Classifica Censis: l’Università di Pisa quarta in Italia e prima in Toscana fra i mega Atenei
L’Università di Pisa è quarta in Italia e prima in Toscana fra i mega atenei statali, cioè quelli con più di 40mila studenti, secondo la classifica Censis 2022/23 appena pubblicata. Rispetto all’anno scorso l’Ateneo pisano migliora e scala di una posizione superando Firenze che arretra al quinto posto. In particolare, Pisa si distingue per i servizi, dove è prima a livello nazionale e per occupabilità dei laureati dove è seconda ex aequo con Padova.
La Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla ventiduesima edizione, è uno strumento creato per orientare gli studenti in procinto di intraprendere la loro carriera universitaria. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano (atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità.
In generale, sul podio dei mega atenei si conferma anche quest’anno l’Università di Bologna, seguita da Padova e da La Sapienza di Roma, e quindi l’Ateneo pisano. A seguire, dal quinto al decimo posto, troviamo dunque Firenze, la Statale di Milano, Palermo ex aequo con Torino, e in chiusura Bari e la Federico II di Napoli.
“Siamo molto soddisfatti di questi risultati che sono il frutto del lavoro di questi anni, in particolare per il primato nei servizi, un aspetto a cui teniamo molto, e anche nell’occupabilità, dove siamo dietro solo a Milano che parte molto avvantaggiata per il tessuto economico che ha – commenta il Rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella - Anche nell'ambito dell'internazionalizzazione siamo migliorati, malgrado due anni di pandemia”
“Per quanto riguarda le strutture, su cui abbiamo un punteggio un po’ meno alto – continua il Rettore - abbiamo messo in campo il piano edilizio e cominceremo presto gli appalti nei poli didattici come ingegneria, veterinaria e biologia. Lascio quindi al mio successore un ateneo in buona salute, e questi risultati sono sicuramente anche il frutto degli investimenti nella ricerca, uno dei tanti motivi per cui siamo attrattivi"”.
Progettare una didattica innovativa: al via il progetto ENCORE
Ha preso il via il progetto ENCORE, un progetto ERASMUS+ guidato dall’Università di Pisa che mira a sviluppare strumenti di supporto alla progettazione didattica da mettere a disposizione degli educatori. Tali strumenti saranno basati sul riuso dei dati testuali di contenuti educativi aperti, grazie a strumenti di Intelligenza Artificiale.
Il team ENCORE, il cui acronimo sta per ENriching Circular use of OeR for Education, è composto da cinque università (Università di Pisa, Università di Salamanca, Università Chalmers, Università di Padova, Università aperta ellenica); da tre enti di formazione professionale (Knowledge Foundation at Reutlingen University, Institut Polytechnique UniLaSalle e Adecco Training France); da tre attori del mercato del lavoro (ValueDo, Beam Me Up e Reconnaitre-Open Recognition Alliance); un istituto di ricerca (Fondazione Bruno Kessler) e una Ong: (Associazione europea delle università che insegnano a distanza).
Il team ENCORE al kick-off meeting del progetto che si è tenuto a Pisa il 5 e 6 luglio 2022.
Le università coinvolte avranno una grande responsabilità nella prima fase del progetto che avrà un approccio data-driven, con l’Ateneo pisano responsabile della definizione delle competenze GDE (Green, Digital and Entrepreneurial) e l’Università di Salamanca responsabile della collaborazione con i fornitori di tecnologia. Nella seconda fase (guidata da esperti di pedagogia), l’Università di Padova si occuperà di definire l'approccio ENCORE. Tutti i fornitori di servizi educativi, guidati dalla Università Chalmers, saranno coinvolti in egual misura nei test interni ed esterni.
Il coordinatore del progetto è Filippo Chiarello, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni.
Al via all’Università di Pisa nuova laurea magistrale in “Sistemi agricoli sostenibili”
All’Università di Pisa parte una nuova laurea magistrale in “Sistemi agricoli sostenibili”. Il corso di studio attivato presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali formerà figure professionali altamente specializzate e attente alle tecniche sostenibili di produzione agro-alimentare. Tutto ciò al fine di aumentare l’efficienza d’uso delle risorse naturali, ridurre la dipendenza da fertilizzanti chimici e agrofarmaci, incrementare la biodiversità e la resilienza dei sistemi agrari, ottimizzare l’uso dei servizi ecosistemici e promuovere l’economia circolare.
“Sarà possibile - spiega il Presidente del corso di laurea professor Paolo Vernieri - per gli studenti scegliere tra cinque diversi piani di studio che abbracciano la molteplicità dei temi legati all’agro-alimentare, dalla qualità delle produzioni agrarie alla precision farming, dall’agro-ecologia ai sistemi agro-industriali innovativi. Inoltre il piano di studio in Bioeconomics sarà erogato in lingua inglese, al fine di attrarre studenti che vogliano inserirsi in un contesto lavorativo internazionale”.
“I nostri laureati magistrali - conclude il professor Marcello Mele, direttore del dipartimento - saranno rappresentati da figure professionali di alto livello culturale, scientifico e applicativo, in grado di inserirsi con una visione sistemica nel mondo del lavoro e divenire protagonisti attivi della transizione ecologica del settore primario”.
Pubblicato il bando per 300 posti di dottorato, dei quali 266 con borsa di studio
Sono 300 i posti di dottorato di ricerca messi a bando dall’Università di Pisa a partire da venerdì 8 luglio, dei quali 266 con borsa di studio, nell'ambito dei 25 dottorati che hanno l’Ateneo come sede amministrativa.
Il bando è consultabile all’indirizzo: http://www.unipi.it/concorsodottorato, e con la sua pubblicazione parte la campagna di comunicazione “Un passo in avanti” (unipi.it/dottoratoXXXVIII), a cura del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), che pensata per il web e i social vuole sottolineare il valore aggiunto rappresentato dal dottorato di ricerca sia per il proprio percorso formativo, sia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Una metà dei corsi di dottorato proposti dall’Università di Pisa riguarda temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, mirati agli ambiti della transizione digitale e ambientale e dell'innovazione per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Altrettanti, più orientati alla ricerca applicata e con l'obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale, vedono il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, tramite un periodo di almeno sei mesi che i dottorandi potranno trascorrere in azienda, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.
“Fare un dottorato all’Università di Pisa – ha commentato la professoressa Marcella Aglietti, delegata per il Dottorato di Ricerca - significa ben più che ricevere una borsa. L’Ateneo, che al momento conta poco meno di mille dottorandi iscritti, rivolge da anni un’attenzione particolare alla formazione dottorale, anticipando molti dei requisiti già contemplati dai più qualificati standard internazionali. In particolare, offre un ampio ventaglio di iniziative mirate – dall’articolata didattica trasversale e soft skills rivolte all’acquisizione di competenze informatiche, statistiche e linguistiche, alla dimestichezza con la progettualità europea, l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico, fino all’Open Science – che sono ormai indispensabili per qualunque profilo intenda inserirsi nel contesto della ricerca italiano ed europeo, pubblico e privato”.
“In più – ha aggiunto la professoressa Aglietti – l’Ateneo pisano mette a bando ogni anno finanziamenti straordinari per favorire e sostenere la crescita accademica e professionale dei dottorandi, le potenzialità dei loro progetti di ricerca e le opportunità di sviluppo futuro. Risorse aggiuntive sono infatti conferite su base competitiva per l’organizzazione di convegni scientifici e workshop altamente specializzati, premi per le miglior tesi dottorali, bandi ad hoc per la mobilità all’estero ed eventi dedicati a promuovere i risultati della ricerca e lo scambio delle conoscenze”.
L’offerta dottorale dell’Università di Pisa per il 38 ciclo contempla anche la partecipazione ad altri 11 dottorati in convenzione, che saranno banditi dalle università capofila, e a 12 dottorati di interesse nazionale, uno alla sua seconda edizione e con sede pisana, l’ormai celebre dottorato in Intelligenza artificiale, e gli altri a cui l’Ateneo partecipa con propri curricula: “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”, "Studi religiosi", "Scienze del patrimonio”, “Theoretical and Applied Neuroscience”, “Cybersecurity”, "Robotica e macchine intelligenti", "Space Science and Technology", "Learning Sciences", "Blockchain", “Micro and Nano Electronics” e “Autonomous System”.
In Sapienza la presentazione delle nuove vetture dell’E-Team, la Squadra corse dell’Università di Pisa
L'E-Team Squadra Corse è lieta di invitarvi alla presentazione delle vetture realizzate per la stagione 2021/2022. Sabato 9 luglio 2022, dalle ore 18.00, la Squadra vi aspetta presso il Palazzo della Sapienza, in via Curtatone e Montanara 15 (PI), con il seguente programma:
• ore 18.00, il Team Leader Marco Dalla Zanna introdurrà i progetti che l’E-Team Squadra Corse ha realizzato per la stagione 2021/22 e gli obiettivi che intende raggiungere;
• ore 18.10, intervento del Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella;
• Rivelazione e presentazione delle vetture da parte dei Direttori Tecnici, Chiara Barontini e Luca Boccacci;
• ore 18.20, intervento del Presidente della Facoltà di Ingegneria, Professor Alberto Landi;
• ore 18.30, intervento del Faculty Advisor del Team, Professor Francesco Frendo;
• ore 18.40, intervento dell'Assessore Paolo Pesciatini;
• ore 18.50, chiusura dell’evento
Contatti:
Elvira Rufolo
Public Relations Manager
E-Team Squadra Corse
Università di Pisa
Mobile: +39 3277074166
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Studenti del corso di laurea di Economia aziendale tra i vincitori del contest nazionale “Make IT a Case”
Un gruppo di studenti del corso di laurea in Economia aziendale del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa è tra i vincitori a livello nazionale del Contest “Make IT a Case” promosso dalla Società Italiana di Management (SIMA). Il lavoro premiato è stato svolto nell’ambito degli insegnamenti di Economia e gestione delle imprese delle professoresse Antonella Angelini e Federica Nieri.
Il gruppo vincitore (in foto) è composto da Claudia Butteri, Flavia Dimauro, Francesco Butori, Nicolò Cilona, Marco Ferretti, Pietro Licitra, Leonardo Bandiera e ha svolto l’elaborato sull’azienda Damiani operante nel mercato dell’occhialeria italiana con sede in provincia di La Spezia.
I vincitori sono stati annunciati in occasione del Convegno Sinergie - SIMA che si è tenuto nei giorni scorsi all’Università Bocconi. Oltre al team dell’Ateneo pisano, sono stati premiati anche un team dell’Università La Sapienza di Roma e uno dell’Università di Parma. La premiazione ufficiale si svolgerà in occasione del Festival del Management che si terrà a Milano nel febbraio 2023.
"Make IT a Case" è un contest indirizzato agli studenti universitari dei corsi di Management, volto alla realizzazione di casi di studio di imprese italiane (PMI e startup). Gli studenti sono invitati a elaborare un caso di studio in cui illustrare come l’impresa crea valore e identificare i fattori di successo, e inoltre proporre idee per valorizzare il prodotto o servizio offerto.
Il contest ha coinvolto nel complesso 11 università e 1.164 studenti.
Elezioni suppletive di un professore di prima fascia e di un professore di seconda fascia a componenti del Collegio di disciplina dell’Università degli Studi dell’Insubria
Pubblicato il bando per 300 posti di dottorato, dei quali 266 con borsa di studio
Sono 300 i posti di dottorato di ricerca messi a bando dall’Università di Pisa a partire da venerdì 8 luglio, dei quali 266 con borsa di studio, nell'ambito dei 25 dottorati che hanno l’Ateneo come sede amministrativa.
Il bando è consultabile all’indirizzo: http://www.unipi.it/concorsodottorato, e con la sua pubblicazione parte la campagna di comunicazione “Un passo in avanti” (unipi.it/dottoratoXXXVIII), a cura del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), che pensata per il web e i social vuole sottolineare il valore aggiunto rappresentato dal dottorato di ricerca sia per il proprio percorso formativo, sia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Una metà dei corsi di dottorato proposti dall’Università di Pisa riguarda temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, mirati agli ambiti della transizione digitale e ambientale e dell'innovazione per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Altrettanti, più orientati alla ricerca applicata e con l'obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale, vedono il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, tramite un periodo di almeno sei mesi che i dottorandi potranno trascorrere in azienda, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.
“Fare un dottorato all’Università di Pisa – ha commentato la professoressa Marcella Aglietti, delegata per il Dottorato di Ricerca - significa ben più che ricevere una borsa. L’Ateneo, che al momento conta poco meno di mille dottorandi iscritti, rivolge da anni un’attenzione particolare alla formazione dottorale, anticipando molti dei requisiti già contemplati dai più qualificati standard internazionali. In particolare, offre un ampio ventaglio di iniziative mirate – dall’articolata didattica trasversale e soft skills rivolte all’acquisizione di competenze informatiche, statistiche e linguistiche, alla dimestichezza con la progettualità europea, l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico, fino all’Open Science – che sono ormai indispensabili per qualunque profilo intenda inserirsi nel contesto della ricerca italiano ed europeo, pubblico e privato”.
“In più – ha aggiunto la professoressa Aglietti – l’Ateneo pisano mette a bando ogni anno finanziamenti straordinari per favorire e sostenere la crescita accademica e professionale dei dottorandi, le potenzialità dei loro progetti di ricerca e le opportunità di sviluppo futuro. Risorse aggiuntive sono infatti conferite su base competitiva per l’organizzazione di convegni scientifici e workshop altamente specializzati, premi per le miglior tesi dottorali, bandi ad hoc per la mobilità all’estero ed eventi dedicati a promuovere i risultati della ricerca e lo scambio delle conoscenze”.
L’offerta dottorale dell’Università di Pisa per il 38 ciclo contempla anche la partecipazione ad altri 11 dottorati in convenzione, che saranno banditi dalle università capofila, e a 12 dottorati di interesse nazionale, uno alla sua seconda edizione e con sede pisana, l’ormai celebre dottorato in Intelligenza artificiale, e gli altri a cui l’Ateneo partecipa con propri curricula: “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”, "Studi religiosi", "Scienze del patrimonio”, “Theoretical and Applied Neuroscience”, “Cybersecurity”, "Robotica e macchine intelligenti", "Space Science and Technology", "Learning Sciences", "Blockchain", “Micro and Nano Electronics” e “Autonomous System”.
Il ricercatore post-doc Francesco Di Renzo tra i vincitori del Virgo Award 2022
C’è anche Francesco Di Renzo, assegnista di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e associato alla Sezione INFN di Pisa, tra i vincitori della seconda edizione del Virgo Award 2022, assegnato ogni anno dalla collaborazione internazionale Virgo (attualmente composta da circa 700 membri di 129 istituzioni in 16 diversi paesi), a giovani scienziate e scienziati che hanno dato un significativo contributo all’operatività dell’esperimento e al raggiungimento di significativi risultati. In particolare, il Virgo Award 2022 è stato assegnato, secondo la motivazione della giuria, a Francesco di Renzo “per il suo grande impegno nelle attività di caratterizzazione del rivelatore e ‘caccia ai rumori’”. Gli altri vincitori sono Eleonora Polini, del Laboratorio LAPP/IN2P3 del CNRS francese, e Marco Vardaro, Università di Amsterdam e Istituto di fisica subatomica dei Paesi Bassi-Nikhef.
La cerimonia di premiazione si è tenuta all’Osservatorio Gravitazionale Europeo a Cascina, durante la Virgo Week, appuntamento trimestrale di confronto dell’intera collaborazione internazionale svoltosi questa settimana: “Sono stati premiati tre fisici brillanti che, nonostante la giovane età, hanno già dato contributi significativi all’esperimento – ha dichiarato Giovanni Losurdo, spokesperson di Virgo e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – lavorando su aspetti cruciali per migliorare le prestazioni del rivelatore in vista della ripartenza della presa dati, nella primavera del 2023. Il Virgo Award si conferma un momento importante per riconoscere il lavoro dei giovani scienziati, che non sempre sono sotto i riflettori".
Francesco Di Renzo è attivo nello studio del rumore e nella caratterizzazione del rivelatore Virgo, al fine di migliorarne la sensibilità ai segnali astrofisici: “Dedico questo premio a tutti i fantastici colleghi, in particolare a quelli più giovani, che ho avuto il piacere di incontrare nell’ambito della collaborazione Virgo – ha dichiarato Francesco Di Renzo - Sono grato al comitato del premio e considero questo premio, oltre che un riconoscimento, uno stimolo per me a fare di più e meglio in vista del prossimo periodo di osservazioni!”.
La giuria che ha selezionato i vincitori è composta da scienziati di spicco nel campo della fisica delle onde gravitazionali: Lisa Barsotti (con laurea e dottorato in Fisica conseguiti a Pisa e che ora lavora al MIT Kavli Institute – LIGO), Monica Colpi (Università di Milano Bicocca and INFN), Gabriela Gonzalez (Louisiana State University), Frank Linde (Istituto di fisica subatomica dei Paesi Bassi – Nikhef ), Catherine Nary Man (Centre national de la recherche scientifique) e Andrea Vicerè (laureato a Pisa e ora ordinario all’Università di Urbino).
“A Francesco vanno le congratulazioni di tutto il gruppo Virgo Pisa - aggiunge il professor Francesco Fidecaro, docente di fisica delle onde gravitazionali presso il Dipartimento di Fisica - Il premio è un importante riconoscimento al contributo dei giovani ricercatori che forniscono un contributo fondamentale alla riuscita di un esperimento di frontiera come Advanced Virgo, e conferma il ruolo dell’Università di Pisa nell’offrire ai propri studenti opportunità di svolgere ricerca di frontiera in Italia”.
L'esperimento Virgo è finanziato dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) in Francia, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in Italia, e l’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef) nei Paesi Bassi. Una lista dei gruppi della collaborazione Virgo è pubblicata a questo link.
Nel 2017 Francesco Di Renzo aveva già vinto il premio “Tito Maiani” dell’Accademia dei Lincei per la sua tesi di laurea in Fisica (leggi la news).
Grande partecipazione per la prima edizione del convegno “Orti Botanici toscani: un patrimonio da valorizzare”
Pochi giorni fa si è tenuto nell’Aula Savi dell’Orto e Museo Botanico di Pisa il convegno “Orti Botanici toscani: un patrimonio da valorizzare”, chiamando a raccolta la quasi totalità degli Orti Botanici attivi nel panorama regionale toscano, in ordine alfabetico: Arboreti Sperimentali di Vallombrosa, Giardino Botanico “M. Ansaldi” Pania di Corfino, Orto Botanico delle Alpi Apuane “Pellegrini-Ansaldi”, Orto Botanico del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Orto Botanico di Lucca, Orto Botanico “Giardino dei Semplici” dell’Università di Firenze, Orto dei Semplici Elbano, Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, Orto e Museo Botanico dell’Università di Siena.
La partecipazione è stata molto nutrita ed è andata a coinvolgere tutte le trasversali e composite professionalità che operano in un Orto Botanico, quali direttori, curatori, giardinieri e operatori didattici. Questa eterogenea e rappresentativa presenza ha permesso una stimolante e proficua giornata di scambio di esperienze e vedute, esplorando la condivisone di linee strategiche per lo sviluppo futuro della comunità degli orti botanici toscani.
Foto di gruppo dei partecipanti al convegno
“Un convegno davvero storico a suo modo, perché ha permesso – come mai accaduto fino ad oggi – che colleghi dei vari Orti Botanici toscani si ritrovassero insieme a discutere criticità e prospettive di miglioramento future, nonché esplorare la possibilità di formare gruppi di lavoro per sviluppare ancor di più l’enorme, ancora non del tutto espresso, potenziale delle nostre strutture, sia come singoli Orti Botanici sia come Rete”, conclude il direttore dell’Orto e Museo Botanico, professor Lorenzo Peruzzi.