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Comunicati stampa

Mercoledì 25 marzo una delegazione della Università Autonoma dello Stato del Messico (UAEM) è stata in visita all'Università di Pisa per firmare un importante accordo quadro di cooperazione e mobilità internazionale. La UAEM, che ha sede a Toluca, a circa un'ora dalla capitale, è la più importante università pubblica del Messico insieme alla UNAM, conta circa 70.000 studenti, 10 campus e 21 facoltà in tutte le aree disciplinari, da quelle umanistiche che comprendono il teatro, il cinema, la musica e l'arte a quelle tecnico scientifiche, mediche e delle scienze sociali. La delegazione, guidata da Alfredo Barrera Baca, prorettore per la didattica, è stata accolta in rettorato da Marco Guidi, prorettore per la comunicazione e la promozione dell'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, e dallo staff dell'Ufficio Internazionale dell'Ateneo.

L'accordo quadro prevede una cooperazione per la mobilità di studenti, dottorandi e docenti e per l'avvio di progetti di ricerca congiunti. Durante l'incontro sono state esplorate diverse ipotesi di scambio che comprendono anche la possibilità reciproca di inviare e ricevere studenti supportati dai relativi atenei per quello che concerne il viaggio e l'alloggio, a fronte dell'acquisizione certificata di crediti formativi. Oltre ad Alfredo Barrera Baca, la delegazione era composta da Rosario Pérez Bernal, prorettore per la Ricerca e gli studi avanzati, Yolanda Ballesteros Sentíes, responsabile per la Cooperazione internazionale e Alda Martinez Tavera, segretaria del rettore.

Marco Guidi e e Alfredo Barrera BacaMercoledì 25 marzo una delegazione della Università Autonoma dello Stato del Messico (UAEM) è stata in visita all'Università di Pisa per firmare un importante accordo quadro di cooperazione e mobilità internazionale. La UAEM, che ha sede a Toluca, a circa un'ora dalla capitale, è la più importante università pubblica del Messico insieme alla UNAM, conta circa 70.000 studenti, 10 campus e 21 facoltà in tutte le aree disciplinari, da quelle umanistiche che comprendono il teatro, il cinema, la musica e l'arte a quelle tecnico scientifiche, mediche e delle scienze sociali.

La delegazione, guidata da Alfredo Barrera Baca, prorettore per la Didattica, è stata accolta in rettorato da Marco Guidi, prorettore per la Comunicazione e la Promozione dell'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, e dallo staff dell'Ufficio Internazionale dell'Ateneo. 

L'accordo quadro prevede una cooperazione per la mobilità di studenti, dottorandi e docenti e per l'avvio di progetti di ricerca congiunti. Durante l'incontro sono state esplorate diverse ipotesi di scambio che comprendono anche la possibilità reciproca di inviare e ricevere studenti supportati dai relativi atenei per quello che concerne il viaggio e l'alloggio, a fronte dell'acquisizione certificata di crediti formativi.

Oltre ad Alfredo Barrera Baca, la delegazione era composta da Rosario Pérez Bernal, prorettore per la Ricerca e gli studi avanzati, Yolanda Ballesteros Sentíes, prorettore per la Cooperazione internazionale e Alda Martinez Tavera, segretaria del rettore.

delegazione messico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

olieepecorinoUnire le filiere dell'olio di oliva e del latte ovino in Toscana per ottenere benefici sia per la salute sia per l'economia. E' questo l'obiettivo del progetto biennale "Nutriforoil" finanziato dalla Regione Toscana e coordinato scientificamente dal dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università di Pisa con la collaborazione del Centro Interdipartimentale di ricerca per la valorizzazione degli alimenti dell'Università di Firenze, del dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell'Università di Siena e di 10 realtà produttive del territorio fra cui alcuni consorzi e società cooperative che raggruppano al loro interno un molte aziende del settore primario e della trasformazione.
L'intuizione alla base di "Nutriforoil" è di utilizzare il sottoprodotto di una filiera, le sanse di oliva, come alimento per le pecore da latte in modo da migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti derivati e trasformare uno scarto agricolo in una risorsa. La possibilità di modulare, attraverso specifiche marcello meletecniche di coltivazione, il contenuto di polifenoli nelle olive e, di conseguenza, quello delle sanse, insieme all'applicazione di opportuni metodi di estrazione e di conservazione in grado di preservare tale contenuto, sono la premessa per ottenere oli di elevata qualità e sanse utili come materie prime per mangimi, disponibili a costi ragionevoli e con elevate qualità nutrizionali. Le proprietà nutraceutiche di alcuni polifenoli dell'oliva sono, infatti, ampiamente riconosciute dalla comunità scientifica e possono essere di grande aiuto sia nel migliorare il benessere degli animali, sia per migliorare la qualità nutrizionale del latte e dei prodotti che da questo derivano.
"Di per sé si tratta di un'idea è molto antica, ma fino ad oggi si è sempre scontrata con numerosi problemi di tipo tecnico ed organizzativo che ne hanno sempre impedito il concreto sviluppo - spiega il professor Marcello Mele (foto) dell'Ateneo pisano – ora per la prima volta, grazie al progetto "Nutriforoil" che sta entrando nel vivo proprio in questi mesi vogliamo integrare competenze molto diversificate (agronomiche, zootecniche, tecnologiche, analitiche, microbiologiche) per raggiungere l'obiettivo".

Ne hanno parlato:
Focus.it (AdnKronos)/1
Focus.it (AdnKronos)/2
StampToscana.it
GoNews.it
PaginaQ.it
GreenReport.it
EcoNewsWeb.it
GreenBiz.it
ControCampus.it

Unire le filiere dell'olio di oliva e del latte ovino in Toscana per ottenere benefici sia per la salute sia per l'economia. E' questo l'obiettivo del progetto biennale "Nutriforoil" finanziato dalla Regione Toscana e coordinato scientificamente dal dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università di Pisa con la collaborazione del Centro Interdipartimentale di ricerca per la valorizzazione degli alimenti dell'Università di Firenze, del dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell'Università di Siena e di 10 realtà produttive del territorio fra cui alcuni consorzi e società cooperative che raggruppano al loro interno un molte aziende del settore primario e della trasformazione.
L'intuizione alla base di "Nutriforoil" è di utilizzare il sottoprodotto di una filiera, le sanse di oliva, come alimento per le pecore da latte in modo da migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti derivati e trasformare uno scarto agricolo in una risorsa. La possibilità di modulare, attraverso specifiche tecniche di coltivazione, il contenuto di polifenoli nelle olive e, di conseguenza, quello delle sanse, insieme all'applicazione di opportuni metodi di estrazione e di conservazione in grado di preservare tale contenuto, sono la premessa per ottenere oli di elevata qualità e sanse utili come materie prime per mangimi, disponibili a costi ragionevoli e con elevate qualità nutrizionali. Le proprietà nutraceutiche di alcuni polifenoli dell'oliva sono, infatti, ampiamente riconosciute dalla comunità scientifica e possono essere di grande aiuto sia nel migliorare il benessere degli animali, sia per migliorare la qualità nutrizionale del latte e dei prodotti che da questo derivano.
"Di per sé si tratta di un'idea è molto antica, ma fino ad oggi si è sempre scontrata con numerosi problemi di tipo tecnico ed organizzativo che ne hanno sempre impedito il concreto sviluppo - spiega il professor Marcello Mele dell'Ateneo pisano – ora per la prima volta, grazie al progetto "Nutriforoil" che sta entrando nel vivo proprio in questi mesi vogliamo integrare competenze molto diversificate (agronomiche, zootecniche, tecnologiche, analitiche, microbiologiche) per raggiungere l'obiettivo".

Giovedì, 26 Marzo 2015 10:06

'La gioia ha i piedi scalzi'

denuccio1Si è tenuta venerdì 27 marzo, nella Saletta delle Edizioni ETS, la presentazione del libro La gioia ha i piedi scalzi, di Giacomo De Nuccio, Nicoletta Prandoni e Fabio Scarso. Il volume raccoglie alcune immagini di viaggio scattate da Prandoni e Scarso e le poesie ispirate alle immagini scritte da De Nuccio.

Giacomo De Nuccio è uno dei ragazzi affetti dalla Sindrome "X fragile", che anche grazie all'USID ha frequentato i corsi universitari con grande successosi, laureandosi in Lettere moderne all'Università di Pisa. Giacomo ha scelto gli studi letterari un po' per piacere e un po' per dovere, affinché la parola, per lui tanto avara nella comunicazione verbale, gli sia più amica almeno in quella scritta e appaia fonte di speranza a tutti coloro che la vita ha posto su sentieri impervi paralleli al suo. Insieme agli autori, alla presentazione sono intervenuti il prorettore per la Didattica e presidente della Conferenza Nazionale Universitaria Delegati Disabilità, Paolo Mancarella, e la professoressa Annamaria Cotrozzi.

Pubblichiamo di seguito l'Introduzione al volume, a firma della scrittrice e poetessa Ludovica Cantarutti, e alcune foto del libro.

 

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 Sulle ali del cavallo di cristallo

cavallo

Lo scrittore e poeta statunitense Jack Kerouac nel suo libro intitolato Satori a Parigi afferma come "si viaggi per cambiare idea". Ma è proprio necessario viaggiare per mutare le proprie idee, ci si domanda? Perché, nel caso di questo libro, nel caso di artisti che qui esprimono la loro empatia raccogliendo ciascuno a modo proprio le espressioni del loro talento artistico, nel caso soprattutto di uno degli artisti, Giacomo De Nuccio, il viaggio non influenza la sua arte di poeta. Se, infatti, Nicoletta e Fabio viaggiano ripetutamente in lungo e in largo per tutti i continenti, producendo fine materiale di testimonianza, nel caso di Giacomo, come dicevo, non è così. In questo libro che ha già di per sè un titolo emblematico La gioia ha i piedi scalzi il viaggio per Giacomo è di tutt'altro genere, è di quel genere intellettuale capace di sostituire lo spostamento reale tanto da far credere di essere stato "al seguito". È lo straordinario "rovesciamento" prerogativa dei poeti quando la loro ispirazione va oltre tutto e tutti e non è "testimonianza", ma "affermazione".
Nel connubio fra le foto delle varie civiltà prodotte da Nicoletta e Fabio ed i versi aderenti alle immagini di Giacomo si sgrana un rosario colorato e particolare.

Così se la ragazza dal vestito nero e la testa coperta sorride con eleganza i versi fanno da eco Ho un sorriso/ non lo vendo./ Non è saldo di fine stagione/ non lo metto in prigione/ non lo affido al primo offerente...

sorriso

Se la foto offre delle piccole mani il poeta dice: Sono mani che sanno/ la pietà dell'ascolto/al racconto che snoda/ dai tuoi occhi sul mondo sgranati/ e da ciascuna tua piega...

E mentre ancora l'immagine riporta un mongolo a cavallo la poesia sarà... ed è un cavallo di cristallo/ il mio indomabile cuore/ mentre cavalco un futuro/ di impalpabili illusioni,/ eteree nuvole/ che il mio tempo fuggente/ disegnano di un colore/ infinito di speranza.

C'è un'apparenza che va sfatata, quella di credere che la fotografia in generale la faccia da padrona nei libri illustrati pur se lasciata al commento dello scrittore. In questo caso, non me ne vogliano gli amici Nicoletta e Fabio la cui bravura ed efficacia nel fotografare è indiscutibile, in qualche modo il gioco si ribalta per quella genialità artistica che ha sempre distinto Giacomo De Nuccio che "a piedi scalzi" ormai da molto tempo insegue la Grande Gioia, quella del sublime incastro dei suoi pensieri con i suoi atti quotidiani.
Si tratta di un "viaggio" assolutamente unico che spesso elargisce a chi conosce e frequenta Giacomo l'idea che la vita sia qualcosa di veramente straordinario, anche se noi spesso ce ne dimentichiamo. E Giacomo De Nuccio, in questi giorni dottore in Lettere Moderne (Dipartimento di Filologia, Lettere e Linguistica dell'Università di Pisa) è qui proprio per farlo con dovizia di particolari.

Ludovica Cantarutti

simoncini Assegnati due importanti riconoscimenti internazionali nel campo della ginecologia e dell'ostetricia al professore Tommaso Simoncini, del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa nonché ginecologo in forze nell'Unità operativa di Ostetricia e ginecologia 1 dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana (a sinistra nella foto insieme al Prof. Joseph G. Shenker, Presidente dell'International Academy of Human Reproduction)
Durante il 16° World Congress on Human Reproduction, che si è svolto a Berlino dal 18 al 21 marzo, Simoncini è stato nominato a Fellow ad eundem della International Academy of Human Reproduction (IAHR). La IAHR è una istituzione accademica internazionale composto da 36 membri nominati in base a criteri di eccellenza per il loro contributo scientifico nel campo di medicina della riproduzione. La nomina a Fellow è un incarico a vita, e al momento Tommaso Simoncini è il più giovane tra tutti i Fellows dell'Academy.
Questo riconoscimento arriva a pochi mesi di distanza dall'attribuzione del premio internazionale "Arnaldo Bruno" che è stato conferito al professore Simoncini dall'Accademia Nazionale dei Lincei. L'Accademia dei Lincei, fondata nel 1603, è la più antica società accademica del mondo, e il premio "Arnaldo Bruno", presentato dal Presidente della Repubblica Italiana, è assegnato dopo una selezione internazionale estremamente competitiva basata sulla valutazione dei contributi scientifici in campo ginecologico.

Giovedì, 26 Marzo 2015 10:04

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Assegnati due importanti riconoscimenti internazionali nel campo della ginecologia e dell'ostetricia al professore Tommaso Simoncini, del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa nonché ginecologo in forze nell'Unità operativa di Ostetricia e ginecologia 1 dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Durante il 16° World Congress on Human Reproduction, che si è svolto a Berlino dal 18 al 21 marzo, Simoncini è stato nominato a Fellow ad eundem della International Academy of Human Reproduction (IAHR). La IAHR è una istituzione accademica internazionale composto da 36 membri nominati in base a criteri di eccellenza per il loro contributo scientifico nel campo di medicina della riproduzione. La nomina a Fellow è un incarico a vita, e al momento Tommaso Simoncini è il più giovane tra tutti i Fellows dell'Academy.
Questo riconoscimento arriva a pochi mesi di distanza dall'attribuzione del premio internazionale "Arnaldo Bruno" che è stato conferito al professore Simoncini dall'Accademia Nazionale dei Lincei. L'Accademia dei Lincei, fondata nel 1603, è la più antica società accademica del mondo, e il premio "Arnaldo Bruno", presentato dal Presidente della Repubblica Italiana, è assegnato dopo una selezione internazionale estremamente competitiva basata sulla valutazione dei contributi scientifici in campo ginecologico.

Il master in "Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione" (APC) dell'Università di Pisa, con il patrocinio della Prefettura di Pisa, organizza il prossimo venerdì 27 marzo una lectio magistralis di Michele Prestipino, procuratore aggiunto presso la Procura di Roma. Il seminario avrà come tema "La mafia, le mafie, le nuove mafie: metodo mafioso e modelli di espansione", e si svolgerà presso la sala Convegni della Prefettura di Pisa, in Piazza Mazzini 7, alle ore 16.00. Michele Prestipino, già in servizio presso le procure di Palermo e Reggio Calabria, si è occupato di recente dell'inchiesta "Mondo di Mezzo", che ha svelato un perverso intreccio tra politica e mafie che soffocava la città di Roma.

Michele Prestipino ha un'esperienza trentennale in magistratura, dal 1996 è stato sostituto procuratore a Palermo, componente della Direzione Distrettuale Antimafia. Nel novembre 2008 è diventato procuratore aggiunto presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, fino al 2013 quando, con voto unanime del CSM, si è trasferito a Roma. Durante la sua carriera ha svolto indagini importanti, tra cui quella sulle diverse articolazioni del sistema Provenzano, da quelle economico-finanziarie a quelle operative e militari, che hanno portato nel 2006 all'arresto del capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, dopo quarant'anni di latitanza.

Per ulteriori informazioni http://masterapc.sp.unipi.it/.

I ricercatori dell'Università di Pisa ce l'hanno fatta, ancora prima della fine della campagna di crowdfunding lanciata un mese fa su Kickstarter il loro progetto ha raggiunto l'obiettivo dei 20.000 dollari e adesso VIPER il prodotto hi-tech nato nel mondo di Internet delle Cose, potrà andare in produzione. Dal prossimo lunedì, Daniele Mazzei del Centro Piaggio, Giacomo Baldi dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, Gualtiero Fantoni e Gabriele Montelisciani del dipartimento di Ingegneria civile e industriale inizieranno a ingegnerizzare la scheda e a finalizzare la suite del dispositivo ad alto tasso di tecnologia che promette di rivoluzionare e semplificare la nostra vita quotidiana rendendo accessibile qualsiasi oggetto tramite computer o cellulare.

L'Università di Pisa è stato il primo ateneo italiano a sbarcare su Kickstarter, la piattaforma internazionale di crowdfunding per progetti creativi, e in meno di un mese ha raccolto circa 20.700 dollari, superando addirittura l'obiettivo iniziale. Il dispositivo che i ricercatori andranno a realizzare potrà aiutare le persone a monitorare la propria casa senza dover fare tracce nei muri, permettendo di sapere, ad esempio, se il cane ha sete o se i bambini sono rientrati da scuola, di spegnere il riscaldamento se è stato lasciato inavvertitamente acceso o di controllare da lavoro se è stato chiuso il gas, il tutto con dei semplici click, senza dover avere una laurea in ingegneria o in informatica.

I risultati più interessanti raggiunti dal team di ricercatori pisani in questo mese di campagna di crowdfunding sono anche altri: la notizia di VIPER ha avuto grande risonanza, è apparsa in oltre 20 articoli su testate nazionali e locali, ha ricevuto post su blog generalisti, ma anche ottime e dettagliate descrizioni sui blog di ATMEL, ARM, Hackaday, buildinginternetofthings, a dimostrazione del valore del prodotto made in Pisa.

Inoltre la campagna di crowdfunding ha permesso alla neonata realtà di attivare le prime collaborazioni industriali con aziende italiane: la prima riguarda lo sviluppo di una particolare scheda con microcontrollore, mentre la seconda prevede lo sviluppo di 15 tavole rotanti sincronizzate da montare come espositori in una gioielleria parigina.

Inoltre i nostri ricercatori sono stati contattati per "agganciare" VIPER ai servizi cloud sviluppati all'interno di progetti europei ed è partita una prima collaborazione con un celebre autore di libri divulgativi su Arduino, sull'elettronica per hobbisti, sulle stampanti 3D e sul digital making.

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