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Comunicati stampa

"Segni tra le mani", quando l'arte aiuta i malati di alzheimer a comunicare. Il progetto verrà presentato giovedì 20 marzo alle 16.00 al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, in Lungarno Galilei 9 a Pisa.

"Segni tra le mani", prevede una serie di incontri all'interno degli spazi museali: grazie alla tecnica del "Timeslips", gli anziani affetti da alzheimer potranno creare storie e poesie con un eventuale supporto multimediale ispirandosi ad alcune opere tratte dall'ampia collezione del Museo della Grafica.

Il progetto "Segni tra le mani" è frutto di una neonata collaborazione fra il Museo della Grafica e alcune strutture di accoglienza e assistenziale sul territorio di Pisa e della Valdera (Azienda per i servizi alle persone "M. Remaggi" di San Lorenzo alle Corti; RSA Villa Sorriso di Pontedera, RSA "San Giuseppe" di Ponsacco; RSA "Dott. Giampieri" di Ponsacco; Associazione "La Tartaruga" di Pisa) ed è dedicato alle persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza e ai loro accompagnatori.

"L'Alzheimer è una malattia sempre più presente nella società contemporanea – spiegano gli organizzatori del progetto - Nell'ultimo decennio, studi in materia hanno evidenziato come l'arte e le attività creative svolgano un ruolo terapeutico nei confronti di questi pazienti, poiché agiscono sui circuiti emozionali che, rispetto a quelli cognitivi, restano preservati più a lungo nel decorso della malattia. È dimostrato infatti che più a lungo queste persone continuano a comunicare, più lentamente procede la malattia".

Il Centro Linguistico dell'Università di Pisa (CLI) ha recentemente firmato un accordo con il Centro linguistico dell'Università di Berkeley, California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center's Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC), una banca-dati digitale che contiene clip di film opportunamente selezionati ed etichettati da utilizzare in percorsi didattici mirati all'insegnamento delle lingue.

Il CLI, che ha già dato l'avvio a ricerche in questa direzione attraverso un progetto autonomo, con la firma dell'accordo potrà avvalersi degli strumenti e del materiale del Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, e contribuirà a sua volta con la produzione di percorsi didattici specializzati. Al progetto partecipano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLI e promotrice dell'iniziativa, altri docenti di anglistica, tra cui la professoressa Silvia Bruti, da tempo interessata al linguaggio del cinema e alla traduzione degli audiovisivi, e la professoressa Belinda Crawford , esperta di linguaggi specialistici e multimodalità.

"L'assunto di base è che i materiali audiovisivi e i film in particolare rappresentino una notevole risorsa per l'apprendimento della lingua straniera – ha spiegato Silvia Bruti - dal momento che hanno l'enorme vantaggio di ritrarre un'ampia varietà di scenari sociolinguistici. L'idea è quella di utilizzare clip opportunamente selezionati a cui si potranno accompagnare l'analisi della comunicazione (gesti, sguardi, movimenti), la trascrizione del parlato originale e i sottotitoli nella lingua di partenza o in quella di arrivo".

La mostra Arte botanica nel terzo millennio/ Botanical Art into the Third Millennium realizzata dal Museo della Grafica e curata da Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi (aprile-luglio 2013), dopo essere stata in parte accolta presso l'Orto Botanico dell'Università di Padova in occasione della ristrutturazione (ottobre-novembre 2013), è approdata ora nel prestigioso Kew Garden di Londra, un vero e proprio paradiso botanico, centro di ricerche di altissimo livello e luogo di conservazione e promozione dell'arte botanica mondiale.

Un'ampia e significativa selezione di opere che facevano parte della mostra pisana è infatti esposta nella Shirley Sherwood Gallery, situata all'interno del giardino botanico londinese, in occasione della mostra Botanical Art in the 21st Century. Si tratta di un rinnovato e suggestivo appuntamento per ammirare alcuni capolavori dei più affermati pittori botanici di tutto il mondo, in un ambito di ricerca figurativa che coniuga in maniera affascinante l'arte e la scienza.

Negli Stati Uniti invece nella importante mostra dedicata al Futurismo Italiano, organizzata presso il Guggenheim Museum di New York e che costituisce un evento di primo piano nel panorama artistico contemporaneo, sono esposte sei opere di Mario Chiattone (1891-1957), protagonista con Antonio Sant'Elia dell'architettura futurista. Chiattone partecipò infatti, con Marinetti, Boccioni, Balla e Carrà, al primo sodalizio futurista, una delle più rivoluzionarie e discusse avanguardie artistiche europee del primo Novecento. Nelle collezioni del Museo della Grafica pisano sono conservate la maggior parte delle rare opere oggi superstiti del grande architetto, donate nel 1964 all'Università di Pisa e che raffigurano progetti e scorci immaginari della moderna "città futurista".

Su 24 cervelli rientrati in Italia, sono ben 3 quelli che hanno scelto l'Università di Pisa come destinazione del loro lavoro: sono Carolina Pagli, Stefano Bolognesi e Andrea Lamorgese che, grazie al programma per Giovani ricercatori "Rita Levi Montalcini" promosso dal MIUR, hanno potuto lasciare gli istituti di ricerca all'estero dove svolgevano la loro attività e rientrare in Italia con un progetto da sviluppare nei prossimi tre anni. Nello specifico, Carolina Pagli si è trasferita dalla Plymouth University (UK) al dipartimento di Scienze della terra, Stefano Bolognesi dalla Durham University (UK) è rientrato al dipartimento di Fisica, Andrea Lamorgese è adesso al dipartimento di Ingegneria civile e industriale.

I tre ricercatori sono risultati vincitori della call del 2011, istituita dal Ministero dopo il lancio del programma – meglio conosciuto come "rientro dei cervelli" - che, nel 2009, aveva già permesso a tre ricercatori di lavorare a Pisa.

Carolina Pagli, 37 anni, si è laureata in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 2002 e nel 2006 ha conseguito il dottorato in Geofisica alla University of Iceland. La sua carriera accademica è proseguita all'estero, prima alla University of Luxembourg, poi alla University of Leeds, fino ad arrivare alla Plymouth University, dove è stata docente di Scienze della terra fino al suo rientro in Italia. La sua attività di ricerca ha riguardato l'analisi dei meccanismi responsabili della deformazione della Terra, studiando il fenomeno attraverso l'utilizzo di InSAR – la tecnica radar capace di generare mappe dei movimenti della superficie terrestre - e del GPS. Gran parte della sua attività si è concentrata nello studio dei processi vulcanici in Islanda e nella regione dell'Afar, in Etiopia, ma Carolina Pagli ha dato contributi significativi anche allo studio dello scioglimento dei ghiacci e il suo effetto sui vulcani in Islanda. Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience i risultati di una sua ricerca che ha dimostrato la presenza di una profonda camera magmatica assiale lungo una porzione del rift dell'Erta Ale, in Etiopia. Grazie al programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare al progetto intitolato "La formazione di camere magmatiche ai margini di placca divergenti", finanziato con 202.000 euro.

Stefano Bolognesi, 35 anni, si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 2002, dove è stato allievo della Scuola Normale. Sempre alla Scuola Normale, nel 2007 ha conseguito il diploma di perfezionamento, dopo di che ha iniziato la sua carriera accademica all'estero, passando dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, dalla University of Minnesota negli USA, dal DAMTP University of Cambridge, dalla Hebrew University of Jerusalem, fino alla Durham University. La sua attività di ricerca si sviluppa nel campo della fisica teorica, in particolare sulle soluzioni solitoniche e non perturbative in teoria dei campi. Ha infatti lavorato su molti aspetti riguardanti i solitoni e oggetti di natura topologica in genere, sulle loro relazioni con i problemi di accoppiamento forte, supersimmetria e dualità elettro-magnetica. Altri argomenti paralleli su cui ha lavorato Stefano Bolognesi sono il limite a grade N, le teorie effettive di bassa energia e la teoria di stringa in generale. Con il programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare a un progetto intitolato "Teorie di solitoni, dualità e accoppiamento forte: con applicazioni in QCD, supersimmetria, olografia, gravità e cosmologia", finanziato con 184.000 euro.

Monitorare gli effetti dell'inquinamento atmosferico sui bambini come strumento di supporto alle politiche di sanità pubblica. È questo l'obiettivo principale di MAPEC_LIFE, il progetto di durata triennale che coinvolge il dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e che, nei prossimi tre anni, svilupperà insieme alle scuole ausili didattici sui temi dell'inquinamento e sugli stili di vita sani, in collaborazione con la Società della Salute, il Comune di Pisa e l'Asl 5. I dettagli scientifici dello studio sono stati presentati il 12 marzo in rettorato da Roberto Lorenzi, direttore del dipartimento di Biologia, e Annalaura Carducci, docente responsabile dell'Unità di ricerca dell'Ateneo pisano. Nell'occasione sono intervenuti anche, l'assessore comunale alle Politiche socioeducative e scolastiche Maria Luisa Chiofalo, Maria Cristina Felline, della Società della Salute, e Emanuela De Franco, del Dipartimento di Prevenzione Asl 5.

MAPEC_LIFE, approvato nel 2013 dalla Commissione Europea e finanziato dal programma LIFE+, il fondo per l'ambiente dell'Unione europea, è coordinato dall'Università degli Studi di Brescia e vede coinvolte le Università di Lecce, Perugia, Torino, oltre a Pisa che sarà responsabile delle attività di dissemination. La ricerca permetterà di approfondire le conoscenze scientifiche sugli eventuali e potenziali rischi per la salute della popolazione a causa dell'esposizione quotidiana agli inquinanti, e di valutare il possibile ruolo protettivo, o viceversa aggravante, di altri fattori nei confronti del danno biologico da inquinanti atmosferici nei bambini.

A livello operativo, il progetto prevede di reclutare 1000 bambini in 5 città italiane, 200 per ogni città (Brescia, Lecce, Perugia, Pisa e Torino) caratterizzate da diversi livelli di inquinamento dell'aria, sia in inverno che in estate. Per ogni bambino verrà raccolto un campione biologico (cellule della mucosa orale) e tutti i dati di interesse per la ricerca mediante un questionario compilato dai genitori. La ricerca, infatti, ha l'obiettivo principale di valutare l'associazione tra la concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici quali particolato fine (PM10 e PM 0.5), ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), nitroIPA e altri, e alcuni marcatori di effetto biologico precoce, attraverso test specifici di laboratorio che rilevano la presenza di eventuali danni al DNA nelle cellule della mucosa della bocca di bambini di 6-8 anni di età.

Tali danni, del tutto reversibili, si producono anche spontaneamente, in assenza di esposizione a fattori nocivi e vengono continuamente riparati. La loro presenza, quindi è poco significativa per il singolo bambino e non implica un rischio di sviluppare malattie, ma la frequenza di questi effetti nell'intera popolazione è un segnale di quanto essa sia esposta ad un possibile danno e potrebbe essere predittiva dell'insorgenza di patologie croniche in età adulta. "Se questi indicatori di effetto biologico mostreranno una buona associazione con i parametri di inquinamento atmosferico – ha aggiunto la professoressa Carducci - essi potranno essere proposti quali test rapidi, di semplice esecuzione e di costo contenuto, per la valutazione e il monitoraggio di specifiche situazioni ambientali e dell'impatto di interventi atti a contrastare gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute".

Le campagne per promuovere la partecipazione allo studio effettuate nelle scuole potranno anche essere utili occasioni di confronto con insegnanti, genitori e bambini per l'approfondimento dei problemi ambientali, non solo quelli riguardanti la qualità dell'aria. Questo condurrà alla produzione di ausili didattici, con giochi interattivi, sviluppati in stretta collaborazione con insegnanti ed esperti di educazione e promozione della salute.

In questo studio inoltre si valuteranno non solo i diversi indicatori dell'inquinamento atmosferico ma anche altre possibili fonti di esposizione a inquinanti aerei come quelli presenti all'interno delle abitazioni, i fattori demografici e alcuni aspetti degli stili di vita, come l'alimentazione, che potrebbero influenzare gli effetti biologici. Infine lo studio permetterà di fornire informazioni utili per orientare interventi e scelte politiche intesi a proteggere la salute dei bambini dai possibili danni degli inquinanti atmosferici, sia a livello collettivo che individuale.

Giovedì 13 marzo alle ore 15.30 al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa a Calci in via Roma 79 sarà presentato il volume "I Tesori del Monte Pisano II. Le piante e i funghi" di Silvia Sorbi e Patrizia Scaglia edito da Pacini Editore. E' il secondo volume della trilogia "I tesori del Monte Pisano" un progetto editoriale realizzato su iniziativa del Servizio Ambiente della Provincia di Pisa in collaborazione con il Museo di Storia Naturale per promuovere e valorizzare attraverso il gioco e l'esplorazione le ricchezze naturalistiche delle aree protette del Monte Pisano.

A seguire, nei locali di ingresso del Museo, sarà inaugurata la mostra degli originali delle illustrazioni presenti nel volume e realizzate da Patrizia Scaglia e da Silvia Battaglini. La mostra sarà visitabile fino al 30 aprile.

Per informazioni: www.msn.unipi.it/sos-museo, tel. 0502212970.

Mercoledì 12 marzo, alle ore 15 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, il professor Guido Tonelli terrà la Lectio Magistralis dal titolo "Da Galileo al bosone di Higgs. Pisa crocevia delle scienze".

Dopo i saluti del sindaco Marco Filippeschi, del rettore Massimo Augello e del direttore della sezione di Pisa dell'INFN, Giovanni Batignani, il professor Tonelli ripercorrerà le tappe principali che hanno portato alla recente scoperta del bosone di Higgs, discutendone le implicazioni per la comprensione dei primi istanti di vita dell'universo dopo il Big Bang.

L'incontro - organizzato dal Dipartimento di Fisica, in collaborazione con il Comune di Pisa e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e aperto a tutti gli interessati - sarà trasmesso in diretta streaming sui siti dell'Ateneo e del Comune e sarà raccontato su Facebook (Università di Pisa-Pagina Ufficiale) e su Twitter, sull'account @Unipisa (#lectiotonelli).

Stabilire le linee guida di un progetto per valutare il grado di alfabetizzazione statistica degli italiani. E' questo uno degli obiettivi della lettera di intenti siglata da Pier Mario Pacini, direttore del Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa e da Bianca Maria Martelli, dirigente sede territoriale Istat Toscana Umbria. I primi ad essere valutati saranno proprio le matricole del corso di Statistica del Dipartimento di Economia e Management dell'Ateneo pisano. Il questionario web è partito a metà febbraio e nei prossimi mesi si avranno i risultati, ma ciò che è importante – come sottolineano gli organizzatori dell'iniziativa – è soprattutto individuare una metodologia efficace in modo da rendere l'esperienza replicabile su una scala più ampia.

"Uno degli elementi chiave dell'accordo con l'Istat – sottolinea Monica Pratesi, professoressa del Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Pisa – è infatti proprio la promozione e la diffusione della cultura statistica sia nell'università che nelle scuole primarie e secondarie".

Fra i punti salienti dell'accordo c'è inoltre lo scambio di esperienze formative tra il Dipartimento di Economia e Management e l'Istat sia mediante l'attivazione di stage presso l'Istat sia attraverso la partecipazione di personale dell'Istat alle attività didattica e di ricerca del Dipartimento di Economia e Management. Alle lezioni, che quest'anno si svolgono ogni lunedì dal 10 al 31 marzo, parteciperanno gli esperti dell'Istat Alessandro Valentini, Claudia Tinelli, Linda Porciani, Luca Faustini e Silvia Da Valle.

L'accordo fra i due enti prevede infine anche l'analisi e la realizzazione di strumenti informativi utili per il soddisfacimento delle esigenze conoscitive del territorio su una serie di aree tematiche quali la popolazione, la salute, la sostenibilità e coesione sociale, la povertà, l'occupazione e le attività economiche.

Una ricerca internazionale per approfondire gli studi di genere con riferimento alle carriere femminili e ai processi culturali, rivolgendo una specifica attenzione al mondo della ricerca e ai contenuti delle discipline. È partito da alcune settimane il progetto Trigger (TRansforming Institutions by Gendering contents and Gaining Equality in Research), finanziato nell'ambito del 7° Programma Quadro dell'Unione Europea, che è coordinato dal dipartimento per i Diritti e le pari opportunità della Presidenza del Consiglio e a cui partecipa l'Università di Pisa, insieme a quelle di Londra, Parigi, Madrid e Praga. Per l'Ateneo pisano la responsabile scientifica è la professoressa Rita Biancheri, e nel progetto sono coinvolti i dipartimenti di Scienze politiche, i tre dell'area ingegneristica e i tre dell'area medica.

Il progetto Trigger, che avrà durata quadriennale, mira a sviluppare una serie di percorsi sia sul piano teorico, per quanto riguarda i fondamenti delle discipline interessate, sia a livello pratico, attraverso una serie di azioni pensate per eliminare discriminazioni e stereotipi dominanti. Esso si propone di promuovere gruppi multidisciplinari di ricerca attraverso l'uso della categoria di genere, di inserire l'approccio di genere nei percorsi formativi istituzionali e non, di sensibilizzare i ricercatori e le ricercatrici al tema delle pari opportunità e delle carriere, di realizzare un'indagine sul monitoraggio delle carriere all'interno delle istituzioni accademiche, di favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, di facilitare l'uso di un linguaggio attento al genere nei documenti amministrativi, di intensificare infine i legami con il territorio di riferimento, consolidando nel caso pisano l'applicazione della legge regionale sulla cittadinanza di genere.

L'ambiente di lavoro, i processi culturali dominanti e le norme, esplicite e tacite, che regolano il mondo della ricerca saranno dunque al centro dell'interesse del progetto, che fa della piena consapevolezza di questi temi la base fondamentale per attuare un'applicazione sostanziale dei diritti delle donne e una piena valorizzazione delle differenze. "Tali cambiamenti - commenta la professoressa Biancheri - non possono avvenire se non ripensando i contenuti e l'offerta formativi, le attività didattiche, e soprattutto superando una concezione della scienza che ha considerato il soggetto maschile come neutro, mantenendo tuttora quelle cicatrici che hanno escluso per lungo tempo le donne dai saperi".

Si terrà venerdì 7 marzo, dalle ore 9.50 nell'Aula Magna del Polo Piagge, il seminario tecnico dal titolo "La valutazione della sicurezza statica e vulnerabilità sismica degli edifici a carattere storico-monumentale: l'edificio La Sapienza di Pisa". L'iniziativa, organizzata dal dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa, dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dall'Ordine degli ingegneri della Provincia di Pisa, sarà aperto dai saluti del rettore Massimo Augello, di
 Paola R. David, della Soprintendenza di Pisa, e di
Carlo Cioni, presidente dell'Ordine degli ingegneri di Pisa.

Subito dopo, saranno presentate le approfondite attività di rilievo, analisi e verifica svolte sull'edificio della Sapienza di Pisa (di cui è disponibile il documento finale sul sito dell'Ateneo) ai fini della completa caratterizzazione statica e sismica del complesso edilizio, in relazione anche al processo evolutivo dell'edificio, dei relativi interventi di ampliamento, ricostruzione o adeguamento, sino al raggiungimento dell'attuale conformazione. Dopo le presentazioni specifiche, alcuni tra i migliori esperti italiani presenteranno l'attuale evoluzione normativa a livello nazionale ed europeo nell'ambito dell'analisi, verifica e progettazione di interventi su edifici esistenti. Tutto ciò farà da base per la tavola rotonda conclusiva, che è in programma alle ore 17.10.

La valutazione della vulnerabilità sismica di edifici esistenti caratterizzati da elevato pregio artistico e storico-architettonico, simbolo del contesto urbano in cui sono inseriti e di cui sono ad oggi parte integrante, quali, ad esempio il Palazzo della Sapienza, è di fondamentale importanza per la diminuzione del rischio connesso al loro utilizzo, essendo essi spesso sede di funzioni strategiche o rilevanti. Tali attività ovviamente richiedono particolare attenzione proprio per la peculiare natura degli immobili di carattere storico e perciò necessitano di una approfondita conoscenza del manufatto, raggiunta attraverso l'esecuzione di accurate operazioni di rilievo geometrico e strutturale del fabbricato nonché da una diffusa caratterizzazione meccanica dei materiali, tale da permettere una reale comprensione del comportamento strutturale dell'edificio in esame evidenziando eventuali criticità o difetti anche di realizzazione.

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