L’Ateneo fra i soci fondatori del Centro Nazionale Agritech finanziato dal PNRR
La transizione ecologica in agricoltura passa dal neonato Centro Nazionale di Ricerca per le Tecnologie dell’Agricoltura – Agritech che vede l’Università di Pisa fra i soci fondatori. Finanziato con la cifra record di 350 milioni (320 dei quali sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il progetto ha come capofila l’Università di Napoli Federico II e coinvolge in tutta Italia ventotto atenei, cinque centri di ricerca e diciotto imprese.
L’Ateneo pisano è al lavoro su due dei nove nodi di ricerca in cui si articola il Centro, per progettare allevamenti e filiere agroalimentari smart e rendere le produzioni sostenibili e certificarne la qualità.
“Grazie a un approccio multidisciplinare svilupperemo sensori e altri sistemi di rilevamento a distanza per migliorare il benessere animale e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli allevamenti”, spiega il professore Marcello Mele dell’Università di Pisa coordinatore delle attività insieme al collega Gianluca Brunori.
“Anche per quanto riguarda le filiere agroalimentari – continua Mele - l’applicazione di tecnologie digitali e di metodologie di calcolo avanzate, consentiranno di tracciare le caratteristiche qualitative dei prodotti e il loro impatto sull’ambiente, a beneficio di aziende, sistemi produttivi e consumatori”.
L’Università di Pisa è impegnata in Agritech con il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” e otto dipartimenti: Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Ingegneria dell’Informazione, Informatica, Scienze Veterinarie, Fisica, Farmacia, Scienze Politiche, Giurisprudenza.
Il Centro Nazionale per le Tecnologie dell’Agricoltura, presentato ufficialmente a Napoli a giugno, vuole essere una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che pesa notevolmente sul PIL italiano e su quello regionale. Agritech prevede l’applicazione di tecnologie per l’agricoltura perseguendo cinque obiettivi principali: resilienza, basso impatto, circolarità, recupero e tracciabilità. Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, con un coordinamento a Napoli e nove nodi di ricerca equamente distribuiti tra il Nord, il Sud e il Centro Italia, in linea con il principio di riduzione dei divari alla base del programma Pnrr.
A livello nazionale i partner coinvolti sono: il Consiglio Nazionale Ricerche, Università degli Studi di Bari, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Università degli Studi di Milano, Università di Napoli Federico II, Università di Padova, Università di Siena, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi della Tuscia, Centro Euro-Med sui Cambiamenti Climatici, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development, Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento), Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna, Università degli Studi della Basilicata, Università di Bolzano, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Catania, Università di Foggia, Università di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università di Perugia, Università di Parma, Università di Pisa, Università di Reggio Calabria, Sapienza Università di Roma, Università di Salerno, Università di Sassari, Università di Udine, Università delle Marche, Antares Vision, Consorzi Agrari d’Italia, Gruppo Casillo, CNH Industrial, De Matteis Agroalimentare, e-geos S.p.A., Engineering, Eni, Graded, IBF Servizi, Irritec, Relatech, Società Sementi Italiana, Telespazio, IBF Servizi, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo e Nestlé.
All’Università di Pisa arrivano i bagni genderless, i bagni senza distinzione di genere
Sono stati ufficialmente inaugurati al Polo Piagge i primi bagni “genderless” dell’Università di Pisa, bagni senza distinzione di genere, contraddistinti da un simbolo particolare, che potranno essere utilizzati da tutta la comunità studentesca e accademica. L’inaugurazione si è tenuta mercoledì 29 giugno alla presenza del rettore Paolo Mancarella, di Alessandra Nardini, assessora della Regione Toscana all’istruzione, università, ricerca e pari opportunità, di Arturo Marzano, delegato del rettore alle pari opportunità e alle questioni di genere, di Arianna Enrichens, consigliera di fiducia dell’Università di Pisa, di Francesco Giorgelli, vicepresidente del CUG, di Luca Giannoccaro, rappresentante della comunità studentesca, e di Junio Aglioti Colombini, vicepresidente dell’associazione Pink Riot. Quello del Polo Piagge è uno degli 86 bagni genderless che da oggi entrano in funzione nei vari edifici di tutto l’Ateneo.
“Le rivoluzioni culturali iniziano, molto spesso, con un piccolo gesto. Un segno che cambia il corso degli eventi. La targhetta che da oggi compare su circa un centinaio dei bagni del nostro Ateneo rientra in questa categoria – ha dichiarato il Rettore, Paolo Mancarella – È un atto di civiltà per dichiarare in modo fermo il nostro essere un’università aperta, in cui la differenza è una ricchezza e le discriminazioni non hanno diritto di cittadinanza".
Il rettore Paolo Mancarella, l’assessora Alessandra Nardini, il professor Arturo Marzano.
“Dall’Università di Pisa, oggi, arriva un bel segnale, forte e chiaro: no a discriminazioni, stereotipi e pregiudizi – ha dichiarato l’assessora Alessandra Nardini – L'Università è il luogo del sapere, della cultura, luogo dove si praticano e si insegnano il rispetto, l'uguaglianza e le libertà. La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, e di questo siamo orgogliosi. Siamo stati, siamo, e vogliamo essere sempre più, terra di diritti e pari opportunità. L'Università di Pisa ne è un ottimo esempio: da alcuni anni si è dotata, come le altre Università toscane, di un regolamento per le carriere alias, e quello di Pisa è tra i più all'avanguardia. Ricordo ancora la bandiera rainbow sventolare sul Rettorato pisano per il Toscana Pride del 2021, e tante altre iniziative che ho apprezzato in questi mesi e in questi anni. Ringrazio davvero di cuore per tutto l'impegno e la sensibilità dimostrata il Rettore Paolo Maria Mancarella, il professore Arturo Marzano, delegato alle attività 'Gender Studies and Equal Opportunites' e il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità".
Da sinistra: Luca Giannoccaro, rappresentante comunità studentesca, prof. Veronica Neri, referente scientifica Polo Comunicazione del CIDIC, Francesco Giorgelli, vicepresidente del CUG, il rettore Paolo Mancarella, la consigliera di fiducia Arianna Enrichens, l’assessora Alessandra Nardini, il professor Arturo Marzano, Junio Aglioti Colombini, vicepresidente dell’associazione Pink Riot, la professoressa Elettra Stradella, ex presidente del CUG.
Il simbolo scelto per indicare il bagno genderless è uno tra quelli che viene riconosciuto a livello internazionale per indicare il genere neutro e che graficamente vuole dare l’idea di fluidità e superamento del binarismo: “La scelta di creare dei bagni genderless utilizzabili da chiunque, indipendentemente dalla propria identità o espressione di genere – afferma il delegato del rettore Arturo Marzano – recepisce una richiesta proveniente da studenti, studentesse, student* per garantire uno spazio a chi non si identifica in un genere specifico, a soggetti non binari, a persone transgender, confermando lo spirito di inclusività e rispetto che ha plasmato l’intero mandato rettorale di Paolo Mancarella”.
Quella di istituire bagni genderless è infatti l’ultima di una serie di azioni concrete che l’Università di Pisa ha intrapreso negli ultimi anni con l’obiettivo di costruire un ambiente inclusivo per tutte le persone che frequentano l’università, siano queste parte del corpo docenti, del personale amministrativo o del mondo studentesco. All’interno di questa politica di inclusione, nel gennaio del 2020 è entrato in vigore il nuovo regolamento per attivare la carriera alias, il dispositivo che tutela le persone che hanno la necessità di utilizzare, all’interno dell’Ateneo, un nome diverso rispetto a quello anagrafico.
Iscrizioni aperte ai campi estivi dei Musei dell’Università di Pisa e del CUS
Iscrizioni aperte per i campi estivi organizzati dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa e dal CUS.
Il Museo della grafica (Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galileo Galilei, n. 9 Pisa) propone “Un tuffo nella creatività” per bambine e bambini dai 6 agli 11 anni all’insegna dell’arte e della creatività. Ogni settimana sarà dedicata ad una tema diverso: “A spasso nel tempo” dal 4 all’8 luglio, “In fondo al mare…” dal 11 al 15 luglio, “Un viaggio tra immaginazione e coraggio” dal 5 al 9 settembre. Durante ogni modulo i piccoli artisti creeranno un’opera con tecniche diverse che saranno di volta in volta affrontate, dalla stampa, alla tempera, al collage. L’orario è dalle 8:15 – 14:15 con merenda e pranzo al sacco a cura della famiglia. Per iscrizioni e maggiori informazioni: https://museodellagrafica.sma.unipi.it/2022/06/campi-solari-2022/
“Campi di scienza” è la proposta della Ludoteca scientifica (Area dei Vecchi Macelli, Via Bonanno Pisano 2/B / Via Nicola Pisano 25) in collaborazione con il CUS Pisa. I giochi e le attività proposte per giovani scienziate e scienziati dai 6 agli 11 anni sono stati ideati per stimolare il gusto dell'osservazione e dell'immaginazione, il desiderio di capire, il piacere di cercare e trovare delle risposte sulla base dell'esperienza vissuta e delle deduzioni logiche. “Emozionanti avventure alla scoperta dei «Perché?» dei piccoli scienziati” è il tema della settimana dal 18 al 22 luglio e “Coloriamo la scienza e costruiamo idee” quello della settimana dal 25 al 29 luglio. L’orario è dalle 8:00 alle 14:00 con merenda e pranzo al sacco a cura della famiglia. Per partecipare è necessario il certificato medico per attività sportiva non agonistica. Le iscrizioni e pagamento sono presso la segreteria del CUS Pisa (Via Federico Chiarugi, 5). Per maggiori informazioni: https://www.msf.sma.unipi.it/2022/06/campi-estivi-ludoteca-scientifica-2022/
L’offerta del CUS Pisa (Via Federico Chiarugi 5, Pisa) è rivolta a giovani sportive e sportive dai 3 (nati nel 2018) ai 14 anni. Presso i Baby Camp (3-5 anni) i bambini svolgeranno attività ludico-motorie, per il consolidamento degli schemi motori di base e le giornate saranno completate con attività di laboratorio mentre i partecipanti agli Junior Camp (6-14 anni) potranno consolidare le capacità coordinative grazie alla pratica dei vari sport. Le settimane (dal lunedì al venerdì) sono dal 13 giugno al 5 agosto e dal 22 agosto al 9 settembre. L’orario è dalle 8:00 alle 13:00 per il campo breve e dalle 8:00 alle 16:00 per il campo lungo. Le iscrizioni e pagamento sono presso la segreteria del CUS Pisa (Via Federico Chiarugi, 5). È necessario il certificato medico per attività sportiva non agonistica solo per i maggiori di 6 anni. Per Informazioni: http://cuspisa.unipi.it/
Cattura la biodiversità all’Unipi: ecco i vincitori del contest fotografico
Cesare Patarca e Andrea Simoncini sono i due studenti dell’Università di Pisa che hanno vinto il contest fotografico “Bioversity 2022" aggiudicandosi 500 euro ciascuno. La premiazione si è svolta è martedì 28 giugno alle 15 nell'aula Savi dell'Orto Botanico dell'Università di Pisa.
Alcune delle foto in concorso
Tutti i 161 partecipanti al concorso, che hanno presentato 2737 foto documentando oltre 700 specie diverse fra animali e vegetali negli spazi dell’Ateneo, potranno inoltre ricevere un gadget da ritirare presso lo store dell’Orto botanico dell’Ateneo. Il concorso “Bioversity 2022” è stato organizzato dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) per festeggiare la Giornata Mondiale della Biodiversità. Le foto vincitrici sono state scelte da una giuria composta dai professori Lorenzo Peruzzi, Giulio Petroni e Daniele Antichi.
Da sinistra Daniele Antichi, Andrea Simoncini, Cesare Patarca, Lorenzo Peruzzi e Giulio Petroni
Cesare Patarca, 25 anni originario di Osimo nelle Marche e studente di Scienze della Terra, ha vinto per la sezione “Migliore foto naturalistica” grazie ad uno scatto capace di coniugare al meglio aspetti scientifici ed estetici. Andrea Simoncini, 23 anni di Chiavari in Liguria studente del dipartimento di Biologia, con il record di 167 foto presentate, è arrivato primo nella sezione “Quanta biodiversità vedi intorno a te?” che premiava l’autore in grado di ritrarre il maggior numero di organismi diversi.
Nell’occasione è stata esposta all’Orto botanico e al Museo di Storia naturale di Calci una selezione delle foto in gara. Le due mostre saranno visitabili secondo gli orari delle rispettive strutture. Tutti gli scatti restano visibili sulla app iNaturalist.
Inaugurato a Pisa il nuovo acceleratore lineare Electron Flash
È stato inaugurato martedì 28 giugno, al Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy del Santa Chiara, il nuovo acceleratore lineare denominato Electron Flash che è destinato ad aprire grandi prospettive di cura contro i tumori. Lo strumento eroga fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose in grado di innescare l’Effetto Flash, un effetto radiobiologico evidenziato sperimentalmente su modelli animali che permette, proprio erogando la dose di radioterapia a ratei di dose di gran lunga superiori a quelli attualmente utilizzati nei contesti clinici e in tempi di frazioni di secondo contro i minuti della radioterapia convenzionale, di risparmiare drasticamente i danni ai tessuti sani mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tumore. L’acceleratore è il primo in Italia e il terzo in Europa capace di erogare fasci con altissimi ratei di dose in maniera accurata, riproducibile e con un sistema di monitoraggio, ed è l’unico al mondo dotato di cannone a triodo, caratteristica che permette l’esecuzione di esperimenti mai realizzati prima necessari alla piena comprensione del fenomeno e alla sua ottimizzazione per l’implementazione clinica.
L’acquisizione dell’acceleratore e il laboratorio dedicato di Radiobiologia sono frutto della stretta collaborazione tra l’Università di Pisa, coinvolta in particolare con il suo Centro per l’integrazione della strumentazione scientifica (CISUP), l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR-IN). Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stato il sostegno finanziario della Fondazione Pisa.
“Ulteriori studi in questo campo saranno necessari – ha dichiarato la professoressa Fabiola Paiar, direttrice scientifica del Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy, appositamente creato per questa sperimentazione - ma l'effetto apre grandi prospettive di cura. Infatti, se traslato nella pratica clinica, permetterebbe di aumentare le dosi terapeutiche, anche in presenza di volumi estesi, e quindi di trattare con efficacia tumori ad oggi con prognosi nefasta, come i tumori radioresistenti o molto diffusi”.
“L’acceleratore, il laboratorio dedicato e le strumentazioni analitiche del CISUP - ha aggiunto il dottor Fabio Di Martino, direttore tecnico del nuovo Centro – permetteranno la realizzazione di fondamentali e innovativi studi multidisciplinari di base e preclinici condotti da fisici, oncologi radioterapisti e biologi afferenti all’Università di Pisa, all’AOUP, al CNR e all’INFN, unendo le eccellenze dell'ecosistema della ricerca pisana al servizio della società con il fine di affrontare una delle sfide mediche più difficili del nostro tempo”.
Prima degli interventi della professoressa Paiar e del dottor Di Martino, hanno portato il loro saluto il rettore Paolo Maria Mancarella, il direttore generale dell’AOUP, Silvia Briani, il presidente della Fondazione Pisa, Stefano Del Corso, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, e il presidente del Consiglio comunale di Pisa, Alessandro Gennai, con il coordinamento del professor Simone Capaccioli, direttore del CISUP.
“Tengo a sottolineare – ha detto il Rettore Paolo Maria Mancarella - il valore che questo progetto ha, non solo per l’Università di Pisa e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, ma per tutta la comunità scientifica della nostra città. Secondo la miglior tradizione pisana, infatti, quando le forze positive del territorio si mettono insieme, si realizzano cose grandiose, a dimostrazione di una propensione alla costruzione del futuro che non è mai venuta meno e che anima ogni campo del sapere e della ricerca”.
“Oggi con l’inaugurazione di questo potentissimo nuovo acceleratore - ha concluso il direttore generale AOUP, Silvia Briani – si porta a compimento il primo tassello del progetto di ricerca ‘Electron Flash Therapy’ per la cura dei tumori che può entrare nel vivo con la macchina a disposizione. Siamo molto orgogliosi che sia il nostro ospedale a dotarsi di questo strumento finora unico in Italia, segno che la sinergia fra tutti i partner di questo progetto funziona perfettamente ed è in grado di aprire nuove frontiere grazie alla ricerca avanzata, alla collaborazione multidisciplinare, allo sviluppo tecnologico: tutti elementi che generano a cascata benefici diretti sulla salute dei nostri pazienti. Con l’occasione voglio ricordare che nel progetto del nuovo ospedale sono previsti 4 bunker per ospitare strumentazione ad altissima tecnologia e quindi con oggi si segna un primo passo verso un futuro sempre più sfidante in termini di offerta terapeutica e di altissima qualità per tutti”.
“Siamo molto contenti, come Fondazione Pisa, di avere l’opportunità di partecipare e sostenere il progetto di ricerca sulla Flash Radiotherapy, per la cura dei tumori – ha affermato il presidente Stefano Del Corso - Si tratta a nostro giudizio di un progetto particolarmente all’avanguardia per due aspetti. L’utilizzo di un acceleratore specifico per la radioterapia-flash, che viene presentato oggi, e che si configura come il primo esemplare messo in campo in Italia. Inoltre è di grande importanza il fatto che il progetto di ricerca venga portato avanti unendo in un unico centro competenze multidisciplinari, presenti sul territorio, per progettare ed eseguire esperimenti che valutino in modo accurato gli effetti della Flash Radiotherapy. L’auspicio è di arrivare in futuro a portare l’effetto FLASH nella routine clinica”.
“Oggi a Pisa – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo - si cambia la storia. Abbiamo finalmente una speranza di curare tumori che finora sembrano incurabili e di migliorare la qualità della vita dei pazienti grazie alla Flash Radiotherapy e l'acceleratore lineare che inauguriamo oggi. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriveranno molte risorse che dovremo usare per migliorare le tecnologie mediche per far diventare Pisa sempre più luogo di attrazione per professionisti e imprese che vogliono investire sul territorio. Il centro CPFR si candida a diventare centro di riferimento internazionale su un argomento di assoluto rilievo, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello delle prospettive cliniche. Sono orgoglioso che la Toscana e Pisa, grazie ai suoi professionisti della sanità, agli specializzandi, ai dottorandi, ai tesisti, sia in prima linea nella ricerca per la cura al cancro, che è una delle sfide dell’umanità in questo secolo. La Toscana e Pisa hanno tutte le potenzialità per diventare un hub internazionale nella ricerca avanzata nel settore biomedicale, una Silicon Valley della vita e della qualità della vita”.
Inaugurato a Pisa il nuovo acceleratore lineare Electron Flash
È stato inaugurato martedì 28 giugno, al Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy del Santa Chiara, il nuovo acceleratore lineare denominato Electron Flash che è destinato ad aprire grandi prospettive di cura contro i tumori. Lo strumento eroga fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose in grado di innescare l’Effetto Flash, un effetto radiobiologico evidenziato sperimentalmente su modelli animali che permette, proprio erogando la dose di radioterapia a ratei di dose di gran lunga superiori a quelli attualmente utilizzati nei contesti clinici e in tempi di frazioni di secondo contro i minuti della radioterapia convenzionale, di risparmiare drasticamente i danni ai tessuti sani mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tumore. L’acceleratore è il primo in Italia e il terzo in Europa capace di erogare fasci con altissimi ratei di dose in maniera accurata, riproducibile e con un sistema di monitoraggio, ed è l’unico al mondo dotato di cannone a triodo, caratteristica che permette l’esecuzione di esperimenti mai realizzati prima necessari alla piena comprensione del fenomeno e alla sua ottimizzazione per l’implementazione clinica.
L’acquisizione dell’acceleratore e il laboratorio dedicato di Radiobiologia sono frutto della stretta collaborazione tra l’Università di Pisa, coinvolta in particolare con il suo Centro per l’integrazione della strumentazione scientifica (CISUP), l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR-IN). Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stato il sostegno finanziario della Fondazione Pisa.
“Ulteriori studi in questo campo saranno necessari – ha dichiarato la professoressa Fabiola Paiar, direttrice scientifica del Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy, appositamente creato per questa sperimentazione - ma l'effetto apre grandi prospettive di cura. Infatti, se traslato nella pratica clinica, permetterebbe di aumentare le dosi terapeutiche, anche in presenza di volumi estesi, e quindi di trattare con efficacia tumori ad oggi con prognosi nefasta, come i tumori radioresistenti o molto diffusi”.
“L’acceleratore, il laboratorio dedicato e le strumentazioni analitiche del CISUP - ha aggiunto il dottor Fabio Di Martino, direttore tecnico del nuovo Centro – permetteranno la realizzazione di fondamentali e innovativi studi multidisciplinari di base e preclinici condotti da fisici, oncologi radioterapisti e biologi afferenti all’Università di Pisa, all’AOUP, al CNR e all’INFN, unendo le eccellenze dell'ecosistema della ricerca pisana al servizio della società con il fine di affrontare una delle sfide mediche più difficili del nostro tempo”.
Prima degli interventi della professoressa Paiar e del dottor Di Martino, hanno portato il loro saluto il rettore Paolo Maria Mancarella, il direttore generale dell’AOUP, Silvia Briani, il presidente della Fondazione Pisa, Stefano Del Corso, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, e il presidente del Consiglio comunale di Pisa, Alessandro Gennai, con il coordinamento del professor Simone Capaccioli, direttore del CISUP.
“Tengo a sottolineare – ha detto il Rettore Paolo Maria Mancarella - il valore che questo progetto ha, non solo per l’Università di Pisa e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, ma per tutta la comunità scientifica della nostra città. Secondo la miglior tradizione pisana, infatti, quando le forze positive del territorio si mettono insieme, si realizzano cose grandiose, a dimostrazione di una propensione alla costruzione del futuro che non è mai venuta meno e che anima ogni campo del sapere e della ricerca”.
“Oggi con l’inaugurazione di questo potentissimo nuovo acceleratore - ha concluso il direttore generale AOUP, Silvia Briani – si porta a compimento il primo tassello del progetto di ricerca ‘Electron Flash Therapy’ per la cura dei tumori che può entrare nel vivo con la macchina a disposizione. Siamo molto orgogliosi che sia il nostro ospedale a dotarsi di questo strumento finora unico in Italia, segno che la sinergia fra tutti i partner di questo progetto funziona perfettamente ed è in grado di aprire nuove frontiere grazie alla ricerca avanzata, alla collaborazione multidisciplinare, allo sviluppo tecnologico: tutti elementi che generano a cascata benefici diretti sulla salute dei nostri pazienti. Con l’occasione voglio ricordare che nel progetto del nuovo ospedale sono previsti 4 bunker per ospitare strumentazione ad altissima tecnologia e quindi con oggi si segna un primo passo verso un futuro sempre più sfidante in termini di offerta terapeutica e di altissima qualità per tutti”.
“Siamo molto contenti, come Fondazione Pisa, di avere l’opportunità di partecipare e sostenere il progetto di ricerca sulla Flash Radiotherapy, per la cura dei tumori – ha affermato il presidente Stefano Del Corso - Si tratta a nostro giudizio di un progetto particolarmente all’avanguardia per due aspetti. L’utilizzo di un acceleratore specifico per la radioterapia-flash, che viene presentato oggi, e che si configura come il primo esemplare messo in campo in Italia. Inoltre è di grande importanza il fatto che il progetto di ricerca venga portato avanti unendo in un unico centro competenze multidisciplinari, presenti sul territorio, per progettare ed eseguire esperimenti che valutino in modo accurato gli effetti della Flash Radiotherapy. L’auspicio è di arrivare in futuro a portare l’effetto FLASH nella routine clinica”.
“Oggi a Pisa – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo - si cambia la storia. Abbiamo finalmente una speranza di curare tumori che finora sembrano incurabili e di migliorare la qualità della vita dei pazienti grazie alla Flash Radiotherapy e l'acceleratore lineare che inauguriamo oggi. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriveranno molte risorse che dovremo usare per migliorare le tecnologie mediche per far diventare Pisa sempre più luogo di attrazione per professionisti e imprese che vogliono investire sul territorio. Il centro CPFR si candida a diventare centro di riferimento internazionale su un argomento di assoluto rilievo, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello delle prospettive cliniche. Sono orgoglioso che la Toscana e Pisa, grazie ai suoi professionisti della sanità, agli specializzandi, ai dottorandi, ai tesisti, sia in prima linea nella ricerca per la cura al cancro, che è una delle sfide dell’umanità in questo secolo. La Toscana e Pisa hanno tutte le potenzialità per diventare un hub internazionale nella ricerca avanzata nel settore biomedicale, una Silicon Valley della vita e della qualità della vita”.
Presentazione del secondo volume della collana “Progetti di Vita. Storie di studenti con disabilità” e incontro con la musicista Gold Mass
Doppio appuntamento il 29 giugno al Palazzo della Sapienza (via Curtatone e Montanara, 15), per un pomeriggio ricco di eventi che chiude i Career Days dell’Università di Pisa.
Alle 16.30 nell’Aula Magna Nuova si tiene la presentazione del secondo numero della rivista “Progetti di Vita. Storie di studenti con disabilità”. Il tema del numero è “L’ingresso nel mondo del lavoro”. All'incontro intervengono il rettore Paolo Maria Mancarella, il prorettore per gli studenti e DSU e delegato per l’orientamento e job placement, professor Rossano Massai, e i direttori della collana, professori Luca Fanucci e Sandra Lischi.
Alle 18 nel cortile si tiene il consueto appuntamento con gli “Aperitivi con gli Alumni”, incontri con laureati dell’Ateneo che raccontano il loro originale percorso di carriera.
Protagonista dell’evento è Emanuela Ligarò, in arte Gold Mass, laureata in fisica all’Università di Pisa e brillante musicista di livello internazionale. Una performance musicale dell’artista chiude il pomeriggio di eventi.
Le iniziative sono organizzate nell’ambito dei Career Days, giornate di incontri, presentazioni e colloqui con aziende per favorire l'orientamento e l'inserimento professionale degli studenti e laureati, organizzate dal Career Service dell’Università di Pisa.
Inaugurazione bagni genderless all’Università di Pisa
Mercoledì 29 giugno, alle ore 10, al Polo Piagge (in via Matteotti 11), sarà ufficialmente inaugurato uno degli 86 bagni genderless – bagni senza distinzione di genere – distribuiti tra i vari edifici dell’Università di Pisa.
Nell’occasione saranno presenti il rettore Paolo Mancarella, Alessandra Nardini, assessora della Regione Toscana all’istruzione, ricerca e pari opportunità, Arturo Marzano, delegato del rettore alle pari opportunità e alle questioni di genere, Arianna Enrichens, consigliera di fiducia dell’Università di Pisa, Francesco Giorgelli, vicepresidente del CUG, e alcuni rappresentanti della comunità studentesca.
Cattura la biodiversità all’Unipi: ecco i vincitori del contest fotografico
Martedì 28 giugno alle 15 all’Orto Botanico dell’Università di Pisa (Via Porta Buozzi, 3) saranno premiati con 500 euro ciascuno i due studenti dell’Università di Pisa vincitori del concorso fotografico “Bioversity 2022".
A tutti gli oltre 160 partecipanti va invece in regalo un gadget dell’Ateneo da ritirare allo store dell’Orto botanico. Nell’occasione sarà inoltre inaugurata una mostra con alcune delle migliori foto in gara.
Grande partecipazione di pubblico al concerto del Coro dell’Università di Pisa in memoria di Maria Antonella Galanti
Venerdì 24 giugno, nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, il Coro dell'Università di Pisa ha eseguito il Requiem in re minore K626 di W. A. Mozart, a un anno dalla scomparsa di Maria Antonella Galanti, già responsabile del Polo Musicale di Ateneo.
Insieme al Coro si sono esibiti il soprano Jennifer Schittino, il contralto Fulvia Bertoli, il tenore Mentore Siesto e il basso Giorgio Marcello, insieme alla Tuscan Chamber Orchestra, sotto la direzione di Stefano Barandoni. È stato un concerto partecipato e apprezzatissimo dal pubblico, che ha assistito all’esibizione preceduta da un toccante intervento di Maria Letizia Gualandi, responsabile del Polo Musicale ‘Maria Antonella Galanti’, che ha ricordato la figura della professoressa scomparsa lo scorso anno come vera “anima del Coro e dell’Orchestra”.
Pubblichiamo qui di seguito l’intervento della professoressa Maria Letizia Gualandi.
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A nome del Polo Musicale dell’Università di Pisa vi do il benvenuto al concerto che ogni anno il Coro offre alla cittadinanza in occasione delle manifestazioni del Giugno Pisano, comunicandovi che, rispetto al programma iniziale, il soprano Federica Nardi è stata sostituita per motivi di salute dal soprano Jennifer Schittino.
Quest’anno il concerto del coro non è però come tutti gli altri. La scelta della data del 24 giugno, infatti, non è casuale. Esattamente un anno fa, in questo stesso giorno ci lasciava in seguito a una malattia rapidissima quanto devastante, Maria Antonella Galanti, responsabile fin dal 2013 del Polo Musicale.
Antonella era una donna con un carattere fortissimo, estremamente sensibile e allo stesso tempo coraggiosa e combattiva, raffinata pedagoga e studiosa della psiche umana e docente di grande capacità. Fra i suoi molti impegni nelle istituzioni dell’Università di Pisa, un posto speciale l’aveva la guida del Polo Musicale, in cui Antonella ha profuso – senza mai risparmiarsi – la sua profonda competenza musicale, il suo entusiasmo contagioso, la sua ferrea determinazione. Per lei, dotata di una bella voce di soprano, il Coro e l’Orchestra rappresentavano la realizzazione concreta di quella comunità ideale, costituita dall’intreccio di sapere, cultura e umanità, in cui credeva fermamente: «la musica – diceva citando il maestro Uto Ughi – è un linguaggio di fratellanza e l’orchestra e il coro sono l’embrione della società, perché tutti devono ascoltare anche le voci degli altri».
In realtà Antonella non è stata solo la responsabile, è stata l’anima del Coro e dell’Orchestra, che sotto la sua guida sono cresciuti, non solo nel numero dei componenti, grazie a una martellante campagna di reclutamento (io stessa sono entrata nel coro a seguito della sua insistenza e di questo non smetterò mai di esserle grata), ma sono cresciuti anche nell’impegno delle esibizioni, che sono diventate sempre più numerose, andando ben oltre la partecipazione alle manifestazioni universitarie per diventare veri e propri concerti, in teatri e chiese, a Pisa e fuori Pisa; e il coro della nostra Università è diventato anche un punto di riferimento nell’ambito di UnInCanto, la Rassegna Nazionale dei Cori universitari.
Solo la malattia è riuscita a fermare Antonella. Ma fino all’ultimo la musica è stata in cima ai suoi pensieri. Quando, nella primavera dello scorso anno, Saulle Panizza, direttore del Centro di Ateneo per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura, chiese al coro di partecipare il 10 luglio alle celebrazioni in Sapienza per i 75 anni dalla prima riunione dell’Assemblea Costituente, Antonella il 26 aprile chiedeva dall’ospedale al maestro Stefano Barandoni, direttore del coro: “Il 10 luglio, secondo te, ce la faccio a cantare?”. E invece non ce l’ha fatta e ben prima – il 25 giugno – nel cortile della Sapienza c’era il suo feretro, circondato di fiori e dai coristi, che con un nodo alla gola hanno cantato per darle l’estremo saluto.
Quel giorno, il Magnifico Rettore Paolo Mancarella ha deciso di intitolare a lei il Polo Musicale e ha chiesto a me di assumerne la responsabilità, con l’obiettivo di continuare nella linea di indirizzo portata avanti da Antonella: fare cioè del Coro e dell’Orchestra non solo due strumenti per diffondere la cultura musicale, ma soprattutto due strumenti per «contribuire – sono parole di Antonella – a tenere alta la voce della speranza nel futuro, attraverso la solidarietà e la socialità, in uno spazio condiviso, grande e accogliente, pieno di tanta musica».
Ed è nello spazio condiviso e accogliente di questa bella chiesa di Santa Caterina, dove Antonella ha cantato più volte con il Coro, che abbiamo deciso di ricordarla con il maestoso Requiem di Mozart, opera solenne come poche e dall’intenso contenuto affettivo/emozionale.
Ma l’esecuzione del Requiem è l’occasione per ricordare anche altre figure importanti per il coro, che in questi ultimi due anni ci hanno lasciato: innanzitutto il Magnifico Rettore Luciano Modica, che nel 1999 accolse con entusiasmo il progetto – avanzato da Carolyn Gianturco – di costituire un Coro universitario, intuendone con grande lungimiranza la forza come polo di aggregazione identitaria per studenti, docenti e personale tutto, e anche l’importanza per l’immagine esterna dell’Ateneo e per quella che negli anni successivi il Ministero dell’Università avrebbe chiamato la “terza missione” delle Università, accanto alla ricerca e alla didattica: vale a dire la diffusione nella società di competenze e saperi frutto delle attività di studio. E poi la stessa Carolyn Gianturco, docente di Storia della musica, che volle la nascita del Coro e poi dell’Orchestra per diffondere la cultura musicale fra i giovani e che è stata responsabile del Polo Musicale fino al 2013; e ancora Giancarlo Dell’Amico, basso e responsabile dell’organizzazione dei concerti del Coro, Gianluigi Barbaglio e Giancarlo Scalabrelli, tenori, Laura Pasqualetti, pianista.
Ma in questa serata così particolare vogliamo ricordare anche tutte le persone care – genitori, compagni di vita e di lavoro, amici – che in questi ultimi tempi ci hanno lasciato: per il Covid, per qualche altra malattia o semplicemente perché erano anziani. La solenne invocazione al riposo eterno dell’Intròitus, l’implorazione a Cristo della fuga del Kyrie, l'intensa riflessione sul perdono divino del Lacrimosa saranno l’occasione per ognuno di noi per rivolgere un silenzioso pensiero a chi ha amato e non c’è più. Buon ascolto dal Coro dell’Università di Pisa.
Maria Letizia Gualandi
Responsabile del Polo Musicale 'Maria Antonella Galanti'