Avviso di fabbisogno interno cat. EP per allestimenti tecnici-strutturali di sale espositive per le nuove collezioni – Museo di Storia Naturale. Scad. 10/04
Avviso di fabbisogno interno Corso Perfezionamento in Conformità dei Materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA). Scad. 9/04
Avviso di fabbisogno interno per cat. EP per attività inerenti al supporto per la progettazione di impianti meccanici per spazi espositivi. Scad. 10/04
Convegno all’Università di Pisa per il centenario della visita di Marie Curie a Pisa
In occasione del centenario della visita di Marie Curie a Pisa, punto di partenza per una missione assegnatale dal governo italiano per una ricognizione di sorgenti e miniere come fonti di materiali radioattivi, venerdì 6 aprile dalla 8.30 alle 13.00 nell'aula magna del polo Fibonacci dell’Università di Pisa (Largo Bruno Pontecorvo, 3) si svolge il convegno "Marie Curie a casa nostra. 1918-2018, cent'anni dalla sua missione con base a Pisa".
L'incontro, rivolto in particolare agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori nell’ambito delle attività di orientamento del Piano lauree scientifiche, è aperto anche agli universitari e alla cittadinanza. Promotori e organizzatori dell'iniziativa sono il dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano, il polo Solvay di Rosignano, la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche (FAST) e l'Unione dei Giornalisti Scientifici Italiani (UGIS).
Una delle scienziate più grandi del secolo scorso e di sempre, due volte premio Nobel (nel 1903 per la fisica e nel 1911 per la chimica), prima docente femminile alla Sorbona, Marie Sklodowska Curie è un personaggio notevolissimo, ancor più per la sua epoca, certamente poco aperta a ruoli di spicco per una donna. Di lei si scrive e si parla tanto, ma le tre settimane che trascorse in Italia cent’anni fa nell’estate del 1918 sono pressoché sconosciute.
Ma perché proprio Pisa? Perché Pisa fu — si potrebbe dire — il campo base per la missione che la grande scienziata svolse su incarico del governo italiano. Insieme con Camillo Porlezza, allora giovane assistente e futuro emblema della chimica pisana per decenni, la Curie compì sopralluoghi presso sorgenti termali e miniere da cui si riteneva possibile, in linea di principio, estrarre materiali radioattivi. Ne nacque così un legame particolare con l’Italia e con l’ambiente chimico pisano.
L’incontro intende rievocare gli eventi di quella visita, senza trascurare qualche tocco di colore. Non si tratterà però soltanto d’uno sguardo retrospettivo, ma vi saranno spunti per guardare all’oggi e al domani, anche tramite il coinvolgimento di un’azienda chimica multinazionale, la Solvay. Importanti a questo scopo saranno i contributi della Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche e dell’Unione dei Giornalisti Italiani Scientifici, la quale nel 1966 ebbe tra i suoi fondatori il chimico universitario Giancarlo Masini, padre nobile del giornalismo scientifico in Italia.
La mattinata comincerà con i saluti di Maurizio Persico direttore di dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano, quindi i lavori, moderati da Alberto Pieri, segretario generale della FAST e vicepresidente dell’UGIS, procederanno con gli interventi di Gianni Fochi, divulgatore della chimica e già ricercatore della Scuola Normale Superiore, di Antonello De Lorenzo, responsabile delle relazioni esterne dello stabilimento Solvay di Rosignano, e di personalità del mondo professionale e della scuola.
L’elettronica del futuro? Sarà riciclabile grazie ai circuiti stampati su carta
Un foglio di carta e una semplice stampante a getto d’inchiostro: è tutto quello che, in uno scenario futuribile, potrebbe servire per fabbricare dispositivi di elettronica di consumo – come un telefonino o una radio – con il vantaggio di poter avere sistemi “personalizzati”, a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e riciclabili. Parlando con il professor Gianluca Fiori, docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, tutto questo appare vicino e realizzabile, in particolare grazie a un progetto di ricerca finanziato dall’Europa con un ERC Consolidator Grant, che nei prossimi 5 anni sarà portato avanti dal suo gruppo.
Lo studio, condotto in collaborazione con l’Università di Manchester, riguarda le applicazioni di materiali bidimensionali, come il grafene, nel campo dell’elettronica per la costruzione di circuiti elettronici contenuti per esempio nei nostri computer e smartphone, e che in futuro potranno essere stampati su supporti flessibili come la carta.
“Grazie alla collaborazione con l’Università di Manchester, insignita del premio Nobel 2010 per le ricerche sul grafene – spiega Fiori – possediamo degli inchiostri ricavati da questo materiale del tutto simili agli inchiostri delle nostre stampanti, ma con proprietà elettroniche eccellenti. Questa tecnologia può aprire la porta a innumerevoli applicazioni, che vanno da etichette intelligenti per l’industria 4.0 a dispositivi biomedicali per l’analisi dei segnali biometrici, a metodi smart anti contraffazione, giusto per citarne alcune”.
Il professor Fiori e il suo gruppo di ricerca stanno dunque lavorando per rendere reale quello che ora, nell’immaginario collettivo, sembra un film di fantascienza: “La nostra è una ricerca di base, ma in quanto scienziati siamo chiamati a “sognare” e ipotizzare scenari futuri in cui i nostri studi trovino un’applicazione concreta nella realtà: i finanziamenti che vengono dall’Europa ci aiutano proprio in questo”.
Intanto il 6 aprile un po’ di Bruxelles si trasferirà a Pisa per una giornata dedicata all’FP9, il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione che dal 2021 subentrerà a Horizon 2020. Rappresentanti del mondo della politica, della ricerca e delle imprese saranno chiamati a confrontarsi sul ruolo della ricerca di base per lo sviluppo delle società e delle economie dei Paesi europei. L’incontro, voluto e organizzato dall’Università di Pisa, sarà anche l’occasione per mostrare le eccellenze del sistema toscano della ricerca che, come nel caso di Gianluca Fiori, riesce ad attrarre importanti finanziamenti dall’Europa.
Per 67 giovani parte il Servizio Civile Regionale all'Università di Pisa
Con l'inizio della formazione generale obbligatoria, mercoledì 4 aprile ha preso il via la nuova tornata del Servizio Civile Regionale all'Università di Pisa, curata dal CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace. I volontari coinvolti sono 67, tutti rigorosamente dai 18 ai 29 anni, e sono suddivisi in 12 progetti generali. Le varie strutture e realtà dell'Ateneo che accoglieranno i giovani sono: il Centro Linguistico di Ateneo (CLI), il Centro di Ricerche Agro-ambientali "Enrico Avanzi", i dipartimenti di Farmacia, di Filologia, letteratura e linguistica, di Ingegneria civile e industriale, di Scienze della terra e di Veterinaria, le direzioni Didattica, Edilizia e telecomunicazione e Programmazione, valutazione e comunicazione istituzionale (in particolare con l'Ufficio stampa e comunicazione), la Fondazione Arpa, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, il Sistema Informatico Dipartimentale, il Sistema Museale d'Ateneo e in particolare il Museo di Storia naturale di Calci e l'Orto Botanico, l'Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità (US.
A distanza di pochi mesi dalla precedente esperienza, giunta al termine a dicembre scorso, l’Università di Pisa, tramite il CISP, consolida l'esperienza del servizio Civile Regionale, offrendo questa straordinaria occasione formativa e valoriale a nuovi giovani precedentemente selezionati, e si conferma come polo di riferimento nazionale nell’ambito delle attività di documentazione e studio dei processi di pace, anche in relazione al Servizio Civile Regionale e Nazionale.
I volontari, che hanno appena iniziato il loro servizio, saranno impegnati per otto mesi nell'ambito dei 12 progetti approvati dalla Regione Toscana. Avranno così l'opportunità di vivere, all’interno dell'Università, un’esperienza di alto valore formativo e di impegno civile, oltre che significativamente professionalizzante, come risulta dal fatto che alcuni giovani volontari, a partire dalla prima esperienza del 2015, hanno colto dopo il servizio civile e grazie a questo, delle interessanti occasioni di lavoro tuttora in essere.
"In conclusione - ha dichiarato il dottor Flavio Croce, responsabile del Servizio Civile Regionale per l'Università di Pisa - possiamo affermare che questa esperienza si rafforza ogni anno di più puntando sui valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi dall'Ateneo. Inoltre fortifica l'impegno formativo delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio”.
Per 67 giovani parte il Servizio Civile Regionale all'Università di Pisa
Con l'inizio della formazione generale obbligatoria, mercoledì 4 aprile ha preso il via la nuova tornata del Servizio Civile Regionale all'Università di Pisa, curata dal CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace. I volontari coinvolti sono 67, tutti rigorosamente dai 18 ai 29 anni, e sono suddivisi in 12 progetti generali. Le varie strutture e realtà dell'Ateneo che accoglieranno i giovani sono: il Centro Linguistico di Ateneo (CLI), il Centro di Ricerche Agro-ambientali "Enrico Avanzi", i dipartimenti di Farmacia, di Filologia, letteratura e linguistica, di Ingegneria civile e industriale, di Scienze della terra e di Veterinaria, le direzioni Didattica, Edilizia e telecomunicazione e Programmazione, valutazione e comunicazione istituzionale (in particolare con l'Ufficio stampa e comunicazione), la Fondazione Arpa, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, il Sistema Informatico Dipartimentale, il Sistema Museale d'Ateneo e in particolare il Museo di Storia naturale di Calci e l'Orto Botanico, l'Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità (USID).
A distanza di pochi mesi dalla precedente esperienza, giunta al termine a dicembre scorso, l’Università di Pisa, tramite il CISP, consolida l'esperienza del servizio Civile Regionale, offrendo questa straordinaria occasione formativa e valoriale a nuovi giovani precedentemente selezionati, e si conferma come polo di riferimento nazionale nell’ambito delle attività di documentazione e studio dei processi di pace, anche in relazione al Servizio Civile Regionale e Nazionale.
I volontari, che hanno appena iniziato il loro servizio, saranno impegnati per otto mesi nell'ambito dei 12 progetti approvati dalla Regione Toscana. Avranno così l'opportunità di vivere, all’interno dell'Università, un’esperienza di alto valore formativo e di impegno civile, oltre che significativamente professionalizzante, come risulta dal fatto che alcuni giovani volontari, a partire dalla prima esperienza del 2015, hanno colto dopo il servizio civile e grazie a questo, delle interessanti occasioni di lavoro tuttora in essere.
"In conclusione - ha dichiarato il dottor Flavio Croce, responsabile del Servizio Civile Regionale per l'Università di Pisa - possiamo affermare che questa esperienza si rafforza ogni anno di più puntando sui valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi dall'Ateneo. Inoltre fortifica l'impegno formativo delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio."
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PisaRock-Concertone
Venerdì 20 aprile si terrà "PisaRock-Concertone". L'evento, a ingresso gratuito, è organizzato dall'associazione "Sinistra Per...", con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.
Il mondo là fuori - Il malato psichiatrico a quarant'anni dalla Legge 180
Giovedì 12 aprile in Aula Giovanni Vitali della Scuola Medica a partire dalle 15.00 si terrà la conferenza "Il mondo là fuori - Il malato psichiatrico a quarant'anni dalla Legge 180".
La conferenza "Il mondo là fuori - Il malato psichiatrico a quarant'anni dalla Legge 180" passerà in rassegna il contesto storico-culturale che ha portato alla promulgazione della Legge Basaglia, il problema della contenzione, le conseguenze psico-biologiche dell'istituzionalizzazione, ed infine gli aspetti rimasti insoluti nonostante la normativa. Introduce la prof.ssa Antonella Del Corso, prorettrice per gli studenti e il DSU; intervengono Giuseppe Dell'Acqua, allievo di Franco Basaglia e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, Liliana Dell'Osso, Ordinario di Psichiatria dell'Università di Pisa, Alberto Di Martino, Ordinario di Diritto Penale della Scuola Superiore Sant'Anna, Angelo Gemignani, Ordinario di Psicobiologia dell'Università di Pisa, ed Antonella Tuoni, ex Dirigente penitenziario dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino.
L’elettronica del futuro? Sarà riciclabile grazie ai circuiti stampati su carta
Un foglio di carta e una semplice stampante a getto d’inchiostro: è tutto quello che, in uno scenario futuribile, potrebbe servire per fabbricare dispositivi di elettronica di consumo – come un telefonino o una radio – con il vantaggio di poter avere sistemi “personalizzati”, a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e riciclabili. Parlando con il professor Gianluca Fiori, docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, tutto questo appare vicino e realizzabile, in particolare grazie a un progetto di ricerca finanziato dall’Europa con un ERC Consolidator Grant, che nei prossimi 5 anni sarà portato avanti dal suo gruppo.
Lo studio, condotto in collaborazione con l’Università di Manchester, riguarda le applicazioni di materiali bidimensionali, come il grafene, nel campo dell’elettronica per la costruzione di circuiti elettronici contenuti per esempio nei nostri computer e smartphone, e che in futuro potranno essere stampati su supporti flessibili come la carta.
“Grazie alla collaborazione con l’Università di Manchester, insignita del premio Nobel 2010 per le ricerche sul grafene – spiega Fiori – possediamo degli inchiostri ricavati da questo materiale del tutto simili agli inchiostri delle nostre stampanti, ma con proprietà elettroniche eccellenti. Questa tecnologia può aprire la porta a innumerevoli applicazioni, che vanno da etichette intelligenti per l’industria 4.0 a dispositivi biomedicali per l’analisi dei segnali biometrici, a metodi smart anti contraffazione, giusto per citarne alcune”.
Il professor Fiori e il suo gruppo di ricerca stanno dunque lavorando per rendere reale quello che ora, nell’immaginario collettivo, sembra un film di fantascienza: “La nostra è una ricerca di base, ma in quanto scienziati siamo chiamati a “sognare” e ipotizzare scenari futuri in cui i nostri studi trovino un’applicazione concreta nella realtà: i finanziamenti che vengono dall’Europa ci aiutano proprio in questo”.
Intanto il 6 aprile un po’ di Bruxelles si trasferirà a Pisa per una giornata dedicata all’FP9, il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione che dal 2021 subentrerà a Horizon 2020. Rappresentanti del mondo della politica, della ricerca e delle imprese saranno chiamati a confrontarsi sul ruolo della ricerca di base per lo sviluppo delle società e delle economie dei Paesi europei. L’incontro, voluto e organizzato dall’Università di Pisa, sarà anche l’occasione per mostrare le eccellenze del sistema toscano della ricerca che, come nel caso di Gianluca Fiori.
Ne hanno parlato:
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