Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

valerio_ascani_webThe Leaning Tower of Pisa is considered worldwide as one of the architectural marvels of all times, and has enticed generations of visitors, including artists, poets, scientists. Its elegant white marble structure, its unique design and its peculiar tilt made it one of the symbols of Italy and a very popular international "mustsee". Nevertheless, the Tower was not originally conceived as a tourist attraction, but to provide the Cathedral of Pisa with the necessary sound-emitting device, outlined in a significant and symbolic form.

The hidden aspects and the real meaning of this amazing monument have been detected by the Author and are explained here for the first time to an international public, completing the latest results of historical research with new hypotheses.

The reader will be taken back to the time when the Tower was built, and will be shown all the characters in the building's story, focusing on their role in the making of this unique bell tower. The purpose of this monument, its function and cultural role will appear easily understandable to the modern visitor, enabling him to get an exciting insight into the realisation of a medieval masterpiece.

Valerio Ascani (photo) teaches Medieval Art History in the Department of Civilisations and Forms of Knowledge of the University of Pisa. A member of the main international associations of Art Historians, he is the author of several essays, articles and books about Medieval Architecture planning practice, Romanesque and Gothic Architecture and Sculpture in Italy, as well as studies about Medieval Iconography and the reuse and recontextualisation of art works in the Middle Ages.

(from the backover of the book)

Lunedì, 01 Settembre 2014 09:57

Antigone, le cose immani costano fatica

Mercoledì 17 Settembre 2014 alle 18.45, presso lo spazio in Via Derna 13, il gruppo GRACT presenta presenterà lo spettacolo "Antigone, le cose immani costano fatica".

Lo spettacolo è gratuito ed è gradita la prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Adattamento e regia: Silvia Rubes
Assistente alla regia e training: Federico Luppichini
Con: Elisabetta Biondi, Mario Cortese, Elena De Vita, David Rocchi, Lara Vegnuti

Il progetto è realizzato con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa.

Studio per un'azione drammatica dall'Antigone di Sofocle

Chi è Antigone? Una giovane donna che la notte prima di sposarsi, mentre si sta provando l'abito insieme alla sorella e alla madre del suo promesso sposo, Emone, scopre che suo fratello è morto, ucciso dal padre del suo promesso, Creonte, re di Tebe e zio di Antigone, per mano dell'altro fratello di Antigone Eteocle; questo accade all'interno di una complicata e crudele lotta di potere che origina dalla notte dei tempi, dalle colpe degli antichi padri. In ballo c'è il governo di una città potente e illustre, ma una città, come una nazione, non è altro che un luogo circoscritto, un pezzo di terra, un cerchio disegnato intorno. In lei scatta la decisione di cambiare la direzione del suo futuro e il suo destino, non si sposerà più ma lotterà per far valere la legge del cuore, la legge dell'individuo che decide, oltre ogni compromesso con le norme stabilite dal governo, di agire secondo un imperativo che sente inaggirabile.
Questo studio dell' Antigone di Sofocle è un'esercitazione per attori su: occupare lo spazio, aprire lo spazio interiore.

delegazione_cineseVenerdì 29 agosto nel Rettorato dell'Università di Pisa è stato siglato l'accordo tra il Dipartimento di Scienze Veterinarie, rappresentato dal Vice direttore professore Luigi Intorre e l'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali della Regione Autonoma del Guangxi (Cina), rappresentata dal professore Wei Bo.

L'accordo fa seguito alle attività di collaborazione già in atto da anni nell'ambito della formazione e della ricerca nel settore della sicurezza alimentare, coordinate dalla professoressa Alessandra Guidi, Prorettore all'Internazionalizzazione che ha accolto la delegazione cinese. L'obiettivo è la creazione di una attività formativa strutturata che avrà sede, inizialmente a Pisa e, successivamente anche a Nanning, capitale del Guangxi, relativa alla produzione e controllo degli alimenti.

Durante l'incontro le parti hanno avuto modo di confrontarsi sui rispettivi sistemi di sicurezza alimentare e su come essi siano implementati nei propri Paesi. Le autorità cinesi hanno evidenziato i progressi raggiunti dal loro sistema e le prospettive di miglioramento igienico sanitario nelle attuali modalità di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti alimentari, sottolineando, tuttavia, la necessità di un supporto da parte di Paesi, come il nostro, che hanno raggiunto un livello di eccellenza nei sistemi di gestione e controllo di questo settore della sanità Pubblica.

Venerdì, 29 Agosto 2014 09:34

La mobilità delle popolazioni umane antiche

Damiano_Marchi

Damiano Marchi (foto), antropologo del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, è fra i curatori del volume "Recontructing mobility: Environmental, Behavioral, and Morphological Determinants" (Springer, 2014), un lavoro che nasce da un simposio organizzato insieme a Kristian Carlson, ricercatore dell'University of the Witwatersrand, Sudafric, in occasione dell'80˚ congresso annuale dell'American Association of Physical Anthropologists. Il libro, che qui viene presentato dallo stesso Damino Marchi, si basa su un approccio multidisciplinare per comprendere meglio la mobilità delle popolazioni umane antiche.

Dopo la laurea all'Università di Pisa, Damiano Marchi è stato Visiting Assistant Professor alla Duke University (Stati Uniti) e poi Post-doctoral Fellow alla University of the Witwatersrand (Sudafrica). Dal 2012 è tornato a come docente a Pisa. Le sue ricerche includono lo studio della morfologia funzionale dello scheletro post-craniale dei primati umani e non umani mediante l'utilizzo di metodologie biomeccaniche e di virtual imaging allo scopo di intepretare la mobilità delle popolazioni umane antiche e il tipo di locomozione dei primi ominini fossili.

--------------------------------------------------------------------

Per decenni gli antropologi hanno fatto affidamento sul concetto di mobilità per descrivere i tipi di attività nelle popolazioni umane attuali e del passato. I confronti a livello di popolazione hanno tradizionalmente cercato di dimostrare la presenza di diversi tipi di mobilità (per esempio logistica o residenziale) tra gruppi di Homo nel Pleistocene e nell'Olocene. Per esempio, il passaggio da una economia di sussistenza basata sulla caccia e raccolta ad una piú sedentaria basata sull'agricoltura è stato normalmente associato con un relativo declino della mobilità. Molti sforzi sono stati impegnati nel determinare quale adattamento muscolo-scheletrico meglio riflettesse cambiamenti.

Ma nonostante l'uso comune del concetto di mobilità negli studi antropologici, è emblematico il fatto che spesso non sia definita a priori in termini abbastanza precisi da permettere un agevole confronto dei risultati ottenuti partendo da approcci diversi. Tipicamente, viene utilizzata una generale definizione etnografica di mobilità e normalmente, quando questa definizione viene applicata, le motivazioni dei diversi livelli di mobilità delle popolazioni si concentrano sull'acquisizione delle risorse o sulle relazioni tra gruppi come nel caso del commercio. Tuttavia anche un'applicazione troppo ristretta del concetto di mobilità, per esempio basata essenzialmente sul problema meccanico del movimento, è limitante. Piuttosto, la soluzione ottimale è di applicare un approccio multidisciplinare.

Proprio per ovviare a questa lacuna, nel 2011, insieme al dottor Kristian Carlson (University of the Witwatersrand, Sudafrica), ho organizzato un simposio in occasione dell'80˚congresso annuale dell'American Association of Physical Anthropologists tenutosi a Minneapolis, Minnesota (Stati Uniti). Il simposio riuniva esperti le cui ricerche, mediante diversi approcci, cercano di quantificare e confrontare gli effetti della mobilità sull'anatomia dello scheletro postcraniale.

Il libro "Recontructing mobility: Environmental, Behavioral, and Morphological Determinants" nasce da questo simposio e riunisce esperti da varie discipline antropologiche con lo scopo di fornire un resoconto accurato dei diversi approcci attualmente utilizzati, includendo approcci tradizionali, comparativi e sperimentali. Questo libro è stato pensato per fornire gli elementi necessari a districare effetti ambientali che possono influire sulla mobilità e che trascendono categorie tradizionali (per esempio costiero vs. interno, montagnoso vs. pianeggiante, arboricolo vs. terricolo). Visto che l'ambiente influenza la mobilità di una vasta varietà di animali, per comprendere la mobilità umana nel libro sono stati inclusi anche lavori che si concentrano sullo studio dell'influenza di vari ambienti sulla mobilità di mammiferi non umani. Il libro inoltre mira a stimolare lo sviluppo di nuovi approcci teorici che possano adottare una visione piú olistica dell'interazione tra fattori intrinseci (scheletrici) ed estrinseci (ambientali) che influenzano le diverse espressioni di mobilità. L'approccio integrativo utilizzato nel libro, quando viene unito con la nuova enfasi sulla mobilità intesa come "tipi di attività" piuttosto che "livelli di attività" offre una nuova e piú fresca prospettiva sul concetto di mobilità e su come essa possa influenzare il sistema muscolo-scheletrico.

Damiano Marchi
Ricercatore di Antropologia

Giovedì, 28 Agosto 2014 08:41

Dopo la pausa estiva riapre 'Matricolandosi'

matricolandosiDopo la pausa estiva, dal 21 agosto è riaperto al Polo Fibonacci, in via Buonarroti 4, "Matricolandosi", il centro per le immatricolazioni che, insieme allo sportello "Welcome International Students!" (WIS!), accoglie ogni anno gli studenti italiani e stranieri che scelgono di iscriversi all'Università di Pisa. Oltre al centro servizi che fa ormai parte della tradizione dell'Ateneo, è attivo anche il portale web (http://matricolandosi.unipi.it/), pensato per essere fruito anche sui dispositivi mobili. E anche quest'anno sarà disponibile un'applicazione che, con il semplice inserimento del voto di maturità e dell'ISEE, sarà in grado di calcolare subito l'importo delle tasse da pagare.

Nato nel 2004, "Matricolandosi" è sempre molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea tutte le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione, fino alla consegna in tempo reale del libretto universitario. Fra le novità più significative del 2014 c'è il rilascio in tempo reale di Cartapiù, la carta di riconoscimento che l'Università di Pisa ha creato per i suoi studenti in collaborazione con la Banca di Pisa e Fornacette. Cartapiù è una card multiservizi che può essere usata come tessera identificativa all'interno dell'Ateneo, come tessera per avere accesso ai servizi universitari come la mensa e il prestito bibliotecario, oppure, se attivata, può essere usata come carta conto dotata di IBAN e quindi utilizzabile come un qualsiasi conto corrente. Al Centro Matricolandosi è attivo anche uno sportello del DSU dove, oltre a trovare informazioni su tutti i servizi e le opportunità offerte, è possibile compilare la domanda per la borsa di studio.

Il Centro "Matricolandosi" resterà aperto fino all'8 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Gli stessi orari valgono anche per il WIS!, lo sportello appositamente dedicato agli studenti stranieri.

Mercoledì, 27 Agosto 2014 14:43

Course catalogue: Bachelor's degree programmes

Sorry, please follow the link: www.unipi.it/ects

valerio_ascaniE' quasi un paradosso: la Torre di Pisa è uno dei monumenti più celebri al mondo, ma è talmente conosciuto che il suo aspetto turistico e iconico ha ormai largamente prevalso sulla conoscenza delle sue caratteristiche storico-architettoniche. E questo specialmente nei confronti del pubblico straniero, anche per la scarsa circolazione all'estero dei testi scientifici sull'argomento, scritti per lo più da autori italiani. Proprio per colmare questa lacuna nasce l'ultimo libro di Valerio Ascani (foto), ricercatore del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell'Università di Pisa. Il volume, scritto in inglese, s'intitola "The Leaning Tower of Pisa. Concept and realisation of a medieval Masterpiece" (ETS, Pisa 2014) e spiega, con agilità e rigore scientifico, la nascita di questo capolavoro architettonico medievale tenendo conto degli studi più recenti e avanzati. E nel rimettere in ordine i tasselli non mancano le soprese, ad esempio che il progetto arrivò a prevedere una piccola cupola oppure che la pianta, basata sul numero 15, oltre ad essere un unicum dell'architettura medievale europea, si lega alla simbologia cristiana del culto della Vergine.

"Ho potuto accertare – ha spiegato Valerio Ascani - la presenza di una base geometrica legata a figure piane quali il triangolo equilatero e il pentagono ed ho individuato il processo compositivo che ha portato, mediante rotazione sui vertici delle due figure sovrapposte, a generare la pianta del monumento, che appare singolarmente basata sul numero 15. Di questa peculiarità abbiamo ricercato le ragioni possibili, in termini soprattutto di simbologia cristiana, giungendo ad offrire alcune plausibili soluzioni, riflesse in schemi elaborati con la collaborazione di dottori di ricerca dell'Università di Palermo e con il Laboratorio grafico del nostro dipartimento. La scelta della geometria legata al numero 15 e ai suoi multipli dovette originare dalla volontà di alludere alla dedicazione mariana della vicina cattedrale, che il campanile andava a completare, dato che nella teologia e nell'iconografia della Vergine vari elementi rimandano a quel numero".

Per quanto riguarda poi la struttura cilindrica della Torre – spiega ancora il libro – essa si rifà alla tipologia dei fari e delle torri di avvistamento costiere che in quel stesso periodo, la seconda metà del XII secolo, la Repubblica pisana stava costruendo sul litorale, anche se naturalmente in questo caso la chiave è spirituale e religiosa. La Torre di fatto rappresentava un richiamo visivo e sonoro per fedeli e pellegrini, che venivano così indirizzati verso i riti che si svolgevano in duomo, una teoria confermata dall'analisi delle iconografie dei rilievi e dei capitelli del campanile.

Reinterpretando la documentazione conservata e confrontando i dati con l'analisi delle murature, il volume di Ascani propone infine anche una nuova scaletta cronologica sui circa 180 anni della storia costruttiva del monumento. "Dopo la fondazione nel 1173 – conclude il ricercatore dell'Ateneo pisano – ci fu un primo arresto dei lavori intorno al 1185, al livello del terzo ordine di loggette, che fu poi completato lentamente nei decenni intorno al 1200, sino alla più decisa ripresa dei lavori con i tre anelli superiori di logge a partire dagli anni Sessanta del Duecento per terminare con la terrazza sommitale attribuita a Giovanni Pisano e avviata nel 1299. La sommità del campanile con la cella 'a cannocchiale' è stata poi realizzata in due fasi distinte, al contrario di quanto sinora sostenuto, di cui restano evidenti i segni di giuntura e le sovrapposizioni. Queste fasi vanno fatte ricadere rispettivamente nel primo e nel secondo quarto del Trecento e ascritte la prima a maestranze formate alla scuola di Giovanni Pisano, la seconda alla bottega dei figli di Andrea Pisano, che intorno o subito dopo la metà del XIV secolo devono aver compiuto il coronamento sommitale, mutando un precedente progetto che prevedeva un cupolino di cui è tuttora evidente l'impostazione, e consegnando quindi alla posterità la Torre come in sostanza ancor oggi la possiamo vedere".

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
La Nazione Pisa
Tirreno.it
Nazione.it
PaginaQ.it
StampToscana.it
PisaToday.it
PianetaUniversitario.it
GoNews.it
PisaInformaFlash
GreenReport.it
Controcampus.it
NoveFirenze.it
DonneeCultura.eu

"Argini e Margini" e "JazzWide Summer", in collaborazione con l'associazione Isola del Jazz e con il Patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa, presentano il concerto del nuovo trio di Michele Polga, Lorenzo Conte e Enrico Smiderle.

E' un incontro, un viaggio espressivo che il saxofonista Michele Polga, Lorenzo Conte, contrabbassista e il batterista Enrico Smiderle classe 1991, intraprendono per rileggere assieme il grande repertorio dei Broadway standards e le proprie composizioni originali.

Photo_by_E._Demuru_3Whether or not humans are the only empathic beings is still under debate. In a new study  - Palagi et al., Yawn contagion in humans and bonobos: emotional affinity more than species matters -, researchers directly compared the 'yawn contagion' effect between humans and bonobos (our closest evolutionary cousins). By doing so they were able to directly compare the empathic abilities of ourselves with another species, and found that a close relationship between individuals is more important to their empathic response than the fact that individuals might be from the same species.

The ability to experience others' emotions is hard to quantify in any species, and, as a result, it is difficult to measure empathy in an objective way. The transmission of a feeling from one individual to another, something known as 'emotional contagion,' is the most basic form of empathy. Feelings are disclosed by facial expressions (for example sorrow, pain, happiness or tiredness), and these feelings can travel from an "emitting face" to a "receiving face." Upon receipt, the mirroring of facial expressions evokes in the receiver an emotion similar to the emotion experienced by the sender.

Yawn contagion is one of the most pervasive and apparently trivial forms of emotional contagion. Who hasn't been infected at least once by another person's yawn (especially over dinner)? Humans and bonobos are the only two species in which it has been demonstrated that yawn contagion follows an empathic trend, being more frequent between individuals who share a strong emotional bond, such as friends, kin, and mates. Because of this similarity, researchers sought to directly compare the two species. Over the course of five years, they observed both humans and bonobos during their everyday activities and gathered data on yawn contagion by applying the same ethological approach and operational definitions. The results of their research are published today in the peer-reviewed journal PeerJ .

Two features of yawn contagion were compared: how many times the individuals responded to others' yawns and how quickly. Intriguingly, when the yawner and the responder were not friends or kin, bonobos responded to others' yawns just as frequently and promptly as humans did. This means that the assumption that emotional contagion is more prominent in humans than in other species is not necessarily the case.

However, humans did respond more frequently and more promptly than bonobos when friends and kin were involved, probably because strong relationships between humans are built upon complex and sophisticated emotional foundations linked to cognition, memory, and memories. In this case, the positive feedback linking emotional affinity and the mirroring process seems to spin faster in humans than in bonobos. In humans, such over-activation may explain the potentiated yawning response and also other kinds of unconscious mimicry response, such as happy, pained, or angry facial expressions.

In conclusion, this study suggests that differences in levels of emotional contagion between humans and bonobos are attributable to the quality of relationships shared by individuals. When the complexity ofsocial bonds, typical of humans, is not in play, Homo sapiens climb down the tree of empathy to go back to the understory which we share with our ape cousins.

(PeerJ Press Release)

Venerdì, 22 Agosto 2014 09:52

Empatia: l'uomo vince sempre?

Photo_by_E._Demuru_Se gli uomini siano o meno gli unici esseri capaci di empatia e quanto questa caratteristica ci differenzi dagli altri animali sono ancora temi su cui si concentra un acceso dibattito scientifico. Un nuovo elemento di discussione è dato dallo studio di un team di ricercatori del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa (Elisabetta Palagi, Ivan Norscia ed Elisa Demuru) che ha comparato il contagio emotivo nell'uomo e nel bonobo, la specie evolutivamente più prossima all'uomo insieme allo scimpanzé. L'analisi dei livelli di contagio emotivo ha messo in luce che una stretta relazione tra gli individui è il fattore più importante nel determinare la risposta empatica e che l'uomo "vince" sul bonobo solo quando sono implicati legami forti, ma questa differenza si annulla quando sono coinvolte relazioni deboli.

La trasmissione di un'emozione da un individuo a un altro, meglio conosciuto come contagio emotivo, è la forma più basilare di empatia. Le emozioni, positive e negative, hanno una controparte "fisica" che è rappresentata dalle espressioni facciali. È infatti tramite la faccia che comunichiamo al mondo i nostri stati d'animo. Quando qualcuno percepisce un'espressione facciale, ad esempio un sorriso, può mettersi in moto un meccanismo automatico e inconscio che porta il ricevente a effettuare a sua volta, come in un gioco di specchi, quella stessa espressione facciale. Alla medesima espressione corrisponde il medesimo stato d'animo, nel caso del sorriso l'emozione condivisa è la felicità. Questo è il meccanismo, noto come percezione-azione, che ci permette di condividere le emozioni con gli altri.

Il contagio di sbadiglio si basa su questo meccanismo ed è una delle forme più pervasive e apparentemente primitive di contagio emotivo. Chi non è mai stato contagiato almeno una volta dallo sbadiglio di un'altra persona (soprattutto dopo cena)? L'uomo e il bonobo sono ad oggi le uniche due specie nelle quali è stato dimostrato che il contagio di sbadiglio segue un gradiente empatico ed è più frequente tra gli individui che condividono uno stretto legame emotivo, come amici e parenti. Data questa somiglianza, i ricercatori hanno comparato direttamente le due specie, applicando lo stesso approccio metodologico basato sulla pura osservazione etologica. I ricercatori hanno osservato entrambe le specie nelle loro attività quotidiane e raccolto dati sul contagio di sbadiglio e i loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PeerJ .

Sono state confrontate due caratteristiche del contagio di sbadiglio: frequenza e velocità di trasmissione da un individuo all'altro. Curiosamente, quando l'emettitore dello sbadiglio e chi ne era contagiato non erano amici o parenti, i bonobo rispondevano allo sbadiglio altrui con la stessa frequenza e velocità che si sono osservate negli umani. Ciò significa che l'uomo non è la specie che mostra sempre il più alto livello di contagio emotivo.

Comunque, l'uomo risponde più frequentemente e più velocemente del bonobo quando sono coinvolti amici e parenti, probabilmente perché le forti relazioni umane sono caratterizzate da un sofisticato sistema emotivo in cui si intrecciano processi cognitivi, memoria e ricordi. In questo caso, il circuito positivo che si instaura tra l'affinità emotiva e il meccanismo percezione-azione sembra essere più forte negli uomini che nei bonobo. Nell'uomo tale iper-attivazione potrebbe spiegare la maggiore frequenza e velocità nel contagio, così come altre forme di mimica inconscia (ad esempio espressioni facciali di dolore, rabbia o felicità).

In sintesi, questo studio suggerisce che i differenti livelli di contagio emotivo tra uomo e bonobo sono attribuibili alla qualità delle relazioni tra gli individui. "Quando la complessità dei legami sociali, tipica degli uomini, non è in gioco - spiega Elisabetta Palagi - l'uomo scende dal "podio empatico" per ritornare sul gradino che condividiamo con i nostri cugini più prossimi: le grandi scimmie antropomorfe".

Ne hanno parlato:
FrenchTribune.com
Newspoint.co.za
Phs.org
Scienceblog.com
TheConversation.com
AlphaGalileo.org
Business-standard.com
Columbian.com
ConcordMonitor.com
Counselheal.com
Daulymail.co.uk
Delhidailynews.com
Examiner.com
Redorbit.com
Sbs.com.au
Science20.com
Sciencedaily.com
Scienceworldreport.com
Skynews.com.au
The-scientist.com
Timesofmalta.com
Washingtonpost.com
Westerndailypress.co.uk
Zeenews.india.com
Au.news.yahoo.com


 


Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa