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Comunicati stampa

birkenau g259682c53 1920“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. (L. 211/2020, art. 1)

Con queste parole, per prima al mondo, l’Italia istituiva il Giorno della Memoria. Era il 20 luglio del 2000 e cinque anni dopo, il 1º novembre 2005, questa giornata sarebbe stata riconosciuta anche dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Da 23 anni sono molteplici le iniziative organizzate, per questa ricorrenza, dall’Università di Pisa o a cui partecipano docenti del nostro Ateneo, tenendo fede ad un impegno che ha toccato il suo apice nel 2018, in occasione dell’80° dalla firma delle Leggi Razziali, con la Cerimonia del ricordo e delle scuse, e proseguito con l’inaugurazione del Polo della memoria San Rossore 1938, con la laurea magistrale honoris causa in Scienze per la Pace alla senatrice a vita Liliana Segre e l’intitolazione dell’aula del Dipartimento di Agraria alla docente vittima della Shoah, Enrica Calabresi.

Per non parlare delle altre tante iniziative che il nostro Ateneo ha sviluppato per mantenere viva la fiamma della memoria.

Un impegno che si rinnova anche quest’anno con la partecipazione dell’Università di Pisa ad un ricco programma di iniziative che culminerà, venerdì 27 gennaio, con l’intervento del rettore Riccardo Zucchi all'evento patrocinato dagli Atenei pisani in commemorazione della ricorrenza: Giornata della Memoria. Letture e immagini per ricordare le vittime del nazismo, che si terrà presso l'aula magna della Scuola Superiore Sant'Anna a partire dalle ore 14.30.

 

PROGRAMMA:


Giovedì 26 gennaio, alle ore 15.00, presso l'Auditorium della Biblioteca Comunale SMS, avrà luogo l'incontro Paul Valéry e Albert Einstein. Il carteggio inedito, del 1933, pubblicato per la prima volta da Colophonarte con 4 tavole di Mimmo Paladino. Intervengono: Alessandra Veronese, Centro interdipartimentale studi ebraici; Maria Teresa Giaveri, Accademia delle Scienze Torino; Camilla Fiorin, Colophonarte; Alfonso M. Iacono, Università di Pisa; Sergio Giudici, Università di Pisa.


Giovedì 26 gennaio, alle ore 16.30, presso la Domus Mazziniana si terrà la presentazione del volume di Lorenzo Guadagnucci dal titolo Camminare l’antifascismo. La memoria come ribellione all’ordine delle cose (Torino, Gruppo Abele, 2022). Ad animare il dibattito, assieme con l'autore, ci saranno il presidente provinciale dell’ANPI Bruno Possenti, la scrittrice Maria Rosa Ceragioli e il fondatore di Movimento Tellurico, Enrico Sgarella.

Giovedì 26 gennaio, alle ore 17, presso l'Auditorium dell'SMSBiblio, in occasione del Giorno della Memoria, si tiene la presentazione del volume di Massimiliano Boni e Roberto Coen dal titolo Una ferita italiana? (Belforte, 2022), dedicato all'attentato alla Sinagoga di Roma avvenuto il 9 ottobre 1982. Intervengono gli autori e Alessandra Veronese, Centro interdipartimentale studi ebraici "Michele Luzzati".

Venerdì 27 gennaio, alle ore 10.00, si terrà la cerimonia di intitolazione area a verde in ricordo del professor Raffaele Menasci (tra via Mario Canavari 18 e via delle Trincere 11). Interverranno: il sindaco di Pisa, Michele Conti, la vicesindaca, Raffaella Bonsague, il presidente della Comunità Ebraica di Pisa Maurizio Gabbrielli, il delegato del rettore dell’Università di Pisa per i rapporti con il territorio, Marco Macchia. Contestualmente avverrà la piantumazione di un albero di melograno.

Venerdì 27 gennaio, alle ore 11.30, presso Palazzo Blu, l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) sezione di Pisa, in collaborazione con il CISE - Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici “Michele Luzzati” dell'università di Pisa, organizza l'incontro Memorie di una famiglia. Memoria di una città. Intervengono: Adriana Nannicini, Presidente Sezione ANPI di Pisa; Vera Paggi, autrice del libro “ Il vicolo degli Azzimi”; Fabrizio Franceschini, CISE Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici “Michele Luzzati”; Michele Emdin; Bruno Possenti, Presidente ANPI Provinciale di Pisa.

Rendere l’Università di Pisa un’organizzazione sempre più dinamica e flessibile, in grado di affrontare al meglio le sfide che il futuro pone alla formazione, alla ricerca e alle attività di terza missione. È questo il compito del nuovo Tavolo per la Transizione Digitale che si è insediato in questi giorni presso l’Ateneo pisano.

Coordinato dal delegato per la Transizione Digitale, prof. Giuseppe Anastasi, il gruppo di lavoro, nominato dal rettore Riccardo Zucchi, favorirà lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie digitali a supporto di tutte le attività della comunità accademica. Proseguendo, in questo modo, un lavoro iniziato nel 2016 dalla precedente governance e grazie al quale l’Università di Pisa è già oggi all’avanguardia in Italia.

Il tutto, facendo leva su una grande tradizione nei settori dell’informatica e delle tecnologie digitali che vede l’Ateneo pisano gestire, in proprio, una delle reti informatiche più estese del sistema universitario italiano, di cui fa parte anche uno dei pochissimi Data Center di classe “A” del Paese.

 

TTD foto di gruppo

 

Il Tavolo è composto da:

 

Giuseppe Anastasi (coordinatore)
Delegato per la Transizione Digitale

Prof. Giuseppe Campanelli
Prorettore per gli Affari Giuridici

Prof. Giuseppe D'Onza
Delegato per il Bilancio

Prof. Antonio Cisternino
Presidente del Sistema Informatico di Ateneo

Dott. Stefano Suin
Dirigente della Direzione Infrastrutture Digitali

Dott. Maurizio Davini
Coordinatore Data Center di Ateneo

Prof. Gianluigi Ferrari
Professore di Informatica, Dipartimento di Informatica

Prof. Riccardo Mannella
Professore di Fisica, Dipartimento di Fisica

Prof. Enzo Mingozzi
Professore di Ingegneria Informatica, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione

Dott.ssa Marcella Berti
Coordinatrice dell’Unità Bilancio, Dipartimento di Economia e Management

Dott.ssa Claudia Cimino
Coordinatrice del Settore Ricerca, Direzione Area Medicina

Dott.ssa Gloria Penso
Coordinatrice dell’Unità Didattica, Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica

 

Sono sette i Dipartimenti universitari di eccellenza dell’Università di Pisa ammessi al finanziamento del MUR per il quinquennio 2023-2027. Un risultato importante, che certifica la qualità della ricerca e nella progettualità scientifica dell’Ateneo pisano in alcuni dei campi che, peraltro, ne hanno scritto la storia: Biologia; Civiltà e Forme del Sapere; Filologia, Letteratura e Linguistica; Fisica; Ingegneria dell'informazione; Matematica e Scienze Veterinarie. Con Civiltà e Forme del Sapere e Ingegneria dell'informazione che ottengono questo riconoscimento per la seconda volta.

“In soli cinque anni siamo passati da due a sette dipartimenti d’eccellenza finanziati dal Ministero. Una crescita significativa, che premia il grande lavoro e le scelte fatte dal 2017 ad oggi – commenta il Rettore, Riccardo Zucchi – Di tutto ciò non posso che ringraziare il mio predecessore, i direttori dei dipartimenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo che hanno permesso di concretizzare un risultato importante per il nostro Ateneo e per la città”.

“Se, peraltro, sommiamo ai nostri sette, quelli ottenuti dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dalla Scuola IMT – conclude Zucchi - i dipartimenti finanziati salgono ad undici. Numero che riflette la vitalità del nostro sistema universitario, oltre che la straordinaria concentrazione di eccellenze che può vantare il nostro territorio. È da qui che adesso dobbiamo partire, per incrementare ulteriormente la qualità della nostra ricerca e la nostra capacità di attrarre studenti e giovani ricercatori”.

zucchi home

La graduatoria dei 180 Dipartimenti assegnatari del finanziamento è stata pubblicata ieri dall’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del Sistema universitario e della ricerca. Complessivamente erano 14 su 20 i Dipartimenti dell’Università di Pisa ammessi alla procedura di selezione sulla base del valore dell’Indicatore Standardizzato di Performance Dipartimentale (ISPD).

In totale sono 271 i milioni di euro stanziati dal Ministero e ogni dipartimento di Eccellenza può aspirare ad essere finanziato con un budget annuale che va dai 1,620 ai 1,080 milioni di euro per cinque anni. Per i dipartimenti delle aree CUN da 1 a 9 sarà assegnato anche un budget di 250 mila euro annui vincolato a infrastrutture di ricerca.

logo heal italia copia copyL’Università di Pisa è uno degli 11 atenei coinvolti nel progetto HEAL ITALIA – “Health Extended ALliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine, la prima filiera nazionale dedicata alla ricerca e all’innovazione nel campo della Medicina di Precisione.

Il progetto, che ha preso avvio nei giorni scorsi, è uno dei 14 parternariati estesi finanziati nell’ambito delle iniziative del PNRR per rafforzare la ricerca a livello nazionale e promuoverne la partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali.

A HEAL ITALIA, che ha una dotazione di 114,7 milioni di euro in tre anni e, come soggetto proponente, l’Università degli Studi di Palermo, partecipano anche l’Istituto Superiore di Sanità, 5 Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), 6 aziende e una fondazione di ricerca.

L’obiettivo comune è quello di creare una rete nazionale di scienziati, tecnologi e giovani ricercatori che, con approccio olistico e multidisciplinare, condividano e sviluppino conoscenze, ricerche e tecnologie innovative al fine di portare il Sistema Sanitario Nazionale nell'era contemporanea della Medicina di Precisione nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari, metaboliche e rare.

L’Università di Pisa è impegnata nel coordinamento delle attività di una unità di ricerca (Spoke) dedicata alle applicazioni cliniche della Medicina di Precisione e nella partecipazione ad altre unità di ricerca del progetto, con il coinvolgimento diretto di 25 ricercatori sui 350 complessivamente afferenti al progetto.

“Essere parte di questa iniziativa di ricerca è un’opportunità di notevole valore per il nostro Ateneo, non solo per la rilevanza della tematica affrontata ed il possibile e tangibile impatto di questa ricerca sul trattamento di tanti pazienti, ma anche per la possibilità di offrire un’occasione di crescita a tanti giovani ricercatori che lavoreranno alle varie attività previste e che matureranno competenze ed esperienza al fianco di ricercatori di prestigiose istituzioni nazionali”- commenta il Prof. Riccardo Zucchi, Rettore dell’Università di Pisa, che continua: “Le conoscenze che scaturiranno da questo progetto potranno avere conseguenze positive applicabili a tanti ambiti della scienza, con un sicuro beneficio anche per il nostro Sistema Sanitario e per la nostra società in generale.”

Il Direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP), Dottoressa Silvia Briani, aggiunge: “La nostra Azienda vive con estremo interesse e attenzione questa fase di nuovi sviluppi nell’ambito della medicina di precisione, che vede Pisa in posizione di avanguardia. Le molteplici e crescenti conoscenze in ambito molecolare, tecnologico e clinico hanno generato una enorme quantità di informazioni che devono essere gestite, integrate e interpretate in un’ottica di sempre maggiore interdisciplinarietà e capacità analitiche, per offrire scelte giuste nei momenti giusti. Il completamento del Nuovo Ospedale Santa Chiara, che sarà ancor più forte in competenze e tecnologie, la sinergia con l’Università e le opportunità offerte dal PNRR rappresentano i pilastri su cui ulteriormente far crescere le nostre offerte in termini di ancor più mirate opzioni personalizzate di prevenzione e trattamento per i nostri pazienti”.

Complessivamente, è previsto il reclutamento di più di 100 nuovi ricercatori e di più di 100 dottorandi per rispondere alle domande oggetto delle attività previste dalle 8 unità operative del progetto. Spiega Piero Marchetti, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Pisa e Direttore dell’UO di Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’AOUP, che svolge il ruolo di coordinatore del Comitato Scientifico del progetto: “Le attività delle unità operative seguono il percorso logico della ricerca traslazionale, attraverso alcune tematiche principali che vanno dalla Holistic Nosology (per identificare, classificare e perfezionare i fenotipi delle malattie multifattoriali), alla Intelligent Health (per la gestione dei dati e lo sviluppo di metodi avanzati, algoritmi e approcci di apprendimento automatico basati su intelligenza artificiale e machine learning), dai Prediction Models (per lo sviluppo di metodi al supporto di diagnosi precoci e prognosi personalizzate), alla 4D-Precision Diagnostics (per una diagnosi precisa nello spazio e nel tempo, basata su approcci quadridimensionali che integrano biomarcatori clinici e di imaging), dai Next-Gen Therapeutics (per la progettazione e validazione di strategie terapeutiche innovative e personalizzate) alla Healthy Toolbox (per lo sviluppo di dispositivi innovativi per la diagnosi e terapie di precisione), alle Prevention Strategies (per lo sviluppo di strategie di prevenzione e di medicina di genere basate su approcci integrati e su dati biometrici ambientali, di stile di vita e clinici), per giungere infine alla Clinical Exploitation per la convalida clinica e l’implementazione di approcci innovativi di medicina di precisione predittiva, preventiva, diagnostica e terapeutica, basati su fenotipi molecolari e clinici consolidati o emergenti e su protocolli decisionali guidati dall'intelligenza artificiale”.

“Credo che il ruolo dell’Università di Pisa di coordinatore di una delle 8 unità di ricerca previste dal progetto sia un onore e un attestato di fiducia da parte di tutti gli attori coinvolti in questo grande progetto – commenta Chiara Cremolini, Professoressa Associata di Oncologia Medica dell’ateneo pisano e Responsabile Scientifica dell’unità di ricerca dedicata alle applicazioni cliniche– ma anche un notevole impegno e una sfida non solo scientifica ma anche organizzativa. Il lavoro di condivisione progettuale sotto l’aspetto logistico e dei contenuti, coordinato dal Prof. Andrea Pace e dal Prof. Giorgio Stassi dell’Università degli Studi di Palermo, è stato ingente, e le intersezioni pianificate tra le varie competenze coinvolte rappresentano certamente un valore aggiunto della proposta. Il nostro compito sarà quello di dimostrare l’utilità della medicina di precisione alla pratica clinica in vari casi di studio, che vanno da patologie oncologiche a malattie cardiovascolari e metaboliche fino ad alcune malattie rare, e di indagare l’applicabilità su larga scala delle nuove tecnologie nell’ottica della loro diffusione sostenibile ed equa a tutti i livelli del nostro Sistema Sanitario”.

In occasione dell’incontro di kick-off del progetto tenutosi nei giorni scorsi a Palermo, il Prof. Andrea Pace, Presidente della Fondazione HEAL ITALIA, ha puntualmente sottolineato che “le risorse messe a disposizione dall’Unione europea rappresentano un investimento piuttosto che un finanziamento; una sottile differenza semantica che deve responsabilizzare tutti gli attori in campo. Dobbiamo sempre ricordare che la maggior parte delle risorse a valere sull’intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha natura di “prestito” e il sistema Paese potrà garantirne la restituzione solo se ciascuna singola azione beneficiaria degli aiuti sarà incentrata sulla qualità e sulla sostenibilità di lungo termine.”

Il progetto HEAL ITALIA affonda il proprio razionale proprio in questa logica e promette di sviluppare conoscenza ed innovazione attraverso molteplici viaggi di andata e ritorno tra il laboratorio e il letto del malato, al fine di potenziare al massimo il dialogo tra le competenze e di sfruttarlo al meglio nella pratica clinica quotidiana.

christmas motif g5c5fae22f 1920 copyAuguri di Natale in musica per Circle U., l’alleanza universitaria europea di cui fa parte l’Università di Pisa insieme ad altri otto prestigiosi atenei.

Con la newsletter mensile di dicembre è stata lanciata la playlist “A Circle U. Christmas disponibile su Youtube: 19 canzoni nelle 7 lingue europee parlate nell’alleanza, selezionate con cura dalle diverse Università tra i classici natalizi del proprio paese.

Si va dal singolo “Wonderful Christmastime” lanciato nel 1979 dal cantautore rock britannico Paul McCartney al canto tradizionale tedesco “O Tannenbaum”, dal brano danese "Til julebal i Nisseland" tratto dalla colonna sonora del film “Far til vier i byen” (1956) al successo degli anni ’60 del cantante italo-belga Salvatore Adamo “Tombe la neige”, dalla versione francese della canzone per bambini “Petit Papa Noël” a una compilation di brani balcanici registrati dall’artista serba Divna Ljubojević, da “O Helga Natt”, traduzione svedese del classico “Oh Holy Night” del quartetto d’archi tutto al femminile Oslo Strings a Andachtsjodler, canto jodel che ha la sua origine nelle messe di Natale in Austria.

Per l’Italia la scelta è ricaduta su due brani. Il primo è il classico natalizio “Astro del ciel” nella versione del tenore Andrea Bocelli, tra i cantanti italiani più noti all’estero e anche tra i più celebri alumni dell’Università di Pisa: nato a Lajatico in provincia di Pisa, Bocelli si è infatti laureato in Giurisprudenza nel nostro Ateneo nel 1986.

“Astro del ciel” è la traduzione italiana del brano austriaco “Stille Nacht”, nato nel giorno della vigilia del 1818, il viceparroco della chiesa di Oberndorf bei Salzburg Joseph Mohr diede una poesia di sei strofe all’organista della parrocchia Franz Gruber, chiedendogli di comporre una melodia per accompagnarla. Duecento anni dopo, con 30 milioni di copie vendute in oltre 300 paesi in diverse lingue, il brano è diventato la canzone natalizia per eccellenza.

La seconda canzone italiana è frutto di una scelta più pop: “A Natale puoi”, jingle creato per la televisione ma diventato presto un classico tra i più amati e famosi delle feste in Italia.

Lanciata nel 2005 e ispirata, secondo le parole dell’autore Francesco Vitaloni, dall’ascolto di classici rock e dalla compagnia dei suoi figli, doveva essere un jingle di 30 secondi, ma il successo ha portato in breve alla creazione di un brano vero e proprio registrato dalla piccola Alice, figlia di Vitaloni.

L’Università di Pisa ha aderito a Circle U. da un anno, iniziando da subito una proficua collaborazione con gli altri membri dell’alleanza: Università di Aarhus (Danimarca), Università Humboldt di Berlino (Germania), King’s College di Londra (Regno Unito), Università di Parigi (Francia), Università di Belgrado (Serbia), Università Cattolica di Lovanio (Belgio), Università di Oslo (Norvegia) e Università di Vienna (Austria). Dal suo lancio nel novembre 2020, i partner di Circle U. stanno cooperando per creare entro il 2025 un'università europea inclusiva, interdisciplinare e fortemente orientata alla ricerca. Per scoprire tutte le iniziative dell’alleanza consulta la pagina dedicata sul sito d’Ateneo.

Nata con l’obiettivo di preparare studenti del settore informatico ad affrontare colloqui con aziende Big tech come Apple, Google, Microsoft, Amazon e Netflix, Superhero Valley è una community online, gratuita e senza scopo di lucro.

Il progetto è nato due anni fa dall’idea di quattro studenti del Dipartimento d’Informatica dell’Università di Pisa, che oggi svolgono ricerca o lavorano in questo ambito. Alessandro Berti, 28 anni di Piombino, è dottorando in computazione quantistica presso l'Università di Pisa e attualmente sta svolgendo un semestre all’estero al Fermilab di Chicago. Luca Corbucci, 27 anni di Viterbo, è anche lui dottorando in Informatica presso l’Ateneo pisano. Remo Andreoli, 26 anni di Pontedera, sta svolgendo il dottorato in Cloud Computing alla Scuola Superiore Sant'Anna in collaborazione con i ricercatori di Ericsson Research. Eugenio Paluello, 29 anni di Spoleto, sta invece lavorando per una multinazionale in ambito blockchain.

"Durante l'università ci scordiamo che oltre allo studio è importante poter fare esperienze lavorative - spiega Luca Corbucci - e allora perché non puntare in alto e provare a farle in una delle compagnie tecnologiche più grandi del mondo? Con la nostra community, siamo qui per informare e formare i nostri coetanei su queste opportunità".

superherovalley

Superhero valley conta oggi più di 1400 iscritti da tutta Italia e ha ricevuto il supporto di docenti dell’Università di Pisa, Statale di Milano, Sapienza di Roma, Università di Trento, Università di Padova, Ca' Foscari di Venezia, Università di Torino.

"Abbiamo aiutato a rendere il profilo professionale degli iscritti sempre più attraente per le grandi multinazionali della tecnologia - racconta Remo Andreoli - mettendoli anche in contatto con molti ingegneri italiani che già lavorano in queste aziende e che possono spiegare questi lavori meglio di chiunque altro". Da quest’anno, infatti, la community offre anche un programma di mentoring, attraverso cui le studentesse e gli studenti possono essere seguiti durante il loro percorso formativo da un ingegnere che lavora presso una delle grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley.

"Abbiamo una visione circolare - conclude Alessandro Berti, a proposito del futuro - e la nostra speranza è che le ragazze e i ragazzi, dopo mesi o anni di lavoro in questi contesti altamente specializzati, possano rientrare in Italia e portare con sé la mentalità e le competenze acquisite per contribuire allo sviluppo tecnologico delle aziende nostrane".

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