L'insegnante e la collega
Il capitolo finale della Laudatio pronunciata dal professor Roberto Bizzocchi in onore di Klapisch- Zuber è stato dedicato al rapporto della storica francese con l’Università di Pisa: “Lungo un buon quarto di secolo, alla VIe section dell’École Pratique des Hautes Etudes, poi École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, Christiane Klapisch-Zuber ha animato il suo seminario di ‘Demografia e antropologia storica dell’Italia medievale’, e organizzato con altri colleghi quelli di ‘Storia e antropologia delle società europee, XV-XX secolo’ e ‘Antropologia comparata delle società europee e asiatiche XIII-XIX secolo’.
È stata così una delle personalità chiave della creazione di quel clima culturale di eccezionale originalità scientifica e apertura internazionale che caratterizza quell’istituto, e che si traduce fra l’altro nella pubblicazione della rivista, prestigiosa e seguita in tutto il mondo, ‘Annales’, cui lei stessa ha costantemente collaborato attraverso gli anni con numerosi articoli.
Capace di interagire coi cultori dei campi di studio più lontani dal suo, ma specialista in proprio dell’Italia e della Toscana, ella è stata in particolare un punto di riferimento preziosissimo e insostituibile per gli storici italiani e toscani fuori d’Italia. La sua disponibilità al confronto e al dialogo, la vivacità dei suoi interessi si possono immaginare e forse non hanno bisogno di essere descritti in dettaglio. Ma c’è un aspetto della sua personalità scientifica e umana che le è proprio peculiare e la caratterizza spiccatamente: nel testimoniarlo qui vorrei, senza abbandonare la solennità opportuna in una presentazione come questa, permettermi un tratto più confidenziale.
Tutti noi ricercatori in ogni materia sappiamo che una componente non trascurabile, e non necessariamente negativa, del nostro lavoro è lo spirito d’emulazione: non sono certo il solo dei moltissimi colleghi italiani, e molti pisani, di Christiane Klapisch-Zuber che hanno sperimentato come in lei la passione per la ricerca e la generosità personale abbiano cancellato ogni traccia di spirito d’emulazione per far posto alla più altruistica e amichevole disposizione alla comunanza di sforzi per un obiettivo comune. Anche per aver lavorato- lei, collega così grande- fra noi e con noi in tale spirito, e per continuare a farlo, le siamo profondamente riconoscenti.”
Roberto Bizzocchi
docente di Storia moderna
bizzocchi@stm.unipi.it