione e costruzione di bioreattori per tale uso. Le diverse specie algali saranno testate sui residui solidi e liquidi prodotti dal processo e, individuate le specie più adatte, sarà messo in opera un sistema di bioreattori in grado di abbattere tutti i residui con concomitante produzione di biomassa algale. La biomassa algale potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti.

In collaborazione con L’Istituto sugli ecosistemi terrestri del CNR, saranno infine condotte prove atte a valutare la risposta di diverse essenze vegetali arbustive e arboree tipiche della zona lucchese alla propagazione fuori suolo. Al Centro Avanzi sono già state effettuate delle prove di germinazione di alcune specie ornamentali su substrato ottenuto da filtri di sigaretta cardati in comparazione con substrati inerti commerciali e i risultati preliminari hanno mostrato come alcune specie ottengano performance addirittura superiori sul nuovo substrato. Individuate le specie più adatte a tale tipo di coltivazione si prevede di concludere il progetto con la produzione massiva di piantine ornamentali che saranno usate per il rinverdimento di diverse aree del comune di Capannori.

"Ogni anno - spiega il professor Guglielminetti - viene prodotto circa un milione di tonnellate di mozziconi (tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili) che, essendo rifiuto tossico non biodegradabile, ha rilevanti effetti negativi sull'ambiente e la salute pubblica, oltre che sull’economia. I metodi utilizzati sinora per minimizzare il problema, con progetti pilota in alcune città statunitensi e nord-europee, sono legati a piccoli incentivi economici per il conferimento differenziato di questo tipo di residuo e al suo utilizzo per la produzione di materiale di riciclo rigido da utilizzare per la comunità, per esempio le panchine nei parchi pubblici. Il nostro progetto mira invece a trasformare i residui in materiale inerte da utilizzare nell'ambito della vivaistica e in biomassa algale, chiudendo in modo virtuoso il ciclo di decontaminazione dei mozziconi raccolti".

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