Alla Cittadella Galileiana arriva la 15ma edizione della Ludoteca Scientifica
Sabato 1° aprile, alle ore 10.30, presso i locali della Cittadella Galileiana di Pisa, inaugura la 15ma edizione della Ludoteca Scientifica. La mostra rimarrà aperta dal 3 aprile al 31 maggio 2017. La LuS è una collezione di giochi e installazioni scientifiche che esplorano movimento, energia, immagini reali e virtuali, giochi con luce e colori, acustica e musica, elettricità e magnetismo. I visitatori sono accompagnati da guide esperte, selezionate tra gli studenti dell’Università di Pisa, lungo un percorso che partendo dai temi classici della fisica galileiana (piano inclinato, pendolo, caduta dei gravi) arriva fino alla scienza di oggi.
Durante i suoi quindici anni di attività, la mostra, totalmente interattiva è cresciuta di importanza fino a registrare, nella scorsa edizione, la presenza di oltre 12.000 visitatori di tutte le età: un pubblico eterogeneo che comprende turisti, famiglie, appassionati di scienza e scolaresche. I promotori della LuS sono il dipartimento di Fisica ‘Enrico Fermi’ dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Associazione Nuova Limonaia, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR. La mostra si avvale del contributo della Fondazione Pisa e del patrocinio e supporto del Comune di Pisa.
L'ingresso è comprensivo di visita guidata: adulti 5 € bambini e studenti 4€. La prenotazione, solo telefonica, potrà essere fatta dal lunedì al venerdì ai seguenti numeri: telefono 050 2214861, dalle 9.30 alle 13.00, oppure al cellulare 320 0403946, dalle 14.30 alle 16.30. Conservando il biglietto di ingresso alla LuS si può accedere all'adiacente Museo degli Strumenti di Calcolo a prezzo scontato. Per maggiori informazioni consultare il sito www.ludotecascientifica.it.
Un biomarker per rilevare patologie neurologiche e psichiatriche... osservando il cuore
È un potenziale indicatore di salute fisiologica in grado di individuare la presenza di una patologia cardiovascolare, neurologica o psichiatrica... osservando il cuore. Un team internazionale di scienziati, di cui fa parte anche Gaetano Valenza, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e del Centro Piaggio dell’Università di Pisa, è riuscito a definire un nuovo “biomarker” capace di dare informazioni sulla salute di pazienti specifici partendo da un’analisi matematica avanzata dell’elettrocardiogramma. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista di Nature, Scientific Reports.
«Proprio come il termometro indica stati febbrili associati genericamente a patologie collegate a diversi sistemi e apparati fisiologici (quindi a infezioni in genere), così questa nuova ricerca descrive un indicatore a carattere generale, derivato dalla teoria del caos applicata al semplice elettrocardiogramma, in grado di aiutare l'identificazione di stati generali di benessere e di malattia cardiovascolare e mentale».
Con la collaborazione di diverse prestigiose istituzioni straniere, tra cui la Harvard Medical School, Massachusetts Institute of Technology, la Emory University, la University of Essex e istituzioni italiane tra cui l'Università di Roma "Tor Vergata" (professor Nicola Toschi) e il Politecnico di Milano (professor Riccardo Barbieri), questa ricerca ha testato per la prima volta le potenzialità di questa nuova diagnosi in diverse patologie come l’infarto del miocardio, il morbo di Parkinson, la depressione maggiore e il disturbo post-traumatico da stress. La ricerca è stata anche selezionata tra le nuove pubblicazioni rilevanti del Massachusetts General Hospital, l'ospedale di riferimento della Harvard Medical School.
Lo studio metodologico è stato applicato su un totale di circa 100 pazienti e altrettanti controlli sani: in principio, dall’analisi della variazione della frequenza cardiaca nel tempo e, dopo l’applicazione di modelli probabilistici cosiddetti “complessi” di sistemi cardiovascolari, si ottiene un indicatore che, rispetto a valori rilevati su soggetti sani, risulta alterato nel caso delle suddette patologie della mente».
«Questa ricerca rientra nell’ampia indagine del cosiddetto “asse cuore-cervello” su cui lavoriamo da diversi anni – specifica Valenza – In particolare, questa ricerca ha come obiettivo ultimo l’inferenza di dinamiche neuronali/cerebrali a partire dalle dinamiche cardiovascolari, oltre che al loro studio congiunto. Dato che, al giorno d’oggi, è possibile ottenere informazioni sull’attività del nostro cuore attraverso un semplice braccialetto, smartphone ecc., i nuovi modelli matematici e algoritmi sviluppati da bioingegneri dell’Università di Pisa possono avere notevoli ripercussioni in campo medico-scientifico, aprendo le porte (e la mente!) a nuove tecniche diagnostiche e prognostiche su larghissima scala».
Arriva Jobot, il robot per uffici
Al MECSPE, la fiera Italiana dell’industria manifatturiera che si è appena conclusa a Parma, quest’anno è sbarcato Jobot, un robot pensato e progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti, come gli uffici, o le fabbriche, che sono complessi per la presenza in uno spazio relativamente ristretto, di tante cose e persone. Lo scopo è supportare e agevolare il lavoro dell’uomo, con il conseguente miglioramento dell’efficienza produttiva. Il robot è il risultato di più di un anno di ricerca e lavoro tra il Centro Piaggio dell’Università di Pisa ed Eutronica, start up innovativa di Percorsi Erratici, la rete di imprese nata con l’obiettivo di costituire un ambiente attraverso il quale favorire la generazione di business fortemente innovativi.
Il robot – spiega Lucia Pallottino, vicedirettrice del Centro Piaggio e docente di robotica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – è provvisto di un sistema di navigazione che mappa l’ambiente in cui si trova a operare e lo rende in grado, in modo autonomo, di calcolare i percorsi ottimali, evitare ostacoli imprevisti, riconoscere situazioni di potenziale pericolo ed elaborare di conseguenza, in tempo reale, le azioni più idonee, dall’arresto a percorsi alternativi”.
I ricercatori del Centro Piaggio hanno messo a punto il sofisticato sistema di guida e navigazione del robot, oltre a metterlo in grado di lavorare “in gruppo”, con una flotta di altri Jobot, che portano avanti ciascuno la propria missione lavorando in contemporanea. Nel prossimo futuro, i robot comunicheranno tra loro per la gestione di possibili collisioni.
“Il Centro Piaggio – prosegue Lucia Pallottino – lavora da molti anni allo studio e alla ricerca della cooperazione tra i robot basata su comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle), cioè alle metodologie e i servizi che permettono il coordinamento autonomo dei veicoli senza l’intervento dell’uomo. Nel caso di Jobot, la contemporanea richiesta di più missioni in grandi ambienti di lavoro viene gestita da un server attraverso una logica in grado di ottimizzare gli spostamenti ed i tempi di utilizzo di tutte le unità disponibili”.
Collaborazione tra Ateneo e Unione Industriale Pisana sui programmi di formazione
Le profonde modifiche nel sistema produttivo legate a Industria 4.0 faranno emergere la necessità di disporre di nuove competenze e di figure professionali oggi scarsamente presenti, e per molti aspetti del tutto assenti, nel mercato del lavoro, richiedendo soprattutto un nuovo modo di lavorare integrato e interconnesso tra le varie specializzazioni aziendali. Consapevoli che nell'attuale scenario sarà fondamentale consolidare il rapporto tra realtà accademiche e mondo dell'industria, l'Università di Pisa e l’Unione Industriale Pisana hanno sottoscritto una convenzione che ha lo scopo di favorire la collaborazione nell'ambito dei reciproci programmi di formazione.
La firma della convenzione è avvenuta in Rettorato, mercoledì 29 marzo, tra il rettore Paolo Mancarella e la presidente dell'Unione Industriale Pisana, Patrizia Alma Pacini, alla presenza del direttore dell'UIP, Mario Levrini.
L'accordo, che avrà durata biennale, prevede che l'Università di Pisa e l’Unione Industriale Pisana collaborino nella stesura e nell'aggiornamento dei programmi formativi. Le esigenze delle imprese, espresse attraverso l'Unione, potranno essere recepite dall'Ateneo all'interno dei suoi programmi formativi ai vari livelli. Sono previste anche partecipazioni di docenti universitari nei programmi seminariali dell’Unione, così come di rappresentanti delle aziende disponibili a illustrare attività specifiche d'impresa.
Un centro di programma paritetico, con due rappresentanti dell'Ateneo e due dell'Unione, raccoglierà le istanze delle parti contraenti, con il comune intento di facilitare e sviluppare il trasferimento tecnologico per migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale del territorio.
Il protocollo appena firmato rappresenta un modello e una prima sperimentazione di un rapporto integrato, che mancava da lungo tempo, tra università e industria.
"L'accordo odierno - ha detto il rettore Paolo Mancarella - va nella direzione di apertura dell'Ateneo verso la città e le sue multiformi realtà, secondo una linea strategica di sviluppo su cui stiamo insistendo con convinzione. L'Ateneo dovrà essere capace di costruire collaborazioni più solide con le istituzioni presenti nella nostra area e di progettare insieme con loro, ottimizzando le risorse. In questo compito, l'Unione Industriale e il mondo imprenditoriale saranno interlocutori di primo piano, con l'obiettivo di promuovere i processi formativi, l'innovazione e il trasferimento tecnologico, contribuendo così a rafforzare la competitività economica, sociale e culturale del territorio pisano, e a favorire percorsi di inserimento lavorativo per i nostri laureati".
"Densità tecnologica e innovazione sono leve strategiche per la crescita delle imprese del territorio - ha aggiunto la presidente Patrizia Alma Pacini - quindi la sinergia e la collaborazione con l’Università di Pisa sono elementi fondamentali. Siamo particolarmente soddisfatti oggi di sottoscrivere questa convenzione e ringraziamo il rettore e l’Università per questa opportunità”.
Una nuova protesi bionica di mano grazie a una borsa “Marie Curie”
Nascerà una nuova protesi bionica di mano, particolarmente innovativa, robusta e affidabile, grazie al progetto “BIREHAB: Increasing the robustness and neural integration of BIdirectional prostheses for REHABilitation with robust and real time Independent Component Analysis”, presentato da Fiorenzo Artoni, laureato dell’Università di Pisa, oggi post-doc dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, che si è aggiudicato un importante finanziamento, un grant, nell'ambito del programma europeo Marie Curie. Il grant avrà durata biennale e consentirà a Fiorenzo Artoni di svolgere la sua attività di ricerca all’estero, presso il Translational Neural Engineering Lab dell'EPFL (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne), sotto la supervisione del bioingegnere e neuroscienziato Silvestro Micera.
Fiorenzo Artoni ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria biomedica e la laurea ppecialistica in Ingegneria dell’Automazione all’Università di Pisa rispettivamente nel 2009 e nel 2011 sotto la guida del professo Alberto Landi. Parallelamente ha conseguito il diploma di licenza triennale e il diploma di licenza magistrale in Ingegneria industriale e dell’Informazione alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna come allievo ordinario sotto la guida della professoressa Maria Chiara Carrozza.
Il progetto di Fiorenzo Artoni nasce da un studio che punta a migliorare la robustezza e l’integrazione neurale di protesi bidirezionali, attraverso innovative tecniche di "data mining" e di intelligenza artificiale. L’obiettivo non è soltanto restituire le percezioni tattili ma anche offrire un controllo protesico naturale, sfruttando opportune sinergie muscolari.
L’innovazione del progetto è data dall’analisi elettroencefalografica (EEG) delle risposte corticali e dallo sviluppo di tecniche di Blind Source Separation (ICA) in real time, applicate a elettromiografia di alta densità (HD-EMG), che permettono di selezionare le combinazioni più significative per un determinato compito motorio. Queste tecniche saranno applicate anche agli arti inferiori per migliorare i percorsi riabilitativi del cammino, attraverso un esoscheletro, un sistema robotico indossabile.
Un biomarker per rilevare patologie neurologiche e psichiatriche… osservando il cuore
È un potenziale indicatore di salute fisiologica in grado di individuare la presenza di una patologia cardiovascolare, neurologica o psichiatrica... osservando il cuore. Un team internazionale di scienziati, di cui fa parte anche Gaetano Valenza, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e del Centro Piaggio dell’Università di Pisa, è riuscito a definire un nuovo “biomarker” capace di dare informazioni sulla salute di pazienti specifici partendo da un’analisi matematica avanzata dell’elettrocardiogramma. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista di Nature, Scientific Reports.
«Proprio come il termometro indica stati febbrili associati genericamente a patologie collegate a diversi sistemi e apparati fisiologici (quindi a infezioni in genere), così questa nuova ricerca descrive un indicatore a carattere generale, derivato dalla teoria del caos applicata al semplice elettrocardiogramma, in grado di aiutare l'identificazione di stati generali di benessere e di malattia cardiovascolare e mentale».
Con la collaborazione di diverse prestigiose istituzioni straniere, tra cui la Harvard Medical School, Massachusetts Institute of Technology, la Emory University, la University of Essex e istituzioni italiane tra cui l'Università di Roma "Tor Vergata" (professor Nicola Toschi) e il Politecnico di Milano (professor Riccardo Barbieri), questa ricerca ha testato per la prima volta le potenzialità di questa nuova diagnosi in diverse patologie come l’infarto del miocardio, il morbo di Parkinson, la depressione maggiore e il disturbo post-traumatico da stress. La ricerca è stata anche selezionata tra le nuove pubblicazioni rilevanti del Massachusetts General Hospital (l'ospedale di riferimento della Harvard Medical School).
Lo studio metodologico è stato applicato su un totale di circa 100 pazienti e altrettanti controlli sani: in principio, dall’analisi della variazione della frequenza cardiaca nel tempo e, dopo l’applicazione di modelli probabilistici cosiddetti “complessi” di sistemi cardiovascolari, si ottiene un indicatore che, rispetto a valori rilevati su soggetti sani, risulta alterato nel caso delle suddette patologie della mente».
«Questa ricerca rientra nell’ampia indagine del cosiddetto “asse cuore-cervello” su cui lavoriamo da diversi anni – specifica Valenza – In particolare, questa ricerca ha come obiettivo ultimo l’inferenza di dinamiche neuronali/cerebrali a partire dalle dinamiche cardiovascolari, oltre che al loro studio congiunto. Dato che, al giorno d’oggi, è possibile ottenere informazioni sull’attività del nostro cuore attraverso un semplice braccialetto, smartphone ecc., i nuovi modelli matematici e algoritmi sviluppati da bioingegneri dell’Università di Pisa possono avere notevoli ripercussioni in campo medico-scientifico, aprendo le porte (e la mente!) a nuove tecniche diagnostiche e prognostiche su larghissima scala».
Migliaia di visitatori per l’apertura straordinaria di Palazzo alla Giornata
Ha avuto grande successo di pubblico l'apertura straordinaria di Palazzo alla Giornata in occasione della XXV edizione delle Giornate di primavera del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Sabato 25 e domenica 26 marzo la sede del Rettorato dell'Università di Pisa è stata visitata da alcune migliaia di cittadini, turisti, famiglie con bambini al seguito, membri ed ex membri della comunità accademica pisana. Tutti sono stati affascinati dalle tante bellezze e dalle storie misteriose che hanno come protagonista l'antico Palazzo Lanfreducci, spiegate con grande bravura ed entusiasmo dalle giovanissime guide, studenti del Liceo artistico Russoli, del Liceo statale Carducci di Pisa e dell'Istituto superiore statale Pesenti di Cascina.
Ad allietare i visitatori del pomeriggio, in momenti attesi e ampiamente partecipati, sono stati sabato il Coro dell'Università, diretto dal Maestro Stefano Barandoni, che ha offerto un intermezzo musicale con opere di Giuseppe Verdi, e domenica l'Orchestra dell'Ateneo, diretta dal Maestro Manfred Giampietro, che ha eseguito musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Ottorino Respighi e Johann Sebastian Bach.
“Siamo felici dell’interesse che l’apertura di Palazzo alla Giornata ha suscitato tra i cittadini – è stato il primo commento del rettore Paolo Maria Mancarella – Abbiamo accolto l’invito del FAI anche per dare un segnale tangibile della volontà di apertura dell’Università di Pisa verso la città e la grande partecipazione di questi giorni stimola in questa direzione. Ringrazio la delegazione del FAI di Pisa e i suoi volontari per il grande impegno profuso".
Guarda la photogallery del 25 marzo.
Arriva Jobot, il “robot per uffici”
Al MECSPE, la fiera Italiana dell’industria manifatturiera che si è appena conclusa a Parma, quest’anno è sbarcato Jobot, un robot pensato e progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti, come gli uffici, o le fabbriche, che sono complessi per la presenza in uno spazio relativamente ristretto, di tante cose e persone. Lo scopo è supportare e agevolare il lavoro dell’uomo, con il conseguente miglioramento dell’efficienza produttiva. Il robot è il risultato di più di un anno di ricerca e lavoro tra il Centro Piaggio dell’Università di Pisa ed Eutronica, start up innovativa di Percorsi Erratici, la rete di imprese nata con l’obiettivo di costituire un ambiente attraverso il quale favorire la generazione di business fortemente innovativi.
Il robot – spiega Lucia Pallottino, vicedirettrice del Centro Piaggio e docente di robotica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – è provvisto di un sistema di navigazione che mappa l’ambiente in cui si trova a operare e lo rende in grado, in modo autonomo, di calcolare i percorsi ottimali, evitare ostacoli imprevisti, riconoscere situazioni di potenziale pericolo ed elaborare di conseguenza, in tempo reale, le azioni più idonee, dall’arresto a percorsi alternativi”.
I ricercatori del Centro Piaggio hanno messo a punto il sofisticato sistema di guida e navigazione del robot, oltre a metterlo in grado di lavorare “in gruppo”, con una flotta di altri Jobot, che portano avanti ciascuno la propria missione lavorando in contemporanea. Nel prossimo futuro, i robot comunicheranno tra loro per la gestione di possibili collisioni.
“Il Centro Piaggio – prosegue Lucia Pallottino – lavora da molti anni allo studio e alla ricerca della cooperazione tra i robot basata su comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle), cioè alle metodologie e i servizi che permettono il coordinamento autonomo dei veicoli senza l’intervento dell’uomo. Nel caso di Jobot, la contemporanea richiesta di più missioni in grandi ambienti di lavoro viene gestita da un server attraverso una logica in grado di ottimizzare gli spostamenti ed i tempi di utilizzo di tutte le unità disponibili”.
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Nella foto: Jobot con il team del Centro Piaggio che l’ha progettato. Da sinistra Alessandro Settimi, Lucia Pallottino, Anna Mannucci e Andrea Timpani.
Studente dell’Università di Pisa selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea per il progetto 'Fly a Rocket'
E’ l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.
Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.
“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.
In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.
“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.
Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/
Studente dell’Ateneo selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea per il progetto 'Fly a Rocket'
È l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.
Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.
“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.
In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.
“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.
Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/