Elenco scorciatoie

Tutti pazzi per Cerami
Cronaca di una giornata ad honorem

L’intera Università di Pisa, le autorità cittadine e un gran pubblico composto da centinaia di studenti hanno reso omaggio a Vincenzo Cerami, insignito della laurea specialistica honoris causa in Letterature e filologie europee. Il prestigioso riconoscimento attribuito dall’Ateneo su proposta delle facoltà di Lettere e filosofia e Lingue e letterature straniere ha voluto coronare lo straordinario percorso creativo dell’artista romano. La cerimonia, che ha avuto luogo mercoledì 25 ottobre nell’Aula Magna della Sapienza, è stata resa particolarmente vivace dalla presenza dell’amico Roberto Benigni, che col suo grande carisma ha creato non pochi problemi al cerimoniale.

Foto: V.Cerami e R.Benigni

Vincenzo Cerami e Roberto Benigni

Non era così certo che Vincenzo Cerami, nel giorno del conferimento della laurea honoris causa in Letterature e filologie europee, fosse accompagnato dall’amico Roberto Benigni fin dentro l’Aula Magna Nuova della Sapienza. Ci aveva pensato la stampa a creare un clima di attesa per il 25 ottobre rilanciando la notizia come certa: il regista di alcuni dei maggiori successi cinematografici degli ultimi anni che accompagna il suo sceneggiatore in una solenne celebrazione accademica. Sembrava facile prevedere che, con Cerami affiancato da Benigni, l’usuale etichetta del cerimoniale si sarebbe arricchita di qualche momento extra protocollo e, soprattutto, l’evento avrebbe attirato un pubblico numeroso. La stampa ha indovinato e la previsione si è rivelata azzeccata. Ben prima dell’ora fissata dal protocollo per l’inizio della cerimonia l’ingresso del Palazzo della Sapienza era già presidiato da numerosi giovani, mentre altre decine, rapidamente diventate centinaia, avevano preferito guadagnare direttamente un posto al primo piano, di fronte all’ingresso dell’Aula Magna Nuova. Ben presto anche le scale sono risultate intasate e mentre Cerami si intratteneva sul retro dell’Aula Magna con il professor Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia, alcuni hanno provato a ragionare: “vista la calca, è probabile che Benigni, se arriva, sarà dirottato verso uno degli ingressi laterali”. Allora due flussi di giovani si sono spostati verso gli ingressi di Piazza Dante e via della Sapienza, ma Benigni non arrivava e i buontemponi che gridavano “Eccolo! Eccolo!” avevano gioco facile ad eccitare un pubblico impaziente anche se disposto al buonumore. L’attesa cresceva anche per la contemporanea proiezione di un montaggio di sequenze dei film della coppia Cerami-Benigni sottolineate dalle musiche di Nicola Piovani, da anni vero e proprio alter ego di Cerami al pentagramma. Tra un ondeggiamento e l’altro si è andati avanti per circa mezz’ora poi Benigni è sbucato davvero e proprio dalla scala che dà su via della Sapienza. Maldestramente occultato da un corteggio che comprendeva gli autisti dell’università, per l’occasione divenuti guardaspalle, e da un altro amico pisano, il professor Mario Guazzelli, Benigni ha tagliato il blocco di folla ed ha quindi potuto respirare una volta sedutosi nella prima fila insieme a Guazzelli e vicinissimo alla madre di Cerami. Sala piena, rumori da fuori, pressione per entrare: il protocollo non era saltato ma ormai si respirava un’aria di festeggiamento che tuttavia si è risolta in un composto silenzio dal momento in cui gli interventi previsti hanno cominciato a succedersi.

La cerimonia vera e propria, infatti, è iniziata con il saluto del rettore Marco Pasquali, che ha vantato proprio il legame che da alcuni anni unisce lo scrittore all’Ateneo pisano. “Il primo approdo di Cerami a Pisa - ha detto il rettore - avvenne nel 2003 attraverso il rapporto personale con il professor Mario Guazzelli, che inserì il corso di ‘Sceneggiatura e arteterapia’ tra le attività didattiche opzionali del corso di laurea in Terapia occupazionale. Il secondo capitolo è invece costituito dal ciclo di lezioni su ‘La Bottega del racconto’, tenute lo scorso anno alla facoltà di Lettere e filosofia, su invito del professor Iacono e con una grande partecipazione di studenti”. Il professor Pasquali ha proseguito evidenziando, nel contesto dell’ampia mole del lavoro artistico di Cerami, “l’interesse per i meccanismi, anche psicologici, connessi alla creatività, un interesse che egli ha cercato di condividere con la generazione dei lettori più giovani indirizzando loro il libro sui Consigli ad un giovane scrittore. Ai miei occhi di docente, questo sforzo costituisce una garanzia di impegno verso la trasmissione del sapere e la didattica di qualità”.

Al preside Iacono è toccato il compito di delineare il percorso artistico e professionale di Cerami e la sua familiarità con generi diversi di scrittura e di linguaggi, dalle tradizioni popolari al fumetto, una pluralità di registri che Cerami ha dimostrato di saper declinare con maestria: “Proprio per questa ragione Cerami si mostra autore capace di dare un grande contributo al tipo di ricerca che si dibatte dentro quella necessaria, feconda e difficile contraddizione tra la traducibilità e l’irriducibilità dei linguaggi. Ma non si tratta soltanto di questo. Anche se ciò motiva di per sé la laurea honoris causa, occorre aggiungere la sua riflessione sul mondo attuale, carica di passione e di quel senso critico così importante nella formazione degli studenti universitari, ma in particolare per gli studenti delle facoltà umanistiche. Il senso critico è decisivo per un sapere che deve svilupparsi entro un contesto di autonomia e di democrazia. Vincenzo Cerami ne è sicuramente dotato. Egli esprime e trasmette il senso critico di solito attraverso un tono la cui vena lievemente malinconica lo alleggerisce proprio mentre lo rafforza. La Laudatio del professor Francesco Orlando, che riportiamo per intero, ha saputo tenersi in equilibrio sull’ardua china tra la teoria della letteratura ed il gusto di un lettore sofisticato che chiede agli scrittori più amati la capacità di saper parlare della realtà. Del resto la Lectio magistralis di Cerami, anch’essa di seguito riprodotta, ha messo a fuoco proprio il rapporto tra romanzo e storia, sottolineando la capacità della narrazione, al suo meglio, di essere anticipatrice della storia, di “rendere pubblici valori che restano ancora inosservati”.

Anche Roberto Benigni ha seguito con interesse gli elogi tributati all’amico. Forse stava anche pensando a come raggiungere di nuovo l’auto che lo aspettava su via della Sapienza dopo la cerimonia e in effetti, terminati gli interventi, penne e quaderni si agitavano all’uscita dell’Aula Magna pronti e guadagnarsi un autografo, un augurio, una dedica. Ma il protocollo di una star è più rigido di quello accademico e Benigni non ha indugiato alle richieste della platea, non si è lasciato prendere dal soffio di goliardia portata da due studenti che avevano fatto indossare a Cerami tutti gli attributi di una matricola di Lettere e, schermato ancora dagli autisti e dal personale dell’Università, è uscito verso via Serafini. Delusi per la star a portata di mano subito fuggita (mentre Cerami si è sottoposto con grande cortesia ad interviste e domande) gli studenti- fan hanno potuto rifarsi in quegli stessi giorni approfittando della presenza nell’Università di Pisa di una troupe vera e propria che, guidata dal regista Emidio Greco, stava girando alcune sequenze del film “Un uomo privato” nelle quali sono stati impiegati come comparse trecento studenti.

Guarda il video su Unimedia: logo unimedia

Roberto Boldrini
r.boldrini@adm.unipi.it