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FABRIZIO_FRANCESCHINI.jpgFabrizio Franceschini (foto a destra) il nuovo direttore del Centro interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa (CISE). In carica da novembre, il professore di Linguistica Italiana nel Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dirigerà il Centro per i prossimi tre anni.

Il CISE, nato nel 2003, si è affermato come un’importante realtà italiana nel campo dei Jewish Studies, con ricerche che spaziano dal Medioevo all’ebraismo contemporaneo, e ha contribuito all’organizzazione delle iniziative di “San Rossore 1938” legate all’80 esimo anniversario della firma leggi razziali.

Fabrizio Franceschini guida anche il Progetto di Ricerca d’Ateneo Shem nelle tende di Yafet. Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri ed ha appena tenuto una serie di lezioni su Primo Levi in università statunitensi come la Princeton University e la University of Notre Dame.

“Il vivo interesse e le ricche discussioni che hanno accompagnato le mie lezioni a Princeton e Notre Dame – dichiara Franceschini – confermano che Pisa è un centro significativo di studio e di ricerca sull’opera di Primo Levi in tutti i suo aspetti storici, letterari e linguistici. Su questi temi il CISE lavorerà anche l’anno prossimo, quando ricorreranno l’anniversario della nascita di Levi e di un’altra sopravvissuta da Auschwitz, la livornese Frida Misul, il cui diario inedito dell’arresto e della prigionia sarà da me prossimamente pubblicato”.

“Accanto a questo filone di studi e a una serie di seminari interdisciplinari – conclude Franceschini – il programma del mio mandato, condiviso dai colleghi e dal precedente direttore Alessandra Veronese, prevede iniziative tese a radicare gli Studi ebraici negli ordinamenti istituzionali della nostra Università. Come infatti ha sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, nell’importante Cerimonia delle Scuse tenutasi all’Università di Pisa lo scorso 20 settembre, il conseguente sviluppo degli impegni ivi assunti dalle Università italiane sono nuovi corsi di studio e formazione specialistica dedicati ai temi del mondo ebraico. Anche in questa direzione, dunque, è bene che Pisa sia in prima fila”.

 

 

Fabrizio Franceschini il nuovo direttore del Centro interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa (CISE). In carica da novembre, il professore di Linguistica Italiana nel Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dirigerà il Centro per i prossimi tre anni.
Il CISE, nato nel 2003, si è affermato come un’importante realtà italiana nel campo dei Jewish Studies, con ricerche che spaziano dal Medioevo all’ebraismo contemporaneo, e ha contribuito all’organizzazione delle iniziative di “San Rossore 1938” legate all’80 esimo anniversario della firma leggi razziali.
Fabrizio Franceschini guida anche il Progetto di Ricerca d’Ateneo Shem nelle tende di Yafet. Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri ed ha appena tenuto una serie di lezioni su Primo Levi in università statunitensi come la Princeton University e la University of Notre Dame.
“Il vivo interesse e le ricche discussioni che hanno accompagnato le mie lezioni a Princeton e Notre Dame – dichiara Franceschini – confermano che Pisa è un centro significativo di studio e di ricerca sull’opera di Primo Levi in tutti i suo aspetti storici, letterari e linguistici. Su questi temi il CISE lavorerà anche l’anno prossimo, quando ricorreranno l’anniversario della nascita di Levi e di un’altra sopravvissuta da Auschwitz, la livornese Frida Misul, il cui diario inedito dell’arresto e della prigionia sarà da me prossimamente pubblicato”.
“Accanto a questo filone di studi e a una serie di seminari interdisciplinari – conclude Franceschini – il programma del mio mandato, condiviso dai colleghi e dal precedente direttore Alessandra Veronese, prevede iniziative tese a radicare gli Studi ebraici negli ordinamenti istituzionali della nostra Università. Come infatti ha sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, nell’importante Cerimonia delle Scuse tenutasi all’Università di Pisa lo scorso 20 settembre, il conseguente sviluppo degli impegni ivi assunti dalle Università italiane sono nuovi corsi di studio e formazione specialistica dedicati ai temi del mondo ebraico. Anche in questa direzione, dunque, è bene che Pisa sia in prima fila”.

 

Venerdì, 09 Novembre 2018 12:48

L’ICT non è roba da donne?

Il 9 novembre alla Scuola di Ingegneria un incontro organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo Pisano ha affrontato il delicato problema del gap di genere nell’ ICT, uno dei settori di impiego che, in tutta Europa, annovera meno presenza femminile. L’Italia si colloca tra i fanalini di coda nel Vecchio Continente, con solo il 14% delle donne impiegate secondo i dati di Eurostat, e con un trend in calo dal 2006.

“L’intento principale del convegno – ha affermato una delle organizzatrici la professoresse di robotica Lucia Pallottino– è contribuire a promuovere un cambiamento nella percezione collettiva, perché è ancora troppo radicata la convinzione che a uomini e donne siano attribuibili ruoli e attitudini diverse e ben precise, e che scienza e tecnologie non siano “roba per donne”. Ad oggi solo un terzo delle ragazze in Italia si iscrive a studi scientifici, e molte donne abbandonano la carriera per problemi legati al ruolo sociale e alla famiglia. Su questo la parità è ancora molto lontana”.

Di fronte a un pubblico composto da studenti universitari, ma anche da tanti ragazze e ragazzi delle scuole superiori, in procinto di scegliere il proprio percorso di studi, sei scienziate che lavorano in campi che l’immaginario più diffuso intende ancora come tipicamente “maschili”, dal radar e telecomunicazioni fino alla robotica e all’informatica, hanno raccontato in cosa consiste il proprio lavoro di ricerca, ma anche come riescono a conciliarlo con il ruolo sociale associato al loro genere.

“Il cambiamento di immaginario è un passo fondamentale – ha aggiunto un’altra delle organizzatrici, la professoressa di telecomunicazioni Sabrina Greco - Ma questo non basta. Percentuali di impiego così basse indicano anche l’esistenza di questioni sociali e di ruolo che è necessario affrontare.”

“E’ necessario ora dotarsi degli strumenti per risolvere il problema – ha concluso Giuseppe Anastasi, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione -nel settore ICT ci sono molti posti di lavoro che non vengono coperti. Secondo uno studio realizzato dalla Commissione Europea, il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l'anno se avessimo una percentuale femminile nel comparto digitale pari a quella maschile. Le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano utili incrementati rispetto ad altre imprese dello stesso tipo. Occorre quindi abbandonare gli stereotipi, dando visibilità alle donne che lavorano attivamente digitale”.

 

Si aprono nuovi sbocchi nel settore automotive per i migliori studenti di ingegneria dell’Università di Pisa grazie ad un accordo quadro appena firmato fra l’Ateneo e Hpe Coxa, azienda fondata nel 2010 da Piero Ferrari, figlio ed erede di Enzo.

Il patto è stato siglato lo scorso ottobre nella sede di Hpe Coxa a Modena ed ha coinvolto oltre a quella di Pisa anche le università di Modena e Reggio, Bologna, Firenze e Perugia. Slogan dell’evento è stato Project 100, ovvero il progetto di Hpe Coxa di assumere 100 ingegneri neolaureati all’anno nei prossimi tre anni.

Per l’Università di Pisa erano presenti i professori Leonardo Bertini, in qualità di delegato del Rettore, e Francesco Frendo come responsabile dell’accordo.

 

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I Box Lab che ospiteranno a Hpe tesisti e ricercatori

“L’intesa ha lo scopo di promuovere in maniera strutturata la cooperazione tra la nostra Università e Hpe Coxa in campo didattico e scientifico – spiega Leonardo Bertini - e costituisce un importante esempio di collaborazione università-aziende, volto a favorire la formazione avanzata dei nostri allievi ed il trasferimento tecnologico”.

Insieme al presidente di Hpe Coxa Piero Ferrari e all’amministratore delegato Andrea Bozzoli, hanno partecipato alla cerimonia i rettori e i delegati degli Atenei coinvolti, i docenti responsabili delle convenzioni e circa 300 studenti. Fra gli ospiti anche Giampaolo Dallara di Dallara automobili, il sindaco di Modena, l’architetto Claudio de Gennaro e l’assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna Palma Costi.

 

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Da sinistra verso destra , Andrea Bozzoli (CEO di Hpe), Francesco Ubertini (Rettore Università di Bologna), Piero Ferrari (HPE Coxa), Luigi Dei (Rettore Università degli Studi di Firenze), Angelo Oreste Andrisano (Rettore Università di Modena e Reggio), Leonardo Bertini (Delegato Rettore Università di Pisa), Franco Moriconi (Rettore Università di Perugia)



Sempre in occasione della cerimonia sono stati inaugurati i primi due Box Lab, ovvero gli edifici di 400 metri quadrati ciascuno che potranno ospitare presso Hpe sino a 50 tesisti, dottorandi e ricercatori. Realizzati su progetto dell’architetto Claudio De Gennaro, sono un esempio di “circular economy”, perché realizzati riutilizzando il 70% dei container originali, ma anche di “green economy”, visto che sono autosufficienti sotto il profilo idrico per l’80% e sotto quello energetico per il 90%.



Si aprono nuovi sbocchi nel settore automotive per i migliori studenti di ingegneria dell’Università di Pisa grazie ad un accordo quadro appena firmato fra l’Ateneo e Hpe Coxa, azienda fondata nel 2010 da Pietro Ferrari, figlio ed erede di Enzo.
Il patto è stato siglato lo scorso ottobre nella sede di Hpe Coxa a Modena ed ha coinvolto oltre a quella di Pisa anche le università di Modena e Reggio, Bologna, Firenze e Perugia. Slogan dell’evento è stato Project 100, ovvero il progetto di Hpe Coxa di assumere 100 ingegneri neolaureati all’anno nei prossimi tre anni.
Per l’Università di Pisa erano presenti i professori Leonardo Bertini, in qualità di delegato del Rettore, e Francesco Frendo come responsabile dell’accordo.
“L’intesa ha lo scopo di promuovere in maniera strutturata la cooperazione tra la nostra Università e Hpe Coxa in campo didattico e scientifico – spiega Leonardo Bertini - e costituisce un importante esempio di collaborazione università-aziende, volto a favorire la formazione avanzata dei nostri allievi ed il trasferimento tecnologico”.
Insieme al presidente di Hpe Coxa Piero Ferrari e all’amministratore delegato Andrea Bozzoli, hanno partecipato alla cerimonia i rettori e i delegati degli Atenei coinvolti, i docenti responsabili delle convenzioni e circa 300 studenti. Fra gli ospiti anche Giampaolo Dallara di Dallara automobili, il sindaco di Modena, l’architetto Claudio de Gennaro e l’assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna Palma Costi.
Sempre in occasione della cerimonia sono stati inaugurati i primi due Box Lab, ovvero gli edifici di 400 metri quadrati ciascuno che potranno ospitare presso Hpe sino a 50 tesisti, dottorandi e ricercatori. Realizzati su progetto dell’architetto Claudio De Gennaro, sono un esempio di “circular economy”, perché realizzati riutilizzando il 70% dei container originali, ma anche di “green economy”, visto che sono autosufficienti sotto il profilo idrico per l’80% e sotto quello energetico per il 90%.

Didascalia
Foto 1, da sinistra verso destra , Andrea Bozzoli (CEO di Hpe), Francesco Ubertini (Rettore università di Bologna), Piero Ferrari (Università di Pisa), Luigi Dei (Rettore Università degli studi di Firenze), Angelo Oreste Andrisano (Rettore Università di Modena e Reggio), Leonardo Bertini (Delegato Rettore Università di Pisa), Franco Moriconi (Rettore Università di Perugia)
Foto 2 la platea durante la presentazione
Foto 3 Un Box Lab

Il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa è stato uno dei 180 "dipartimenti di eccellenza" selezionati in tutta Italia dal MIUR, ottenendo un finanziamento di oltre 8 milioni di euro per il quinquennio 2018–2022.
Martedì 13 novembre, dalle ore 10, alla Gipsoteca di Arte Antica in piazza San Paolo all’Orto si terrà una giornata di presentazione alla comunità universitaria e alla città del progetto di eccellenza, che ha come titolo: "I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento nello spazio euro-mediterraneo". In allegato il programma della mattinata, in cui interverranno il rettore Paolo Mancarella, il sindaco Michele Conti, il direttore del dipartimento, Pierluigi Barrotta, e i responsabili delle quattro linee di ricerca del progetto: Giovanni Salmeri (area antica), Giuseppe Petralia (area medioevale), Cinzia Maria Sicca (area moderna) e Alberto Mario Banti (area contemporanea). In mostra alla Gipsoteca ci saranno anche alcuni poster che illustrano le varie attività legate al progetto.

Alle ore 12.30, sempre in Gipsoteca, ci sarà la conferenza di presentazione del progetto di eccellenza alla stampa, con interventi del rettore Paolo Mancarella, del direttore del dipartimento, Pierluigi Barrotta, e dei professori Giovanni Salmeri, Giuseppe Petralia, Cinzia Maria Sicca e Alberto Mario Banti.

L'Università di Pisa ha istituzionalizzato di recente la Consigliera di fiducia per prevenire e contrastare discriminazioni e molestie nei luoghi di lavoro e di studio, e da alcune settimane questa figura, dopo la procedura di selezione e di nomina dell'avvocata Chiara Federici, ha iniziato a svolgere la sua attività.
Le funzioni e i compiti della Consigliera di fiducia saranno presentati lunedì 12 novembre, alle ore 11 in Sala dei Mappamondi del rettorato, dalla prorettrice vicaria, Nicoletta De Francesco, che ha anche la delega sulle questioni di genere, dalla presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG), Elettra Stradella, e dalla Consigliera di fiducia, Chiara Federici.

Si è svolto oggi 8 ottobre, nell’aula magna del Polo Didattico delle Piagge dell’Università, il secondo incontro di matching di trasferimento tecnologico e placement. Dopo il comparto chimico, è stata la volta delle imprese metalmeccaniche che hanno incontrato gli studenti dei Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria meccanica, elettronica, elettrica, gestionale ed aerospaziale dell'Università di Pisa, nonché agli studenti del Dipartimento di Economia e Management.

Ha illustrato le proprie attività il comparto metalmeccanico di Confindustria LI MS, che con 80 aziende occupa circa 5.000 addetti ed è caratterizzato da realtà produttive che spaziano dalle lavorazioni meccaniche, alla siderurgia, alla componentistica auto, all’ingegneria di progettazione, costruzione, installazione e manutenzione di impianti, alla costruzione di macchine per la lavorazione del marmo fino all’hi-tech e all’informatica.

“Formazione e mondo del lavoro sono ancora distanti – ha dichiarato Stefano Santalena, vicepresidente di Confindustria LI-MS con delega al coordinamento delle Imprese Multinazionali - La nostre imprese non riescono a trovare i profili professionali di cui hanno bisogno, soprattutto quelli tecnico-scientifici specializzati. E’ ancora forte il mismatch tra le scelte formative dei giovani e i fabbisogni delle imprese, nonostante un tasso di disoccupazione giovanile che per la provincia di Livorno si attesta a circa il 31%, mentre in provincia di Massa Carrara vola a oltre il 38%. L'interazione sempre più frequente tra gli istituti di formazione a tutti i livelli e le imprese, quali luoghi privilegiati di esperienza, valorizza creatività e conoscenza, e favorisce l'acquisizione di competenze diffuse e trasversali, necessarie per orientare le future scelte professionali. Il programma di questa giornata di lavori ha delineato un significativo percorso verso esperienze innovative, attivando un circuito virtuoso in termini di domanda e offerta di professionalità.”

«L’iniziativa di oggi è, per i nostri studenti e docenti, un’opportunità molto importante per stabilire un forte collegamento con le imprese del territorio - commenta il professor Marco Raugi, prorettore per la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico dell’Ateneo pisano – e conferma l’importanza di iniziative tese a rafforzare il collegamento tra università e imprese attraverso il doppio canale del trasferimento tecnologico e del placement. L'evento odierno fa seguito ad un precedente evento all'interno della convenzione UniPi-ConfLIMS il cui successo ha indotto i partner a ripetere questa esperienza di triplice valenza: gli studenti interessati dell’Università di Pisa potranno capire meglio quali profili professionali sono di maggiore interesse per le aziende del settore e, attraverso dei questionari, potranno segnalare la loro disponibilità a colloqui conoscitivi; i dipartimenti interessati avranno la possibilità di presentare la propria offerta di competenze verso le imprese; le imprese potranno segnalare tematiche di loro interesse per possibili collaborazioni con l'Università di Pisa».

Le Imprese MAGNA CLOSURES, PIERBURG PUMP TECHNOLOGY ITALY, SKF INDUSTRIE, KAYSER ITALIA, LEONARDO, NUOVO PIGNONE, P.E.S., TENARIS DALMINE hanno portato la propria testimonianza, evidenziando le competenze professionali funzionali alle necessità aziendali. In particolare le Aziende hanno segnalato la difficoltà ad inserire giovani ingegneri meccanici, gestionali, elettronici e dell’automazione industriale in percorsi finalizzati ad acquisire gli skill e le competenze necessarie a lavorare in ambienti complessi di produzione, progettazione e ricerca e sviluppo.

All’incontro sono intervenuti: Marco Raugi, prorettore UNIPI alla ricerca applicata e al trasferimento tecnologico; Stefano Santalena, vicepresidente di Confindustria LI-MS con delega al coordinamento delle Imprese Multinazionali, Riccardo Grilli, presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria LI MS, Marco Beghini, Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale UNIPI e Sergio Saponara, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione UNIPI. Ha coordinato i lavori Umberto Paoletti, direttore generale di Confindustria LI-MS.

Durante l’incontro è stato previsto uno spazio, nel quale altre imprese associate a Confindustria LI MS - ELETTROMAR, EURO MOTOR SERVICE, NUOVO PIGNONE, PROMETEC, SIME, SINTECNICA ENGINEERING, SMS OPERATIONS ITALIA – hanno incontrato gli studenti, i quali hanno potuto stabilire il primo contatto, rivolgendo domande e richiedendo informazioni utili per il loro futuro.

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