Fiera didacta Italia - Firenze 27, 29 settembre
L’Università di Pisa celebra Jane Austen
In concomitanza con il XXVIII Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Anglistica, in programma a Pisa dal 14 al 16 settembre, la sezione di Anglistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, organizza una serie di eventi aperti al pubblico per celebrare il bicentenario della morte di Jane Austen, avvenuta il 18 luglio del 1817.
Austen è tra le scrittrici più amate del canone anglofono, autrice di capolavori indiscussi come Ragione e sentimento (1811) e Orgoglio e pregiudizio (1813), che continuano ad affascinare il pubblico dei lettori e rappresentano un’inesauribile fonte di interesse per gli studiosi della letteratura e della cultura inglesi del primo Ottocento.
Le iniziative, organizzate col contributo di Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu, intendono gettare luce sul mondo della scrittrice, sul suo profilo di donna e letterata, oltre che sul contesto culturale all’interno del quale la sua opera si colloca, ma anche rendere conto del successo che i romanzi austeniani hanno riscosso al di là dell’ambito strettamente letterario, rivelandosi ad esempio particolarmente stimolanti per registi e sceneggiatori cinematografici, che di essi hanno realizzato numerose e variegate trasposizioni.
Mercoledì 13 settembre, alle ore 21, presso il Cinema Arsenale, sarà proiettato il film Love and Friendship (UK, 2016), recentissima versione di un testo giovanile di Austen, che ben testimonia l’atteggiamento di arguta irriverenza e la tendenza alla sperimentazione tipica dei Juvenilia.
Giovedì 14 settembre, alle ore 19, a Palazzo Lanfranchi, “I Sacchi di Sabbia” e “The English Theatre Company” presenteranno una performance nella quale la lettura di brani famosi del macrotesto narrativo di Austen si alternerà a quella di passi tratti dalla corrispondenza privata dell’autrice.
Infine, venerdì 15 settembre, alle ore 20, nella Sala della musica di Palazzo Blu, si terrà un concerto per pianoforte di Lorenzo Manfredi, con brani di Field, Chopin, Döhler, per celebrare l’amore di Jane Austen per la musica, presenza costante nella sua vita e nelle sue storie. Il concerto sarà eseguito sul pianoforte Pleyel in dotazione al palazzo. Per ragioni di spazio, la partecipazione al concerto sarà solo su invito.
L’Università di Pisa celebra Jane Austen
In concomitanza con il XXVIII Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Anglistica, in programma a Pisa dal 14 al 16 settembre, la sezione di Anglistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, organizza una serie di eventi aperti al pubblico per celebrare il bicentenario della morte di Jane Austen, avvenuta il 18 luglio del 1817.
Austen è tra le scrittrici più amate del canone anglofono, autrice di capolavori indiscussi come Ragione e sentimento (1811) e Orgoglio e pregiudizio (1813), che continuano ad affascinare il pubblico dei lettori e rappresentano un’inesauribile fonte di interesse per gli studiosi della letteratura e della cultura inglesi del primo Ottocento.
Le iniziative, organizzate col contributo di Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu, intendono gettare luce sul mondo della scrittrice, sul suo profilo di donna e letterata, oltre che sul contesto culturale all’interno del quale la sua opera si colloca, ma anche rendere conto del successo che i romanzi austeniani hanno riscosso al di là dell’ambito strettamente letterario, rivelandosi ad esempio particolarmente stimolanti per registi e sceneggiatori cinematografici, che di essi hanno realizzato numerose e variegate trasposizioni.
Mercoledì 13 settembre, alle ore 21, presso il Cinema Arsenale, sarà proiettato il film Love and Friendship (UK, 2016), recentissima versione di un testo giovanile di Austen, che ben testimonia l’atteggiamento di arguta irriverenza e la tendenza alla sperimentazione tipica dei Juvenilia.
Giovedì 14 settembre, alle ore 19, a Palazzo Lanfranchi, “I Sacchi di Sabbia” e “The English Theatre Company” presenteranno una performance nella quale la lettura di brani famosi del macrotesto narrativo di Austen si alternerà a quella di passi tratti dalla corrispondenza privata dell’autrice.
Infine, venerdì 15 settembre, alle ore 20, nella Sala della musica di Palazzo Blu, si terrà un concerto per pianoforte di Lorenzo Manfredi, con brani di Field, Chopin, Döhler, per celebrare l’amore di Jane Austen per la musica, presenza costante nella sua vita e nelle sue storie. Il concerto sarà eseguito sul pianoforte Pleyel in dotazione al palazzo. Per ragioni di spazio, la partecipazione al concerto sarà solo su invito.
Accademia e aziende insieme a Pisa per parlare di Industria 4.0
Accademia e aziende si confrontano a Pisa sul tema dell’Industria 4.0. Dal 11 al 13 settembre al Polo Didattico “Piagge” (via Matteotti 11) dell’Università di Pisa si svolge Aitem 2017, il XIII Convegno dell’Associazione Italiana di Tecnologia Meccanica che dal 1992 rappresenta il punto di riferimento in Italia sui sistemi di produzione manifatturieri.
“Il convegno Aitem, che si svolge con cadenza biennale e che Pisa ospita per la prima volta, quest’anno vedrà la presenza di esperti provenienti dal mondo dell’università e da quello dell’industria con interventi che saranno prevalentemente focalizzati sul tema strategico ed emergente di Industria 4.0”, spiega il professore Gino Dini dell’Università di Pisa presidente del comitato organizzatore.
Ad introdurre i lavori saranno infatti due relatori di primo piano che forniranno un punto di vista industriale ed uno accademico sul tema: l’ingegnere Mauro Pino, vice presidente di Chrysler, che illustrerà alcune applicazioni in ambito automotive e il professore Marco Santochi dell’Università di Pisa che presenterà un’analisi critica di quella che viene ormai definita “La quarta rivoluzione industriale”.
Nel corso di Aitem 2017 saranno discussi i risultati della ricerca nel campo delle tecnologie, dei sistemi di lavorazione e dell’innovazione. Fra i numerosi contributi scientifici presentati, sono molti quelli dei professori e dei ricercatori dell’Università di Pisa. In particolare, Gino Dini, Michela Dalle Mura e Francesco Pistolesi parleranno di uno strumento software sviluppato per ottimizzare il riciclaggio ed il recupero di componenti e materiali nei processi di smontaggio dei prodotti a fine vita. Gualtiero Fantoni e Francesco Marcelloni proporranno uno studio mirato ad esplorare il concetto di “Produzione sostenibile”; Franco Failli, Mario G.C.A. Cimino, Gionata Carmignani e Gigliola Vaglini si focalizzeranno invece sulla proposta di una nuova prospettiva sull'ingegneria del software orientata al processo; Michele Lanzetta, infine, metterà in luce l’importanza crescente del ruolo dei processi di produzione additiva nell’era della quarta rivoluzione industriale.
Aitem 2017 ha il patrocino della Regione Toscana, della Provincia, del Comune e dell’Università di Pisa, sia come ateneo sia come dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.
FACE star in Tv per il Festival Internazionale della Robotica
Il suo viso è stato protagonista dei principali notiziari italiani andati in onda giovedì 7 settembre in occasione dell’inaugurazione a Pisa del primo Festival Internazionale della Robotica. Praticamente una star, milioni di italiani l’hanno vista sorridere sul TG1 della Rai, su Sky o sul Tgcom e nei molti servizi andati in onda sulle reti locali e regionali. Parliamo di FACE, un androide realizzato al Centro di ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa capace di interagire con gli esseri umani in modo empatico attraverso una comunicazione non verbale, come ad esempio espressioni facciali, sguardi e ammiccamenti.
Alcuni dei suoi creatori - Danilo De Rossi, Daniele Mazzei e Arti Ahluwalia che è anche la direttrice del Centro Piaggio – hanno quindi raccontato di fronte alle telecamere che FACE è utilizzato come strumento per lo sviluppo di modelli di Intelligenza Artificiale e per lo studio dell’interazione sociale e affettiva tra uomo e robot. FACE riesce a generare espressioni facciali a partire da sei stati emotivi di base: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza, sorpresa. E dato che gli stati emotivi che riesce a esprimere sono più facilmente riconoscibili rispetto a quelli umani, FACE è particolarmente adatto per interagire con persone in grado di interpretare un numero limitato di espressioni, ed è sperimentato con successo nella cura dei bambini autistici.
Rassegna Video FACE/Festival Internazionale della Robotica
TG1 ore 13.30
TG1 ore 20
SKY Tg24
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TGCOM24
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TGR Toscana
Tg 38
50 news (ore 13)
50 news (ore 12)
TGT Toscana
Ad Aix-en-Provence per conseguire il doppio titolo in Linguistica e traduzione
Sarà una laurea che varrà il doppio quella che Giulia Ferrari, Rebecca Mori e Serena Monachesi conseguiranno il prossimo anno accademico, al rientro dal loro periodo di studio in Francia. Grazie all’accordo con l’Università di Aix-Marseille, infatti, le tre studentesse dell’Università di Pisa otterranno la laurea magistrale in “Linguistica e Traduzione” e parallelamente in “Traduction littéraire et tramsferts culturels”, aggiudicandosi uno dei 22 “titoli doppi o congiunti” che l’Ateneo pisano offre in collaborazione con università europee ed extra europee. Dopo aver frequentato il primo anno a Pisa, partiranno il prossimo 14 settembre per Aix-en-Provence, dove trascorreranno il loro secondo anno e prepareranno la tesi.
Da sinistra: Giulia Ferrari, Rebecca Mori, la professoressa Antonietta Sanna e Serena Monachesi.
Prima della partenza, al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, si è tenuta una piccola cerimonia di saluto per le tre borsiste. Le ragazze sono state salutate dalla professoressa Roberta Ferrari, vicedirettore del dipartimento, dalla professoressa Antonietta Sanna, responsabile dell'accordo per il doppio titolo, Paola Cappellini, responsabile dell’Unità cooperazione internazionale, Annalisa Simonetti, capo dell’unità didattica di Fileli, dalla professoressa Francesca Fedi, responsabile CAI del dipartimento e Francesca Leotta, volontaria del servizio civile presso l’Ufficio relazioni internazionali di FiLeLi.
Giulia Ferrari, Rebecca Mori e Serena Monachesi hanno superato una selezione basata sul merito (esami svolti e media dei voti) e costituiscono il secondo gruppo di studentesse a partire nell’ambito di questo accordo. Le tre ragazze trascorreranno il secondo anno della magistrale in Francia, nel campus di Aix-en-Provence, dove lavoreranno anche alla tesi di laurea. La tesi sarà poi discussa in video conferenza Pisa-Aix-en-Provence, con una commissione mista, composta da docenti italiani e francesi.
Giulia Ferrari (24 anni, di Massa), Rebecca Mori (25 anni, di Calci) e Serena Monachesi (24 anni, di Roma) sono partite per la Francia con la borsa ottenuta attraverso il bando che l’Ateneo mette a disposizione per l’assegnazione di contributi di mobilità per l’acquisizione di CFU all’estero.
In piedi, da sinistra: Francesca Leotta, Annalisa Simonetti, Francesca Fedi, Rebecca Mori, Serena Monachesi, Paola Cappellini e Roberta Ferrari. In basso, da sinistra: Antonietta Sanna e Giulia Ferrari.
Accademia e aziende insieme a Pisa per parlare di Industria 4.0
Accademia e aziende si confrontano a Pisa sul tema dell’Industria 4.0. Dal 11 al 13 settembre al Polo Didattico “Piagge” dell’Università di Pisa (via Matteotti 11, a sinistra nella foto) si svolge Aitem 2017, il XIII Convegno dell’Associazione Italiana di Tecnologia Meccanica che dal 1992 rappresenta il punto di riferimento in Italia sui sistemi di produzione manifatturieri.
“Il convegno Aitem, che si svolge con cadenza biennale e che Pisa ospita per la prima volta, quest’anno vedrà la presenza di esperti provenienti dal mondo dell’università e da quello dell’industria con interventi che saranno prevalentemente focalizzati sul tema strategico ed emergente di Industria 4.0”, spiega il professore Gino Dini (a destra nella foto) dell’Università di Pisa presidente del comitato organizzatore.
Ad introdurre i lavori saranno infatti due relatori di primo piano che forniranno un punto di vista industriale ed uno accademico sul tema: l’ingegnere Mauro Pino, vice presidente di Chrysler, che illustrerà alcune applicazioni in ambito automotive e il professore Marco Santochi dell’Università di Pisa che presenterà un’analisi critica di quella che viene ormai definita “La quarta rivoluzione industriale”.
Nel corso di Aitem 2017 saranno discussi i risultati della ricerca nel campo delle tecnologie, dei sistemi di lavorazione e dell’innovazione. Fra i numerosi contributi scientifici presentati, sono molti quelli dei professori e dei ricercatori dell’Università di Pisa. In particolare, Gino Dini, Michela Dalle Mura e Francesco Pistolesi parleranno di uno strumento software sviluppato per ottimizzare il riciclaggio ed il recupero di componenti e materiali nei processi di smontaggio dei prodotti a fine vita. Gualtiero Fantoni e Francesco Marcelloni proporranno uno studio mirato ad esplorare il concetto di “Produzione sostenibile”; Franco Failli, Mario G.C.A. Cimino, Gionata Carmignani e Gigliola Vaglini si focalizzeranno invece sulla proposta di una nuova prospettiva sull'ingegneria del software orientata al processo; Michele Lanzetta, infine, metterà in luce l’importanza crescente del ruolo dei processi di produzione additiva nell’era della quarta rivoluzione industriale.
Aitem 2017 ha il patrocino della Regione Toscana, della Provincia, del Comune e dell’Università di Pisa, sia come ateneo sia come dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo
“Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo” è l'ultimo lavoro a carattere divulgativo di Sergio Giudici, ricercatore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, un libro uscito per Mondadori Università con la prefazione di Roberto Casati dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Il volume cerca di raccontare a livello divulgativo come funziona il GPS e lo fa muovendosi lungo due direzioni: dalla superficie verso la profondità e procedendo a ritroso nel tempo. L’idea è “sollevare” il coperchio del ricevitore e mostrare come esso racchiuda una parte considerevole di conoscenze: astronomia, ottica, fisica dell’atmosfera, cartografia, geografia fisica, meccanica celeste e le nuove meccaniche del XX secolo. Orologi atomici e “sfera delle stelle fisse” dimorano infatti entrambi nel GPS e dunque per comprendere davvero il sistema si deve tornare indietro: dalla precisione ultra-contemporanea al mondo antico del pressapoco e del mito.
Per saperne di più: https://www.unipi.it/index.php/news/item/10685-fare-il-punto-una-storia-a-ritroso-della-localizzazione-dal-gps-a-tolomeo
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo
Fare il punto, una storia a ritroso della localizzazione dal GPS a Tolomeo è l'ultimo libro a carattere divulgativo di Sergio Giudici, ricercatore di Fisica sperimentale all'Università di Pisa, un volume uscito per Mondadori Università con la prefazione di Roberto Casati dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Negli ultimi anni, accanto alla sua attività di ricerca che riguarda la Fisica delle Particelle Elementari come collaboratore presso alcuni esperimenti al CERN di Ginevra, Giudici ha affiancato un impegno crescente nell'insegnamento realizzando percorsi didattici per il Piano Nazionale Lauree Scientifiche, per Pianeta Galileo del Consiglio Regionale della Toscana e come coordinatore della Ludoteca Scientifica di Pisa.
Ecco di seguito una presentazione a sua firma del volume.
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“Fare il punto” è una espressione del linguaggio marinaresco e significa guardarsi intorno per stabilire la posizione dell’imbarcazione. Trovare il punto era il compito tradizionalmente affidato al timoniere: il solo uomo a bordo che non era tenuto a remare o a manovrare le vele ma al quale spettava il compito di mantenere la rotta corretta osservando il paesaggio. Il timoniere era un filosofo del mare: un po’ navigatore, un po’ astronomo ma anche meteorologo e geografo e spesso come allegoria di chi è chiamato a reggere il timone della città e governare la cosa pubblica. Nei secoli il timoniere-filosofo si è specializzato diventando l’ufficiale di rotta dei moderni e, più recentemente, si è trasformato in qualcosa di ancora più diverso, è diventato un dispositivo elettronico: il GPS [...] Se la superficie terrestre fosse grande come un campo da calcio, l’incertezza nella localizzazione satellitare corrisponderebbe ad un cerchietto di raggio pari a qualche centesimo di millimetro: meno dello spessore di un capello!.
Il libro cerca di raccontare a livello divulgativo come funziona il GPS e lo fa muovendosi lungo due direzioni: dalla superficie verso la profondità e procedendo a ritroso nel tempo. L’idea è “sollevare” il coperchio del ricevitore e mostrare come esso racchiuda una parte considerevole di conoscenze: astronomia, ottica, fisica dell’atmosfera, cartografia, geografia fisica, meccanica celeste e le nuove meccaniche del XX secolo. Cosa capiterebbe se togliessimo ad uno ad uno questi “ingranaggi” concettuali? Finiremmo per fare il punto come i navigatori del Rinascimento, scrutando le stelle e le eclissi o, come Galileo, cercando la longitudine nei satelliti di Giove. Continuando incontriamo gli obelischi di Tolomeo ed infine Ulisse che torna a casa grazie alle costellazioni e con l’aiuto di una divinità, la ninfa Calipso.
Orologi atomici e “sfera delle stelle fisse” dimorano entrambi nel GPS e dunque per comprendere davvero il sistema si deve tornare indietro: dalla precisione ultra-contemporanea al mondo antico del pressapoco e del mito. La localizzazione satellitare non è solo una utile tecnologia ma anche una occasione didattica per una importante lezione: grazie alla immaginazione scientifica, le fantasie mutano in teorie e queste, qualche volta, riescono a diventare teoremi e sistemi.
Sergio Giudici
È nato Organic LTEs, un network internazionale per l’agricoltura biologica
È nata a Pisa la rete Organic LTEs, un network internazionale di ricercatori italiani e francesi impegnati nello studio dell’agricoltura biologica. La rete, coordinata da ITAB (Institut Technique d’Agriculture Biologique) e formata dal Centro “E.Avanzi” dell’Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Firenze e Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), ha come obiettivo principale la gestione in agricoltura biologica dei Long Term Experiments (LTEs), cioè di quelle ricerche condotte in campo che applicano gli stessi trattamenti sperimentali per un tempo superiore ai 10 anni. Il network sarà presentato a ottobre a Lione, al prossimo Forum di Agroecology Europe, al fine di aprirlo anche ad altre realtà attive in altri Paesi europei.
«I cosiddetti LTEs rappresentano uno strumento fondamentale per la ricerca agronomica di pieno campo – dichiara il ricercatore Daniele Antichi dell'Università di Pisa - in particolare di quella finalizzata alla conoscenza degli effetti prodotti dalle tecniche colturali sulla fertilità del terreno e sulla capacità di sequestro del carbonio nei suoli, che si caratterizzano per dinamiche molto graduali ed estese nel tempo, dell’ordine di decine di anni. Questi ultimi aspetti assumono un’importanza cruciale in agricoltura biologica, dove la fertilità del terreno e la conservazione della sostanza organica del suolo sono senza dubbio fondamentali per l’efficienza e la sostenibilità agro-ambientale dei sistemi colturali».
Gestire LTEs in agricoltura biologica comporta notevoli difficoltà per i ricercatori, difficoltà non solo legate alla limitatezza delle risorse finanziarie a supporto di tali dispositivi, ma anche ad aspetti di metodologia scientifica e di approccio socio-culturale.
«Trattandosi di sistemi agroecologici molto complessi - solo parzialmente conosciuti - e di interesse per molteplici portatori di interesse (dall’agricoltore al consumatore, ai ricercatori di svariate discipline, ad attori del panorama sociale, politico ed economico), le scelte che il ricercatore si trova ad affrontare senza il supporto di una consolidata letteratura tecnico-scientifica spesso sono determinate da situazioni contingenti, magari non ottimali, che beneficerebbero di un confronto più rigoroso con altre esperienze simili e del punto di vista di persone con diversi bagagli socio-culturali e diverse funzioni sociali – aggiunge Daniele Antichi -. Inoltre, poter riunire i singoli risultati ottenuti in esperienze simili ma condotte in diversi contesti pedoclimatici e socio-economici permetterebbe di accrescere enormemente l’impatto di tali risultati sulla comunità scientifica e sulla società, più in generale».
Il workshop (Organic long term experiments: Sharing French and Italian Experience)
A giugno scorso, presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa si è tenuto un workshop organizzato congiuntamente, per l’Italia, dal CiRAA (Daniele Antichi e Marco Mazzoncini), dalla Scuola Sant’Anna di Pisa, dal CREA, e dall’Università di Firenze, per la Francia da ITAB (Institut Technique de Agriculture Biologique), nella persona della dottoressa Marion Casagrande, che coordina a livello nazionale un importante network di sperimentazioni di lungo periodo in agricoltura biologica (denominato ROTAB). ITAB è un ente nazionale francese sostenuto dal Ministero dell’Agricoltura e dalle Chambres d’Agriculture regionali, a cui partecipano attivamente attori privati come agricoltori, professionisti e consulenti, al fine di condurre e coordinare sperimentazioni on-farm sui temi dell’agricoltura biologica e sostenibile. Rappresenta pertanto un interlocutore di riferimento a livello europeo e internazionale in materia di ricerca in agricoltura biologica.
In occasione del workshop, una delegazione del network ROTAB, composta da 9 rappresentanti, è stata ospitata presso il Centro “Enrico Avanzi” della nostra università nell’ambito di un progetto MIPAF denominato Retibio e coordinato dal CREA nella persona della dottoressa Olga Grasselli, anch’ella presente insieme al dr. Francesco Riva dell’Ufficio Agricoltura Biologica del MIPAF. Il progetto Retibio, di cui il CiRAA è partner, ha come scopo quello di sostenere e promuovere a livello nazionale le sperimentazioni di lungo periodo sull’agricoltura biologica, portate avanti, spesso su base volontaristica, da diversi enti di ricerca e università. Nello specifico, il CiRAA conduce dal 2001 una sperimentazione di campo denominata MASCOT (Mediterranean Arable System COmparison Trial), che ha come obiettivo quello di confrontare la sostenibilità agronomica, economica ed agro-ambientale di un sistema colturale basato su seminativi di pieno campo (cereali, legumi e colture industriali) gestiti secondo le tecniche dell’agricoltura convenzionale o biologica.
La ricerca MASCOT ha finora permesso al gruppo di ricerca che fa capo al professor Mazzoncini e al dottor Antichi per il CiRAA e al professor Paolo Barberi per la Scuola Superiore Sant’Anna di ottenere risultati di ampio impatto, pubblicati su importanti riviste del settore, nonché di accedere ai finanziamenti europei mediante partecipazione a progetti di ricerca internazionali nell’ambito dei programmi FP6, FP7 e Horizon2020.
Oltre a visitare il dispositivo sperimentale del MASCOT, l’evento del 22 giugno è stato l’occasione per gettare le basi per la costruzione di un network strutturato tra ricercatori italiani (oltre ai rappresentanti degli atenei pisani, erano presenti anche ricercatori delle Università della Tuscia, di Perugia, e di Firenze, e ricercatori appartenenti al CREA) e ricercatori francesi attivi nella gestione dei dispositivi sperimentali sull’agricoltura biologica, con l’obiettivo di formalizzare in un prossimo futuro questa collaborazione e di allargarla ad altri Paesi europei. I responsabili della gestione dei diversi siti sperimentali hanno dapprima presentato brevemente i contenuti dei dispostivi di loro competenza, per poi discutere in sessioni parallele in piccoli gruppi alcuni temi generali come l’accesso ai finanziamenti per la ricerca, il coinvolgimento dei diversi portatori di interesse nella gestione dei dispositivi sperimentali e le regole gestionali adottate nel mantenimento e nell’evoluzione di tali dispositivi nel lungo termine.
Al termine del workshop, è stato deciso di organizzare un nuovo evento nel prossimo mese di ottobre, in cui saranno i ricercatori italiani a visitare alcuni dei dispositivi del network francese.