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All'Università di Pisa arrivano i finanziamenti per i giovani ricercatori: il MIUR ha assegnato i fondi per i progetti FIRB "Futuro in ricerca" selezionando tre ricercatori pisani come coordinatori nazionali di progetti e altri tre come responsabili locali di unità. I vincitori che guideranno la ricerca a livello nazionale sono Christian Frasconi del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, che per il suo progetto ha ottenuto complessivamente 1.464.608 euro, Paola Binda del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, che ha avuto 782.141 euro, e Laura Galli del Dipartimento di Informatica, con 244.121 euro. I tre responsabili locali di unità sono Maurizio Gemelli del dipartimento di Scienze della terra, che gestirà un finanziamento di 263.923 euro, Pietro Antonio Podolak del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, che ha avuto 275.114 euro, e Michele Corradi, sempre del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, con 103.994 euro.

Christian Frasconi coordinerà il progetto «Integrazione e confronto di mezzi e itinerari tecnici innovativi a diversa "intensità ecologica" finalizzati a una gestione intelligente di sistemi agricoli conservativi». Si tratta di una ricerca interdisciplinare finalizzata a rendere possibile l'integrazione tra sistemi colturali conservativi e integrati/biologici in differenti scenari, grazie allo sviluppo di macchine e strategie agronomiche innovative che permettano di applicare le tecniche di lavorazione ridotta anche in assenza di mezzi chimici di sintesi. Al fine di perseguire questo obiettivo generale, collaboreranno 5 unità di ricerca: il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, l'Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore Sant'Anna Pisa, il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università degli studi di Perugia, il dipartimento di Scienze agrarie dell'Università degli studi Bologna e il dipartimento di Agraria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Saranno realizzati prototipi di macchine innovative ritenute indispensabili per l'implementazione di sistemi colturali conservativi ad alta efficienza energetica.

Il progetto di ricerca guidato da Paola Binda, intitolato «Codifica dello spazio multimodale nelle prime mappe visive», sarà finalizzato a studiare i meccanismi cerebrali preposti alla codifica di stimoli sensoriali visivi. Scopo primario del progetto è stabilire se e fino a che punto il cervello dell'adulto mantenga la capacità di riorganizzarsi in maniera plastica, attraverso studi di neuroimmagine e studi comportamentali su soggetti sani e con patologie del sistema visivo, corredati da modelli computazionali. Le ricerche che saranno completate in questo progetto hanno un'importanza fondamentale nelle neuroscienze di base e possono avere un forte impatto in ambito clinico. È proprio di questi mesi la notizia che pazienti non vedenti, a causa di una patologia dell'occhio possono ricevere l'impianto di un chip che rileva la luce e manda segnali al cervello, potenzialmente ripristinando alcune capacità visive dopo lunghi anni di cecità. Capire se e come la cecità porti a una riorganizzazione cerebrale è fondamentale per supportare lo sviluppo di queste nuove tecnologie e sviluppare nuove tecniche riabilitative. Le altre unità di ricerca coinvolte sono l'Università di Firenze, l'Istituto di Neuroscienze del CNR, l'Ospedale e l'Università San Raffaele.

Laura Galli, si occuperà invece di «Programmazione Mista-Intera Non-Lineare (MINLP): modellazione e risoluzione di problemi di ottimizzazione complessi». Il suo progetto ha l'obiettivo di esplorare diverse classi di problemi MINLP, la "nuova frontiera" della Ricerca Operativa. La Ricerca Operativa è la disciplina che si dedica alla risoluzione di problemi decisionali "complessi" e si caratterizza per essere fortemente interdisciplinare, ponendosi come interfaccia tra l'informatica, la matematica, l'ingegneria, l'economia, la fisica, la chimica e altro ancora. I problemi MINLP sono di grande interesse pratico, poiché legati alla possibilità di modellare strutture complesse più aderenti alle attuali sfide applicative e saranno indagati coniugando un approccio teorico/metodologico, in cui si sviluppano tecniche di soluzione innovative per ampie classi di problemi MINLP, con una forte componente applicativa in cui si affrontano problemi reali (in particolare relativi alle reti di telecomunicazione, al trasporto pubblico e alla sanità).

La mostra "I Libri antichi della Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1" è stata prorogata sino al 28 novembre. L'esposizione giunge a conclusione di un progetto finanziato dalla Fondazione Pisa e presentato in collaborazione con l'Ufficio Conservazione della Biblioteca Universitaria di Pisa per il restauro dei libri del XVI e del XVII secolo della biblioteca.

L'esposizione si articola in sei sezioni e ospita volumi del '500 e del '600 fra cui anche preziosi manoscritti considerati "smarriti". Il percorso comincia con i classici greci e latini, fra cui la Geografia di Tolomeo o le Metamorfosi di Ovidio, quindi continua con la sezione di Lingua e letteratura italiana con autori tra i quali Castiglione, Ammirato, Boccalini, Petrarca, Torquato Tasso, Gelli e per quanto riguarda la storia della lingua, Beni e Politi. La parte dei manoscritti è quindi aperta da un volume considerato perduto dagli studiosi di francescanesimo, il Libro delle cronache o delle tribolazioni dell'Ordine dei Minori del beato Angelo Clareno, databile tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. La sezione spagnola ospita quindi, oltre ad autori di poesia e prosa seicentesca, alcuni volumi dedicati alla lingua spagnola, tra cui il vocabolario toscano-castigliano di Christobal de las Casas del 1591 e infine, nella parte dedicata alla storia, i sette volumi degli Annali di Aragona di Zurita y Castro. Nella sezione di francese, per la storia della lingua sono esposte le opere di Ménage e Furetière e nella parte dedicata al teatro rare edizioni di Scarron, Corneille e Gherardi, queste ultime provenienti dalla recente e pregiata donazione del professor Busnelli. Chiude infine la mostra una sezione dedicata al restauro dei volumi, con immagini fotografiche dei libri prima e dopo il lavoro di intervento.

L'esposizione, a ingresso gratuito, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alla 18.00 presso la Biblioteca di Lingue e Letterature Moderne 1 dell'Università di Pisa in Piazza Torricelli, 2. Per informazioni, prenotazioni e visite guidate: 050-2215092/099; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il Museo di Storia Naturare e del Territorio di Calci e il Museo degli Strumenti per il Calcolo del Sistema Museale di Ateneo partecipano a XXIII congresso dell'Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) dal titolo "Allestire per comunicare nei musei scientifici: spazi e tecnologie per una cultura accessibile" in programma a Venezia al Museo di Storia Naturale dal 13 al 15 novembre 2013.

Gli interventi dei pisani in trasferta saranno cinque: "Paleontologia dal vivo. I nuovi allestimenti del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa" a cura di Chiara Sorbini, Giovanni Bianucci e Walter Landini; "Designing an exhibition about the history of personal computing" a cura di Giovanni Antonio Cignoni e Fabio Gadducci; "Di necessità, virtù. L'esperienza del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa col finanziamento CIPE 36/2002" a cura di Chiara Sorbini, Giovanni Bianucci e Walter Landini; "'Plasticità fenotipica'" della didattica sull'Evoluzione dei vertebrati" a cura di Marco Alberto Luca Zuffi, Martina Calamusa, Simone Farina, Patrizia Scaglia e Silvia Sorbi; "La tecnologia al servizio della natura. L'uso dei codici a barre (Data Matrix e Qr-code) nel Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa" a cura di Simone Farina.

L'ANMS, Associazione Nazionale Musei Scientifici, riunisce istituzioni che svolgono attività di conservazione, ricerca e comunicazione in ambito scientifico. Tra i suoi compiti rientrano la tutela del patrimonio nazionale di museologia scientifica, il supporto alla funzione educativa e divulgativa, la promozione di intese fra istituzioni per facilitare scambi di esperienze e per la formulazione di normative comuni.

endocasSarà Pisa uno dei dieci centri al mondo abilitati a rilasciare la patente per operare con il robot Da Vinci, il sistema di chirurgia robotica all'avanguardia in campo internazionale per interventi in diverse specialità, dall'urologia alla ginecologia, dalla chirurgia generale alla toracica, dalla cardiochirurgia fino alla chirurgia dei trapianti e con cui, solo nel 2013, sono state eseguite più di 500.000 operazioni nel mondo. La novità è stata presentata mercoledì 30 luglio nella Sala Mappamondi del rettorato da Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, Carlo Tomassini, direttore della AOUP, Franco Mosca, fondatore del centro di eccellenza Endocas. Nella nostra città, il Da Vinci è in funzione al Centro multidisciplinare di chirurgia robotica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, dove esegue operazioni ad alta complessità, conseguendo vari primati a livello mondiale, oltre che avere determinato la nascita di un Centro di coordinamento regionale di chirurgia robotica.

Negli scorsi giorni, infatti, il centro di eccellenza Endocas per la chirurgia assistita al calcolatore dell'Università di Pisa è stato selezionato tra le strutture che collaboreranno con l'azienda produttrice del robot Da Vinci e con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per stilare e certificare il protocollo di addestramento, chiamato "Fondamenti di chirurgia robotica", aperto al Nicholson Center di Orlando, negli Stati Uniti.
 

robot da vinci

Questo grazie proprio alla presenza di un Centro di chirurgia robotica multidisciplinare ad alto volume e alta qualità come quello della AOUP, elemento indispensabile per l'accesso a questa prestigiosa partecipazione. Tutto ciò a significare come la forte sinergia fra Università e AOUP possa determinare il raggiungimento di risultati di eccellenza a livello internazionale.

Ad oggi esistono numerosi programmi di addestramento ma nessuno riconosciuto a livello internazionale come standard richiesto a coloro che si avvicinano alla chirurgia robotica, una sorta di 'patente' per usare il robot, sulla scia del programma 'Fondamenti di chirurgia laparoscopica', la cui certificazione è già richiesta dal 2009 negli Stati Uniti agli specializzandi di chirurgia che intendono avvicinarsi alla laparoscopia. La stesura di programmi certificati per l'utilizzo del robot Da Vinci inoltre aiuterà a prevenire le conseguenze negative a scapito dei pazienti: negli Stati Uniti nei primi dieci mesi del 2013 sono stati registrati oltre 3000 casi di danni a pazienti.

Fondato dal professor Franco Mosca, che attualmente è il responsabile per i rapporti con l'American College of Surgeons, Endocas è oggi diretto dal professor Mauro Ferrari. È anche il primo e finora unico centro in Italia accreditato dall'American College of Surgeons per l'addestramento dei chirurghi attraverso la simulazione. Il processo di stesura e validazione del protocollo di addestramento inizierà a ottobre e durerà un anno. Sarà guidato dall'ingegner Andrea Moglia, in collaborazione con le équipe di chirurgia dell'AOUP coordinate dal professor Ugo Boggi e dai dottori Luca Morelli e Franca Melfi. Ai lavori parteciperanno anche l'ingegner Vincenzo Ferrari di EndoCAS, il professor Alfred Cuschieri della Scuola Superiore Sant'Anna e il professor Giuseppe Turchetti, economista anch'egli della Scuola Sant'Anna.

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Nella foto in alto: da sinistra Vincenzo Ferrari, ingegnere di Endocas, Ugo Boggi, coordinatore dell'équipe di chirurgia dell'AOUP, Carlo Tomassini, direttore della AOUP, Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, Franco Mosca, fondatore del centro di eccellenza Endocas.

Ne hanno parlato: 

Wall Street Journal Italia
WebNews.it
ScienzeNews.it
eHealth News
MNews.it
Meet the Life Sciences
Quotidiano Sanità
Corriere Fiorentino
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
PaginaQ
Tiscali.it 
gonews.it 

 

Mercoledì, 30 Luglio 2014 08:45

Primo Workshop Clinical Research and Innovation

Nell'ambito del programma regionale per la promozione e lo sviluppo della ricerca e innovazione clinica in  Toscana, il Dipartimento integrato  Interistituzionale-Dipint, nuova struttura dell'Università di Pisa e dell'AOUP, ha organizzato il Primo Workshop Clinical Research and Innovation, per il giorno 4 Luglio 2014.

L'evento, svolto presso l'Aula Magna del Polo Fibonacci a Pisa, ha coinvolto ricercatori e spin-off operanti nei vari ambiti delle scienze della vita (applicazioni terapeutiche, dispositivi medici, farma-biotech, ICT, ecc.) che hanno illustrato i risultati delle loro attività, con particolare riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni cliniche, industriali e terapeutiche. L'evento è stato arricchito dagli interventi di esperti internazionali (MIT, Henry Ford Innovation Institute) che hanno riportato la loro esperienza sul grande potenziale di business rappresentato da sistemi ben integrati tra ricerca, clinica, imprese e soggetti regolatori.

Il programma del Workshop si è articolato nelle seguenti sessioni:

Saluti Istituzionali

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Massimo Augello, Rettore Università di Pisa

Carlo Tommasini, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana

Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa

Luigi Marroni, Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana

Mark Coticchia, Vice President and Chief Innovation Officer Henry Ford Health System video

Serenella Sferza, Co-Director of the MIT-Italy Program
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Sessione 1: Oncologia
Chair: Fulvio Basolo

Alessandro Antonelli, Paolo Miccoli, Fulvio Basolo
Evaluation of the anti-neoplastic activity of new tyrosine-kinase inhibitors in primary cells of patients with aggressive thyroid cancer
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Valentina Battaglia
New radiactive therapies in oncology: microwaves and electroporation
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Generoso Bevilacqua, Maria Adelaide Caligo
Viruses and genes in human breast cancer
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Ugo Boggi, Nicola Funel
Pancreatic ductal adenocarcinoma orthotopic mouse model derived from human primary culture: histological, phenotypic and molecular behaviours
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Laura Carrozzi
Lung cancer screening with low-dose computed tomography (CT) - the ITALUNG-CT study and a possible demonstration project for lung cancer's early diagnosis in Tuscany
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Romano Danesi, Rodolfo Sacco
Development of innovative non invasive methods for monitoring response and resistance to tyrosine kinase inhibitors in liver and lung cancers
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Biagio Solito, Santino Marchi, Nicola De bortoli
Radiofrequency ablation of Barrett's esophagus and dysplasia
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Antonio Giuseppe Naccarato
Glioblastoma whole transcriptome analysis: molecular mechanisms related to recurrence free survival
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Spin -off e laboratori

Marina Carbone (Express3d)
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Serena Giusti (IVTech)
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Gualtiero Fantoni (FabLab)
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Claudia Martini (Dipartimento di Farmacia)
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Sessione 2: Cardiovascolare, Endocrinologia e Genetica
Chair Giulio Guido

 

Giuseppe Barillaro, Piero Marchetti
Protecting beta-cells for diabetes mellitus prevention and therapy
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Fausto Bogazzi, Lucia Migliore
Transfer of recent evidences concerning genetic and epigenetic risk factors of complex diseases on clinical practice
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Maria Grazia Bongiorni, Anna Petronio
Alternative vascular approaches in interventional cardiology
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Maurizia Brunetto
Epigenetics of liver diseases: potential clinical application of the study of serum miRNA profiling in chronic carriers of Hepatitis B Virus
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Vitantonio Di Bello
Incremental value of miniaturized echocardiography during cardiology examination of patients on hospital beds: SIEC multicenter study
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Rossella Elisei, Claudio Marcocci, Ferruccio Santini, Massimo Tonacchera, Paolo Vitti
Endocrinology and industry - together to develop new technologies
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Andrea Natali, Anna Solini
Emerging molecular targets to treat diabetes and prevent its complications
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Stefano Taddei
Vascular dysfunctions: new study methods and new drugs
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Spin off e laboratori

Francesco Faita (QuiPu)
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Davide Morelli (Biobeats)
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Armando Cuttano, Vincenzo Ferrari (Centro Nina e Centro Endocas): Trattamenti guidati dalle immagini e simulazione
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Sessione 3: Imaging, neuroscienze e immunologia
Chair Carlo Bartolozzi

 

Laura Maria Bazzichi, Stefano Bombardieri, Marta Mosca
Basic and Translational Research in Rheumatic Diseases
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Ubaldo Bonuccelli, Enrica Santarcangelo, Ferdinando Sartucci
Biomarkers in clinical neurosciences
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Davide Caramella, Emanuele Neri
Imaging quantitativo e biobanche dell'immagine: progetto internazionale per una nuova frontiera della diagnostica per immagini
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Giovanni Cioni, Andrea Guzzetta
Contribution of molecular, imaging and IC technologies to developmental neuroscience
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Mirco Cosottini, Alberto Del Guerra, Maria Concetta Morrone
New frontiers of human neuroimages in Pisa: technical developments and new diagnostic methods
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Francesco Forfori, Francesco Giunta
Blueberry: anthocyanins and flavonoids in preventing post-operative cognitive disorders
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Paola Migliorini
Neutrophil and NETs: a double edged sword
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Pietro Pietrini
Decoding the brain to read the mind
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Spin Off e laboratori

Daniele Sartiano (Biocare)
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Fabiana Coli (Plasma diagnostic and technologies)
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Manuela Giovannetti (Centro Nutraceutica)
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Enzo Pasquale Scilingo (Centro Piaggio)
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Sessione 4: Nuove tecnologie e metodologie in medicina
Chair Mauro Ferrari

 

Stefano Berrettini, Serena Danti, Stefano Giannotti, Paolo Parchi
New strategies for bone regeneration and modeling in otologic and orthopedic surgery
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Antonella Bertozzi
Andrologic laboratory telemedicine and teleconsultation
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Franco Filipponi, Davide Ghinolfi
Establishing competence for organ donation and liver transplantation: a global model
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Margherita Giorgetti
An autologously generated platelet-rich plasma membrane may enhance peripheral nerve regeneration: our experience since 2010
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Filippo Graziani
Periodontal and systemic diseases: development of a new integrated clinical medicine model
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Fabio Guarracino
Novel APPlications in critical care: new concept, new perspective
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Marcello Pantaloni, Paolo Parchi, Tommaso Simoncini
Patient specific approaches based on new technologies to plan and to guide the surgical act in plastic surgery, gynecologic surgery and orthopedic surgery
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Mauro Pistello
New frontiers of tissue engineering in biomedicine
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Marco Romanelli
Smart wearable and autonomous negative pressure device for wound monitoring and therapy
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Elisabetta Rosellini
Design of multifunctionalized scaffolds mimicking native cardiac tissue
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Luca Fabbri, Giulio Guido, Michelangelo Scaglione
Research project "WIN SHOES"
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partecipanti_summer_schoolAl Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa è in corso dal 21 luglio al 5 agosto la Summer School dedicata ai Sistemi di Gestione Integrati Salute-Sicurezza-Ambiente-Qualità applicati al settore dell'esplorazione ed estrazione di petrolio e gas naturale (HSE&Q Management Systems in Oil&Gas Sector). Grazie al contributo di docenti accademici e professionisti esperti del settore, la Summer School ha lo scopo di introdurre gli allievi alle metodologie e agli strumenti più avanzati per l'implementazione di sistemi integrati di gestione HSE adeguati a garantire i più alti obiettivi nella protezione della salute, della sicurezza e dell'ambiente in un settore industriale altamente strategico.

L'Università di Pisa ha maturato una specifica esperienza nel settore HSE Oil&Gas per il quale da diversi anni promuove un Master dedicato in collaborazione con ENI Corporate University. Da quest'anno questa esperienza è stata anche declinata sotto forma di una Summer School intensiva per offrire agli allievi delle aree ingegneristiche e scientifiche la possibilità di ampliare e rafforzare le proprie competenze.

Attraverso questa Summer School l'Università di Pisa, tra i pochi Atenei in Italia a coltivare l'ambito altamente specialistico HSE Oil&Gas, conferma il proprio impegno a promuovere attività di alta formazione in un settore che esprime una forte domanda di occupazione per giovani tecnici di elevata professionalità.

radioeco2Radioeco, la web radio degli studenti dell'Università di Pisa, si prepara a rinnovare lo staff per l'anno accademico 2014/2015 e lancia una campagna di recruitment per speaker, redattori e tecnici che vogliano entrare a far parte del loro ampio progetto crossmediale. Radioeco nasce dalla voce degli studenti per parlare ad altri studenti, ma non solo. La web radio d'ateneo, attiva dal 2006, ha visto la collaborazione in questi anni di oltre 300 ragazze e ragazzi, e si è affermata nella città di Pisa come uno dei canali più solidi e attivi nell'intrattenimento musicale, nell'informazione e nell'approfondimento culturale.

Nell'anno accademico appena trascorso l'emittente pisana ha raggiunto numeri ragguardevoli: oltre 1150 articoli pubblicati, più di 500 ore di contenuti radiofonici, ben 1280 podcast a disposizione sul sito con più di 20000 ascolti, e i canali social che hanno registrato una continua crescita di follower e interazioni con gli ascoltatori e lettori.

Il cuore della radio si compone di due studi informatici e un sito in continuo sviluppo e aggiornamento, grazie a podcast e articoli, i quali offrono la possibilità agli studenti di cimentarsi nella produzione di nuovi contenuti multimediali, dal videoediting alla fotografia, dalle dirette radiofoniche alla redazione di articoli, dalla costruzione web alla grafica pubblicitaria, diventando così una vera e propria palestra per i comunicatori di oggi e di domani.

L'emittente universitaria offre anche l'opportunità di partecipare attivamente all'organizzazione di eventi. Come accadde già per il FRU – Festival delle Radio Universitarie – che nel 2012 portò diecimila persone negli spazi dell'Università, Radioeco si propone anche per il futuro di promuovere concerti e manifestazioni culturali, di stilare e seguire progetti che permettano alle realtà musicali emergenti di giungere alle orecchie del pubblico studentesco, e di fornire voce e collaborazione ad associazioni che hanno fini analoghi.

La web radio d'ateneo si è anche distinta per aver seguito in questi anni i maggiori festival musicali e teatrali toscani, mettendo i suoi redattori nelle condizioni di poter raccontare cosa accade fuori dalle mura pisane. Il recruitment si occuperà anche di cercare i futuri "inviati" dell'emittente.

La campagna di recruitment sarà attiva sino al 7 settembre. Per inviare la propria candidatura basta compilare il form sul sito www.radioeco.it/joinus

Ne hanno parlato: 
CorriereFiorentino.it
Nazione Pisa
PaginaQ 
Controcampus.it 
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it 

risoSono stati pubblicati sulla rivista Nature Genetics i risultati del sequenziamento completo del genoma del riso africano "Oryza glaberrrima" e di 94 individui del suo progenitore "Oryza barthi". La ricerca, guidata dalla University of Arizona ha visto la partecipazione, tra gli altri gruppi, di quelli dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dell'Università di Pisa. Il riso africano, infatti, non presenta la stessa origine di quello asiatico, "Oryza sativa", ma è una specie del tutto differente. La sua addomesticazione, che ha avuto luogo fra i 6 e i 7mila anni dopo quella del riso asiatico, data a circa 3000 anni fa. La coltivazione di "Oryza glaberrima" ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo dell'agricoltura in Africa occidentale. Non soltanto: in maniera verosimile, il riso africano, "Oryza glaberrima", è stato anche il primo riso coltivato nelle Americhe, dove è stato importato dai portoghesi e dove, in seguito, è stato sostituito dal riso asiatico che garantiva maggiori rese.

L'analisi della sequenza del genoma di diversi individui del riso africano e del suo progenitore "Oryza barthii" ha permesso di dettagliarne la storia evolutiva e di comprendere meglio i processi di addomesticamento e di selezione ai quali è stato sottoposto. In particolare, la ricerca ha chiarito come il processo di addomesticamento abbia operato in maniera indipendente nel riso africano sullo stesso set di geni responsabili dell'addomesticamento del riso asiatico. Si è inoltre evidenziato come il luogo in cui il riso africano è stato reso coltivabile debba essere rintracciato in un'unica località lungo il fiume Niger e non in diverse località africane distanti tra loro.

Ma dalla pubblicazione su Nature Genetics dello studio del sequenziamento del genoma di "Oryza glaberrima" si aprono nuove, interessanti prospettive per "sfamare il mondo". "Si stima che la popolazione del pianeta raggiungerà i nove miliardi di persone nel 2050. La necessità di una seconda 'green revolution' in grado di selezionare vegetali che offrano rese due o tre volte superiori alle attuali e che richiedano limitate esigenze di acqua, di fertilizzanti e di pesticidi è sempre più pressante. In questo senso, il riso è una delle specie più promettenti. La disponibilità della sequenza completa di 'Oryza glaberrima' offre un'opportunità senza precedenti per identificare e per sfruttare caratteristiche di particolare interesse agronomico nella coltivazione del riso. In particolare 'Oryza glaberrima' possiede un' elevata resistenza alla siccità, all' elevata acidità del suolo, alla tossicità da ferro e a quella da alluminio", come spiega Andrea Zuccolo, ricercatore afferente all'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna, che ha contribuito alla ricerca oggi pubblicata su Nature Genetics insieme a Rosa Maria Cossu, all'epoca dello studio dottoranda di ricerca in Biotecnologie molecolari, sotto la guida del professor Andrea Cavallini, presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa.

certosa_calciAnche l'Univeristà di Pisa sostiene la candidatura della Certosa di Calci nella campagna "I luoghi del cuore" organizzata dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L'iniziativa, giunta alla settima edizione, mira a individuare i piccoli e grandi tesori del nostro Paese da preservare dall'incuria e negli anni scorsi ha consentito di attivare 45 interventi di recupero in 15 regioni.

Per il 2014 la delegazione FAI di Pisa ha individuato come obiettivo la Certosa di Calci, sede di due musei tra i più visitati della nostra provincia, di cui uno – il Museo di Storia Naturale – rappresenta uno dei luoghi simbolo dell'Università di Pisa. Nato come "Galleria" sul finire del '500 per volontà di Ferdinando I dei Medici, oggi raccoglie ed espone oltre 400 anni di storia della ricerca scientifico-naturalistica dell'Ateneo pisano e costituisce una delle più importanti realtà espositive italiane in questo settore.

La mole e l'importanza della Certosa richiedono una manutenzione permanente, organizzata per programmi annuali di intervento. Purtroppo, la mancanza di finanziamenti da parte dello Stato sta producendo una situazione di degrado diffuso, che si aggrava nel corso del tempo. Infiltrazioni di acque meteoriche rischiano di compromettere, in maniera irreversibile, affreschi di grande pregio. Sarebbero necessari interventi immediati nelle coperture. Recentemente membri del Governo hanno visitato i due musei e hanno assicurato il loro interessamento, ma ad oggi nulla è cambiato.

L'Ateneo si appella dunque alle popolazioni, alle associazioni, alle istituzioni, al mondo della cultura che ha lanciato il Comitato per la Certosa di Calci e invita tutti ad aderire alla campagna del FAI, votando per la Certosa come "luogo del cuore 2014". Per partecipare basta votare CERTOSA di CALCI sul sito www.iluoghidelcuore.it, attraverso la App "I Luoghi del Cuore", disponibile per Android e IOS, o compilando la cartolina presente al Comune di Calci, ma anche in Certosa, presso i punti FAI della Delegazione di Pisa e presso le filiali Intesa Sanpaolo segnalando: Certosa di Calci.

tuouni_introSono 113 i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori che arriveranno a Pisa lunedì 28 luglio per una settimana di "full immersion" nella vita universitaria. Gli studenti, che saranno accolti e alloggeranno all'interno del Campus universitario "I Praticelli", sino al 1 agosto parteciperanno ad una serie di attività didattiche e di orientamento.

L'iniziativa fa parte di «TUO – Toscana Università Orientamento», il progetto promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con gli Atenei della regione e rivolto ai circa 52mila studenti del IV e V anno delle scuole superiori. Il bando regionale quest'anno ha selezionato in tutto 390 studenti che così avranno l'opportunità di trascorrere alcuni giorni nelle varie sedi universitarie toscane per conoscere l'offerta formativa e didattica dei vari Atenei.

Vedi il programma dettagliato delle iniziative.

Ne hanno parlato:
StampToscana.it
GoNews.it

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