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Comunicati stampa

Nasce al Tecnopolo di Bologna il Centro Nazionale di Supercalcolo, il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico che svolgerà attività di ricerca e sviluppo a livello nazionale e internazionale a favore dell'innovazione nel campo delle simulazioni, del calcolo e dell'analisi dei dati ad alte prestazioni. Il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing (questo il nome completo) è uno dei cinque Centri Nazionali previsti dal PNRR e sarà gestito dalla Fondazione ICSC, tra i cui membri fondatori – provenienti dai settori pubblico e privato, dal mondo della ricerca scientifica e dell’industria, distribuiti su tutto il territorio nazionale – c’è anche l’Università di Pisa.

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Le attività del Centro partiranno il primo settembre e l’Università di Pisa sarà direttamente coinvolta nell’attività scientifica di quattro linee di ricerca: Future HPC & Big Data, coordinato dal professor Marco Danelutto: Multiscale Modelling & Engineering Applications, in cui l’Ateneo pisano è co-leader nazionale, coordinato dal professor Sergio Saponara; Materials & Molecular Sciences, coordinato dalla professoressa Benedetta Mennucci; Quantum Computing, coordinato dal professor Massimo D’Elia. Inoltre, il nostro Ateneo siederà tra i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

"Essere tra le quattro università che contribuiranno a guidare la Fondazione ICSC nella gestione del  neonato Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, oltre a far parte del board per il coordinamento scientifico delle sue attività di ricerca e sviluppo, è un fatto importantissimo per l'Ateneo pisano - ha commentato il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella - È il riconoscimento della centralità del nostro Ateneo in campi oggi fondamentali per lo sviluppo scientifico, tecnologico, sociale ed economico del nostro Paese. Infatti, l’Università di Pisa sarà direttamente coinvolta in ben quattro dei dieci ambiti di attività del Centro. Ci occuperemo di sistemi di calcolo ad alte prestazioni (HPC) e Big Data; di modellazione computazionale multiscala e loro applicazioni ingegneristiche; di scienza molecolare e dei materiali e, infine, di quantum computing. Si tratta di ambiti che rappresentano altrettante eccellenze del nostro Ateneo e attraverso le quali porteremo un contributo sostanziale al futuro dell’Italia e delle nuove generazioni".

Per portare a compimento la sua missione, il Centro conterà su un finanziamento, su fondi Next Generation EU nell’ambito della Missione Istruzione e Ricerca del PNRR coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca, pari a circa 320 milioni di euro, di cui il 41% sarà investito al Sud. In particolare, del finanziamento complessivo, oltre 100 milioni di euro saranno dedicati al personale, un investimento che viene considerato prioritario, con una partecipazione femminile di almeno il 40%, e con quasi 16 milioni di euro riservati a borse di dottorato e quindi all’alta formazione di giovani ricercatori. Il budget finanziato all’Università di Pisa è di circa 4 milioni di euro.

È arrivato da pochi giorni nella regione Arequipa in Perù il professor Adriano Ribolini, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, che nelle prossime settimane effettuerà una serie di indagini su due ghiacciai tropicali delle Ande centrali (Nevado Coropuna e Quelccaya Icefield) lavorando in un team internazionale di ricercatori. L’attività fa parte del progetto Motice (Modelling and monitoring tropical ice in South Peru: glaciers, rock glaciers and permafrost), guidato dalla spagnola National Distance University e finanziato del Ministero della Scienze e dell’Innovazione del governo spagnolo, e ha lo scopo di ricostruire l’evoluzione di questi ghiacciai a partire dagli anni ’60 e sviluppare modelli predittivi proiettati fino al 2100 secondo diversi scenari climatici.

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I ricercatori al lavoro per il rilevamento del Permafrost tramite Ground-Penetrating Radar.

“Questi ghiacciai sono scientificamente strategici perché si trovano ai tropici e quindi hanno una sensibilità particolare all’attuale riscaldamento planetario – spiega il professor Ribolini – ma soprattutto rappresentano dei chiari esempi di risorsa d’acqua che alimenta numerosi insediamenti anche di dimensione rilevante posti in regioni aride della terra. L'attività progettuale è variegata, il mio compito sarà quello di effettuare misure di spessore del ghiacciaio Nevado Coropuna con una strumentazione Ground-Penetrating Radar, fornendo dati cruciali per il successivo modelling. L’ambiente di lavoro sarà sicuramente affascinante, ma anche impegnativo, perché prevede di fare attività di rilevamento e misure strumentali a quote tra 4500 e 5500 metri”.

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Il Coropuna.

L’attività progettuale è costituita da misure di carattere glaciologico (topografico e nivologico), remote sensing dei ghiacciai (analisi di immagini aeree e satellitari riprese a partire dal secolo scorso), geomorfologiche (studio dei depositi abbandonanti dai ghiacciai nel processo di ritiro, e della presenza di orizzonti sotto-superficiali permanentemente congelati-Permafrost). In particolare, l’attività dei ricercatori si prefigge di descrivere le modalità e le velocità del ritiro di questi ghiacciai tropicali (situati a circa 15° di latitudine sud) a partire dagli anni ’60, osservando anche le conseguenti trasformazioni del paesaggio e iniziando un programma di monitoraggio del bilancio di massa dei ghiacciai. Tra gli obiettivi del progetto c’è anche creare un modello che possa riprodurre il pattern di ritiro dei ghiacciai esaminati nell’intervallo di tempo 1960-2020 e utilizzare il modello per predire l’evoluzione dei ghiacciai esaminati dal 2025 al 2100 secondo diversi scenari climatici, valutando la perdita di risorsa d’acqua.

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Distretto di Pampacolca con il Coropuna sullo sfondo.

Il progetto va dunque ad analizzare una situazione ambientale critica nelle regioni aride andine, me che potrebbe essere una possibile prospettiva anche per le nostre regioni alpine nei prossimi decenni: “Oltre all'importanza scientifica dei risultati ottenibili, che si collocano nel solco dello studio del climate change, la ricaduta della ricerca per la società civile è collegata al tema della risorsa d’acqua, minacciata dai cambiamenti climatici globali anche alle nostre latitudini, come evidente dalla cronaca nazionale – conclude Ribolini – Il progetto ha anche connessioni con altre iniziative nella regione andina che stanno sensibilizzando le comunità sulle strategie di adattamento ai cambiamenti in atto nella disponibilità delle risorse d'acqua”.

Oltre all’Università di Pisa, partecipano al progetto ricercatori delle università Complutense di Madrid, Santiago de Compostela, Extremadura, Bologna, University of Sheffield (UK), dell'Università Nazionale a Distanza (Spain), National Institute for Glaciers and High Mountain Research (INAIGEM, Perù), Peruvian Space Agency (CONIDA). Partecipano anche tecnici dell'Autoridad Nacional dell'Agua (Perù).

In Piazza dei Miracoli per guardare proiettate sulle pareti esterne del Camposanto Monumentale le immagini dell’universo come non si era mai visto finora, in una nottata memorabile organizzata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea e con l’Opera della Primaziale Pisana. Venerdì 22 luglio saranno presentati al pubblico i risultati del James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale più avanzato e tecnicamente complesso mai realizzato, le cui foto hanno fatto negli scorsi giorni il giro del mondo. Passate e presenti “cosmografie” faranno così da ponte tra i secoli. Le immagini, che rivelano l’universo invisibile infrarosso come mai visto dal genere umano, presentano una visione di futuro a partire da Fibonacci e Galileo nell’incantevole meraviglia di Piazza dei Miracoli.

L'afflusso in Piazza inizierà alle ore 22 e un quarto d’ora dopo si terranno gli interventi introduttivi e di benvenuto dell'Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, e dei docenti e studenti del Dipartimento di Fisica. La proiezione delle prime immagini riprese da James Webb Space Telescope avrà luogo dalle 22,30 alle 23,15, seguita dalla visione di oggetti del cielo profondo fino a mezzanotte e mezzo, in collaborazione con l’Associazione Cascinese Astrofili. L'evento, che rappresenta una delle prime uscite internazionali pubbliche previste per diffondere i risultati del telescopio spaziale, si svolgerà completamente al buio in modo da consentire la visualizzazione telescopica in loco.

L'ingresso all’iniziativa è gratuito e non è richiesta alcuna prenotazione. Le presentazioni saranno in italiano e inglese.

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Lanciato il 25 dicembre del 2021, il telescopio Webb ha impiegato diverse settimane per raggiungere il suo sito di osservazione a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, per sistemarsi nel profondo freddo dello spazio e per aprirsi lungo la strada come una farfalla per poi arrivare completamente dispiegato. A differenza del precedente telescopio spaziale Hubble, che è in bassa orbita terrestre, il Webb è stato progettato per scrutare nell'oscurità senza l'impedimento dell'atmosfera e per avere una lunga vita senza l'intervento umano.

Il telescopio è progettato osservando nell'infrarosso la parte dello spettro elettromagnetico che è invisibile all'occhio umano, come una finestra sul freddo universo. Qui gli oggetti più giovani della galassia emettono luce: stelle ancora immerse nelle nubi interstellari e sistemi planetari nati in dischi attorno alle protostelle. È anche il luogo in cui la luce delle galassie più lontane dell'universo diventa visibile, dalle prime stelle nel raggio delle prime centinaia di milioni di anni dopo l'inizio dell'espansione cosmica.

I credits della foto in homepage sono: NASA, ESA, CSA e STScI.

Per il periodo maggio/dicembre 2022 gli Uffici dell'Amministrazione saranno chiusi secondo il seguente calendario: 

  • venerdì 3 giugno 2022;
  • da mercoledì 10 agosto (compreso) a venerdì 19 agosto 2022 (compreso);
  • lunedì 31 ottobre 2022;
  • venerdì 9 dicembre 2022.

Per il periodo maggio/dicembre 2022 gli Uffici dell'Amministrazione saranno chiusi secondo il seguente calendario: 

  • venerdì 3 giugno 2022;
  • da mercoledì 10 agosto (compreso) a venerdì 19 agosto 2022 (compreso);
  • lunedì 31 ottobre 2022;
  • venerdì 9 dicembre 2022.

In tale periodo il personale tecnico-amministrativo in servizio presso l'Amministrazione è collocato in ferie.

È stato inoltre disposto che:

  • da lunedì 1 agosto a venerdì 2 settembre 2022 i rientri pomeridiani, presso gli uffici dell'Amministrazione, devono essere effettuati dal martedì al giovedì, su due o tre giorni a scelta del dipendente, in accordo con il responsabile della struttura;
  • è a discrezione del dipendente la scelta di effettuare, anche parzialmente, i suddetti rientri pomeridiani o, in maniera alternativa, sospenderli per il periodo sopradetto. Detta scelta deve essere effettuata e portata a conoscenza del Dirigente entro il 30 giugno 2022;
  • le ore non effettuate per il mancato rientro pomeridiano dovranno essere recuperate dal dipendente entro il 31 dicembre 2022 o per eccezionali motivi entro il primo bimestre dell'anno successivo;
  • in relazione ad alcuni specifici adempimenti che potrebbero rendersi necessari nel periodo di chiusura, ciascun Dirigente è autorizzato a garantire, nel periodo stesso, la necessaria presenza in servizio del personale competente.

Il 20 luglio, alle ore 10.30, si svolgerà l’Open Day del Polo Universitario Sistemi Logistici, rivolto ai diplomati, interessati ad iscriversi al corso di laurea in “Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici. Il corso di laurea, con sede a Livorno, costituisce un unicum nel panorama dell’offerta formativa universitaria, con l’obiettivo di formare figure professionali in grado di progettare, gestire e valutare infrastrutture e servizi di logistica e trasporto, attraverso una preparazione multidisciplinare che copre, oltre l’ambito economico-aziendale, quello giuridico, logistico-organizzativo, ingegneristico, informatico e linguistico; tali aspetti sono analizzati nell’ottica del miglioramento continuo, con particolare attenzione alla sostenibilità ed all’innovazione.

L’incontro sarà l’occasione per conoscere più da vicino anche il corso di laurea magistrale in “Management e Controllo dei Processi Logistici”, un percorso di studi innovativo, per coloro, che, già in possesso di una laurea, desiderano acquisire una formazione di livello avanzato in ambito logistico.

In questi ultimi anni i risultati del placement sono saliti notevolmente: secondo i dati forniti da AlmaLaurea i laureati trovano il primo impiego all’incirca entro 3,5 mesi dalla laurea.

Durante la presentazione, il Presidente dei due corsi di laurea, Prof. Nicola Castellano, ne illustrerà i contenuti, gli obiettivi e gli sbocchi professionali. Saranno inoltre fornite informazioni sulle procedure di iscrizione e sulle agevolazioni contributive, offerte dall’Università di Pisa.

La partecipazione potrà avvenire in presenza, presso la sede del Polo Universitario Sistemi Logistici, Via dei Pensieri, 60, Livorno o, per chi fosse impossibilitato, anche on line. Per informazioni, consultare il sito www.polologistica.unipi.it.

podcastPrende voce e diventa un podcast il libro “1980. Una lunga estate italiana. La musica che ha cambiato il consumo della politica” edito dalla Pisa University Press e scritto da Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Su Spreaker, Spotify e tutte le principali piattaforme di streaming audio è infatti disponibile “Il ritorno dei grandi concerti”, il primo di tre episodi tratti dal volume e che saranno pubblicati settimanalmente.

Il podcast “1980. Una lunga estate italiana” accompagna l’ascoltatore in un viaggio che passa in rassegna un intero anno, raccontando la storia di una parte rilevante del rapporto fra politica e musica nel corso del 1980, quando, per la prima volta in maniera organica, la politica si è occupata della musica, e in particolare dei concerti, nel tentativo di costruire consensi nuovi. La voce narrante è quella dello stesso Volpi, che ha anche curato l’adattamento in podcast del testo.

volppi podcast3“1980. Una lunga estate italiana” è il primo di un ciclo di cinque podcast originali, intitolato “Voci dai Libri” tratti dal catalogo di Pisa University press e realizzato dall’Università di Pisa. Nei prossimi mesi verrà pubblicato il secondo podcast tratto dal ciclo e che riguarderà altre opere del catalogo della casa editrice dell’Ateneo pisano.

L’iniziativa, a cura del Centro per l'innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa, ha visto la collaborazione congiunta dei quattro Poli (Comunicazione, Editoriale, Multimediale e Musicale) alla realizzazione del progetto e rappresenta uno strumento di sperimentazione di nuovi linguaggi al servizio della divulgazione e comunicazione della ricerca.

(In foto il professor Alessandro Volpi durante la registrazione del podcast).

uif logoHa raggiunto due traguardi importanti il doppio diploma in Informatica Umanistica/Master Études italiennes – édition numérique et imprimée de textes littéraires avviato tra l’Università di Pisa e l’Università di Lille nel 2020. Nella seconda sessione di giugno si è laureata la prima studentessa, Ada Desideri, e negli stessi giorni è arrivata la notizia che il doppio diploma è stato selezionato dall’Università Franco-Italiana (UFI) – istituzione di promozione scientifica tra la Francia e l’Italia – come miglior progetto di corso binazionale, risultando vincitore del prestigioso bando Vinci 2022. Dal prossimo anno accademico il corso metterà a disposizione degli studenti borse di mobilità per la partecipazione ad attività di laboratori condivisi, lo svolgimento di tesi di laurea congiunte, la partecipazione a stages di formazione.

Il progetto, presentato dalla professoressa Antonietta Sanna, docente di Letteratura francese all’Università di Pisa, e dalla professoressa Camilla Cederna, docente di Letteratura italiana all’Università di Lille, insieme al presidente di Informatica Umanistica professor Mirko Tavosanis, alla sua vicepresidente professoressa Maria Simi e al delegato all’internazionalizzazione di Informatica Umanistica, professor Alessandro Lenci, nasce dalla esigenza di rafforzare la già proficua collaborazione tra le due università con iniziative riguardanti la didattica e la ricerca con l’obiettivo di formare nelle due sedi studenti con elevate abilità pratiche e metodologiche in Digital Humanities, capaci di agire in un contesto internazionale e di integrarsi in un mercato del lavoro multilingue e multiculturale in rapida e continua evoluzione.

ada desideri copyIl primo doppio titolo lo ha ottenuto, con il massimo dei voti e la lode, la studentessa Ada Desideri, 25 anni, originaria di Firenze, con la tesi "Une étrange aventure, analyse littéraire et édition critique numérique", in cui ha analizzato un romanzo di fantascienza, inedito, della scrittrice Elisa Chimenti, scritto in Marocco nella seconda metà degli anni ’50.

Dopo aver superato ben due selezioni internazionali, una a Lille e la seconda a Parigi, la neolaureata ha optato per un contratto dottorale alla Sorbona durante il quale dovrà lavorare alla creazione di un database sul repertorio della Comédie italienne a Parigi nel Settecento, con i professori Glenn Roe e Andrea Fabiano. “Ho seguito il programma del doppio diploma di Informatica Umanistica tra l’Università di Pisa e l'Università di Lille al suo primo anno di apertura – commenta Ada Desideri – Nonostante la complessa organizzazione e la grande quantità di studio da affrontare, questo percorso è molto stimolante dal punto di vista dell'insegnamento ed apre ampie possibilità grazie alla sua portata pluridisciplinare e bilingue. È una formazione allo stesso tempo teorica e pratica, orientata sia alla ricerca che al mondo del lavoro, che permette di creare dei profili specializzati ma adatti a diversi ambiti e ambienti di lavoro. Consiglierei senza dubbio questo percorso, segnalando che i due anni (il primo a Pisa e il secondo a Lille) hanno un ritmo molto serrato e si concludono con una tesi e un importante tirocinio di 3-6 mesi. Alla fine, però, si aprono moltissime strade”.

Area Nascita Integrata: un bilancio dei primi sei mesi di attività del centro nato dalla comune volontà di Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Azienda USL Toscana Nord-Ovest, Università di Pisa e Fondazione Monasterio per la cura ed il trattamento delle patologie cardiovascolari materno-fetali in gravidanza. Per la prima volta insieme, all’Ospedale del Cuore di Massa, sede dell’Area Nascita, le quattro Istituzioni fondatrici, insieme ai vertici della Regione Toscana: il Presidente Eugenio Giani, l’Assessore al Diritto alla Salute e alla Sanità, Simone Bezzini, ed il Responsabile della Direzione Sanità, Federico Gelli.

Solo nei primi mesi del 2022, l’Area Nascita Integrata ha visto 28 parti, per un totale di 29 bambini nati (un parto è stato gemellare). La casistica è ulteriormente suddivisibile fra feti cardiopatici (27) e madri (3). In un caso, sia madre che bambino presentavano cardiopatie. Numeri che confermano l'assoluta eccellenza dell'Area Nascita, che, nel 2021 ha visto 77 nascite, mentre sono state oltre 350 le donne che hanno partorito tra il 2016 e il 2020.

E poi, un momento significativo: l’apposizione della firma, da parte dei rappresentanti di Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Azienda USL Toscana Nord-Ovest, Università di Pisa e Fondazione Monasterio sulla targa che verrà apposta proprio all’ingresso dell’Area Nascita Integrata.

firma targa

«Sono molto orgoglioso dell'accordo siglato tra queste quattro importanti istituzioni, che va a rafforzare l'Area Nascita Integrata, dedicata alle mamme e ai bambini con cardiopatia congenita - afferma il presidente della Regione Eugenio Giani -. La Toscana ha sempre investito nello sviluppo della migliore assistenza possibile e dell'eccellenza delle competenze, favorendo la crescita e la valorizzazione della rete ospedaliera a vantaggio della qualità della cura e dell'appropriatezza. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo importante risultato, di cui beneficia l'intero sistema sanitario toscano, e che segna l'inizio di un nuovo percorso di condivisione delle nostre migliori risorse professionali e delle più moderne tecnologie, con l'obiettivo di continuare a sviluppare, potenziandola, l'integrazione tra le attività assistenziali e le esigenze della didattica e della ricerca».

«La sanità toscana cresce e si arricchisce ancora di più con questo importante protocollo, che unisce ben 4 realtà della nostra Regione: la Fondazione Monasterio, l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest, l’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana e l’Università di Pisa – dichiara Simone Bezzini, Assessore al diritto alla Salute e Sanità della Regione Toscana. La Toscana – aggiunge – ha da sempre favorito lo sviluppo di una rete ospedaliera che, anche con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, garantisse la presa in carico del paziente, mettendo al servizio dell’intero territorio regionale le competenze specialistiche delle diverse realtà aziendali. Questo accordo consente di valorizzare ulteriormente questa Area Nascita, pensata per prendersi cura di pazienti critici in un momento delicato e importante, come quello del parto. A tutto il personale sanitario delle Istituzioni coinvolte va il mio sincero ringraziamento per i risultati già raggiunti e per quelli che sapranno costruire, insieme, in questa nuova casa comune».

«Col suggello di questo accordo possiamo dire che l’Area Nascita Integrata per le madri e i figli affetti da cardiopatia congenita fa un salto di qualità importante – afferma Marco Torre, il Direttore Generale della Fondazione Monasterio. Tutte le migliori competenze e professionalità della nostra Area Vasta si uniscono per valorizzare quello che, a tutti gli effetti, rappresenta un unicum a livello nazionale. Gli operatori sanitari hanno spinto le quattro istituzioni a unirsi per condividere le rispettive competenze, integrando in un unico accordo clinica, ricerca, innovazione, formazione e didattica. Al loro impegno, alla loro professionalità e alla loro capacità di guardare al futuro vanno i nostri più sinceri ringraziamenti, orgogliosi di promuovere una iniziativa che nasce dalle esigenze dei pazienti e restituisce loro un luogo di cura migliore e più sicuro».

«La firma di questa convenzione rappresenta un grande momento per la sanità toscana e italiana – commenta il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella. In primo luogo, perché tutto ciò ha origine da un processo che credo sia da prendere ad esempio come modello virtuoso per costruire percorsi che nascono per rispondere ad esigenze cliniche e di sviluppo importanti, sfruttando l’eccellenza delle risorse universitarie e del Sistema Sanitario Regionale. Questo ci permetterà non solo di rafforzare l’Area Nascita Integrata dell’Ospedale del Cuore dal punto di vista assistenziale, ma anche di sviluppare protocolli operativi condivisi; di promuovere e potenziare le attività di ricerca e quelle di formazione del personale medico. Così da poter affrontare con sempre maggior efficacia il presente e costruire l’eccellenza del futuro nel campo della diagnosi precoce e del trattamento delle patologie cardiache materna e fetale».

«Ringrazio tutti i nostri professionisti, insieme a quelli di Fondazione Monasterio, Unipi e Aoup – sottolinea il Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – perché questo accordo nasce dalla loro volontà di collaborare e dalla loro capacità di lavorare in modo sinergico unendo clinica, ricerca, innovazione, formazione e didattica. Questo accordo riunisce le competenze multidisciplinari e interaziendali presenti nell’area vasta nord ovest, per rafforzare e mettere a disposizione dell’intera regione le potenzialità di questa area nascita, un vero e proprio unicum a livello nazionale. Lavoriamo infatti tutti insieme, uniti da obiettivi comuni: la cura delle madri e dei figli affetti da cardiopatia congenita, la formazione di nuovi professionisti di talento, la ricerca e l’innovazione in un campo per lo più inesplorato».

«In occasioni come queste, con ottimi risultati alla mano sui primi sei mesi di attività – dichiara il Direttore Generale dell’Aoup, Silvia Briani –, è ovvio che tutti noi partner si sia gratificati dal ruolo che ciascuno ha svolto per la propria parte. A volte sembra che si sprechino termini come rete, sinergia, multidisciplinarietà, ma sono realtà parole concrete attraverso cui leggere il presente e affrontare il futuro. Perché da soli non si va da nessuna parte. E quindi, nel percorso delle gravidanze a rischio materno-fetali, questa area di nascita integrata per curare le patologie cardiovascolari, riempie di orgoglio perché offre la possibilità di esprimere appieno ciò di cui tutti i professionisti coinvolti sono capaci, ossia trasformare un potenziale parto critico nella nascita di una nuova vita che ha tutti i requisiti per proseguire serena il suo cammino».

(fonte: Ufficio Stampa Fondazione Monasterio)

sanpaolesiÈ scomparso pochi giorni fa il professor Luca Sanpaolesi, emerito di Tecnica delle costruzioni dell’Università di Pisa, conosciuto al grande pubblico per il contributo che ha dato all’opera di consolidamento della Torre di Pisa a metà anni Ottanta. Il professor Sanpaolesi, classe 1927, si era laureato in Ingegneria civile nel 1953 a Pisa. Nel 1974 è stato nominato professore ordinario di Tecnica delle costruzioni al Dipartimento di Ingegneria strutturale. Nel 1981 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino. Il professor Sanpaolesi è stato Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università di Pisa dalla sua istituzione, nel gennaio 1997, all’ottobre 2003.

Nel corso della sua lunga attività scientifica ha diretto importanti ricerche teoriche e sperimentali, molte delle quali finanziate dalla Comunità Europea. Dal 2005 al 2013 è stato presidente dell’AICAP, Associazione Italiana per il Cemento Armato e Precompresso. È stato presidente della Commissione del CNR per le norme sulle costruzioni in acciaio, vicepresidente della Commissione del CNR per le norme sulle costruzioni in cemento armato e vicepresidente della Commissione Ingegneria Strutturale dell’UNI. È stato a lungo membro esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ha dato un contributo fondamentale all’ammodernamento delle Norme Tecniche delle Costruzioni.

In ambito internazionale, come componente della delegazione italiana nell’ambito del CEN/TC250, ha dato un impulso decisivo allo sviluppo degli Eurocodici. Ha fatto parte del Comitato Internazionale per la Salvaguardia della Torre di Pisa, che ha predisposto il progetto di consolidamento della Torre di Pisa, e, una volta conclusi i lavori, è stato membro del Comitato di Sorveglianza della Torre.

Una messa in suffragio del professor Sanpaolesi si terrà venerdì 22 luglio 2022 alle ore 18.30 nella chiesa di S. Paolo a Ripa d’Arno a Pisa.

(Foto da ilnuovocantiere.it)

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