Nuova vision nella produzione di semiassi grazie alla collaborazione tra Università di Pisa e GKN Firenze
Salto di qualità nella produzione di semiassi grazie alla collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa e la GKN, multinazionale britannica che si occupa principalmente della realizzazione di componenti destinati alle industrie del settore automobilistico. Un innovativo sistema di controllo della qualità di semiassi per automobili è il risultato di un progetto di ricerca di Industria 4.0, avviato nel marzo del 2016, tra il dipartimento pisano e la GKN di Firenze, specializzata nella produzione di semiassi per Fca e per diverse altre case automobilistiche mondiali.
Il sistema di controllo sfrutta un algoritmo e cinque telecamere mobili, utilizzando una sorta di “body scanner” per analizzare il pezzo prima della spedizione. Se il prodotto è conforme, il semiasse viene sistemato nell’imballaggio finale diretto al cliente; se invece viene rilevato un difetto di fabbricazione, il pezzo viene identificato con una etichetta e messo a disposizione dell’operatore, che lo controllerà nuovamente.
I vantaggi del nuovo sistema stanno nell'eliminazione del rischio di errore umano, nella maggiore efficienza dell’impianto e nella più rapida rilevazione e riparazione del pezzo. Finora, infatti, il controllo qualità veniva effettuato a mano da un operatore, che applicava un’etichetta ai pezzi considerati difettosi e li inviava a ulteriore verifica, col rischio di escape insito in tutti i controlli umani.
Il sistema, frutto di una più ampia strategia diretta ad automatizzare il controllo qualità avviata nel 2009, è stato già installato su una delle linee di produzione dello stabilimento fiorentino della GKN, diretto dall'amministratore delegato Cesare Ottavi, che produce semiassi per i veicoli Jeep Renegade e Fiat 500x, realizzando più di 1500 pezzi al giorno per cella di produzione. Lo stabilimento GKN di Firenze diventa così un modello per gli altri 34 stabilimenti della divisione Driveline, che conta 4,2 miliardi di sterline di ricavi e 28.100 dipendenti.
Il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano è composto da una decina di ingegneri industriali con varie specializzazioni (automazione, gestionale e meccanica), che si sono susseguiti per circa un anno e mezzo, tra i quali Stefano Chiodi, Jonathan Fiorini e Michele Biancalana. È stato formato e coordinato dal professor Michele Lanzetta su impulso del professor Gino Dini. “La sfida principale - spiega Michele Lanzetta - è stata rilevare 43 tipi di errori su 500 pezzi a turno per 3 turni giornalieri, un grado di complessità particolarmente elevato in campo meccanico. Un’ulteriore innovazione è nel tipo di collaborazione che prevede il trasferimento di know-how universitario all’azienda, con cessione del codice sorgente, di tutti i documenti di progetto e perfino un piano di addestramento, che coinvolge ben 25 tecnici GKN, al fine di rendere l’azienda autonoma per lo sviluppo di futuri sistemi, permettendole di fare un taglia e incolla delle soluzioni già sperimentate sul progetto pilota, quello che presentava le maggiori criticità".
"Progressivamente - precisa l'amministratore delegato di GKN Firenze, Cesare Ottavi - il nuovo sistema sarà esteso a tutte e dodici le linee fiorentine e perfettamente integrato nell’impianto. L’intenzione del gruppo è quella di estenderlo inoltre a tutti gli altri stabilimenti che hanno processi di assemblaggio". "Questo sistema - conclude il dottor Ottavi - segna una rivoluzione, uno spartiacque nel controllo qualità, facendo acquisire a Firenze grande visibilità, riconoscimento di eccellenza e leadership tecnologica nei confronti degli altri stabilimenti del gruppo".
Il responsabile del progetto in GKN, l’ingegner Enrico Cannoni, racconta che il sistema è stato dapprima testato in laboratorio presso l’Università e in parallelo è stata realizzata la stazione definitiva grazie alla sperimentazione in stretta collaborazione con i tecnici GKN, in particolare Gianni Salvini, Simone Pozzi, Valerio Raugi e Nicola Coscia. Il sistema è andato in linea lo scorso dicembre, affinando le prestazioni progressivamente fino a diventare totalmente autonomo in aprile.
Nuova vision nella produzione di semiassi grazie alla collaborazione tra Unipi e GKN Firenze
Salto di qualità nella produzione di semiassi grazie alla collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa e la GKN, multinazionale britannica che si occupa principalmente della realizzazione di componenti destinati alle industrie del settore automobilistico. Un innovativo sistema di controllo della qualità di semiassi per automobili è il risultato di un progetto di ricerca di Industria 4.0, avviato nel marzo del 2016, tra il dipartimento pisano e la GKN di Firenze, specializzata nella produzione di semiassi per Fca e per diverse altre case automobilistiche mondiali.
Il sistema di controllo sfrutta un algoritmo e cinque telecamere mobili, utilizzando una sorta di “body scanner” per analizzare il pezzo prima della spedizione. Se il prodotto è conforme, il semiasse viene sistemato nell’imballaggio finale diretto al cliente; se invece viene rilevato un difetto di fabbricazione, il pezzo viene identificato con una etichetta e messo a disposizione dell’operatore, che lo controllerà nuovamente.
Nella foto: da sinistra Cesare Ottavi e Michele Lanzetta.
I vantaggi del nuovo sistema stanno nell'eliminazione del rischio di errore umano, nella maggiore efficienza dell’impianto e nella più rapida rilevazione e riparazione del pezzo. Finora, infatti, il controllo qualità veniva effettuato a mano da un operatore, che applicava un’etichetta ai pezzi considerati difettosi e li inviava a ulteriore verifica, col rischio di escape insito in tutti i controlli umani.
Il sistema, frutto di una più ampia strategia diretta ad automatizzare il controllo qualità avviata nel 2009, è stato già installato su una delle linee di produzione dello stabilimento fiorentino della GKN, diretto dall'amministratore delegato Cesare Ottavi, che produce semiassi per i veicoli Jeep Renegade e Fiat 500x, realizzando più di 1500 pezzi al giorno per cella di produzione. Lo stabilimento GKN di Firenze diventa così un modello per gli altri 34 stabilimenti della divisione Driveline, che conta 4,2 miliardi di sterline di ricavi e 28.100 dipendenti.
Il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano è composto da una decina di ingegneri industriali con varie specializzazioni (automazione, gestionale e meccanica), che si sono susseguiti per circa un anno e mezzo, tra i quali Stefano Chiodi, Jonathan Fiorini e Michele Biancalana. È stato formato e coordinato dal professor Michele Lanzetta su impulso del professor Gino Dini. “La sfida principale - spiega Michele Lanzetta - è stata rilevare 43 tipi di errori su 500 pezzi a turno per 3 turni giornalieri, un grado di complessità particolarmente elevato in campo meccanico. Un’ulteriore innovazione è nel tipo di collaborazione che prevede il trasferimento di know-how universitario all’azienda, con cessione del codice sorgente, di tutti i documenti di progetto e perfino un piano di addestramento, che coinvolge ben 25 tecnici GKN, al fine di rendere l’azienda autonoma per lo sviluppo di futuri sistemi, permettendole di fare un taglia e incolla delle soluzioni già sperimentate sul progetto pilota, quello che presentava le maggiori criticità".
"Progressivamente - precisa l'amministratore delegato di GKN Firenze, Cesare Ottavi - il nuovo sistema sarà esteso a tutte e dodici le linee fiorentine e perfettamente integrato nell’impianto. L’intenzione del gruppo è quella di estenderlo inoltre a tutti gli altri stabilimenti che hanno processi di assemblaggio". "Questo sistema - conclude il dottor Ottavi - segna una rivoluzione, uno spartiacque nel controllo qualità, facendo acquisire a Firenze grande visibilità, riconoscimento di eccellenza e leadership tecnologica nei confronti degli altri stabilimenti del gruppo".
Il responsabile del progetto in GKN, l’ingegner Enrico Cannoni, racconta che il sistema è stato dapprima testato in laboratorio presso l’Università e in parallelo è stata realizzata la stazione definitiva grazie alla sperimentazione in stretta collaborazione con i tecnici GKN, in particolare Gianni Salvini, Simone Pozzi, Valerio Raugi e Nicola Coscia. Il sistema è andato in linea lo scorso dicembre, affinando le prestazioni progressivamente fino a diventare totalmente autonomo in aprile.
Arriva BRIGHT e i ricercatori si raccontano lungo la “metropolitana del sapere”
Con una mappa di eventi che seguirà il percorso ideale di una “metropolitana del sapere”, torna a Pisa “BRIGHT - La Notte dei Ricercatori in Toscana”, la manifestazione che venerdì 29 settembre si svolgerà in contemporanea in oltre 250 città in tutta Europa. Protagonisti della notte saranno i ricercatori, che il pubblico potrà incontrare nelle strade e nelle piazze della città lungo le tappe di un percorso che collega tra loro le università e i centri di ricerca promotori dell’iniziativa: Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, CNR, INGV, INFN e Scuola IMT Alti Studi Lucca.
Il programma di BRIGHT è stato presentato dal rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, il professor Andrea Ferrara della Scuola Normale, il professor Vincenzo Lionetti della Scuola Sant’Anna, Domenico Laforenza, presidente dell’area della ricerca di Pisa del CNR, Michele Viviani, ricercatore della Sezione INFN Pisa, Spina Cianetti, ricercatrice dell’INGV e il professor Emanuele Pellegrini, della Scuola IMT Alti Studi Lucca.
Per sottolineare la connessione fra le tante sedi in cui si fa ricerca a Pisa, città della ricerca per eccellenza, le attività saranno infatti organizzate secondo 5 “linee” (Salute e benessere, Nuove tecnologie, Sviluppo sostenibile, I regni della natura, Patrimonio culturale) che si snoderanno dalle vie del centro fino all’Area San Cataldo (CNR e Dipartimento di Chimica), passando per i musei dell’Ateneo (aperti gratuitamente al pubblico dalle 18 alle 22), fino al Museo di Storia Naturale di Calci. Ad ogni “fermata” della metropolitana, i visitatori potranno incontrare i veri protagonisti di BRIGHT, i ricercatori, che racconteranno e sveleranno al pubblico il loro lavoro e le loro scoperte.
Per collegare gli eventi organizzati in centro con quelli dell’Area San Cataldo (CNR e Dipartimento di Chimica) anche quest’anno è stato attivato un servizio di navetta gratuito.
L’inaugurazione della giornata è prevista alle ore 17 in Piazza XX Settembre, con un intermezzo musicale dell’Orchestra dell’Università di Pisa. I ricercatori mostreranno i risultati delle proprie ricerche presso stand in Largo Ciro Menotti, alle Logge di Banchi e in Piazza Martiri della Libertà; ne parleranno con i cittadini negli aperitivi della ricerca e nelle librerie; i più piccoli potranno divertirsi con i giochi alla scoperta del mondo o partecipando agli incontri a loro dedicati in libreria; biblioteche, collezioni e laboratori degli enti di ricerca coinvolti rimarranno aperti e ospiteranno visite guidate per adulti e bambini. Il programma di intrattenimento prevede un ciclo di proiezioni al Cinema Arsenale, con brindisi alla ricerca, e tanta musica con la band itinerante Fantomatik Orchestra, la diretta di Radioeco dalle Logge di Banchi e il concerto finale in Piazza XX Settembre del Libero Coro Bonamici. Altri eventi si snoderanno lungo le varie “fermate” della metropolitana, con musica e intrattenimento in tutta la città.
Oltre a Pisa, gli appuntamenti di BRIGHT 2017 saranno ospitati anche sul territorio: a Viareggio, con iniziative dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR ospitate a Villa Borbone, a Pontedera nel Polo Valdera della Scuola Sant’Anna e a Lucca, dove la Scuola IMT Alti Studi propone un ampio programma di eventi.
Promosso dalla Regione Toscana e coordinato dall’Università di Siena, “Bright 2017” vede la partecipazione delle Università di Firenze, Pisa, Siena e Siena-Stranieri, delle Scuole Superiori Sant’Anna e Normale di Pisa, e Scuola IMT Alti Studi Lucca, insieme al CNR (area della ricerca di Pisa), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Sezione di Pisa).
Il programma dettagliato è disponibile sul sito http://www.bright-toscana.it.
Un focus sulle iniziative dell'Università di Pisa
Stand della ricerca
Il Centro di ricerca “Enrico Piaggio” mostrerà le ultime ricerche di frontiera nell’ambito della robotica, con il robot Ego, in grado di entrare in ambienti pericolosi al posto dell’uomo e la mano robotica “softhand”, e della bioingegneria, dai bioreattori per lo sviluppo di organi artificiali ai dispositivi indossabili per lo studio dei segnali corporei.
Il dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica parteciperà con lo stand “Voce, libro, bit”, lettere e diari dalla Prima Guerra Mondiale, film e serie tv saranno il mezzo per scoprire le nuove opportunità che le tecnologie della lingua offrono per conservare e arricchire il patrimonio di memoria dei testi e i software per l'analisi simultanea dei codici verbali e non verbali.
I dipartimenti di Ingegneria civile e industriale e di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni ci presenteranno l'auto del futuro in termini di motori, combustibili eco-friendly, indagini di sicurezza e di sostenibilità, materiali a basso impatto ambientale per la costruzione del veicolo e della pavimentazione stradale.
In tutti gli stand della ricerca anche bambini e ragazzi potranno scoprire e capire molte delle ricerche presentate attraverso attività, esperimenti e giochi pensati per loro. Ricordiamo ad esempio la Ludoteca scientifica, oltre agli stand dedicati alla Chimica e alle Scienze della terra. Inoltre la Libreria dei Ragazzi ospiterà due eventi dedicati ai mostri marini dopo i dinosauri (con il professor Giovanni Bianucci) e alla matematica (con Anna Baccaglini-Frank e Marco Franciosi).
Aperitivi della Ricerca e Librerie e Scienza
Molto ricca è l’offerta nell’ambito degli aperitivi della ricerca, che spazieranno dalla fisica, dalla riscoperta di un’antica tradizione della nostra Regione (il latte d’asina), alle nuove tecnologie applicate al diritto. Nella tematica delle scienze socio-economiche sono in programma seminari di grande attualità come quello del professor Marco Allegrini del dipartimento di Economia e Management, che ci aiuterà a capire i principali scandali finanziari verificatisi dal 2000 in poi a livello nazionale e internazionale e quello del professor Mario Morroni del dipartimento di Scienze Politiche sulla crisi finanziaria, lo stato di salute dell’economia italiana e le prospettive per il futuro. Infine, il professor Alessandro Tredicucci, del dipartimento di Fisica e vincitore del più prestigioso progetto europeo (ERC Grant), ci svelerà quali materiali riescono ad impicciolire e imprigionare la luce e cosa sarà possibile fare con questi materiali nel prossimo futuro.
Iniziativa in Gipsoteca
Alle ore 21, alla Gipsoteca di Arte antica, Maria Chiara Carrozza presenterà il suo libro “I robot e noi”. Ne discuteranno con l’autrice Fabio Fossa, filosofo, Matteo Bianchi, ricercatore del Centro Piaggio, Cristina Zirafa, chirurgo toracico dell’Unità operativa di chirurgia toracica mininvasiva robotica, Arianna Menciassi, ingegnere biomedico recentemente premiata al Festival della Robotica. Modera Paolo Mancarella, rettore Università di Pisa.
I Musei d’Ateneo
Per la Notte dei Ricercatori saranno inoltre aperti fino a tarda notte i Musei del Sistema Museale d’Ateneo, con visite guidate e iniziative dedicate alla città, dagli adulti ai bambini. Il Museo di Storia naturale di Calci, il Museo della Grafica, il Museo degli Strumenti per il Calcolo, la Gipsoteca di Arte antica, le Collezioni egittologiche e il Museo botanico parteciperanno a BRIGHT e l’ingresso sarà gratuito.
Da segnalare l’evento alle ore 21 al Museo di Calci: “Con l’intelletto si muove la fantasia: intervista impossibile a Paolo Savi”, a cui seguirà una visita alla Galleria Storica e brindisi.
Tutto fa food, gli ingredienti della comunicazione nel settore alimentare
Dai bellissimi manifesti dei primi decenni del Novecento al web, passando per le etichette, “Tutto fa food. Gli ingredienti della comunicazione nel settore alimentare” è il tema del convegno organizzato dal Master in Food Quality Management and Communication del Dipartimento di Economia dell’Università di Pisa per raccontare com’è cambiata la comunicazione tematica e per immagini del cibo. Un affascinante viaggio anche sull’evoluzione dei media e dei gusti degli italiani. L’appuntamento è per il 26 settembre alle 14.30 a Pisa nella sala convegni Polo Piagge (via Giacomo Matteotti, 11).
“La composizione del piatto degli italiani sta subendo cambiamenti epocali – spiega la professoressa Angela Tarabella, direttore scientifico di Master Food e promotrice del convegno - Il successo degli chef e delle trasmissioni tv dedicate alla cucina e al cibo, l’ingresso nel mercato italiano dei novel food e la diversificazione delle scelte alimentari (vegani, vegetariani, gluten free, ecc...) ci mette di fronte a una nuova era della comunicazione alimentare”.
Il convegno parte dai manifesti d’epoca delle pubblicità di cui Marta Mazza, direttore del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, mostrerà i più significativi esempi, analizzandone lo stile e i messaggi. “Sono oltre 3mila, nel novero complessivo dei 25mila pezzi della Collezione Salce, i manifesti pubblicitari relativi ai generi alimentari. Si tratta indiscutibilmente di uno dei settori che più ha beneficiato delle invenzioni della grafica illustrata e che, a sua volta, ha contribuito a scrivere la storia della pubblicità attraverso straordinarie campagne comunicative per marchi come Campari, Perugina, Buitoni, Barilla. Dagli inizi del XX secolo, con Leonetto Cappiello, fino ai recentissimi Erberto Carboni e Armando Testa, la comunicazione del food stupisce, affascina e conduce suadente attraverso la storia della produzione, dei consumi e dell'arte”.
Il secondo intervento del dottor Marco Cuppini, direttore Centro studi e comunicazione GS1 Italy, sarà sulla crescente domanda d’informazione dei consumatori e su come le etichette siano diventate dei veri e propri media per rispondere a questo bisogno. In chiusura del convegno, sarà presa in esame la più recente frontiera della comunicazione del food, cioè il web. Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e food mentor spiegherà l’importanza assunta da internet e dai social media nella comunicazione delle caratteristiche degli alimenti e nella formazione della reputazione di un brand.
Incontro per gli studenti universitari interessati all’insegnamento nelle scuole
Mercoledì 27 settembre alle 17,30 nell’aula magna del Polo didattico Carmignani dell’Università di Pisa (Piazza dei Cavalieri 8) sarà presentato il Percorso Formativo 24 CFU per l’acquisizione dei 24 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche. L'incontro è rivolto agli studenti e aperto a tutti coloro che sono interessati all’insegnamento nelle scuole.
Per motivi di sicurezza, l’ingresso sarà consentito fino al limite della capienza dell’aula.
Tutto fa food
Dai bellissimi manifesti dei primi decenni del Novecento al web, passando per le etichette, “Tutto fa food. Gli ingredienti della comunicazione nel settore alimentare” è il tema del convegno organizzato dal Master in Food Quality Management and Communication del Dipartimento di Economia dell’Università di Pisa per raccontare com’è cambiata la comunicazione tematica e per immagini del cibo. Un affascinante viaggio anche sull’evoluzione dei media e dei gusti degli italiani. L’appuntamento è per il 26 settembre alle 14.30 a Pisa nella sala convegni Polo Piagge (via Giacomo Matteotti, 11).
“La composizione del piatto degli italiani sta subendo cambiamenti epocali – spiega la professoressa Angela Tarabella, direttore scientifico di Master Food e promotrice del convegno - Il successo degli chef e delle trasmissioni tv dedicate alla cucina e al cibo, l’ingresso nel mercato italiano dei novel food e la diversificazione delle scelte alimentari (vegani, vegetariani, gluten free, ecc...) ci mette di fronte a una nuova era della comunicazione alimentare”.
Il convegno parte quindi dai manifesti d’epoca delle pubblicità di cui Marta Mazza, direttore del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, mostrerà i più significativi esempi, analizzandone lo stile e i messaggi. “Sono oltre 3mila, nel novero complessivo dei 25mila pezzi della Collezione Salce, i manifesti pubblicitari relativi ai generi alimentari. Si tratta indiscutibilmente di uno dei settori che più ha beneficiato delle invenzioni della grafica illustrata e che, a sua volta, ha contribuito a scrivere la storia della pubblicità attraverso straordinarie campagne comunicative per marchi come Campari, Perugina, Buitoni, Barilla. Dagli inizi del XX secolo, con Leonetto Cappiello, fino ai recentissimi Erberto Carboni e Armando Testa, la comunicazione del food stupisce, affascina e conduce suadente attraverso la storia della produzione, dei consumi e dell'arte”.
Il secondo intervento del dottor Marco Cuppini, direttore Centro studi e comunicazione GS1 Italy, sarà sulla crescente domanda d’informazione dei consumatori e su come le etichette siano diventate dei veri e propri media per rispondere a questo bisogno.“Stiamo assistendo a un vero e proprio boom delle informazioni - racconta Cuppini - veicolate sulle etichette degli alimenti. Lo conferma l’analisi dell’Osservatorio Immagino effettuata su 80mila referenze. Mai come oggi le aziende hanno bisogno di raccontarsi, di comunicare quello che c’è dietro le marche e dentro i prodotti".
In chiusura del convegno, sarà presa in esame la più recente frontiera della comunicazione del food, cioè il web. Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e food mentor spiegherà l’importanza assunta da internet e dai social media nella comunicazione delle caratteristiche degli alimenti e nella formazione della reputazione di un brand. “Internet è tra i canali principali attraverso cui i consumatori si informano sulle caratteristiche nutrizionali e sulle modalità di produzione degli alimenti - dice Bianchi - In particolare sugli aspetti salutistici dei cibi si trovano informazioni spesso contrastanti da qui l’importanza dell’attività divulgativa promossa da enti di ricerca accreditati per fare chiarezza tra le numerose notizie che circolano in rete e rendere accessibili anche ai non addetti ai lavori le nuove scoperte scientifiche”.
Building Information Modeling: dalle aule di Ingegneria ai cantieri
Venerdì 22 Settembre è stata presentata presso la Scuola di Ingegneria la seconda edizione del master “Building Information Modeling e BIM Manager” dell’Università di Pisa. All’incontro erano presenti Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, Andrea Serfogli Assessore Lavori Pubblici e Bilancio del Comune di Pisa, Rinaldo Giambastiani Dirigente Area Tecnica Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Walter Salvatore Prorettore per l’Edilizia e il Patrimonio dell’Università di Pisa, Alberto Landi Presidente Scuola di Ingegneria Università di Pisa, Umberto Desideri, Direttore Dipartimento DESTeC Università di Pisa, Paolo Fiamma Direttore del Master e con l’assenza giustificata di Valter Tamburini Presidente della Camera di Commercio di Pisa.
“Oggi è un giorno importante perché dopo la fase della programmazione inizia quella della pratica reale - ha spiegato il Direttore del Master – proprio mentre il BIM trova inquadramento giuridico in Italia nella nuova fase di digitalizzazione degli appalti pubblici”. A fare da eco alle parole del prof Paolo Fiamma nell’importanza di passare direttamente alla fase operativa sono stati gli esponenti dell’Università di Pisa, del Comune e dell’Azienda Ospedaliera presenti, che hanno unanimemente confermato la volontà di adottare il BIM per i futuri interventi. Il metodo BIM introduce di fatto una vera e propria rivoluzione sia nell’ottimizzazione delle risorse sia nella gestione delle procedure. “Oltre ai risparmi attesi – evidenzia l’Assessore Serfogli - ci attendiamo anche un forte snellimento nelle procedure e nei tempi di realizzazione degli appalti proprio in fase di esecuzione”.
Gli effetti concreti del BIM hanno documentato risparmi di costi e di tempi fino al 30% rispetto alle tradizionali modalità di progettazione, costruzione e gestione di un intervento. Per tale ragione, le direttive europee invitano oggi tutti i Paesi membri ad adottare questi sistemi elettronici di modellazione delle informazioni così come già avviene nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Proprio negli USA, è nato il metodo BIM, ideato dal Prof. Charles Eastman, amico da tanti anni del Direttore del Master di Pisa, e per questo eccezionalmente intervenuto di persona alla prima edizione del Master, tenendo una Lectio magistralis che ha richiamato interessati da tutta Italia. L’Università di Pisa infatti è il primo ateneo italiano dove si è sviluppata – più di venti anni fa – la ricerca specifica sul Building Information Modeling (BIM).
“Ancora una volta – ha affermato l’On Ermete Realacci - Pisa si dimostra città capace di ideare vette di eccellenza nella ricerca scientifica e, oggi, si candida ad essere la prima città italiana in cui queste tecnologie diventano la realtà di un ampio sistema che nasce dall’integrazione di Enti pubblici e ricerca accademica. Le nuove frontiere aperte dal BIM nel campo delle costruzioni sono senza dubbio le più promettenti per portare più trasparenze e più efficienza negli appalti pubblici e non solo. Ciò che deve maggiormente gratificare è che proprio Pisa può giocare ancora una volta una partita da protagonista a livello internazionale: credo che tutti i soggetti in campo debbano impegnarsi davvero per affrontare congiuntamente una sola sfida”
A solo un anno dalla prima edizione il Master dell’Università di Pisa ha già ottenuto risultati unici, come il più alto numero di allievi a livello nazionale, 51 anziché i 15 necessari per l’attivazione, provenienti da diverse Regioni d’Italia, le proposte di tirocinio da parte di soggetti della filiera regionale e nazionale addirittura più numerose degli stessi iscritti, la concretizzazione di offerte di lavoro ottenute dagli allievi prima ancora della fine del corso.
“Grazie alla disponibilità alla collaborazione di molti soggetti pubblici e privati della filiera il Master è divenuto in breve tempo un hub di competenze – ha sottolineato il professore Paolo Fiamma - in grado di formare le nuove figure professionali e mettere anche a sistema le competenze dei soggetti istituzionali sul territorio, realizzando un esempio unico nel panorama nazionale”. L’importanza di questa convergenza di intenti è stata sottolineata anche dall’Ing. Giambastiani che ha invitato a considerare come “un ospedale sia per complessità una vera e propria città che avrà sempre più bisogno di approcci di gestione e controllo dinamici e flessibili che nel BIM trovano la possibilità di una risposta che possiamo già attivare e verificare”. Una nuova ed efficace disponibilità di risorse nel settore delle costruzioni che diviene “una trasformazione generazionale inevitabile – ha affermato il Prorettore Walter Salvatore – e conseguentemente anche l’ufficio tecnico dell’Università si sta attrezzando”
Il Master dell’Università di Pisa raccoglie dunque la sfida di competitività e innovazione che il BIM rappresenta proponendo una sessione specificatamente dedicata al recupero, anche dei beni storici e monumentali; ed una rivolta alle infrastrutture viarie, così da poter ulteriormente rispondere a queste attuali esigenze di specializzazione di figure professionali. La seconda edizione del Master inizierà il 9 novembre e sarà possibile iscriversi fino al 24 ottobre.
SCHEDA MASTER
Il master di secondo livello “Building Information Modeling e BIM Manager” inizia il 9 Novembre 2017 e dura un anno. Sito web del Master http://www.unibim.it Sono previste 8 ore di lezione a settimana concentrate in un unico giorno. Saranno ammessi un massimo di 50 iscritti “ordinari” e 30 iscritti “uditori”. Le iscrizioni scadono il 24 Ottobre 2017. Contatti: Direttore Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Segreteria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Tel. 0502217040. Per iscrizioni: https://www.unipi.it/index.php/master/dettaglio/2823
APPROFONDIMENTI TECNICI
BIM è un acronimo che sta per “Building Information Modeling” e tratta tutti gli aspetti di progetto, costruzione e manutenzione di un edificio. Il BIM quindi non è un prodotto in sé, né un mero software, o una norma, bensì metodo di raccolta e utilizzo integrato di informazioni su un edificio. Il nuovo Codice degli Appalti ha introdotto nell’ordinamento italiano per la prima volta il BIM come standard di progettazione. Il BIM e gli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, trascorsa la prima fase attuale e transitori saranno obbligatori: il Codice, infatti, prevede che entro il 31 luglio 2016 sia adottato un decreto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con cui saranno definiti modalità e tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà. Quanto stabilito dal Codice italiano parte dalla direttiva europea 2014/24/EU sugli appalti pubblici che prevede lo standard BIM per tutte le opere e le infrastrutture di nuova realizzazione. L’adozione della direttiva prevede che i 28 stati membri incoraggino l’utilizzo del BIM nei rispettivi paesi per i progetti finanziati con fondi pubblici nell’Unione Europea a partire dal 2016.
In Rettorato la presentazione delle iniziative pisane di “BRIGHT - La Notte dei ricercatori in Toscana”
Saranno presentate lunedì 25 settembre, alle ore 11, nella Sala dei Cherubini del Rettorato, le iniziative pisane di “BRIGHT - La Notte dei ricercatori in Toscana", promosse da Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, CNR, INFN, INGV.
Il programma pisano - che avrà importanti appendici a Lucca, Calci, Viareggio e Pontedera - fa parte della “Notte europea dei ricercatori”, la manifestazione che la Commissione Europea promuove in tutta Europa per creare occasioni d'incontro tra ricercatori e cittadini e per diffondere la cultura scientifica.
Le iniziative saranno illustrate ai colleghi giornalisti dai rappresentanti delle istituzioni coinvolte.
Archeologia in città: alla scoperta dei segreti delle Terme di Nerone e del Palazzo della Sapienza
Cosa è emerso dalle indagini archeologiche in Sapienza e alle Terme di Nerone? Quali storie raccontano le tracce del passato che stanno tornando alla luce attraverso un accurato lavoro di scavi? Di tutto questo si parlerà mercoledì 27 settembre, alle ore 18, nell’Auditorium di Palazzo Blu, in un incontro in cui saranno illustrati i primi risultati delle ricerche condotte grazie alla proficua collaborazione tra Università di Pisa, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno e Comune di Pisa.
Oltre alle nuove scoperte, saranno proposte alcune ricostruzioni tridimensionali, attraverso le quali ciascuno potrà entrare in contatto diretto con la storia plurimillenaria della città. L’iniziativa fa parte di “Aspettando BRIGHT”, il ciclo di eventi che nel corso di questo mese accompagneranno alla “Notte dei Ricercatori” in programma venerdì 29 settembre. Per maggiori informazioni www.bright-toscana.it.
A dare il benvenuto e portare i saluti istituzionali ci saranno Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu che collabora a questa iniziativa, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Andrea Muzzi, soprintendente presso la Soprintendenza. A seguire interverranno Maria Letizia Gualandi, docente di Archeologia classica all’Università di Pisa, Claudia Rizzitelli, funzionario archeologo della Soprintendenza, Fabio Fabiani, docente a contratto di Urbanistica e architettura classica dell’Ateneo pisano. Modera Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la ricerca europea e internazionale dell’Università di Pisa. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo ai partecipanti.
A Palazzo Matteucci un incontro su "Prodotti e dati della ricerca: accesso aperto e finanziamento pubblico"
Martedì 26 settembre 2017, alle ore 11, nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli) si terrà un incontro sul tema "Prodotti e dati della ricerca: accesso aperto e finanziamento pubblico".
L'evento, già programmato per lo scorso luglio e poi rinviato per motivi organizzativi, affronta il tema della produzione scientifica e della libera circolazione dei prodotti e dei dati della ricerca quale veicolo di diffusione della cultura e di sviluppo della scienza stessa.
Il tema è posto in relazione al contesto dei finanziamenti pubblici per la ricerca, nazionali e internazionali, che prevedono come requisito vincolante la pubblicazione dei prodotti della ricerca ad accesso aperto, affinché sia liberamente fruibile. Questo processo affianca i meccanismi tradizionali di pubblicazione dei prodotti della ricerca, gestiti dagli editori, e alla loro "ristretta" accessibilità dietro pagamento di un costo di sottoscrizione, che ne limita la fruizione.