Compie dieci anni il Servizio di ascolto e consulenza dell’Università di Pisa
Il Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa ha festeggiato i dieci anni di attività organizzando la giornata di studio su "Aspettative e percezione di sé dei giovani tra benessere e crisi", in cui docenti ed esperti degli atenei italiani si sono confrontati sulla teoria e sulla metodologia del sostegno ai ragazzi che incontrano difficoltà nel proprio percorso di studi. "Dal convegno – ha sintetizzato il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti – è emerso che, nonostante la crisi economica e la drammatica crescita della disoccupazione giovanile, non c'è un calo di motivazioni negli studenti che intraprendono gli studi universitari, anche se da questo contesto nascono nuove problematiche di cui dobbiamo essere consapevoli e che dobbiamo saper affrontare, anche potenziando e rendendo stabili i servizi come quelli offerti dal nostro centro di ascolto. L'appuntamento pisano ha rappresentato dunque un importante momento di dialogo fra gli operatori che, all'interno delle università, si occupano delle tematiche giovanili, oltre che un'occasione per condividere esperienze e buone prassi".
Nel corso dell'incontro sono stati presentati i dati sul Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa, nato nel 2004 con l'obiettivo di dare un supporto agli studenti che attraversano momenti di difficoltà e disagio nel proprio percorso formativo. Alle attività iniziali, focalizzate sul counseling individuale effettuato da personale esperto nella consulenza psicologica, si sono poi affiancate delle attività legate alla prevenzione del disagio, che con una serie di azioni mirate (seminari, laboratori e così via) intendono fornire agli studenti, fin dagli ultimi anni delle scuole superiori, gli strumenti necessari per prevenire vari aspetti del disagio collegato allo studio. Le tematiche affrontate nei workshop vanno dal metodo di studio alla gestione dell'ansia da esame, dai problemi relazionali all'autostima, dai processi cognitivi che guidano la percezione di sé e gli aspetti motivazionali alla definizione dell'obiettivo di crescita professionale. Da quest'anno sono stati poi introdotti alcuni incontri rivolti specificatamente alle matricole, per aiutarle a gestire la fase di cambiamento, spesso assai delicata, che caratterizza l'ingresso nella realtà universitaria.
Il Servizio - che opera all'interno della Direzione didattica e servizi agli studenti e che attualmente vede al lavoro un team formato da tre psicologi: Federica Gorrasi, come referente, Elisabetta Macchi e Stefano Meini - partecipa inoltre alle manifestazioni di orientamento per gli studenti delle scuole superiori, con incontri dedicati al tema della scelta universitaria, e offre consulenza a laureandi, neolaureati e dottori di ricerca per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, supportandoli nella definizione del loro bilancio di competenze e attraverso la simulazione di colloqui di lavoro.
In parallelo con la tipologia delle attività svolte e anche grazie alla realizzazione di alcune campagne informative, sono aumentati progressivamente i numeri degli studenti che si rivolgono al Servizio dell'Ateneo. Sono infatti più di 600 gli studenti che nel decennio hanno usufruito del percorso di consulenza individuale, passando dai 57 nuovi casi del 2011 ai 118 dell'anno successivo e ai 143 del 2013, fino ai 93 dei primi cinque mesi di quest'anno. Ai tre seminari tenuti finora nel 2014 sono stati ammessi 110 allievi, con diverse centinaia di richieste, mentre 30 sono stati i partecipanti al corso per laureandi e laureati sul processo di selezione del personale.
La categoria di genere nella progettazione europea
Lunedì 30 giugno, dalle ore 9.30 alle 13.30, nell'Aula N2 del Polo Piagge, si terrà il seminario "Progettare in Horizon 2020: la trasversalità della dimensione di genere", un'iniziativa che si svolge all'interno del Progetto TRIGGER (TRansforming Institutions by Gendering contents and Gaining Equality in Research), finanziato nell'ambito del 7° Programma Quadro dell'Unione Europea. La giornata si propone di fornire informazioni sulle principali linee guida dell'Unione Europea e sensibilizzare le diverse discipline al fine di utilizzare la categoria di genere nella progettazione europea.
Al progetto Trigger, finanziato nell'ambito del 7° Programma Quadro dell'Unione Europea e coordinato dal dipartimento per i Diritti e le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, partecipa l'Università di Pisa insieme a quelle di Londra, Parigi, Madrid e Praga. Per l'Ateneo pisano la responsabile scientifica è la professoressa Rita Biancheri, e nel progetto sono coinvolti i dipartimenti di Scienze politiche, i tre dell'area ingegneristica e i tre dell'area medica.
Nella Carta delle donne, documento approvato dalla Commissione Europea, si legge che "le donne e gli uomini incontrano ancora disuguaglianze diffuse, con gravi ripercussioni per la coesione economica e sociale, la crescita sostenibile, la competitività e l'invecchiamento della popolazione europea. È quindi importante introdurre una forte dimensione di genere nella futura strategia 'Europa 2020'. Soprattutto in tempi di crisi, occorre integrare la prospettiva di genere in tutte le nostre politiche, a beneficio sia delle donne sia degli uomini". Questo intento si estende in particolare alla ricerca scientifica e alla promozione delle carriere femminili per ottenere migliori risultati nella produzione delle conoscenze e superare gli ostacoli che concorrono a mantenere il cosiddetto "soffitto di cristallo.
Il progetto Trigger, che avrà durata quadriennale, mira a sviluppare una serie di percorsi sia sul piano teorico, per quanto riguarda i fondamenti delle discipline interessate, sia a livello pratico, attraverso una serie di azioni pensate per eliminare discriminazioni e stereotipi dominanti.
Un grazie particolare a due studentesse iraniane
Di loro si era parlato alcuni giorni fa, quando erano state protagoniste positive di un episodio di cronaca in cui avevano soccorso una donna di 87 anni appena rapinata da un gruppo di giovani e aiutato i carabinieri a rintracciare uno di loro. Le due studentesse iraniane, le sorelle Maryam e Fatemeh Gholipour, sono state ricevute in rettorato dal rettore Massimo Augello, dal colonnello Andrea Brancadoro, comandante del Comando provinciale dei Carabinieri di Pisa, e dal maggiore Stefano Bove, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Pisa, per ricevere un attestato simbolico di ringraziamento per l'atto compiuto. All'incontro erano presenti anche il prorettore vicario Nicoletta De Francesco e il prorettore per gli Studenti Rosalba Tognetti. "Senza parlare di gesto eroico – ha sottolineato il rettore - il vostro intervento è un esempio di grande senso civico che tutti noi dovremmo aver presente nel nostro comportamento quotidiano".
Le due sorelle sono originarie di Shiraz, la città nel sud dell'Iran famosa per essere situata vicina alle rovine persiane di Persepolis e per aver dato i natali ai poeti Hafez e Saadi. Maryam, 32 anni, è in Italia da tre e frequenta il terzo anno del corso di laurea in Fisioterapia. Fatemeh ha invece 20 anni ed è arrivata a Pisa due anni fa per frequentare Scienze motorie, ma il suo sogno è studiare Medicina: "Ho già provato una volta il concorso d'ammissione, ma non ce l'ho fatta – ha detto Fatemeh – Riproverò il prossimo anno, perché sono determinata a diventare un medico".
L’Università di Pisa entra nel Graphene Flagship Project
L'Università di Pisa è entrata a far parte del Graphene Flagship Project, una delle più grandi iniziative di ricerca europee, vincendo la selezione dell'ultimo "competitive call" i cui risultati sono stati annunciati il 23 giugno. La Flagship rappresenta un investimento europeo di un miliardo di euro per 10 anni e rientra nel programma Future and Emerging Technologies (FET) finanziato dalla Commissione Europea. Il progetto Graphene Flagship ha l'obiettivo di studiare il grafene e sfruttarne le potenzialità in un ampio spettro di applicazioni (in elettronica, optoelettronica, energia, medicina) al fine di ottenere importanti ricadute sul tessuto sociale ed economico dell'intera Europa. L'Università di Pisa è una delle 66 organizzazioni (industriali e accademiche) che si andranno ad aggiungere alle altre 126 già presenti all'interno della Flagship.
Il progetto vincitore "Engineering van der Waals heterostructure diodes: from electrical transport to light emission", è stato presentato da Gianluca Fiori e Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, ed è coordinato da Andras Kis dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL). Il progetto ha come obiettivo l'integrazione dei materiali bidimensionali come il singolo strato di Disolfuro di Molibdeno (MoS2) con l'attuale tecnologia del silicio in dispositivi optoelettronici (come micro-risonatori o foto-rivelatori) e in celle solari.
Il progetto si inserisce nell'ambito di una intensa attività di ricerca condotta dai ricercatori dell'Università di Pisa sul grafene e altri materiali bidimensionali per applicazioni nel campo dell'elettronica e dell'energia fotovoltaica. Le proprietà elettroniche e ottiche di questo materiale sono state scoperte solo nel 2004 e dal 2007 il gruppo pisano è un punto di riferimento nella ricerca sull'elettronica in grafene.
Al Polo Carmignani un convegno sul sostegno psicologico agli studenti universitari
Venerdì 27 giugno, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, in Piazza dei Cavalieri, si terrà il convegno dal titolo "Aspettative e percezione di sé dei giovani tra benessere e crisi. Teoria e metodologia del sostegno psicologico" organizzato dal Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa che opera da oltre dieci anni all'interno della Direzione didattica e servizi agli studenti.
Il convegno si aprirà alle 9.30 con i saluti del rettore Massimo Augello e l'intervento di Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti. La giornata, che sia articolerà in mattina e pomeriggio, vedrà la partecipazione di esponenti di molti atenei italiani che da anni si occupano di consulenza e sostegno psicologico per studenti universitari. L'occasione rappresenta un importante momento di confronto fra operatori che con ruoli diversi si occupano delle tematiche giovanili, con l'obiettivo, da un lato, di evidenziare e discutere le tematiche emergenti e, dall'altro, di creare uno spazio di condivisione di buone prassi che possano avere una ricaduta positiva sui servizi rivolti agli studenti. In particolare, sono previsti interventi delle Università di Bologna, Napoli, Padova, Trento e Venezia.
Con il portiere elettronico giù le barriere nel gioco del calcio
Grazie a El.Go. – l'Electronic Goalkeeper sviluppato dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa – i ragazzi con disabilità motoria possono indossare la maglia n. 1 e giocare a calcio con i loro compagni. Il dispositivo, già sperimentato in alcune classi del Liceo Scientifico "Salutati" di Montecatini Terme, sarà presentato sabato 28 giugno a Corsagna (Lucca), nell'ambito del convegno "Il valore dello Sport nella Disabilità", organizzato con la collaborazione della Fondazione Banca del Monte di Lucca, che ha dato un contributo fondamentale per la realizzazione del progetto.
L'idea del portiere elettronico è venuta al professor Luca Fanucci, docente di Ingegneria elettronica dell'Ateneo pisano, che da anni si occupa anche di ausili tecnologici per persone disabili. «El.Go. è un emulatore di portiere da calcetto controllabile da remoto mediante un'interfaccia adatta a persone con disabilità motoria – spiega il professor Fanucci – A differenza di altri dispositivi analoghi, il portiere elettronico è stato concepito per permettere una partecipazione attiva al gioco alla persona con disabilità motoria, la quale normalmente non è in grado di prendere parte all'attività ricreativa all'aria aperta per motivi fisici e normalmente si limita a praticare virtualmente il calcio, utilizzando magari una console per videogame».
El.Go. è costituito da una sagoma di forma umana e da un robusto sistema elettro-meccanico che le permette di scorrere lungo la linea di porta con una rapidità paragonabile all'azione del portiere umano. L'intero sistema è alimentato a batteria ed è gestito da un circuito elettronico che la persona con disabilità può comandare utilizzando una grande varietà di interfacce utente, come ad esempio pulsanti o joystick. Le dimensioni di El.Go. corrispondono all'ingombro di una porta da calcetto, circa tre metri di larghezza, due di altezza e uno di profondità. Il sistema è progettato per il funzionamento sia all'interno che all'esterno, sia su cemento che su erba o terra battuta».
El.Go. prevede inoltre diverse modalità di gioco, adatte a persone con differente grado di disabilità motoria. In questo modo ogni persona può godere di una tipologia di gioco personalizzata, che sfrutti al massimo le proprie potenzialità. Il circuito di interfaccia con l'utente è completamente senza fili e alimentato a batteria, per consentire al giocatore la completa libertà di posizionamento all'interno del campo. L'intero sistema è dotato di una serie di sensori che gestiscono il gioco in sicurezza, al fine di impedire eventuali collisioni di giocatori in attacco con gli elementi meccanici in movimento.
El.Go. è stato realizzato con la collaborazione di Paolo (18 anni) e Tommaso (16 anni), due ragazzi con disabilità motoria, e dei loro amici. In particolare, entrambi hanno potuto utilizzare El.Go. durante le ore di Scienze Motorie e Sportive del loro Liceo Scientifico "Salutati" e con il coinvolgimento dei loro compagni di classe. "Come spesso accade nel settore degli ausili tecnologici per persone disabili, El.Go. è un classico esempio di collaborazione multidisciplinare che ha coinvolto ingegneri elettronici, informatici e meccanici – aggiunge il professor Fanucci – Colgo l'occasione per ringraziare tutti i colleghi e tutti gli studenti che hanno contribuito a questo progetto, con un pensiero particolare all'ingegner Mauro Turturici che non solo l'ha iniziato con la sua tesi di laurea, ma l'ha accompagnato fino ad oggi con grande professionalità e senso di responsabilità".
A Scienze della Terra un convegno in memoria del professor Piero Elter
I giorni 26 e 27 giugno, nell'Aula C del dipartimento di Scienze della Terra, in via Santa Maria 53, si terrà un convegno di Geologia strutturale in memoria del professor Piero Elter, docente dell'ateneo Pisano dal 1956 al 2000. Circa 120 geologi strutturali italiani, svizzeri, francesi e tedeschi si riuniranno per due giorni per discutere di evoluzione geologica delle catene collisionali con particolare riferimento alla catena alpina e a quella appenninica in un convegno dal titolo «I rapporti tra l'Appennino settentrionale e le Alpi occidentali: stato dell'arte a 50 anni dalla "Ruga del Bracco».
Il professor Piero Elter, scomparso nel 2012, è stato uno dei più importanti geologi italiani della seconda metà del Novecento. I risultati delle sue ricerche in Appennino Settentrionale hanno portato a una nuova definizione della struttura e dell'evoluzione di questa catena orogenica che, così come descritta nei suoi lineamenti fondamentali da Piero Elter negli anni '60, rimane un irrinunciabile modello di riferimento, ancora valido dopo oltre mezzo secolo di ricerche. I lavori di Piero Elter sono ancora oggi considerati delle pietre miliari della ricerca geologica italiana, hanno avuto il merito di aprire una nuova stagione di ricerche sulle catena ororgeniche basate su moderne discipline, come la geologia strutturale.
Maggiori informazioni e il programma dettagliato sono disponibili sul sito: http://www1.dst.unipi.it/elter2014/Elter2014/Home_page.html
Cordoglio dell'Università di Pisa per la scomparsa del professor Barbieri
Il rettore Massimo Augello esprime il cordoglio dell'Università di Pisa per la improvvisa scomparsa del professor Mario Barbieri. "Erede della grande scuola pisana della filologia romanza - ha ricordato il rettore - il professor Mario Barbieri nel corso della sua carriera si era occupato, tra i molti altri interessi, di lirica galego-portoghese e di letteratura brasiliana. All'interno del Dipartimento pisano di Filologia, Letteratura e Linguistica era un punto di riferimento per motivi scientifici, ma anche per la sua umanità e disponibilità verso gli studenti e i giovani studiosi".
Al Polo Fibonacci un convegno sulle discipline glottologico-linguistiche e il futuro dei giovani linguisti
Martedì 24 giugno, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, in Largo Bruno Pontecorvo 3, si terrà il seminario "Discipline glottologico-linguistiche. Quale futuro per i giovani linguisti?", un'iniziativa che avrà come ospiti importanti personalità del mondo accademico italiano, tra cui Tullio De Mauro, professore emerito di Linguistica generale all'Università "La Sapienza" di Roma, Romano Lazzeroni, professore emerito di Glottologia e Linguistica all'Università di Pisa, e Antonio Pennisi, docente di Filosofia e teoria dei linguaggi all'Università di Messina.
Il convegno si aprirà alle 10.30 con i saluti del rettore Massimo Augello, di Mauro Tulli, direttore del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Ateneo pisano, e di Giovanna Marotta, presidente della Società Italiana di Glottologia che ha promosso l'evento in collaborazione con l'Associazione Italiana di Scienze della Voce, l'Associazione Italiana di Linguistica Applicata, la Società Italiana di Didattica delle Lingue e Linguistica educativa e la Società di Linguistica Italiana.
Negli ultimi anni, alcuni radicali mutamenti hanno interessato l'Università italiana, in particolare mediante l'introduzione di nuove procedure di valutazione, relative sia ai singoli docenti che alle strutture di appartenenza, con ripercussioni rilevanti in vari ambiti, che spaziano dai criteri adottati per il reclutamento fino alla selezione delle sedi di pubblicazione dei risultati della ricerca scientifica.
Un dialogo tra quanti presiedono gli organi istituzionali coinvolti nel nuovo sistema di valutazione e coloro che svolgono la loro attività nelle università e nei centri di ricerca appare dunque opportuno, al fine di promuovere un miglioramento del sistema stesso, che tenga conto delle peculiarità della vasta area umanistica, ed al suo interno di quelle specifiche del settore glottologico-linguistico.
A parlare di valutazione della ricerca e dei suoi effetti e prospettive per i giovani ci saranno Stefano Paleari, presidente della CRUI, Stefano Fantoni, presidente dell'ANVUR, Paolo Rossi, coordinatore della Commissione permanente per le politiche della ricerca del CUN, e Paolo Di Giovine, direttore del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, si terrà la tavola rotonda "Linguistica e linguistiche nelle Università italiane" coordinata da Marco Mancini, capo dipartimento per l'Università, l'Alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la Ricerca del MIUR, a cui parteciperanno i presidenti ei rappresentanti delle associazioni di settore che hanno collaborato all'iniziativa.
Visionary Cross: nuove prospettive di ricerca grazie alla filologia digitale
Creare un'edizione multimediale avanzata di testi e monumenti anglosassoni collegati tematicamente dal culto della Croce e dalla leggenda della inventio crucis, cioè del ritrovamento della vera Croce. È questo l'obiettivo del progetto "Visionary Cross" (http://www.visionarycross.org/) al quale lavora un gruppo internazionale di ricercatori con la collaborazione del Laboratorio di Cultura Digitale dell'Università di Pisa.
Partito nel 2012, il progetto si concluderà nel 2015 e intanto è già on line una versione preliminare del Vercelli Book (http://vbd.humnet.unipi.it/beta/), un manoscritto del X secolo in lingua inglese antica conservato presso la Biblioteca Capitolare di Vercelli. A breve sarà quindi pubblicata una versione digitale in 3D della Croce di Ruthwell, un monumento dell'VIII secolo che si trova nel Dumfriesshire, in Scozia, dove è presente un'iscrizione epigrafica in caratteri runici del Il Sogno della Croce, poemetto conservato nel Vercelli Book.
"Il Sogno della Croce del Vercelli Book è uno dei componimenti più affascinanti di tutto il corpus della letteratura in inglese antico – spiega Roberto Rosselli del Turco, ricercatore all'Università di Torino e docente del Laboratorio di Cultura digitale dell'Ateneo pisano – e, per un evento più unico che raro, un frammento di questo componimento è conservato sulla Croce di Ruthwell: si tratta di un fatto eccezionale sia per quanto riguarda la differenza nel supporto (una croce monumentale e un manoscritto) e nell'alfabeto utilizzato (caratteri runici e latini), sia perché i due testi sono separati da secoli e da migliaia di chilometri di distanza".
Per la prima volta, grazie al progetto Visionary Cross, queste due versioni de Il Sogno della Vera Croce entreranno dunque in dialogo diretto per essere a disposizione degli studiosi e degli appassionati. L'obiettivo è di mettere on line delle edizioni sempre più ad alta definizione corredate di note, apparati e ipertesti.
"La scansione in 3D della Croce di Ruthwell realizzata dai ricercatori dell'ISTI-CNR di Pisa– ha aggiunto Roberto Rosselli del Turco - ci ha consentito di apprezzare alcuni particolari difficilmente visibili a occhio nudo, in particolare proprio per quanto riguarda l'iscrizione runica".
L'edizione digitale necessita però di un ampio ventaglio di competenze, che vanno dal trattamento delle immagini alla codifica dei testi, dalla progettazione web alla visualizzazione contestuale di immagini, testi, note e modelli tridimensionali.
"Competenze che si ritrovano negli sudenti di Informatica Umanistica che gravitano attorno al Laboratorio di Cultura Digitale" – spiega la responsabile Enrica Salvatori, professoressa dell'Università di Pisa – una sorta di bottega rinascimentale dove docenti e studenti lavorano assieme su un progetto comune che mira a valorizzare il bene culturale attraverso le nuove tecnologie".