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Comunicati stampa

Sarà presentato venerdì 27 settembre, alle ore 17 nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci, il volume dal titolo "La Nave dei Folli: in cerca di nuove rotte nella formazione universitaria", curato da Susan George ed edito da Pisa University Press.

Il libro vuole essere una narrazione polifonica di docenti, studenti e amministrativi del corso di laurea interfacoltà in Comunicazione pubblica, sociale e d'impresa dell'Università di Pisa e racconta l'esperienza vissuta nella pianificazione e realizzazione del corso stesso tra il 2002 e il 2012.

"Eravamo l'equipaggio della Nave dei Folli – spiega la curatrice, la professoressa Susan George – che navigava verso una nuova concezione della formazione universitaria italiana. Volevamo creare una comunità indagante e dialogante dove le abilità e le diversità di ognuno potessero essere potenziate in una ricerca permanente a beneficio di noi stessi e del nostro territorio. Speravamo che cambiando il nostro ruolo anche chi era intorno a noi sarebbe stato costretto a cambiare".

Nel libro, che ha la prefazione della sociologa Marianella Sclavi, emerge come il corso di studio, che ha avuto diversi riconoscimenti circa la qualità del suo percorso formativo, abbia preso sul serio la sua vocazione interdisciplinare nel tentativo di formare un cittadino capace di comunicare il territorio locale in un contesto globale avvalendosi di ben tre culture: quella accademica dei docenti dell'Ateneo, quella culturale-pratica di formatori del Teatro Verdi e quella pragmatica inglese che fa dialogare teoria e prassi. Si tratta di un volume che illustra un sistema formativo basato sull'ascolto – dello studente, lui/lei di sé e dell'altro e del territorio – un sistema dove le diverse capacità di ogni studente sono state "messe in comune" per creare una comunità di cittadini ben informati, in grado di contribuire a una democrazia auspicabilmente avanzata. Sperimentando originali modalità didattiche si è dimostrato che il mezzo è il messaggio non soltanto nella comunicazione ma anche nella formazione.

La presentazione del libro sarà anche l'occasione per dibattere sull'università del futuro insieme con Luciano Modica, Mauro Tulli, Marianella Sclavi, Elizabeth MacDonald, Francesca Burichetti e con un manipolo di autori che hanno già dato prova di follia.

Martedì, 12 Novembre 2013 12:21

Pisa sul podio della Start Cup Toscana

Le idee imprenditoriali vincenti nascono sotto la Torre: all'edizione 2013 della Start Cup Toscana, il primo e il terzo posto sono stati conquistati da Smart System e IVTech dell'Università di Pisa, il secondo e il quarto da Braille Lab e Green Clean House nati negli Istituti di Ricerca (in particolare quelli di Biorobotica e Tecip, Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant'Anna. I giovani scienziati-imprenditori sono stati premiati questa mattina all'Università di Siena, al termine di una giornata che ha visto protagonisti i ragazzi e il mondo delle imprese.

I premi in denaro, 10 mila euro complessivi, messi a disposizione dalla Regione Toscana, serviranno all'avvio delle start up, che avranno anche l'opportunità di partecipare al salone Smau di Milano e che concorreranno al "Premio Nazionale per l'Innovazione", la cui giornata di valutazione finale si terrà il 31 ottobre 2013 a Genova, nel corso del Festival della Scienza. Alla premiazione erano presenti anche Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata dell'Ateneo pisano, e Andrea Piccaluga, delegato al trasferimento tecnologico della Scuola Sant'Anna.

Lo sviluppo di soluzioni in tecnologia JOS (Just-One-System) per caricare e per alimentare in maniera semplificata tutti i device e gestire contemporaneamente vari dispositivi, direttamente su un pannello elettrificato, senza bisogno di alcun cavo, è l'idea di Smart System, la start up targata Università di Pisa, fondata da Eleonora Romiti e Marco Ariani, che è arrivata prima. L'azienda soddisfa la necessità sempre più evidente di eliminare l'invasiva presenza dei cavi elettrici. L'efficienza, la flessibilità, la personalizzazione del dispositivo sono le caratteristiche vincenti rispetto alle tecnologie attualmente presenti sul mercato.

Al secondo posto è arrivato Braille Lab, un progetto relativo a un dispositivo che trasforma una stampante a getto di inchiostro in una stampa Braille. È stata progettata una cartuccia che consente di stampare in Braille, direttamente applicabile a stampanti a getto di inchiostro, con una spesa complessiva del sistema molto contenuta. Si pensi che una stampante Braille ha un costo medio intorno ai 3000 euro mentre questo sistema di stampa avrebbe un costo complessivo di alcune centinaia di euro, risultando più accessibile ai non vedenti. Il progetto aveva già ricevuto l'attenzione da parte del Ministero MIUR nell'ambito del Bando Smart Cities, dove si era classificato prima nella categoria di riferimento. Il gruppo è formato da due allievi dell'Istituto TeCIP della Scuola, Claudio Loconsole e Daniele Leonardis.

Terza è arrivata l'idea IVTech, proposta da Tommaso Sbrana, Serena Giusti, Giorgio Mattei, Arti Ahluwalia dell'Università di Pisa, che propone lo sviluppo di una piattaforma virtuale per produrre e commercializzare supporti per colture cellulari in vitro e diffondere quelli già sviluppati dal gruppo di ricerca presso il Centro di Ricerca "E. Piaggio". Tra gli obiettivi principali della start up, ci sono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per le tecniche alternative ai test su animale, la formazione di ricercatori e tecnici nell'ambito della ricerca in-vitro e lo studio di sistemi per il controllo ambientale focalizzato alla coltura in-vitro di cellule sia animali che umane.

Matteo Giacalone si è classificato quarto con Green Clean House, il progetto di un sensore analogico in grado di monitorare le sostanze inquinanti e individuare, attraverso il collegamento con un database consultabile, le piante consigliate per la depurazione. Il monitoraggio di sostanze inquinanti in ambienti chiusi e la relativa visualizzazione dei valori rilevati sono visualizzabili attraverso web app. Inoltre, il database scientifico, in base alla relazione piante/inquinanti/malattie, permetterà di suggerire quali piante possono mitigare gli effetti nocivi di un determinato inquinante. Oltre che da Matteo Giacalone, il gruppo di lavoro è formato da Domenico Marsella dell'Istituto Tecip e da Nicola di Lecce dell'Istituto di Biorobotica.

Con un corso di cinque giorni hanno insegnato agli ingegneri africani come si costruisce un semplice dispositivo biomedico utilizzando le tecnologie disponibili gratuitamente in rete. Lo scorso agosto, la professoressa Arti Ahluwalia e gli ingegneri Daniele Mazzei e Carmelo De Maria del Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa - con la collaborazione del FabLab Pisa, rappresentato da Mazzei e De Maria - hanno tenuto a Nairobi un corso che aveva l'obiettivo di integrare i concetti dell'open source design di dispositivi biomedicali con quello della regolamentazione e degli standard internazionali, portando avanti i principi della condivisione delle risorse e formazione tecnologica in Africa.

Il corso, della durata di una settimana e sponsorizzato dall'UNECA, è stato pensato specificatamente per l'ingegneria biomedica e si è svolto durante l'Innovator Summer School alla Kenyatta University di Nairobi. Le lezioni hanno previsto la messa in funzione di un sistema di 3D printing open source, il design di un dispositivo per il monitoraggio di alcuni parametri vitali dei neonati (baby monitor) partendo dalle specifiche di base e utilizzando strumenti di progettazione open source software e hardware come la piattaforma Arduino. In particolare, la definizione delle specifiche di progetto è avvenuta attraverso la stretta interazione con la Dr. Molyneux, pediatra presso l'Università del Malawi, che ha aiutato i partecipanti del corso a focalizzare l'attenzione verso problematiche specifiche dell'assistenza sanitaria nei reparti di pediatria.

È stato molto importante per i partecipanti avere un ruolo attivo nell'identificazione dei problemi, nell'analisi delle normative di riferimento, nella selezione dei componenti, nel design, nell'assemblaggio ed nel testing del dispositivo. Grazie alla donazione di kit di sviluppo da parte di Arduino, i partecipanti hanno potuto toccare con mano le potenzialità del design elettronico/programmazione con strumenti open source.

«Il corso è stato un deciso successo – commenta la professoressa Ahluwalia - La maggior parte degli studenti e del personale tecnico non era a conoscenza di strumenti come Arduino FreeCad, Slic3r, Media Wiki e di tutti le potenzialità del design e della prototipazione rapida open source. Questa esperienza è stata lo strumento per comunicare questa conoscenza ai partecipanti, che hanno dimostrato un profondo interesse specialmente verso il mondo delle stampanti 3D. Diversi studenti e insegnanti hanno comprato dei kit Arduino e hanno visto le potenzialità di questo sistema sia come strumento didattico sia come strumento di sviluppo elettronico».

L'idea di fondo dietro le attività è che l'open source design dei dispositivi biomedicali è un importante mezzo per incrementare la crescita economica e migliorare l'assistenza sanitaria: particolare attenzione è stata quindi posta sugli aspetti di sicurezza e di ergonomia che questi dispositivi devono rispettare sulla base delle norme di regolamentazione e di performance internazionali.

Tutto il materiale didattico, inclusa la documentazione del corso, il progetto del baby monitor sono disponibili online per essere un punto di partenza per ulteriori sviluppi portati avanti sia dagli studenti del corso che della community maker. La stampante 3D e tutte le componenti elettroniche sono ospitati presso la facoltà di Ingegneria della Kenyatta University.

Un'occasione per sentire dal vivo il racconto della Summer School sarà il prossimo 27 settembre nell'ambito di "SHINE! La notte dei ricercatori", presso lo stand del FabLab Pisa a Villa Letizia (Polo Universitario Sistemi Logistici) a Livorno.

Il 27 settembre dalle 9,30 a Palazzo dei Priori a Volterra si svolgerà il seminario "Sperimentazioni e ricerche 2011-2013", la relazione annuale sulle ricerche condotte dal Laboratorio Universitario Volterrano (LUV) di cui è coordinatore il professore ingegnere Costantino Cacialgli. Nell'ambito dell'evento sarà presentato il libro "Volterra 1997-2012. 15 anni di attività del Laboratorio Universitario Volterrano" curato dall'ingegner Marco Giorgio Bevilacqua, docente all'Università di Pisa, ed edito dalla Pisa University Press. Il volume è il catalogo della mostra che celebra i primi quindici anni di lavori del LUV attraverso 40 pannelli che sintetizzano i risultati raggiunti nei vari settori di ricerca. Inaugurata per la prima volta nel giugno 2012 presso il Palazzo Vitelli dell'Università di Pisa, successivamente esposta a Volterra nel novembre 2012, la mostra è ora nuovamente riproposta nella stessa città dal 29 settembre al 10 ottobre nelle sale del Palazzo dei Priori. Un'esposizione.

Il Laboratorio Universitario Volterrano

Il Laboratorio Universitario Volterrano è un'unità di ricerca e formazione multidisciplinare rivolta allo studio e alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali della città di Volterra e del suo territorio. Nato nella primavera del 1996, oggi il LUV è animato da docenti, tecnici e studenti di diverse discipline dell'Università di Pisa, quali l'archeologia, la storia, l'architettura, l'urbanistica, la sociologia.

Le attività del Laboratorio, finanziate dall'Università di Pisa, dal Comune di Volterra, dalla Provincia di Pisa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, sono programmate annualmente dai Comitati Scientifici e di Coordinamento, composti dai docenti dell'Ateneo pisano e da rappresentanti degli altri enti finanziatori. I risultati delle sperimentazioni e delle ricerche sono annualmente pubblicati nei "Quaderni del Laboratorio Universitario Volterrano", la rivista arrivata oggi al numero 15.

Nell'ottica di favorire la sostenibilità ambientale e la socializzazione dei cittadini, l'Università di Pisa intende destinare ad orti alcuni appezzamenti di terreno agricolo di cui è proprietaria nella zona di via Castagnola, a San Piero a Grado. A tal fine è indetta una selezione a cui gli interessati potranno partecipare secondo requisiti, termini e modalità previsti dal bando, la cui scadenza è fissata al 22 ottobre 2013.

In particolare l'Università di Pisa intende concedere in uso temporaneo (quinquennale) 20 appezzamenti di terreno con superficie minima 120 mq e massima 140 mq. È previsto il pagamento di un canone annuo di € 150,00 a titolo di rimborso spese, oltre a una cauzione di € 150,00, che sarà restituita al termine dell'uso. Il bando e tutte le informazioni sulla selezione sono disponibili al link http://www.unipi.it/index.php/amministrazione/item/3034-bando-per-l'assegnazione-di-orti.

Il 26 settembre torna la "Giornata europea delle lingue" e il CLi, il Centro Linguistico dell'Università di Pisa, la festeggerà con un'iniziativa promossa nell'ambito della germanistica. A partire dalle ore 15.00, nell'Aula Magna di Palazzo Boilleau, in via Santa Maria 85, appuntamento con "Esaminare, valutare, certificare", una giornata di studio che proporrà una riflessione sul tema delle certificazioni internazionali. Quest'anno compie infatti 10 anni il TestDaF-Zentrum, uno dei centri autorizzati di tutto il mondo per il conseguimento della certificazione TestDaF, esame di livello avanzato di tedesco soprattutto in ambito universitario. Il certificato internazionale rappresenta la chiave di accesso per studenti di tutte le facoltà che intendono continuare il loro percorso di apprendimento o di ricerca in Germania. Nell'ultimo decennio numerosi studenti e studiosi hanno sostenuto e superato con successo l'esame, che da quest'anno avrà sede ufficiale presso il Centro Linguistico.

Alla giornata di studio saranno presenti relatori prestigiosi tra i quali il Dr. Achim Althaus, direttore del TestDaf-Institut di Bochum e Tobias Bargmann, direttore del Centro Informazioni DAAD Roma. Gli ospiti saranno introdotti dai saluti Marco E.L. Guidi, prorettore per la comunicazione e la promozione dell'internazionalizzazione dell'Ateneo,
 Mauro Tulli, direttore del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, Marcella Bertuccelli, direttore del Centro Linguistico e dagli interventi di Annette Hermann, del Consolato Generale di Germania a Milano, Marianne Hepp, docente di Lingua tedesca dell'Università di Pisa, e 
Birgit Schneider, incaricata TestDaF del Testzentrum Pisa.

Il Consiglio d'Europa ha dichiarato l'anno 2001 Anno europeo delle lingue. Da allora ogni anno il 26 settembre viene festeggiata la Giornata europea delle lingue in 45 paesi membri del Consiglio d'Europa. L'obiettivo della Giornata europea delle lingue è quello di celebrare la varietà linguistica in Europa e di promuovere fra i cittadini la conoscenza di un maggiore numero di lingue. Dappertutto in Europa si svolgono iniziative con l'obiettivo di incoraggiare la gente allo studio di una nuova lingua o di migliorare le conoscenze già acquisite. Lo studio delle lingue aiuta non solo la comprensione fra la gente, ma contribuisce anche a superare le barriere intellettuali.

Il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa organizza per il 23 settembre la giornata di accoglienza delle matricole. A partire dalle ore 9, i docenti e gli studenti più grandi, saluteranno i neo-iscritti nell'Aula 7 per presentare i corsi di laurea, i percorsi didattici, i programmi di studio all'estero e i servizi.

Dopo i saluti del direttore del dipartimento, Rossano Massai, il professor Andrea Cavallini terrà una relazione introduttiva dal titolo "Dalla scoperta del DNA all'esplorazione dei genomi". A seguire il professor Riccardo Gucci presenterà il programma Erasmus e le possibilità di sviluppare rapporti internazionali. Subito dopo i professori Gianfranco Denti e Guido Ferruzzi illustreranno i servizi di contesto e varie informazioni utili per le matricole, mentre, alle 10.10, gli studenti consiglieri e il direttore del dipartimento parleranno di "Come affrontare nel migliore dei modi il percorso universitario".

Alle 11.40 le matricole afferenti ai diversi corsi di laurea si riuniranno separatamente con i rispettivi presidenti del corso di studio prescelto per un'illustrazione dei percorsi didattici e delle prospettive di lavoro. Dalle ore 13 alle ore 14.30, presso l'atrio dell'Aula 7, gli studenti consiglieri sono a disposizione per rispondere a qualsiasi domanda e richiesta di informazioni.

Per favorire la massima partecipazione, l'attività didattica sarà sospesa per tutti i corsi di studio dalle ore 8.30 alle ore 13.00. Sono invitati a partecipare tutti i docenti e gli studenti.

Un incontro con le aziende e il territorio per presentare le ricerche nel settore dell'ICT. Venerdì 20 settembre, nell'Aula magna del Polo didattico delle Piagge, si è tenuto "Knowledge Acceleration and ICT in Tuscany", un workshop organizzato dall'Università di Pisa con l'obiettivo di offrire un quadro della ricerca in ICT svolta nell'Ateneo, le sue prospettive future e le ricadute industriali e sociali.

Durante l'incontro si sono succeduti 33 interventi di docenti e ricercatori che hanno presentato le ricerche di punta nel settore: ciascuna presentazione è stata organizzata come un elevator pitch di 8 minuti e ha visto nell'audience la presenza delle aziende del Polo ICT toscano al fine di offrire spunti per possibili collaborazioni future su progetti regionali, nazionali ed europei. In particolare sono stati illustrati i progetti di ricerca risultanti dalle tecnologie abilitanti hardware e software con le loro applicazioni nei settori life sciences, ambiente, energia, mobilità, smart cities e communities.

Il workshop è stato organizzato con il coordinamento scientifico dei prorettori Nicoletta De Francesco e Paolo Ferragina e dei direttori dei dipartimenti di Informatica, Franco Turini, e di Ingegneria dell'Informazione, Giovanni Corsini.

È in arrivo la Dop (denominazione di origine protetta) per il pane toscano "sciocco", cioè senza sale. Il conto alla rovescia è cominciato il 14 agosto quando sulla Gazzetta Ufficiale Europea è stato pubblicato il documento unico da cui dipende il riconoscimento. Passati tre mesi, se non ci sarà alcuna opposizione, il pane toscano avrà il suo marchio Dop e giungerà così a conclusione il lungo e complesso iter portato avanti dal Consorzio che riunisce gli operatori della filiera e che ha coinvolto la Regione Toscana, le Università di Pisa e Firenze, il Ministero per le politiche agricole e quindi l'Unione europea.

"Per conseguire la Dop – ha spiegato Gianpaolo Andrich professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa – era necessario dimostrare il legame con il territorio a partire dal grano, dal lievito madre e dal disciplinare di panificazione".

I ricercatori delle Università di Pisa e di Firenze hanno quindi condotto indagini sui dati climatici, sulle varietà di frumento tipiche toscane e sul ruolo dei lieviti nella determinazione delle caratteristiche del pane.

"Noi dell'Università di Pisa – ha aggiunto Andrich –abbiamo selezionato illievito madre, cioè abbiamo individuato le popolazioni microbiotiche che lo compongono e per questo ci siamo avvalsi anche dell'aiuto del gruppo di ricerca in microbiologia agraria dell'Ateneo guidato dalla professoressa Emanuela Giovannetti. Quindi indicato le condizioni standard di panificazione come la temperatura o il tempo di lievitazione".

"Il nostro contributo - ha concluso Stefano Benedettelli, professore associato di Genetica Agraria presso l'Università di Firenze - è stato quello di definire le caratteristiche qualitative delle farine prodotte dai grani coltivati in Toscana, analizzando le serie storiche sia delle produzioni che degli andamenti meteo degli ultimi trent'anni. Quindi è stato possibile associare il territorio di produzione con le caratteristiche del prodotto ottenuto".

Foto dalle prove VIAGGIO A REIMSQuei nomi parlanti che caratterizzano un personaggio, che sia letteratura, opera lirica o cinema, che spiegano il suo destino quasi che un autore battezzando una creatura nata dalla sua fantasia voglia dare una chiave di lettura in più, a volte in modo più o meno evidente. Portare alla luce questi significati è uno dei compiti dell'onomastica letteraria i cui maggiori esperti si riuniscono a Pisa da giovedì 14 a sabato 16 novembre per il XVIII Convegno internazionale dell'Associazione di "Onomastica & Letteratura" che si svolgerà nell'aula magna del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa. Al centro della discussione di quest'anno ci sono i nomi nelle opere liriche, il tema del doppio e i nomi nelle letterature regionali più varie incursioni nel cinema, in autori classici antichi e moderni o nella religione, tra San Ranieri e Odino.

"Con il bicentenario di Verdi e Wagner – spiega la professoressa Donatella Bremer dell'Ateneo pisano, una delle organizzatrici dell'evento – è venuto spontaneo dedicare buona parte del convegno ai nomi dell'opera lirica. Partiremo in realtà dalla fine, da Turandot, l'ultima opera della lunga parabola melodrammatica italiana, il cui soggetto è proprio incentrato sulla ricerca di un nome ignoto a tutti per risalire poi attraverso i secoli focalizzando il fenomeno dei "nomi parlanti", frequentissimi nell'opera comica nonché quello dei cognomi, che fanno però un tardivo ingresso nel mondo della lirica".

E così si scopre ad esempio che nel "Viaggio a Reims" di Gioachino Rossini del 1825 l'intellettuale dedito allo studio delle antichità si chiama Don Profondo, il maggiore tedesco appassionato di musica Barone von Trombonok e la ricca vedova amante della bella vita Contessa di Folleville. Ognuno dei personaggi porta insomma un nome parlante e al tempo stesso bizzarro, il che amplifica l'atmosfera di brio e di leggerezza che pervade questa cantata scenica rossiniana.

"Non bisogna dimenticare poi – aggiunge Donatella Bremer – quanto i nomi dell'opera lirica abbiano trovato un'ampia diffusione nella società soprattutto fra Ottocento e Novecento. Il primo è stato Giuseppe Verdi: chi di noi non ricorda, fra i nomi dei genitori, dei nonni, dei prozii, un'Elvira, una Amneris, un Manrico, un Arnoldo, un'Amelia e persino una Desdemona, una Violetta e un Otello? Ma anche Giacomo Puccini, mezzo secolo più tardi, godrà di un grande favore, sia tra la media e piccola borghesia sia a livello popolare, con una diffusa adozione di nomi come Mario, Tosca, Rodolfo, Marcello, Mimì e Musetta. Ma fra questi due poli, moltissimi sono i compositori, e i librettisti, che hanno immortalato personaggi dai nomi del tutto originali e suggestivi. Si pensi solo che lo stesso Vasco entra nel patrimonio onomastico degli Italiani grazie all'Africaine di Meyerbeer".

psychoNon solo lirica, anche nel cinema d'autore i nomi infatti sono spesso ritagliati sui personaggi. "In 'Psycho' di Hitchcock – spiega ancora Donatella Bremen - ad esempio il protagonista, Norman Bates, si chiama come la madre, Norma, che lui stesso ha ucciso e in cui si sdoppia. Come se non bastasse, nel suo cognome volteggia un pipistrello. È la gru invece, animale assai più mansueto, ad essere richiamata dal cognome della ragazza accoltellata nella famosa scena della doccia, Marion Crane. Quanto al nome che porta, Marion, una variante di Maria, va detto che tale denominazione è frequente fra le figure femminili hitchcockiane, si pensi a Marnie o a Margot Mary di 'Dial M for Murder'. Il mago del brivido ci propone infatti quasi sempre un suo ideale di donna: bellissima, bionda, piuttosto algida e che porti il nome più femminile che esista".

L'Associazione "Onomastica & Letteratura" che organizza il convegno è stata fondata a Pisa nel 1994 ed è attualmente presieduta da Maria Giovanna Arcamone, a cui è dedicato il volume "Nomina. Studi di onomastica letteraria offerti a Maria Giovanna Arcamone" che sarà presentato nella cornice del convegno venerdì 15 novembre. Tutti i contributi dei convegni di Onomastica letteraria sono pubblicati nella rivista "il Nome nel testo" e sono consultabili on line.

Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Il Tirreno - Pisa
La Nazione - Pisa
LiberoQuotidiano/1 (Adnkronos)
LibertoQuotidiano/2 (Adnkronos)
AgenziaInpress.it
AgenziaParlamentare
GoNews.it
Controcampus.it
PisaInformaFlash.it
LiveUniversity.it

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