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Comunicati stampa

Il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, in collaborazione con Il Museo Nazionale della Certosa Monumentale, presenta "L'azione del silenzio", un viaggio teatrale attraverso lo spazio ed il tempo nella Certosa Monumentale di Calci, che si terrà il 24, 25 e 26 luglio, a Calci, in Via Roma 79.

Per ogni serata sono previsti due turni, il primo alle 19.30 e il secondo alle 20.45. Il programma inizia con un aperitivo nei locali del Museo di Storia Naturale a cui segue lo spettacolo teatrale "L'azione del silenzio" a cura della "Compagnia delle Seggiole" e il tutto si conclude a cena con un "Piatto Certosino" nel refettorio della Certosa Monumentale. Il costo della serata è di 30 euro a persona ed è obbligatoria la prenotazione al numero 050-2212970 tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.45.

"L'azione del silenzio" è un percorso teatrale itinerante durante quale il pubblico accompagnerà un giovane monaco all'interno della Certosa. Il viaggio è scandito da vari monologhi che racconteranno drammaturgicamente sia la storia della Certosa sia la scelta, le difficoltà ed il premio finale di un uomo che, contro tutte le tendenze del tempo (in particolare quelle moderne), decide di votarsi a Dio abbandonando suoni, rumori e vita sociale.

Giovedì 24 luglio, il campus di Villa Letizia a Livorno, sede del Polo Universitario Sistemi Logistici dell'Università di Pisa, organizza un incontro informativo e di orientamento per presentare il corso di laurea in Economia e legislazione dei sistemi logistici ai neodiplomati che stanno per compiere la scelta del corso di laurea. Giunto al nono anno di attivazione, il corso in Logistica ha l'obiettivo di formare "manager", in grado di progettare, gestire e valutare infrastrutture e servizi di logistica e trasporto, in un'ottica intermodale, attraverso una formazione a carattere interdisciplinare, aperta e polivalente, che copre, oltre al settore economico-aziendale, anche quelli giuridico-politico e logistico-organizzativo.

Durante l'incontro, che avrà inizio a partire dalle ore 10.30 in via dei Pensieri 60, sarà possibile ricevere informazioni sul percorso di studi e sugli sbocchi professionali, attraverso le testimonianze degli studenti che già frequentano il corso di laurea e ai laureati, che illustreranno la loro esperienza professionale. Saranno, inoltre, fornite indicazioni utili sulle procedure di immatricolazione e, in particolare, sul test di valutazione. Si tratta, infatti, di un test obbligatorio per chi intende iscriversi, ma non selettivo, che ha lo scopo di misurare la preparazione di base, logico-matematica, e la capacità di comprensione verbale degli studenti, in modo da permettere una scelta mirata del corso di studio, basata sulla valutazione dei propri interessi e attitudini, con la possibilità di colmare eventuali lacune, attraverso la frequenza gratuita ai precorsi.

Le iscrizioni al test, che avrà luogo il 10 settembre, alle ore 11,00, presso Villa Letizia, potranno essere effettuate, collegandosi al portale http://matricolandosi.unipi.it/, a partire dal 24 luglio; agli iscritti al test sarà distribuita gratuitamente una guida per la preparazione dalla Segreteria studenti decentrata di Livorno o da quella didattica del Corso di Laurea, situate a Villa Letizia, alle quali è possibile rivolgersi per qualsiasi chiarimento (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 050 2211213-4-215-228; www.polologistica.unipi.it).

In questi anni il corso di studio ha mantenuto una buona capacità di attrazione in ingresso, con oltre un centinaio di iscritti l'anno; nel tempo è risultata in aumento la percentuale dei fuori sede, con una maggiore differenziazione delle Regioni di provenienza (Abruzzo, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia), grazie anche alla presenza del servizio mensa e della Biblioteca "M. Caponi", all'interno del campus universitario. L'altro dato interessante è rappresentato dagli esiti occupazionali; infatti, nonostante il momento di forte contrazione economica, da un'indagine condotta dal Corso di laurea è risultato che il 47% dei laureti svolge un lavoro in campo logistico; il 29% ha deciso di proseguire gli studi (Laurea magistrale o Master); il 18% ha un'occupazione non direttamente legata al percorso di studi (con una percentuale residuale di laureati in cerca di occupazione).

Questo risultato è dovuto anche alla presenza, all'interno del piano di studi, del tirocinio formativo che gli studenti devono svolgere, durante il terzo anno, in aziende del settore: il tirocinio è uno strumento utile sia per i tirocinanti, che possono acquisire una conoscenza diretta del mondo del lavoro, ma anche per le aziende, che hanno la possibilità di valutare il tirocinante per una futura assunzione.

Elena Salibra, professoressa di Letteratura italiana del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa, è nella terna dei vincitori del premio Premio Viareggio-Rèpaci per la sezione poesia. A luglio la giuria presieduta da Simona Costa ha scelto di nominare Elena Salibra per la sua raccolta di versi "Nordiche" (Stampa, 2009) con prefazione di Maurizio Cucchi. Insieme alla docente dell'Ateneo pisano sono stati segnalati anche Alessandro Fo per "Mancanze"(Einaudi) e Paolo Ruffilli per "Variazioni sul tema" (Aragno). Le altre due terne nominate dalla giuria riguardano le sezioni di narrativa e saggistica.

Sabato 30 agosto al Palazzo dei Congressi a Viareggio saranno consegnati i riconoscimenti ai vincitori del premio "Giuria Viareggio" e proclamati i tre Super vincitori di ciascuna terna che riceveranno il "Viareggio Rèpaci" 2014 nel corso della serata conclusiva della manifestazione.

Due neolaureate con il massimo dei voti in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all'Università di Pisa, hanno superato una selezione internazionale indetta dalla multinazionale del farmaco AstraZeneca e trascorreranno i prossimi due anni a Mölndal in Svezia per seguire un periodo di formazione avanzata all'interno dei laboratori dell'azienda.

Le due brillanti dottoresse, che oltre alla passione per lo studio condividono anche quella della pallavolo che hanno praticato a vari livelli, sono Linda Del Bino e Lucia Fusani e sono risultate fra i sette vincitori dopo una selezione molto impegnativa, alla quale hanno partecipato centinaia di studenti provenienti da tutta Europa.

Linda Del Bino, 25 anni di Lamporecchio in provincia di Pistoia, ha svolto una tesi sperimentale sotto la guida della dottoressa Valeria Di Bussolo presso i laboratori del dipartimento di Farmacia studiando la sintesi di glicoconiugati quali potenti inibitori del metabolismo glucidico tumorale, combinando in modo interdisciplinare competenze di chimica organica sintetica e di chimica farmaceutica. Sempre nello stesso dipartimento, Lucia Fusani, 25 anni di Ortonovo in provincia di La Spezia, ha sviluppato una tesi sotto la supervisione del dottor Tiziano Tuccinardi e del professor Filippo Minutolo. Il suo lavoro, improntato su un approccio multidisciplinare, ha riguardato la progettazione razionale attraverso metodologie computazionali di molecole bioattive e la loro relativa sintesi chimica.

Queste nuove metodologie didattiche multidisciplinari attuate presso il dipartimento di Farmacia sono evidentemente molto apprezzate dall'industria farmaceutica soprattutto a livello internazionale. Infatti anche lo scorso anno, in occasione della prima edizione di questa selezione, era risultata vincitrice un'altra neolaureata, la dottoressa Jessica Iegre, che aveva portato a termine un analogo progetto attuato presso lo stesso gruppo di ricerca, la cui supervisione si era avvalsa della collaborazione della dottoressa Carlotta Granchi, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Farmacia.

Il professor Mario Campa è nato a Locorotondo, in provincia di Bari, il 4 gennaio del 1943. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa e la specializzazione in Microbiologia all'Università di Torino, ha percorso i vari livelli dell'insegnamento accademico, fino a diventare nel 1985 Ordinario di Microbiologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa, cattedra che ha ricoperto fino al 2013.

Nel corso della carriera, il professor Campa è stato Direttore del Dipartimento di Biomedicina Sperimentale, Infettiva e Pubblica dal 1993 al 1995; Presidente del Corso di Dottorato di Ricerca in Microbiologia medica e sperimentale e in Microbiologia e Genetica dal 1999 al 2010; Direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia dal 1999 al 2013; Direttore del Master di II livello in Teledidattica applicata alle scienze della salute e ICT in medicina dal 2005 al 2013.

Il professor Mario Campa è stato Preside della Facoltà pisana di Medicina e Chirurgia dal novembre 1994 all'ottobre 2002. Dalla sua istituzione e fino al 2006, è stato membro dell'Osservatorio Nazionale per la formazione medico-specialistica del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.

Per quanto riguarda l'attività assistenziale, il professor Campa è stato Direttore dell'Unità Operativa Assistenziale di Microbiologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana dal 1998 al 2013; Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata di "Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche" della stessa AOUP dal 2004 al 2007; Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata di Medicina di laboratorio dell'AOUP dal 2011 al 2013.

Nel 2003 è stato insignito con l'Ordine del Cherubino, la massima onorificenza che l'Università di Pisa riconosce ai suoi docenti più illustri, e nel 2014 è stato nominato Professore Emerito dell'Ateneo pisano.

Il professor Mario Campa era attualmente Delegato del Rettore alle funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio relativamente alle attività didattiche e formative post laurea, nonché ad altri aspetti normativi e regolamentari dell'area medica.

Il professor Mario Campa è stato responsabile di numerosi progetti di ricerca in ambito nazionale ed europeo, ed è stato autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche che riguardano principalmente lo studio dell'interazione di agenti infettivi con i sistemi di difesa dell'ospite. Gli argomenti di ricerca affrontati hanno riguardato essenzialmente le seguenti tematiche:

- Interferenza batterica con i sistemi di regolazione della risposta immunitaria dell'ospite.

- Ruolo di prodotti batterici nell'induzione e regolazione di fenomeni autoimmuni in modelli animali.

- Regolazione dell'ipersensibilità di tipo ritardato e della risposta granulomatosa verso il bacillo tubercolare in modelli sperimentali.

- Enzimi del metabolismo purinico come indicatori della reattività linfocitaria nel corso di infezioni batteriche e virali.

- Caratterizzazione di antigeni batterici per la preparazione di un vaccino ricombinante antitubercolare e/o di test immunologici più specifici per la diagnosi di infezione tubercolare.

- Studio del contributo di diverse sottopopolazioni linfocitarie umane alla resistenza acquisita verso il bacillo tubercolare.

La Cassa di Risparmio di San Miniato sostiene con un finanziamento triennale a fondo perduto i progetti di ricerca sviluppati nell'ambito della collaborazione tra l'Università di Pisa e il Massachusetts Institute of Technology. Il contributo è frutto dell'accordo sottoscritto mercoledì 16 luglio, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello e dal presidente del gruppo bancario, Alessandro Bandini, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e l'Innovazione, Paolo Ferragina, e del dirigente della Direzione Ricerca e Internazionalizzazione dell'Ateneo, Elena Perini.

I contributi, che ammontano complessivamente a 90.000 euro, saranno destinati a progetti del "MIT-Unipi Project" selezionati in risposta alle call degli anni 2014, 2015 e 2016. Una parte di essi sarà riservata a ricerche che fanno riferimento all'area tematica delle Scienze economico-aziendali, sociali e ambientali.

Il "MIT-Unipi Project" è partito a fine 2012 per sviluppare collaborazioni scientifiche, nei vari settori disciplinari, tra gruppi di ricerca delle due prestigiose istituzioni. Finora, l'Ateneo pisano è l'unico partner ammesso, insieme ai Politecnici di Milano e Torino.

Le prime due call, del 2013, hanno registrato 30 proposte di collaborazione, tra le quali sono stati selezionati i nove progetti vincitori, a seguito della valutazione dell'Advisory Board del MIT-Italy Project. L'Università di Pisa ha inoltre ritenuto particolarmente significative altre sette proposte e deciso di sostenerle per consentire di avviare una fattiva collaborazione con i gruppi di ricerca del MIT coinvolti e gettare così le basi per un rapporto che possa essere sviluppato e portare proficui risultati.

È appena partita la terza call, che scadrà il 22 settembre del 2014 e che è consultabile all'indirizzo: http://www.unipi.it/index.php/finanziamenti/item/4318-mit-unipi-terza-call

Il rettore Massimo Augello ha ringraziato la Cassa di Risparmio di San Miniato "per la particolare sensibilità dimostrata per il territorio pisano, a supporto di iniziative scientifiche di respiro internazionale quale appunto quella che vede collaborare il nostro Ateneo con il prestigioso MIT di Boston, stabilmente sul podio di tutte le classifiche delle migliori università al mondo".

Il presidente Bandini nell'evidenziare che il futuro di una nazione è strettamente correlato alla capacità della stessa di sostenere e favorire l'innovazione tramite la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico, ha sottolineato l'importanza di garantire alle giovani generazioni tutti gli strumenti necessari per la loro formazione e per un costruttivo confronto sul piano internazionale. "Il sostegno triennale della Cassa di Risparmio di San Miniato SpA per la collaborazione tra l'Università di Pisa e il Massachusetts Institute of Technology - ha concluso - è un concreto esempio di sinergia tra pubblico e privato al fine di favorire la formazione e la crescita dei nostri giovani".

Giovedì 17 luglio, alle ore 15.30, nell'Aula Magna del dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, in via Serafini 3, il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Michele Prestipino, sarà ospite del master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata (APC). L'incontro avrà come argomento principale l'analisi della struttura e dell'evoluzione organizzativa di Cosa Nostra e della 'ndrangheta, due compagini criminali che hanno segnato e continuano a segnare profondamente lo sviluppo economico, sociale e politico italiano. L'equipe di gestione del master APC invita tutta la cittadinanza a partecipare.

Con un'esperienza trentennale in magistratura, Michele Prestipino dal 1996 è stato sostituto procuratore a Palermo, componente della Direzione Distrettuale Antimafia. Nel novembre 2008 è diventato procuratore aggiunto presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, fino al 2013 quando, con voto unanime del CSM, si è trasferito a Roma. Durante la sua carriera ha svolto indagini importanti, tra cui quella sulle diverse articolazioni del sistema Provenzano, da quelle economico-finanziarie a quelle operative e militari, che hanno portato all'arresto del capo di Cosa Nostra nel 2006, dopo quarant'anni di latitanza. Ha scritto "Il Codice Provenzano" (con Salvo Palazzolo, 2009, Laterza) e "Il Contagio. Come la 'ndrangheta ha infettato l'Italia" (con Giuseppe Pignatone, 2012, Laterza). L'incontro è organizzato in collaborazione con "Libera" e "Avviso Pubblico".

Durante il dottorato si è trasferito negli USA a lavorare presso l'Oncologia Medica dei National Institutes of Health di Bethesda e da lì ha condotto una ricerca internazionale pubblicata alcuni giorni fa su Nature Genetics. Iacopo Petrini, 34 anni, laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa, ha fatto un'importante scoperta che riguarda la comprensione della biologia dei tumori al timo, un organo necessario per lo sviluppo del sistema immunitario. «Grazie alle tecnologie di next generation sequencing – dichiara Petrini – è stato possibile analizzare tutte le mutazioni codificanti dell'intero genoma dei pazienti e dei rispettivi tumori. Confrontando il genoma normale e quello tumorale dei pazienti si è potuto capire quali fossero le mutazioni specifiche di ogni singolo tumore».

Nel corso della ricerca si è osservato che la stragrande maggioranza dei timomi – i tumori del timo - di tipo A e AB presentavano una stessa mutazione, la quale interessava il gene GTF2I, mai descritto mutato in precedenza. «Insieme ai mei collaboratori – aggiunge Petrini - siamo riusciti a dimostrare che questa nuova mutazione è capace di accelerare la crescita di modelli cellulari in vitro a causa di una ridotta degradazione della proteina GTF2I. Questa scoperta avrà importanti ripercussioni sulla comprensione della biologia delle neoplasie timiche e sulla loro classificazione».

A Pisa esiste un gruppo multidisciplinare per lo studio della patologia timica che ha generato negli anni una grande attrazione di pazienti grazie alle competenze professionali in campo neurologico della dottoressa Roberta Ricciardi, in campo anatomopatologico della professoressa Gabriella Fontanini e chirurgico del dottor Marco Lucchi e del professor Alfredo Mussi. Si è venuta così a creare una sinergia che ha consentito di raccogliere un numero significativo di campioni di tumori epiteliali del timo essenziali per questa ricerca. È stato quindi possibile iniziare una collaborazione internazionale con Petrini, che al momento dello studio stava lavorando a Bethesda, sotto la supervisione del professor Giuseppe Giaccone, uno dei massimi esperti mondiali delle neoplasie timiche.

Iacopo Petrini ha studiato Medicina e Chirurgia presso l'Università di Pisa, si è specializzato in Oncologia Medica sotto la supervisione del professor Alfredo Falcone e ha conseguito il dottorato in Oncologia molecolare con il professor Generoso Bevilacqua. Proprio nell'ambito di questo dottorato, ha iniziato un periodo all'estero presso il National Institutes of Health, dove poi è stato assunto come Research Fellow per completare gli studi intrapresi. Recentemente Petrini è rientrato a Pisa per lavorare presso l'Oncologia medica dell'Ospedale di Santa Chiara.

Maria Letizia Gualandi, del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa, è stata nominata membro del Comitato tecnico-scientifico per i beni archeologici del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).

La professoressa Gualandi attualmente insegna "Metodologia della ricerca archeologica" nel Corso di Studi in Scienze dei Beni culturali ed è responsabile del Laboratorio MAPPA (Metodologie APPlicate all'Archeologia), al cui interno è stato realizzato il primo open digital archaeological archive italiano (MOD), che rende accessibili a tutti i dati delle indagini archeologiche: grazie al MOD, l'Ateneo pisano è al primo posto fra le Università italiane per il rilascio di "dati aperti".

La designazione da parte del Ministro Dario Franceschini è arrivata a fine giugno e, oltre alla professoressa Gualandi, ha riguardato Christian Greco, già allievo dell'Università di Pisa e ora direttore del Museo Egizio di Torino, e il professor Eugenio La Rocca, della Sapienza di Roma. I neo ricostituiti Comitati tecnico scientifici sono organi consultivi del ministero e sono in tutto sette: per i beni archeologici, per i beni architettonici e paesaggistici, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, per gli archivi, per i beni librari e gli istituti culturali, per la qualità architettonica e urbana e per l'arte contemporanea e per l'economia della cultura.

"Questa nomina è per me fonte di grande soddisfazione - ha dichiarato Maria Letizia Gualandi – ed è anche un riconoscimento a tutta l'area umanistica dell'Università di Pisa che, nonostante le drastiche riduzioni di personale, continua a rimanere ai primi posti in Italia per le ricerche nel settore dei Beni culturali e per la formazione dei futuri archeologi e storici dell'arte".

Sara Carpi, dottoranda in Fisiopatologia medica e Farmacologia presso il dipartimento di Farmacia dell'Università di Pisa, è stata premiata al Global Biotechnology Congress che si è svolto a Boston nel giugno scorso. La giovane ricercatrice ha vinto 1.000 dollari classificandosi prima nella sessione poster presentando i risultati di uno studio sulle proprietà "teranostiche", cioè di diagnosi e cura, di un frammento di DNA (oligonucleotide) in cellule di melanoma cutaneo umano. Lo studio è parte di un progetto finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del Programma PAR FAS 2007-2013 (Nanocell: nanosensori ottici all'interno della cellula) di cui è responsabile per l'Università di Pisa la professoressa Paola Nieri.

"L'oligonucleotide che abbiamo utilizzato – spiega Sara Carpi - è in grado di riconoscere selettivamente le cellule cancerose e di promuoverne la morte potenziando l'azione antitumorale dei chemioterapici classici, quali il cisplatino e il docetaxel".

Il frammento di DNA è infatti capace di emettere fluorescenza solo quando legato con il RNA delle cellule tumorali e di esercitare poi una funzione farmacologica "silenziando" il gene della proteina Survivina che ha un ruolo nella sopravvivenza sulle cellule cancerose. La validazione dell'attività di imaging dell'oligonucleotide è stata condotta grazie alla collaborazione con il professore Mario Pellegrino, del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa. La veicolazione dell'oligonucleotide all'interno delle cellule tramite nanoparticelle è un passaggio ulteriore dello studio i cui risultati sono stati presentati ad altri congressi dal gruppo del dottor Francesco Baldini dell'Istituto di Fisica Applicata del CNR Firenze, capofila del progetto, ottenendo un altro riconoscimento internazionale alla Conferenza Europtrode XII, che si è svolta ad Atene ad aprile di quest'anno.

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