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Alcuni giorni fa è scomparso il professor Fausto Calderazzo, prestigioso esponente della scuola chimica pisana e autore di contributi fondamentali per lo sviluppo della chimica dei metalli di transizione. Proponiamo di seguito un breve profilo scientifico dell'illustre docente.

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fausto_calderazzoFausto Calderazzo si è laureato presso l'Università di Firenze con il Prof. Luigi Sacconi. Dal 1954 al 1962 è stato ricercatore presso l'Istituto di Chimica Industriale del Politecnico di Milano e dal 1960 al 1961 ha ottenuto una borsa di studio della A. P. Sloan Foundation presso il Massachusetts Institute of Technology, negli USA. Egli è stato ricercatore (1963-65) e quindi direttore di ricerca (1965-68) presso il Gruppo di Sintesi Inorganica del Cyanamid European Research Institute di Ginevra ed è stato nominato Professore di Chimica Generale ed Inorganica presso l'Università di Pisa nel novembre 1968. Prima del trasferimento a Pisa, egli è stato scientificamente collegato con i Proff. R. Ercoli e G. Natta (1954-60), F. A. Cotton (1960-61), E. Weiss (1963-65).

Il professor Calderazzo ha pubblicato circa 300 articoli scientifici sui seguenti argomenti: a) metallo-carbonili degli elementi all'inizio ed al termine della transizione d, b) meccanismo delle reazioni di inserzione in legami metallo-carbili, c) derivati metallo-carbammici degli elementi dei gruppi principali e delle transizioni d/f, d) derivati metallo-arenici e metallo-ciclopentadienilici, e) affinità metallo/legante studiate per serie di gruppi di elementi in sequenza verticale, f) chimica di coordinazione delle superfici.

È stato membro delle seguenti commissioni internazionali: International Conferences of Organometallic Chemistry, Advisory Board on International Symposia on Homogeneous Catalysis. È stato inoltre membro dei comitati di redazione delle seguenti riviste scientifiche: J. Chem. Soc.- Dalton Trans., Organometallics, Inorg. Syn., Gazz. Chim. Ital., J. Organometal. Chem. (membro Emeritus Honorary Board dall' anno 2002), Comments Inorg. Chem. È stato membro dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e membro corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei a partire dal 1989; è membro onorario della Società Chimica Italiana e della Société Chimique de Belgique.

Il professor Fausto Calderazzo ha ricevuto premi e riconoscimenti da istituzioni nazionali nel 1988, 1990, 1994, 2003. Nel 1994 ha ricevuto la Medaglia L. Sacconi ed è stato Socio Nazionale dell' Accademia dei Lincei dal 1999. Nel novembre 2003 ha ricevuto il "Premio Internazionale Ultimo Novecento, Pisa 2000 nel Mondo". Ha coordinato per quattro bienni consecutivi, fino alla fine di ottobre 2005, per termine del mandato causa pensionamento, il Progetto Nazionale MIUR di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale "Nuove strategie per il controllo delle reazioni: interazioni di frammenti molecolari con siti metallici in specie non convenzionali" .

Venerdì, 13 Giugno 2014 09:55

Al via due mostre al Museo della Grafica

Doppia inaugurazione al Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi in Lungarno Galilei 9 a Pisa. Domenica 15 giugno aprono al pubblico le due mostre 'Galileo: il mito tra Otto e Novecento' e 'La Cattedrale dei viaggiatori' che si potranno visitare sino al 30 ottobre 2014. Le esposizioni sono organizzate in occasione due importanti ricorrenze: il 450° anniversario della nascita del grande scienziato e il 950° anniversario della posa della prima pietra della Cattedrale di Pisa.

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La mostra su Galileo intende ricostruire il mito dell'epopea galileiana tra 42-Galileo_il_mito_tra_otto_e_novecentoOtto e Novecento attraverso una suggestiva serie di dipinti, stampe, sculture, libri e oggetti che ne documentano la straordinaria fortuna nell'immaginario moderno e contemporaneo. Nell'affollata galleria di artisti, poeti e inventori del passato, Galileo ricopre infatti un ruolo di primaria importanza, incarnando il mito del genio universale dotato di superiori capacità intellettuali e morali e per questo in grado di svelare all'umanità i segreti più riposti della natura. Paladino incontrastato di quella «nuova scienza» in grado di dare voce e spazio alle esigenze di libertà e autonomia di ricerca – questo il tono di gran parte degli elogi ottocenteschi – Galileo è raffigurato in ritratti e scene che compongono una complessa biografia illustrata, venata di accenti risorgimentali o positivisti, ma diventa anche un testimonial di sicuro successo per l'industria e il commercio, offrendo il volto a una serie di marchi più o meno celebri. In un viaggio attraverso la diffusione in immagini di un mito inossidabile, nelle molteplici declinazioni tematiche e geografiche, tra storia della scienza e agiografia, la mostra si articola in tre sezioni.

03_Galileo_il_mito_tra_otto_e_novecentoLa biografia dipinta. Sull'onda lunga della fiorente pubblicistica promossa in occasione di celebrazioni agiografiche e apologetiche o di specifiche ricorrenze legate all'epopea galileiana, nel corso dell'Ottocento prese corpo un'affollata galleria di dipinti destinata ad illustrare alcuni momenti chiave della biografia dello scienziato: le scoperte celesti, il rapporto con gli allievi e il processo. Episodi ben delimitati cronologicamente che svolsero la funzione di catalizzare l'attenzione sulla sua parabola umana e scientifica, che tuttavia talvolta prestava il fianco a linee di lettura polisemiche che lasciavano intravedere possibilità di sviluppi diversi, se non contrastanti. Sulla scena dell'abiura, ad esempio, si proiettarono contenuti etici, civili e didascalici, da un lato per esemplificare la supremazia intellettuale e spirituale di Galileo, campione emblematico anche per civiche virtù, dall'altro per veicolare sentimenti anticlericali e ideologie risorgimentali. Nella mostra sarà presente un'accurata selezione di opere destinate a dare conto del fenomeno, come le litografie di Ulacacci o quelle di Eugène Pontus Jazet, stampate a Parigi.

105_Galileo_il_mito_tra_otto_e_novecentoIl volto di Galileo. La sezione, che comprende opere di Giovanni Rocca, Luigi Travalloni, Pietro Benvenuti, Jean Baptiste Fortuné de Fournier e altri protagonisti dell'arte del XIX secolo, presenta una serie di ritratti di Galileo che accompagnano in tutta Europa la dilagante moda di corredare le biografie dei grandi con struggenti ritratti. Il celebre ritratto eseguito da Justus Suttermans, vera e propria icona del sommo scienziato, fu più volte copiato da intere generazioni di artisti, "dilettanti" e semplici copisti in pellegrinaggio alla galleria degli Uffizi.

Galileo icona pubblicitaria. Particolarmente curiose sono le cosiddette «carte povere»: una significativa produzione di gadget pubblicitari, talvolta assai popolari, che da va dal segnalibro alle figurine, dai menù ai calendari, dalle cartoline ai manifesti e ai francobolli, documentando un fenomeno assai diffuso e di grande interesse culturale. Si tratta di un capitolo della fortuna galileiana ancora poco studiato ma che coinvolge, tra XIX e XX secolo, importanti brand e grandi firme della pubblicità. Da citare, ad esempio, Gian Emilio Malerba che nel 1910 firma la copertina della «Rivista mensile del Touring Club Italiano», raffigurando Galileo intento ad osservare Saturno per la Cinzano; un segnalibro stampato dalle Officine Belforte di Livorno per conto della rinomata Fila, la fabbrica italiana di matite; i francobolli realizzati da Corrado Mezzana nel 1942 in occasione del quarto centenario della morte di Galileo; e soprattutto l'immagine dello scienziato pisano con la piazza del Duomo sullo sfondo incisa dall'abile Trento Cionini per la vecchia banconota delle "Duemila lire".

Curata da Federico Tognoni, la mostra 'Galileo: il mito tra Otto e Novecento' è realizzata dal Museo della Grafica, dal Comune di Pisa e dall'Università di Pisa, con la collaborazione degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani e i patrocini della Regione Toscana, Provincia di Pisa e Museo Galileo di Firenze. Durante il periodo di apertura, è prevista un'intensa attività didattica e laboratoriale.

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cattedrale'La Cattedrale dei viaggiatori' è un'occasione per ripercorrere le memorie di immagini e parole dedicate nell'età moderna ad un monumento tra i più celebri e visitati al mondo. Nel corso del XVIII e XIX secolo, quando Pisa costituiva una tappa privilegiata e irrinunciabile del 'Grand Tour', l'emozionante impatto con la piazza del Duomo e il suo straordinario complesso monumentale viene infatti restituito dai racconti dei viaggiatori e tradotto visivamente dalle matite degli artisti con modalità e strategie narrative che documentano, in significativa corrispondenza, l'immutato fascino di una profonda suggestione estetica e spirituale.

Attraverso disegni, incisioni, libri, fotografie e modelli, la mostra La Cattedrale dei viaggiatori è concepita proprio come una tappa del viaggio che, dall'arrivo a Pisa, aveva il suo momento più alto nell'impatto con la piazza e con il Duomo, "una delle cattedrali più belle d'Europa", la "montagna di marmo" che – riprendendo le parole dei viaggiatori – inaugurava la successione di capolavori monumentali come il Battistero, la Torre e il Camposanto. Le immagini lasciate da disegnatori e incisori locali come Ferdinando Fambrini, Gaetano Ciuti, Angelo Cappiardi, Ranieri Grassi e Bartolomeo Polloni, ma anche da affermati artisti stranieri come George Moore, Ladislaus Rupp o Rohault de Fleury, accompagnano le parole con cui illustri viaggiatori (da Charles de Brosses a Niccolò Tommaseo, da Mark Twain a Henry James, da Denis Ivanovic Fonvizin a Jacob Burckhardt ...) restituivano percezioni e riflessioni su "un luogo incantato come la piazza dove sorge la Cattedrale", monumento emblematico dell'immaginario collettivo. Un dialogo che viene amplificato con la scoperta della fotografia, quando la Cattedrale viene immortalata dai pionieri della nuova arte, tra i quali emerge lo scultore e fotografo Enrico di Van Lint, che a Pisa ebbe un rinomato 'atélier-negozio' dove venivano anche prodotti raffinati modellini in alabastro degli edifici pisani, souvenirs assai ambiti dai viaggiatori.

Curata da Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi, e resa possibile grazie ai generosi prestiti offerti da numerosi collezionisti pisani, la mostra 'La Cattedrale dei viaggiatori' è realizzata dal Museo della Grafica, dal Comune di Pisa e dall'Università di Pisa, con la collaborazione degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani e i patrocini dell'Opera della Primaziale, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Soprintendenza di Pisa, Fondazione Cerratelli.

Per informazioni su orari e biglietti delle due mostre: www.museodellagrafica.unipi.it

Giovedì, 12 Giugno 2014 16:28

Centro di Studi “Il Mondo Russo”

LogoIl Centro di Studi “Il Mondo Russo” nasce dalla collaborazione tra l’Università di Pisa e la Fondazione Russa “Russkiy Mir” che con un atto di donazione ha finanziato per intero i lavori di restauro e attrezzatura dei locali messi a disposizione dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Ateneo pisano in Palazzo Curini Galletti (via S.Maria, 89).

Il centro “Il Mondo Russo” si propone come suo compito istituzionale quello della diffusione della cultura e della lingua russa, offrendo un servizio di carattere informativo e scientifico per tutte le facoltà dell’Ateneo pisano e, più in generale, per tutte le istituzioni culturali e scientifiche dell’area pisana e regionale. Le aule attrezzate destinate a iniziative culturali e didattiche, oltre che all’autoapprendimento linguistico, hanno in dotazione anche una ricca biblioteca di testi di lettura e di consultazione.

Il centro elabora annualmente un programma di iniziative di carattere didattico, scientifico (seminari, conferenze, workshop) e più generalmente culturale (concerti, presentazioni di libri, visioni di film) che ha come finalità, da un lato, il sostegno al processo didattico-culturale dell’Università di Pisa, e dall’altro, quello di offrire alla città di Pisa un punto di riferimento nell’ambito dei rapporti culturali con la Russia.

Contatti:

Stefano Garzonio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovedì, 12 Giugno 2014 15:47

Northkoreographie(s)

LocandinaGiovedì 12 alle 21.30 e venerdì 13 alle 21 presso l'aula m2 (davanti il dipartimento di Matematica, in largo Bruno Pontecorvo) andrà in scena lo spettacolo  Northkoreographie(s)", della compagnia Theatropo.

L'evento è organizzato dall'Associazione studentesca "Pisa città di frontiera".

Info

Beatrice Montorfano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Michele LuzzatiL'Università di Pisa annuncia la scomparsa avvenuta a Pisa questa mattina, dopo una rapida e grave malattia, del professor Michele Luzzati, già direttore del Dipartimento di Medievistica e del Centro interdipartimentale di studi ebraici (CISE) dell'Ateneo, in passato anche Presidente dell'Associazione italiana per lo studio del Giudaismo (AISG), e attualmente Presidente della Società Storica Pisana.

Nato a Torino il 31 marzo 1939, era stato normalista e allievo di Arsenio Frugoni e Armando Saitta. Assistente ordinario e professore associato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, era stato poi straordinario a Sassari e, dalla fine degli anni ottanta, professore ordinario di Storia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa.

Autore di oltre duecento pubblicazioni a stampa, frutto di una inesausta operosità scientifica, aveva dedicato gran parte delle sue sempre originali ricerche allo studio, per l'età basso medioevale e rinascimentale, della società e dell'economia italiane e in particolare toscane, di cui era uno straordinario conoscitore. Di grande rilievo è stato negli ultimi decenni anche il suo contributo scientifico e organizzativo allo sviluppo della ricerca sulla storia dell'ebraismo italiano. Della sua ricca bibliografia si ricordano in particolare: Giovanni Villani e la compagnia dei Buonaccorsi, Istituto per l'Enciclopedia Italiana, Roma 1971; Una guerra di popolo. Lettere private del tempo dell'assedio di Pisa (1494-1509), Pacini, Pisa 1973 (riediz. 2000); La casa dell'ebreo. Saggi sugli ebrei a Pisa e in Toscana nel Medioevo e nel Rinascimento, Nistri-Lischi, Pisa 1985; Firenze e la Toscana nel Medioevo. Seicento anni per la costruzione di uno stato, UTET, Torino 1986; Ebrei e ebraismo a Pisa. Un millennio di ininterrotta presenza/Jews and Judaism in Pisa. A millennium of uninterrupted presence, ETS, Pisa 2005.

La camera ardente sarà allestita dalle 18 di oggi e domani mattina nelle cappelle a piano terra dell'Hospice di via Garibaldi 198, Pisa.

La cerimonia di commiato si svolgerà nell'atrio di Palazzo Ricci alle ore 15 di domani, venerdì 13 giugno.

Luca cassanoÈ un giovane ingegnere pisano il vincitore della semifinale europea del "TTTC's E.J. McCluskey Doctoral Thesis Award", il premio organizzato per promuovere tesi di dottorato sul testing di grande impatto e per garantire agli studenti visibilità e possibilità di interazione nella comunità scientifica internazionale. Luca Cassano, che nel 2013 ha conseguito il dottorato in Ingegneria dell'Informazione all'Università di Pisa, ha vinto la fase delle semifinals svolte su base regionale nelle maggiori conferenze mondiali - europea, asiatica, nord- e sudamericana - ottenendo un riconoscimento che solo due volte studenti italiani avevano raggiunto in precedenza, nel 2007 e nel 2006. Luca adesso parteciperà alla fase finale, che si terrà durante l'International Test Conference, a Seattle, dal 21 al 23 ottobre 2014, in cui i vincitori delle quattro semifinali competeranno per il premio finale.

La gara europea, tenutasi lo scorso 28 maggio durante l'European Test Symposium, a Paderborn, Germania, è stata vinta da Luca Cassano grazie alla tesi dal titolo "Analysis and Test of the Effects of Single Event Upsets Affecting the Configuration Memory of SRAM-based FPGAs" sviluppata presso il dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, negli anni fra il 2010 e il 2012, sotto la supervisione della professoressa Cinzia Bernardeschi, del professor Gianluca Dini e dell'ingegner Andrea Domenici.
 

tttcLuca Cassano, 29 anni, originario di Corigliano Calabro (CS), durante i tre anni di dottorato ha trascorso periodi di ricerca presso il dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino e presso il Cognitive Interaction Technology - Center of Excellence (CITEC) dell'Università di Bielefeld, in Germania. Attualmente collabora con il dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa ed è postdoc presso il dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Il Test Technology Technical Council (TTTC) è un'organizzazione professionale su base volontaria sponsorizzata dall'IEEE Computer Society. Gli obiettivi del TTTC sono contribuire allo sviluppo professionale dei propri membri aiutandoli nella risoluzione di problemi ingegneristici relativi al test e allo stesso tempo promuovere l'avanzamento dello stato dell'arte nei campi del testing e della diagnosi di circuiti e sistemi elettronici.


Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it 
gonews.it 
Controcampus.it 

 

Mercoledì, 11 Giugno 2014 09:12

Pisa e Firenze alleate nel settore automotive

 

francesco_frendoValorizzare le competenze scientifiche presenti negli atenei toscani nel settore automotive in stretto collegamento con le numerose imprese, molte delle quali multinazionali, che operano in Toscana. E' questa la missione principale del neo costituito "Centro interuniversitario di ricerca e servizi sulle tecnologie e l'ingegneria dei veicoli" nato dall'alleanza fra gli atenei di Pisa e Firenze. E subito dopo la costituzione del Centro si è arrivati alla definizione formale degli organi: Francesco Frendo (foto) e Marco Pierini, professori di Progettazione meccanica e costruzione di macchine rispettivamente a Pisa e Firenze, sono stati eletti direttore e vicedirettore. Il nuovo Centro intende proporsi come riferimento multidisciplinare per l'industria locale del settore (automobilistica, motociclistica e, più in generale, della mobilità) sia nella formazione di giovani per il mondo del lavoro, sia come supporto di ricerca avanzata.

"La nascita del Centro, che opererà sia sul piano dell'alta formazione che sul piano della ricerca applicata, – afferma Francesco Frendo - va a collocarsi nell'ambito di altre due importanti azioni finalizzate a valorizzare il settore toscano a livello nazionale ed internazionale, cioè l'organizzazione del Setc (Small Engines Technology Conference), un convegno internazionale che si terrà a Pisa nell'ottobre 2014 e la recente costituzione del Movet, un'associazione che mette insieme enti di ricerca ed imprese che si occupano di automotive a livello regionale".

"In un mondo globalizzato – spiega Marco Pierini – la realizzazione di un centro interuniversitario che aggreghi le risorse presenti sul territorio toscano in questo ambito, si rivela di straordinaria importanza per poter reggere il confronto, sia a livello di massa critica che in termini di competenze ampie e qualificate, con i centri di ricerca e i politecnici europei e mondiali, anche pensando alla possibilità di attrarre nuovi ricercatori e nuovi insediamenti industriali nella nostra regione".

I dipartimenti che hanno promosso e partecipano al Centro sono tre per l'Università di Pisa (Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, Ingegneria civile e industriale ed Economia e management) e uno per Firenze (Ingegneria Industriale). Per quanto riguarda il comitato di gestione ne fanno parte, oltre al direttore e al suo vice, Riccardo Lanzara per l'Ateneo pisano e Giovanni Ferrara per quello di Firenze.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Quattroruote.it
ReportMotori.it
Auto.it
Met-Provincia di Firenze
Università di Firenze News
NovedaFirenze.it
GoNews.it
StampToscana.it
Controcampus.it
PisaInformaFlash.it
FirenzeOnLine.it

heart-for-emotionEven if science explains that emotions are generated in the brain, as far as philosophy and literature, poetry and music are concerned, it is the heart which is the symbol and the icon of what we feel. A study carried out by a research team from the University of Pisa has demonstrated how the heart can be an actual gateway in the portrayal of emotions and that these can be portrayed one beat at a time through a mathematical algorithm. The research, developed within the European project PSYCHE, with the collaboration of the University of Essex (UK), Harvard Medical School and the Massachusetts Institute of Technology (USA), has been published in the Nature's journal, Scientific Reports.

The results obtained by the research team can have a notable impact in the field of medicine and in particular in psychiatry and psychophysiology: "With this study we have developed a mathematical algorithm which is able to provide a continuous evaluation of the emotional states by simply analyzing an electrocardiogram," explains Gaetano Valenza, Post-doc Researcher at the "E. Piaggio" Research Centre and the Department of Information Engineering at the University of Pisa, and Research Fellow at Harvard Medical School. "In practice, given certain cardiac dynamics it is possible to predict the next heartbeat and understand which emotion has been felt by the subject under observation."

ricerca valenzaThis discovery follows the direction of the brain-heart axis studies investigated up to the present using various techniques, among which functional imaging. In this case, a simple ECG Holter monitor test would provide an innovative approach in the treatment of mental pathologies which use questionnaires and interviews as an aid to the clinic. The PSYCHE project, which began in Pisa five years ago, has worked directly on the study of machines capable of recognizing emotions and has already developed and tested a "smart T-shirt", integrated with sensors and electrodes, which is now able to continuously monitor the emotional state of psychiatric patients.

As well as Gaetano Valenza, the primary author of the research, the other authors are Enzo Pasquale Scilingo, coordinator of the PSYCHE team and Associate Professor of Bioengineering, Luca Citi, Lecturer in Computational Intelligence at the University of Essex, Colchester (UK), Antonio Lanatà, Post-doc Researcher at the "E. Piaggio" Research Centre and the Department of Information Engineering at the University of Pisa, Riccardo Barbieri, coordinator of the research team Harvard-MIT, Assistant Professor of Anaesthesia at the Neuroscience Statistics Research Laboratory, Harvard Medical School, Boston, MA, USA & Department of Brain and Cognitive Sciences, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, MA, (USA).

heart for emotionAnche se la scienza spiega che è nel cervello che si generano le emozioni, per la filosofia e la letteratura, la poesia e la musica, è il cuore il simbolo e l'icona di quello che sentiamo. Uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa ha dimostrato come il cuore possa essere un vero e proprio portale per la rivelazione delle emozioni e che queste possono essere svelate, battito per battito, attraverso un algoritmo matematico. La ricerca, sviluppata nell'ambito del progetto europeo PSYCHE, con la collaborazione dell'Università dell'Essex (UK) e l'Harvard Medical School (HMS) e Massachusetts Institute of Technology (USA), è stata pubblicata sulla rivista di Nature, Scientific Reports.

I risultati raggiunti dall'equipe di ricerca possono avere un notevole impatto in campo medico, in particolare nella psichiatria e nella psicofisiologia: "Con il nostro studio abbiamo sviluppato un algoritmo matematico in grado di fornire attraverso la sola analisi dell'elettrocardiogramma una valutazione continua degli stati emozionali – spiega Gaetano Valenza, ricercatore post-doc presso il Centro di ricerca "E. Piaggio" e del dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell'Università di Pisa e research fellow presso la l'Harvard Medical School - In pratica, data una certa dinamica cardiaca, siamo in grado di predire il battito successivo e comprendere quale emozione è stata provata dal soggetto sotto osservazione".

ricerca_valenzaQuesta scoperta va nella direzione degli studi dell'asse-cuore cervello, indagato fino ad oggi con varie tecniche, tra cui l'imaging funzionale. In questo caso, un semplice holter ECG fornirebbe un approccio innovativo alla cura delle patologie mentali che, come supporto alla clinica, utilizzano questionari e interviste. Il progetto PSYCHE, partito dall'Università di Pisa cinque anni fa, si è occupato proprio dello studio macchine per il riconoscimento affettivo e ha già sviluppato e sperimentato una "T-shirt intelligente", integrata con sensori ed elettrodi che adesso è in grado di monitorare costantemente lo stato emotivo dei pazienti psichiatrici.

Oltre a Gaetano Valenza, primo autore della ricerca, gli altri autori sono Enzo Pasquale Scilingo, coordinatore del team PSYCHE e professore associato di Bioingegneria, Luca Citi, docente di intelligenza artificiale presso l'University of Essex, a Colchester (UK), Antonio Lanatà, ricercatore post-doc presso il Centro di ricerca "E. Piaggio" e del dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell'Università di Pisa, e Riccardo Barbieri, coordinatore del gruppo di ricerca Harvard-MIT, docente di Anestesia presso il Neuroscience Statistics Research Laboratory, Harvard Medical School, Boston, MA, USA & Department of Brain and Cognitive Sciences, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, MA, (USA).

 

 

Ne hanno parlato: 
Sette
Tirreno Pisa 
Sole24Ore.it
Ansa.it
LaStampa.it
IlFattoQuotidiano.it
Corriere.it 
Blog buonenotizie.corriere.it 
Intoscana.it 
Teknoscienze.com 
DataManagerOnline
StampToscana
PaginaQ 
GreenReport.it
PisaInformaFlash.it  
gonews.it 
QuiNewsPisa.it 

Agnese FazioDalla Barringer Crater Company, proprietaria del cratere Barringer o Meteor Crater in Arizona, arriva una borsa di studio di 5.000 dollari per una dottoranda del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa. Agnese Fazio, allieva del XXVII ciclo della scuola di dottorato Galileo Galilei, è tra i sette giovani studenti selezionati a livello mondiale che si occupano di tematiche legate ai crateri di impatto che potranno utilizzare il premio per scopi di ricerca in laboratorio o sul campo. La dottoranda, già protagonista l'anno scorso della spedizione in Antartide alla ricerca di meteoriti, potrà approfondire una delle scoperte più sorprendenti fatta studiando le rocce impattate del Kamil Crater in Egitto: la presenza di minerali di alta pressione.

I minerali di alta pressione si formano a partire da minerali già presenti nelle rocce, la pressione indotta dal contatto della meteorite mantiene inalterata la loro composizione chimica, ma fa cambiare la loro struttura trasformandoli così in minerali nuovi: dal quarzo si formano coesite e stishovite e dalla grafite di forma il diamante.
 

Kamil CraterIl Kamil Crater, un cratere di impatto di 45 metri di diametro, è stato scoperto nel 2008 nel sudovest dell'Egitto. Nonostante i corpi asteroidi in grado di formare strutture d'impatto di queste dimensioni abbiano la probabilità di colpire la terra con scadenze da decennali a secolari, i crateri piccoli sono molto rari e mal preservati sulla terra a causa dell'erosione e della vegetazione che tendono a obliterarne le caratteristiche.

Le conoscenze sugli effetti indotti da questo tipo di impatto sono poche, ma grazie al perfetto stato di preservazione del Kamil Crater, lo studio delle rocce coinvolte sta rivelando particolari mai descritti per simili strutture. Kamil è infatti il cratere più piccolo della terra a presentare un set completo di effetti di shock, che Agnese Fazio sta studiando con il suo dottorato sotto la supervisione del professor Massimo D'Orazio e del dottor Luigi Folco.

 


Ne hanno parlato:
Intoscana.it 
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
gonews.it 

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