Eccezionale trapianto pediatrico all'Ospedale di Cisanello
Una storia a lieto fine, una storia di buona sanità pionieristica, innovativa, una storia di lavoro di squadra. E' quanto è avvenuto a Pisa, al centro trapianti di rene dell'Aoup il 26 marzo scorso, quando è stato effettuato con successo un trapianto di rene in un bambino di 8 anni, di conformazione minuta, da donatore adulto incompatibile sia per gruppo di sangue che per la presenza di anticorpi (i cosiddetti anticorpi donatore-specifici). Il rene è stato donato dalla madre. A distanza di 8 mesi sia il bambino che la madre stanno bene ed hanno funzione renale completamente normale e oggi a Pisa hanno voluto partecipare alla conferenza stampa di presentazione. Questo eccezionale trapianto si inquadra in un'attività sistematica di trapianto renale da donatore incompatibile sviluppata a Pisa, che apre nuove frontiere a pazienti di difficile trapiantabilità. Questi pazienti fino ad oggi erano destinati ad attese lunghe rischiando, talvolta, perfino di non essere mai trapiantati, nonostante le grandi energie profuse e l'applicazione di strategie organizzative nazionali d'avanguardia.
La storia
G. nasce il 9 gennaio 2006. Pochi mesi dopo si manifesta una malattia renale che lo condurrà rapidamente alla dialisi, necessaria già ad un anno di vita. Il trapianto appare da subito la strada da intraprendere. Il 27 agosto 2010 G. viene trapiantato da donatore cadavere pediatrico in un grosso centro di trapianto pediatrico. Il trapianto purtroppo fallisce per trombosi (cioè per la coagulazione del sangue all'interno dei vasi), un'eventualità frequente nei trapianti eseguiti nei bambini piccoli, soprattutto se il donatore è un coetaneo o è comunque un bambino piccolo.
G. si riprende dal trapianto fallito, ma nel suo sangue ne restano le tracce. In particolare il bambino si "immunizza" ad alto titolo (> 90%). In altri termini, il sistema immunitario di G. produce anticorpi in grado di reagire con gli antigeni (le proteine che determinano la compatibilità immunologica) del 90% dei possibili donatori. Considerata la piccola taglia del bambino ed il numero, fortunatamente, piccolo di donatori cadaveri della stessa età, la possibilità per G. di ricevere un secondo trapianto da donatore cadavere era diventata molto bassa.
La famiglia si rivolge quindi ad alcuni centri di trapianto, ottenendo da tutti la stessa risposta: è necessario inserire G. in lista di attesa e "sperare" in un donatore cadavere compatibile. Questo consiglio è motivato anche dal fatto che i possibili donatori viventi (madre e padre) sono entrambi incompatibili rispetto al bambino sia per gruppo di sangue che per la presenza di anticorpi donatore specifici. Non resta che attendere. Nel frattempo i segni della lunga permanenza in dialisi diventano sempre più visibili sia sul piano fisico (evidente ritardo di crescita) che su quello sociale (difficoltà di inserimento scolastico e di partecipazione alle attività ludico-ricreative).
La famiglia viene a conoscenza del fatto che a Pisa, un centro particolarmente attivo nel trapianto renale da donatore vivente, sono già stati trapiantati bambini piccoli con reni di donatori adulti e che è stato anche sviluppato un programma di trapianto da donatore incompatibile. G. viene quindi valutato a Pisa dal gruppo medico multidisciplinare che si esprime favorevolmente rispetto al trapianto, sebbene in Italia non sia mai stato eseguito prima questo tipo di trapianto: cioè la combinazione di un trapianto da un donatore adulto in un bambino piccolo con duplice incompatibilità. Il bambino dovrà essere "condizionato" per ricevere il trapianto sia rispetto al'incompatibilità di gruppo sanguigno che degli anticorpi rivolti contro gli antigeni dei genitori. Come donatore viene scelta la madre.
Il trapianto viene eseguito il 26 marzo 2014. L'organo viene prelevato dalla madre con tecnica mini-invasiva laparoscopica e trapiantato con tecnica tradizionale. Il decorso post-trapianto è regolare sia per il bambino che per la madre. Il rene funziona a pieno fin da subito. Nei mesi successivi al trapianto G. e la mamma stanno bene. G. riprende a crescere – a causa della patologia era rimasto di piccola taglia - sperimenta alcune attività che prima gli erano sconosciute (ad esempio va in spiaggia e fa il bagno in mare) e, a settembre, inizia la scuola. La mamma torna alle sue attività, senza differenze rispetto a prima.
Attualmente G. ha una funzione renale normale e vive come ogni bambino della sua età.
Cosa rende questo trapianto eccezionale
Questo trapianto è reso eccezionale da due elementi:
1. Trapiantare in un bambino di piccola taglia (16 Kg) il rene di un adulto.
2. Trapiantare un organo doppiamente incompatibile, per gruppo e per la presenza di anticorpi, evitandone il rigetto. Anche questo è reso più difficile dalla piccola taglia del paziente.
Riguardo al punto 1 (discrepanza di taglia donatore-ricevente) la principale difficoltà consiste nel fatto che il volume di sangue del piccolo paziente (cosiddetta volemia) è insufficiente a perfondere il rene "grande". In termini pratici, il rene di un adulto richiede 1200-1500 mL di sangue al minuto (il rene è un filtro e, in quanto tale, è l'organo più vascolarizzato in assoluto). La volemia di G. era calcolata essere pari a circa 800 mL complessivi. Inoltre i bambini hanno una pressione sanguigna bassa mentre un rene di un adulto, per funzionare, richiede una pressione "normale". La pressione normale per un adulto è alta per un bambino. Esistono inoltre altre differenze emodinamiche (relative a come il sangue circola e perfonde gli organi) in un bambino rispetto all'adulto e per ognuna di esse è necessario trovare un compromesso.
La prima grande difficoltà è stata quindi quella di aumentare rapidamente il volume di sangue del bambino (durante l'anestesia, prima che fosse trapiantato il rene) in modo che l'organo fosse ben perfuso fin da subito e che ciò non avvenisse a spese di un "furto" di sangue rispetto agli altri distretti corporei. Espandere rapidamente il volume circolante è molto difficile perché si devono rispettare molti delicati equilibri fisiologici. Il rischio principale è che l'eccesso di liquido si accumuli nei polmoni (edema polmonare) e/o che il cuore abbia difficoltà a gestire l'improvviso lavoro aggiuntivo. Al contempo vengono somministrati al bambino farmaci molto importanti perché deputati ad impedire il rigetto dell'organo. Questi farmaci, o meglio alcune reazioni che seguono alla loro infusione, possono comportare ulteriori difficoltà respiratorie e/o di circolazione. Tutto ciò richiede quindi un team di anestesia molto esperto sia in chirurgia pediatrica che in chirurgia dei trapianti.
Altra difficoltà tecnica: inserire un rene "grande" nell'addome di un bambino piccolo. E poi riabilitare una vescica piccolissima (capacità circa 20 cc) che, sostanzialmente, non aveva mai avuto modo di funzionare e si era quindi atrofizzata. Anche questi aspetti chirurgici richiedono esperienza.
Riguardo al punto 2 (incompatibilità donatore-ricevente), in condizioni standard un rene è considerato compatibile quando donatore e ricevente hanno lo stesso gruppo di sangue, o un gruppo compatibile (es. donatore 0 e ricevente A) e quando, nel plasma del ricevente, non vi sono anticorpi diretti verso gli antigeni del donatore. Il fattore Rh, invece, non ha importanza (cioè è possibile trapiantare organi da donatori con fattori Rh diversi, senza conseguenze). Persone con gruppi di sangue incompatibili (es. A e B) hanno nel sangue anticorpi preformati o naturali (cioè presenti fin dalla nascita) che comportano un'immediata reazione immunologica nel caso in cui vengano in contatto con gli antigeni di un gruppo di sangue diverso. Le persone di gruppo 0 (non esprimendo antigeni né A né B) possono donare a chiunque (cosiddetti donatori universali). Le persone di gruppo AB (esprimendo antigeni sia A che B) possono ricevere da chiunque (cosiddetti riceventi universali).
Gli anticorpi donatore-specifici sono rivolti verso agli antigeni del sistema di istocompatibilità cioè verso delle proteine che determinano la compatibilità dei tessuti, a prescindere dal gruppo sanguigno. Alla nascita non abbiamo questi anticorpi ma li possiamo acquisire nel corso della vita a seguito di contatti con cellule di altri essere umani. Le fonti di possibile immunizzazione sono le trasfusioni di sangue, i trapianti d'organo o di tessuti (ad eccezione della cornea) e, nelle donne, le gravidanze. Questi anticorpi, se diretti verso gli antigeni del donatore (e quindi donatore-specifici), causano rigetto.
Il rigetto che consegue al trapianto di un organo incompatibile per gruppo di sangue o per presenza di anticorpi donatore-specifici è di tipo umorale (cioè innescato dagli anticorpi) e si traduce in un rigetto particolarmente aggressivo, rivolto prevalentemente contro i vasi dell'organo. Talvolta, quando questo processo si innesca non è possibile arrestarlo. Altre volte è possibile arrestarlo con trattamenti energici.
Grazie alla disponibilità di alcune nuove terapie è oggi possibile "condizionare" un potenziale ricevente ad accettare un organo altrimenti incompatibile. Il processo di condizionamento è meglio applicabile ad un trapianto da donatore vivente per il fatto che si tratta di un intervento programmabile (mentre quello da donatore cadavere ha un tempistica imprevedibile e gli effetti del condizionamento non si mantengono a lungo termine). Si tratta di terapie farmacologiche, aggiuntive rispetto ai protocolli antirigetto standard (comunque necessari), che bloccano la produzione di nuovi anticorpi e di trattamenti di rimozione degli anticorpi già presenti. Questi ultimi si basano su procedure di plasmaferesi o plasma-filtrazione con filtri specifici. Grazie a queste complesse strategie mediche è possibile abbassare il livello degli anticorpi (naturali o acquisiti) fino ad una soglia che evita il rigetto. Successivamente si instaura un fenomeno, chiamato "adattamento", per cui il ricevente si adatta alla presenza dell'organo incompatibile. Ovviamente l'organo può ancora essere rigettato in base a quei meccanismi che possono intervenire in qualsiasi trapianto. Persiste inoltre un rischio maggiore di perdita dell'organo per rigetto umorale, rispetto a chi riceve un organo compatibile.
I trapianti incompatibili a Pisa
Il Centro trapianti di Pisa, oggi diretto dal professor Ugo Boggi, ha una lunga tradizione nel trapianto di rene, iniziata il 15 febbraio 1972. Lo stesso anno fu trapiantato anche un bambino. Il Centro trapianti di Pisa è il più attivo in Italia per il trapianto renale da donatore vivente ed è particolarmente attento all'innovazione tecnologica ed al suo possibile contributo alla trapiantologia. Solo alcuni esempi: il primo prelievo di rene con tecnica laparoscopica effettuato in Italia (27 aprile 2000) è stato eseguito a Pisa, il primo trapianto di rene in modalità cross-over effettuato in Italia (15 novembre 2005) è stato eseguito a Pisa, il primo trapianto renale robotico (3 luglio 2010) effettuato in Europa è stato eseguito a Pisa, il primo trapianto di pancreas robotico (27 settembre 2010) effettuato nel mondo è stato eseguito a Pisa.
In base ai dati del Centro nazionale trapianti (relativi al periodo 1 gennaio 2001 – 30 giugno 2013, gli ultimi pubblicati) essi mostrano che il Centro trapianti di Pisa è il più attivo in Italia con 249 trapianti su un totale nazionale di 1877 (13.2 %). In particolare, è il primo per numero di trapianti eseguiti dai 34 Centri impegnati in questo tipo di attività in Italia. Nell'anno in corso sono stati eseguiti 33 trapianti di rene da donatore vivente, di cui 14 incompatibili: 5 esclusivamente rispetto al gruppo sanguigno, 4 esclusivamente con anticorpi donatore-specifici, e 5 con entrambi. I risultati sono buoni e tutti i reni al momento hanno funzione normale. Anche i reni trapiantati con le stesse problematiche negli anni precedenti sono funzionanti.
Prospettive future
L'innovazione ha un ruolo fondamentale per ogni Centro trapianti e certamente anima quello di Pisa. Attualmente sono in fase di valutazione alcuni protocolli che consentiranno di trapiantare pazienti con gradi ancora più elevati di incompatibilità sia attraverso l'applicazione di nuovi protocolli farmacologici ed aferetici, che attraverso l'uso di soluzioni tecniche innovative. A quest'ultimo riguardo è già pronto un protocollo operativo che potrebbe consentire di affrontare con successo i casi più complessi, senza dover ricorrere a particolari strategie farmacologiche o aferetiche. Siamo in attesa delle necessarie autorizzazioni da parte degli organismi competenti e speriamo di poter avviare a breve questa nuova attività. Resta inoltre fondamentale consolidare e sviluppare ulteriormente l'attività di trapianto da donatore vivente, particolarmente opportuna nei bambini, ma necessaria in qualsiasi fascia di età.
Il Team del trapianto
Interventi come quello che è stato descritto sono resi possibili solo da una medicina di team. Questo concetto è da sempre particolarmente sviluppato a Pisa e su questo si basano, in gran parte, i primati che sono stati collezionati nel corso degli anni. Le professionalità che sono state coinvolte in questo trapianto sono state numerose ed hanno coinvolto tutte le specialità tipicamente impegnate nei trapianti renali. In questo caso sono risultate centrali le competenze del team di anestesia e rianimazione, del team di chirurgia, del team di immunologia dei trapianti e del team di pediatria.
Per quanto riguarda il team di anestesia e rianimazione, diretto dal dottor Claudio Comite, la delicata fase intraoperatoria e gran parte di quella post-operatoria è stata gestita dai dottori Gabriella Amorese e Giovanni Consani con i quali, e grazie ai quali, sono state sviluppate negli anni molte attività di avanguardia in chirurgia pediatrica oncologica e trapiantologica. Per quanto riguarda il team di chirurgia, diretto dal professor Ugo Boggi, hanno partecipato all'intervento e alle cure pre- e post-operatorie del bambino il dottor Fabio Vistoli, la dotttoressa Chiara Croce, il dottor Stefano Signori, la dottoressa Nelide De Lio, il dottor Vittorio Perrone, il dottor Fabio Caniglia, la dottoressa Linda Barbarello. Per quanto riguarda il team di immunologia dei trapianti, diretto dal dottor Fabrizio Scatena, sono risultati particolarmente rilevanti i contributi della dottoressa Luciana Mariotti, che si è occupata delle determinazioni relative alla definizione della compatibilità/incompatibilità, e del dottor Alessandro Mazzoni, che ha gestito le procedure di rimozione degli anticorpi. Per quanto riguarda il team di pediatria, diretto dal dottor Claudio Favre, sono risultati particolarmente rilevanti i contributi della dottoressa Gabriella Casazza, della dottoressa Mariacristina Menconi e della dottoressa Laura Luti, che si sono occupate del decorso post-operatorio in collaborazione con il Team principale, della dottoressa Eleonora Dati per le problematiche endocrinologiche e di tutto il personale infermieristico guidato dalla signora Tiziana Del Carlo.
(Ufficio Stampa Aoup)
Spettacolo teatrale "Lisistrata" di Aristofane
l'associazione 2Sinistra Per..." ha organizzato con i fondi del consiglio degli studenti per sabato 13 dicembre 2014 lo spettacolo teatrale "Lisistrata" di Aristofane che si svolgerà al polo Carmignani, aula 2 a partire dalle 20:30.
L'ingresso è gratuito.
Il cammino della riforma costituzionale
L'Associazione "Sinistra Universitaria Pisana" organizza per venerdì 5 dicembre la conferenza su "Il cammino della riforma costituzionale", organizzata con i fondi del Consiglio degli Studenti
Tre giornate di studio sul rapporto tra gli economisti e la guerra
Sarà aperto giovedì 11 dicembre, al Polo Piagge di Pisa, il congresso su "Gli economisti e la guerra", XIII incontro dell'Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico (AISPE), organizzato in collaborazione con l'Università di Pisa. L'appuntamento, che andrà avanti fino a sabato 13, fa parte delle celebrazioni nazionali per il centenario della prima guerra mondiale e si svolge sotto l'alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il programma del convegno è stato presentato, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello, che è presidente dell'AISPE e del Comitato scientifico del congresso, dal vice prefetto vicario, Valerio Massimo Romeo, e dal professor Luca Michelini, membro del Comitato scientifico del congresso.
Tema centrale delle tre giornate pisane sarà il rapporto tra economisti e prima guerra mondiale, cui saranno dedicate 5 delle 19 sessioni in programma, con un approccio pluralistico, un'ottica multidisciplinare e un'attenzione specifica rivolta alle varie esperienze nazionali. I contributi spazieranno dai problemi tecnici della gestione monetaria, al ruolo svolto dagli economisti come consiglieri politici, fino all'analisi dell'impatto che la guerra ha avuto sulla riflessione teorica dei singoli studiosi. Intorno a questo tema si intersecano gli argomenti delle altre sessioni, che indagheranno, tra l'altro, sul caso italiano, sia per quanto riguarda il rapporto tra pensiero economico italiano e conflitto bellico, sia in relazione alla nascita del pensiero economico corporativo.
Il convegno non mancherà, inoltre, di promuovere una riflessione sul più generale rapporto tra gli economisti e la guerra, partendo dalla concezione classica maturata nella seconda metà del Settecento secondo cui il commercio e lo sviluppo economico possono proliferare solo in un contesto di pace. Da allora in poi per gli economisti diventa fondamentale lo studio dell'intreccio tra espansione economica e forza militare, fino alle teorie marxiane che inquadrano i fenomeni bellici come eventi riconducibili alle dinamiche economiche e ai conflitti tra le grandi potenze capitalistiche. La prima guerra mondiale, rompendo drammaticamente ogni speranza in un legame indissolubile tra progresso economico e pace, segna l'inizio di un'epoca storica che attraverso il secondo conflitto bellico mondiale e la guerra fredda arriva fino ai giorni nostri. La situazione attuale indica, infatti, che le crisi economiche e le guerre sono rimaste eventi di importanza decisiva, e che le conflittualità tipiche delle società di mercato stanno progressivamente pervadendo la realtà dei paesi più progrediti.
"Il XIII congresso dell'AISPE - ha dichiarato il professor Massimo Augello, presidente dell'associazione - è tra gli appuntamenti più significativi di celebrazione del centenario del primo conflitto mondiale, tanto a livello nazionale che internazionale. Del resto, il rapporto tra guerra ed economia, declinato in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, è stato costantemente al centro della riflessione degli economisti e intimamente legato alle loro elaborazioni teoriche e alle loro concezioni politiche e di politica economica".
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"Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento"
Nell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, saranno presentati i quattro volumi curati dal professor Massimo Augello
Nell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, venerdì 12 dicembre saranno presentati i quattro volumi su "Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento", curati dal professor Massimo Augello. Con l'autore, ne discuteranno i professori Piero Barucci - già ministro del Tesoro nei governi Amato e Ciampi e attualmente membro della presidenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato - e insieme a loro Pier Francesco Asso, dell'Università di Palermo, Marco Guidi, dell'Università di Pisa, Manuela Mosca, dell'Università di Lecce, e Piero Roggi, dell'Università di Firenze.
L'opera, frutto di una coedizione tra il ministero dei Beni culturali e la Fabrizio Serra, è il risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dal professor Augello. Essa è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia "documentale" della scienza economica nel nostro paese.
Il primo volume, diviso in tre tomi, contiene i saggi bio-bibliografici su più di settanta economisti del periodo, preceduti da un'introduzione che ricostruisce la storia del progetto e i suoi percorsi realizzativi e analizza, attraverso alcune tabelle e figure, i dati complessivi più rilevanti della ricerca. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici.
Opera di documentazione e al tempo stesso di lettura, essa offre uno straordinario strumento di approfondimento e di ricerca non soltanto sulla scienza economica e gli economisti italiani dell'età liberale, ma anche sulla storia politica, economica e sociale del paese, per il ruolo cruciale da essi svolto nelle istituzioni.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 1
Tirreno Pisa 2
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
RepubblicaFirenze.it
TirrenoPisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Controcampus.it
LaVoceSociale.it
Google e diritto all'oblio
L'11 dicembre alle 12,15 al dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa (Via Ridolfi, 10), Alessandro Mantelero del Politecnico di Torino e del Nexa Centre for Internet and Society terrà un seminario dal titolo "La sentenza CGUE sul 'Caso Google' e il diritto all'oblio: una decisione 'Politica'".
A marzo scorso una celebre e discussa sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha riconosciuto ai cittadini comunitari il diritto di chiedere a Google l'eliminazione dai motori di ricerca delle informazioni contenute in pagine che li riguardano, anche se pubblicate lecitamente e non diffamatorie. Dalla emanazione della sentenza ad oggi le richieste di cancellazione pervenute a Google sono state quasi 150.000, delle quali il 41,8% approvate, con relativo oscuramento dei link segnalati.
Il seminario, organizzato dalla professoressa Dianora Poletti, intende offrire un contributo alla comprensione dei dirompenti effetti provocati dalla sentenza. La partecipazione al seminario è libera e aperta a tutti gli interessati.
A Pisa la prima Conferenza Italiana di Linguistica Computazionale
La ricchezza degli ambiti di ricerca di questa disciplina è testimoniata dalle varie aree tematiche di CLiC-it 2014 che riuniscono la linguistica, le scienze cognitive, l'apprendimento automatico, l'informatica, la rappresentazione della conoscenza, l'information retrieval e le digital humanities. E che questa prima conferenza si svolga proprio a Pisa non è un caso: in Italia la linguistica computazionale è nata negli anni Sessanta proprio all'ombra della Torre.
"Tra gli ambiti più vivaci e più promettenti che saranno trattati durante la conferenza - spiega Alessandro Lenci, professore dell'Ateneo pisano e fra gli organizzatori di CLiC-it - c'è l'analisi dei social media, come Facebook e Twitter. Particolarmente importante da questo punto di vista è la sentiment analysis che serve ad identificare la polarità positiva o negativa e il tipo di emozione (gioia, rabbia, disgusto, ecc.) dei tweet o dei post. Ci sono poi le digital humanities: letterati, archeologi, filologi o storici, ecc. sempre più usano metodi di linguistica computazionali il che rivolulziona il loro modo di guardare i testi, con ricadute applicative molteplici. A CLiC-it troviamo ricerche che vanno dai testi del Talmud, allo studio della semplificazione dei testi per uso didattico, dalle epigrafi latine, all'analisi computazionale delle memorie della Prima Guerra Mondiale. Le scienze umane sono entrate nell'era digitale e la linguistica computazionale ha un ruolo fondamentale nel favorire questa osmosi".
"Se Pisa è stata la culla della linguistica computazionale italiana – ha concluso Lenci - oggi ci sono centri di ricerca sparsi in tutto il territorio nazionale, da Trento a Bari, da Torino a Roma, tutti presenti al CLiC-it. La linguistica computazionale italiana, che si riunisce per la prima volta in conferenza a Pisa, è infatti una realtà consolidata a livello nazionale e presente ai massimi livelli sulla scena internazionale, una realtà che a Pisa continua ad essere un protagonista fondamentale".
La «Chiave dell’amicizia» al professor Franco Cervelli
«Per il costante e illuminato impegno nella ricerca scientifica volta a esplorare la profondità del Cosmo, alla scoperta dei segreti della materia e dell'energia che hanno originato forme di vita». Questa la motivazione del riconoscimento "La Chiave dell'Amicizia" 2014 che l'Unione Imprese Storiche Italiane ha conferito mercoledì 10 dicembre al professor Franco Cervelli, 64 anni, pisano, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e docente dell'Università di Pisa. Dal 1999 Cervelli sta collaborando all'esperimento AMS-02, un complesso rivelatore di particelle operativo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) che sta utilizzando tutte le potenzialità offerte dall'ambiente spaziale per portare avanti le nostre conoscenze dell'universo e giungere a comprenderne le origini.
La cerimonia di consegna si è tenuta a Palazzo Incontri Firenze, nel corso del Convivio d'Inverno organizzato dall'associazione dei 41 brand ultracentenari di Toscana, Veneto, Piemonte e Calabria che "fatturano" 9290 anni di storia e sono testimoni di un Made in Italy longevo e di successo, aperto all'innovazione e ai valori etici di mercato. Il riconoscimento – riservato a "un personaggio o a un rappresentante di una istituzione che abbia acquisito particolari meriti con il lavoro, sia nella sfera culturale, che civile, sociale ed economica, e che abbia lasciato prezioso sedimento e illuminato senso di progresso" è giunto alla ottava edizione.
Nella foto in alto a destra il presidente dell'Unione Eugenio Alphandery (a sinistra) consegna a Franco Cervelli la Chiave dell'Amicizia 2014.
Franco Cervelli è nato a Pisa nell'aprile del 1950. Si è laureato in Fisica presso l'Università di Pisa. Ancora studente, ha iniziato la sua attività di ricerca al CERN di Ginevra. Agli inizi degli anni '80 ha lasciato il CERN per approdare al Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) di Chicago (USA), dove è entrato a far parte dell'esperimento CDF, dedicato alla ricerca e allo studio di nuove particelle. Tale esperimento gli ha permesso di essere uno degli scopritori del quark Top, il più pesante ed elusivo tra i "mattoncini" fondamentali della materia. Nel 1999 ha iniziato la sua collaborazione con l'esperimento AMS-02, che ha come spokeperson S.C.C. Ting, premio Nobel per la Fisica 1976. Dal 2012 Franco Cervelli si sta anche dedicando alla progettazione e realizzazione dell'esperimento Mu2e da svolgere di nuovo al Fermi Laboratory di Chicago, col quale si cercherà di comprendere perché certe particelle abbiano la possibilità di trasformarsi in altre. Studi di questo tipo sono centrali per comprendere quale tipo di fisica ci sia oltre il cosiddetto Modello Standard, che rappresenta il punto più alto della nostra comprensione dell'Universo, dal Big Bang alle particelle elementari. Autore di più di 300 pubblicazioni scientifiche, dal 1996 Franco Cervelli è docente di Fisica degli acceleratori di particelle presso l'Università di Pisa.
In passato la "Chiave dell'amicizia" è stata conferita al soprintendente del Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci (2006), al direttore dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza Paolo Galluzzi (2007,) al membro dell'Executive Board della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi (2008), alla presidente dell'Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio (2009). Nel 2010, in occasione del decennale della nascita dell'Unione, sono stati insigniti con la "La Chiave dell'Amicizia" il costituzionalista Enzo Cheli (presidente del Gabinetto Vieusseux), l'architetto Francesco Gurrieri (preside dell'Università Internazionale dell'Arte) e l'imprenditrice Antonella Mansi (presidente di Confindustria Toscana). Nel 2011, per il 150° dell'Unità d'Italia, il Prefetto di Firenze Paolo Padoin, nel 2013 l'imprenditore Marco Bartoletti della BB di Calenzano.
L'Intelligenza Artificiale per lo sviluppo della società e dell'economia
Si terrà a Pisa dal 10 al 12 dicembre il XIII Simposio dell'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, che quest'anno affronterà il tema dell'intelligenza artificiale per la società e l'economia. Ospitato dal dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, il convegno sarà dedicato ad approfondire e discutere il ruolo che questo settore può rivestire per lo sviluppo e l'innovazione in ambito sociale, economico e tecnologico. Al centro dell'interesse delle tre giornate pisane ci saranno argomenti quali i contributi della robotica al miglioramento della qualità della vita, in particolare per quanto riguarda il supporto tecnologico agli anziani; la possibilità di apprendimento automatico da parte delle macchine per avvicinarle alle caratteristiche dell'essere umano; la diffusione delle tecniche per la ricerca e la gestione delle infinite informazioni che quotidianamente sono prodotte su internet e sui social media. È prevista anche una tavola rotonda dal tema "L'Intelligenza Artificiale crea o distrugge lavoro?". moderata da Luca de Biase di Nova 24, Il Sole 24 ore.
Il convegno, che ha il patrocinio dell'Ateneo pisano del Comune di Pisa e della Camera di Commercio di Pisa, ospiterà docenti ed esperti provenienti dal mondo accademico e delle imprese come la Carnegie Mellon University, IBM Italia, l'Università La Sapienza di Roma, il centro di ricerca SKI di Telecom Italia e il Qatar Computing Research Institute, oltre naturalmente a numerosi docenti dell'Università di Pisa. Nelle tre giornate saranno presentati 10 workshop e un consorzio dottorale. Uno dei temi tra i più affascinanti che saranno trattati è la robotica. Il robot autonomo è stato un obiettivo delle ricerca in Intelligenza Artificiale fin dagli inizi e i robot hanno rappresentato un ambito chiave nel quale studiare metodi e tecniche per la realizzazione di sistemi intelligenti. Strettamente legate a questo mondo sono le problematiche dell'invecchiamento e del mantenimento dell'indipendenza in età avanzata, portando l'attenzione sulle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita.
L'apprendimento automatico che consiste nella simulazione su calcolatore di una caratteristica tipica dell'essere umano, la comprensione del linguaggio naturale, sia scritto che parlato, compresi gli sviluppi in corso presso Google nella realizzazione di strumenti di analisi linguistica "universali" sono alcuni degli atri argomenti che verranno affrontati. Ma le tecniche di Intelligenza Artificiale sono utilizzate anche in altri contesti. E così durante il convegno si parlerà di Web 2.0, del settore i beni culturali, delle Smart Semantic Cities (SSC) sino allo studio delle dinamiche della folla, come il fatto di seguire le mode e i comportamenti degli altri, le dinamiche di evacuazione oppure la formazione spontanea di una moltitudine di persone.
Il programma completo del convegno è disponibile sul sito: http://aiia2014.di.unipi.it/. Per ulteriori informazioni, si può contattare il responsabile scientifico, professor Salvatore Ruggieri, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, all'indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ne hanno parlato:
Il Tirreno
Tirreno.it
LaVoceSociale.it
PianetaUniversitario.com
LaDiscussione.com
ControCampus.it
PisaInformaFlash.it
QuiNewsPisa.it
Approvato il progetto definitivo degli interventi nel Palazzo della Sapienza
Nella seduta di venerdì 5 dicembre, il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa ha approvato all'unanimità il progetto definitivo relativo ai lavori di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale del Palazzo della Sapienza. Gli interventi previsti, per un importo complessivo di circa 12 milioni di euro, riguarderanno l'intero edificio, mirando in particolare al consolidamento strutturale del fabbricato - come prescritto dall'Ordinanza del 4 marzo 2014 sulla base dello Studio sulla sicurezza statica del dicembre 2013 effettuato dai tecnici del MIBACT e dell'Ateneo - e al superamento del forte degrado manutentivo evidenziato dalle analisi tecniche.
Il costo degli interventi sarà coperto per tre milioni di euro tramite contributo della Fondazione Pisa e per altri tre mediante finanziamento della Regione Toscana. I due ministeri interessati, il MIUR e il MIBACT, parteciperanno complessivamente con poco meno di tre milioni di euro, mentre la parte restante sarà a diretto carico dell'Ateneo, anche attraverso la parziale copertura derivante dalla vendita di beni non più utili ai fini istituzionali.
Per quanto riguarda la destinazione finale del Palazzo, il progetto conferma gli spazi già in uso alla Biblioteca del MIBACT. Nella parte universitaria saranno mantenute le due Aule Magne d'Ateneo e la sede della direzione del dipartimento di Giurisprudenza, da sempre presente all'interno dell'edificio. La nuova Biblioteca delle scienze giuridiche, politiche e sociali, che riunirà le strutture bibliotecarie attualmente dislocate a Palazzo Bianchi Monzon, a Palazzo Ricci, in Piazza dei Cavalieri e in Via Volta, avrà una capacità di oltre 6.500 metri lineari di volumi e più di 200 posti lettura. Al piano terra sarà infine realizzato un polo didattico d'Ateneo destinato ai corsi di laurea magistrale e post-laurea, con una dotazione di sei aule per circa 250 posti a sedere.
"L'approvazione del progetto definitivo sulla Sapienza da parte del C.d.A. – ha precisato il rettore Massimo Augello – è l'approdo di un lungo lavoro portato avanti da tutte le istituzioni coinvolte (Università, Biblioteca Universitaria, MIUR e MIBACT, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza per i Beni Architettonici di Pisa, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Comune di Pisa, Prefettura di Pisa) che, estranee a ogni polemica strumentale, si sono da subito attivate, operando concretamente con grande sintonia e spirito di collaborazione per garantire i percorsi più solleciti e rigorosi al fine della riapertura del Palazzo nei tempi più brevi possibili. A tutte loro vanno i miei sentiti ringraziamenti, così come alle altre istituzioni (Regione Toscana e Fondazione Pisa) che hanno dimostrato attenzione e grande sensibilità per la questione. Dopo questo passaggio fondamentale, partirà l'iter per l'affidamento dei lavori, sulla base di un bando di gara europeo, che potrà concludersi entro la metà del prossimo anno, per poi dare il via alla realizzazione degli interventi programmati, la cui durata è stimabile in circa 12 mesi".
Approvato il progetto definitivo degli interventi in Sapienza
Nella seduta di venerdì 5 dicembre, il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa ha approvato all'unanimità il progetto definitivo relativo ai lavori di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale del Palazzo della Sapienza. Gli interventi previsti, per un importo complessivo di circa 12 milioni di euro, riguarderanno l'intero edificio, mirando in particolare al consolidamento strutturale del fabbricato - come prescritto dall'Ordinanza del 4 marzo 2014 sulla base dello Studio sulla sicurezza statica del dicembre 2013 effettuato dai tecnici del MIBACT e dell'Ateneo - e al superamento del forte degrado manutentivo evidenziato dalle analisi tecniche.
Il costo degli interventi sarà coperto per tre milioni di euro tramite contributo della Fondazione Pisa e per altri tre mediante finanziamento della Regione Toscana. I due ministeri interessati, il MIUR e il MIBACT, parteciperanno complessivamente con poco meno di tre milioni di euro, mentre la parte restante sarà a diretto carico dell'Ateneo, anche attraverso la parziale copertura derivante dalla vendita di beni non più utili ai fini istituzionali.
Per quanto riguarda la destinazione finale del Palazzo, il progetto conferma gli spazi già in uso alla Biblioteca del MIBACT. Nella parte universitaria saranno mantenute le due Aule Magne d'Ateneo e la sede della direzione del dipartimento di Giurisprudenza, da sempre presente all'interno dell'edificio. La nuova Biblioteca delle scienze giuridiche, politiche e sociali, che riunirà le strutture bibliotecarie attualmente dislocate a Palazzo Bianchi Monzon, a Palazzo Ricci, in Piazza dei Cavalieri e in Via Volta, avrà una capacità di oltre 6.500 metri lineari di volumi e più di 200 posti lettura. Al piano terra sarà infine realizzato un polo didattico d'Ateneo destinato ai corsi di laurea magistrale e post-laurea, con una dotazione di sei aule per circa 250 posti a sedere.
"L'approvazione del progetto definitivo sulla Sapienza da parte del C.d.A. – ha precisato il rettore Massimo Augello – è l'approdo di un lungo lavoro portato avanti da tutte le istituzioni coinvolte (Università, Biblioteca Universitaria, MIUR e MIBACT, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza per i Beni Architettonici di Pisa, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Comune di Pisa, Prefettura di Pisa) che, estranee a ogni polemica strumentale, si sono da subito attivate, operando concretamente con grande sintonia e spirito di collaborazione per garantire i percorsi più solleciti e rigorosi al fine della riapertura del Palazzo nei tempi più brevi possibili. A tutte loro vanno i miei sentiti ringraziamenti, così come alle altre istituzioni (Regione Toscana e Fondazione Pisa) che hanno dimostrato attenzione e grande sensibilità per la questione. Dopo questo passaggio fondamentale, partirà l'iter per l'affidamento dei lavori, sulla base di un bando di gara europeo, che potrà concludersi entro la metà del prossimo anno, per poi dare il via alla realizzazione degli interventi programmati, la cui durata è stimabile in circa 12 mesi".
Ne hanno parlato:
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