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Venerdì, 29 Settembre 2017 11:08

"A Pisa si studia il cibo del futuro"

"Se un giorno mangeremo una carne più sana e un pane che cura come la migliore medicina per viveve a lungo e in salute dovremo dire grazieai ricercatori dell'Università di Pisa". E' con queste parole che la giornalista Rai Luciana Parisi racconta quanto si fa al Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood. Il servizio, che ha portato una troupe a Pisa venerdì 22, è andato in onda giovedì 28 settembre al Tg3 nazionale delle 14,30 nell'ambito della cronaca sul G7 della Scienza. 

La professoressa Manuela Giovannetti, microbiologa e direttrice del Centro, e il professore Marcello Mele, zootecnico, sono stati intervistati all'interno dei loro laboratori, dove svolgono ricerche sul valore salutistico del cibo, in particolare pane, carne e formaggi.

 

dellamea_copy.jpgOggi la Gipsoteca ospita il convegno di studi "Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ’900", organizzato dalla Biblioteca Franco Serantini, in collaborazione con l'Università di Pisa, la Fondazione di studi storici “Filippo Turati” di Firenze e l'Istituto De Martino di Sesto Fiorentino.

Il convegno fa parte del programma "Pisa e il 68”, un ciclo di iniziative dedicate ad approfondire il contesto del '68, curate dall'Ateneo, il Comune di Pisa, la Biblioteca Franco Serantini, il Cinema Arsenale e la Scuola Normale Superiore.

Pubblichiamo di seguito il saluto introduttivo del rettore dell'Ateneo Paolo Mancarella.

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Porto volentieri il mio saluto a questa giornata di studio che ancora una volta attesta l’importante impegno della Biblioteca Franco Serantini nella valorizzazione e trasmissione della nostra memoria storica e nel ripensamento di materiali e di testimonianze da far vivere anche nelle nuove generazioni. Ci tengo a dire che la collaborazione fra l’Università di Pisa e questa istituzione si è rafforzata con le recenti iniziative sui 50 anni delle “Tesi della Sapienza” in febbraio, proprio qui alla Gipsoteca, che hanno annunciato una stagione di incontri e iniziative che avranno un momento centrale nel convegno sul 1968 organizzato a Pisa dall’Università in collaborazione con la Scuola Normale e altre istituzioni cittadine nella primavera 2018.

Non ho mai avuto il bene di conoscere Luciano Della Mea ma, naturalmente, ho avuto modo di entrare in rapporto con lui attraverso il suo lavoro e le testimonianze di suoi amici e compagni che collocavano la sua figura, con un’aura quasi leggendaria, come fratello maggiore di una generazione che, con un sussulto forte, ha cambiato molte cose in questo paese e che, a Pisa, ha avuto forse la prima scintilla e l’epicentro. Mi pare di aver capito che fosse una persona da maneggiare con delicatezza: per motivi apparentemente opposti era, mi dicono, ispido e fragile.
Sentii parlare di lui quando venni a Pisa, era il 1977, e un nuovo sussulto si stava preparando con altri, diversi e forse meno nobili padri.

La sua figura, anche nella fisiognomica, rendeva l’idea di quello che fu un cardine per la politica degli anni del nostro dopoguerra: l’intellettuale. Al contrario di altri, però, non fu mai organico a qualcosa, non ne trasse mai alcuna convenienza, ma seguì, con una propensione che coniugava curiosità e rispetto, le vite e i pensieri di coloro che, come lui, avevano iniziato la vita in salita forse per consentire anche a loro, i “Senzastoria”, un riscatto che lui era riuscito ad ottenere attraverso tante tormentate vicende e un lavoro costante e puntiglioso.

Emblematico di questo fu il suo impegno per Franco Serantini, il giovane anarchico ucciso inerme sui nostri lungarni. Una responsabilità che era già iniziata ben prima di quel tragico episodio e che gli aveva fatto accogliere il giovanissimo studente sardo orfano di affetti nella sua famiglia, per le gite al mare, per i pranzi della domenica, come se vedesse in lui un’immagine speculare di se stesso ragazzo.

Anche per questo, dopo l’omicidio, il suo mobilitarsi, assieme a quello di Umberto Terracini e Lelio Basso, per impedire che l’orrore fosse nascosto, come si tentò di fare, risultò decisivo.
Non voglio dilungarmi su aspetti ed episodi che certamente c’è chi tratterà con maggiore conoscenza e competenza di me.

Voglio solo rammentare qualcosa che, senza averne coscienza, mi aveva fatto incontrare il pensiero trasmesso da questo intellettuale inquieto prima del mio arrivo a Pisa. Furono le parole di una canzone, per me ragazzino milanese, ancor oggi indelebili. Ascoltate chissà in quale cantina da un tipo con gli occhiali spessi e una voce indecifrabile e affannata. Era un testo dialettale, sporco e politicamente scorretto, come si direbbe oggi, scritto e cantato – seppi poi – dal primo dei tanti fratelli minori di Luciano Della Mea, quello vero: Ivan. Una storia disperata di periferia dove si raccontava di un gatto ammazzato, “El me gatt” e che si concludeva con due versi: “L’è la giustissia che me fa tort/ Ninetta è viva ma el gatt l’è mort” (È la giustizia che mi fa torto/ Ninetta e viva ma il gatto è morto).

Sembra una via di mezzo tra un bilancio e un presagio, i fratelli Della Mea avevano e avrebbero incontrato molte volte i torti della giustizia: senza mai rassegnarsi, però.

Alla loro memoria un saluto grato.
A tutti voi un grazie e buon lavoro.

 

 

 

 

Venerdì, 29 Settembre 2017 08:56

Dieci borse di studio Inps per il master APC

Per l’anno accademico 2017-2018 il master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della Criminalità Organizzata e della Corruzione (APC) è stato accreditato dall’INPS, che ha messo a disposizione 10 borse di studio a copertura totale dei costi (5 per il I livello e 5 per il II livello) in favore dei figli e degli orfani di dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni creditizie e sociali, e di pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici.
A questo link è possibile prendere visione del bando promosso da INPS e presentare la domanda.
Il master APC, di primo e secondo livello, nasce dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Pisa, Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e Avviso Pubblico-Enti Locali e Regione per la formazione civile contro le mafie. Rappresenta la prima esperienza accademica in Italia orientata all’approfondimento teorico e alla formazione professionalizzante sui temi dell’analisi, della prevenzione e del contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso e della corruzione politica e amministrativa.

Il Career Service dell’Università di Pisa organizza un ciclo di incontri per laureati e studenti con le aziende del settore ICT. Il primo è il 2 ottobre alle 9,45 nella sala Gerace del Dipartimento di Informatica nell'area Bruno Pontecorvo (Largo Pontecorvo 3, Pisa). Nel corso della mattina sono previste delle brevi presentazioni da parte delle aziende (20 minuti ciascuna), che illustreranno le loro attività e i profili maggiormente richiesti. Le aziende che si presentano sono sette: Extra, Tai, Sesa, Bugseng, Armundia Group e Ion. Nel pomeriggio si terranno quindi i colloqui individuali in sessioni parallele, con i laureandi o laureati preselezionati dalle aziende partecipanti.
La partecipazione alla giornata è gratuita ma occorre registrarsi. Per informazioni: 050 2212297 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 29 Settembre 2017 08:37

Cosa sta succedendo nel Mediterraneo?

"Migranti, ONG, accordi Italia-Libia, UE, Frontex. Cosa sta succedendo nel Mediterraneo?" è il titolo della tavola rotonda che si tiene alla Gipsoteca di Arte Antica (Piazza San Paolo All’Orto, Pisa) il 3 ottobre alle 15.30. L’appuntamento è organizzato dal Centro Interdisciplinare "Scienze per la Pace" e dal Corso di Laurea in Scienze per la Pace dell’Università di Pisa in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione istituita dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
Dopo i saluti del rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella sono previsti gli interventi di Enza Pellecchia ed Eleonora Sirsi dell’Ateneo pisano, di Fulvio Vassallo Paleologo dell’Università degli Studi di Palermo di Francesco Strazzari della Scuola Superiore Sant'Anna e di Anna Ajello della comunità di Sant'Egidio.
Nel corso del pomeriggio sarà ricostruita l'attuale situazione nel Mediterraneo, con l'obiettivo di andare oltre le semplificazioni che hanno trasformato la questione migratoria in un tema di propaganda elettorale, e di orientare politiche improntate al rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e della Costituzione. In questa prospettiva, un'attenzione particolare sarà dedicata all'esplorazione di possibili alternative, legali e sicure, rispetto agli attraversamenti non autorizzati e alla chiusura in corso della rotta del Mediterraneo Centrale, a partire dall'esperienza dei corridoi umanitari portata avanti dalla Comunità di Sant'Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese.

Venerdì 29 settembre, alle ore 17.00, in Piazza XX Settembre, di fronte alle Logge dei Banchi, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare all’inaugurazione di BRIGHT, la Notte dei ricercatori. Nell’occasione saranno presenti le autorità e i rappresentanti delle università e dei centri di ricerca promotori della manifestazione, che daranno il via ufficiale alle attività che animeranno le strade e le piazze della città fino a sera tarda.

Il programma completo di BRIGHT è disponibile a questo link: http://www.bright-toscana.it/pisa/

Giovedì, 28 Settembre 2017 11:01

WhistleBlower


Locandina Whistle BlowerIl 6 ottobre alle 15.30, nell’aula A1 del Polo Piagge, si tiene la conferenza Whistleblower. Attualità e prosettive future di tutela organizzata dall'associazione ELSA Pisa.

I relatori affronteranno la questione relativa alla tutela dei soggetti che denunciano casi di corruzione nella pubblica amministrazione e nel settore privato, con riferimento all’attuale situazione legislativa e alle prospettive di riforma.

Intervengono

Luisa Azzena, docente di diritto amministrativo presso il dipartimento di Giurisprudenza 

Jacopo Gagliardi, dottorando in Scienze Giuridiche

Priscilla Robledo, responsabile della campagna sul whistleblowing condotta da Riparte il Futuro

L'attività è svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa

 

For over 25 years, neuroscientists have used functional magnetic resonance imaging (fMRI) to understand the role of the various areas of the human brain. These studies have brought a very thorough understanding of human brain function, particularly in those areas that analyse and encode stimulation from our sensory organs. But now, after two and a half decades of intensive research with these powerful techniques, a team of European neuroscientists working in Italy have discovered a new visual area of the brain, one that is specialised for fast motion in peripheral vision.

Published today in the high impact journal Current Biology, researchers led by Dr Kyriaki Mikellidou and Prof Maria Concetta Morrone from Pisa University’s Department of Translational Medicine studied the properties of this brain area, known as prostriata, showing it to be specialised for processing fast-moving objects in peripheral vision.

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To study this area, they elicited the support of Vincenzo Greco from the CNR Institute of Optics in Florence, who designed and built special equipment to display rapidly moving images over a very wide field. This optical equipment was specially designed with non-magnetic material to function inside the high magnetic field of the imaging scanner of the Monasterio Foundation in Pisa (managed and operated by Drs Domenico Montanaro and Francesca Frijia).

Using state-of-the-art “population receptive-field mapping” techniques, the team (including Dr Jan Kurzawski and Prof David Burr from the Department of Neuroscience of Florence University) showed that this area contains a complete “map” of the external world. But unlike other visual areas, which devote most of space to processing information from central, high-acuity vision, the map of prostriata is dedicated largely to stimuli in the peripheral field. Importantly, it responds only to rapidly moving stimuli, which could require a rapid evasive response.

Previous work in the monkey suggests that this area has very fast responses to visual stimuli, simultaneously broadcasting information to brain areas that control attention, emotional and motor reactions, suggesting a specialised brain circuit through which stimuli in peripheral vision can be fast-tracked to command quickly coordinated physical and emotional responses.

Area prostriata is located in a primitive part of the cerebral cortex, and has characteristics unlike other visual areas described before, including a “direct line” of communication to brain areas controlling emotion and quick reactions.

Understanding the function of this area could have important clinical ramifications. Prostriata is one of the first areas affected in Alzheimer disease, and could contribute the spatial disorientation and the tendency to fall, characteristic of that disorder.

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Dr Kyriaki Mikellidou (University of Pisa) and Professor David Burr (University of Florence).

Giovedì, 28 Settembre 2017 10:25

Scoperta una nuova area visiva nel cervello umano

Grazie alla risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tecnica che ha rivoluzionato le ricerche in neuroscienze dell’uomo negli ultimi 25 anni, un team italiano di neuroscienziati ha scoperto una nuova area visiva nel cervello umano. La ricerca, guidata dalla dottoressa Kyriaki Mikellidou e dalla professoressa Maria Concetta Morrone, del dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università di Pisa, è stata pubblicata sulla rivista internazionale Current Biology e analizza le proprietà di questa area cerebrale, nota come prostriata, mostrando per la prima volta una sua specializzazione nell’analisi degli oggetti che si muovono ad alta velocità presentati della periferia del campo visivo. Del team di ricerca fanno parte anche il professor David Burr del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Firenze e il dottor Jan Kurzawski (Fondazione Stella Maris e Università di Firenze).

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“L’area prostriata è localizzata in una parte primitiva della corteccia cerebrale e possiede caratteristiche peculiari che la differenziano dalle altre aree visive scoperte finora – spiega la professoressa Morrone – Tra queste una “linea diretta” di comunicazione tra aree cerebrali che controllano emozioni e reazioni motorie rapide. Comprendere il funzionamento di questa area può generare importanti ricadute in ambito clinico. Ad esempio, nel morbo di Alzheimer sono state osservate degenerazioni che anatomicamente corrispondono all’area prostriata: queste alterazioni potrebbero contribuire al disorientamento spaziale e alla mancanza di equilibrio, caratteristici di questa malattia negli stadi iniziali”.

Per questo studio, i ricercatori si sono avvalsi del supporto di Vincenzo Greco dell’Istituto di Ottica del CNR di Firenze, che ha progettato e realizzato uno speciale dispositivo dedicato a stimolare ampie regioni di campo visivo con immagini in movimento ad alta velocità. Questo speciale supporto è stato appositamente ideato con materiali amagnetici, per poter funzionare all’interno del potente campo magnetico generato dello scanner della Fondazione Monasterio di Pisa, diretto dai dottori Domenico Montanaro e Francesca Frijia.

“Utilizzando le tecniche computazionali di analisi del segnale BOLD, dette di “population receptive-field mapping” – aggiunge il professor Burr – abbiamo mostrato che quest’area, sebbene piccola, contiene una “mappa” completa e organizzata del mondo esterno. Diversamente da altre aree corticali visive che utilizzano gran parte delle proprie risorse per analizzare le informazioni provenienti dalla fovea (la zona a più alta acuità al centro del campo visivo), l’area prostriata è invece maggiormente coinvolta all’elaborazione degli stimoli presentati nella periferia del campo visivo. In particolare, quest’area risponde esclusivamente a stimoli in rapido movimento, come ad esempio stimoli transienti che richiedono un’immediata risposta di fuga”.

MikellidouBurr_cropped.jpgNella foto la dottoressa Kyriaki Mikellidou (Università di Pisa) e il professor David Burr (Università di Firenze).

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