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Comunicati stampa

Ancora pochi giorni e torneranno gli incontri mensili del Pisa CoderDojo. La nuova stagione di attività del Club di programmazione per giovani dell’Università di Pisa prenderà, infatti, il via venerdì 1° marzo (dalle 15.45 alle 18) presso il Dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano.

CoderDojo è un movimento no-profit internazionale, nato per avvicinare ragazzi e ragazze tra i 7 e i 17 anni all’Informatica tramite eventi e laboratori didattici gratuiti.  Pisa CoderDojo è attivo dal 2015 e si compone di oltre 10 mentori, volontari e volontarie esperti che aiutano i partecipanti – chiamati Ninja nel gergo dei Dojo – a trasformare le loro idee in progetti concreti.

I giovani programmatori di CoderDojo

“Negli anni - racconta Stefano Forti, ricercatore di Informatica all’Università di Pisa e coordinatore del Dojo pisano -  abbiamo insegnato tecnologie diverse, da Scratch che consente di programmare cartoni animati e videogiochi interattivi, ad App Inventor per realizzare vere e proprie applicazioni per cellulari, passando per i micro:bit, piccole schede programmabili per costruire dispositivi elettronici”.

“Le ragazze e i ragazzi di oggi saranno gli adulti che tra qualche anno cambieranno il mondo - dichiara il prof. Vincenzo Ambriola, direttore del Dipartimento di Informatica che ospiterà l’iniziativa - Diamo loro l'opportunità e gli strumenti per iniziare a farlo"

Per partecipare al Dojo bisogna registrarsi sul sito https://coderdojo.com/en/dojos/it/toscana/pisa-province-of-pisa/pisa  e presentarsi al Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa il 1° marzo alle 15.45 portando un computer da casa e una piccola merenda. La partecipazione all’evento è completamente gratuita.

Un estratto di bucce e semi di melagrana completamente solubile in acqua, ottenuto mediante una tecnica innovativa, verde, efficiente e scalabile fino a capacità produttive industriali, si rivela efficace nel trattamento dell’ipertensione, sia acuta che cronica. Lo dimostra una ricerca in vivo condotta su un modello murino, pubblicata sulla rivista Nutrients e realizzata da un gruppo di ricerca dell’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ibe) e dell’Università di Pisa.
L’estrazione del succo di melagrana genera sottoprodotti non edibili, bucce e semi, pari al 60% del peso del frutto, che sono disponibili in grandi quantità e conosciuti da tempo per le loro proprietà salutari, in gran parte dovute ai cosiddetti ellagitannini, in particolare punicalagina e acido ellagico.

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Processo estrattivo del succo di melagrana


“Finora, il recupero e la valorizzazione di questi sottoprodotti sono stati ostacolati dalla mancanza di una tecnica di estrazione adeguata, in grado di restituire un prodotto completamente solubile in acqua e più sicuro per l’organismo. Infatti, la qualità e le proprietà degli estratti di prodotti naturali, tra cui i sottoprodotti della melagrana, dipendono anche dalla tecnica estrattiva. L’applicazione della cavitazione idrodinamica, già verificata con successo su sottoprodotti degli agrumi e delle filiere forestali, ha consentito di estrarre una grande quantità di bucce e semi di melagrana in sola acqua, a bassa temperatura e in pochi minuti, con un consumo energetico molto limitato, restituendo un prodotto completamente solubile”, sottolinea Francesco Meneguzzo, ricercatore del Cnr-Ibe.
Lo studio ha previsto la somministrazione dell’estratto di melagrana per via orale a ratti spontaneamente ipertesi. “Dopo la somministrazione orale, i risultati hanno dimostrato una buona bioaccessibilità intestinale e la capacità di contrastare efficacemente l’incremento della pressione in un modello sperimentale di ipertensione, migliorando la disfunzione e riducendo lo spessore dell’endotelio, che è il tessuto che riveste l’interno dei vasi sanguigni. In aggiunta a questo, la somministrazione dell’estratto di melagrana ha dimostrato importanti effetti a livello cardiaco, perché ha consentito di abbassare i livelli di citochine, le molecole responsabili dei processi infiammatori e fibrotici a livello cellulare. Questi riscontri suggeriscono la possibilità di sviluppare meccanismi diversi e a più ampio spettro, rispetto alla protezione cardiovascolare”, afferma Lara Testai dell’Università di Pisa.

Questo tipo di ricerca scientifica dimostra come gli scarti della lavorazione di prodotti vegetali come la melagrana siano ricchi di sostanze preziose per la salute, rappresentando anche un valore aggiunto in un’ottica di sostenibilità. Gli esiti dello studio, infatti, oltre a suggerire i potenziali benefici per la salute umana, potranno contribuire ad aumentare il valore della filiera della melagrana e ad abbattere l’impatto ambientale connesso ai relativi sottoprodotti.

 

L’Università di Pisa inaugurerà l’anno accademico 2023/2024, il 680° dalla sua fondazione, lunedì 4 marzo con ospiti Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari Spa, e Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, entrambi laureati in Fisica nell’Ateneo pisano.

vigna carrozza 2

La cerimonia, che si terrà a partire dalle ore 11 nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, sarà aperta dai saluti delle autorità, affidati al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al sindaco di Pisa, Michele Conti.

Il rettore Riccardo Zucchi presenterà una riflessione sul ruolo dell'università, con uno sguardo su alcuni risultati raggiunti durante il primo anno di mandato e sugli obiettivi per il prossimo futuro.

Interverranno poi Antonella Magliocchi, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Senato Accademico, e Francesco Grignano, presidente del Consiglio degli studenti.

A seguire sono previsti gli interventi di Maria Chiara Carrozza e Benedetto Vigna.

La mattinata si chiuderà con un omaggio musicale a cura del Coro dell’Università.

L'evento sarà trasmesso anche in diretta streaming.

 

1689680386709 copyL’Università di Pisa ha emanato il bando MSCA Seal of Excellence @UNIPI 2024, l’iniziativa nata per sostenere giovani ricercatrici e ricercatori che hanno presentato progetti di elevata qualità internazionale nell’ambito dell’edizione 2023 del bando Marie Skłodowska-Curie Actions Postdoctoral Fellowships (MSCA-PF). Fino a cinque di loro che, pur avendo ottenuto un ottimo risultato, non hanno ottenuto il finanziamento per esaurimento fondi, sarà destinato un assegno di ricerca di durata biennale, con importo annuo di 40.000 euro. Inoltre, è prevista l’assegnazione di ulteriori 10.000 euro alla struttura dell’Ateneo sede dell’attività di ricerca, come contributo per le attività di ricerca.

“L’obiettivo principale dell’iniziativa Seal of Excellence @UNIPI è quello di promuovere l’attrazione nel nostro ateneo di giovani ricercatrici e ricercatori che svolgono progetti di ricerca di elevato standard internazionale– commenta la professoressa Benedetta Mennucci, prorettrice per la promozione della ricerca – Anche grazie al lancio di questa iniziativa avvenuto la scorsa estate in occasione dell’apertura del bando MSCA-PF 2023, abbiamo assistito a un incremento significativo delle proposte presentate con UNIPI come host institution, passando da 7 nell’anno precedente a 26. Adesso, con la pubblicazione di questo bando, il nostro Ateneo andrà a finanziare fino a 5 di quelle ricercatrici o quei ricercatori che, pur avendo ottenuto il Seal of Excellence dalla Commissione Europea, qualificandosi con un punteggio maggiore o uguale a 85/100, non abbiano ottenuto un finanziamento per limiti di budget sul bando MSCA-PF”.

Le domande per partecipare al bando MSCA Seal of Excellence @UNIPI 2024 dovranno essere inviate entro il 30 aprile. Il bando e gli allegati con tutti i dettagli per presentare la domanda si trovano alla pagina web: https://www.unipi.it/index.php/unione-europea/item/26270-msca-soe-unipi.

6df5b1042ba6f784cd1135352ee5666e 1024x768Lunedì 19 febbraio è scomparsa la professoressa Annamaria Galoppini, a lungo titolare della cattedra di Diritto privato nel Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Qui di seguito pubblichiamo un ricordo di Annamaria Galoppini a firma dei colleghi del Dipartimento.

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È mancata il 19 febbraio 2024 Annamaria Galoppini, professoressa ordinaria di Diritto privato a Perugia dal 1980 al 1984 e, poi, membro della Facoltà di Scienze Politiche dell’ateneo pisano fino al 2004. Allieva di Ugo Natoli, è stata direttrice dell’Istituto giuridico della Facoltà, Presidentessa del DUSS, Diploma Universitario di Servizio Sociale, e Vicepreside.

Nei lunghi anni nella Facoltà di Scienze Politiche a Pisa ha insegnato Diritto privato ed è stata autrice del manuale che declina la materia a uso dei futuri assistenti sociali.

Fin dagli anni di militanza nell’UDI, Annamaria Galoppini ha sempre unito passione politica e rigore scientifico, sensibilità storica, impegno civile e onestà intellettuale, profonda rettitudine e incrollabile senso di giustizia, spirito di servizio e generosità. Hanno caratterizzato la sua produzione di studiosa le ricerche sulla condizione femminile fin dal pionieristico volume “Il lungo viaggio verso la parità: i diritti civili e politici delle donne dall'Unità a oggi” edito da Il Mulino nel 1980, che indaga la situazione giuridica delle donne dall’Unità d’Italia nella prospettiva dell’emancipazionismo. Di questo volume – divenuto un punto di riferimento per gli studi giuridici sull’uguaglianza fra uomini e donne - verrà curata dall’autrice un’edizione ampliata per ETS, Pisa, nel 1992.

Il tema della condizione femminile – sotto il profilo dell’accesso all’istruzione – torna nella puntuale indagine storica “Le studentesse dell’Università di Pisa” (1975-1940), ETS, 2011, frutto di anni di ricerche di archivio, e, in precedenza, nel saggio “La Costituzione e i problemi irrisolti della condizione femminile”, nel Liber amicurum Francesco Busnelli, 2008, nonché in “Fuori dall’ombra. Studi di storia delle donne nella provincia di Pisa (secoli XIX-XX)”, Plus, 2006, nella collana di Studi Pisani, con Fasano Guarini e Peretti.

Numerosi i saggi di diritto di famiglia, dove sono affrontati, con lucidità e scrupolo scientifico, temi delicati quali il divorzio e la crisi familiare, l’aborto, il ricongiungimento familiare e la poligamia, il riconoscimento della kafala islamica, il diritto musulmano, la condizione dello straniero, molti pubblicati nella rivista Diritto della famiglia e delle persone del cui comitato scientifico era membro.

Note e assai citate nella letteratura del settore disciplinare sono anche le indagini di Annamaria Galoppini su temi classici del diritto civile: dalla monografia “Lavoro subordinato e responsabilità civile”, ETS, 1992, fino ai saggi in tema di buona fede nella responsabilità extracontrattuale, di problemi giuridici nell’individuazione catastale dei beni immobili.

Personalità forte e schiva, percorsa da un connaturato senso del dovere, Annamaria Galoppini rappresenta un modello di impegno intellettuale femminile, frutto di uno dei periodi più fiorenti degli studi giuridici dell’Università di Pisa.

Dipartimento di Scienze politiche
Università di Pisa

Uscire dagli steccati e dalle barriere per cogliere la complessità del presente. Con questo intento ripartono all’Università di Pisa i corsi trasversali rivolti a studenti e studentesse indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. Sono due le iniziative che prendono il via a febbraio dedicate a genere e sostenibilità. Chi invece ha perso il corso su imprenditoria e star up del primo semestre coordinato dal professore Corrado Priami, dovrà aspettare la nuova edizione, tutte le informazioni sui contenuti sono al sito: https://startupedu.unipi.it/.

Il 21 febbraio intanto inizia “Studi di genere e prospettive interdisciplinari”, il corso coordinato dalla professoressa Elettra Stradella nell’ambito della cattedra Jean Monnet “EUWONDER” finanziata dalla Commissione europea. Diciotto lezioni in Sapienza il mercoledì e il giovedì dalle 17,15 alle 19 per un totale di 6 CFU con docenti dell’Ateneo pisano e non solo.

“Il genere è una chiave di lettura fondamentale della realtà, sia del passato che del presente - racconta la professoressa Stradella – è importante che studenti e studentesse abbiano questa consapevolezza, qualsiasi sarà il loro mestiere futuro e la loro posizione nel mondo”.

Il 23 febbraio prenderà avvio il corso “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” coordinato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli. Dodici lezioni per un totale di 3 CFU che si terranno al Polo Piagge il venerdì̀ pomeriggio dalle 14, con docenti ed esperti dell’Ateneo di diverse aree disciplinari.

“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 – spiega la professoressa Giovanna Pizzanelli promotrice dell’iniziativa per la Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo presieduta dalla prorettrice Elisa Giuliani -, l’approccio è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale, capire queste tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Uscire dagli steccati e dalle barriere per cogliere la complessità del presente. Con questo intento ripartono all’Università di Pisa i corsi trasversali rivolti a studenti e studentesse indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. Sono due le iniziative che prendono il via a febbraio dedicate a genere e sostenibilità. Chi invece ha perso il corso su imprenditoria e star up del primo semestre coordinato dal professore Corrado Priami, dovrà aspettare la nuova edizione, tutte le informazioni sui contenuti sono al sito: https://startupedu.unipi.it/.

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Da sinistra Giovanna Pizzanelli, Elettra Stradella, Corrado Priami

Il 21 febbraio intanto inizia “Studi di genere e prospettive interdisciplinari”, il corso coordinato dalla professoressa Elettra Stradella nell’ambito della cattedra Jean Monnet “EUWONDER” finanziata dalla Commissione europea. Diciotto lezioni in Sapienza il mercoledì e il giovedì dalle 17,15 alle 19 per un totale di 6 CFU con docenti dell’Ateneo pisano e non solo.

“Il genere è una chiave di lettura fondamentale della realtà, sia del passato che del presente - racconta la professoressa Stradella – è importante che studenti e studentesse abbiano questa consapevolezza, qualsiasi sarà il loro mestiere futuro e la loro posizione nel mondo”.

Il 23 febbraio prenderà avvio il corso “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” coordinato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli. Dodici lezioni per un totale di 3 CFU che si terranno al Polo Piagge il venerdì̀ pomeriggio dalle 14, con docenti ed esperti dell’Ateneo di diverse aree disciplinari.

“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 – spiega la professoressa Giovanna Pizzanelli promotrice dell’iniziativa per la Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo presieduta dalla prorettrice Elisa Giuliani -, l’approccio è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale, capire queste tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.


Taglio del nastro virtuale per Didatticamente, un nuovo progetto per raccontare la didattica all’Università di Pisa e non solo. La piattaforma on line, aperta alla a idee e contributi di tutta la comunità UNIPI, è disponibile al sito: https://didatticamente.unipi.it/.

La storia di copertina di questo debutto è affidata a Parostou, studentessa ambassador persiana di neuroscienze dell’Università di Pisa. C’è poi una intervista al “Mentore zero”, il professore Nuccio Scialdone che nel 2013

“La didattica è la prima funzione dell’università, Didatticamente vuole raccontarla in modo innovativo e interattivo, crediamo che sia un modo per valorizzare le attività che stiamo svolgendo e, in senso lato, fare orientamento, attrarre nuovi studenti e mostrare loro cosa ci proponiamo di fare per il futuro”, ha detto il rettore dell’Ateneo pisano Riccardo Zucchi nel presentare l’iniziativa.

Sono sei le sezioni di Didatticamente tutte da scoprire – news, effetti speciali, la didattica che vorrei, includiamoci, in comune e fuori dalle mura – che descrivono una realtà viva e quotidiana fatta di studenti, studentesse, docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario. Al sito web è collegata una newsletter periodica per restare aggiornati sulle varie iniziative.

“Invitiamo tutta la comunità didattica a partecipare e a segnalare argomenti di rilievo e temi di discussione - ha detto il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti che ha promosso l’iniziativa – non ultimo a iscriversi alla newsletter per restare aggiornati sulle varie iniziative”.

Didatticamente è coordinato da un Comitato editoriale composto da Giovanni Paoletti, Enza Pellecchia, Veronica Neri, Filippo Chiarello e da un comitato redazionale di cui fanno parte Ugo Borello, Paolo Tomei, Marina Caterina Magnani e Fabiano Catania. Il progetto si avvale del supporto del Centro per l'Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) dell’Ateneo pisano.

 

 

 

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