Selezione per otto tirocini al DSU Toscana
Il DSU Toscana, nell'Ambito del Progetto Giovanisì della Regione Toscana, indice una selezione per otto Tirocini Formativi e di Orientamento non Curriculari da svolgersi nelle proprie strutture di servizio, attivati sulla base delle Convenzioni che l'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ha sottoscritto con le Università di Firenze, Pisa e Siena.
Possono presentare la candidatura laureati presso uno degli Atenei della Toscana, che hanno conseguito il titolo di studio nelle varie classi non prima del 20 ottobre 2013, con un'età compresa fra i 18 e 30 anni, questi ultimi non compiuti alla data di scadenza stabilita dall'avviso.
I tirocini sono retribuiti con 500 euro lordi al mese ed hanno la durata di 6 mesi a partire dal 20 ottobre 2014.
La presentazione della candidatura dovrà pervenire all'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario entro giovedì 4 settembre 2014 con le modalità previste dall'apposito avviso pubblicato sul sito www.dsu.toscana.it (Ufficio Stampa DSU Toscana)
Su Superquark gli scavi dell'Università di Pisa a Badia Pozzeveri
Andrà in onda durante la prima serata di RAI 1 di giovedì 21 agosto, nell'ambito della trasmissione di divulgazione scientifica "Superquark" di Piero Angela, un servizio sugli scavi condotti dall'Università di Pisa nel sito archeologico di Badia Pozzeveri, in provincia di Lucca. Lo scavo, su cui opera la Divisione di Paleopatologia guidata dal professor Gino Fornaciari, è tra i principali della Toscana per dimensione e numero di partecipanti. Deve la sua notorietà anche alla collaborazione che già da diversi anni vede lavorare gomito a gomito i ricercatori pisani e quelli della Ohio State University, la prima università statunitense per dimensioni e la seconda per numero di studenti. Proprio per questi motivi, nel dicembre dello scorso anno aveva conquistato la copertina della rivista "Science".
In tre giorni di riprese, la troupe di "Superquark", coordinata sul campo dal giornalista e autore Giovanni Carrada, stretto collaboratore di Piero Angela, ha filmato le attività di scavo e di didattica e compiuto interviste sulle metodologie utilizzate dal gruppo di ricerca. Al centro del servizio ci saranno gli importanti risultati ottenuti dallo scavo sia in campo archeologico, sia, soprattutto, in quello bioarcheologico e archeoantrologico, con un particolare riguardo alle sepolture pertinenti alla grande epidemia di colera che colpì Italia ed Europa nell'autunno del 1855, mietendo, solo in Toscana, oltre 27mila vittime.
Per maggiori informazioni si possono consultare gli indirizzi: http://www.paleopatologia.it/Badiapozzeveri/BP11/
e http://spark.sciencemag.org/the-thousand-year-graveyard/
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Tirreno Lucca
Nazione Lucca
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
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Grande successo della scuola estiva Field School Pozzeveri in Medieval Archaeology and Bioarchaeology
Ben 33 studenti americani e canadesi hanno preso parte, tra giugno e agosto, alla quarta edizione della Field School Pozzeveri, la scuola estiva dedicata allo scavo del complesso monastico di San Pietro di Pozzeveri, organizzata e coordinata dall'Università di Pisa (professor Gino Fornaciari) e dall'Ohio State University (professor Clark Spencer Larsen).
Gli scavi, condotti in regime di concessione ministeriale e in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Toscana - resi possibili grazie al generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e al supporto del Comune di Altopascio - hanno permesso di portare alla luce i resti dell'antico chiostro del monastero, risalente alla fine dell'XI secolo, la chiesa dell'abbazia di San Pietro e numerosi ambienti abitativi del complesso monastico, identificabili molto verosimilmente con la foresteria del monastero.
A ridosso della facciata della chiesa medievale, a destra e a sinistra dell'ingresso, sono state individuate ed esplorate due grandi tombe privilegiate in muratura del XII secolo, probabilmente appartenenti ai Signori di Porcari, che ebbero a lungo il patronato dell'abbazia. Di eccezionale interesse è risultato il rinvenimento, in una di queste tombe, dei resti scheletrici ancora in connessione di un bambino di 4-5 anni, il cui cranio appariva avvolto da sottilissimi fili d'oro. Si tratta finora dell'unico ritrovamento archeologico attestante l'utilizzo, nei secoli immediatamente posteriori al 1000, di un prezioso tessuto di broccato d'oro, molto verosimilmente lucchese del XII secolo, per avvolgere il corpo del defunto, che costituisce anche una ulteriore prova del rango elevato degli individui sepolti.
Numerosi i reperti rinvenuti: ceramiche, vetri, oggetti metallici, medaglie devozionali e una fossa per la gettata delle campane. Quasi duecento gli individui scheletrici recuperati, che consentiranno di ricostruire uno spaccato su stile di vita, malattie e attività fisica della comunità dall'XI al XIX secolo.
Allo scavo archeologico si è unita un'attività didattica di alto profilo gestita da un'equipe italo-americana di 13 specialisti; in questo modo, gli studenti stranieri, interessati ad approfondire i metodi dell'archeologia medievale e della bioarcheologia, hanno appreso a scavare, recuperare, restaurare e studiare i resti osteologici e gli altri reperti grazie all'installazione di tre laboratori organizzati direttamente sul cantiere: un laboratorio antropologico, un laboratorio informatico ed un laboratorio per i reperti ceramici, metallici e vitrei.
A partire dal 4 agosto, per due settimane, agli studenti americani subentreranno gli iscritti al master di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense coordinato dalle Università di Pisa, Bologna e Milano.
Il cantiere di scavo di Badia Pozzeveri, collocato lungo il tracciato della via Francigena in prossimità di Altopascio, costituisce ad oggi l'unico e il più grande scavo archeologico di ricerca, aperto e visitabile, collocato sul tratto lucchese dell'importante strada medievale. Lo scavo archeologico si lega al progetto di recupero delle architetture monumentali della chiesa di San Pietro ed è fortemente sostenuto dall'amministrazione comunale di Altopascio, la quale si prefigge lo scopo di salvare un bene fondamentale per la storia non solo della comunità di Badia Pozzeveri, ma di tutta la lucchesia orientale. I reperti rinvenuti, una volta compiuto il restauro della chiesa di San Pietro e dell'annesso complesso architettonico, andranno a costituire una raccolta museale, adatta a essere ospitata negli stessi ambienti insieme a un percorso espositivo che illustri le vicende dell'abbazia e le "storie" (caratteristiche fisiche, stile di vita, attività fisica e malattie) registrate e narrate dalle ossa dei nostri antenati, inumati per secoli nell'area del monastero camaldolese.
Sarà possibile seguire i risultati degli scavi e degli studi di laboratorio, aggiornati in tempo reale, sul sito della Divisione di Paleopatologia dell'Università di Pisa: www.paleopatologia.it.
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Conclusa la Summer School in Osteoarchaeology and Paleopathology
Si è intanto conclusa la Summer School in Osteoarchaeology and Paleopathology, che si è svolta nel Laboratorio di Paleopatologia della Scuola Medica sotto la direzione e supervisione del professor Gino Fornaciari e le cui attività di laboratorio sono state seguite dalle dottoresse Valentina Giuffra e Simona Minozzi. Si è trattato della prima edizione della Summer School, che ha avuto più richieste di partecipazione rispetto alle aspettative, tanto che è stato necessario attivare due sessioni. I dieci allievi ammessi provenivano da diverse parti del mondo, tra cui l'Ohio, la Georgia, le Hawaii e l'Australia.
La Summer School in Osteoarchaeology and Paleopathology è volta a fornire le competenze necessarie per effettuare lo studio antropologico e paleopatologico di base dei resti scheletrici umani antichi. Ciascuna sessione della Summer School si è svolta nell'arco di tre settimane, durante le quali sono state effettuate lezioni frontali e una consistente parte di attività pratica in laboratorio.
Gli studenti sono stati istruiti sulle procedure di pulizia, consolidamento, restauro, siglatura, inventario e schedatura dei resti scheletrici e dentari. Sono state inoltre affrontate le principali tematiche riguardanti lo studio antropologico dei resti scheletrici, in particolare le metodologie per la determinazione del sesso e dell'età alla morte degli individui, l'osteometria, il rilevamento dei caratteri ereditari e il rilevamento del grado di sviluppo delle inserzioni muscolari. Infine, gran parte delle lezioni è stata dedicata alla paleopatologia, cioè al riconoscimento delle malattie nei resti scheletrici.
Gli studenti hanno potuto visitare il già richiamato scavo archeologico di Badia Pozzeveri, dove si svolgeva contemporaneamente la Field School, organizzata in collaborazione tra le Università di Pisa e dell'Ohio e co-diretta dai professori Fornaciari e Larsen, e hanno potuto osservare il lavoro archeologico e di recupero dei resti umani. Inoltre, hanno effettuato una visita alla Divisione di Radiologia dell'Università di Pisa, dove gli studenti hanno potuto vedere l'applicazione delle indagini radiologiche ai resti scheletrici patologici, e una visita al Museo di Anatomia Umana "Filippo Civinini", dove sono conservati preziosi reperti anatomici.
L'Ateneo festeggia Daniele Meucci, campione europeo di maratona
Il fondista pisano Daniele Meucci ha vinto la maratona dei Campionati Europei in corso di svolgimento a Zurigo, arrivando da solo sul traguardo dopo aver staccato nettamente tutti gli avversari. Al secondo posto il polacco Shegumo, terzo il russo Reunkov. Si corona così uno splendido mese di sport per l'Università di Pisa, di cui Daniele Meucci è laureato e ora dottorando in Robotica, a poche settimane dalla conquista dell'argento individuale e dell'oro a squadre da parte di Martina Batini, studentessa di Ingegneria, ai campionati mondiali di fioretto di Kazan.
Il rettore Massimo Augello ha espresso le felicitazioni dell'Università di Pisa, commentando così la vittoria ottenuta da Daniele Meucci: "A un mese di distanza dall'argento individuale e dall'oro a squadre ottenuti ai campionati mondiali di fioretto da Martina Batini, studentessa di Ingegneria all'Università di Pisa, una nuova splendida affermazione sportiva vede come protagonista uno studente del nostro Ateneo. Daniele Meucci, che oggi è diventato campione europeo della maratona, si è infatti laureato all'Università di Pisa in Ingegneria dell'Automazione e sta attualmente seguendo il corso di dottorato in Robotica. All'arrivo vittorioso della sua gara, in diretta RAI, Daniele ha tenuto a includere tra i ringraziamenti anche la sua Università. È l'Università di Pisa a essere oggi in festa, orgogliosa di questo campione dello sport, dello studio e della vita. Aspetteremo ora il rientro di Daniele per tributare a lui, e a Martina, il sentito riconoscimento da parte dell'Ateneo pisano".
Il professor Ugo Boggi, chirurgo di fama mondiale, è amico del neocampione europeo. A lui abbiamo chiesto di tracciare il profilo sportivo e umano di Daniele Meucci: "Definire Daniele un Campione è facile - ha detto - visto il suo impressionante palmares e la vittoria odierna. Anche se la mia conoscenza personale con Daniele scaturisce proprio dal mondo sportivo, che frequento in modo amatoriale, ho avuto il piacere di conoscerlo anche come persona.
Daniele è un ragazzo pulito, per bene, sensibile, e altruista. Quando partecipa alla mezza maratona città di Pisa, che l'Associazione per Donare la Vita Onlus organizza per sensibilizzare l'opinione pubblica circa il valore della donazione degli organi e tessuti, Daniele regolarmente vince e stabilisce il record del percorso. Non che ciò sia necessariamente semplice, neppure per lui, vista la regolare partecipazione di atleti di colore di ottimo valore e di altri atleti italiani molto forti. Dopo aver vinto, Daniele lascia regolarmente i suoi premi in beneficenza. Nessuno degli altri atleti lo fa. Spesso ci regala sue maglie o le sue tute, indossate con la Nazionale, perché ne possiamo fare oggetto di lotterie di beneficenza. Chi ha fatto sport sa il valore simbolico che anche i semplici indumenti possono avere per uno sportivo.
Daniele è sposato con Giada, ex-atleta di ottimo livello, ed ha due bambini. Anche oggi ha ricordato loro all'arrivo della maratona. Daniele è così tutti i giorni: famiglia, campo di atletica, e studio. Qualcuno potrebbe dire, 'un giovane di altri tempi.
Non mi è mai capitato incontrando Daniele che non fosse cortese e disponibile. L'oro che ha vinto oggi, e che tutti noi speriamo sia solo il primo di una lunga serie, deriva dalle sue innate qualità atletiche (vederlo correre dal vivo è uno spettacolo), ma anche dalla sua costante e meticolosa dedizione a uno sport fatto prevalentemente di fatica. Il fatto che nonostante l'impegno sportivo sia anche laureato in Ingegneria, e che ora stia effettuando il dottorato di ricerca in robotica, ne testimoniano anche le qualità intellettive. La sua tattica nella gara odierna, semplicemente perfetta, è forse la migliore dimostrazione della correttezza della locuzione latina 'mens sana in corpore sano.
Ora, insieme ai tanti sportivi pisani che conoscono bene Daniele, aspetto il Campione per salutarlo e festeggiarlo."
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Sintesi biografica di Daniele Meucci
Daniele Meucci è nato a Pisa il 7 Ottobre 1985 e si è dedicato all'atletica leggera a partire dai 17 anni di età. I riscontri cronometrici indicano che è il miglior mezzofondista italiano degli ultimi 20 anni (distanze dai 3.000 ai 10.000 m). Il suo record personale sui 10.000 metri (27.32.96) è il quarto tempo Italiano all-time, migliore del record personale del campione olimpico Alberto Cova. È un atleta militare, in forza al gruppo sportivo dell'Esercito dal 2005. Il suo attuale allenatore è Massimo Magnani, già maratoneta di livello mondiale e attuale coordinatore tecnico della Nazionale Italiana di atletica leggera. Daniele Meucci è testimonial dell'Associazione per donare la vita onlus, che sostiene l'importanza della donazione d'organi e di tessuti.
Daniele si è laureato in Ingegneria all'Università di Pisa e attualmente sta seguendo il dottorato di ricerca in Robotica. All'arrivo vittorioso della maratona europea, in diretta RAI, tra i ringraziamenti ha incluso anche l'Università "che gli ha consentito di studiare".
Titoli
Campione italiano 5000 metri 2007, Campione italiano 10000 metri 2006 e 2007, Campione italiano 3000 metri indoor 2008 e 2009, Campione italiano 5000 metri indoor 2009, Campione italiano di mezza maratona 2014, Campione europeo di maratona 2014.
Medaglie
Medaglia di bronzo 10000 metri, Campionati Europei under 23 2007 (Debrecen); Medaglia di bronzo 10000 metri, Campionati Europei 2010 (Barcellona); Medaglia di bronzo a squadre corsa campestre (cross), Campionati Europei 2009 (Dublino); Medaglia di bronzo individuale corsa campestre (cross), Campionati Europei 2012 (Budapest); Medaglia di bronzo a squadre corsa campestre (cross), Campionati Europei 2012 (Budapest); Medaglia d'argento 10000 metri, Campionati Europei 2012 (Helsinki); Medaglia d'oro maratona, Campionati Europei 2014 (Zurigo).
Pisa al top in Italia secondo l'ARWU di Shanghai
L'Università di Pisa continua a essere, insieme a quelle di Bologna, Milano, Padova, Roma "La Sapienza" e Torino, la migliore in Italia secondo il prestigioso Academic Ranking of World Universities (www.shanghairanking.com/) elaborato dalla "Jiao Tong" University di Shanghai per il 2014. Pisa e Roma fanno un passo indietro rispetto allo scorso anno, scendendo tra il 151° e il 200° posto, dove si collocano Milano e Padova, che confermano il risultato del 2013, e Bologna e Torino, che salgono invece di un gradino. Più in basso si piazzano l'Università di Firenze e il Politecnico di Milano, posizionate tra il 201° e il 300° posto. Altri 13 atenei sono tra il 301° e il 500° posto.
L'Università di Pisa ottiene risultati lusinghieri per quanto riguarda il macro settore delle Scienze naturali e matematiche, dove si piazza tra il 101° e il 150° posto al mondo, e i campi disciplinari della Matematica, in cui è prima in Italia e tra il 76° e il 100° posto al mondo, e della Fisica, dove è tra il 101° e il 150° posto generale.
Come al solito, a primeggiare nella classifica di Shanghai sono le università degli Stati Uniti, con 146 tra le prime 500, seguite dalla Cina (44), dalla Germania (39) e dal Regno Unito (38). Con 21 atenei tra i primi 500, l'Italia vede aumentare di due unità il suo contingente, posizionandosi sullo stesso livello di Francia e Canada. Per la prima volta, tuttavia, il nostro Paese non ha rappresentanti tra le prime 150 posizioni al mondo, mentre gli Stati Uniti ne hanno 52 tra i primi 100, il Regno Unito 8, Canada, Francia e Germania 4 ciascuna.
"Il ranking di Shanghai – ha commentato il rettore Massimo Augello – può essere letto in una duplice chiave. In campo nazionale, l'Università di Pisa conferma di essere ai primissimi posti della graduatoria e ribadisce la tradizione e la vitalità di alcuni suoi settori di punta, a partire da quelli delle Scienze naturali, della Matematica e della Fisica. A livello generale, la classifica è frutto di un panorama internazionale sempre più dinamico e globalizzato, in cui si affacciano nuove realtà e guadagnano posizioni le università dei Paesi che continuano a investire nel settore. In questo quadro, l'Italia mantiene una buona qualità media – con 21 atenei tra i primi 500 – ma perde progressivamente le sue punte di eccellenza, considerando che in poco più di un decennio siamo usciti dalle prime 100 e ora anche dalle prime 150 posizioni al mondo. A mio parere, questa situazione è l'inevitabile conseguenza dei continui tagli al finanziamento del sistema universitario e del blocco del turn over di personale. Al tempo stesso, essa riflette lo stato complessivo del Paese, in cui si fa fatica a individuare e valorizzare i settori che possono davvero contribuire al rilancio della nostra economia e porre le basi per un solido sviluppo futuro. Certamente tra questi settori vi è quello dell'università e della ricerca."
Chiusura estiva 2014
Gli Uffici dell'Amministrazione dell'Università di Pisa rimarranno chiusi da giovedì 7 agosto (compreso) a mercoledì 20 agosto (compreso).
La chiusura riguarda anche le Segreterie studenti, il Centro Matricolandosi e il Servizio Job Placement, in pausa da giovedì 7 agosto (compreso) a mercoledì 20 agosto (compreso).
Anche l'Ufficio USID - Unità di Servizi per l'Integrazione degli studenti con Disabilità e lo Sportello Dislessia e DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) saranno chiusi al pubblico da giovedì 7 agosto (compreso) a mercoledì 20 agosto (compreso).
Prime esperienze in azienda grazie al progetto «Business plan in Progress»
Per 15 studenti del corso di laurea magistrale in Banca, finanza e mercati finanziari dell'Università di Pisa si aprono le porte delle aziende. Grazie al progetto Business Plan in Progress, un'iniziativa promossa dalla professoressa Giovanna Mariani del dipartimento di Economia e Management e Stefano Luisotti, amministratore delegato della Welcome Italia, i ragazzi avranno l'opportunità di collaborare attivamente con le imprese per un progetto di planning.
Le aziende Pertici Industries, Wi-Tech (Claud4Wi), Femme by Michele Rossi, Micky Mouse Center Viareggio hanno infatti deciso di aderire al progetto e di collaborare con piccoli gruppi di studenti per poter redigere un business plan reale, utilizzando un format di planning basato su un modello matematico elaborato dalla stessa Welcome per le proprie attività di pianificazione, budget e controllo.
Gli studenti, inoltre, parteciperanno alla stesura di un libro, in italiano e in inglese, in cui esporranno l'esperienza formativa a diretto contatto con le aziende con lo scopo di promuovere la cultura della pianificazione d'impresa. Welcome Italia si è offerta di finanziare la pubblicazione del libro e di riconoscere un premio agli studenti che porteranno a termine il progetto. Alla conclusione del progetto sarà organizzato un workshop per discutere le esperienze degli studenti e le valutazioni da parte delle imprese.
Gli studenti che partecipano al progetto sono Alfredo Scarfò, Domenico Gallo, Federico Draghi e Andrea Perelli (azienda Pertici Industries); Bruno Procopio, Paolo Panaia e Gemma Conti (azienda Wi-Tech); Gabriele Mini, Ilaria Quattrone, Fabio Ferraro e Giulia Cini (azienda Femme by Michele Rossi); Federico Giovannini, Giulia Cartei, Alessandro Bacci e Fabrizio Frisone (Micky Mouse Center Viareggio).
Nutridialogo: tre incontri su paesaggio, carne clonata e «olio della discordia»
Tre nuovi appuntamenti per il ciclo di incontri "Nutridialogo" che si svolgeranno dal 5 al 7 maggio a partire dalle 11 al dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università di Pisa, in via del Borghetto 80. Lunedì 5 maggio esperti e docenti parleranno della pluralità dei nuovi paesaggi, fra città e campagna. Martedì 6 l'argomento trattato sarà la carne clonata alla luce dell'attuale discussione dell'Unione europea sulla produzione e commercializzazione di questo alimento. Mercoledì 7 il tema affrontato sarà la produzione dell'olio di palma, un "olio della discordia" a causa delle forti controversie che suscita: l'industria alimentare infatti vi ricorre diffusamente nonostante le preoccupazioni ambientali legate alla sua produzione e agli allarmi sanitari legati al suo consumo.
Gli incontri e colloqui del ciclo "NutriDialogo" hanno lo scopo di favorire lo scambio di opinioni, di voci, di sguardi, di competenze su agricoltura, alimentazione, ambiente. Gli appuntamenti sono organizzati dalla professoressa Alessandra Di Lauro dell'Università di Pisa con la collaborazione di Mariagrazia Alabrese, ricercatrice di Diritto Agrario dell'Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant'Anna.
Cosa mangiano i calamari giganti?
Il cefalopode Architeuthis dux, più noto con il nome di calamaro gigante, è un invertebrato che occupa le profondità di tutti gli oceani del mondo, per quanto sia raro in latitudini tropicali e polari. Purtroppo, nonostante sia una specie cosmopolita, a tutt'oggi le informazioni sulla sua biologia, sul suo comportamento e sul ruolo giocato nella catene alimentari dell'ecosistema marino sono tuttora scarse.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista internazionale Hydrobiologia, e condotto da Paola Belcari del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa con Ángel Guerra e Marcos Regueira dell'Instituto de Investigaciones Marinas (CSIC) di Vigo, Spagna, getta una nuova luce sul comportamento alimentare di questo misterioso cefalopode.
"Basandosi su caratteristiche anatomiche e morfologiche, ricerche precedenti avevano suggerito che Architeuhis dux fosse un predatore pigro, che sta indolentemente sul fondo dei mari ad aspettare le sue prede - ha spiegato Paola Belcari - il nostro studio suggerisce invece che esso sia un 'top predator' molto attivo, che va a caccia di cibo in acque libere, tendendo agguati a pesci in branchi e cefalopodi e che solo occasionalmente si alimenti stando sul fondo con modalità più passive".
"A tutt'oggi le informazioni disponibili su Architeuthis dux sono molto frammentarie e basate su un numero abbastanza scarso di animali, ritrovati morti o morenti, spiaggiati o inavvertitamente catturati dalle reti da traino dei pescatori – ha aggiunto Paola Belcari – e le osservazioni sulla sua dieta sono ancora più limitate, in quanto gli animali vengono spesso raccolti in cattive condizioni di conservazione, con stomaci vuoti o con contenuti difficilmente riconoscibili. Basti pensare che le prime foto di un calamaro gigante vivo nel suo habitat naturale risalgono al 2005, mentre il primo video è del 2013".
La ricerca italo-spagnola è stata condotta su 7 organismi, 5 femmine e 2 maschi, gli unici con contenuti stomacali identificabili fra 31 esemplari reperiti in acque iberiche dell'Oceano Atlantico nord occidentale e del Mar Mediterraneo occidentale. I dati sono stati quindi integrati con le informazioni esistenti nella letteratura scientifica portando la casistica a 20 esemplari provenienti da un'area geografica molto vasta, dalla Nuova Zelanda, all'Irlanda sino alla Namibia. Nello stomaco degli esemplari analizzati sono stati trovati resti di cefalopodi, ma soprattutto di pesci, sia pelagici che nectobentonici, cioè che nuotano nella colonna d'acqua a varie altezze o che solo occasionalmente stanno sui fondali, tutti attivissimi nuotatori, come sgombridi, potassoli (Micromesistius poutassou) e naselli (Merluccius merluccius), con dimensioni variabili dai 12 ai 34 cm. Confrontando le informazioni raccolte con la letteratura precedente, la ricerca ha dunque rilevato che il calamaro gigante gioca lo stesso ruolo di 'top predator' nelle catene trofiche di tutta l'area considerata, senza differenze significative relative alla taglia o al sesso né alla località geografica di reperimento.
Primi voti sul libretto per gli studenti brasiliani di “Scienza senza frontiere”
Era solo una piccola rappresentanza dei 178 studenti brasiliani che quest'anno, grazie al programma "Scienza senza frontiere", stanno frequentando vari corsi di laurea all'Università di Pisa. Dopo i primi mesi di lezione, i ragazzi hanno già superato i primi esami e alcuni di loro si sono riuniti per festeggiare i voti registrati sul libretto. "Scienza senza frontiere" è il programma di mobilità e internazionalizzazione promosso dalla presidente Dilma Rousseff che per il secondo anno consecutivo ha portato nella città della Torre decine di giovani studenti brasiliani, quest'anno con numeri triplicati rispetto alla prima mandata con "solo" 61 giovani. A Pisa gli studenti si sono iscritti a più di 40 corsi, tutti di ambito tecnico-scientifico, come prevede il programma: tra i corsi più frequentati ci sono Ingegneria edile-architettura e Ingegneria civile, Veterinaria, Scienze biologiche e Fisica.
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Osnar Obede Da Silva Aragão, 22 anni, viene dalla Universidade Federal Rural do Rio de Janeiro e studia Agraria. A Pisa ha superato tre esami, tra cui "Tecniche vivaistiche" dove ha ottenuto un 28. È molto contento dell'esperienza a Pisa, attualmente vive con un altro ragazzo brasiliano, ma appena arrivato ha abitato con una famiglia pisana, che lo ha accolto durante i suoi primi mesi in Italia.
Pollyana Ruggio Tristao Borges, 21 anni, viene dalla Universidade Federal de Minas Gerais e studia Fisioterapia. Per ora, a Pisa, ha dato due esami, "Organizzazione aziendale" e "Medicina legale", dove ha preso rispettivamente 30 e 28. Anche Pollyana, appena arrivata dal Brasile, ha abitato con una famiglia italiana dove ha potuto iniziare a parlare italiano. Adesso vive con altri studenti brasiliani, ma ha molti amici italiani.
Marcos Machado, 27 anni, viene dalla Universidade Luterana do Brasil e studia Medicina. A Pisa ha già superato due esami con ottimi risultati, "Psicologia" con 30 e "Nefrologia" con 25. Con lui è venuta dal Brasile anche la sua ragazza, Rebeca Rodrigues e Rodrigues, 23 anni, anche lei studentessa di Medicina della Universidade Luterana do Brasil. Qui a Pisa abitano insieme, condividendo questa importante esperienza di studio all'estero.
Ernani Vergniano, 25 anni, viene dalla Universidade Federal do ABC dove studia Ingegneria ambientale. Qui a Pisa frequenta i corsi a Ingegneria dei trasporti e del territorio e anche per lui il primo esame è andato molto bene: ha superato "Indagini geotermiche e geofisiche" con un bel 27.
Jefferson Scherrer, 36 anni, viene dalla Universidade Paulista e studia Farmacia. Qui a Pisa ha già superato quattro esami, "Bioinformatica" con 24, "Biotecnologie farmaceutiche" con 30, "Biotecnologie farmacologiche" con 25 e "Inglese" con 30. A Pisa Jefferson continua a coltivare la sua passione per la musica: è entrato nel gruppo italiano di musica brasiliana "Pisana fulo" e fa parte del Coro e dell'Orchestra dell'Università di Pisa, dove suona il flauto.
Fernando Lucchesi, 24 anni, viene dalla Universidade Estadual de Campinas e studia Informatica. Qui a Pisa ha superato due esami nel corso di Informatica umanistica, "Linguistica computazionale" con 28, e "Lingua latina" con 26. Come racconta il suo nome, Fernando ha origini italiane, il suo bisnonno era migrato in Brasile da Borgo a Mozzano, dove presto tornerà a trovare i parenti. A Pisa si è integrato molto bene e canta nel Coro della Chiesa di San Frediano dove ha conosciuto molti amici.
Artur Teixeina Pereira, 23 anni, viene dalla Universidade Federal de Lavras (UFLA) e studia Veterinaria. A Pisa ha già superato tre esami, "Tecnologia della riproduzione", "Andrologia" e "Semiotica medica", ma l'esperienza più importante l'ha fatta all'Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado, dove per la prima volta, sotto la supervisione del professor Iacopo Vannozzi, ha potuto partecipare a un intervento chirurgico su un gatto.
L’oasi delle albicocche dell’Università di Pisa
È a Venturina, in provincia di Livorno, l'oasi delle albicocche dell'Università di Pisa, un fazzoletto di terra di sei ettari e mezzo, dove da oltre quarant'anni i ricercatori dell'Ateneo pisano lavorano per selezionare questo frutto cercando anche di recuperare le varietà più "antiche" e autoctone. Oggi sono circa cento le selezioni di albicocche allo studio, mentre una trentina sono già state selezionate e "battezzate" dai ricercatori sulla scia del lavoro avviato in passato dal professore Rolando Guerriero dell'Università di Pisa. La capostipite si può considerare la 'Pisana', un genotipo classificato ormai come autoctono che si caratterizza per il frutto molto colorato, con la buccia rosso-arancio ricca di antiossidanti naturali, da cui sono nate, attraverso incroci con albicocchi europei ed extraeuropei, alcune varietà più recenti come ad esempio la 'Claudia', la 'Bona' o l''Ammiraglia'.
"Uno dei nostri obiettivi è di recuperare il valore nutritivo e organolettico, quindi il sapore, delle varietà più "antiche" senza dimenticare però di migliorare i frutti dal punto di vista dell'aspetto esteriore, che è uno degli elementi fondamentali alla base della scelta dei consumatori", spiega il professor Rossano Massai del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa che prosegue il lavoro di miglioramento genetico dell'albicocco in collaborazione con la dottoressassa Raffaella Viti e il dottore Calogero Iacona.
Le metodologie di miglioramento genetico che che applicano i ricercatori dell'Ateneo pisano sono del tutto naturali, nel senso che sono riconducibili a quello che normalmente avviene in natura attraverso la fecondazione incrociata, solo che in questo caso per indurre un miglioramento delle caratteristiche degli ibridi sono usate ad esempio tecniche di impollinazione controllata tra varietà con specifici tratti genetici.
"Questo genere di studi – conclude Rossano Massai – richiede però tempi molto lunghi: per valutare una generazione di centinaia di piante ottenute da seme ci vogliono almeno 15 anni dal momento in cui si effettua un incrocio e questo è un problema dato che ormai i finanziamenti sono concessi per periodi molto brevi, emarginando di fatto questo settore a tutto vantaggio degli altri paesi europei e non solo. Basti pensare che l'ultimo finanziamento del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali utile per questo genere di ricerche risale ormai al 2004".
E intanto nel podere di Pantalla a Venturina fra poco inizierà la raccolta: tra giugno e luglio, nelle annate migliori, si pù arrivare a circa 100 quintali di albicocche. Da qualche anno, secondo una logica di filiera corta e di recupero degli aromi tipici , una piccola parte della produzione diventa dell'ottimo gelato artigianale venduto a Pisa: un gusto diverso a secondo delle varietà che si raccolgono lungo tutta l'estate.