«Tag My Day»: volontari per migliorare la mobilità di Pisa
Si chiama TagMyDay, il progetto sperimentale che disegnerà l'atlante della mobilità di Pisa ed è stato elaborato dal Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory (KDDLAB) dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione "A. Faedo" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISTI-CNR), in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa. Il progetto ha come scopo quello di coinvolgere la popolazione del territorio dell'Area Pisana nella raccolta di dati sui propri spostamenti arricchiti con informazioni sullo scopo dei viaggi, cioè sulle attività sociali e lavorative. Per partecipare, basta scaricare dal sito http://tagmyday.isti.cnr.it/ sul proprio smartphone una "app" che permette non solo la segnalazione delle attività associate ai percorsi effettuati, ma anche di informazioni aggiuntive quali il mezzo di trasporto usato, il meteo, il punto di interesse visitato. Il tutto però, nel rispetto della privacy del volontario. Ecco che muoversi in bici, in scooter, in auto, a piedi per andare a svolgere il proprio lavoro, portare i figli a scuola o le proprie attività sociali, contribuirà a raccogliere una serie di informazioni basilari per migliorare la mobilità cittadina del domani.
I volontari che aderiscono e portano a termine la sperimentazione con risultati utili ai ricercatori riceveranno in ricompenso tablet, biciclette, abbonamenti a CicloPI (bike sharing di Pisa), abbonamenti al cineclub Arsenale, biglietti per i mezzi di trasporto pubblici della Ctt, e altre forme premiali ancora. Durante l'Internet Festival, nella giornata dell'11 ottobre, saranno estratti i vincitori fra i volontari che avranno maggiormente contribuito alla buona riuscita del progetto.
Fosca Giannotti dirigente di ricerca di ISTI-CNR dice: "Da anni al KDD Lab. lavoriamo per capire a fondo la mobilità di un territorio per rendere possibili soluzioni e sistemi alternativi di mobilità eco-sostenibili e vicini alle effettive esigenze della popolazione: trasporto pubblico "smart", carpooling, car sharing, veicoli elettrici, biciclette, info-mobilità intelligente".
Il Prof. Dino Pedreschi del Dipartimento di Informatica aggiunge: " La metodologia di raccolta dei dati che verrà usata è di tipo "crowdsourcing", e cioè cerca di stimolare la partecipazione di quanti più cittadini possibile nella azione collettiva, che ci può consentire di risolvere un problema impossibile per pochi, secondo lo schema: "io vinco se anche i miei amici vincono e se anche gli amici dei miei amici vincono". "
I partner che sostengono l' iniziativa sono il Comune di Pisa, PisaMo, CTT, COOP ed i progetti Europei: DataSIM (www.uhasselt.be/datasim) e Petra (www.petraproject.eu).
Ne hanno parlato:
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Differenze di genere e leadership
Mercoledì 21 maggio, alle ore 16.30, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, si terrà la tavola rotonda "Differenze di genere e leadership: percorsi educativi", riflessioni a partire dal volume "Discorso sull'educazione fisica e morale delle donne" di Josefa Amar y Borbón, pubblicato dalla Pisa University Press con la traduzione di Elena Carpi, docente di Spagnolo all'Università di Pisa. Nell'occasione interverranno Rita Biancheri (Università di Pisa), Elena Carpi (Università di Pisa), Marilù Chiofalo (Comune di Pisa), Nicoletta De Francesco (Università di Pisa), Gina Giani (SAT - Società Aeroporto Toscano) e Paolo Rossi (Università di Pisa). Modera Damiano Laterza del Sole 24 Ore.
Nel 1790 Josefa Amar y Borbón pubblica il "Discurso sobre la educación física y moral de la mujeres", un manuale pedagogico destinato all'educazione delle bambine, per le quali l'autrice rivendica il diritto a ricevere una istruzione adeguata. Pur non essendo un caso isolato in ambito europeo, per quanto riguarda quello ispanico il "Discurso" è sicuramente tra i primi testi ad affermare che la capacità di imparare non dipende dal sesso di una persona. La novità del libro di Josefa Amar dipende anche all'accento posto sulla necessità di un'educazione che non sia solo intellettuale, ma anche fisica, che si prenda quindi cura della salute delle donne.
Il libro sarà lo spunto per riflettere sull'importanza di educare alle differenze, analizzando in particolare la situazione nell'accademia e nelle scuole. I relatori proveranno a fare un punto sulla leadership al femminile, toccando temi come la normativa che prevede le quote nei consigli di amministrazione, la situazione in Italia e negli altri paesi. In particolare Rita Biancheri rifletterà sull'importanza di far vedere attraverso la ripubblicazione di testi, considerati storici, la ricchezza del dibattito e i contributi delle donne ai diversi saperi.
Elena Carpi introdurrà brevemente il trattato di Josefa Amar, dama spagnola erudita e illuminista, mettendolo in relazione il progetto editoriale con l'attualità, ovvero con il diritto delle donne a ricevere un'educazione, fatto scontato nel mondo occidentale, ma non ovunque (Boko Haram). Parlerà anche della sua traduzione, pensata in relazione al termine felicità.
La riflessione di Marilù Chiofalo partirà invece da un aforisma, secondo cui una donna che parla come un leader viene considerata una donna inadeguata e un leader che parla come una donna viene considerato un leader inadeguato. Essere leader ed essere donna sono dunque condizioni inconciliabili? Cosa ci aspettiamo da una persona che riconosciamo come leader, indipendentemente dalla condivisione delle sue idee? Oggi è importante che sempre più donne siano leader perché esse possano esprimere liberamente i propri modi differenti di operare anziché travestirsi da uomini e possano rappresentare un modello di ruolo per giovani donne e giovani uomini.
Nicoletta De Francesco proporrà una discussione sul rapporto fra donne, studi e carriere scientifiche, in particolare sulla scarsa presenza femminile nelle cosiddette "scienze dure" (matematica, fisica, informatica). Sono state date spiegazioni di vario tipo di questo sbilanciamento di genere, fra cui quella per cui le donne sono meno portate agli studi astratti e più portate agli studi "relazionali" a causa di differenze nella conformazione del cervello. Al contrario, alla base di queste discriminazioni ci sono motivi culturali che risiedono nell'educazione che le donne ricevono, nell'atmosfera che respirano da quando sono piccole e nella attuale organizzazione della società che fa ricadere sulla parte femminile la maggior parte del peso della famiglia.
L'intervento di Paolo Rossi sarà incentrato su "Carriere femminili e sistemi di valutazione" e prenderà le mosse dalle analisi del Rapporto ANVUR che hanno confermato le indicazioni già emerse dagli studi precedenti: dopo una fase di significativa crescita percentuale e assoluta della presenza femminile nelle differenti fasce docenti, si è avuto un rallentamento e nell'ultimo quinquennio una vera e propria stagnazione, che vede la percentuale delle ricercatrici attestata intorno al 45%, quella delle associate prossima al 35% e quella delle ordinarie al 21%, mentre i valori assoluti sono addirittura in calo in quanto il reclutamento non riesce a far fronte al turnover neppure quando si restringe l'attenzione al reclutamento per genere.
A medieval treasure in the tomb of Enrico VII
The sarcophagus was last opened in 1921 when, on the occasion of the 600th anniversary of Dante's death, the monument containing the remains of the Emperor Enrico VII was moved into the right-hand transept of the Cathedral in Pisa along with the grave goods. The opening of the tomb last year and the research, which is still in progress using the latest tools and technology, have served to uncover the real importance of the treasure which has been guarded in the coffin for seven centuries. As well as the symbols of power – a crown, a sceptre and a silver orb – a most unexpected find was uncovered: that of a rectangular shroud three metres long, a rare testimony of the noble production of silk textiles dating back to the beginning of the 14th century. Given the exceptional nature of the objects and the historical context referred to, it was decided to place the items from the tomb in the Museum of the Cathedral.
YouTube Video and Photogallery
The inspection of the tomb was an extremely complex operation which saw the cooperation of the interested bodies: the Archbishopric and the ecclesiastical authorities of the Cathedral, the Opera della Primaziale Pisana foundation, the government department BAPPSAED and the University of Pisa, whose respective representatives have formed a committee to follow the various phases of the operation. When the seals of the last search area were broken the mortal remains of the emperor appeared inside the coffin, wrapped in a shroud on which lay the crown, the sceptre and the orb. The three objects immediately bring to mind the images of the emperor portrayed in the 73 miniatures giving an illustrated account of his journey through Italy, commissioned after 1330 by his brother Baldovino, Archbishop of Treviri, and now conserved in the Landeshauptarchiv of Koblenz. Inside the coffin, there was also a lead cylinder containing a parchment that was later found to have come from the 17th century and the investigation carried out at that time.
At this point, the real investigation which uncovered the true nature of the discovery began. It was immediately apparent that what had been defined in the 1921 report as "a fine shroud woven in bands" was actually an item of extreme interest for its singularity and consistency: it is in fact a large rectangular cloth, more than 300 cm long and 120 cm wide, made of silk in horizontal bands of around 10cm, with alternating colours, a reddish nut-brown (originally red) and blue, and particularly rich in symbolic significance. The blue bands are embroidered in gold and silver with pairs of lions facing each other, the most characteristic emblem of sovereignty, while a complex monochromatic tone on tone decoration, at present indecipherable, can be seen on the reddish bands.
A crimson strip edged with yellow, placed at the top of the piece of fabric, bears traces of an inscription. The element which makes this relic singular, if not unique, is the selvedge edge along the length of the fabric and the checked bands at the shorter ends delimiting the beginning and end of the piece: this effectively defines the size of the shroud and can supply important information about its precise function. Other revelations about the remains of Enrico VII will soon be announced by Francesco Mallegni, an anthropologist from the University of Pisa, who recomposed the skeleton and the cranium which was badly damaged in the facial area. These interventions, with the necessary restoration processes and the use of specific methodology, have enabled an estimation of the height of the emperor, which appears to have been around 1.78 metres, and the age at which he died which seems to have been about 40. Further analyses of the tiny fragments sent to specialized laboratories will be able to offer new information about his state of health, the cause of death and the treatment of the emperor's body after his premature death in Ponte d'Arbia in 1313.
Un tesoro medievale nella tomba di Enrico VII
Quel sarcofago era stato aperto l'ultima volta nel 1921 quando, in occasione del 600° anniversario della morte di Dante, il monumento contenente le spoglie dell'imperatore Enrico VII fu ricollocato nel transetto destro del Duomo di Pisa insieme al suo corredo funerario. Sono state l'apertura dello scorso ottobre e l'indagine ancora in corso, compiuta con strumenti e tecniche all'avanguardia, a svelare la reale importanza del tesoro custodito per sette secoli all'interno della cassa: oltre ai simboli del potere – corona, scettro e globo in argento dorato – la sorpresa maggiore è stata riservata da un drappo rettangolare lungo oltre tre metri, una rara testimonianza della produzione aulica di stoffe seriche degli inizi del XIV secolo. Vista l'eccezionalità degli oggetti e considerato il contesto storico di riferimento, si è deciso di destinare gli elementi del corredo al Museo dell'Opera del Duomo.
Guarda il video dell'apertura della tomba.
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L'ispezione della tomba è stata un'impresa molto impegnativa, che ha richiesto la collaborazione dei diversi enti interessati, Arcivescovado e Capitolo della Cattedrale, Opera della Primaziale Pisana, Soprintendenza BAPPSAED e Università di Pisa, i cui rispettivi rappresentanti hanno formato un comitato con il compito di seguirne tutte le fasi. Rotti i sigilli dell'ultima ricognizione, all'interno della cassa sono apparsi i resti mortali dell'imperatore avvolti in un drappo, sopra il quale erano appoggiati la corona, lo scettro e il globo. I tre oggetti richiamano con forte immediatezza le immagini dell'imperatore contenute nel resoconto illustrato in 73 miniature del suo viaggio in Italia, commissionato dopo il 1330 dal fratello Baldovino, arcivescovo di Treviri, e ora conservato a Coblenza nel Landeshauptarchiv. Nella cassa era inoltre presente un contenitore cilindrico di piombo con dentro una carta, rivelatasi in seguito settecentesca e riferibile alla ricognizione avvenuta in questo secolo.
A questo punto ha avuto indizio l'indagine vera e propria, che ha svelato il contenuto in tutta la sua consistenza. Quello che nel verbale del 1921 era sommariamente definito «un drappo sottile tessuto a fasce» si è rivelato fin da subito un documento di grande interesse per peculiarità e consistenza: si tratta infatti di un telo rettangolare di grandi dimensione – oltre 300 cm di lunghezza per 120 di larghezza – realizzato in seta a bande orizzontali alte circa 10 cm, alternate nei colori – particolarmente ricchi di significato simbolico – nocciola rosato (dal rosso originale) e azzurro.
Le bande azzurre risultano operate in oro e argento con coppie di leoni affrontati, emblema per eccellenza della sovranità, mentre una complessa decorazione monocroma tono su tono, allo stato attuale non ancora decifrabile, è presente nelle fasce rosate. Una fascia di coloro rosso violaceo listata in giallo, posta in alto all'inizio della pezza, reca all'interno tracce d'iscrizione. Elemento che rende peculiare, se non unico, il manufatto è la presenza sui lati lunghi delle cimose e sui lati corti di due bande a piccoli scacchi, che segnano l'inizio e la fine della pezza: ciò definisce di fatto le dimensioni del drappo e potrà fornire importanti indicazioni utili per definirne la destinazione d'uso.
Altre rivelazioni sui resti di Enrico VII arriveranno presto da Francesco Mallegni, antropologo dell'Università di Pisa, che ha provveduto alla ricomposizione dello scheletro e del cranio, risultato molto guasto nella zona facciale. Tali operazioni, con i necessari interventi di restauro e l'applicazione di opportune metodologie, hanno consentito per ora di valutare la statura in vita dell'imperatore, risultata di circa 1,78 metri e di valutare l'età alla morte in circa 40 anni. Ulteriori analisi su piccolissimi frammenti inviati a laboratori specializzati potranno offrire nuovi elementi per chiarire lo stato di salute, le cause di morte e il trattamento del cadavere dell'imperatore dopo il precoce decesso avvenuto a Ponte D'Arbia nel 1313.
Ne hanno parlato:
Mittelalter.org
Medioevo
National Gepgraphic Spagna
Discovery News
Repubblica Firenze
Ansa.it
Arte.it
Artribune.com
La Stampa
Tirreno Pisa
QN
ADNkronos
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PaginaQ
PisaToday.it
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gonews.it
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TGT Toscana
Un'altra Europa è possibile?
Il 21 maggio alle 21, presso il Palazzo Ricci (ex Facoltà di Lettere), l'Associazione "Sinistra Universitaria Pisana"organizza l'incontro "Un'altra Europa è possibile?".
Interventi:
Davide Fiaschi, docente di Economia Politica all'Università di Pisa
Tommaso Visone, assegnista di ricerca alla Scuola Superiore Sant'Anna, Movimento Federalista Europeo.
Presentate le idee di impresa degli allievi del PHD plus
Stampanti 3D customizzabili, ulivi da adottare a distanza, app per trovare un passaggio in macchina, un social network dedicato agli eventi. Sono solo alcune delle idee di impresa che gli allievi del PHD plus - il percorso di formazione dell'Università di Pisa - hanno presentato a un pubblico di investitori e rappresentanti dei poli tecnologici toscani durante l'ultimo incontro dell'edizione 2014. I ragazzi, introdotti da Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione dell'Ateneo, hanno tenuto quindici "elevator pitch" per illustrare le caratteristiche e le potenzialità dei loro progetti.
Il PhD plus ha coinvolto quest'anno 85 dottorandi, 7 dottori di ricerca, 11 tra assegnisti e post doc, 14 laureandi e, novità del 2014, anche 9 docenti e ricercatori dell'Ateneo. Alle edizioni precedenti hanno partecipato circa 300 persone con una formazione non solo di tipo tecnico-scientifico, ma anche umanistico, con risultati sorprendenti: dall'inizio sono state generate 12 startup che si sono affermate in varie competizioni nazionali e internazionali dedicate alla creazione di imprese innovative, quali la Start Cup Toscana, vinta nel 2011 e nel 2013.
Ecco alcune delle idee più originali degli allievi dell'edizione 2014 del PHD plus che ora aspirano a diventare impresa:
Open Source Hardware di Giovanni Bonaccorsi, Michele Mambrini, Daniele Pasciuto (a sinistra).
Si tratta di una stampante 3D versatile, customizzabile a seconda delle esigenze del cliente. Il progetto della stampante 3D ha una struttura scalabile: è possibile partire con la versione base e aggiungere parti, upgrade e accessori in linea con la filosofia open source, in quanto vengono usate parti facilmente reperibili.
Adotta un ulivo di Enrico Ciullo
Il progetto prevede la possibilità di far adottare agli utenti un ulivo e far seguire tutte le fasi che, dai vari trattamenti della pianta portano alla produzione dell'olio, con la consegna finale del prodotto in bottiglie con etichette personalizzate. La vita della pianta potrà essere seguita attraverso il sito web, una webcam e una app per smartphone che notificherà le varie fasi.
B-Safe di Saverio Citraro
"B-Safe" è un sistema di messaggistica via radio per comunicare con le popolazioni che vivono in zone soggette a rischi idrgeologici e frane. Attraverso un trasmettitore e ricevitori distribuiti nelle case, nelle piazze e nei palazzi di governo, B-Safe è in grado di raggiungere i luoghi colpiti da disastro ambientale in cui i sistemi di comunicazione sono interrotti, funzionando da una distanza di 10 kilometri. B-Safe è stato già installato in cinque piccoli comuni del Nord Italia e funziona molto bene. Guarda la videointervista.
City Enjoyers di Giuseppe Magliano, Davide Spagnuolo
"City Enjoyers" è un "event advisor" in grado di segnalare e avvisare le migliori iniziative sul territorio, aspirando a diventare il primo social network dedicato agli eventi. Registrandosi alla piattaforma, gli utenti entreranno nella community degli "enjoyers" e potranno recensire, consigliare e condividere gli eventi della propria città. Il servizio può funzionare anche da "agenzia di pubbliche relazioni" per piccole aziende che possono usare la piattaforma per lanciare le proprie iniziative.
Strappo – Sharing is Carrying di Giovanni Bianchi
"Strappo" è una soluzione per i giovani che frequentano la Versilia, una zona molto viva, che, specialmente di notte, non è servita in maniera adeguata da trasporti pubblici economici. Tramite "Strappo", una piattaforma mobile connessa a Facebook, i giovani potranno trovare passaggi in tempo reale pagando il guidatore con alcuni crediti. Il proprio credito per gli "strappi" può essere ricaricato pagando o offrendo "strappi" ad altri passeggeri. I crediti possono anche essere riconvertiti in soldi. Oltre ad essere un modo economico per spostarsi è anche un'occasione per fare nuovi amici.
Le altre idee di impresa presentate sono "Besos – Bio Engineering Systems for Open Society" di Luigi Francesco Cerfeda); "Tour My City" di Giovanni Fabiani, Ana Francic, Hossein Moghaddam, Adil Padamsey, Ilir Sokoli; "Cerbero" di Federico Aiana; "CoPhI Framework" di Angelo Mario Del Grosso; "Immunomanipulation: a new approach to organ transplantation" di Gianluca Albanesi; "IVTech S.r.l." di Serena Giusti e Tommaso Sbrana; "Sportello Salute" di Gennaro Grande; "The "Protein-Interaction Study" Laboratory" di Simona Daniele e Elisa Zappelli; "Amerigo Boutique Hotel" di Ahmed Abu Zaho, Nurgul Genc, Nina Hoffmann e Sakis Stavrakas. Due delle quattordici idee di impresa presentate al PHD plus sono nate dagli allievi del master in Business Administration del dipartimento di Economia e Management, che hanno avuto la possibilità di seguire il percorso di formazione.
Ne hanno parlato:
PaginaQ
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La Notte dei Musei in Ateneo
Sabato 17 maggio è "Notte dei Musei" anche all'Università di Pisa. Ecco l'elenco di tutte le iniziative dei Musei dell'Ateneo, fra serate a tema, visite guidate, aperture straordinarie e concerti.
Il Museo degli Strumenti per il Calcolo in via Bonanno Pisano, 2/B, Pisa organizza "Prepare to be invaded - La Notte dei Vecchi Videogiochi" un torneo in cui i concorrenti dovranno battersi a "Space invaders". La sfida, aperta a tutti e gratuita, comincia alle 16 e fra una gara e l'altra, sino a mezzanotte, sono previste visite guidate alle sale del museo, ospiti e interventi a sorpresa oltre ad un focus speciale su "Galileo e il compasso" in cui si spiegheranno le vicende dello scienziato relative alla realizzazione del compasso geometrico e militare.
Nella Gipsoteca di Arte antica nella chiesa di San Paolo all'Orto serata di musica ad ingresso gratuito: dalle 21.15 è in programma un concerto di Settimino di fiati della Filarmonica Pisana. In programma musiche di Beethoven, Mascagni, Schubert e Verdi dirette dal maestro Paolo Carosi.
Al Museo della Grafica in Lungarno Galileo Galilei 9 sarà aperto dalle 14,30 alle 24 e sarà possibile visitare gratuitamente le quattro mostre in corso: "All Our Yesterdays (1839-1939)", "Questione di carattere", "Giorgio Michetti. La carica dei 101" e "Pisa all'acquaforte" di Franco Anichini. Dalle 21 cocktail party nel giardino interno di Palazzo Lanfranchi offerto a tutti i visitatori che potranno anche partecipare all'evento digitale Kaleidoscope, un'iniziativa lanciata dal Ministero Francese della Cultura. I visitatori sono invitati a farsi un MuseumSelfie (cioè un autoscatto da realizzare col proprio smartphone davanti all'opera d'arte preferita), e grazie ad una App gratuita gli autoritratti convergeranno in un grande "poster" digitale live, visibile sul web e proiettato nella sala conferenze del Museo. Per partecipare, basta scaricare l'applicazione MobilActif (disponibile gratuitamente su Apple Store e Android Market).
Apertura straordinaria dalle 21 alle 24 anche per le Collezioni egittologiche in via San Frediano 12 con visite guidate gratuite sino alle 23.
Il Museo di Storia Naturalein via Roma 79 a Calci resterà aperto dalle 21 sino a mezzanotte e alle 22 è in programma il concerto "Musiche dal 1600 al 1700" a cura dell'associazione "Orfeo in scena", in collaborazione con il Museo della Certosa Monumentale. Sarà inoltre possibile visitare gratuitamente la collezione permanente del Museo di Storia Naturale e la mostra "Gandhi e tessitori della pace" e con biglietto ridotto le due esposizioni temporanee “Kenamun, l'undicesima mummia” e “Abissi”. E' necessario prenotarsi chiamando il numero telefonico 050 2212970 entro le ore 13 di sabato 17 Maggio.
L'Ingegneria protagonista alla fiera regionale sui droni
L'Università di Pisa, in particolare con i docenti, i dipartimenti e i progetti di ricerca del settore ingegneristico, è tra gli enti coinvolti in "DronExpo Toscana 2014", la manifestazione che mira a far conoscere le potenzialità dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente noti come droni. L'iniziativa, che si svolgerà venerdì 16 e sabato 17 maggio all'aeroporto di Capannori, propone un ricco programma di workshop e dimostrazioni incentrati su questa nuova e affascinante strumentazione e sui suoi possibili utilizzi in ambito civile, che spaziano dall'industria all'agricoltura, dal soccorso alla sicurezza, dalla prevenzione ambientale alla protezione civile, fino al telerilevamento. Si tratta, insomma, di una vera e propria rivoluzione tecnologica, che in un futuro prossimo potrebbe cambiare il modo di lavorare in vari settori produttivi e aprire le porte a nuove figure professionali.
Nell'ambito della manifestazione, venerdì 16 sarà sottoscritto e presentato il Protocollo d'intesa per sviluppare in modo congiunto progetti di studio, ricerca, innovazione e sperimentazione dei droni per impieghi di soccorso pubblico e di difesa civile. Tra i soggetti firmatari ci sono i dipartimenti pisani di Ingegneria civile e industriale, di Energia dei sistemi del territorio e delle costruzioni e di Ingegneria dell'informazione. Aderiscono all'accordo anche Zefiro Ricerca&Innovazione, l'Aeroporto di Capannori, il Dipartimento Nazionale dei Vigili Del Fuoco Soccorso Pubblico e Difesa Civile e due dipartimenti degli Atenei di Firenze e Siena.
Sabato 17 seguirà la dimostrazione di "Idintos", il primo innovativo aereo idrovolanteideato, progettato e realizzato in Toscana da Skybox Engineering, spin-off dell'Università di Pisa, e coordinato dal professor Aldo Frediani nell'ambito di un progetto di ricerca co-finanziato dalla Regione Toscana. La configurazione aerodinamica alla base del prototipo, detta PrandtlPlane, consente la minore resistenza "indotta" fra tutti i sistemi portanti e quindi minori consumi, rumore e inquinamento, insieme con la possibilità di utilizzare diversi tipi di propulsione. Inoltre, specialmente nel campo dei velivoli di aviazione generale e degli ultraleggeri, "Idintos" consente un aumento significativo della sicurezza del volo."Il progetto 'Idintos' - ha detto il professor Frediani - ha consentito di studiare, ottimizzare con metodi di calcolo avanzato, progettare e realizzare in 30 mesi un nuovo aeroplano che rivoluziona i concetti della aviazione utilizzati fino a oggi. Il progetto è stato coordinato dalla sezione Aerospaziale del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, con la collaborazione di enti pubblici e privati, quali Edi Progetti, Daxo, Humanware, Dielectrik, CGS, MBVision. Il prototipo è stato mostrato alla fiera di Friedrichshafen in Germania, la più importante in Europa nel campo dei velivoli leggeri, raccogliendo l'interesse dei visitatori di tutta Europa. 'Idintos' ha dimostrato che la nostra Università è capace di produrre idee, ma anche di renderle concrete, attraverso la progettazione del velivolo e il coordinamento per la realizzazione di un prototipo pronto al volo".
La prima mappatura delle zone a rischio frane intorno al Vesuvio
A innescare l'allarme fu la tragedia di Sarno in Campania: nel maggio del 1998, in poche ore, decine di frane provocate da ingenti precipitazione uccisero oltre 130 persone. Quel drammatico episodio mise in evidenza la pericolosità del Vesuvio non solo per gli effetti immediati legati ad una possibile eruzione. Per la prima volta, l'attenzione sul rischio vulcanico si focalizzò sulle zone appenniniche vicine dove potevano verificarsi frane e colate di materiale vulcanico, anche molto tempo dopo la fine di un eventuale emergenza eruttiva.
Da allora, il dipartimento della Protezione civile ha finanziato vari progetti che hanno coinvolto i geologi delle Università di Pisa e di Bari e della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le loro ricerche, recentemente pubblicate sulla rivista internazionale "Journal of Maps", hanno portato alla realizzazione di una prima mappa di base che permette di effettuare una preliminare grande "zonazione" delle aree potenzialmente a rischio. I ricercatori hanno studiato un territorio di circa 650 km2 che si estende dalle colline Cancello a nord sino alla penisola sorrentina a sud, in pratica tutta la zona preappenninica che circonda la piana vesuviana. Le indagini sono state condotte attraverso una ricostruzione storica degli eventi franosi accaduti negli ultimi 500 anni, attraverso analisi morfometriche, cioè uno studio quantitativo delle caratteristiche dei versanti, e direttamente sul campo.
"Questa mappatura è un primo passo in vista della stesura di piani dettagliati locali – ha spiegato Giovanni Zanchetta (foto) ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa - potenzialmente, circa il 57% territorio studiato è da considerarsi ad alto rischio per quanto riguarda la formazione e lo scorrimento di colate rapide di fango (debris flow), circa 38% a rischio medio e solo il 5% basso".
Ne hanno parlato:
Ansa.it english - General news
Il Tirreno Pisa
Tirreno.it
Repubblica.it Firenze1
Repubblica.it Firenze2
Repubblica.it Napoli1
Repubblica.it Napoli2
IlGiornaledellaprotezione civile.it
Greenreport.it
Greenews.info
LiberoQuotidiano (AdnKronos)1
LiberoQuotidiano (AdnKronos)2
SalernoNotizie.it
VillaggioGlobale.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash
Controcampus.it
PianetaUniversitario.it
GoNews.it
A Pisa si formano i preparatori atletici del calcio
L'Università di Pisa e il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio si alleano per far crescere il master pisano in Teoria e tecniche della preparazione atletica nel calcio, riconoscendo ai suoi allievi, unico caso in Italia, la licenza di preparatore atletico del settore giovanile. L'accordo, che è annuale con possibilità di rinnovo automatico, è stato sottoscritto dal rettore Massimo Augello e dal direttore del master, il professor Marco Gesi, che con il professor Gino Santoro sarà il referente per l'Ateneo pisano; dal presidente del Settore tecnico, Gianni Rivera, e dal direttore della Scuola allenatori, Renzo Ulivieri, per la FIGC.
Oltre a certificare la qualità del master, la convenzione avvia una più ampia collaborazione tra Ateneo e FIGC per sviluppare progetti congiunti di ricerca, di formazione e di aggiornamento rivolti alle diverse figure professionali del calcio, anche attraverso corsi a cui potranno partecipare gli studenti pisani. A questo proposito, i due enti s'impegnano a mettere a disposizione le rispettive strutture, i mezzi e il personale.
Il master in Teoria e tecniche della preparazione atletica nel calcio, titolo congiunto con l'Università di Verona, fa parte, insieme ad altri percorsi formativi universitari, del progetto "Sport and Anatomy", nato nel 2007 e che ha come principale obiettivo quello di formare in modo specifico giovani laureati da proporre al mondo del lavoro nell'ambito della preparazione atletica nel calcio e della riabilitazione sportiva, mettendo a confronto e individuando le sinergie delle rispettive figure professionali. Il progetto comprende, tra gli altri, il master in Fisioterapia sportiva e quello in Idrokinesiterapia, oltre al corso di perfezionamento in Anatomia e manipolazione della fascia.
Il brand "Sport and Anatomy", che lo scorso inverno è diventato anche una trasmissione televisiva, annovera oltre 400 allievi, provenienti anche da fuori dei confini nazionali, oltre 250 professionisti diplomati e 150 tra società sportive, enti/aziende convenzionate in Italia e all'estero. I suoi allievi hanno affiancato atleti alle Olimpiadi di Londra del 2012 (vantando medaglie d'oro e d'argento), ai tornei di tennis Master 1000, in Formula 1, al Tour de France, agli europei di hockey su ghiaccio, ai campionati italiani di beach tennis. Molti di loro, grazie a questi percorsi formativi, svolgono la propria professione in società sportive che partecipano ai massimi campionati nazionali.
Nelle foto gruppi dello staff e di allievi del master con Cesare Prandelli, Luciano Spalletti e Renzo Ulivieri.
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