Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Premio Galilei 2011Si è svolta a nel Palazzo della Sapienza di Pisa la cerimonia del Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 50ª edizione. Il riconoscimento è stato assegnato all'archeologo Michel Gras, studioso che si è distinto nella sezione archeologia ed etruscologia, mentre a Vincenzo Balzani, chimico di fama internazionale, è andato invece il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VI edizione. L'incontro è stato introdotto dai saluti di Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, e da una commemorazione di Tristano Bolelli, fondatore del Premio Galilei, tenuta dai professori Umberto Laffi e Romano Lazzeroni. Sono seguiti i saluti di Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, di Antonio Pieretti, presidente della Fondazione Premio Galilei, e di Concetto Lombardo, Governatore del Distretto 2110 e la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio.

Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.

Michel Gras è direttore dell'École Française de Rome e rappresenta un profilo scientifico e istituzionale di primissimo piano. Formatosi in Francia alla scuola di J. Heurgon e di G. Vallet, ha ricoperto importanti ruoli scientifici e istituzionali nell'ambito della ricerca archeologica tra i quali quello di Attachè e poi di Directeur de Recherche al CNRS. La sua attività di ricerca è stata orientata prevalentemente verso problemi del Mediterraneo antico e dell'Italia preromana con particolare riguardo all'Etruria e alla Magna Grecia.

Vincenzo Balzani è uno dei massimi studiosi nel campo della fotochimica mondiale e ha svolto gran parte del suo lavoro di ricerca presso l'Università di Bologna, contribuendo a farne uno dei centri leader in questo ambito di studi. Egli può essere definito senza dubbio uno dei "ri-scopritori" della fotochimica organica ed è uno fra gli scienziati che primeggiano in Italia con una visibilità e una reputazione internazionale estremamente alta.

La giuria che ha designato Michel Gras era composta dai professori Antonio Pieretti, Gilda Bartoloni, Giovanna Greco, Giuseppe Sassatelli, Mario Torelli e Saverio Sani. La giuria che ha invece designato lo scienziato italiano era composta dai professori Antonio Pieretti, José Barluenga, Henning Hopf, Gérard Jaouen, Hans-Peter Lüthi e Saverio Sani.

Mercoledì, 28 Settembre 2011 08:01

Un master per creare la tua App

ragazzo al PCDopo il successo avuto nella scorsa primavera dal corso in sviluppo di applicazioni iOS, per iPhone e iPad, il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa ha organizzato il master universitario di primo livello in Sviluppo di applicazioni mobili.

Il corso degli scorsi mesi, pur non conferendo crediti formativi e non essendo inserito in attività curriculari, ha ricevuto ben 355 richieste di ammissione, provenienti sia da studenti dell'Ateneo, principalmente dai bacini di Scienze Mfn e Ingegneria, che da studenti di altri atenei anche fuori regione. È stato seguito anche da un discreto numero di non studenti, tanto che si è reso necessario respingere quasi 300 richieste per adeguare il numero di partecipanti alle possibilità logistiche. Le lezioni video di Goran Djukic, pubblicate su iTunes U ad aprile, sono diventate subito i contenuti più scaricati in Italia, con oltre 57.000 download nel solo mese di maggio 2011. Numerosi sono stati i contatti da parte di aziende in cerca di persone con competenze specifiche nello sviluppo di applicazioni mobili.

Il settore delle applicazioni mobili, e in particolare di quelle destinate a dispositivi di grande potenza e a costo relativamente basso quali smartphone e tablet, sta registrando una tumultuosa crescita. Le principali aziende del settore hanno visto aumentare quote di mercato e utili in maniera significativa, tanto che Gartner Group prevede che già nel 2012 (anno di termine del master) saranno in circolazione oltre 630 milioni di dispositivi di questo tipo, con una crescita ulteriore a 1.1 miliardi per il 2015.

Il mercato delle applicazioni in mobilità, oltre ad essere in forte crescita, ha anche delle barriere all'ingresso particolarmente basse, spesso nell'ordine di poche centinaia di euro, e costituisce un segmento industriale straordinariamente promettente in cui non sono richiesti grandi capitali, ma grandi competenze e buone idee. Fra le storie di successo più comunemente citate vale la pena di ricordare il caso del popolare gioco "Angry Birds", che ha fruttato agli inventori, tre studenti finlandesi, 42 milioni di dollari. Il territorio pisano ha confermato in questo settore la sua vocazione all'innovazione, testimoniando la nascita di numerose start-up (anche formate da studenti dell'Ateneo) che alimentano una consistente domanda di competenze.

Mentre il settore consumer è in fase di sviluppo, l'uso di strumenti di mobilità nel settore business è ancora embrionale e per questo ancor più promettente. Applicazioni di tipo generalista per la produttività individuale ("Personal Digital Assistant") sono disponibili da tempo, ma si aprirà nei prossimi anni un intero mercato per applicazioni specializzate, e in particolare per applicazioni in mobilità che si integrino con i sistemi informativi aziendali esistenti, fornendo al personale "sul campo" l'accesso diretto ai dati e alle procedure di cui hanno bisogno.

ipodIl master in Sviluppo di applicazioni mobili si propone di intercettare in maniera tempestiva questa richiesta di formazione, ed è orientato a formare competenze specifiche, ma ad ampio spettro, nello sviluppo di applicazioni mobili, sia in ambito enterprise che in ambito consumer. I contenuti del master includono la programmazione di app native per le maggiori piattaforme (iOS, Android, Windows Phone), sviluppo cross-platform, tecnologie legate alla sensoristica, networking, geolocalizzazione, grafica 3D, multimedialità, web mobile, con particolare attenzione al design delle interfacce e alla formazione di una mentalità imprenditoriale.

Le iscrizioni scadranno il 21 ottobre. Il sito del master è visibile all'indirizzo http://masterapp.di.unipi.it/


Ne hanno parlato:

Tirreno Pisa
Nazione Pisa
InToscana.it 
Ustation.it 
RadioEco 

 

Orientarsi tra i corsi dell'Università di Pisa è oggi più facile: grazie a un'iniziativa promossa dall'Ufficio orientamento e realizzata dal Cisiau (il Centro interdipartimentale di servizi informatici per l'area umanistica), sono stati pubblicati su iTunes U i video di presentazione di circa ottanta corsi dell'Ateneo pisano, suddivisi per area scientifica, umanistica e veterinaria. Si tratta di brevi filmati in cui gli stessi docenti spiegano agli studenti i corsi da loro tenuti, raccontandone le caratteristiche, i contenuti e le finalità.

"I video sull'orientamento nascono come uno strumento che l'Ateneo ha inaugurato per rafforzare il suo legame vero l'esterno, cementare la comunità e contemporaneamente spingere i suoi membri verso una migliore trasparenza riguardo a ciò che insegnano – specifica la professoressa Enrica Salvatori, responsabile per l'Ateneo del progetto iTunes U - Le videopresentazioni sono una semplice ma efficace maniera per far capire in pochi minuti cosa si va a imparare e con chi".

I video possono essere scaricati o visualizzati collegandosi al canale ufficiale iTunes U dell'Università di Pisa, ai link http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465641069 (video area scientifica), http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=464754572 (video area umanistica), http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465645691 (video area veterinaria). I filmati sono stati curati da Claudio Benedetti e Daniele Bologna del Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa.

Dal 29 settembre al 16 ottobre il Museo della Grafica di Pisa ospiterà la mostra "Il segno inciso", un'iniziativa realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Pisa, il Liceo Artistico "F. Russoli", la Soprintendenza ai Beni Culturali e il dipartimento di Storia delle arti dell'Università di Pisa.

A dieci anni dalla sua nascita, "Il segno inciso" è diventato un momento di riflessione fondamentale sull'insegnamento delle tecniche incisorie e grafiche che coinvolge studenti degli Istituti superiori e dell'Università e che mette a confronto artisti affermati di diverse generazioni con giovani allievi.

Da questo incontro di creatività nasce quest'anno la mostra dedicata agli Ex Libris che si inaugura giovedì 29 settembre alle ore 11 nelle suggestive sale del Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. L'evento espositivo presenta centotrenta opere su carta realizzate da Furio de Denaro e Valerio Mezzetti, docenti del corso "Il segno inciso 2011", insieme ai lavori dei diciasette allievi e a trenta opere della giovane artista Federica Fiorenzani.

L'orario di visita è dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30; sabato-domenica dalle 10.30 alle 18.30. Lunedì chiuso. Per informazioni sulle attività del museo, contattare i seguenti recapiti: 050 2216060; 050 2216062; 050 2216063; 050 2216066; 050 2216067; oppure scrivere all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Accesso diversamente abili.

Martedì, 27 Settembre 2011 10:23

Navigare più veloci e sicuri nel web

C'è un vigile in internet che si chiama "Macchina Virtuale Java" e quando navighiamo agisce quasi a nostra insaputa. E' una specie di sorvegliante che controlla le pagine web che vogliamo vedere, ne valida il codice e se va tutto bene ecco che ci appare il sito che volevamo. Un vigile che però non è sempre così efficiente e che a volte, per eccesso di prudenza, "boccia" il codice Java "buono" che invece dovrebbe essere eseguito giudicandolo pericoloso. Un inceppo non da poco se si pensa che il linguaggio Java è ormai diventato lo standard di riferimento per lo sviluppo di applicazioni software, con uno spettro di utilizzo che va dai cellulari e dagli smartphone a programmi gestionali su larga scala. Ma ecco che uno studio svolto in collaborazione fra l'Università di Pisa e quella di Camerino ha risolto il problema.

"Il controllo del verificatore – spiega Roberto Barbuti del dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano - garantisce che il codice (che potrebbe essere stato scaricato da fonti non affidabili e quindi potrebbe compiere azioni malevole) sia sicuro dal punto di vista del flusso dei dati". "Ma il problema – continua Barbuti – è che l'analisi eseguita dal verificatore standard risulta in alcuni casi troppo superficiale, cioè alcuni codici assolutamente corretti dal punto di vista del flusso dei dati vengono invece bollati come non sicuri e quindi la macchina virtuale si rifiuta di eseguirli".

Da qui l'idea di migliorare la "Macchina Virtuale Java" per renderla più sensibile e "intelligente". Il risultato è stato un articolo a tre firme (Roberto Barbuti e Nicoletta De Francesco per l'Ateneo pisano e Luca Tesei per quello di Camerino), che ha ricevuto il "Computer Journal Wilkes Award", un premio che il "Computer Journal", un rivista internazionale della Oxford University Press, assegna annualmente al miglior lavoro pubblicato. "Il nostro studio – conclude Barbuti - propone un perfezionamento del verificatore, ottenuto introducendo un dominio dei tipi più ricco di quello che viene usato dal verificatore attuale, un risultato pratico che abbiamo ottenuto basandoci sulla teoria della Interpretazione Astratta, in cui la correttezza dell'approccio viene provata matematicamente".

 

Leggi la notizia anche su:

 

Repubblica.it Firenze

Radiocor - Sole 24 Ore

Il Tirreno - Pisa

InToscana

Pisatoday

Pisanotizie

Dopo il successo avuto nella scorsa primavera dal corso in sviluppo di applicazioni iOS, per iPhone e iPad, il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa ha organizzato il master universitario di primo livello in Sviluppo di applicazioni mobili.

Il corso degli scorsi mesi, pur non conferendo crediti formativi e non essendo inserito in attività curriculari, ha ricevuto ben 355 richieste di ammissione, provenienti sia da studenti dell'Ateneo, principalmente dai bacini di Scienze Mfn e Ingegneria, che da studenti di altri atenei anche fuori regione. È stato seguito anche da un discreto numero di non studenti, tanto che si è reso necessario respingere quasi 300 richieste per adeguare il numero di partecipanti alle possibilità logistiche. Le lezioni video di Goran Djukic, pubblicate su iTunes U ad aprile, sono diventate subito i contenuti più scaricati in Italia, con oltre 57.000 download nel solo mese di maggio 2011. Numerosi sono stati i contatti da parte di aziende in cerca di persone con competenze specifiche nello sviluppo di applicazioni mobili.

Il settore delle applicazioni mobili, e in particolare di quelle destinate a dispositivi di grande potenza e a costo relativamente basso quali smartphone e tablet, sta registrando una tumultuosa crescita. Le principali aziende del settore hanno visto aumentare quote di mercato e utili in maniera significativa, tanto che Gartner Group prevede che già nel 2012 (anno di termine del master) saranno in circolazione oltre 630 milioni di dispositivi di questo tipo, con una crescita ulteriore a 1.1 miliardi per il 2015.

Il mercato delle applicazioni in mobilità, oltre ad essere in forte crescita, ha anche delle barriere all'ingresso particolarmente basse, spesso nell'ordine di poche centinaia di euro, e costituisce un segmento industriale straordinariamente promettente in cui non sono richiesti grandi capitali, ma grandi competenze e buone idee. Fra le storie di successo più comunemente citate vale la pena di ricordare il caso del popolare gioco "Angry Birds", che ha fruttato agli inventori, tre studenti finlandesi, 42 milioni di dollari. Il territorio pisano ha confermato in questo settore la sua vocazione all'innovazione, testimoniando la nascita di numerose start-up (anche formate da studenti dell'Ateneo) che alimentano una consistente domanda di competenze.

Mentre il settore consumer è in fase di sviluppo, l'uso di strumenti di mobilità nel settore business è ancora embrionale e per questo ancor più promettente. Applicazioni di tipo generalista per la produttività individuale ("Personal Digital Assistant") sono disponibili da tempo, ma si aprirà nei prossimi anni un intero mercato per applicazioni specializzate, e in particolare per applicazioni in mobilità che si integrino con i sistemi informativi aziendali esistenti, fornendo al personale "sul campo" l'accesso diretto ai dati e alle procedure di cui hanno bisogno.

Il master in Sviluppo di applicazioni mobili si propone di intercettare in maniera tempestiva questa richiesta di formazione, ed è orientato a formare competenze specifiche, ma ad ampio spettro, nello sviluppo di applicazioni mobili, sia in ambito enterprise che in ambito consumer. I contenuti del master includono la programmazione di app native per le maggiori piattaforme (iOS, Android, Windows Phone), sviluppo cross-platform, tecnologie legate alla sensoristica, networking, geolocalizzazione, grafica 3D, multimedialità, web mobile, con particolare attenzione al design delle interfacce e alla formazione di una mentalità imprenditoriale.

Le iscrizioni scadranno il 30 settembre. Il sito del master è visibile all'indirizzo http://masterapp.di.unipi.it/

logo orientamento iTunesOrientarsi tra i corsi dell'Università di Pisa è oggi più facile: grazie a un'iniziativa promossa dall'Ufficio orientamento e realizzata dal Cisiau (il Centro interdipartimentale di servizi informatici per l'area umanistica), sono stati pubblicati su iTunes U i video di presentazione di circa ottanta corsi dell'Ateneo pisano, suddivisi per area scientifica, umanistica e veterinaria. Si tratta di brevi filmati in cui gli stessi docenti spiegano agli studenti i corsi da loro tenuti, raccontandone le caratteristiche, i contenuti e le finalità.

"I video sull'orientamento nascono come uno strumento che l'Ateneo ha inaugurato per rafforzare il suo legame vero l'esterno, cementare la comunità e contemporaneamente spingere i suoi membri verso una migliore trasparenza riguardo a ciò che insegnano – specifica la professoressa Enrica Salvatori, responsabile per l'Ateneo del progetto iTunes U - Le videopresentazioni sono una semplice ma efficace maniera per far capire in pochi minuti cosa si va a imparare e con chi".

I video possono essere scaricati o visualizzati collegandosi al canale ufficiale iTunes U dell'Università di Pisa, ai link:
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465641069 (video area scientifica),
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=464754572 (video area umanistica),
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465645691 (video area veterinaria).
I filmati sono stati curati da Claudio Benedetti e Daniele Bologna del Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa.

Si consiglia di installare nel proprio computer l'ultima versione di iTunes e QuickTime scaricabili gratuitamente  qui:

http://www.apple.com/itunes/download/

http://www.apple.com/quicktime/download/

Ne hanno parlato:

Repubblica Firenze

L'Unità Toscana

Nazione Pisa

RepubblicaFirenze.it

InToscana.it

NazionePisa.it

PisaInformaFlash.it

Lunedì, 26 Settembre 2011 09:42

Navigare più veloci e sicuri nel web

PremiatiC'è un vigile in internet che si chiama "Macchina Virtuale Java" e quando navighiamo agisce quasi a nostra insaputa. E' una specie di sorvegliante che controlla le pagine web che vogliamo vedere, ne valida il codice e se va tutto bene ecco che ci appare il sito che volevamo. Un vigile che però non è sempre così efficiente e che a volte, per eccesso di prudenza, "boccia" il codice Java "buono" che invece dovrebbe essere eseguito giudicandolo pericoloso. Un inceppo non da poco se si pensa che il linguaggio Java è ormai diventato lo standard di riferimento per lo sviluppo di applicazioni software, con uno spettro di utilizzo che va dai cellulari e dagli smartphone a programmi gestionali su larga scala. Ma ecco che uno studio svolto in collaborazione fra l'Università di Pisa e quella di Camerino ha risolto il problema.

"Il controllo del verificatore – spiega Roberto Barbuti del dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano - garantisce che il codice (che potrebbe essere stato scaricato da fonti non affidabili e quindi potrebbe compiere azioni malevole) sia sicuro dal punto di vista del flusso dei dati". "Ma il problema – continua Barbuti – è che l'analisi eseguita dal verificatore standard risulta in alcuni casi troppo superficiale, cioè alcuni codici assolutamente corretti dal punto di vista del flusso dei dati vengono invece bollati come non sicuri e quindi la macchina virtuale si rifiuta di eseguirli".

Da qui l'idea di migliorare la "Macchina Virtuale Java" per renderla più sensibile e "intelligente". Il risultato è stato un articolo a tre firme (Roberto Barbuti e Nicoletta De Francesco per l'Ateneo pisano e Luca Tesei per quello di Camerino), che ha ricevuto il "Computer Journal Wilkes Award", un premio che il "Computer Journal", un rivista internazionale della Oxford University Press, assegna annualmente al miglior lavoro pubblicato. "Il nostro studio – conclude Barbuti - propone un perfezionamento del verificatore, ottenuto introducendo un dominio dei tipi più ricco di quello che viene usato dal verificatore attuale, un risultato pratico che abbiamo ottenuto basandoci sulla teoria della Interpretazione Astratta, in cui la correttezza dell'approccio viene provata matematicamente".

Ne hanno parlato:

RepubblicaFirenze.it
Tirreno Pisa 
PisaNotizie.it 
InToscana.it
PisaInformaFlash.it
Radiocor - Il sole 24 ore

Sabato, 24 Settembre 2011 13:02

Una notte per la ricerca

Limonaia"Hop!" e Francesca, di appena quattro anni, salta facendo registrare al computer un terremoto di magnitudo 2.1. La scena si è svolta venerdì sera alla Limonaia durante la notte dei ricercatori. L'appuntamento, alla sua terza edizione, è promosso dalla Commissione europea e quest'anno Pisa è stata l'unica città toscana ad aver mobilitato i suoi scienziati per eventi, mostre e visite ai laboratori.

Aperti al pubblico c'erano l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), un ente di ricerca che è pienamente integrato con l'Ateneo pisano, e l'Osservatorio gravitazionale europeo di Cascina. Grande show poi alla Limonaia con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e i dipartimenti di Scienze della Terra e di Biologia dell'Università di Pisa.

MeteoriteSono moltissimi i visitatori che affollano La Limonaia. C'è Enrico, ricercatore di fisica. "Sono venuto a vedere cosa si fa nelle altre scienze – dice – per non soffrire di troppa specializzazione". Ma ci sono anche intere famiglie con bambini, semplicemente curiosi, per vivere una serata all'insegna della scoperta e del divertimento. Graziano Di Giuseppe docente del dipartimento di Biologia mostra al miscroscopio a due ragazzini increduli dei protisti, organismi monocellulari appena pescati da un acquario marino. "Vedete? – spiega loro – l'acqua è totalmente limpida eppure guardate cosa c'è dentro". Invisibile a occhio nudo c'è un brulicare di vita, un mondo tutto da scoprire.

Dal mare alla terra. Massimo d'Orazio professore di Petrologia e Petrografia del dipartimento di Scienze della terra mostra un pezzo di meteorite ritrovato in mezzo al deserto fra Egitto, Sudan, e Libia. Si tratta di una lega di ferro e nichel, pesantissima, che proviene da un cratere scoperto nel 2009 grazie a Google Earth. È solo uno dei 178 crateri ufficiali di tutta la Terra e oltretutto fra i più piccoli (ha solo 45 metri di diametro), ma in assoluto è quello meglio conservato. "La nuova sfida adesso – racconta d'Orazio – è datarlo e per questo stiamo programmando una nuova spedizione". Poco più in là un altro stand con la storia dei terremoti. Carlo Meletti, ricercatore dell'Ingv, fa una panoramica delle peggiori catastrofi accadute in Italia. "Il più grande terremoto mai registrato è quello di Messina del 1908 – dice – ma dai testi sappiamo che il più devastante è accaduto nel 1456, coinvolgendo tutta l'area dall'Abruzzo alla Basilicata, probabilmente furono tre sismi che agirono contemporaneamente". L'evento fu tale che nel 1458 un fiorentino scrisse il primo catalogo dei terremoti in Italia, un testo che è stato fortunosamente trovato negli Archivi di Stato vaticani solo trenta anni fa.

Notte dei ricercatoriMa dalla terra, la notte dei ricercatori, ha rivolto gli occhi anche al cielo. All'Infn, Marco Incagli, mostra le immagini del telescopio AMS-02 costruito dal suo team che è stato recentemente montato sulla stazione spaziale internazionale dal duo di astranauti italiani Roberto Vittori e Paolo Nespoli. Lo scopo è di studiare i raggi cosmici prodotti dalle supernove per capire qualcosa di più su "quell'antimateria" e quella "materia oscura" che compongono gran parte del nostro universo. La visita all'Infn si snoda tutta fra quark, leptoni sempre all'inseguimento dell'imprendibile "bosone di Higgs", il tassello mancante che dovrebbe aiutare gli scienziati a capire come si sono formati la materia e il nostro universo. "Nel 1995 – dice Giorgio Chiarelli ricercatore dell'Infn – noi siamo riusciti a scoprire il quark top". Il suo gruppo di ricerca è costantemente collegato con il Fermilab di Chicago dove in un enorme acceleratore si fanno scontrare protoni e antiprotoni. E' il più lungo esperimento di fisica mai compiuto, dura da 26 anni, e si concluderà il 30 settembre prossimo. Chissà se nei pochi giorni che restano riusciranno a trovare l'imprendibile "bosone di Higgs".

Maria Antonella Galanti"Proprio perchè c'è la crisi è utile investire in cultura, di fronte alle difficoltà, anche economiche, questa è la risposta da dare". Con queste parole Maria Antonella Galanti, prorettore per i rapporti con il territorio dell'Università di Pisa, ha annunciato l'ingresso dell'Ateneo pisano nella Fondazione Teatro di Pisa. "Si tratta in realtà – ha continuato Galanti – di un rientro voluto fortemente dalla nuova amministrazione nonostante, come sia scritto negli atti ufficiali,'il perdurare delle difficoltà' dovute al particolare momento che stanno attraversando gli atenei italiani".

L'accordo appena siglato durerà tre anni e prevede una serie di iniziative congiunte che vanno dalla formazione, alla promozione, alla comunicazione. Fra le iniziative previste c'è anche una 'Scuola dello spettatore' con l'idea di trasformare l'esperienza teatrale in processo attivo e partecipato anche da parte di chi lo fruisce. In primo piano anche il rapporto con il corso di laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione (DISCO) dell'Ateneo, per far conoscere agli studenti i mestieri e i saperi, anche tecnici, legati al mondo dello spettacolo. "Le varie attività – ha detto Sergio Cortopassi presidente della Fondazione Teatro – saranno decise in dettaglio da un comitato scientifico paritetico teatro-ateneo che comprenderà anche un rappresentante degli studenti".

La parte relativa alla promozione prevede poi una serie di sconti: il 45% su tutti biglietti (esclusa la seconda galleria) per tutti gli studenti, riduzione che arriva al 50% per quelli iscritti al corso di laurea DISCO. "La firma di oggi – ha detto il prorettore – vuole rinsaldare il rapporto dell'Ateneo con il territorio e mostrare chiaramente che le città che hanno una università hanno di fatto 'una marcia in più' a livello di offerta culturale".

Ne hanno parlato:

Unità Toscana
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa