Ricercatore dell’Università di Pisa premiato fra i sei migliori esperti al mondo di olio d’oliva
Giovanni Caruso, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha vinto l’EVOO Research’s Got Talent 2020 per la sezione “Arboricolture and Plant Protection” con una ricerca intitolata “Precision olive growing: a modern management for an ancient tree”.
Il contest internazionale, promosso dall’Università degli Studi Aldo Moro e dal Politecnico di Bari e patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Consiglio Olivicolo Internazionale, si è svolto a Bari dal 20 al 22 gennaio riunendo i 35 migliori giovani ricercatori al mondo nel settore dell’olivicoltura e dell’olio di oliva. La giuria internazionale ha scelto i sei vincitori sulla base del curriculum e dei progetti di ricerca.
Progetti di ricerca europei: boom di finanziamenti nel triennio 2017-2019
Continua a crescere il trend positivo dei progetti di ricerca europei vinti dall’Università di Pisa nel triennio 2017-2019, con un significativo “boom” delle ricerche coordinate dall’Ateneo pisano. Soltanto nell’ultimo anno sono stati vinti 47 nuovi progetti, di cui 37 nell’ambito di Horizon 2020 e 10 in ulteriori programmi europei, per un finanziamento complessivo di 17,2 milioni di euro. Questi dati confermano una media annuale di finanziamenti triplicata rispetto agli anni precedenti, visto che nel 2015, 2016 e 2017 si attestava sui 6 milioni di euro.
«Un grande risultato che conferma l'eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Riuscire a raggiungerlo in un contesto come quello italiano, dove le risorse per la ricerca e l'innovazione sono cronicamente scarse, non è mai scontato. È la dimostrazione di un sistema universitario che, nonostante tutto, non rinuncia a dare il massimo, contribuendo così allo sviluppo del Paese. La ricerca è un valore irrinunciabile e meriterebbe una maggior attenzione da parte della politica e investimenti adeguati. In questo confidiamo molto nell'operato del nuovo ministro».
I progetti coordinati dal nostro Ateneo sono passati a 17 nel 2019 a fronte dei 12 vinti nel 2018, con una percentuale di progetti coordinati sulla totalità dei progetti vinti che è salita dal 22,27% nel 2018 al 36,17% nel 2019. «Siamo molto soddisfatti dei numeri che abbiamo ottenuto in questi ultimi tre anni, anche alla luce della tipologia di finanziamenti ottenuti – dichiara Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore per la ricerca in ambito europeo e internazionale – Molto significativo è infatti il dato relativo ai più prestigiosi finanziamenti europei per la ricerca di eccellenza, i grant conferiti dallo European Research Council: i 6 ERC grant attivi a oggi presso il nostro Ateneo sono stati ottenuti nel triennio 2017-2019. Questi risultati sono certamente il frutto di un impegno sempre crescente dei nostri docenti nella progettazione europea e della loro capacità di esprimere al meglio le nostre eccellenze di ricerca».
Interpretando i dati in una prospettiva più ampia, si nota che il contributo complessivo ottenuto dall’Unione Europea per i progetti di ricerca è triplicato tra il primo e il secondo triennio, crescendo da 13,1 a 41,7 milioni di euro, ed è quasi sestuplicato per i progetti coordinati, saltando da 3,3 a 19,8 milioni di euro.
«Senza dubbio gli ottimi risultati dell’ultimo triennio si devono anche all’investimento attuato dal nostro Ateneo con le misure di incentivazione e supporto alla progettazione europea attivate dal 2017, investimento che già in soli 3 anni ha mostrato il benefico effetto moltiplicatore di risorse e di opportunità – prosegue il prorettore Benedetti Cecchi – Tra queste misure ricordiamo BIHO, il bando che tra il 2017 e il 2019 ha assegnato ai docenti di Unipi 67 incentivi, per un investimento dell’Ateneo di oltre 2,9 milioni di euro e il servizio di supporto alla redazione di proposte progettuali, attivato dal 2018 presso la Direzione Servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico. L’auspicio è di continuare a rafforzare, anche in vista del prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, Horizon Europe, la competitività internazionale dell’Ateneo nel produrre ricerca e innovazione di eccellenza».
Borsa di ricerca di 12 mesi su “Sindrome dell’ovaio policistico e VLCKD”
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della diagnostica per immagini
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della chirurgia generale dei piccoli animali
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della riproduzione equina
Avviso di fabbisogno interno per ricerca di documentazione online e preparazione di sintesi, resoconti, materiali multimediali per la divulgazione degli studi danteschi attuali, in particolare in relazione alle attività svolte nelle zone di Pisa...
Incarico per: "Traduzione dall'italiano in inglese di 6 saggi di Mirko Tavoni sulla linguistica del Rinascimento destinati a essere pubblicati nel volume Essays in Renaissance Linguistics dalla casa editrice Legenda di Oxford"
Ricercatore dell’Ateneo premiato fra i migliori esperti al mondo nel settore dell’olivicoltura e dell’olio di oliva
Giovanni Caruso, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, è il vincitore dell’EVOO Research’s Got Talent 2020 per la sezione “Arboricolture and Plant Protection” con una ricerca intitolata “Precision olive growing: a modern management for an ancient tree”.
Giovanni Caruso e a lato il premio ricevuto
Il contest internazionale, promosso dall’Università degli Studi Aldo Moro e dal Politecnico di Bari e patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Consiglio Olivicolo Internazionale, si è svolto a Bari dal 20 al 22 gennaio riunendo i 35 migliori giovani ricercatori al mondo nel settore dell’olivicoltura e dell’olio di oliva. La giuria internazionale ha scelto i sei vincitori sulla base del curriculum e dei progetti di presentati.
Sistemi agricoli più resilienti ai cambiamenti climatici
Una nuova agricoltura in grado di sostenere la sfida del cambiamento climatico per una gestione più sostenibile del territorio. E’ questa l’obiettivo di Agromix, un progetto europeo appena approvato al quale partecipa il Centro Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa sotto la responsabilità scientifica del dottor Daniele Antichi. Il consorzio Agromix, formato da 28 partner provenienti da 14 diversi Paesi Europei, ha ricevuto un finanziamento di circa 7 milioni di euro e sarà attivo per i prossimi quattro anni.
Tenuta Paganico
“Noi come Centro Avanzi ci occuperemo di misurare e monitorare alcuni indicatori agro-ambientali e socio-economici dei sistemi agricoli biodiversi in relazione ai cambiamenti climatici - spiega Daniele Antichi – fra questi la stabilità nel tempo delle produzioni e la qualità dei prodotti, il sequestro di carbonio nel suolo e le ridotte emissioni di gas serra, il consumo idrico e risparmio di concimi minerali, la redditività e le dinamiche dei prezzi”.
La sperimentazione avverrà a San Piero a Grado, nei campi del dispositivo sperimentale “Arnino LTE” su una superficie complessiva di circa 40 ettari sui quali si testano sistemi agroforestali in cui coesistono colture erbacee, animali al pascolo ed alberi da legno, e presso l’azienda agricola “Tenuta di Paganico” di Civitella Paganico (GR), dove si conduce a livello aziendale una forte integrazione tra allevamento animale e produzioni vegetali.
Daniele Antichi
Attraverso il coinvolgimento delle aziende agricole e degli attori delle filiere interessate, il progetto guiderà la transizione dei sistemi agricoli verso una maggiore resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici. Nello specifico, basandosi su un network di ben 83 diversi siti sperimentali e casi studio aziendali e regionali, Agromix approfondirà la conoscenza dei nuovi modelli di business e testerà il potenziale di mitigazione e di adattabilità nei confronti dei cambiamenti climatici da parte di sistemi agricoli che integrano allevamento animale e produzioni colturali, incrementando la biodiversità dei sistemi produttivi e diversificando il paniere dei prodotti.
Il Centro Avanzi contribuirà alla realizzazione del progetto Agromix attraverso la partecipazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato dal dottor Daniele Antichi e dai professori Fabio Bartolini (responsabile di un WorkPackage sugli aspetti socio-economici dei sistemi misti e agroforestali) e Marcello Mele (direttore del Centro “Avanzi” e responsabile di un task sulle produzioni animali).
“Questo nuovo progetto europeo – conclude Antichi - è un’ulteriore conferma del ruolo fondamentale che il Centro Avanzi svolge da trent’anni nel coordinare le conoscenze interdisciplinari e promuovere modelli innovativi di agricoltura sostenibile”.