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Ha preso ufficialmente il via CrossLab, un progetto di sviluppo integrato che punta a unire in 6 laboratori interdisciplinari ricerca e imprese e aprire la strada alle innovazioni necessarie a concretizzare in Italia il piano Industria 4.0. Gestito dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa, il progetto è stato finanziato dal MIUR con oltre nove milioni di euro tramite il bando “Dipartimento di Eccellenza”. Alla giornata inaugurale di Crosslab sono intervenuti, accolti dal direttore del DII Giuseppe Anastasi, il rettore Paolo Mancarella, l’assessore alle Attività produttive della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e l’assessore comunale alle Politiche integrate con le università e gli istituti di ricerca Giuseppe For
"L’idea chiave dei CrossLab – spiega il professor Anastasi – è quella di mettere in comune competenze e strumentazioni diverse per rendere davvero operative le tecnologie abilitanti individuate nel piano di Industria 4.0. Secondo il nuovo paradigma industriale, infatti, tutti gli “oggetti” della fabbrica sono dotati di capacità di elaborazione e di comunicazione, e la fabbrica diventa un sistema composto da oggetti fisici e da componenti virtuali e digitali. L'operatore umano è parte integrante di questa architettura e interagisce con essa attraverso azioni fisiche o tramite interfacce uomo-computer. I CrossLab saranno di conseguenza incentrati attorno ai pilastri fondamentali della architettura cyber-fisica, e le attività di ricerca saranno riorganizzate per stimolare l'interdisciplinarietà e la collaborazione tra laboratori”.
In particolare, quattro CrossLab sono concepiti focalizzandosi su altrettante aree applicative di Industria 4.0, e cioè realtà aumentata, studio di materiali "intelligenti", la nuova robotica per Industria 4.0 e l'Internet of Things. Il quinto riguarda tecnologie abilitanti per il Cloud Computing, gestione dei Big Data e Cybersecurity, sicurezza informatica. Fondamentale nella strutturazione di alcuni laboratori sarà il lavoro in sinergia con il Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa, eccellenza internazionale nei campi della robotica e della bioingegneria.
Un secondo punto chiave e altamente innovativo del progetto è il trasferimento tecnologico: i CrossLab saranno aperti alle industrie per fare ricerca congiunta con le università o condurre ricerche autonomamente utilizzando le tecnologie avanzate messe a disposizione dal progetto. Anche per questo motivo, un appoggio significativo al progetto è arrivato da diverse aziende chiave come Thales, ST Microelectronics, Magna Closures, HP, INTEL, ABB, Saint Gobain, Engineering, IDS, INTECS, Polo Tecnologico di Navacchio, R.i.CO., Calearo Antenne, oltre all'Istituto Italiano di Tecnologia e alla Regione Toscana.
Infine, un sesto CrossLab, che coinvolgerà studiosi di area umanistica, si occuperà di studiare l'impatto delle tecnologie dell'informazione sui vari aspetti di una moderna società: l'economia, i diritti, la cultura, la comunicazione, il lavoro, l’istruzione, in modo da fornire strumenti di lettura dei processi in corso e approfondimenti a organizzazioni e istituzioni non appartenenti al settore dell’Information Technology, o a istituzioni che vi appartengono e che sono interessate a valutare l'impatto sociale delle tecnologie e del loro uso.
"Attraverso questo progetto di sviluppo e la rete di realtà imprenditoriali e istituzionali che lo sostengono – conclude Anastasi – il DII si caratterizza come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT e delle sue declinazioni interdisciplinari, in accordo al piano Industria 4.0, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale. L'impatto e le ricadute di queste attività nel contesto industriale nazionale saranno estremamente rilevanti”.

Martedì, 27 Marzo 2018 11:54

Certificazione unica 2021 (redditi 2020)

Tutti gli studenti o laureati che nell’anno 2020 hanno percepito dall’Università di Pisa premi o borse a vario titolo, sia assoggettate a IRPEF che esenti, hanno la possibilità di scaricare la Certificazione unica - CU 2021 – Redditi 2020 accedendo al portale di ateneo https://cedolino.unipi.it, autenticandosi con le credenziali in loro possesso. Alternativamente possono ottenere il documento inviando una email di richiesta all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Tutti gli studenti o laureati percettori di borse di studio DSU, per ottenere la Certificazione unica 2021 – Redditi 2020, devono invece rivolgersi all’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario.

 

Martedì, 27 Marzo 2018 11:53

Certificazione unica 2018 – redditi 2017

Tutti coloro che nell’anno 2017 hanno percepito redditi di lavoro dipendente o assimilato, redditi di lavoro autonomo, borse assoggettate e esenti, possono scaricare la CU accedendo al portale di ateneo https://cedolino.unipi.it, autenticandosi con le credenziali di ateneo o (per gli studenti) con le credenziali di alice.
Nel caso di impossibilità all’autenticazione, vi invitiamo a scrivere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ha preso ufficialmente il via CrossLab, un progetto di sviluppo integrato che punta a unire in 6 laboratori interdisciplinari ricerca e imprese e aprire la strada alle innovazioni necessarie a concretizzare in Italia il piano Industria 4.0. Gestito dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa, il progetto è stato finanziato dal MIUR con oltre nove milioni di euro tramite il bando “Dipartimento di Eccellenza”. Alla giornata inaugurale di Crosslab sono intervenuti, accolti dal direttore del DII Giuseppe Anastasi, il rettore Paolo Mancarella, l’assessore alle Attività produttive della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e l’assessore comunale alle Politiche integrate con le università e gli istituti di ricerca Giuseppe Forte.

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Un momento dell'inaugurazione.

"L’idea chiave dei CrossLab – spiega il professor Anastasi – è quella di mettere in comune competenze e strumentazioni diverse per rendere davvero operative le tecnologie abilitanti individuate nel piano di Industria 4.0. Secondo il nuovo paradigma industriale, infatti, tutti gli “oggetti” della fabbrica sono dotati di capacità di elaborazione e di comunicazione, e la fabbrica diventa un sistema composto da oggetti fisici e da componenti virtuali e digitali. L'operatore umano è parte integrante di questa architettura e interagisce con essa attraverso azioni fisiche o tramite interfacce uomo-computer. I CrossLab saranno di conseguenza incentrati attorno ai pilastri fondamentali della architettura cyber-fisica, e le attività di ricerca saranno riorganizzate per stimolare l'interdisciplinarietà e la collaborazione tra laboratori”.

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Il direttore del DII, Giuseppe Ansatasi.

In particolare, quattro CrossLab sono concepiti focalizzandosi su altrettante aree applicative di Industria 4.0, e cioè realtà aumentata, studio di materiali "intelligenti", la nuova robotica per Industria 4.0 e l'Internet of Things. Il quinto riguarda tecnologie abilitanti per il Cloud Computing, gestione dei Big Data e Cybersecurity, sicurezza informatica. Fondamentale nella strutturazione di alcuni laboratori sarà il lavoro in sinergia con il Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa, eccellenza internazionale nei campi della robotica e della bioingegneria.

Un secondo punto chiave e altamente innovativo del progetto è il trasferimento tecnologico: i CrossLab saranno aperti alle industrie per fare ricerca congiunta con le università o condurre ricerche autonomamente utilizzando le tecnologie avanzate messe a disposizione dal progetto. Anche per questo motivo, un appoggio significativo al progetto è arrivato da diverse aziende chiave come Thales, ST Microelectronics, Magna Closures, HP, INTEL, ABB, Saint Gobain, Engineering, IDS, INTECS, Polo Tecnologico di Navacchio, R.i.CO., Calearo Antenne, oltre all'Istituto Italiano di Tecnologia e alla Regione Toscana.

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Jobot, il robot per la logistica 4.0, è un veicolo a guida autonoma (AGV) sviluppato dall'azienda Eutronica in collaborazione con il Centro di Ricerca dell'Università di Pisa "E.Piaggio". Il robot pensato e progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti, come gli uffici, o le fabbriche, che sono complessi per la presenza in uno spazio relativamente ristretto, di tante cose e persone.

Infine, un sesto CrossLab, che coinvolgerà studiosi di area umanistica, si occuperà di studiare l'impatto delle tecnologie dell'informazione sui vari aspetti di una moderna società: l'economia, i diritti, la cultura, la comunicazione, il lavoro, l’istruzione, in modo da fornire strumenti di lettura dei processi in corso e approfondimenti a organizzazioni e istituzioni non appartenenti al settore dell’Information Technology, o a istituzioni che vi appartengono e che sono interessate a valutare l'impatto sociale delle tecnologie e del loro uso.

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AlterEgo, il Robot-Avatar per lavorare in ambienti pericolosi e ostili. Si tratta di un robot semi-antropomorfo progettato nel Centro di Ricerca dell’Università di Pisa “E. Piaggio”. Il robot è in grado d’intervenire e ispezionare aree danneggiate da disastri naturali o provocati dall'uomo, o in ambienti pericolosi per la salute.

"Attraverso questo progetto di sviluppo e la rete di realtà imprenditoriali e istituzionali che lo sostengono – conclude Anastasi – il DII si caratterizza come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT e delle sue declinazioni interdisciplinari, in accordo al piano Industria 4.0, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale. L'impatto e le ricadute di queste attività nel contesto industriale nazionale saranno estremamente rilevanti”.

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La stampante 3D Form2.

Sono 60 e vengono da tutta l’Italia i primi “Bim manager” che si sono appena diplomati all’Università di Pisa dopo aver frequentato il master di secondo livello in “Building Information Modeling e BIM Manager”. La chiusura del corso con la presentazione degli elaborati finali si è svolta venerdì 23 marzo al Polo Fibonacci.
Il BIM è uno standard di progettazione e di modellazione per qualsiasi tipologia di costruzione sia edilizia che meccanica. L’Università di Pisa è stata la prima in Italia a sviluppare una ricerca specifica in questo settore ed oggi è uno dei pochi atenei in grado di proporre un master su questa tematica divenuta così attuale e qualificante per tutti i professionisti della filiera del mondo delle costruzioni.
“Il Building Information Modeling – spiega il professore Paolo Fiamma, direttore del master - è una metodologia innovativa divenuta da pochi anni una priorità strategica per il nostro Paese in conseguenza alle direttive emanate nel 2014 dal Parlamento Europeo. In particolare, il BIM è considerato il metodo trainante per la digitalizzazione dei lavori pubblici ed è considerato decisivo per il controllo della spesa pubblica e alla lotta contro la corruzione”.

Martedì, 27 Marzo 2018 09:15

Diplomati i primi "Bim manager" dell'Ateneo

Sono 60 e vengono da tutta l’Italia i primi “BIM manager” che si sono appena diplomati all’Università di Pisa dopo aver frequentato il master di secondo livello in “Building Information Modeling e BIM Manager”. La chiusura del corso con la presentazione degli elaborati finali si è svolta venerdì 23 marzo al Polo Fibonacci.

BIM, Building Information Manager, è un acronimo ancora non ben conosciuto al grande pubblico, ma che sta acquistando una rilevanza crescente fra gli addetti ai lavori del comparto costruzioni perché è destinato a cambiare radicalmente il mondo degli appalti. Molto più che una realtà virtuale il BIM è uno standard di progettazione e di modellazione per qualsiasi tipologia di costruzione sia edilizia che meccanica. Il BIM è Multidimensionale cioè va oltre le classiche tre dimensioni della realtà per incorporare informazioni su qualsiasi aspetto della costruzione: prestazioni energetiche, caratteristiche del materiale, impiantistica e dotazioni tecnologiche, sequenza e tempi di costruzione, manutenzioni periodiche e interventi di riparazione. Tutto in unico strumento che serve per progettare meglio, per realizzare per svolgere la manutenzione.

 

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L’Università di Pisa è stata la prima in Italia a sviluppare una ricerca specifica nel BIM ed oggi è uno dei pochi atenei in grado di proporre un master su questa tematica divenuta così attuale e qualificante per tutti i professionisti della filiera del mondo delle costruzioni e di quello industriale. Il Duomo di Pisa, la stazione Radio di Marconi, ma anche edifici di edilizia popolare, o edifici pubblici. Beni culturali e nuove costruzioni: tutto può essere rappresentato con il BIM. E sono questi solo alcuni degli esempi che sono statti trattati dai primi studenti del master.

"Il Building Information Modeling – spiega il professore Paolo Fiamma, direttore del master - è una metodologia innovativa divenuta da pochi anni una priorità strategica per il nostro Paese in conseguenza alle direttive emanate nel 2014 dal Parlamento Europeo per la sua adozione in tutti i Paesi membri, recepite e attuate dal Decreto Ministeriale n. 560 del 01/12/2017 del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. In particolare, il BIM è considerato il metodo trainante per la digitalizzazione dei lavori pubblici ed è considerato decisivo per il controllo della spesa pubblica e alla lotta contro la corruzione”.

Gl enti che avranno i primi Bim manager dell'Ateneo pisano saranno l’Azienda Ospedaliera di Pisa (protagonista di una delle maggiori realizzazioni previste in Toscana), ed ancora l’Agenzia del Demanio, l’Opera Primaziale del Duomo di Pisa, la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Pisa e Livorno, i Comuni di Pisa e Livorno e il Ministero delle Infrastrutture.






 

Una pioggia di libri sono in arrivo entro fine mese nelle biblioteche scolastiche di tutte Italia. La Pisa University Press è uno dei 31 editori che hanno aderito a #ioleggoperché, un’iniziativa dell’Associazione Italiana Editori (AIE), e donato alcune migliaia di propri volumi alle scuole.

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In particolare la casa editrice dell’Università di Pisa ha regalato 2000 copie di “Cani e bambini. Istruzioni per l’uso”, un prontuario di etologia domestica scritto di Angelo Gazzano, e 400 copie di “Ragazzi, che Costituzione!” di Saulle Panizza, un volume ad uso dei più giovani per spiegare loro la nostra Carta costituzionale. A questa donazione si aggiungono poi anche 500 copie di “Istituzioni à la Carte”, un altro libro di Saulle Panizza che spiega in modo agile e divertente gli ingranaggi della Repubblica, fornito ad un prezzo assolutamente simbolico di 0,40 euro contro un prezzo di copertina di 3,50.
In totale grazie alla campagna #ioleggoperché 2017, sono stati raccolti circa 222mila libri, fra quelli donati dagli editori e dai cittadini. Le scuole che riceveranno i volumi sono 5.636 in tutta Italia, di cui 333 in Toscana e 39 nella provincia di Pisa.

La campagna #ioleggoperché 2017 è stata realizzata ideata e organizzata dall’AIE in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con l’Associazione Librai Italiani (ALI), l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e Libriamoci! Giornate di lettura nelle scuole, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MiBACT) e di RAI, sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.

Gli editori che hanno aderito insieme alla Pisa University Press sono De Agostini, Eli, Erickson, Feltrinelli – Gribaudo, Gallucci, Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Chiarelettere, Longanesi, La Coccinella, Garzanti, Guanda, Editrice Nord, Salani, TEA), HarperCollins Italia, Il Castoro, Il Mulino, Margherita Edizioni, Gruppo Mondadori (Mondadori, Giulio Einaudi editori, Piemme, Sperling&Kupfer, BUR, Fabbri Editori, Rizzoli), Moretti&Vitali, Newton Compton, Notes Edizioni, Pisa University Press, Vita e Pensiero, Zanichelli.


Martedì 27 marzo, nell'Aula Magna del Polo Piagge, si tiene la presentazione del progetto "CrossLab. Laboratori interdisciplinari per la nuova rivoluzione industriale", promosso dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pi.
I CrossLab, 6 laboratori interdisciplinari e integrati, coprono tutte le aree chiave di Industria 4.0 e si configurano come luoghi di ricerca avanzata, ma anche vere e proprie officine, dove idee, conoscenza e strumenti sono messi a disposizione delle imprese del territorio.
Alle ore 11.30, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare a un incontro con il professor Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento, che illustrerà caratteristiche e finalità del progetto. Sarà inoltre possibile assistere ad alcune demo di robotica applicata e realtà aumentata, in particolare con Jobot, il robot per la logistica 4.0 (che in questo caso porterà vassoi di pasticcini) e il robot-avatar AlterEgo, per il lavoro in ambienti pericolosi.

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