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Comunicati stampa

Elena Coli, post-doc al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, si è aggiudicata il prestigioso premio di dottorato Bernardo Nobile istituito nel 2005 da Area Science Park come premio annuale per tesi di laurea o dottorato che abbiano dato risalto all’utilizzo dei brevetti come fonte di informazione. La premiazione si è volta a Trieste, lo scorso 25 maggio.

Trent’anni, ingegnere gestionale, Elena Coli è originaria di Pisa e, ci tiene a sottolinearlo, cresciuta e tuttora residente a Calci, scelta dettata dall’amore per la natura e i percorsi del Monte Pisano. Ha conseguito la Laurea all’Università di Pisa, per poi intraprendere il percorso di dottorato in Smart Industry, un percorso formativo unico in Italia, il cui obiettivo primario è la promozione della collaborazione tra Industria e Università all’interno della rivoluzione digitale, tramite lo sviluppo di progetti con una immediata applicazione o validazione in un’azienda.

 

Premiazione Elena Coli

Elena Coli (terza da sinistra) assieme agli altri tre vincitori del Premio "Bernardo Nobile". Vicino a lei, a destra nella foto: Anna Sirica, Direttore generale di Area Science Park

 

“Volevo un percorso formativo che mi desse l’opportunità di coniugare il mio interesse per i management aziendale con la ricerca - commenta Elena Coli - Nella tesi premiata mi sono occupata di strumenti di analisi dati e knowledge management. In particolare, ho elaborato un software in supporto delle aziende, per estrarre informazioni da una enorme quantità di testi, molto tecnici e complessi. Lo strumento che ho sviluppato è tuttora in uso presso l’ex Ansaldo-Breda (ora Hitachi). Per me è stato emozionante e stimolante avere la libertà, che dà la ricerca, di pensare ed essere responsabile della progettazione di idee e soluzioni, ma al contempo vedere il proprio lavoro immediatamente in uso e utile al mondo aziendale”.

Il premio è stato conferito per l’efficacia nell’agevolare le procedure di progettazione aziendali tramite l’applicazione di metodi avanzati di analisi ed estrazione dati per estrarre contenuti dai testi.

“Sono molto felice di questo riconoscimento - prosegue Elena - Ora il mio lavoro prosegue con diversi progetti in cui uso le medesime tecniche nell’ambito dell’elaborazione di metodologie innovative per l’alta formazione online e per la gestione aziendale. Il nostro gruppo di ricerca è trasversale, e opera nell’ambito del laboratorio congiunto Business Engineering for Data Science Lab (B4DS), in cui i ricercatori lavorano su applicazioni all'avanguardia dell’analisi dati per il miglioramento delle performance delle imprese, sia di tipo economico, gestionale e finanziario, sia anche in ottica di migliorare l’impatto ambientale delle attività produttive”.

 

Era ottobre 2019 quando ci fu la firma del contratto per le opere propedeutiche (viabilità, sottopassi, isola ecologica), seguito a dicembre dalla posa simbolica della prima pietra dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara. Ultimate quelle, dopo poco più di un anno nonostante la pandemia, ad aprile 2021 la firma del contratto con il soggetto appaltatore (per le nuove costruzioni e la gestione e manutenzione), seguita a luglio dalla consegna dei lavori con la delimitazione dell’area di cantiere e il via libera agli scavi per gettare le fondamenta dei nuovi edifici. Queste le grandi tappe che conducono a oggi, 8 giugno 2023, con la bandiera issata sull’ultimo solaio dell’Edificio 34, quello cresciuto più velocemente in altezza, che ospiterà degenze e sale operatorie, terapie intensive, centro ustioni collegato al monoblocco preesistente (Edificio 30) e all’Edificio 31 dalla Main street, seguito a ruota da tutti gli altri manufatti che stanno rapidamente prendendo forma: gli edifici 33, 35 che ospiteranno il centro prelievi, il palazzo direzionale con gli uffici amministrativi, gli stabili destinati a cucina-mensa, le centrali di energia, i magazzini e gli edifici universitari (polo didattico e scienze mediche di base).

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Basta collegarsi al sito web aggiornato in tempo reale: https://www.e-chiaracresce.it/ per poter visualizzare, in modalità timelapse, il cambiamento impressionante di tutta l’area di cantiere, dalla movimentazione terra ai giorni nostri. Un via vai ininterrotto di camion betoniere, e poi trivelle, otto gru, un lavoro incessante di tutte le maestranze e un’annata siccitosa come quella del 2022 hanno fatto sì che il cantiere procedesse speditamente, senza interruzioni nonostante l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia.

E così oggi, alla presenza di enti, istituzioni, autorità, si festeggia il primo grande traguardo di quello che sarà un ospedale moderno e all’avanguardia di rilievo internazionale, con all’interno la Scuola di Medicina e gli spazi per la ricerca e la didattica. Un campus universitario dentro l’ospedale e l’ospedale dentro un campus universitario, in un connubio con le attività assistenziali senza più frammentazioni e difficoltà logistiche. Tutto su un’unica grande area della città, quella nord-ovest, finora periferica ma destinata a diventare presto baricentro di tante sinergie, con le trasformazioni urbanistiche importanti che la caratterizzeranno. Un ospedale ad alta specializzazione e ad alta tecnologia, che in questi anni sta adeguando la progettazione alle nuove sfide poste dalla transizione digitale. Un ospedale in grado di competere in tutto con i grandi ospedali del nord Europa.

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L’appalto prevede, da qui al 2025, il completamento degli edifici a uso sanitario e didattico e poi, per i successivi 9 anni, la gestione e manutenzione sia del patrimonio immobiliare di nuova edificazione sia di quello pre-esistente nel presidio ospedaliero di Cisanello; la gestione e produzione del calore, la manutenzione di edifici e impianti, la logistica dei trasporti, comprese la fase di start-up di avviamento dell’intero complesso di Cisanello. Il tutto sotto l’egida del protocollo di legalità sottoscritto in Prefettura fra vari soggetti istituzionali per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei fenomeni corruttivi.

Il contratto stipulato con Rti - il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore dell’appalto (FInso Spa capogruppo mandataria, oltre a CMB e CMSA)- prevede un importo lavori di oltre 250 milioni di euro, che sono stati integrati da fondi necessari per far fronte all’imprevedibile impennata dei prezzi conseguente al conflitto in Ucraina, e 130 milioni per la gestione e manutenzione. Il raggruppamento di imprese dovrà infatti attivare i nuovi edifici curando il trasferimento dei reparti sia dal presidio ospedaliero storico di Santa Chiara a Cisanello, sia all’interno dei vari padiglioni di Cisanello.

Delle opere di questi ultimi due anni – fra cui l’abbattimento della passerella di collegamento fra gli Edifici 30 e 31 (attualmente uniti da un sottopasso) per consentire l’inizio dei lavori dell’ingresso definitivo all’Ospedale Nuovo Santa Chiara - fanno parte le lavorazioni per migliorare l’efficientamento energetico degli immobili esistenti nel presidio tramite il loro collegamento impiantistico al nuovo Polo tecnologico (CT0) previsto nella realizzazione del nuovo ospedale. Su questo specifico tema sono in valutazione ulteriori progetti che riguardano la copertura dei parcheggi con pannelli solari fotovoltaici di nuova generazione ad alta efficienza, nonché, sulla base di studi del Dipartimento della Terra dell’università di Pisa, l’utilizzo della geotermia per ridurre al minimo l’utilizzo delle fonti fossili.  L’obiettivo è di avere un ospedale “green” nel rispetto anche delle indicazioni europee.

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Sempre l’Ospedale Nuovo Santa Chiara sarà, con il suo cantiere, il luogo della prima sperimentazione, nel caso di un’opera pubblica così rilevante e sanitaria, della piattaforma di elaborazione fotogrammetrica, analisi georeferenziata e creazione di modelli 3D che la Regione, attraverso un software libero ed open source, mette a disposizione attraverso il proprio cloud. Si tratta di un modulo del più ampio progetto chiamato Smart Region, che offre tecnologie per il trattamento dei big data, come quelli inviati ad esempio dai sensori sparsi per una città, lavorati anche attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e che potrebbero essere utilizzati, a cantiere ultimato, per fare del Santa Chiara un edificio ‘intelligente’.

Questa fase della vita del cantiere si è arricchita infine di un’altra novità: è stato registrato il nuovo marchio che accompagnerà la nascita dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara, con la scritta NSC “Cresce con te”, in cui un’asta della lettera N raffigura la Torre pendente stilizzata. Il marchio non sostituisce il logo ufficiale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana ma sarà il tratto distintivo di ogni documento e atto di questi anni che ci separano dal completamento dell’opera.

“Sono stati anni impegnativi di coesistenza con una pandemia stringente mai vista prima e un cantiere invasivo che ha sicuramente impattato, e sta tuttora impattando significativamente su tutte le attività che fanno funzionare un ospedale di queste dimensioni – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Briani – ma siamo stati capaci di adattarci e di individuare strategie efficaci di convivenza – e di questo voglio ringraziare davvero tutti - eliminando i rischi di interferenze e continuando a garantire tutte le attività sanitarie. Non è stato facile ma i monitoraggi annuali sia regionali sia nazionali ci confortano sul buon lavoro svolto e sono per noi lo sprone necessario per continuare su questa strada, che ci porterà ad avere uno degli ospedali più innovativi e di alta specialità di riferimento a livello internazionale”.

"La realizzazione del Nuovo Santa Chiara – aggiunge il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - rappresenta un traguardo storico, che deve costituire l'occasione per compiere un salto di qualità nel sistema sanitario regionale e nelle attività dell'area medica della nostra università. Mentre partecipiamo con soddisfazione ed entusiasmo a questa cerimonia, abbiamo infatti intrapreso un percorso di revisione e aggiornamento dell'atto aziendale, che auspichiamo conduca ad una migliore integrazione fra assistenza, didattica e ricerca, valorizzando le eccellenze di cui disponiamo”.

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(Foto Nicola Gronchi).

“La concomitanza di tanti eventi avversi causati anche dalle crisi internazionali e il loro effetto sul mondo delle costruzioni, concentrati in così poco tempo, non si era mai vista – ammette l’architetto Filippo Terzaghi, Rup- Responsabile unico del procedimento in questo appalto nonché direttore del Dipartimento di area tecnica dell’Aoup -. Consci anche del significato sociale del nostro progetto, abbiamo cercato ogni giorno di risolvere i problemi con umiltà e con impegno. Siamo arrivati a un primo obiettivo ma molti altri sono ancora davanti a noi. Quello che posso dire è che ce l’abbiamo messa tutta. E continueremo a mettercela tutta, noi del Dipartimento tecnico insieme alla Direzione lavori e alle Imprese costruttrici, certi del sostegno di tutta la squadra, intendendo sia i colleghi di Aoup sia gli enti di riferimento, in primo luogo la Regione ma poi anche le istituzioni locali e centrali”.

Per l’ingegnere Salvatore Esposito, ad Finso e presidente Nsch scarl: Stiamo portando avanti un’opera di grande interesse sociale, sia per la città che per la Regione tutta, con il supporto di tutti i soggetti - Azienda ospedaliero-universitaria pisana, enti ed amministrazioni - coinvolti nel processo. Contiamo di portare a termine l’opera nei tempi previsti da cronoprogramma, pur nella difficile situazione registratasi negli ultimi anni nel panorama interno ed internazionale”.

“Il nuovo e moderno Santa Chiara a Cisanello comincia a prendere forma – così il sindaco di Pisa Michele Conti -. E’ una buona notizia per la città che, dalla posa della prima pietra nel 2019, siano già un terzo i lavori completatati. Un ospedale che diventerà, se possibile ancor di più di quanto lo è già adesso, quel punto di riferimento per la sanità a cui già si rivolgono moltissimi cittadini di Pisa, di tutta la Regione, di tutta Italia. Un’eccellenza riconosciuta dalla comunità scientifica, dai tanti pazienti che vengono a curarsi a Pisa e dai tanti lavoratori, medici, infermieri e personale di servizio che contribuiscono a garantire standard di qualità altissimi. L’amministrazione comunale sta facendo la propria parte per accompagnare questa nuova opportunità con adeguati e necessari interventi in termini infrastrutturali, logistici e di mobilità, per far sì che il nuovo polo ospedaliero che cresce non diventi una monade isolata, ma sia collegato sempre di più con la città e con i quartieri limitrofi. Penso al nuovo ponte ciclopedonale Riglione Cisanello, recentemente aperto al pubblico, ma anche al progetto che stiamo presentando al Ministero delle infrastrutture e trasporti per la realizzazione della tramvia che collegherà la Stazione ferroviaria al polo ospedaliero di Cisanello, che potrà incidere profondamente e positivamente sui flussi della mobilità lungo il principale asse di scorrimento del traffico cittadino, con benefici importanti a livello ambientale e di qualità della vita”.

“Qui a Pisa sta prendendo forma l'investimento di edilizia sanitaria più importante della Toscana - commenta l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Siamo soddisfatti del corso dei lavori e delle prospettive dell’intervento che porterà questo ad essere uno degli ospedali più innovativi e specializzati d’Europa. Proprio qualche settimana fa Agenas rendeva pubblica la classifica delle aziende ospedaliere che nel 2021 hanno avuto le performance più alte: tra queste c’è anche l’Aou pisana, a conferma dell’eccellenza della struttura. Grazie a questo intervento siamo convinti che la qualità delle cure, della didattica e della ricerca potranno crescere ulteriormente”.

“A Cisanello - spiega l’assessore all’informatica ed e-goverment della Toscana Stefano Ciuoffo - abbiamo sperimentato per la prima volta in un contesto di opera pubblica così rilevante e sanitaria, la piattaforma di elaborazione di immagini fotogrammetriche e big data che sono parte dei software e della tecnologia che, come Regione, mettiamo a disposizione liberamente di enti e Comuni attraverso il cloud regionale: un investimento, per una Toscana ‘intelligente’ e all’avanguardia, finanziato con i fondi europei Fesr 2021-2027”

"Con la realizzazione di quest'opera inizia finalmente a trasformarsi in realtà quello che, anche a livello personale, era un impegno preso fin dal momento della mia prima elezione in consiglio regionale- dichiara il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Seguiremo ora con attenzione il rispetto dei tempi per la conclusione dei lavori ma è un nuovo, importante tassello nella crescita dell'ospedale di Pisa che rappresenta per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Si conferma infatti come uno dei poli ospedalieri tra i più grandi e importanti d'Europa, consolidando il suo ruolo strategico all'interno del sistema sanitario toscano. A tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato va oggi il nostro ringraziamento e il nostro plauso, nella consapevolezza che non si tratta di un punto di arrivo e che dobbiamo continuare ad investire in parallelo anche sul personale medico-sanitario e sulle migliori tecnologie da mettere loro a disposizione".

“Una buona sanità è che quella investe – sottolinea il presidente della giunta regionale toscana, Eugenio  Giani - : una sanità che investe sui lavoratori e professionisti, sulla formazione, sulle nuove tecnologie e le strutture anche. E’ quello che stiamo facendo a Cisanello: un ospedale all’avanguardia e di qualità certificata, nelle cure e nella capacità di fare ricerca. Naturalmente i nuovi edifici in costruzione saranno tutti realizzati puntando al massimo efficientamento energetico possibile: ci saranno pannelli solari per far fronte in autonomia a parte dei consumi e sarà utilizzata anche la geotermia, ricchezza toscana sul fronte delle energie rinnovabili che già oggi copre il 30 per cento dei consumi di tutta la regione. In questo modo risparmieremo risorse importante da dedicare alle cure dei cittadini”.

Alla cerimonia sono intervenuti stamani, fra gli altri, anche l'arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto, il presidente della conferenza dei sindaci dell'azienda USL Toscana nord ovest Sergio Di Maio, l'assessore regionale all'istruzione Alessandra Nardini e i consiglieri regionali Andrea Pieroni e Diego Petrucci

Qui la galleria fotografica sull’avanzamento dei lavori: https://www.e-chiaracresce.it/).

Fonte: Ufficio Stampa AOUP

"In nome del Popolo italiano e su mandato del Magnifico Rettore dell'Università di Pisa, la nomino dottore in Medicina e Chirurgia col punteggio di 110 su 110, con lode e dignità di stampa". Con queste parole, pronunciate dal prof. Diego Peroni davanti ad un’Aula Magna emozionatissima, Mattia Costenaro, studente sordo dell'Ateneo pisano, ha concluso nel migliore dei modi il suo percorso universitario, dopo aver discusso una tesi dal titolo "Linfoproliferazione in Sindrome di Sjögren: esperienza monocentrica" con relatrice la professoressa Chiara Baldini, docente di Reumatologia dell’Ateneo pisano.

Originario del Comune di Valdilana (BI), Mattia Costenaro, 28 anni compiuti l'8 gennaio, si è immatricolato al corso di laurea in Scienze Biologiche dell'Ateneo pisano nell'anno accademico 2014-2015, per poi passare a Medicina e Chirurgia l'anno successivo. Vincitore di una Borsa di Studio presso la Fondazione “Collegio Puteano” ha portato a termine brillantemente il suo percorso con l'ottima media di 28.5.

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“Quella della mia laurea è stata una giornata indimenticabile, in cui ho sentito ancora più forte la vicinanza dei familiari, degli amici e dei conoscenti che mi hanno sempre supportato nel mio lungo, faticoso ma bellissimo percorso universitario – racconta lo studente – Un giorno di festa per il quale ringrazio di cuore l’Università di Pisa, in particolare i professori Paolo Mancarella e Luca Fanucci, lo staff dell’USID e gli interpreti LIS dell’Associazione Comunico che mi hanno seguito in questi anni rendendo possibile tutto ciò. Anche per questo, ci tengo ad inviare un messaggio agli studenti disabili: ‘Non fatevi ostacolare e abbattere dalla vostra disabilità, il vero e proprio ostacolo sta nella vostra mente, credete sempre in voi stessi, raggiungerete cime a voi prima impensabili e lì potrete toccare il cielo con un dito, vi supporto a distanza e sarò sempre orgoglioso di voi, forza!’”

Nei suoi anni universitari Mattia è stato seguito dall'USID, l'Ufficio Servizi per l'Inclusione di studenti con disabilità dell’Università di Pisa, prevalentemente mediante l'affiancamento di studenti part-time e del servizio di interpretariato LIS (Lingua dei Segni Italiana), che gli hanno garantito la piena accessibilità alle lezioni anche durante la Pandemia.

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Da sempre molto sensibile alle tematiche della solidarietà, del supporto e del rispetto verso il prossimo e la natura, nel corso degli anni Mattia ha sostenuto varie iniziative benefiche tramite attività di volontariato per associazioni di bambini disabili e centri estivi nelle estati delle scuole superiori e ha partecipato anche a eventi di supporto per i sordi e la LIS (Lingua dei Segni Italiana).

Oggi collabora, in veste di vicesegretario, con il Comitato Giovani Sordi Italiani (CGSI), fa parte di World Health Sign, un gruppo di lavoro che ha l’obiettivo, attraverso video pienamente accessibili, di divulgare le informazioni sulla cura e sulla salute alle persone sorde e sordo-cieche, che nella vita quotidiana soffrono di carenza di informazioni importanti per la loro vita e, infine, collabora con l’associazione Comunico, che opera nella didattica per i bambini sordi in provincia di Livorno.

Sono Lorenzo Catoni, Nicola Vella, Aleandro Prudenzano del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Lorenzo Leonardini del Dipartimento di Informatica, i quattro studenti dell’Università di Pisa che, assieme ai dottorandi Marco Gaglianese (Informatica, UniPi) e Fabio Zoratti (Fisica, Scuola Normale Superiore), parteciperanno, con la rappresentativa italiana, alla Capture The Flag - CTF di Las Vegas, la più importante competizione al mondo di hacking etico. 

Un risultato maturato grazie all’ottima prova della squadra azzurra durante le qualificazioni, dove ha superato ben 527 partecipanti da tutto il mondo, classificandosi all’ottavo posto e accedendo, così, alla gara finale che si terrà dal 10 al 13 agosto all’interno di DEF CON 2023, la conferenza che dal 1993 riunisce i maggiori esperti di cybersecurity del mondo.

“Faccio le mie più vive congratulazioni ai nostri studenti per lo storico risultato – ha commentato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi – Il loro valore fa onore alla grande tradizione del nostro Ateneo che da oltre mezzo secolo è protagonista della trasformazione digitale del nostro Paese. Quello della sicurezza informatica è un tema cruciale della nostra epoca e il fatto che nostri studenti siano in grado di competere a così alti livelli nel mondo costituisce un prezioso riconoscimento al loro talento e alla qualità della nostra offerta formativa, che proprio negli ultimi anni si è arricchita di un Corso di Laurea Magistrale in Cybersecurity, il primo in Italia ad offrire una formazione completa che integra le tematiche legate al software con gli aspetti che concernono l’hardware”.

 

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La squadra italiana che prenderà parte al CTF di Las Vegas. Gli studenti pisani sono: Nicola Vella (secondo in ginocchio davanti), Lorenzo Leonardini (sesto in piedi da sinistra), Aleandro Prudenzano (terzo da destra in piedi in prima fila), Fabio Zoratti (primo da destra in seconda fila), Lorenzo Catoni (terzo da destra in seconda fila).

“È la prima volta che degli studenti dell’Ateneo pisano entrano a far parte della squadra italiana – ha commentato, con soddisfazione, il professor Giuseppe Lettieri, docente di System and Network Hacking  presso il  Dipartimento di Ingegneria dell' Informazione dell’Università di Pisa e coordinatore della team pisano – Si tratta di un risultato che arriva da lontano, da quando, nel 2019 abbiamo iniziato a partecipare al progetto CyberChallenge.IT, il programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani talenti, coordinato dal CINI e patrocinato dal Ministero della Difesa. Ci siamo lanciati in questa avventura senza sapere come sarebbe andata, ma i nostri ragazzi ci hanno subito sorpreso, qualificandosi terzi alla competizione nazionale del 2019 e vincendo quella del 2020, mentre l’anno scorso siamo arrivati quarti”.

“La cosa più importante, dal mio punto di vista, è che il programma ha dato i suoi frutti in termini di didattica  e in termini di sviluppo dei nostri ragazzi, che hanno continuato a coltivare questi interessi anche dopo la fine del percorso – prosegue Lettieri - Tutti i ragazzi che parteciperanno a DEF CON 2023, infatti, sono membri delle nostre squadre degli anni passati, che poi hanno formato un gruppo locale (Fibonhack) con cui partecipano a questo tipo di competizioni, sempre con ottimi risultati. E soprattutto, fanno da tutor per i nuovi colleghi che iniziano il percorso ogni anno”.

Dodici adesso le squadre di hacker etici che si sfideranno nella gara finale di Las Vegas per tre giorni di fila, cercando di penetrare le difese dei sistemi informatici degli organizzatori e rubare le simboliche “bandiere” (flag) nascoste al loro interno.

Per quasi un secolo scienziati ed esperti si sono interrogati su quale fosse la specie dell’esemplare di squalo martello conservato al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, ma adesso non ci sono più dubbi: si tratta di uno squalo martello dagli occhi piccoli, nome scientifico Sphyrna tudes.

A rivelarlo, un articolo pubblicato su Acta Adriatica da due ricercatori dell’Ateneo pisano, Alberto Collareta e Simone Farina, che hanno così confermato la presenza nel Mar Mediterraneo, almeno fino al XIX secolo, di questa tipologia di squalo che oggi vive solo nelle coste atlantiche dal Venezuela all’Uruguay e criticamente minacciato di estinzione.

 

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Esemplare di Sphyrna tudes conservato al Museo di Stori  a Naturale dell’Università di Pisa

 

“Fino ad oggi c’è sempre stata molta incertezza in merito alla presenza di Sphyrna tudes nel Mar Mediterraneo dove, invece, è nota la presenza di altre tre specie di squalo martello, Sphyrna lewini, Sphyrna mokarran e Sphyrna zygaena - spiegano Collareta e Farina – In base al nostro studio, invece, possiamo adesso confermare in modo definitivo l'identificazione tassonomica di questo esemplare come appartenente a Sphyrna tudes. Lo squalo martello dagli occhi piccoli catturato a Livorno e conservato presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, assieme ad un secondo catturato a Nizza e conservato a Parigi, è dunque la prova che questa specie è effettivamente vissuta nei nostri mari in epoca storica”.

“Entrambi gli esemplari, infatti, sono giovani e questo ci permette di ipotizzare che siano nati proprio nel Mar Mediterraneo – aggiungono i due ricercatori – Un elemento, questo, che suggerisce la presenza di una vera e propria popolazione di piccoli squali martello che ha abitato il nostro mare in tempi relativamente recenti.

La prima notizia di questo esemplare nella collezione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa risale agli anni Trenta del secolo scorso quando fu catalogato come Sphyrna zygaena. Sarà lo zoologo Enrico Tortonese, negli anni Cinquanta, a correggere la determinazione in Sphyrna bigelowi, considerato un sinonimo di Sphyrna tudes, fornendo anche un disegno dell’animale dal quale si può notare la presenza della pinna dorsale danneggiata. Una catalogazione, quella di Tortonese, da sempre molto discussa tanto che, recentemente, alcuni studiosi avevano ipotizzato che gli esemplari di Pisa e Nizza fossero, in realtà, due Sphyrna lewini erroneamente identificati come Sphyrna tudes.

 

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Disegno dell’esemplare realizzato da Tortonese e dettaglio della pinna dorsale danneggiata

 

Per questo motivo Collareta e Farina hanno deciso di ridescrivere e aggiornare, dal punto di vista tassonomico, l’esemplare conservato al Museo per verificare l’effettiva presenza di questa specie nel Mediterraneo.  Uno studio, quello pubblicato su Acta Adriatica, che si preannuncia essere il primo di una serie dedicata alle collezioni zoologiche del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Quello dello squalo martello dagli occhi piccoli non è, infatti, l’unico ‘mistero’ custodito nelle collezioni del Museo.

“La collezione ittiologica del Museo – annuncia infatti Simone Farina - presenta altre specie di pesci cartilaginei provenienti dal Mediterraneo particolarmente rari o non ancora segnalati che saranno oggetto di futuri studi e che confidiamo potranno fornirci utili indicazioni per conoscere le specie che hanno abitato il nostro mare in epoca storica”.

Rileggere criticamente i classici della sociologia per comprendere meglio le dinamiche sociali di oggi. È questo il tema al centro delle due giornate di studio che si terranno a Palazzo Boileau il 30 e 31 maggio sotto il titolo programmatico di: Le sfide al canone sociologico.

Organizzato dal Seminario Permanente di Teorie Sociologiche (SPTS), nome collettivo di un gruppo italiano di sociologhe e sociologi di cui fanno parte, tra gli altri, studiosi dell’Università di Pisa, l’incontro nasce dalla volontà di promuovere una riflessione sul ruolo delle teorie sociologiche quale strumento per orientare, ispirare e supportare l’azione pubblica e privata.

 “Il campo degli studi sociologici ha conosciuto un forte processo di frammentazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento e questo ci pone di fronte alla necessità di interrogarci sull’attualità dei contributi dei padri fondatori della disciplina – spiega il professor Andrea Borghini, ordinario di Sociologia Generale dell'Università di Pisa e coordinatore del comitato scientifico e organizzatore delle due giornate – Nelle due giornate a Palazzo Boileau ci occuperemo proprio di questo, confrontandoci su se e cosa renda il pensiero dei classici una lezione dalla quale partire per elaborare dei quadri concettuali utili nell’analisi della complessità sociale del mondo contemporaneo”.

 

Palazzo Boilleau sede del Dipartimento di Filologia letteratura e linguistica dell Università di Pisa Foto TheRealIF sito

Palazzo Boileau, sede del Dipartimento di Filologia letteratura e linguistica dell' Università di Pisa , dove si terranno le due giornate di studio. Foto:  TheRealIF

“La sociologia – prosegue Borghini - è una disciplina che, nel corso della propria storia, ha elaborato strumenti teorici ed empirici particolarmente efficaci al fine di interpretare i cambiamenti della nostra epoca e ampliare il livello di consapevolezza collettiva di fronte a questioni sempre più urgenti, quali, tra le altre, il cambiamento climatico, le crescenti disuguaglianze, il ruolo pervasivo delle nuove tecnologie. Ciò ovviamente a patto che essa si ponga in dialogo con altre discipline, si rivolga ad un pubblico più ampio rispetto ai soli sociologi e sociologhe e sia aperta, pubblica e critica”.

Al seminario interverranno, oltre a sociologhe e sociologi delle Università di Pisa, Chieti-Pescara, Firenze, Orientale di Napoli, Padova, Roma Tre, Sapienza, Salerno e Urbino, anche Nicola Marcucci della École des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi e Simon Susen della City - University of London, uno dei più noti studiosi di scienze sociali contemporanee.

Mercoledì 31 maggio alle 19 presso il Caffè Letterario Volta Pagina di Pisa, è previsto un incontro-dibattito con Mariano Longo dell’Università del Salento che presenterà il suo volume Emotions through Literature - Fictional Narratives, Society and the Emotional Self, edito da Routledge nel 2020.

È Pietro Di Martino, ordinario di Matematiche Complementari e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Pisa, il vincitore del prestigioso premio «Maria Montessori e Alfredo Margreth» per l’innovazione didattica nelle scuole dell’infanzia e primarie dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Un riconoscimento, quello che sarà ufficialmente conferito al professor Di Martino a giugno, in occasione dell’Adunanza Solenne dell’Accademia per la chiusura dell’anno accademico, che premia la rara attenzione da lui data proprio alla didattica della matematica nel primo ciclo scolastico. Attenzione che da anni caratterizza un’attività di ricerca focalizzata principalmente sullo studio delle difficoltà in matematica a tutti i livelli scolari e, in particolare, su come si costruiscono ed evolvono convinzioni e atteggiamenti negativi nei confronti di questa disciplina. Tanto che oggi gli studi teorici condotti da Di Martino e dal suo Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica, attivo presso il Dipartimento di Matematica dell’Ateneo pisano, sono un punto di riferimento a livello internazionale.

"Siamo davvero felici del prestigioso riconoscimento attribuito al Professor Di Martino – ha commentato il professor Giovanni Paoletti, Prorettore per la didattica dell’Università di Pisa - Premia innanzitutto l’eccellenza delle sue ricerche nel campo della didattica della matematica, ma anche il suo impegno istituzionale all’interno della nostra Università, da cui è nato il Corso di studi in Scienze della formazione primaria. Come Ateneo ne traiamo un ulteriore impulso a impegnarci sui temi della didattica e dell’innovazione. Aspettiamo dunque l’occasione per festeggiarlo come merita"

“Sono ovviamente molto felice di ricevere un riconoscimento così prestigioso relativamente ad un ambito che mi sta particolarmente a cuore – ha dichiarato il professor Pietro Di Martino - Un premio del genere non è mai realmente individuale. Nel mio caso c’è dietro un gruppo di ricerca, quello di didattica della matematica, di cui sono particolarmente orgoglioso, così come il sostegno del mio Dipartimento, anche della componente tecnico-amministrativa, e dell'Ateneo che 5 anni fa ha sostenuto con forza un mio sogno: il progetto di costituzione del Corso di studi in Scienze della Formazione Primaria a Pisa. Senza tutti questi fattori il mio percorso di ricerca non sarebbe stato lo stesso. Una bella coincidenza il fatto che, proprio a giugno, pochi giorni dopo che mi sarà consegnato il premio, in Sapienza festeggeremo le prime laureate in Scienze della Formazione Primaria del nostro Ateneo”.

Pietro Di Martino

Delegato per la formazione degli insegnanti dal 2016 al 2022, dal 2018 al 2021 Pietro Di Martino è stato Presidente della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica e rappresentante italiano presso l’International Commission on Mathematical Instruction (ICMI) dell’International Mathematical Union (IMU). Negli anni ha fatto parte di numerosi comitati tecnici scientifici di progetti nazionali e regionali per la formazione dei docenti, oltre ad aver partecipato come organizzatore e docente ai diversi percorsi di formazione degli insegnanti succedutisi nel tempo.

Oggi, oltre a guidare il Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica dell’Università di Pisa, coordina, insieme alla professoressa Anna Baccaglini-Frank, il centro di ricerca CARME - Center for Advanced Research in Mathematics Education, istituito nel 2021 dall'Università di Pisa in accordo con Uniser Pistoia e da cui è nato un importante accordo tra l’Ateneo e Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per la promozione della ricerca, della sperimentazione e l’innovazione didattica nella progettazione e gestione dei processi di insegnamento e apprendimento della matematica.

Un seminario per suggellare lo storico rapporto che lega l’Università di Pisa e l'Accademia Navale. È quanto si è svolto mercoledì pomeriggio a Livorno presso il Polo Universitario Sistemi Logistici di Villa Letizia, dove gli studenti del Polo e quelli dell’Accademia hanno potuto seguire due panel dedicati alla “Logistica come fattore critico di successo”.

"L'Università di Pisa ha un rapporto privilegiato con l'accademia Navale di Livorno ormai da anni, in uno scambio reciproco di valori e conoscenze – ha dichiarato il Direttore del Polo Universitario Sistemi Logistici, Gianluca Dini, nel suo discorso di apertura - Siamo felici che da oggi questo rapporto si allarghi anche al Polo Sistemi Logistici, partner naturale dell'istituzione livornese per quanto concerne gli argomenti afferenti alla logistica". 

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"Questa nuova collaborazione rafforza ancor di più il rapporto di attiva e proficua collaborazione che unisce l’Università di Pisa e l’Accademia Navale fin dal dopoguerra – ha sottolineato Marco Macchia delegato dell'Università di Pisa per i Rapporti con il Territorio – Ma il percorso che iniziamo con il seminario di oggi arricchisce ulteriormente anche il legame che abbiamo con Livorno e il suo territorio. Un legame basato su una reciprocità di cui l’esperienza del Polo di Villa Letizia è certamente una delle espressioni migliori, ma che passa anche dai 6.000 studenti residenti a Livorno e provincia iscritti al nostro Ateneo”.

 “Con questa iniziativa proseguiamo sulla linea del rafforzamento della lunga e fruttuosa collaborazione tra l’Accademia Navale e l’Università di Pisa – ha concluso il Contrammiraglio Lorenzano Di Renzo - con l’obbiettivo di favorire l’osmosi tra i due prestigiosi Istituti e di ampliare l’offerta formativa di livello universitario su Livorno, in modo da offrire ai ragazzi del territorio, che intendono proseguire gli studi, l’opportunità di farlo senza dover necessariamente migrare in altri luoghi, affrontando i relativi costi e disagi. Una iniziativa, questa del seminario sulla logistica, che riguarda un settore in decisa crescita, ricco di opportunità professionali e che si inserisce perfettamente nel quadro delle esigenze della città e del suo porto commerciale - uno dei più importanti del Mediterraneo - in cui la logistica gioca un ruolo cruciale nell’interconnessione tra produttori ed utenti di beni e servizi".

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Due i panel proposti durante la giornata: uno presentato dal professor Marco Frosolini su “Strumenti e metodi avanzati al servizio della Logistica del futuro: applicazione della simulazione alla sicurezza dei porti e delle aree retroportuali in caso di eventi critici" e uno dal titolo "Misure di efficientemente logistico in ambito della F. A. - Case study: Il nuovo ciclo logistico per l'approvvigionamento e distribuzione del vestiario ordinario al personale del Corpo delle Capitaneria di Porto", a cura del CA (CP) Paolo Lavorenti, capo del 5° reparto amministrazione e logistica del Comando Generale del Corpo delle Capitaneria di Porto.

Lo studio pisano “A new solution for UHDP and UHDR (Flash) measurements: Theory and conceptual design of ALLS chamber” in tema di Radioterapia Flash è stato selezionato dal team editoriale di EJMP-European Journal of Medical Physics come la migliore pubblicazione internazionale sulla rivista del 2022 e ha ricevuto per questo il “Galileo Galilei Award 2022”. Il lavoro - prima firma il fisico Fabio Di Martino (Unità operativa di Fisica sanitaria dell’Aoup-Azienda ospedaliero-universitaria pisana diretta dal dottor Antonio Traino) descrive teoria e progettazione concettuale di una camera a ionizzazione (camera ALLS ) in grado di superare i problemi dosimetrici che si presentano ai valori di “dose-per-impulso” necessari ad innescare l’effetto “flash”. La realizzazione della camera ALLS, che sarà il primo dosimetro attivo Flash per la misura assoluta della dose, permetterà di risolvere con accuratezza una serie di questioni legate agli esperimenti necessari alla traslazione clinica dell’effetto Flash, caratterizzato dall’utilizzo di valori di “dose-per-pulse” tre ordini di grandezza superiori a quelli impiegati in radioterapia convenzionale.

In questo momento Pisa è uno dei più importanti centri di ricerca internazionali, meta continua di scienziati provenienti da tutta Europa, sull’utilizzo dell’effetto Flash in Radioterapia. Vi si stanno svolgendo studi tecnologici, dosimetrici, radiobiologici e pre-clinici grazie allo speciale Linac EF con cannone a triodo (con flessibilità e caratteristiche attualmente uniche al mondo) installato nel 2022 nel “Centro Pisano multidisciplinare sulla ricerca e implementazione clinica della Flash Radiotherapy” (CPFR) grazie a un finanziamento speciale ottenuto dalla Fondazione Pisa.

 

Paiar DiMartino Traino

Da sinistra Fabiola Paiar, Fabio Di Martino e Antonio Traino con, sullo sfondo, il Linac "Flash" ElectronFlash installato in un bunker della Radioterapia Aoup

Il CPFR, il cui “cuore pulsante” è all’interno dell’Aoup (Linac installato in un bunker della Radioterapia, Laboratorio di Radiobiologia nel presidio ospedaliero di Santa Chiara) sotto la direzione scientifica della professoressa Fabiola Paiar, direttrice della Radioterapia Aoup e sotto la direzione tecnica del dottor Di Martino, è un centro multidisciplinare (composto da fisici, radioterapisti e biologi) che mette insieme sinergicamente le più importanti istituzioni cliniche e scientifiche del nostro territorio (Aoup, Università di Pisa, Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche e Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare), e si prefigge l'ambizioso obiettivo  di arrivare ad essere uno dei primi al mondo ad impiegare l’effetto Flash nella pratica clinica.

Il premio ottenuto è un importante riconoscimento a tutto il CPFR e, in particolare, alla sua componente Aoup per il sostanziale contributo che sta portando avanti sia dal punto di vista scientifico sia di ricerca clinica.

qui sotto il link all'announchment ufficiale dell'Award:

https://www.physicamedica.com/galileo_galilei_award

Si è conclusa sabato 6 maggio, al Polo Fibonacci, la tappa pisana del progetto Coding Girls, il programma formativo guidato dalla Fondazione Mondo Digitale (FMD) per aiutare le giovani e i giovani studenti a orientarsi con libertà negli studi e nelle professioni del futuro, allenandosi alle discipline STEM. Proposto a vari atenei italiani, al programma l'Università di Pisa partecipa già dal 2019, in particolare con il Dipartimento di Informatica, quello di Ingegneria dell'Informazione e il Museo degli Strumenti per il Calcolo (Sistema Museale di Ateneo). Il progetto è stato reso possibile grazie alla Missione Diplomatica Usa in Italia, Microsoft, la Fondazione Compagnia di San Paolo e ING Italia.

Alla gara di programmazione finale hanno partecipato 51 studenti, in maggioranza ragazze (28), degli istituti IIS Carducci di Viareggio e ITI Marconi di Pontedera coinvolti nella formazione già da febbraio, grazie alle due studentesse dell’Ateneo pisano: Paula Dominique Regalado Avila e Giulia Falaschi. Alla gara hanno dato il loro supporto anche altri studenti del corso di laurea triennale in Informatica: Bruno Barbieri, Claudio Bernardoni, Filipe Bertolucci, Claudia Porrello e Nicolò Tocchini.

Hanno introdotto la manifestazione Benedetta Mennucci, Prorettore per la Promozione della Ricerca, Valeria Raglianti, dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana – Ufficio X – Ambito territoriale della Provincia di Pisa, Cecilia Stajano, Vicepresidente Coding Girls Fondazione Mondo Digitale, Maria Grazia Scutellà, vicedirettrice del Dipartimento di Informatica. Hanno parlato inoltre Chiara Bodei e Gianna Del Corso, le docenti al Dipartimento di Informatica che hanno seguito il progetto.

È stata la testimonianza di Heliya Hagh, sempre Fondazione Mondo Digitale a lanciare la sfida. Iraniana in Europa da dieci anni ha spiegato alle studentesse e agli studenti presenti la situazione del suo paese di origine: le difficoltà di accesso all'istruzione, in particolare per le ragazze, alle quali molti percorsi e molte professioni sono precluse. Anche l'accesso a Internet, anche a pagine come quelle di Wikipedia, o a Youtube non è consentito.

Il tema attorno al quale sviluppare le app per la gara è stato dunque quello della libertà. Le undici proposte lo hanno interpretato con immaginazione: app dedicate alla libertà di stampa e di espressione con la possibilità di consultare e commentare le notizie, oppure per parlare di musica, sport, arte, cinema o libri, senza censura o vedendo dove la censura è stata applicata. App per consultare il grado di rispetto dei diritti civili in ciascun paese del mondo, app per favorire la libertà di movimento e di studio. Infine, app per la libertà di sentirsi sicuri.

Dopo i pitch di presentazione, guidati da Francesca Aghemo (FMD) dei singoli progetti, la giuria, composta da Chiara Bodei (UniPi)Gianna Del Corso (UniPi), Valeria Raglianti (UST X) e da HeliaCecilia Stajano della Fondazione, ha proclamato tre vincitori e ha assegnato tre menzioni speciali:

 

PROGETTO PIÙ CREATIVO

8arts del team Cang del liceo G. Carducci
in squadra Carlo Canova, Angela Braggio, Nicole  Caccetta, Gianmarco Segnani
App in cui gli utenti postano contenuti di ogni genere legati alle sette arti più una, ovvero quella dell'informatica.

Team più creativo scaled copy

PROGETTO PIÙ INNOVATIVO

freeberty del team Losesamadi del tecnico Marconi                 
in squadra Lorenzo Pietro Aina, Sergio Angiolini, Sara Dandria, Matteo Falchi, Diletta Pratelli 
App in cui l'utente può ottenere informazioni sullo stato dei diritti e della libertà in un determinato paese a scelta.

Team più innovativo scaled

PROGETTO PIÙ INCLUSIVO


HUG del Teen Titans del tecnico Marconi
In squadra Martina Bernacchi, Noemi Lazzeretti, Virginia Pizzi, Emanuele Verde, Maicol Pratali
App da usare quando ci si trova in una posizione di pericolo per essere rintracciati e soccorsi a seconda delle esigenze.

Team più inclusivo scaled

Menzioni speciali

INNOVAZIONE

Freed-home del team Fantastic 4 del liceo Carducci
In squadra Elena Farnocchia, Carmen Traversa, Francesca Luncio, Diego Balloni
Forum in cui gli utenti possono creare dei gruppi di discussione che parlino di temi di loro interesse

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INCLUSIONE


Uncensored del team I fantastici 4 plus+ del tecnico Marconi
In squadra Sara Giannetti, Eleonora Innesti, Andrea Profeti, Elia Salvadori, Noemi Zingoni
App per cercare notizie da tutto il mondo senza censure, commentarle e salvarle liberamente

Menzione speciale inclusione scaled

CREATIVITÀ

OpenGroove del Melizzobbagni del tecnico Marconi
In squadra Matilde Giacobbe, Alessandro Meloni, Niccolò Pagni, Mattia Schimizzi
Applicazione di riproduzione musicale, mostra dove sono state censurate le canzoni e in che maniera, sia nel presente che nel passato

Menzione speciale creativo scaled

Immagini: courtesy Fondazione Mondo Digitale

 

 

 

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